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Mystica

Non finiremmo mai di scrivere che le (ex) Olympus in qualsiasi salsa, ecco, hanno posseggono emanano flussi mystici come nessun altro apparecchio digitale al passo odierno e pure analogico d’antan. Ci rammarichiamo di non poter più portare a pezza d’appoggio, di nuovo, ciò che disse proprio l’ingegnere capo del team che sviluppò quel mostro sacro ineguagliato che è tuttora la miliare pietra (filosofale?) E-1 Old 4/3. E meno male che ci paga nessuno!
Ora parlare di ergonomia è pura finzione scenica: cazzate e null’altro con quanto detto poco sopra. E non fa eccezione, seppure cambio di marcia in formato Micro-Quattro Terzi, la tosta e piccolina E-P2. Incredibile cosa riesca a risolvere, lato traslato o come vi pare. Cosa questa (risoluzione tout court) di moda e prezzolati “influencer” che più di virus e compagnia cantando fatto tangibile: do ut des. Semplice oltre al fatto di essere, l’influencer-virale, falso come quello di Wuhan ed antivirale nato e pronto alla vendita ancor prima che questi (focolai pandemici a salve?) si mostri in tutta “virulenza” ma di BigPharma: Covid-19 dixit tant’è la letteratura del caso e un film che prossimamente diremo.
Mystica di un formato che ci fate i poster murali: ma sì, ma sì per chi sa il fatto suo in ripresa e stampa del caso. E-P2 molto più che attrezzo da “stritt” quando larg’ assai: vabbene è un calembour per chi capisce Verolino del caso.
Ora se alla richiamata olympionica fotocamera ci azzeccate un altro gioiellino, un tubetto ottico tutto fare**, o ci avete il manico o se non l’avete e allora le teleprediche (consigli per gli acquisti) eterodirette in danno dell’odierno, s’è detto, Micro 4/3, servono a niente: chiacchiere o tabbaccar’ venn’ e ‘o Banc’ e Napule nun s’impegna!
Ultimo ma non meno se a questa “protesi” quattro-terzi ci inchiodate (non lo togliete più) un 17 mm 1.8 fate bingo quando le condizioni climatiche, diciamo così, sono all’estremo ma vi consentono di portare a casa, uso dire, immagini che voi stessi stentate a credere essere possibile. Certo e ancora il manico del caso in specie, a Pshop e lo scriviamo un giorno sì e l’altro pure in versione Elements da dilettanti, dicono, quei bravi belli e buoni amici degli amici, fate cose ‘e pazz’. Vabbene si chiama mira + culo (così scritto in carte medievali!) della matematica binario trinaria a scartamento ridotto con cremagliera alpestre...Ricordiamo la battuta di un amico che non c’è più: “Si nun sì scarpar’ pcchè rompe o c...a e semenzell’” Se non sei ciabattino in senso lato perché mai incolpare i chiodini/semenzell’ per sole se il lavoro, che non è cosa tua comunque, non vien poi bene?


**Opinione scritta sul sito
Pro: Leggero maneggevole e otticamente incredibile
Contro: No se uno ragiona su quello che si trova davanti e sa valutare bene la situazione mettendo le famigerate MTF come carta...all'uso deputata

https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=olympus_m12-50

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Manc’ se si sciuov’ Crist' da la croce…

...e gn’ rompe u c...omputer di bordo giacché le digicamere sono equiparabili ad essi, piaccia o meno la cosa. Sì, di ritorno neanche il Bambinello non ancora passato per il Golgota, per questo bisogna attendere secondo Calendario liturgico i giorni di Pasqua e dintorn, vi riuscirebbe (causa tenera età?). Nella sua (s)terminata bontà di pargolo, solo i bambini lo sono e posso gridare ai quattro angoli del Terraqueo che il solito re di turno è nudo come un verme più che secondo natura. E sempre loro, i bambini di cuore, che è il Regno dei Cieli Secondo Scritture. Alè tanto per cambiare genere, ecco!
No, di ritorno, è la stessissima storia del 440 al posto del giusto 432 Hz musica questi che produce armonia e effetti benefici sull’umanoide e pure sul vino. Dite? Non lo mostro ma ho una bella brochure: “Quando non provi l’emozione della prima volta” della BMW via Deutusche post, ja. A paginen zeroquattordicen, immagine di botti mentre “ascoltano” brani classici. Naturalmente chi fa questo, BMW o meno sponsor, sa il fatto suo e potrebbe gingillarsi con mille altre “diavolerie”, no? Punto.
Tutto questo? Sì centra con il link che proponiamo e delle digicamere, qui (ex) Olympus odierne Om-System, ma la cosa è estendibile, eccome, all’altro Partner del Micro Quattro-Terzi delle Mirabilia a nome Panasonic.
E’ in buona misura, infine, questione esoterica, che sembra la solita boutade di un Manunzio oltre ogni limite: no magari lo si rinchiude in qualche reparto in spregio alla Legge sui Manicomi di Basaglia memoria, lo si ri-edifica e ci si sbatte dentro solo soletto il richiamato Manunzio, che farebbe però salti di gioia per un intero palazzo a disposizione fra still life boudoir à la page, ritratti e...e...! Roba da pazzi, no? Mah...dunque numerologia e perché mai? Semplice la ciurmaglia tra Full-frame a Aps A B C D E… stanno in rapporto 3: 2 mentre il richiamato Quattro terzi, sia old che Micro invece nella proporzione 4:3 che somiglia molto al seisette di Mamya memoria, meditate gente meditate almeno a Natale! Ah il famoso (famigerato?) Oscar Barnack di Leica ci aveva fatto un pensierino al posto del tre a due, il quattro terzi poi vattelappesca richiamato dal suo Capo Loggia e/ o Bastone, o due al prezzo di uno, ci ha lasciato e così passato alla storia formato Leica, o 24 x 36, o codice, ecco, 135 l’inutile emulo odierno Full frame, mah!

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Perché resterò con Micro Quattro Terzi nel 2025
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Olympus M.Zuiko Digital ED 12-50mm f/3.5-6.3 EZ
https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=olympus_m12-50

Nb. C'è un post il secondo (user194525) sovrastante link, che riletto dopo un po' lascia sconcerto per averlo scritto che sembra di altri! E comunque tutto vero in classico stile Manunzio


Ps1. E sì cacio sui maccarun’ di nuovo la Panà G9: detto e ridetto dei soliti prezzolati recensori? No banalissima constatatio non ritrovabile a Web e manco documentato dai nostri richiamati prezzolati. Si tratta del tasto Fn su le ottiche Pro Olympus, veramente il nostro tubetto o se vi pare il cannolo con lenti però di (ex) Olympus ce l’hanno e non pare si fregino del Pro, ma sia Zuiko e pure ED. E il richiamato è un “oscuro” Olympus M.Zuiko Digital ED 12-50mm f/3.5-6.3 EZ , che non sappiamo come e quando e perché acquistao. Ottica Meravigliao, come il famoso Cacao di Arbore memoria, pure con tasto Macro di cose turche per chi sa di cosa si parla, di cosa riesce a fare e non meno di chi sa mettere mano al Pshop del caso che usiamo da anni in versione Elemnts: calma che ci abbiamo Lightroom 5.0 Photo Affinity 1.0 e 2.0, il Wilber beffardo di Gimp, l’arsenale DxO giunto alla versione 7.0, e pure Photopea quando siamo in vena di cose così così. Sì, il softarr, sempre scritto così poi un giorno diremo il come perché etc., in rete calco di Pshop Element, che enssun prezzolato si sogna di dire a proposito di soft “a gratis”.
Sicché e farla breve settato Menu su la G9 il tasto Fn per il Fuoco Far (si può abbinarlo anche ad altro) che dire quanto ad autofocus che non è lo “stesso” di Sony-Canon? E se non è così non si è à la page, non amico degli amici, ahh! Contano i fatti per passare al tocco Fn da quasiasilsi cosa in PP, zacchete al Far on da non credere. Quei che recensiscono forse mettono a fuoco pallottole traccianti? Missili ipersonici o f...delle loro amatissime mamme che amano i loro amatissimi, figli di...mamma che ancora una volta...?

Ps2. Slang locale quel manc...che indica quasi a testimonianza della cosa impossibile il Nazareno inchiodato da duemila anni allo stesso palo, orizzontale & verticale. Cosa impossible (a farsi per gli ottusi eterodiretti a telecomando) o irrealizzabile così la traslazione, ecco, in degua (lingua) ‘taliana Crusca o men che sia lì a sigillare la cosa!

Ps3. Rumore dicono all'unisono, si rimandano fotocopie di fotocopie l'un l'altro, il MicroQuattroTerzi. Baggianate a monitor, quei tascabili si capisce. Ma è piccolo? Ma allora chiamate Rocco Siffredi che, dicono, ha discreto "sensore" per ogni pertuso: maschio e femmina!



Un paese non il "famoso" di Strand su Luzzara di Zavattini, vent'anni dopo stesso topos con ottica G. B. Gardin, bensì...
...non ha dato nobili natali come s’è accennato, sebbene un Zavattini ci è venuto da queste lande e diremo un'altra volta. Ciò non di meno questo paese, cui non si forniscono coordinate ma che esiste realmente, una metafora o forse categoria dello spirito va mo’ tu a sapé, colpisce ancor più Manunzio per verificare, tra l’altro, sin dove ci si può spingere, uno still life ambientato diciamo così. Senonché non è la prima volta che quattro colpi di Pshop (Elements, thanks!) crea esatta + mente quello che sta nella capa che poi non è luogo “geometrico” per chi capisce la natura olistica delle cose.
Torniamo, quindi. Un paese, si è fotografato in special modo dopo i giorni del post sisma Ottanta che l’altro giorno ha compiuto, i suoi quarantaquattro anni, quando andavamo per perizie dei danni subiti; acciambellato sovrastante montagna detta “Dolomiti” di questa landa al di là del Vallo di Diano. Sic transit gloria mundi

Ps. A volte è molto difficile o persino impossibile tradurre il significato profondo dell’immagine attraverso la scrittura



E si dicevamo che di tanto in tanto, sempre meno se guardiamo le proposte senza capa né coda d'indegne fottografe su Myphotoportal, stavolta ci azzecca. In cosa? Semplice in qualcuno che sa tenere una fotocamera in mano, e da quel che da presso diremo pare divertirsi di sti tempi ammorbati da Sara Munari & Co, che non capisce una mazza di fotografia, bensì fottografia e per un donna (!?) il termine, meglio verbo napoletano…
Allora il nostro va. Diego come il nome di compagno d'infanzia finito chissà dove per le strade del Mondo.
Sia come sia il bianconero che il fotografo Bardone mette in pagina, a prima botta fa buon umore, sempre di sti tempi, il resto viene da un occhio vigile, ma. E sì, ma non sta scritto da nessuna parte che il reportage (proprio così e mica stiamo parlando di Verolino ‘o stritt’ scritto per chi intende il calembour partenopeo, napulitan’ con ‘o cappiell’ ‘ncap a beseboll) non può e deve essere "aggiustato": manipolazione è quella diuturna censoria tout court di Stampa & Regime sionista-anglo-americana. Reportage, quindi, per noi vetero qualcosa s’intende.
Sicché qualche buon colpetto in Pshop & Co non inficia né tradisce la bontà dello scatto (spiace Maestro Berengo Gardin) fosse anche un Burn & Dodge, ma pure un po’ di sfocatello non guasta.
Quindi fatevi quattro buon alzate di labbra nel vedere il Diego Bardone fotografo: chiamiamolo sorriso? E vabbene così. Il resto? Mancia così il cadenzato dire di Gabriele Agamennone, l’americano che fotografava con un enorme porta-filtri Kodak montato sull’ottica di Canon Ftb; d'inverno in jeans con neve (!) e scarpe da tennis veniva allo studio AGL-FotoLampo con fustino (vuoto) di ACE, sì, candeggina, a chiedere un po’ di bagno. No, che avete capito, bagno non per bisogni vari, no. Bagno cosiddetto in gergo per lo sviluppo e nel caso stampa bianconero...ma poi come sviluppava i negativi, con lo stesso? Sì, qui c’è molto più di vexata quaestio al riguardo, non foss’altro che il “bagno” per stampa era ed è terribilmente contrastato, si vede che lo diluiva nella tank Paterson per negativi, comunque mai investigato della cosa. Vedete il bianconero, già Lingua come anche il nostro Bardone mette in pagina, è un’altra cosa fra l’alchemico darkroom e tante troppe impossibili variabile che oggi un Verolino qualsiasi, semp’ co capiell ‘ncap e besebollo, vi riuscirebbe. Vale a dire puro artigianato che non si apprende in un’ora, manco fosse la cosa che si consuma con la signora di turno...a pagamento o meno, no. E manco in settimane quanto in anni e anni di pratica. Vabbè si fa notte e sono le dieci e trenta di mattino, tredici Novembre Anno Domini (per noi si capisce) Duemilaventiquattro. Amen

Nb. Fottografare nulla sparte con la conosciuta arte dello scatto, e viene dal classico ma pure oramai italico verbo "fottere" per chi intende

https://www.diegobardone.it



A sinistra, monitor permettendo il distinguo, la cosiddetta interpretazione (quale sanzione penale s’incorre in caso avverso?) a destra viceversa tutti i grigi possibili altrimenti non è “fine” manco “art” che somigli ai canoni, metti caso visto gli alberi di paesaggio, al Ansel Adams. E per non citare i very nice con i loro emuli mercanti d’arte da quatt’ e nu sold’, che ricorrono all’odierno digital (lastra o acetato che dir si voglia) Palladio, emulo in tutto e per tutto a certa passatista pittura, quindi, su carta rag mentre bevono liquori “inquinati” di chimica inquinata, e vivono in città-cloache a cielo aperto. Ma l’arte a kilogrammo non fa distinguo, Vittorio Sgarbi permettendo


Una interpretazione? E come vi permettete: allineati e coperti!

Web e corbellerie a man salva: siamo tutti fotografi, no? No. Ancor più se la stampa, di questo si parla, è su inkjet e non in darkroom.
Si diceva che la camera oscura, ecco, non la si insegna poiché impossibile se non a fronte di ore, giorni ed anni di pratica con le manine e gli occhietti. E parliamo di stampa “artigianale” ossia frutto sapienziale di tecnica e fegato, il cuore è finito e manco in macelleria se ne trova più.
Il rito, di questo si tratta, del bianconero in camera oscura è cosa che richiede tempo, e questo all'odierno complicato (impossible è meglio) per i minchiapixellisti. Perché questo? Semplice ché le varianti in camera oscura, la stampa finale, presuppone il controllo di molteplici e compresenti atti e procedure prima di dire l'idiota Wow! Fine pistolotto.
Bianconero in camera chiara senza scomodare Roland Bartheschi è di quelle cose semplici semplici, no? No e doppio. Non è che “desaturi” i colori in Pshop e Gimp (prossimo alla versione 3.0 era ora!) o quel soft che vi pare. E neanche se pazziate (gioco in sesu lato) con i livelli e questo e quello fare: none. Il bianconero nasce, alla lettera, già prima dello scatto, ossia un occhio affilato ed affiatato con le gamme del grigio. I settaggi in macchina, e per gli idioti che più idioti non si può, le Leica natural + mente Monochrom e/ o l’unica che tiene passo la Pentax XYZ che non sovviene.
Capirete, quindi, che è una catena e non vale “tanto Photoshop aggiusta tutto” con il c...omputer che maneggiato, vabbene, ok.
Infine, la stampa su inkjet e qui detta “domestica” altrimenti tutto quanto sin qui detto va a p...iantarsi. Tutt’altro che semplice norma di allineati e coperti: usi il profiletto colore (mai usato) già precotto per la cartina dello stesso brand(y) stampante e..na chiavica finale senza se e senza ma. Anche qui per stampare, poi il bianconero con ink pigmentati è pur sempre discreta impresa, figuriamoci gli uccelli (augelli?) che sparano “acqua” colorata formato dye drop. E ne sappiamo qualcosa quando iniziammo una quindicina di anni fa che sembra l’odierno paragone, quei tempi, caverne. Letterale.
Bianconeristi si nasce non si diventa, casomai ci si affina questo si. E ...non fa scienza senza ritener l’aver appreso...scrivere scrivere i dati/appunti retro stampa; provare provare le carte più disparate (ottimi i vari sample pack) fino a quella più congeniale (c’è differenza sostanziale se su lo stesso supporto, fogli separati va da sé, stampate il colore e il bianconero). Infatti ci sono tipi carta e di brand(y) diversi ottimizzati per i “grigi”. Si è provato il buon supporto della gloriosa e unica rimasta in circolazione (tanto analogica che ink) Ilford giacché la classe n'est pas l'eau e la Canson Baryta, prima la 340 gr. poi Prestige ed adesso marchiata 2 e di pari peso. E su la stampante Pixma Pro 200 veramente buone cose. Ah certo il cosiddetto “cast” o l’intonazione tanto del supporto che degli ink e...vedete mica na passeggiata la stampa inkjet digitale, tutt’altro: norma (!?) uniforme è serialità...fotocopia di altre e ancora manu militari? Alla faccia della sbandierata “creatività” per tacere dei creativi e quei perniciosi che salgono in Cattedra via...sottostante link e l'autore lo leggiamo da tempo, sebbene volentieri in aperto contrasto con le sue!


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Stampa in Bianco e Nero Fine Art
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Ps. Un caso personale. Milano Via Brera, Lanfranco Colombo patron de il Diaframma Canon poi Kodak nata fine Anni Sessanta passati. Galleria fotografica in Itaglia, privata, e solo decenni dopo, sempre a Milano, in forma nientemeno museale e funghetti notturni venuti su, galleristi con benda agli occhi. Mia-Photo viene molto, molto dopo, una decina di anni il suo essere in vita, in un Paese di analfabeti tout court, figurasi di Fotografia senza scomodare Ugo Mulas .
Lanfranco Colombo dall’aria già brizzolata, giacche e cravatta da venditore d’auto (donne a corredo) più che “estimatore” di fotografia, anzitutto.
Sul tavolo scorre il portfolio che mi ero portato: ventiperventiquattro di 3M/Ferrania in gradazione n. 3 ultracontrasto che oggi mi vergognerei. Vabbene era reportage, il puerile ed infantile street non esisteva manco con il pensiero ed oggi ha sue esegeti & pugnettari teologi mercanti d’arte con benda su gli occhi e che intruppano via Stars & Stripes all’agonia finale: vedi Harris che più bestiale di papabile presidente non si può. Tutto è spettacolo, no?
Bianconero, davanti Lanfranco, tale era che si distingueva per bianco & nero, letterale: era la moda sessantottina, non del tutto scema, proletaria e di un altro mondo (Giorgio Gaber: Qualcuno era comunista) possibile. E mai immaginarsi che un D’Alema qualsiasi ex Pci, ex Fgci (giovani comunisti qualche giorno prima Gioventù Italiana del Littorio di Mussolini “socialista”) ex Pds, ex Pd, ex Primo Ministro con il gladiatore Kossiga (si scriveva sui muri come le Schutzstaffel gotico font) a vendere armi: che si fa per la famiglia tale il film di Sordi “Finché c’è guerra c’è speranza”. Oggi al corrente il lecca lecca, su carta “fine-art” Canson e/o Hahnemühle à la page (senza scomodare le Awagami del Sol Levante, Banzai) di inchiostri, dicono, secolari, quando di secolare una enorme rottura di c...arte!








Uomini o caporali?

Se ne già detto ma repetita juvant per chi ha ancora materia grigia, che gli serve a difendere la propria massa psicofisica (il latino mens sana corpore sano che l'odierno, ordine basato su le regole, guarda caso, ha capovolto e si vede dai tanti palestrati/e ancor più lungo le vetrine acquatiche di spiagge et simila). Ora è uno strombazzare di AI in tutte le salse, anche questo già sottolineato: come s'è fatto sino ad oggi senza? Il mondo delle regole si dirà, ma se sanno già tutto di tutto: vero Cia-Mossad-Pentagono? No, non basta ché al peggio non c'è mai fine vedasi Gaza e quell'altro fronte europeo di guerra: barzellette, no? No.
Caduto ogni pur minimo e basilare “ordine” tutto e ancor più permesso, verso l'infinito ed oltre altrimenti sai la noia. Ventre pieno, orge, banchetti d'antropofagi (cannibalismo sdoganato) adrenocromo a brindisi la Dea Madre zoccolata viaggia vele spiegate al mantra “Noi siamo noi e voi un c...” scritto un giorno sì e l'altro pure.
A capo va. Adobe cui pronuncia, come al solito, in cosiddetto inglese fa adobi ma altrettanto pronunciato come si scrive in molti video-messaggi per gli acquisti truccati da Youtube(r); d'altronde è vocabolo ispano-arabo...casas de adobe* come il Cacao di Arbore memoria, è meravigliao, e zuccherino zuccherino l'appoggia, silente quanto vuoi ma si “sente” certo poi alcuni...Sia come sia tutto si può dire, anche della propria madre non “cristallina” ma se toccate denari e proprietà intellettuale men che sia, zacchete: anatema. E la Proprietà Privata (moglie del privato, verbo da trovarsi e poi fateci sapè) è squisitamente contenuto, guarda caso, nel Libro delle richiamate regole: si chiami Torah/Vecchio Testamento o Nuovo che dir si voglia (ricordate pure l'Apocalisse, sì, quella corrente) c'è poco da fottere: lato traslato e al solito come vi pare!

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*https://it.wikipedia.org/wiki/Adobe_(mattone)
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Ps. Sul nostro decennale Mac, non è che questo brand(y) è meno di Adobi/Adobe proprietario di cose belle, ecco, gira una copia accattata (comprata) di Photoshop quello per dilettanti come Manunzio, detto Elements. Uno. Due gira pure una copia sempre accatta di Lightrooom dal suo motorizzato ancora pimpante dopo i richiamati anni che per prova provata al solito se ne sbatte di Capture One il softar, ecco, à la page. Provato, provato sotto Natale e mai più fatto pensiero d'acquisto. Ergo ce ne frega molto, non essendo prezzolato Youtubbista, possiamo giustamente associarci agli sputtanatori del famoso software di fotoritocco e non solo. Sul nostro portatile della Mela, tutto ma proprio tutto, viceversa, gira Open Source: il beffardo Wilber di Gimp, Scribus e Photopea via web compresa: ditemi voi... Infine, sempre sul vetusto Mac ci sta pure Photo di Affinity e Publisher, non quello di Window con cui in illo tempore si è fatto cose turche e a stampa stradale (!) che qui non diciamo per carità di patria. Manunzio per brutto vizio (!?) prova sperimenta e poi parla e nel caso di specie sputtana allegramente il “nuovo corso” di Adobi/Adobe. Il resto come diceva il Prof Sator/Sartori: so' cazzate!






Petapixel paraculo (ultimo in ordine di comparsata prezzolata ché tengono famiglia: dico e non dico)

Stampa & Regime un’altra notizia da dare in pasto (lato traslato o come vi pare) al pubblico, che se la beve con il pasto, si capisce.
Breve in orizzonte da Cupio dissolvi tutt’altro che biblico, anzi, c’è poco da aggiungere. Lor signori non si fermeranno mai. E pure noi. Amen


Ps. L’altra sera il figlio grafico (bravo pure a fare fotografie) con l’ultima realase, ecco, di Photoscopa mi mostra le mirabilia della AI, sì, generativa. Ahh quanto a questo è bastato digitare, si vede che Siri vocale non riesce ancora a fare ciò che le dita scorrono a tastiera, paesaggio con yacht su mare cobalto; alè le jeux son fait di bella ed intrigante immagine, funebre quanto basta ma per i minchiapixellisti, zombie, cadaveri che camminano del Cancel Culture robba, ecco, da fireworks, no? No


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https://petapixel.com/2024/06/09/adobe-has-made-it-too-easy-to-hate-them/
https://petapixel.com/2020/02/01/photographers-why-are-you-hating-on-adobe/

https://petapixel.com/2024/06/06/photographers-outraged-by-adobes-new-privacy-and-content-terms/
https://petapixel.com/2024/06/09/adobe-has-made-it-too-easy-to-hate-them/

https://petapixel.com/2024/06/03/adobe-removes-ai-images-in-the-style-of-ansel-adams-after-complaint/



NB. A latere, sottostante link, ma non troppo ché la serie sempre quella è: Noi siamo noi e vujji, alla napoletana (come pubblicità di gelati sebbene il pronome è il jingle nujj ma ci siamo intesi, forse) nun’ siete un cazzo. E pagate, dicono, manu militari l’aggiornamento quotidiano altro che annuale altrimenti vi blocchiamo il conto corrente e vi mandiamo gli sbirri a casa a sguarrarv’, pure, ‘o mazz’ fracete ca tenite. Onnipotenza e opzione Sansone, ciò che accade senza fiatare (Satana si incazza di brutto e vi manda i suoi come sopra detto) a Gaza via Stella di David. Stella? Guarda tu il caso della detta “volta” celeste ma qui si termina

https://petapixel.com/2024/05/31/panasonic-explains-stock-photos-on-s9-website-a-mindset-from-over-20-years-ago/






A dirla tutta: boh. Partito da un pizzo (niente siciliano, quanto locale da “un punto, da una parte”) simm’ arrivat’, di nuovo a boh.
Lightroom va. Una cartella di cose che poi diremo a suo tempo in Mondovisione, e Manunzio non fa chiacchiere. Dunque immagini prese per strada e di notte: vetrine. E a dirla tutta, ancora, se non avessi avuto quel piccolo mostro a nome Olympus C 5060 Wz l'archivio digitale costruito in un Ventennio manco l’ombra: in Italia è uso misurar il tempo ventennale, e noi senza fez nero ed Eja eja alalà di fascista memoria ne facciamo a meno.
Dunque una immagine in particolare richiama, come in gioco di specchi, un’altra di qualche “giorno prima” mettiamola così: Novecento, Parigi, Monsieur Eugène Atget. Un Eugène prima di quell’altro, americano. Certe assonanze. Certe fine: morti in canna tutti e due, quanto dire.
Sia come sia, dopo aver faticato non poco a Pshop Elements (sempre per dilettanti e Manunzio, dicono, fotocopia è) per aggiustare certe scritte sin troppo invadente il risultato pare discreto. Ma è pura assonanza, si vede, tuttavia, che il “modulo” daje e daje, vedi e rivedi è rimasto inconscia traccia: neuroni specchio?
Assonanze, quindi, il terzo e sotto si riporta i precedenti due. E prima di finire due cose: la prima Atget in pubblicazione dell’allora Fabbri Editore (dite come ve pare ma dare dell’ignorante patentato a Manunzio potrebbe costarvi un...stramortax con annessi e connesso, lassù qualcuno strano ma vero ci ama, mah, e qualche fulmine potrebbe...uomo avvisato) e mai più ristampato ché si offende la Munari & Co e lor dogma detto Cancel Culture.
Secondo ma non troppo in scena delle lastre, letteralmente, di vetro in formato 18 x 24 non dissimili da quelle usate da Atget. Hanno una novantina di anni, quindi non le ha riprese Manunzio ma è storia che purtroppo non è lecito qui narrare, mentre declinava a questa vita l’Atget francese che fotografava al di là del bene e del male e lo comprendo benissimamente bene. Assonanze, no? Sì


https://www.manunzio.it/page-d14146
https://www.manunzio.it/page-d14186




Taralli portoghesi
Buoni che è una delizia: immaginazione. Ora qui su questo Diario fatto di bottiglie messe in biglietti, ecco, l’immaginazione è al Potere come dicevamo negli Anni Settanta, quanto a Manunzio, eh avessi voglia!
Ora finito il cappello viene da osservare che i “taralli” qui han forma di lenti e della più che buona linea TTArtisan. Senonché da le sue linee un obiettivo Scifi & Tilt. Bene pure qua, solo che è un 50 millimetri e addirittura di luminosità unoequattro. Si sa che al calar delle tenebre di notte la cosa è buona assai. Forse.
Terminato il secondo pistolotto, sembra il grano del rosario dei Misteri Misteriosi. Obiettivo decentrabile: e per farci cosa? Quelle macchiette girate poi a velocità elevata che fa tanto ma tanto effetto termitaio, formicaio e via così? Se è per questo basta impiegare qualche attimo in Pshop & simili (meglio se editor movie, eh) e sparagh’ (risparmi soldi). Se poi, metti caso, s’usa una Olympus Pen F, l’interno ha la funzione che “emula” lo spostamento, che una volta serviva a far si che in architettura certi edifici non fuggissero otticamente in fuga verso l’alto innaturale: l’umana testa ha già incorporato simile ebrezza ottica e adderizza (raddrizza) le linee verticali innaturali, entro certi limiti si capisce. Ma tutta sta ammuina, ché di questo si tratta, la farsa dello shift (standarde) a dirla tutta si usa(va) su banchi ottici. Vabbene in Era Analogica, metti ancora l'imperante Nikon e saga F dal banco si infila il film 135 o Leica codice che dir si voglia, lo “slittatore” spesso ventottomillimetri (Olympus analogico ventiquattro) serviva anche per piccoli still life panfocus, lungo a dirsi uno scatto il farsi. E se proprio non si poteva portare a spasso il banco ottico la Hasselblad** aveva un accrocco (adattatore) simulante lo “slittamento ottico” per l’abbisogna. E la Rollei SL66 incorpora(va) il soffietto-piastra-ottica ergendosi e reclinando dopo l’uso, ovvio, torna(va) utile.
E sia: usavamo il trentacinque millimetri decentrabile su le nostre Contax dal costo iper-sproporzionato (e ci si lamenta delle lenti Leica!) con il limite d’essere corto. Tanto è vero che il trentacinque, e non solo su Leica, è quasi un obiettivo “normale” per chi capisce di fotografia.
Allora TTArtisan a slittamento varrebbe pena attrezzarsi con il limite d’essere pur sempre un cinquantino su le pieno formato o Full-frame. Impossibile su Aps-C pari poco più poco meno di un settanta millimetri; fuori dalla grazia di Iddio su Micro Quattro Terzi ché paragonabile, si noti paragone eh, a cento-millimetri. Troppo pure per still life alla buona. Soldi buttati. In primis e con Pshop (usiamo da incalliti dilettanti, ci dicono, la versione che sono dieci anni a nome Pshop Elements) si fa quel che si vuole, tanto chi se ne accorge a schermettino di iPhone o Android che dir si voglia? No eh. Tanto in Pshop quello “serio” che in programmi tipo Helicon Focus, che fa ottime cose per prova provata, oltre a pareggiare i conti (piani) con diaframma buono a F. 8 in più scatti si fan still life da leccare i baffi: Munari lei ce li ha?
Certo infine con “cucitura” (stitching) di più fotogrammi in ripresa esterna in post-produzione avessi voglia addrizzà chiuov’ (intraducibile, altrimenti…) di Squadra & Compasso per foto perfette di architetture “fuggenti” come l’attimo dell’omonimo film. Ma banale domanda: TTArtisan, passato nelle mani dei markettari vi fa fare (produrre) immagini che dicono qualcosa? Che strano silenzio…li fuori!

NB. Esula dal presente post ciò che alcune digicamere riesco a fare già al loro interno: panfocus o "tutto a fuoco" di un dato stili-life etc

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Ps. Tarall'- tarallo - tarallaro è da intendersi in maniera ironica come uso in dialetto: ten' u tarall' 'mman' etc
Pss. E' solo "basculabile" e non anche "decentrabile"...serve solo a portare tutto a fuoco o fuori fuoco per effetti "formicaio". Non sono come le ottiche del caso Canon




(Fascisti & Dea Madre su Marte...no Google)


«Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato»




Repetita juvant. Beh prendere o lasciare: o di qua o di là. Bianco-nero. Acceso spento. 1 e 0 codifica binaria. Mi piace o non mi piace. E ci si lamenta dell’odierno circondario! Il più migliore (sic) dei “mondi” possibili, no? Chi si contenta...
Così come tra fine Novanta ed inizi Duemila (vicini gli dei titolava, nientemeno, la Repubblica dei grembiulini Eugenio Scalfari & Co) le trombe dell’Apocalisse annunciavano la “nuova” Era digitale, e di computer scanner stampe giganti da soppiantare le off-set pagine murali. Creato ad arte il “panico” i primi ad esserne falciati dal “progresso” pensa te furono i “fotografi” che scattavano e basta, delegando e relegando ad altri sviluppo e stampa del layout d’agenzia à la page, sebbene alcuni studi di Milano a loro interno avevano catene di processamento, ecco, del materiale diacolor appena scattato in loco.
Con l’avvento del “digitale” molto terrestre, compagni si cambia. E imparate a fare dallo scatto alla post-produzione. Amen. Molti come al solito s’affrettarono ad allestire (fretta e furia?) soluzioni volanti, mentre i più svegli s’attrezzarono formato “service” per offrire la post-produzione di “fail”. Certo oggi e ben raro che il “fottografo” (doppia s’è scritto tante vole e non ci si sofferma più) deleghi a questi servizi esterni la routine classica di Pshop, però…
Ora che l’aer maligno da requie (fuori lampi e truon’ furoreggiano, mentre verghiamo queste note mattutine d’acqua a catinelle) è un altro momento topico: compagni l’AI, che suona in ‘taliano lingua come fosse ahi: si quando ci si fa male. Male? Magnifico ché le “sorti magnifiche e progressive del Kapitale (k for killer) formato giostra acquisti non conosce tregua: checché. Insomma il classico hegeliano: problema-reazione-soluzione. Guerra (uno dei quattro Cavaliere dell’Apocalisse) a dirla tutta: Gaza docet, Ukraine docet, Yemen docet…e qui la cosa impressionate di questa landa lontana è vedere, a web figurarsi se ne dicono Stampa & Regime catodizzata, l’ennesima nave colpita dagli Huthi ed affondare di poppa in giù: impressionante per chi ha il sangue nelle vene e non liquidi cibernetici di transumano!
Tuttavia le guerre si vincono con la parola (ne uccide più la parola che spada proverbiale) come il confetto d’antan per scorreggiare Falqui (basta la parola il jingle) d’una società che ingurgita liquame e per equivalarli, eh Dea Madre, ricorre a bombardamenti intestin + anali. Lassativi distruttivi.
Sia come sia eccoti l'immagine bomba: Google a furia di scrivere righe di codice s’è presa un c...alibro nel lato B. E, sì, dagli e dagli mo’ ci sono le SS (Schutz-Staffel e non solo germaniche*) nere, e non sono immagini postume di Helene Bertha Amalie Riefenstahl, detta Leni, no. Generate al computer le nere immagini (lato traslato e fate come vi pare) riscrivono la “storia”. Naturalmente in divisa SS pure la famigerata infernale Dea Madre!
Ora un banalissimo fattariello: Berlino 1936, Jesse Owens arrivò al podio delle Olimpiadi di Berlino del 1936: nero americano. E volete voi? Hitler e suoi mica strinsero la mano al negro (scritto così come durante l'Apartheid ‘mericano antecedente e prodromo di Gaza odierno, non prima che in Sud-Africa di Mandela). Bene, anzi no, con l’AI delle mirabilia per i giovani minchiapixellisti al camerata nazifascista germanico, ecco, non gli puoi stringer mano (se non indossi un casco virtuale) però fa effetto: Sieg Heil, no? No.
Moralino, Google delle mirabilia ha buttato con furbizia il sasso nello stagno (azione-reazione-soluzione) per vedere l’effetto che fa (Jannacci, Vengo anch’io no tu no) poi le scuse via web sempre a telecomando: ci siamo sbagliati, e vabbè chi ve m...provvederemo a sistemarlo (cosa?) meglio a voi...Google Uber Alles! E non finisce qua





Ps. Nei codiciari alfanumerici gli ingegneri informatici mancano i “gialli”. Ma come Grande Oriente (massonico ben s’intende) di qua, piramide egizia di là (egizia e non egiziana per chi intende) comunque Oriente delle mirabilia, e non me ne fai uno “giallo”? Ma la Cina e resto “gialli” sono e ci vengono a prendere...arrivano i cinesi, cantava Bruno Lauzi, dice Ruggero Orlando (noto giornalista Stampa& Regime Rai da New York) che domani sono qua...Gira gira la storia che i babilonesi pensano di “governare” ad libitum con immagini fabbricate ad “arte”. Ai per l’appunto


(Copia & Incolla se vi pare)

https://it.wikipedia.org/wiki/29._Waffen-Grenadier-Division_der_SS_(italienische_Nr._1)#:~:text=1)%20fu%20la%20seconda%20unità,era%20anche%20chiamata%20%22Italia%22.

https://it.wikipedia.org/wiki/Leni_Riefenstahl


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