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Per grazia ricevuta. Forse

Vi siete svegliati con il piede giusto (!?) uso dire. Fuori è nuvolo ma non piove. E quindi tutte le premesse per cominciare la settimana nel meno peggio dei modi: seee buonanotte!
Sicché ancor prima di arrivare al dunque, rispondo prima ad una mail di tale Cole Thompson black & white fine art, mi raccomando, fotografo ameri + cane. Sì di quei tizzi, che sanno certo il fatto loro e le immagini lo dimostrano non c’è dubbio, ma da buon ameri + cani boriosi si pompano all’impossibile circa il restame umano: sono gli “indispensabili” si pensano sul Terraqueo natural + mente Stars & Stripes. Allora ritorna in mente il pullover, sempre quello estate e inverno come divisa o talare religioso, di Marchionne che ci azzeccava nel dire che i ‘mericani capiscono solo e soltanto il linguaggio della forza, forse per questo fan “pace” con i Russi ché gli Yankee sanno di prenderle di santa ragione. E noi memori di questo si è scritto al Cole Thompson, facendogli capire “confrontation” che non veniamo dal nulla, anzi pur vivendo in Provincia italiota e mica per questo fessi siamo: lato traslato e come vi pare. Senza ricordare ai pischelli scrollatori onanisti compulsivi e pure minchiapixellisti "melius est abundare quam deficere" che l’Itaglia è venuta formandosi con uomini (le donne se la contano secondo prestazione, ecco, per i fatti loro e stavo scrivendo nel giusto c...) della spina dorsale dell’italico suolo: letteratura, pittura, canzone, teatro Eduardo docet non meno che il Principe della risata...schiere di intellettuali in senso ampio. Poi gli altri italioti, oggi come oggi, al più posso fare come i meneghini della Milano da bere d’un provincialismo, altro e pernicioso e diverso dal richiamo di luoghi dello Stivale, bieco manco i cani e Milano è piena zeppa di “colletti bianchi” che ci parlano u siciliano, ahh, per chi capisce.
Il reply del compare americano, siamo pari età anagrafica, tutto d’una correttezza e complimenti per il breve curriculum vitae inviatogli, e grazie al c… che c’è arrivato ma se le prese di santa ragione (Marchionne dixit!) castigat ridendo mores, e ho cliccato unsubscibe nell’augurio di non essere più rotto etc etc etc. Seee mo’ mo’ quasi offeso del fatto in sorta in “lesa majestatis”...Sicché quando il gioco si fa duro come i Blues Brothers. Stop.
Archivio (non c’è santi ché non riesco mai a metterci la i finale, e il correttore provvede, al solito senza sacramentare s’immagina!) Manunzio è immagine che pare notturna da punto punto di vista fisico-bestiale. Una processione e per strada (quindi street Verolino?) per intercedere una grazia o…Oh voi che avete l’intelletti sani, mirate cosa s’asconde sotto il velame delle...foto strane di tale Manunzio: mah!



Ps. Il titolo è un prestito, ecco, dal film scritto diretto e interpretato da Nino Manfredi

Pss. Immagine in cover corre lungo diagonale, con PP nu pover' scemo (siam politically in-correct), dietro donne ridens, il resto della colonna, poi tromboni lato e traslato, chiude la parata l'immagine del Santo, in caso di specie, San Giuseppe lavoratore (secondo gli Apocrifi Vangeli nun era cazz' du soje e per questo, su invito della Maronna Gesù lo seguiva, pecchè diceva semp Maria "è person' anziani e nugn' alluzza troppo" da vecchio non ha più buona vista e po' cumbinà qualche dann', Gesù vanegn'' appress' a ta sir, segui tuo padre putativo,prestanome, si capisce!)

Trasposizioni (imbarazzante)

Presto detto circa la “traslazione” da analogico a digitale. Lo scatto è sua una insuperabile inimitabile (mi pare sia risorta da qualche parte* e che il soft Nik 7 riesce a rendere verosimile) Agfa Scala 200 e ottica Yashica 24 mm su Contax (RTS o 139 a distanza non si ha record in memoria!) e la location, scenario, è Aliano around, near o come vi pare inglesi che siete li fuori, in Provincia di Matera. Una minuscola comunità che pare vivere ancora i tempi letterali dell'altrettanto libro: non citiamo ad evitare cazzeggiamenti di gente abituata a Munari/Verolino declinare: che declinazioni, eh si raccomanda!
Certo che bisogna aver metabolizzato il libro, tanto l’abbiam fatto che se ne ha due copie con la prima che perde fogli a furia di sfogliane le pagine. Un libro magico. Un libro per iniziati e qui terminiamo.
Pellicola argentea la prima che un giorno (!?) lontano e per prova che non abbiamo più replicato su altri e “dotai” sensori della personale brigata di Olympus Old 4/3 new Micro e Panasonic a complemento, belle bestie quest’ultime. Ma all’epoca c’era soletta (sola piccola a alla romana?) la E 1 Old standard e suo “economico” 35 che senza accessori arriva al rapporto 1:1. Piccoletto niente male a certi diaframmi più che altri (ci siamo dannati l’anima a trovare a prezzo umano il 50 mm Zuiko preferendovi al contempo un 55 mm Yashica/Contax che via adattatore ma questo è storia recente). Old mitica E 1, cui interno è come stare in un monastero tant’è la mistica che diffonde e si percepisce altro che verti e ferraglia (a)varia(ta) di Sony per tacer d’altri brand(y) su trespolo mezzo traballante e mezzo pure...con il 35 millimetri: che dire? Mistica si è detto forse e più qualcos’altro, sicuro. File “traslati” che sono un babbà su soli “cinque” megapixel e stavo per scrivere minchiapixel che è tutt’altra cosa!
Dunque i file che si possono, a sto punto, tirare a settantapercento senza problema alcuno pur del “piccoletto” sensore (old) 4/3. Incredibile cosa fa la mistica non meno che la matematica, pur sempre opinione e fermiamoci qui.
Cenno breve del campo, immagine a mo’ di cover. Centro cittadino e archi che si ripetono, una scala non vista, e giù sul buio un gattino. Ecco è qui il problema che non mi dà requie ogni volta che l’occhio “benedetto” ci cade sopra. Soglie in definitiva: soglie di un di qua verso un al-di-là o forse senza stacco fra parole: mah! Di certo inquietante e non meno che in spirito con il libro che bisogna aver metabolizzato prima degli scatti, questo vale immancabile per Manunzio che non si mette alla ventura per fare clichete e clichete. Street photography, quindi? Eh bel dilemma bisogna chiedere allo strit (calembour per gli idioti minchiapixellisti tou court) fotografer napulitane, sì, chella bella faccia e luna chiena di Verolino semp’ iss’. Scusate Maest’, si vabbè, ma chess’ ca avimm fattt’ (fotografato) a chiamamm’ all’american street o nun è megl’ country (rural?) photography, sa’ visto o paesiell’ ca avimm’ fotografat’…?

* https://www.adox.de/Photo/formati-delladox-scala/

Cover formato intero un po' pesante stile...Manunzio

NB. Si certo si può fare le slide in bianconero con quasi tutte le pellicola in commercio (a questo mi par di capire quei mattacchioni di Branco Ottico e loro kit; c’è pure la Bellini che succhiatasi la mitica Ornano in quel di Milano, propone un pari reversal kit (https://www.bellinifoto.it/prodotto/kit-amatoriale-revbw/) e ci sono pure “formule” in salsa antiche tecniche cui sperimento furono un disastro annunciato ché si staccava letteralmente l’emulsione...di più che onesta Fp4 Ilford nata per fare altro e bene)

Ps. Yashica & Contax o più esatto Contax/Yashica era una joint nippo/germanica (mancava l’itaglia per fare il trittico: Ro.Ber.To Roma-Berlino-Tokyo della IIa Guerra Mondiale) durante gli anni Settanta passati, difficili, se ne è parlato altre volte, quando gli europoide andare a pietire cappello in mano “assistenza” agli occhi a mandorla giapponesi, e prezzi bassi in primis causa problemi petroliferi, all’epoca non c’era il cattivissimo Putin! E oggi si triangola con l’India dei Brics+ (!) a dirne una, che ha preso petrolio a buon mercato dalla cattivissima Russia sotto sanzioni per i coglioni eterodiretti e lo rivende e ci si approvvigiona per l'inesauribile Giostra acquisti!

Pss. Noi la Agfa Scala l'avemmo gratis e prima assoluta in Italia grazie ad una tenace tira e molla (sponsorizzazione?) con la germanica sede in Milano; anzi pure lo sviluppo delle stesse che mandavamo a Roma e ci ritornava senza costi aggiunti coperti da Agfa Italia, si capisce




© Archivio Manunzio



Racconto per immagine (mille inutili parole)

C’eravamo tanto amati, film di certo più d’ogni altro, Ettore Scola regista emanazione by Pci, mette in evidenza la “crisi” susseguente illusione della presa Palazzo d’Inverno cosiddetto una volta a sintetizzare la Rivoluzione bolscevica del Novecento scorso in Russia cui derivò l’URSS, o Repubbliche Socialiste Sovietiche che poi l’alcolizzato Eltstin a distruggere tutto e seguente Gorbaciov prezzolato come l’altro in dollari. Storia mica chiacchiere Verolino. Sarà. L’immagine in cover più di mille parole (inutili!) pur sempre parla anch'essa di fine e del Pci seguito tramonto il cosiddetto Compromesso storico, e non solo, con la morte di Aldo Moro e sua scorta via Stars & Stripes: altro che quei cretini eterodiretti di brigatisti che non stavano in piedi figurasi fare fuoco della Madonna su la scorta, roba da professionisti tipo Mossad in Via Fani, Roma 16 marzo 1978.
Sia com sia passata la festa, dopo aver scatenato il Movimento a salve del ‘77 la porta girevole mostra il Craxi-craxismo italiano “riformista” come cantava Antonello Venditti; Mitterrand in Francia, Santiago Carrillo in Spagna, ma premier Felipe Gonzales altro “socialista” dall’allora, trio insieme a Berlinguer che avrebbe dovuto essere il “piano” per il fantomatico Eurocomunismo in salsa pummarò Cia-Mossad-Pentagono: ammuina.
Vedete come una “banale” immagine narri questo ed altro? Come è presto detto. Quattro cadaveri “eccellenti” parafrasando il film di quegli anni di sangue sparso giovanile da l’una (fascista) l’altra (sessantottini tout court tipo ma non lontano Giorgiana Masi uccisa dai fascisti della Celere Polizia) illusi comunisti con maître-à-penser Tony Negri che entrava ed usciva dall’Hiperyon de Paris, luogo di spie spioni trafficoni globalisti luciferini ad adrenocromo. E sì il teorico prof a salve di rivoluzioni aldilà del bene e del male: babbei Manunzio compreso che data l’età non aveva ancora tanta finesse d’esprit. Infatti siamo stati banco di prova generazionale per quello che è ora il Nuovo Ordine Mondiale, piaccia o meno, purtroppo.
A noi, dunque. L’immagine ancora una, mi par di ricordare a colori (sono passati tanti anni) o forse no, ma non è questo tant’è che basta ricolorare via digitale la scena...e si perde tutto con la massa lattiginosa tipo Blob ammorbante e sviare di conseguenza la nuove generazioni dette Z pur sempre l’ultima lettera dell’italico alfabeto: che dire di più? Così invece “tonata” l’immagine è meglio, il funerale sfocaticcio (scatto da fotocopia da screeplay-scenografia che mai vedrà luce su la città dove si vive). E poi c’è poco altro che il colore possa aggiungere come pure i “fuochi”. Infatti già con quella capa torta (ob torto collo?) dell’unica donna sul palco, sperso lo sguardo e sorriso triste solitario e finale si discosta dall’oratore venuto da Botteghe Oscure (nomen omen eh!) sede nazionale del Pci non distante da Piazza del Gesù l’altra parrocchia, democristiana poi fusesi in ogni senso nei Ds e attuale Pd, Partito Distrutto, Partito di Destra, Partito degli amici Stars & Stripes!
Oratore colto, ecco, nell’atto di aggiustarsi gli occhiali con tipico gesto professorale: ehi voi vil plebaglia che ascoltate! Sennonché se ci si mette nei panni di Reichlin tale al secolo don Alfredo (don siculo per chi capisce) sebbene egli guardi, manco i cani, a destra! Come Amendola, altro paraculo “riformista” Pci e quell’altro prima Ministro degli Interni poi nientemeno Presidente della Repubblica ‘talia Giorgio Napolitano. Sì, quello che il globalista Kissinger (k come Kossiga su i muri) disse: “My favorite comunist!” Meno male che ce lo siamo tolti dai cabassisi, e giù a spalar carbone per la “classe operaia” che tanto ma proprio tanto odiava, a morte. Morte del Pci, eh. E quei due cadaveri alla destra la cover? Seppur stavolta messo in prospettiva sono a sinistra: Franza Spagna purché se magna. Uno consigliere comunale, Beppe Biscaglia, l’altro trinariciuto Silvano-silvestre-uccel di bosco Micele. Senatore che abitava aldilà del ponte che si vede dalla nostra retrocucina: Manunzio è al centro dell’Universo! Camminava il senatore di tre cotte insieme alla consorte in ogni dove e un palmo da terra; altezzoso quanto basta e amico degli amici. Tutto qua? No certo, se non in altra immagine che non postiamo in cui il quartetto dei morti viventi, avvolto nel sudario di rosso stinto, socialdemocratico quanto dire, è ripreso in Campo Lungo stesso palco cui si scorgono i tralicci e la Piazza Prefettura alias centro cittadino (ci è passato Zanardelli e sua legge su la Basilicata da vita da cani, Benito Mussolini e suo discorso scolpito fatto sparire da quei soliti notabili in orbace il giorno prima, poi giacca e cravatta vescovile alla Z’ Emilio Colombo ras democristiano e pure Premier benedetto in loco, in fotografie d’archivio recuperate con peripezie; poi Benito Craxi e suoi boys al soldo amerikano, k as killer e film Costa Gavras, e altri ancora dignitari pagati da Cia-Mossad-Pentagono come pure il mitico affabulatore Giorgio Almirante, casomai un’altra volta mostreremo la piazza delle piazze cittadine s’intende: Potenza nomen omen, no? No!) e piazza vuota manco i cani a didascalia per i “compagni” . Che di li a breve si venderanno il culo, alla lettera, in formato LGBT+ cui la lesbica dichiara Elena Ethel Schlein (una volta tanto al contrario come migrante è la Svizzera a venire qui sull’italico suolo!) impronunciabile, parabola d'oltretomba d’un partito Pd che della “classe lavoratore” se dissociata (pecunia americana non olet) è abbracciata la “diversità” tout court e ci ha pure provato contro Slavi, che non ci riscalda il cuore, contro gli africani cui viaggi sono pagati da Soros & Davos boy, per il meticciato para-robotico: “Mamma tu sei bianca mentre papà è nero, ed io chi sono?” La Verità innocente dei bambini. Già ma noi (chi) siamo? Per un’altra volta… E’ questa è pure “street photography” scatti e fuggi tanto di diman non v’è certezza, signor Verolino Vincenzo? Noi vi preferiamo ché c'è tutta una storia, "reportage" d'ieri oggi e di diman...


Nb. Immagine a latere ma non troppo la Piazza come festa mentre accoglie l’allora Segretario Pci Enrico Berlinguer. Festa a tratti da strapaese ma almeno ci si conosceva e in quanto “classe” provava ad opporsi prima ai Chicago Boys (prove fatte in Cile di Allende-Pinochet) poi la Commissione, da pronunciarsi in lingua siciliana, sì, l’avvisaglie ante-litteram vs. Van der…E l’odierni Davos Boy di Soros & C.


Pss. Per gli scrollatori onanisti a tutto spiano che pensano esista il Mondo nell’atto dello scrolling aifonesco o androidiani che pari sono, sì, la Generazione Z Ultima della Giostra acquisti, PCI Sta per PARTITO COMUNISTA ITALIANO costola fuoriuscita del Congresso socialista di Livorno 1921, miglia e migliaia di secoli fa!







Tazio Secchiaroli, si, mi ricordo

Numana riviera del Conero, Marche estate ‘87 del secolo alle spalle. Giugno, inizi, caldo. Erano di quei incontri, patrocinato da FotoCine80 rivista fotografica stampato a Battipaglia, cui potevi, finalmente, dialogare vis-a-vis con i mostri sacri della fotografia italica; quei che si vedevano (loro scatti) su le riviste fotografiche e non. Nomi altisonanti, e donnine succinte in costume da “bagno”...penale per i fotografi che ne proponevano come il duo Rocchi-Marocco fratelli che per distinguersi avevano due cognomi diversi; partivano di buon mattino per angoli di spiaggia non ancora intruppati di “bagnati” seguiti da stuolo di fotografi (ingrifati?) e modelle…
Avevamo pure noi le nostre modelle al corso (workshop because is very nice sound) tenuto da Danilo Cedrone, fotografo mica gallo. E poi il mitico G. B. Gardin fotografo di reportage: reportage tutt’altra Galassia rispetto l’inutile farsi “street photography”. Stritt’ alla napoletana, di nome e di fatto! Innocuo.
L’aria calda dell’ora meridiana ci vedeva con un discreto numero di “adepti” vicino la tavola e vino bianco a seguire cui tracannare avea l’effetto di inchiodarti alla sedia. Senonché nel deliquio con la coda dell’occhio un signore (saprò dopo chiamarsi Tazio Secchiaroli) armeggia alla Leica verso chi scrive, che si accorge et voilà perso l’attimo fuggente. E non ci fu verso di chiedere il reply a Tazio: no, me sembri un’artro da quello che stavo pe' fotografà, me spiace. E così dismessa la Leica con un auricolare monofonico alla radio-televisore portatile con tanto di antenna chilometrica s'avvicinò a Salvo Andò nei pressi…

...Roma, Via Veneto, la sera del 14 Agosto 1958. Tre uomini discendono lentamente la via, lanciando occhiate furtive ai tavolini dei vari locali…

(Copia & Incolla se vi pare)

https://www.nadir.it/pandora/GHISETTI_SECCHIAROLI/la-dolce-vita.htm
https://www.fellinimagazine.com/tazio-secchiaroli/





City of Londinium

Londinium così l’origine della City of London in senso esteso si capisce. Insomma “romani” i barbari angli? E di sti tempi patente a tutti si danno (danneggiamento, ovvio). E se tanto mi dà tanto...vabbene pure loro scavano. Significa? Han capito gli angli + sassoni che lo scavo è la ricerca di sé in un orizzonte di robotica: triste solitaria e finale.
Scavo di terra, e cos'altro? Ora se avete senso della Storia, in senso nobile del termine non già quello, e siamo a Londinium/Londra, del sigillo del 1717 dei “muratori” che da quel momento in poi, più di prima, riscrivono la “storia” pro loro: Annuit Coeptis, no? Questo è il Dollaro/tallero dire, vero che viene dalla Lira sterila by Londinium, un caso guarda tu, come una volta era chiamata l’italica Lira ante Euro natu est. Salti temporali, magari il secondo lemma in questo ardente fornace infernale detta meteo, mah.
Vedete le solite sconclusionaggini di Manunzio fanno il periplo per chi ha orecchio.
Street, dunque, e immagini d’un bianconero sin troppo suadente, bello non c’è che dire. Nero ché la loro latitudine altro non consente: burro vs. olio. Non so quale scivoli meglio!
Lo si scrive a tempo che detta street-photo (via strata, layer make layer, di questo i contadini romani, scarpa grossa cervello fine, sono tutt’oggi immortali non a caso la Via Appia entrata nell’Unesco site map) è peto, Pereto. Scorreggia. E si perché il fil rouge (!?) della street è il Niente ammantato di Nulla. Sì, immagine che conservano un certo “discorso” ma è pura fuffa, quinte teatrali: ammuina. E il reportage è altra cosa, figuratevi che i Cancel Culture (!) riscrivo pro loro che il buon H. C. Bresson è l'antesignano della street. Corbellerie galattiche e i minchiapixellisti fatti di Nulla, applaudo claque. Bresson francese che va dietro sti cabassisi etero diretti Cia-Mossad-Pentagono-Hollywood party l'officia satanica dell’immaginario collettivo? N’est possible mes amis.
Messi i punti del caso proseguiamo. Sì, ci piace alla fin fine questo soggettone che con Leica, à la page e non c’è Crist’, va in giro a fare cose diciamo carine: bel bianconero tosto, materico e senza tanti fronzoli o grigi che dir si voglia che fa tanto ma tanto “fain art” su carta cotone etc etc etc. Qui finisce l'avventura del signor Bonaventura il...quotidiano soliloquio. Vox clamantis in deserto, no?


https://www.youtube-nocookie.com/embed/lGXkfQiMK1A
https://en.wikipedia.org/wiki/Minimus


Ps. Chi per ventura, accidenti, o come vi pare si trovi a gironzolare via telematica, si capisce, su scavi detti romani (benedetti loro, inventori, comunque delle prime High way della storia occidentale di pietra, antesignana l’odierna cablata del Nulla che basta un soffio e crashia tutta come da ultimo in mezzo mondo) non è infrequente, anzi, che gli stessi sono escavati in nord Europa e in quel di Vindolanda, britannica tanto a citarne una, in sorta di autoidentificazione: chi siamo da dove veniamo dove c...andiamo e così via

Pss. Mentre ai poveri figli dei moderni del Nulla si insegna già lavaggio cervello inglese-pensiero-unico sin dai primi vagiti, che ti fanno i barbari English che così chiama Manunzio? L’esatto contrario e ai pargoli viene insegnato, via disegni scolastici, si capisce, il latino. Tombola!





Duje viecch' prufessor' e cuncertin nu juorn' nun sapeven' che fa...

Il titolo certo. Viene da un remoto interno, bolla da porta laterale del cuore. Ancora delle volte è come un motivetto (Dduje Paravise tradizione canora repertorio napoletano) andato o na mosca ‘zeccusa ti si attacca e hai voglia a scacciare, ritorna sempre fino a sfinimento di c…
Sapete di come ami Leica, no? Ebbene ogni volta cerco di non pensarci a questa immagini + fica camera: non mi ha mai detto niente. Sarà la Ferrari della Fotografia, il Mito per antonomasia ma non ci scalda il cuore. Chi disprezza vuol comprare? Avrei potuto averne una in “comodato d’uso” da un amico, una M6, che si cambia (come si fa con abiti ma griffati) ogni settimana una macchina (!) poi stufo del giocattolo passa ad altro, come quella volta la splendida 645 di Pentax, pellicola in formato 4,5x6. Eccezionale per ottiche, mitiche Takumar, e costruzione da impallidire Oskar Barnack Boss delle Leica senz’altro dire. Naturalmente provammo per un po’ anche questa e i fotogrammi va tu a sapé che fine han fatto. E’ passato di tempo.
E qui il sempiterno dilemma: street, sebbene siamo su le rive del sacro Gange inquinato da non dirsi, o vetusto reportage? Vexata quaestio sebbene propendiamo per l’ultima, il reportage che è racconto “fermo” giacché lo street clicchete clicchete stesso luogo, stessa ora, stessi imbecilli pascolanti davanti e dietro l’obiettivo: vero Munari?
Mo’ come continuare? Semplice con il ricordare che certi “santoni” belli e foto-igienici si fittano, come puttane. Il resto è retorica raccapricciante. Ah certo, si: come mai sti figli del pensiero Occidentale detto “razionalista” che basa esistenza sul Pensiero Unico della Proprietà Privata-denaro poi van Leica alla mano in India? Sanscrite cose, sans + ecriver indo-europea?

Qui, infine, due fotografi cui uno di nome Shakespeare: cos’è la reincarnazione fotografica e non più di penna?

Streets of Varanasi
https://www.youtube-nocookie.com/embed/9FhSw0XL6rc









Fotografie © Archivio Manunzio

Immagine in cover: da sinistra a destra una velata donna cammina, sebbene pare sollevarsi da terra! Fotogramma analogico d'una giornata di piena estate, come adesso, pur se ad altezza del Santuario, vorticava notte e giorno il vento, tutt'altro che accidenti “scenico”: a volte la coincidenza



Non c'è più religione...

Sulfurei nominalismi? Sii, allora stiamo al gioco. Anzitutto, come chiamare le immagini: street photography, muntain photography, sanctuary photography, antropologic photography, landscape archeology...cancel culture photography? Bel dilemma. Noi che vecchi siamo, n'est pas, reportage. Certo quando gli Yankee vorranno, un set della cosa (si dubita) by Hollywood che non si nega a nessuno, vabbene pure un AI (!?) s'accomodassero. Fine del gioco.
Veniamo a noi. Rito, comunità, trasmissione saperi. Triade più che sufficiente e pieno zeppo di biblico richiamo: quante volte lo scriviamo che siam fatti, sì, della stessa natura dei sogni dear Sir Shakespeare, ma soprattutto a ”immagine & somiglianza” della Genesi. Sembra cosa da niente e si provi a togliere, meglio eradicare come voglio i cancellatori by Davos, il pilastro su cui poggia il cosiddetto Occidente, e non c'è Protezione Civile che tenga.!
Vedete a volte (solo?) è difficile se non impossibile “tradurre” (traduzioni sono sempre una sorta di tradimento) il significato profondo dell’immagine attraverso la forma espressiva della scrittura.
Rito, antropologicamente parlando più che ricorrenza di fattarielli ( vero o inventati laici o religiosi, spesso l’un e l’altro, che siano) sono lo specchio d’una comunità, stanziale eppure allargata al circondario in senso lato, che in esso si specchia, vabbene. Ma, ma è il modo diciamo apotropaico in senso esteso, di tenere a bada la Falciatrice classica iconografia per antonomasia: la Morte per chi non ci arriva (fa finta mentre sta al telefonini dei titoli azionari di borsa, e l'ha bandita dal suo orizzonte immortale di macchina para-biologica, inverso dal Memento mori delle precedenti generazioni in accordo con la Natura e idea di "trapasso"!).
Rito cui nulla manca: i cinti, altarini di candele votive (ex-voto) portato da uomini, a tratti anche dal gentil sesso, cu tant d' mustazz' (oui, from french mustache, baffi virili) che salmodiando per tutto il tragitto, dal paese ove risiede la statuaria Madonna, su su in salita sino al Santuario, scandiscono agiografia scena e tempi. E non è qui l'andare oltre, chi vuole digiti: Festa 16 Luglio Madonna del Carmine, Avigliano (ci si permetta un calembour, il marito di Avigliana in Piemonte, senz'altro aggiungere!).
Strada cittadina, sterrato, mulattiera, fermate a riscetà (prender fiato) boschi e Genesi...soggiogate la Terra...Copione del sempiterno Occidente delle “regole” del Kapitale che a breve ci sterminerà per radiazioni nucleare, risposta atomica della Russia, che ne ha piene le p...arole Ukraine al vento!

Ps. Pellicola Film Ektachrome 64 EPR formato 135 su Contax 139 Quartz con ottica stratosferica, se ne già parlato, Yashica Auto-Yashinon 24 mm (Contax & Yashica condividono in partenariato commerciale stessa attacco, bajonetta ottica)

Pss. Il titolo è un calembour: lato traslato e come vi pare




On street

Munch (il quadro dell’urlo) a destra immagine cover d’un ramo di riflesso; la scritta controcampo Panico, cui si è tolta la finale per motivi che un giorno diremo mo’ lasciamm’ (veramente da scriversi più arcaico dasciamm’) u monn’ come stà: transeat e lasciamo le cose così. Infine, il tale intento a leggere su giallo muro a fondale? Nii.
Vabbene ma pur bisogna introdurre la cosa, occhio molto attento nel cogliere la scena: scatto fra i tanti pari scena d’ archivio.
Sicché muro giallo della tabaccheria a poche centinaia di metri da qui dove si scrive. L’immagine, tuttavia, è tagliata in basso ché si riflette su capote d’auto, intrigante, sì, però: zacchete che è meglio.
Senonché Il lettore, è il postino (non di Neruda si capisce) che una volta portava corrispondenza a Manunzio, mentre adesso la postina (suona due volte, ecco, sino all’altro giorno quando si è sostituito il citofono!) giovane carina per far rima antica canzone, adesso è il tramite postale d'altri mondi: lato traslato o come vi pare.
E Much allora? Beh si è detto e lo si ripete “abbiamo andato a squola” . Occhio come mestiere...senza andare lontano: dove poi? E in ultima siccome l’immagine è di una serie la si cataloga “reportage” con parola d’antan: n’est pas Cancel Culture? O va sotto la categoria dello “street”? E’ pur vero che gli scatti tutti sono ripresi in strada, un po’ “stritt-stritt” a dirla tutta in anglo-napoletano, va mo tu a sapè!







Calembour? Ma mi faccia il piacere...

Occhio come mestiere e di un muro abbandonato e non cadente: era del Consorzio agrario in tempi post Seconda Guerra mondiale poi chissà cos'altro durante il “boom economico” anni Sessanta passati a miglior gloria, del Secolo alle spalle. E poi? Supermarket. E poi la crisi, la cassa integrazione (fra questi un compagno Pci-Cgil) l'abbandono e l'eterno cantiere di ristrutturazione: cosa?
Immagine sufficientemente metafisica, ironica se vogliamo e certo del tutto involontaria mano che scrive “son so stare” che non è not parking al cambio odierno (regresso uterino e della cosiddetta lingua inglese, artificio nell'artificio). E se da cosa nasce cosa, ecco, che l'immagine de facto monocromo con il rosso scrivere, eh avessi voglia a “viaggi” senza uso di sostanze allucinogene che basta, s'è appena fatto cenno, la realtà di un muro al di là del quale c'è vedi tu l'assonanza Luca Barbarossa: ah no? Ma allora ditelo che siete fessi con il cuore...Less is more, vabbuon'?


Ps. Immagine archivio Manunzio e solita, si fa per dire, Camedia Point&Shoot C 5060 Wz Olympus






Tanto tuonò...



Panasonic Lumix S9 è un nuovo concept: corpo compatto da punta e scatta, cuore professionale. In fin dei conti potremmo dire che è una Lumix S5 II compressa all’interno di una Lumix LX100


(Copia & Incolla se vi pare)
https://www.fotografia.it/news/lumix-s9-la-full-frame-per-i-creator/
https://www.youtube-nocookie.com/embed/n0BtNc80rNg&t=1s


https://petapixel.com/2024/05/22/panasonic-s9-initial-review-small-pretty-and-confusing/
https://www.dpreview.com/reviews/panasonic-s9-initial-review




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