Manunzio




Je t' guard' fiss' fiss e m'arrobba...

Una litania ninna nanna della mamma, quando Manunzio sgattaiolava all'intrasatt' (improvviso, soppiatto) per andare in giro, a piedi, per la città e senza “nisciuno appriess'”. Manunzio, eh veniamo al sodo e lasci perdere il vernacolare!
Vero. Dunque il Belpaese quando si tratta di far grana, eh. Beni Culturali, legge/prontuario Ronchey che stabilì nel 1993 un tot per chi, a scopo commerciale s'intende, vuole ancora oggi azzeccare da qualche parte l'immagine & film del Patrimonio culturale italiano, già difeso dalla Costituzione, art. 9:

“ La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica .Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.


Vabbè lo riferiamo in diretta, a dimostrazione che a livello della “Cultura” se ai funzionari di ogni ordine e rimascuglia gli togliete l'Excell per fare conti, e tangenti...Ebbene se per ipotesi vi rivolgete alle succursali territoriali del Ministero (una volta per i Beni e Attività Culturali) mo' della Cultura con il faccione odierno occhialuto, così la moda, di un Sangiuliano...il Prontuario vi fornirà, metti caso, per riproduzioni immagini due “pezzature”: Tiff stangata vs. Jpg a prezzi stracciati. Tiff? Sì, un dì le tipografie: ma poi, ammesso e non concesso, l'alta risoluzione e del Jpg a stampa offset la notate dal Tiff? Manco se si schioda Crist' da la croce! Però immaginate uno studente alle prese con i dané. E quando mi trovavo in quei luoghi chiamato a “sopperire” questo e quello addetto del caso, suggerivo in un orecchio al potenziale studente/acquirente, il Jpg da riversarsi su CD (non c'erano penne e manco maltagliati!) meglio se acquistato in proprio, altrimenti...guarda caso, visto la frequentazione di quei luoghi il “personale” preposto guardava Manunzio, che più che provvedere (!) consigliava una vicina copisteria per l'acquisto del “dischetto”.
Morale? Tutti a tavola, si capisce! Ah l'alta risoluzione e con Canon D 20, un'altra volta, giuro, da ridere...Eni/Agip ed altro!

Ps1 Meno male che l'imb...elle Tremonti Ministro dei dané, affermò: “Con la Cultura non si mangia”. Vero, verissimo. Ex Ministro non poco ma a quattro palmenti, eh, avessi voglia...appunto

Ps2 All'epoca del Craxismo della Milano da bere il riccioluto panzone De Michelis ministro s'inventò, quello che è de facto una saga, lo sfruttamento economico del Belpaese, chiamando amici degli amici a raccolta in primis i privati, altrimenti che socialista sarebbe stato! per i famigerati "Giacimenti culturali" dalla serie deregulation/prezzi saldi!

Ps3 Il crinale delle royality è molto scivoloso per l'Inferno, infatti un qualunque pinco pallino sindaco/assessore con delibera..paghi gli scatti del Faraglione, del Colosseo della Cupola di San Pietro...come Totò Truffa 62 "padrone" della Fontana di Trevi che si fa pagare trecento lire per i tre scatti all'acqua da l'italoamericano Caciocavallo/Decio Cavallo

Museum Wins Lawsuit Over Photo of Michelangelo’s David
(Copia ed Incolla, se vi pare)


Eureka!


Lo vedete che Manunzio ha ragione? Presto detto, poiché “inquilino” di Myphotoportal e pure grafomane (sorta di quasi quotidiano di spunti, riflessioni e manuale d'uso tout court che non pagate manco con un grazie, sic!) abituato agli strumenti minimi dello scrivere...accade che pur digitando tag-testuale ad esempio, è difficile venirne a capo nella “soffitta” dell'Archivio Generale. L'occhio è abituato ed associa di conseguenza, ma...Ora dopo richiesta in soccorso una new feature Myphotoportal: vale a dire una miniatura visiva del tag/post come già avviene nella lista visuale del Diary, appare anche nel Casellario Giudiziario...oops Archivio taggato. Tombola. None Bingo, già a l'merikana


Ps. Da l'archivio Manunzio dopo più di vent'anni ora si attesta sul mezzo-milione di flies, tra questi non mancano i fuochi d'artificio/fireworks. Eureka per l'appunto!



A volte sono gli alberi d'Africa a chiamare...

Uno still-life che viene dato, al solito, gratis e manco dovete comprà (suvvia Manunzio si dice acquistare, lei che parla della giostra degli...) un libro di “manualistica”: Qui habet aures audiendi, audiat. Marco 4. 23.
E sono proprio certi lontani ritmi (qui è l'intrigante voice of Fiorella Mannoia su musica del beffardo Ivano Fossati) come treni a vapore, di stazione in stazione riportano storie: A.O.I. Africa Orientale Italiana, WWII. Breve: un cartone di recupero imballo a mo' di limbo; fotocamera folding/soffietto; mostrina militare di Manunzio pari gli occhiali fumé; penna parastilografica; elefante bomboniera. Illuminazione, specchio da signora per trucco. Macchina CCD su cavalletto, Iso 50 a f 8.0 e 15 secondi di posa, via remote control, grazie a filtro ND rotante che ha consentito la “pennellata”. A latere via iPhone l'immagine del set e altro.
Tutto qua. E non spendete soldi inutilmente in “manovali” scritti da donzelle affariste. Donne dalla notte dei tempi e loro malie, un po' pelose. Mah!

Ps. Treni a vapore l'headline, cantata da Mannoia






Dedicata a Sara Munari del condominio Myphotoportal

Abitiamo il virtuale condominio, sebbene precediamo la nostra per tempo, poiché fra i primi ad aderire più di dieci anni fa alla “piattaforma”.
L'immagine di copertina in “notturna” è still-life domestico su sfondo acquatico di cartone riflettente. E di una complessa illuminazione? No, per niente, ma semplice penna cinese luminosa pennellata di 10 secondi su vetusto, eppur gagliardo, CCD Kodak di Olympus Camedia C-8080 a 50 equivalenti ISO, su cavalletto Manfrotto vecchia serie 190.
Occhio come mestiere che di certo non è fotocopia di fotocopie yankee style della giostra per acquisti: quieta non movere e mota quietare da Pensiero Unico. La nostra modesta ouverture viene prima dell'uscita di “manuale” della nostra, che si è già prenotato presso solito libraio, per non mancare la primizia (fotocopie di fotocopie) per i tipi della Feltrinelli/Apogeo. Il Tempo Galantuomo è

Manunzio fotografo dal 1969




Tre tre...napoli a coppe

La Ridotta, Mastio o Dongione è l'ultima ratio dei castelli in caso d'assedio: torre o meglio ultima Thule, per i grembiulini. E giunti dove siamo, nella vasta eccezione, la presentazione di un nuovo prodotto fotografico induce al sorriso, amaro come il film di Chiari & Mangano d'antan.
Sia come sia ancor più quando un glorioso marchio a nome Pentax (comprato a quattro soldi da una Ricoh forse più nota per fotocopiatrici, anche se in tempi passati produceva una gagliarda reflex Tls 401 con doppio visore cui lillipuziano “pozzetto”, con attacco a vite come i fontanari tubi e che si è usata in Era Analogica) e ricordiamo la spartana reflex analogica K-1000, come pure Asahi (questa in origine il nome per esteso del brand) Pentax seipersette; ora presenta il suo ultimo grido, ecco, K3-III in solo formato binario bianconero, che di per sé è, sì, sciccheria, simil Leica-monochrome, però grande incognita tipo Perù come diceva il prof di Pedagogia al Magistrale d'antan, odierno Liceo pedagogico.
Sì, certo ma chi riesce ad accorgersi a monitor, figurarsi a stampa inkjet, fra una conversione Bayer matrice RGB via una moltitudine di tecniche bianconero Pshop, compresi i tanti plug-in ad hoc e la natia K3 bianconero? Tempo perso Indio, citazione dal movie di Sergio Leone Per qualche dollaro in più. Piluccare il piluccabile? Ai posteri l'ardua sentenza

(Copia ed Incolla, se vi pare)
Super test completo Pentax K3 MarkIII Monocrome
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18 Maggio maggio 2023 ore 7.11 Forlì a bordo gommone Vigili del Fuoco un momento di tregua del cielo. La strada che giorni prima si percorreva a piedi, ora è invasa dai detriti alluvionali. Proseguono le operazioni di soccorso dei Vigile del Fuoco per mettere in sicurezza gli abitanti rimasti intrappolati nelle abitazioni


Emilia-Romagna submerged
Un collega fotografo parte insieme con altri due alla volta dell'Emilia-Romagna, Manunzio li segue per vedere l'effetto che fa, trovarsi dinanzi immane distesa d'acque. Porto solo la Olympus C-5050 tanto per avere qualche appunto, ché i tempi del mitico reportage Sessantotto e d'intorni (quando fessi fessi immaginavamo di cambiare il mondo, pensa te, con le fotografie cosiddetta sociale) è remota reliquia.
Arriviamo alle prime luci dell'alba sotto un cielo di ferro e paesaggio spettrale: acque a perdita d'occhio inimmaginabile, come le immagini di Stampa & Regime catodica, con l'aggravante, se è possibile, che queste dall'alto in streaming dà alla tragedia estensione metafisica, d'Apocalisse, via Riscaldatori atmosferici a Stelle & Strisce; lo si intuisce. E' l'Agenda 2030 controllo anche del tempo a scopo bellico vs il popolo inerme (!?) a dispiegare sue di essi, come per il Covid, le ali luciferine.
Acqua dove lo sguardo si posa, a 365 gradi della scala Mercalli, sì, un terremoto di acqua fango smottamento lacrime e morti.
Sicché in un punto indeterminato perdo la cognizione del tempo, e i miei amici che vanno per la loro a fotografare. Sì, prima ci siamo dati appuntamento in un luogo di ritrovo: ma ognuno per sé e Iddio per tutti.
Ora da dove si comincia a “documentare”? Non c'è anima viva. Acque. Stupore pure sui volti dei soccorritori, intorpiditi dinanzi l'inenarrabile. Ecco un grido come la tela di Munch che squarcia l'aria, qualcuno chiede aiuto da una casa, dal tetto. Lì un casolare alla deriva nelle acque, che vien giù senza tregua e che Iddio la manda. Manunzio guarda, osserva e di tanto intanto quasi a ritrosia uno scatto tanto per...
Il cielo è appena schiarito quando i primi gommoni e pagaie valica acque di strade, che qualche ora prima si percorrevano a piedi. Rumori di pale e rotori ma chi le guarda? L'acqua immonda trascina e mescola tutto, i morti dai cimiteri: no, non si vedono bare uscite dalla terra solcare l'onda. Ma morti e vivi, sì. Le chiare acque domestiche frammiste a liquami di fogna, un bel mix per il prossimo colera e vaccinazione di massa, stile Covid. Infine acque zuppe di oli minerali di fabbriche divelte e spettrali. Una tragedia nella tragedia che Stampa & Regime si guarda bene dal mostrare, mettendo in onda, ora “angeli” giovani che...ma a Firenze dell'Arno 1966 lì c'era la meglio gioventù e da tutto il mondo, qui volti di ragazzini con occhio all'iPhone in scampagnata eppure immortalati dalle televisioni. E dove i giornalaisti, scritto così? Eccoli con i pedi in acqua e teletrasmettono: verrebbe voglia di affogarli, nelle acque.
A sera mezzo fradicio e 'mbriaco (instupidito dal tutto) finalmente con l'aiuto di “gommisti” salva gente arrivo al luogo convenuto con gli altri fotografi. E ci accoglie un bar non meno invaso del resto, ma il gestore di quei romagnoli sanguigno e volitivo ci invita a salire al piano nobile del locale e prendere qualcosa di caldo. Si chiacchiera, sì, ma le parole sono tese, anche per noi che veniamo da lontano. Si accendono i portatili e schede delle fotocamere dentro i soft d'elaborazione: PhaseOne Capture fianco a fianco Lightroom. Caricate le immagini il silenzio raddoppia.
Il cielo non smette un attimo di buttar bombe: così il neo linguaggio orwelliano. Bombe d'acqua. Guerra meteorologica in Emilia-Romagna fertile e sana. Che dà fastidio all'Agenda 2030.
Fa qualcuno...sì, ecco le mie immagini, dico. E appena compaiono a monitor, altro silenzio e c'è da capirli: questo è scemo, anche se non espresso a viva voce, viene fin qui per fotografare a spizzichi e bocconi, e non si vede un'immagine di reportage like Amerika style, americanate con grandangolo spinto su corpi inermi, vivi o morti che siano. Fuori l'aria è fredda, umida, e qui al computer i fotogrammi di Manunzio...arte mal posta. Niente, soprattutto, immagini strappa lacrime che tanto ma proprio tanto “commuovono” i tele-utenti eterodiretti dalle Televisioni: e uno pensa ma se dobbiamo ricalcare i fotogrammi via etere che ci siamo venuti a fare?


Ps. Scritto mica male è parto di pura fantasia, quanto a immagine della “tragedia” la fonte è l'archivio di Manunzio...ricordava lo scianco Ando Gilardi (pure altri detti teorici del linguaggio fotografico) dalle pagine di Progresso Fotografico che la "fottografia", ecco, è la didascalia. La fotografia, infatti, è altra cosa: lato traslato e fate come vi pare




Vuolsi così colà

Che dire ancora? Siamo ben oltre il trastullo dell'onanista minchiapixelista (pugnetta per chi poco mastica italiano di certo grado) e allora niente, o meglio nulla e più di questo viene macinato e sfornato caldo per l'abbisogna ogni giorno. Ora ci sono di quei grezzi meccanici, espressione bovina le mani grosse e cervello meno d'un moscerino che chiavi in mano smontano le apparecchiature fotografiche, tout court, per vedere sotto il “cofano”. So' meccanici, anzi sembra la pubblicità d'antan Arrigoni: che fa, dice il rivenditore inorridito dinanzi il cliente, e questi beffardo: sì, l'ho aperto ché a scatola chiusa compro solo Arrigoni! Oh ragà so' soddisfazioni sentire il rumore degli otturatori: na figata!


link al Carosello (Copia e incolla, se vi pare)
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Gutta cavat lapidem

la goccia è perseverante, ahh quanto a questo, e se non è oggi domani buco è, pietra o non pietra. Massima che non abbisogna di spiegazione tant'è performante, meglio perforante la sua azione. E di primo acchito chi oserebbe mettere in dubbio la consistenza della pietra? Luoghi comuni che consente allo Star System (stesse iniziali delle SS: certe combinazioni astrali!) di continuare verso l'Infinito, pure oltre sai che noia, e transumano: mezz' ferraglia e mezz' umanoidi immortali. De gustibus.
E noi con l'Hasselblad ci abbiamo avuto poco a che fare, pur con la mitica 500 C, preferendovi la SL 66 di Rollei: carrarmato di nome e di fatto in qualunque situazione meteo e senza ben che minima alimentazione per sue funzioni. Altro tempo e altre storie e “progresso” che avanza, no? No è solo spaccio della Bestia...avanti il prossimo a cadere in nome della obsolescenza programmata




Materia Alchemica

Da l'archivio Manunzio e non siamo nella Cappella di Sangro l'alchemico frammassone in Napoli, bensì dinanzi copia in miniatura della Deposizione del Cristo. Trasfigurato e Marmorizzato velo, poi, su cui s'è scritto di tutto e di più (compreso Alberto Angela) ma non ci frega granché. Viceversa certe “traslazioni” partenopee in questa contrada da cui scriviamo, il Capoluogo del Techesasse per via di certi idrocarburi, ci incuriosisce un giorno.
Tuttavia, lo diciamo a giorni alterni per i minchiapixellisti onanisti compulsivi che immaginano d'essere fotografi, ma da mettere a rogo) certe messinscena sono ben altro per “caso”. Vedi l'altare cui si è fatto profanazione (forse c'è ancora scomunica nei confronti de li massoni, anche se l'Opus Dei o la Compagnia di Gesù cui epitome il reggente blasfemo Bergoglio Primero da la Pampas argentina, è quanto dire) poggia la “metafisica” del Corpo Incorruttibile. Manunzio ci ha messo del suo, grazie a gagliarda Olympus C-5050 de facto mini Leica da lente tagliente, riportando l'immagine o “come in Alto così in Basso” ma ci sta pure il contrario. Ah la Chiesa è detta S. M. del Sepolcro, sì, luogo questi che una volta i crociati-alchemici visitavano per arrivare, poi, in Terra Santa per l'ennesima crociata: Intelligenti pauca verba!

Ps. A destra della richiamata Chiesa, tanto per restare in argomento, in una spogliata aula frutto di “sapienziale” restauro da cani, un altare barocco conserva nel tabernacolo un frammento della Croce per antonomasia: quella della Crocifissione-Trasfigurazione...Morte e Rinascita come ricorda quel INRI, altra cosa dal Jesus Nazareno Rex Judeorum, ma "parola sacra" ma pure "parola di potere"




Chiave di volta
A solito l'inglese suona male quel “brachetta” la zip italica che conserva...i santissimi.
L'antefatto è aver scambiato lucciole per lanterne: Manunzio sa che novità. No, un momento. Stavo navigando per flash Nissin quando digito Nisi e pure italiano il sito: perbacco mi dico. Gira di qua gira di là ma niente flash “terze parti” per Oly/Pana. Ma eccoti fortuito un riferimento a staffa rotante: ancora un'altra? Sì, e ne leggo però di cose buone. Vabbè clicco ed acquisto. E nell'immagine a corredo un piccolo particolare “chiave di volta” tassello Hama.
Dunque la “rotativa” è di buon metallo argento opaco e rotella di serraggio simil oro: ben fatta. Senonché Manunzio prova a montare la staffa rotante su le Olympus Pen: ahi. E sì perché sta pure scritto al sito, chiaro che la predetta è per modelli Oly mirrorless, mica “penne”. Eppure le proviamo tutte a far centrare il bocchettone con la “ruota”. Niente da fare e ci impiaghiamo diverse ore, ma, strano, senza sacramentare...L'indomani, ossia ventiquattro ore, la chiave di volta si recupera da scatola di “vecchie cose” dalla serie “stipa ca trov”. E le mani corrono come se l'operazione l'avessi già fatta altre volte: breve il tassello-chiave-di-volta di cinquanta e passa anni fa della Hama, i nostri accessori analogici, prima di Internet e Amozzonie varie di là da venire (sic) risolve la cosa con pochi centesimi. E' tutto, allora, viene che è un piacere. Infatti recupero un vecchio trombone 4/3 a firma Leica (si vabbene diciamo peste e corna di questa e poi ci abbiamo un vetro targato...ne parliamo la prossima volta) via adattatore Oly. Ancora, finanche un Oly vetro con pulsanti laterali (il costruttore/importatore dichiara non possibile) va e tutto procede bene. Idem su GH4 Panasonic.
A latere della rotante, immagine sovrastante, staffa ad L che fa ancora e bene la sua a passare da scatto panoramico a verticale via slitta compatibile-arcaswis. Allora perché acquistare ex novo? Ahh partito con Nissin flash mi trovo con NiSi, poi il resto è automatico senza compulsione acquisti ma per fare il very nice moderno! E non ci si pente, tutt'altro


Ps. Non fatemelo ripetere ancora ché con NiSi Italia non ci spartiamo nulla, solo pura coincidenza, mentre al solito è la tasca di Manunzio a fare la differenza

Pss. Come usuale riporto qui anche il link pagina della NiSi Italia a dimostrazione di quanto fin qui narrato



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