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Manc’ se si sciuov’ Crist' da la croce…

...e gn’ rompe u c...omputer di bordo giacché le digicamere sono equiparabili ad essi, piaccia o meno la cosa. Sì, di ritorno neanche il Bambinello non ancora passato per il Golgota, per questo bisogna attendere secondo Calendario liturgico i giorni di Pasqua e dintorn, vi riuscirebbe (causa tenera età?). Nella sua (s)terminata bontà di pargolo, solo i bambini lo sono e posso gridare ai quattro angoli del Terraqueo che il solito re di turno è nudo come un verme più che secondo natura. E sempre loro, i bambini di cuore, che è il Regno dei Cieli Secondo Scritture. Alè tanto per cambiare genere, ecco!
No, di ritorno, è la stessissima storia del 440 al posto del giusto 432 Hz musica questi che produce armonia e effetti benefici sull’umanoide e pure sul vino. Dite? Non lo mostro ma ho una bella brochure: “Quando non provi l’emozione della prima volta” della BMW via Deutusche post, ja. A paginen zeroquattordicen, immagine di botti mentre “ascoltano” brani classici. Naturalmente chi fa questo, BMW o meno sponsor, sa il fatto suo e potrebbe gingillarsi con mille altre “diavolerie”, no? Punto.
Tutto questo? Sì centra con il link che proponiamo e delle digicamere, qui (ex) Olympus odierne Om-System, ma la cosa è estendibile, eccome, all’altro Partner del Micro Quattro-Terzi delle Mirabilia a nome Panasonic.
E’ in buona misura, infine, questione esoterica, che sembra la solita boutade di un Manunzio oltre ogni limite: no magari lo si rinchiude in qualche reparto in spregio alla Legge sui Manicomi di Basaglia memoria, lo si ri-edifica e ci si sbatte dentro solo soletto il richiamato Manunzio, che farebbe però salti di gioia per un intero palazzo a disposizione fra still life boudoir à la page, ritratti e...e...! Roba da pazzi, no? Mah...dunque numerologia e perché mai? Semplice la ciurmaglia tra Full-frame a Aps A B C D E… stanno in rapporto 3: 2 mentre il richiamato Quattro terzi, sia old che Micro invece nella proporzione 4:3 che somiglia molto al seisette di Mamya memoria, meditate gente meditate almeno a Natale! Ah il famoso (famigerato?) Oscar Barnack di Leica ci aveva fatto un pensierino al posto del tre a due, il quattro terzi poi vattelappesca richiamato dal suo Capo Loggia e/ o Bastone, o due al prezzo di uno, ci ha lasciato e così passato alla storia formato Leica, o 24 x 36, o codice, ecco, 135 l’inutile emulo odierno Full frame, mah!

(Copia & Incolla se vi pare)

Perché resterò con Micro Quattro Terzi nel 2025
https://www.youtube-nocookie.com/embed/JJNruHuLxm0

Olympus M.Zuiko Digital ED 12-50mm f/3.5-6.3 EZ
https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=olympus_m12-50

Nb. C'è un post il secondo (user194525) sovrastante link, che riletto dopo un po' lascia sconcerto per averlo scritto che sembra di altri! E comunque tutto vero in classico stile Manunzio


Ps1. E sì cacio sui maccarun’ di nuovo la Panà G9: detto e ridetto dei soliti prezzolati recensori? No banalissima constatatio non ritrovabile a Web e manco documentato dai nostri richiamati prezzolati. Si tratta del tasto Fn su le ottiche Pro Olympus, veramente il nostro tubetto o se vi pare il cannolo con lenti però di (ex) Olympus ce l’hanno e non pare si fregino del Pro, ma sia Zuiko e pure ED. E il richiamato è un “oscuro” Olympus M.Zuiko Digital ED 12-50mm f/3.5-6.3 EZ , che non sappiamo come e quando e perché acquistao. Ottica Meravigliao, come il famoso Cacao di Arbore memoria, pure con tasto Macro di cose turche per chi sa di cosa si parla, di cosa riesce a fare e non meno di chi sa mettere mano al Pshop del caso che usiamo da anni in versione Elemnts: calma che ci abbiamo Lightroom 5.0 Photo Affinity 1.0 e 2.0, il Wilber beffardo di Gimp, l’arsenale DxO giunto alla versione 7.0, e pure Photopea quando siamo in vena di cose così così. Sì, il softarr, sempre scritto così poi un giorno diremo il come perché etc., in rete calco di Pshop Element, che enssun prezzolato si sogna di dire a proposito di soft “a gratis”.
Sicché e farla breve settato Menu su la G9 il tasto Fn per il Fuoco Far (si può abbinarlo anche ad altro) che dire quanto ad autofocus che non è lo “stesso” di Sony-Canon? E se non è così non si è à la page, non amico degli amici, ahh! Contano i fatti per passare al tocco Fn da quasiasilsi cosa in PP, zacchete al Far on da non credere. Quei che recensiscono forse mettono a fuoco pallottole traccianti? Missili ipersonici o f...delle loro amatissime mamme che amano i loro amatissimi, figli di...mamma che ancora una volta...?

Ps2. Slang locale quel manc...che indica quasi a testimonianza della cosa impossibile il Nazareno inchiodato da duemila anni allo stesso palo, orizzontale & verticale. Cosa impossible (a farsi per gli ottusi eterodiretti a telecomando) o irrealizzabile così la traslazione, ecco, in degua (lingua) ‘taliana Crusca o men che sia lì a sigillare la cosa!

Ps3. Rumore dicono all'unisono, si rimandano fotocopie di fotocopie l'un l'altro, il MicroQuattroTerzi. Baggianate a monitor, quei tascabili si capisce. Ma è piccolo? Ma allora chiamate Rocco Siffredi che, dicono, ha discreto "sensore" per ogni pertuso: maschio e femmina!






A dirla tutta: boh. Partito da un pizzo (niente siciliano, quanto locale da “un punto, da una parte”) simm’ arrivat’, di nuovo a boh.
Lightroom va. Una cartella di cose che poi diremo a suo tempo in Mondovisione, e Manunzio non fa chiacchiere. Dunque immagini prese per strada e di notte: vetrine. E a dirla tutta, ancora, se non avessi avuto quel piccolo mostro a nome Olympus C 5060 Wz l'archivio digitale costruito in un Ventennio manco l’ombra: in Italia è uso misurar il tempo ventennale, e noi senza fez nero ed Eja eja alalà di fascista memoria ne facciamo a meno.
Dunque una immagine in particolare richiama, come in gioco di specchi, un’altra di qualche “giorno prima” mettiamola così: Novecento, Parigi, Monsieur Eugène Atget. Un Eugène prima di quell’altro, americano. Certe assonanze. Certe fine: morti in canna tutti e due, quanto dire.
Sia come sia, dopo aver faticato non poco a Pshop Elements (sempre per dilettanti e Manunzio, dicono, fotocopia è) per aggiustare certe scritte sin troppo invadente il risultato pare discreto. Ma è pura assonanza, si vede, tuttavia, che il “modulo” daje e daje, vedi e rivedi è rimasto inconscia traccia: neuroni specchio?
Assonanze, quindi, il terzo e sotto si riporta i precedenti due. E prima di finire due cose: la prima Atget in pubblicazione dell’allora Fabbri Editore (dite come ve pare ma dare dell’ignorante patentato a Manunzio potrebbe costarvi un...stramortax con annessi e connesso, lassù qualcuno strano ma vero ci ama, mah, e qualche fulmine potrebbe...uomo avvisato) e mai più ristampato ché si offende la Munari & Co e lor dogma detto Cancel Culture.
Secondo ma non troppo in scena delle lastre, letteralmente, di vetro in formato 18 x 24 non dissimili da quelle usate da Atget. Hanno una novantina di anni, quindi non le ha riprese Manunzio ma è storia che purtroppo non è lecito qui narrare, mentre declinava a questa vita l’Atget francese che fotografava al di là del bene e del male e lo comprendo benissimamente bene. Assonanze, no? Sì


https://www.manunzio.it/page-d14146
https://www.manunzio.it/page-d14186


Da l'originale 1920 x 2560 pixel Olympus Wz 5060 da taglio micidiale salvato in più che buono Jpg. Poi in Pshop Elemnts desaturata, riaggiustata e virata con un vecchio plug-in; l'immagine ottenuta salvata in sRGB Tiff. importata in Print & Layout Canon, altri aggiusti sul viraggio e livelli, complice il “giallo” antico del supporto Canson Heritage da 300 gr. finalmente una serie di stampe come comanda Iddio. Stessa trafila per godibilissimi quasi A3+ d'una stellare Rosaspina Fabriano, e anche una prova su più “modesta” Fabriano4 ha restituito un piacevole e degno di nota risultato. Certo poi basta dire all'incauto osservatore che le stampe sono impresse su Hahnemühle o Canson o l'americanata Moab e la presa per il c...è assicurata, ché si vive di luoghi comuni del Pensiero Unico che li ha generati (partoriti?)



Io, la stampante e lo scuro

I file sono come “folie” mo' ce stann' e mo' vanno via. Stamani ho buttato, con certa stizza, delle stampe d'un verde manco i cani. E allora la fidata Canon Pixma Pro 200 che spara “acqua” colorata dicono gli influencer che pontificano su le sorti magnifiche e progressive...del pigmento eterno. E in universo che manco l'aria sotto vetro viene da ridere quanto a longevità.
Sia come sia già nel mettere i fogli in macchina, bei fogli Canson Heritage da leccarsi i baffi solo a tastarne la superficie. E i parametri? No, stavolta facciamo con l'occhiometro e contro c...arta dopo dieci anni di stampe inkjet, eh. Perfetto, il primo e il secondo foglio tutto nel driver Layout di Canon: non perdete tempo con i Pshop vari, e pure da Pshop Elements provato è un sonoro: ni.
Ritornati al driver Canon la musica è cambiata e finalmente stampe molto molto intricante su substrato “antico” d'antan, com'erano certe carte da stampa analogica Ferrania Anni Sessanta del passato secolo, godibile cose.
E potevamo esimerci: da cosa? Due residui fogli A3 + Rosaspina Fabriano cui stampa teniamo per i nostri occhi, oltretutto non si può manco azzardare mostrare video se non da piangere per le cazzate di monitor iper-ultra profilati-questo e quello (non a caso sonde e sondine li abbiamo buttati da tempo nel cassonetto, differenziata si capisce) e manco l'Artificio Mentale (serve ad eliminare posti di lavoro con prospettiva che i robot poi “venderanno” ad un altro simile) è ipotizzabile oggi e domani: solo visone a stampa sott'occhi. Stampate ché di diman non v'è certezza!


Ps. Non ce po' fregà de meno di “esatta-esatta” corrispondenza monitor-stampa (su cui con lentino certi imbecilli analogici, via Youtube, pretendono chissà cosa al microscopio!) da cui il giusto posto che reclama la stampante e sua “lingua”. Vi è stato un tempo che portammo al laboratorio qui vicino, diapositive da riversare il Cibachrome (oggi emulato molto bene, si è sperimentato, da Ilford che combinazione per chi sa di fotografia). Lo stampatore ne ricavò trentaperquarata con tonalità calda, molto ma molto meglio delle “fredde” diapositive. E da quel fatto: diamo a Cesare ciò che...




Lavorare stanca


Altroché se è vera la cosa. I provini, quindi, immagine, in overture, traslitterati dall’analogico al digitale terrestre, molto terrestre per chi intende. Passati in codifica binaria, via Olympus E1 del glorioso 4/3 e ottica Macro Zuiko. E uno dice: ma sono “solo” cinquemilioni-di-pixel, che ci farà con questi? Tanto e da non credere una volta traslitterati, ancora, su digitale terrestre e sue malie alfanumeriche. Poi certo un po’ di manico, minimo sindacale, quanto al resto, ecco, la Premiata Ditta Photoshop...Elements. E sentiamo già i gridolini e commenti: uhhh dilettante (!) buhhh come osa e ne scrive pure! Cialtrone! Gente quando avete finito…
Traslitterazione in attesa di creare un catalogo indicizzato, dalla serie: campa cavallo! In attesa, però, ci sono i provini su Ilfobrom (non Multigrade, così un tempo) contatti archiviati numerate etc etc etc. Senonché, già sabato inizio Marzo AD 2023, scremati i negativi codificati, passo successivo l’inversione negativo/positivo per evitare di (non)capirci qualcosa, abituati come siamo a vedere tutto “positivo” corrente: lato traslato e fate come ve pare.
Senza torchietto/bromografo analogico, quando le strisce di sei fotogrammi di negativo venivano messi a contatto con foglio-carta Ilford, viene in aiuto l’utility di Photoshop Elements, nat’ vota. E così messo un foglio Canon Pro Matt nella stampante Canon Pro, il formato A3, eh, avessi voglia a provino bello grande e grosso non già lillipuziani mm 24 x mm 36 originale analogico ma a misura di credit card, via.
Poi il rituale è lo stesso Ieri & Oggi: pennarello rosso per cassare i fotogrammi che non servono, fossero ad esempio fetenzie resusciterebbero, comunque, in Pshop altro che “Lazzaro vieni fuori”. Mira + culi no? Rosso per circoscrivere, in fine, l’inquadratura. E non è finita, sì, perché terminata la stampa inkjet, come per il pane, bisogna lasciare “lievitare” o meglio “secchi” l’inchiostro, giusto ventiquattr’ore. Solo così, infatti, ci si rende conto delle (eventuali) quaglie/errori di traslitterazione monitor/stampante/stampa, o se invece tutto è ok. Intendiamoci dopo più di dieci anni a trafficare, ecco, con la materia vi rendete conto che tutto l’ambaradan tecnico fatto di sonde/spettrografi/colorimetri a pallino e questo e quest’altro serve a niente: esagerato? Beccatevi sto signore che ne dice & contraddice, ché al resto so’ chiacchiere. Ho stampato da monitor per Excel senza calibrazione alcuna…ho stampato il calendario 2023 da Mac (senza profilazione/calibratura se non di default) via Hp Indigo che è na bellezza. I file? Jpeg: Tombola oops, Bingo! Spazio colore CMYK? E quando mai, nel caso richiamato il software della Hp traduce, alla grande, RGB > CMYK. Risultato? Monitor di qua, stampa industriale on-line di là: che dire ancora? Niente. Punto a capo.
Scusi Manunzio ma perché tutta sta storia? Tutto a suo tempo!




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