date » 27-04-2024 17:00
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A dirla tutta: boh. Partito da un pizzo (niente siciliano, quanto locale da “un punto, da una parte”) simm’ arrivat’, di nuovo a boh.
Lightroom va. Una cartella di cose che poi diremo a suo tempo in Mondovisione, e Manunzio non fa chiacchiere. Dunque immagini prese per strada e di notte: vetrine. E a dirla tutta, ancora, se non avessi avuto quel piccolo mostro a nome Olympus C 5060 Wz l'archivio digitale costruito in un Ventennio manco l’ombra: in Italia è uso misurar il tempo ventennale, e noi senza fez nero ed Eja eja alalà di fascista memoria ne facciamo a meno.
Dunque una immagine in particolare richiama, come in gioco di specchi, un’altra di qualche “giorno prima” mettiamola così: Novecento, Parigi, Monsieur Eugène Atget. Un Eugène prima di quell’altro, americano. Certe assonanze. Certe fine: morti in canna tutti e due, quanto dire.
Sia come sia, dopo aver faticato non poco a Pshop Elements (sempre per dilettanti e Manunzio, dicono, fotocopia è) per aggiustare certe scritte sin troppo invadente il risultato pare discreto. Ma è pura assonanza, si vede, tuttavia, che il “modulo” daje e daje, vedi e rivedi è rimasto inconscia traccia: neuroni specchio?
Assonanze, quindi, il terzo e sotto si riporta i precedenti due. E prima di finire due cose: la prima Atget in pubblicazione dell’allora Fabbri Editore (dite come ve pare ma dare dell’ignorante patentato a Manunzio potrebbe costarvi un...stramortax con annessi e connesso, lassù qualcuno strano ma vero ci ama, mah, e qualche fulmine potrebbe...uomo avvisato) e mai più ristampato ché si offende la Munari & Co e lor dogma detto Cancel Culture.
Secondo ma non troppo in scena delle lastre, letteralmente, di vetro in formato 18 x 24 non dissimili da quelle usate da Atget. Hanno una novantina di anni, quindi non le ha riprese Manunzio ma è storia che purtroppo non è lecito qui narrare, mentre declinava a questa vita l’Atget francese che fotografava al di là del bene e del male e lo comprendo benissimamente bene. Assonanze, no? Sì
https://www.manunzio.it/page-d14146
https://www.manunzio.it/page-d14186
date » 01-02-2024 17:17
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Da l'originale 1920 x 2560 pixel Olympus Wz 5060 da taglio micidiale salvato in più che buono Jpg. Poi in Pshop Elemnts desaturata, riaggiustata e virata con un vecchio plug-in; l'immagine ottenuta salvata in sRGB Tiff. importata in Print & Layout Canon, altri aggiusti sul viraggio e livelli, complice il “giallo” antico del supporto Canson Heritage da 300 gr. finalmente una serie di stampe come comanda Iddio. Stessa trafila per godibilissimi quasi A3+ d'una stellare Rosaspina Fabriano, e anche una prova su più “modesta” Fabriano4 ha restituito un piacevole e degno di nota risultato. Certo poi basta dire all'incauto osservatore che le stampe sono impresse su Hahnemühle o Canson o l'americanata Moab e la presa per il c...è assicurata, ché si vive di luoghi comuni del Pensiero Unico che li ha generati (partoriti?)
Io, la stampante e lo scuro
I file sono come “folie” mo' ce stann' e mo' vanno via. Stamani ho buttato, con certa stizza, delle stampe d'un verde manco i cani. E allora la fidata Canon Pixma Pro 200 che spara “acqua” colorata dicono gli influencer che pontificano su le sorti magnifiche e progressive...del pigmento eterno. E in universo che manco l'aria sotto vetro viene da ridere quanto a longevità.
Sia come sia già nel mettere i fogli in macchina, bei fogli Canson Heritage da leccarsi i baffi solo a tastarne la superficie. E i parametri? No, stavolta facciamo con l'occhiometro e contro c...arta dopo dieci anni di stampe inkjet, eh. Perfetto, il primo e il secondo foglio tutto nel driver Layout di Canon: non perdete tempo con i Pshop vari, e pure da Pshop Elements provato è un sonoro: ni.
Ritornati al driver Canon la musica è cambiata e finalmente stampe molto molto intricante su substrato “antico” d'antan, com'erano certe carte da stampa analogica Ferrania Anni Sessanta del passato secolo, godibile cose.
E potevamo esimerci: da cosa? Due residui fogli A3 + Rosaspina Fabriano cui stampa teniamo per i nostri occhi, oltretutto non si può manco azzardare mostrare video se non da piangere per le cazzate di monitor iper-ultra profilati-questo e quello (non a caso sonde e sondine li abbiamo buttati da tempo nel cassonetto, differenziata si capisce) e manco l'Artificio Mentale (serve ad eliminare posti di lavoro con prospettiva che i robot poi “venderanno” ad un altro simile) è ipotizzabile oggi e domani: solo visone a stampa sott'occhi. Stampate ché di diman non v'è certezza!
Ps. Non ce po' fregà de meno di “esatta-esatta” corrispondenza monitor-stampa (su cui con lentino certi imbecilli analogici, via Youtube, pretendono chissà cosa al microscopio!) da cui il giusto posto che reclama la stampante e sua “lingua”. Vi è stato un tempo che portammo al laboratorio qui vicino, diapositive da riversare il Cibachrome (oggi emulato molto bene, si è sperimentato, da Ilford che combinazione per chi sa di fotografia). Lo stampatore ne ricavò trentaperquarata con tonalità calda, molto ma molto meglio delle “fredde” diapositive. E da quel fatto: diamo a Cesare ciò che...
date » 07-03-2023 11:32
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Lavorare stanca
Altroché se è vera la cosa. I provini, quindi, immagine, in overture, traslitterati dall’analogico al digitale terrestre, molto terrestre per chi intende. Passati in codifica binaria, via Olympus E1 del glorioso 4/3 e ottica Macro Zuiko. E uno dice: ma sono “solo” cinquemilioni-di-pixel, che ci farà con questi? Tanto e da non credere una volta traslitterati, ancora, su digitale terrestre e sue malie alfanumeriche. Poi certo un po’ di manico, minimo sindacale, quanto al resto, ecco, la Premiata Ditta Photoshop...Elements. E sentiamo già i gridolini e commenti: uhhh dilettante (!) buhhh come osa e ne scrive pure! Cialtrone! Gente quando avete finito…
Traslitterazione in attesa di creare un catalogo indicizzato, dalla serie: campa cavallo! In attesa, però, ci sono i provini su Ilfobrom (non Multigrade, così un tempo) contatti archiviati numerate etc etc etc. Senonché, già sabato inizio Marzo AD 2023, scremati i negativi codificati, passo successivo l’inversione negativo/positivo per evitare di (non)capirci qualcosa, abituati come siamo a vedere tutto “positivo” corrente: lato traslato e fate come ve pare.
Senza torchietto/bromografo analogico, quando le strisce di sei fotogrammi di negativo venivano messi a contatto con foglio-carta Ilford, viene in aiuto l’utility di Photoshop Elements, nat’ vota. E così messo un foglio Canon Pro Matt nella stampante Canon Pro, il formato A3, eh, avessi voglia a provino bello grande e grosso non già lillipuziani mm 24 x mm 36 originale analogico ma a misura di credit card, via.
Poi il rituale è lo stesso Ieri & Oggi: pennarello rosso per cassare i fotogrammi che non servono, fossero ad esempio fetenzie resusciterebbero, comunque, in Pshop altro che “Lazzaro vieni fuori”. Mira + culi no? Rosso per circoscrivere, in fine, l’inquadratura. E non è finita, sì, perché terminata la stampa inkjet, come per il pane, bisogna lasciare “lievitare” o meglio “secchi” l’inchiostro, giusto ventiquattr’ore. Solo così, infatti, ci si rende conto delle (eventuali) quaglie/errori di traslitterazione monitor/stampante/stampa, o se invece tutto è ok. Intendiamoci dopo più di dieci anni a trafficare, ecco, con la materia vi rendete conto che tutto l’ambaradan tecnico fatto di sonde/spettrografi/colorimetri a pallino e questo e quest’altro serve a niente: esagerato? Beccatevi sto signore che ne dice & contraddice, ché al resto so’ chiacchiere. Ho stampato da monitor per Excel senza calibrazione alcuna…ho stampato il calendario 2023 da Mac (senza profilazione/calibratura se non di default) via Hp Indigo che è na bellezza. I file? Jpeg: Tombola oops, Bingo! Spazio colore CMYK? E quando mai, nel caso richiamato il software della Hp traduce, alla grande, RGB > CMYK. Risultato? Monitor di qua, stampa industriale on-line di là: che dire ancora? Niente. Punto a capo.
Scusi Manunzio ma perché tutta sta storia? Tutto a suo tempo!