Manunzio


Mi ricordo, si, mi ricordo (Minolta)

Un tempo infame come le acque travolgenti in streaming dal catodo odierno. Partimmo un giorno ed anno imprecisato con una Mini, in tre. La radio accesa sembra un frame “on the road” ma non è la California dream, bensì questa landa che dai monti la Statale SS 407 (4 e 7 cabalistico e somma 11 della Giustizia) costeggiando monti, infilando valli, in declivio serpeggia su lungo viadotto tutto intero già immerso sul gretto del fiume: sembra di quelle passerelle aggettate su sponde e acque. La strada all'improvviso non ha più il protettivo sparticorsie, non ci sono ancora in piedi i blocchi New Jersy, trasmuta a quattro corsie per senso di marcia. Il sole gagliardo e musica fa da sottofondo. Kilomteri e kilometri e “campagna” a destra e viceversa allagata così come, qui ed ora, se ne vede in diretta televisiva (ridicoli omuncoli e zoccolette televisive con stivali in ammollo, ma a debita distanza, ci raccontano dell'acqua che sale, motteggia, e mica il perché e percome della tragedia voluta, dicono, da Giove pluvio, che cambiato forma camaleontica somiglia più a Riscaldatori atmosferici, Haarp e compagnia cantando, a morte). Alberi d'ulivo a perdita d'occhio ed acqua alle radici e che s'allaga su la rotabile che precorriamo prima di arrivare dove dobbiamo arrivare alla Totò/Peppino maniera. Un tornante di strada si arrampica, sebbene sembri più una mulattiera, verso il paese. Bianco esangue e di incolonnate case, e bare dissotterrate da slavine di fango e detriti, ma c'è un sole gagliardo. Siamo in piazza che sembra adunanza elettorale; di fianco sul palco un fotografo con camera che sembra la F mitica. Scatta, il reporter, senza fretta, solo dopo quando viene dalla nostra forse per cambio angolazione o chissà che, la cinghia che tiene al collo la fotocamera massiccia e linee austere dal pentaprisma turrito, stile Photomic, pur se in livrea nera come il resto...ma, sì, è lei Minolta XM

Ps. Di quei momenti non è rimasta traccia fotografica se non un minuscolo pezzo di carta fotografica mezzo mozzicato che ritrae noi tre in un momento di pausa “pranzo”




Rulli de Guera (costruzione di una immagine)



A camerata de un metro e poco più sta a mannà le armi zitta zitta a gli Ucraini, nazisti che conosce molto bene, poiché fascista riverniciata mica come il rauco e baldanzoso camerata speaker del Senato. Fascismo mai sopito, bensì redivivo grazie anche a la lesbica (così fan tutte la nuova normalità, da impallidire una “radicale” Bonino e ghigno satanico dall'Inferno Giacinto detto Marco Pannella) di un fu grande partito nel bene e molto male della sinistra: da Ercole Ercoli nome clandestino del pugnace Palmiro Togliatti durante la WWII e Nilde Jotti pari sodale; a Luogo poi il sardo Enrico Berlinguer, il leopardiano Natta...e la figura esangue lapidaria inespressiva, e chissà se si lava pure, a la richiamata lesbica Chief Excetive Order, ordini da Star & Stripes.
Dunque finalmente ci siamo, ché i 'mericani han costituito l'Armada e pronti alla pugna in compagnia delle fogne a cielo aperto a nome Ue, entità zombie.
Certo di questo Mentina & Co alias Stampa e Regime è contento dopo lo scornamento del (finto) virus Cattivix di Jacovit memoria. Lui al pari del famigerato Starace gerarca fascista “ O Starace di notte sei pugnace ma di giorno sei fugace...” quello dei cerchi di fuoco da attraversare a “volo d'angelo” e parate ginniche di cartone, pari sono.
Sicché a reti Omologate alé mandiamo in Russia ché Cina distante è, i morti del' ARMIR (Armata Italiana in Russia già Duecentomila gavette di ghiaccio di Giulio Bedeschi, il Sergente nella neve di Rigoni Stern memoria: Storia insegna ma non ha scolari, Gramsci).
“L'ora segnata dal Destino batte sui cieli d'Italia...Camice nere di terra di cielo e di mare...” Ahh Benì n'artra volta? E nun te bastà le scornate e li morti, tua e de tu nonno, italiche genti passate? Ma armeno ci avevi er fisico, mo' sta povera donna biondiccia trasteverina al tu posto fa a cagnolina scodinzolante per l'ordine del padrone Yankee, vo' fa a guera ar monno intero come prima più de prima. Daje. Vincere, si 'bbona notte. E chi vivrà (chi?) vedrà sotto sto Olocausto nucleare!
“Vincere vincere e vinceremo in cielo in terra e mare è la parola d'ordine di una suprema volontà...” bel motivetto annato, eh Benito Biden. E quindi Saluto al Duce, no? Macché saluto a sta tappa trottolina itali + ana. Nun c'è de peggio. A Noi, allora: sì, e pure a soreta!
Ps. I soldi di “cittadinanza” (etimo: eradicato, strappato a viva forza) degli italici finiscono in armamenti, altri sott'acqua tipico dei tonni mafiosi come Emilia Romagna, cui fatti bisogna abituarsi, le “bombe” d'acqua, così su TG1 un assoldato querulo del Cnr. Guerra climatica (già malriuscito Covid o depopolamento terraqueo) e annessa svendita italica di ciò che resta: vedasi annunci ad € 1 di ogni ben di Iddio, del Belpaese. Scissione, secessione de facto a stati pre-unitari; pure Bergoglio ci mette la sua via Logia o Mafia San Gallo alla eradicazione della Cultura cristiana centroitalia e non solo, la devastata dal sisma eterodiretto via Stars and Stripes. Non possederai nulla di nulla e sarai felice in terra: du' metri sotto a fa concime pe' ceci
Pss. Siparietto, ancora uno, televisivo di squallidi figuri (si presti attenzione al soma, sguardi, dentiere, tic dei convenuti) a nome G7 la ridotta d'assedio, in ogni senso, dei castelli fortezze, plastica rappresentazione della fine; tant'è che il G20 con Cina Russia, fuori si dal richiamato Circolo Pickwick, eppure molto presenti nel format allargato multipolare con India Brasile Iran...se si pensa che l'Argentina fa import-export in Yuan cinesi che è quanto dire dell'ordine bastato sul “regole” del complesso anglo-sionista-american-europoide terminale. Lo si si scrive a giorni alterni: è questione di “stelle e allineamenti planetari” per tacer d'altro e non si può sfuggire. Giacché le sorti antiche della battaglia primordiale si sono ri-voltate. Tempus fugit, game over, guarda caso!




Ferraniacolor


Un popolo di merda l'italiota, e noi siamo napoletani altra cosa. Premessa alla Manunzio, no? Tutt'altro. Ballerini per Costituzione, lato traslato e fate come ve pare, venduti chiappe al vento a Ur-Lodge a base Adenocromo. Belpaese terra molle e natia del “Franza Spagna purché se magna”. Tranchant, si certo. Fotogramma, solo poi si può dire delle diverse pelli d'uomini e donne che non si piegano, ma è altro discorso, ché se messo insieme, qui ed ora, alla fine fa “televisione” dove si dà spazio a tutte (a salve) tesi per la solita conclusione eterodiretta. Manunzio non è della partita.
Dunque, Ferrania italica Fabbrica di pellicole carte e fotocolor “Tempo bello tempo brutto con Ferrania riesce tutto” jiingle d'antan che i minchiapixel non ci arrivano per loro tare e ino + cul + ati (anti) Covid.
Ferrania che ritroviamo in un be libro “orizzontale” s'intende la dimensione meta-fisica per chi capisce. Scrittura e libro scritto in politichese piano e godibile, tanto la prima parte diciamo storica in generale, quanto la seconda “Egregio sig. Direttore”. E per chi ha letto il Revelli ufficiale del Don “Il mondo degli vinti” via Einaudi Editore troverà a josa corrispondenza.
Fabbrica Ferrania o dell'Italia(no) arrangiarsi che non è solo di queste latitudini, “commedia dell'arte” di Partenope magistralità. Ecco allora cosa c'è in un “rullino” di materiale sensibile tout court. E per quanti si dicono vivi (chi?) una lettura piacevole e veloce. Tutt'altro dal mattonazzo, di nome e di fatto, l'andazzo tipico dei fotolibri a kilogrammo, che ci attende (minaccioso?) sul tavolo su Ugo Mulas scritto, in ouverture da lo spocchioso Deni Curtis che si è conosciuto nostro malgrado. Un libro “verticale” da amici degli amici per amici, lo dice il linguaggio squisitamente iniziatico e poi basta il “pensiero” no? Infatti il librone da cinquanta e passa euro non meno che due-chili-e-spicci di stazza richiama, cosa sennò, il Yankee Pensiero Unico: se ne parla la prossima appena terminato il cilicio, ossia leggerlo tanto le fotografie non servono: basta il “pensiero” tutt'altro che boutade alla Manunzio. Amen Ra. Appunto

Ps. Il libro della Pantarei “Egregio sig. Direttore” non si trova nel solito “circuito” libraio e richiederlo alla nostra solita libreria (Manunzio vi si reca ancora come una volta) tempo perso. Solo scrivendo al Editore è stato possibile una copia; soprattutto il recapito brevi manu via macchina di un commesso viaggiatore ad hoc, proprio così! E quindici euro alla mano per “ricordare” quando c'erano uomini e donne e non robot, pur forse senzienti, ma entità a corrente (!) per funzionare, disincarnati corpi a base silicio

Pss. Nell'Era Analogica, avevamo letto su Progresso Fotografico o Tutti Fotografi, dell'accoppiata Ferrania-3M rollfilm, ossia formato Rollei/Hasselbad (usavamo la mitica 124 G Yashica seconda a nessuno quanto a qualità ottica, anzi, adatta alla “ritrattistica” tout court) e stampa su carta Kodak delle mirabilia. E fintantoché si è scattato foto di cerimonia l'accoppiata vincente non ha mai deluso, tutt'altro





Ogni promessa è debito compatibilmente con la “memoria”. E togliamoci dal guado. Dunque scrivevamo l'altro giorno del Vario Leica Elmarit 14-50/2,8-3,5 Asph, il vecchio trombone acquistato a buonissimo prezzo: combinazione, sebbene avessi già lo zoom Olympus Zuiko Digitale 14-54mm/ 2.8-3.5 equivalente. Equivalenza per modo di dire,giacché il primo Leica con “motorino” di messa a fuoco, mentre il secondo, Olympus, motore Wave: un fulmine. Lenti dai risultati mirabolanti.
E tornando al vetro Leica l'acquisto è dovuto al fatto che sul barilotto vi è O.I.S stabilizzatore d'immagine, non presente su lo Zuiko-Olympus. Avevamo dei progetti, poi della cosa non se ne avuto necessità, ché nel frattempo con un altro acquisto azzeccato targato “piccola” E-520 sempre Oly, lo stabilizzatore è a bordo corpo macchina, come le nostre due Ammiraglie E-3, evoluzione della mitica E-1, ci ha tolto l'imbarazzo. E a queste i pesi-piuma delle Pen in formato Micro 4/3 ci ha catapultati in altro universo; impensabile quando vent'anni fa, dopo le Camedia Oly, acquistammo proprio l'Ammiraglia di sempre la richiamata E 1 erede di due “prototipi" a nome E 10 e sua evoluzione, che conserviamo con religioso rispetto, E 20.

Ps. Il Vario Leica non nasce per Olympus, sebbene la compatibilità è totale, bensì per Panasonic anch'essa in formato 4/3, successivo Micro via adattatore e si guardi alle mirabilia della serie GH giunta alla sesta generazione, e in nostra dotazione un altro mito targato GH4.
Ottica il Vario che ha due peculiarità: il bottone A, utilizzabile solo sui corpi Panasonic per l'impostazione automatica del diaframma, e ghiera reale a passi di mezzo stop, ma che Olympus emula via software. Un connubio Nippo-Teutonico come un tempo, guarda caso, proprio Leica negli Anni Settanta e sua crisi petrolifera ma non solo, quando armi e bagagli dalla Germania arrivò sino in casa Minolta, eccellente brand (poi pappato a quattro soldi da Sony) e sue Rokkor lens, nonché mitica Srt-101, fotocamera analogica che non ci è stato possibile acquistare ma che ben ricordiamo il feeling solo a tenerla in mano da un amico danaroso, che non capiva assolutamente una mazza di fotografia: potenza, al solito, del soldo, sì del suo babbo!

Pss. Il titolo tutt'altro che peregrino visto le cose sin qui dette è prestito, ecco, dalla partenopea song Duje Paravise. Manunzio non fa mai niente a caso per chi capisce



Gutta cavat lapidem

la goccia è perseverante, ahh quanto a questo, e se non è oggi domani buco è, pietra o non pietra. Massima che non abbisogna di spiegazione tant'è performante, meglio perforante la sua azione. E di primo acchito chi oserebbe mettere in dubbio la consistenza della pietra? Luoghi comuni che consente allo Star System (stesse iniziali delle SS: certe combinazioni astrali!) di continuare verso l'Infinito, pure oltre sai che noia, e transumano: mezz' ferraglia e mezz' umanoidi immortali. De gustibus.
E noi con l'Hasselblad ci abbiamo avuto poco a che fare, pur con la mitica 500 C, preferendovi la SL 66 di Rollei: carrarmato di nome e di fatto in qualunque situazione meteo e senza ben che minima alimentazione per sue funzioni. Altro tempo e altre storie e “progresso” che avanza, no? No è solo spaccio della Bestia...avanti il prossimo a cadere in nome della obsolescenza programmata




Materia Alchemica

Da l'archivio Manunzio e non siamo nella Cappella di Sangro l'alchemico frammassone in Napoli, bensì dinanzi copia in miniatura della Deposizione del Cristo. Trasfigurato e Marmorizzato velo, poi, su cui s'è scritto di tutto e di più (compreso Alberto Angela) ma non ci frega granché. Viceversa certe “traslazioni” partenopee in questa contrada da cui scriviamo, il Capoluogo del Techesasse per via di certi idrocarburi, ci incuriosisce un giorno.
Tuttavia, lo diciamo a giorni alterni per i minchiapixellisti onanisti compulsivi che immaginano d'essere fotografi, ma da mettere a rogo) certe messinscena sono ben altro per “caso”. Vedi l'altare cui si è fatto profanazione (forse c'è ancora scomunica nei confronti de li massoni, anche se l'Opus Dei o la Compagnia di Gesù cui epitome il reggente blasfemo Bergoglio Primero da la Pampas argentina, è quanto dire) poggia la “metafisica” del Corpo Incorruttibile. Manunzio ci ha messo del suo, grazie a gagliarda Olympus C-5050 de facto mini Leica da lente tagliente, riportando l'immagine o “come in Alto così in Basso” ma ci sta pure il contrario. Ah la Chiesa è detta S. M. del Sepolcro, sì, luogo questi che una volta i crociati-alchemici visitavano per arrivare, poi, in Terra Santa per l'ennesima crociata: Intelligenti pauca verba!

Ps. A destra della richiamata Chiesa, tanto per restare in argomento, in una spogliata aula frutto di “sapienziale” restauro da cani, un altare barocco conserva nel tabernacolo un frammento della Croce per antonomasia: quella della Crocifissione-Trasfigurazione...Morte e Rinascita come ricorda quel INRI, altra cosa dal Jesus Nazareno Rex Judeorum, ma "parola sacra" ma pure "parola di potere"




Chiave di volta
A solito l'inglese suona male quel “brachetta” la zip italica che conserva...i santissimi.
L'antefatto è aver scambiato lucciole per lanterne: Manunzio sa che novità. No, un momento. Stavo navigando per flash Nissin quando digito Nisi e pure italiano il sito: perbacco mi dico. Gira di qua gira di là ma niente flash “terze parti” per Oly/Pana. Ma eccoti fortuito un riferimento a staffa rotante: ancora un'altra? Sì, e ne leggo però di cose buone. Vabbè clicco ed acquisto. E nell'immagine a corredo un piccolo particolare “chiave di volta” tassello Hama.
Dunque la “rotativa” è di buon metallo argento opaco e rotella di serraggio simil oro: ben fatta. Senonché Manunzio prova a montare la staffa rotante su le Olympus Pen: ahi. E sì perché sta pure scritto al sito, chiaro che la predetta è per modelli Oly mirrorless, mica “penne”. Eppure le proviamo tutte a far centrare il bocchettone con la “ruota”. Niente da fare e ci impiaghiamo diverse ore, ma, strano, senza sacramentare...L'indomani, ossia ventiquattro ore, la chiave di volta si recupera da scatola di “vecchie cose” dalla serie “stipa ca trov”. E le mani corrono come se l'operazione l'avessi già fatta altre volte: breve il tassello-chiave-di-volta di cinquanta e passa anni fa della Hama, i nostri accessori analogici, prima di Internet e Amozzonie varie di là da venire (sic) risolve la cosa con pochi centesimi. E' tutto, allora, viene che è un piacere. Infatti recupero un vecchio trombone 4/3 a firma Leica (si vabbene diciamo peste e corna di questa e poi ci abbiamo un vetro targato...ne parliamo la prossima volta) via adattatore Oly. Ancora, finanche un Oly vetro con pulsanti laterali (il costruttore/importatore dichiara non possibile) va e tutto procede bene. Idem su GH4 Panasonic.
A latere della rotante, immagine sovrastante, staffa ad L che fa ancora e bene la sua a passare da scatto panoramico a verticale via slitta compatibile-arcaswis. Allora perché acquistare ex novo? Ahh partito con Nissin flash mi trovo con NiSi, poi il resto è automatico senza compulsione acquisti ma per fare il very nice moderno! E non ci si pente, tutt'altro


Ps. Non fatemelo ripetere ancora ché con NiSi Italia non ci spartiamo nulla, solo pura coincidenza, mentre al solito è la tasca di Manunzio a fare la differenza

Pss. Come usuale riporto qui anche il link pagina della NiSi Italia a dimostrazione di quanto fin qui narrato




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Propaganda Live
(Tertium non datur)


Resta da capire quali scassi “gosthwriter” usa Stampa & Regime via Nato: sembra di assistere al libro dei sogni, di fatti e situazioni che non sono reali, non fosse altro che già dal precedente anno la Russia sarebbe dovuta crollare come neve al sole all'offensiva a salve dell'Occidente putrefatto. E ci aveano già provato Monsieur Bonaparte. Her Hitler in compagnia del Duce Mussolini. I libri ce le raccontano, con dovizia di particolari, tanto la La battaglia della Beresina quanto quella di Stalingrado. Un'altra crociata persa. Nun se fanno capace, certo è che la Realtà rincorre e supera ogni sfrenata fantasia degli Straussiani asserragliati in quel di Washington triste solitaria e finale: così dicono e vogliono le Stelle, e mettersi contro sciagura è. America & Eu finis terrae


Last Update

E meno male che non siamo in guerra...

"Yo sé cómo acabar con la guerra enseguida: dejo de suministrar ayuda militar a Ucrania y Ucrania tiene que rendirse en pocos días. Ya está, ya se acabó la guerra. ¿Pero cómo se ha acabado la guerra? Con un país vencido, ocupado, convertido en un país títere como Bielorrusia, privado de sus libertades", expone. "¿Así es cómo queremos acabar la guerra?", insiste.

Ucraina, l’Italia fornisce 20 obici ma non funzionano e devono rientrare. La beffa svelata al Financial Times da un consigliere di Kiev

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/30/ucraina-litalia-fornisce-20-obici-ma-non-funzionano-e-devono-rientrare-la-beffa-svelata-al-financial-times-da-un-consigliere-di-kiev/7147136/

Lanciarazzi e obici potenti e modernissimi, ma anche vecchi mezzi revisionati: la lista delle armi che il governo ha inviato all’Ucraina

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/30/lanciarazzi-e-obici-potenti-e-modernissimi-ma-anche-vecchi-mezzi-revisionati-la-lista-delle-armi-che-il-governo-ha-inviato-allucraina/6856274/



iPhone4
Aldilà-del-bene-e-del-male(Pubblicità Regresso)

Una volta si diceva “Scherza con i Fanti e lascia stare i Santi” a ricordarne non oltrepassare le colonne (Jakin & Boaz) della sacralità. Ridotta al Nulla il circondario vivere si gioca, pure, con la Morte, ben sapendo che è essa a giocare con noi Tutti a tempo debito e secondo le Parche, o predestinazione o ruolo che si è scelto nella reincarnazione. Sit tibi terra levis. Amen. Ra


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Allah Akbar

Dunque Leica o Deutsches Afrikakorps rediviva (Rommel la Volpe del deserto e suoi Panzer Division , comandava de facto anche le “scatolette” cingolate alias Ariete del Duce, chissà in quale dimensione si trova) ci prova a vedere non aspirapolvere ai Tuareg, no, ma formato Leica. A telemetro ché la classe n'est pas de l'eau! Infatti, l'arnese è in mano ad una ridente “principessa” con dita laccate rosso simil Leica. Scatta la nostra nel deserto, fiera e solitaria vs il Corano, e chissà se (Leica) come i camion della Deutsches Afrikakorps ha il filtro anti-sabbia, diversamente da quei scassi cabinati Fiat che non avevano benzina figurarsi il filtro-radiatore: memorabile e nei libri, invece di mandare benzina per i mezzi, mandarono per “errore” acqua normale nei fusti benzina e altro*: si veda la sequenza El Alamein Linea di fuoco. A noi lo zio sottotenente mandato in Africa ne riferiva.
Sicché la nostra principessa fotografa (qualche piccolo dubbio ci viene dalla postura che fa della Leica fra sue deliziose dita di rosso tinte) e ride di sicuro, in bianconero. E rivede, tapina, l'immagine sul retro della Leica, che in un modello precedente, M-10-D aveva eradicato Lcd; noi ansiosi ad immaginare il giorno e l'ora precisa in cui i Teutonici avessero provveduto pure a togliere il sensore...
Besenisse is besenisse e per la principesse araba un bell'affare, in mano. Donne notorio, e come tirano su il mercato, che avete capito, da non credere. Alla cassa dopo la prestazione.
* "Tu non hai capito niente! Di a Mussolini... Che se vuole che arriviamo ad Alessandria deve mandare armi, munizioni, divise e uomini freschi a darci il cambio! E deve mandare l'aviazione... A bombardare gli inglesi! Non il lucido da scarpe!" Dal film El Alamein Linea del fuoco
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