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FINIS TERRAE, qui
è venuto giù tutto, pure Scampia/Myphotoportal...Verolino & Munari che pari sono


Non solo è venuto giù tutto ciò che i vincitori di turno han ri-scritto la cosiddetta Storia, Cicero pro domo essi si capisce, ma le rovine chi le rimette (riatta?) su un’altra volta come prima più di prima Pirandello permettendo, scrittore dal gusto agrodolce, sardonico siciliano e quanto a verità: Uno, Nessuno e Centomila, no?
Sicché a guardare la cover Iddio solo sa da dove si inizia, figuriamoci dove parare la fine: una qualche fine. E proseguiamo con il riferimento all’immagine in cornice, concreta, fungibile e perché no tastabile. Sono due inkjet, quella a sinistra mortificata dal “corsetto” stretto i margini tout court. E non va bene, dal fondo cremisi, va meniamola così, la stampa troppo simile all’insieme che non “stacca”. L’altra si che va bene: respira con bordi larghi, sopra e sotto e l’ampio bordo lasciato apposta tutt'intorno già l’immagine che fa discreto effetto. Più lingua popolare di così non saprei e ci vorrebbe, metti caso, un Denis Curti svolazzante per l’aere maligno, occhialuto e suo bagaglio tecno-scientifico ad indicare esatta + mente il vocabolo del caso.
Immagine, ancora una, in formato A4 martellata o testurizzata. E qui la prima: vedete (abbiamo provato de visu) texture? Manco con proboscide sul vetro si notala, anzi bisogna mettere di sguincio (inclinare) il vetro-cornice per vederne la trama. Naturalmente se l’immagine va azzeccata alla parete che non è “inclinata: che dire ancora? Anche perché l'empirica (!?) formula circa la visone dell'azzeccata, da una volta e na fiata (leccese per distanza in senso lato) e da questi ancora un’altra mezza, vale a dire circa mezzo metro la piccoletta a sinistra di più la destra, lì gli occhi devono stare, e poi l’organo visivo va a puttane: non vede, alla lettera, differenza se non con richiamata proboscide su. Immagine prodotta (eseguita, inscatolata, incorniciata?) dalla corniceria dirimpetto il balcone di Manunzio. Ahh quante volte: Manunzio sta al centro dell’Universo, a salve come tutto il resto si capisce.

Prima tirata di linea: non servono michipixel miliardari. Anzi l’immagine è una traslazione analogico-digitale, mi piace sta cosa del traslare l’anima de li...tacci di questo o quel teorico prezzolato ed etero diretto.
E così anche il Tono se ne va a farsi f...regare. Infatti e solo la richiamata proboscide sul vetro che nota differenze di “nuance” ma con luce diffusa tipico delle gallerie, d’arte mica ferroviarie, forse, bisogna avere un occhio bestiale parafrasando la canzone di Luca Carboni. Significa? Che nel preparare l’arte, appesa a parete ecco, anche questa variabile di “programmazione” entra in campo: se è bianco wall è un conto, viceversa dal nero al grigio più o meno caldo è altra storia. Chi lo dice? Keith Cooper di Northlight. Concordiamo ora come ora.
E un altra da Sacri testi (di chi?) fotografici: ambedue l’immagine è inkjet ad “acqua” e la notate la differenza con il pigmento secolare? Sì sta storia del “secolarismo” per babbei va più che bene, per Piezography Digigraphie e pure da ultimo Canson che non se ne po’ più. Si deve scrivere al riguardo: so’ cazzate?
E molto altro da dire, sempre le due “salme” in cover come fossimo dinanzi al tavolo anatomico, meglio del Teatro, teatro eh, anatomico così un dì certo lontano assai. E la cornice? Perbacco se ci azzecca, scelta da sfinire il corniciaio e moglie corniciaia, due al prezzo di uno e anche tutto sommato in linea, immagini, con l’andazzo dei prezzi e pure lo sconto ricevuto ci sta.
Cornice, ancora che per quanto “neutra” e di legno aggrazia, ecco, il bianconero e l’occhio ci corre proprio lì non meno, anzi, l’immagine dello stagnino-cavrarar-coppersmith fermato (immortalato?) prima su pellicola Hp5 poi portato su la E –1 Old 4/3 e suoi numeri binari, sequenze di 1 e poi 0 che stravolge tutto, da qui in cascata è venuto giù tutto e non si vede come rimettere su i cocci: sarà la mancanza di malta e/o collante o come vi pare ma qui, senza se e senza ma, siamo alla Finis Terraee non c’è altro manco quel beffardo: Hic sunt leones!



Ps. Ma sì ma sì la cover, nella bottega laboratorio d’arte, è stata pensata per l’Amministratore dello Scampia/Myphotoportal a cui manderemo appena possibile in controcambio na bella fotografia incorniciata, stile Manunzio si capisce

Pss. D'accordo ma tutte le menate sul digitale molto "terrestre" dimostra la strategia vincente oltre ogni immaginazione della Giostra acquisti cui deriva la nostra sacrosanta levata di scudi, documentata come sempre da chi scrive che non le manda a dire! Questione di stile che non è acqua, dye si capisce. Forse




© Archivio Manunzio



Racconto per immagine (mille inutili parole)

C’eravamo tanto amati, film di certo più d’ogni altro, Ettore Scola regista emanazione by Pci, mette in evidenza la “crisi” susseguente illusione della presa Palazzo d’Inverno cosiddetto una volta a sintetizzare la Rivoluzione bolscevica del Novecento scorso in Russia cui derivò l’URSS, o Repubbliche Socialiste Sovietiche che poi l’alcolizzato Eltstin a distruggere tutto e seguente Gorbaciov prezzolato come l’altro in dollari. Storia mica chiacchiere Verolino. Sarà. L’immagine in cover più di mille parole (inutili!) pur sempre parla anch'essa di fine e del Pci seguito tramonto il cosiddetto Compromesso storico, e non solo, con la morte di Aldo Moro e sua scorta via Stars & Stripes: altro che quei cretini eterodiretti di brigatisti che non stavano in piedi figurasi fare fuoco della Madonna su la scorta, roba da professionisti tipo Mossad in Via Fani, Roma 16 marzo 1978.
Sia com sia passata la festa, dopo aver scatenato il Movimento a salve del ‘77 la porta girevole mostra il Craxi-craxismo italiano “riformista” come cantava Antonello Venditti; Mitterrand in Francia, Santiago Carrillo in Spagna, ma premier Felipe Gonzales altro “socialista” dall’allora, trio insieme a Berlinguer che avrebbe dovuto essere il “piano” per il fantomatico Eurocomunismo in salsa pummarò Cia-Mossad-Pentagono: ammuina.
Vedete come una “banale” immagine narri questo ed altro? Come è presto detto. Quattro cadaveri “eccellenti” parafrasando il film di quegli anni di sangue sparso giovanile da l’una (fascista) l’altra (sessantottini tout court tipo ma non lontano Giorgiana Masi uccisa dai fascisti della Celere Polizia) illusi comunisti con maître-à-penser Tony Negri che entrava ed usciva dall’Hiperyon de Paris, luogo di spie spioni trafficoni globalisti luciferini ad adrenocromo. E sì il teorico prof a salve di rivoluzioni aldilà del bene e del male: babbei Manunzio compreso che data l’età non aveva ancora tanta finesse d’esprit. Infatti siamo stati banco di prova generazionale per quello che è ora il Nuovo Ordine Mondiale, piaccia o meno, purtroppo.
A noi, dunque. L’immagine ancora una, mi par di ricordare a colori (sono passati tanti anni) o forse no, ma non è questo tant’è che basta ricolorare via digitale la scena...e si perde tutto con la massa lattiginosa tipo Blob ammorbante e sviare di conseguenza la nuove generazioni dette Z pur sempre l’ultima lettera dell’italico alfabeto: che dire di più? Così invece “tonata” l’immagine è meglio, il funerale sfocaticcio (scatto da fotocopia da screeplay-scenografia che mai vedrà luce su la città dove si vive). E poi c’è poco altro che il colore possa aggiungere come pure i “fuochi”. Infatti già con quella capa torta (ob torto collo?) dell’unica donna sul palco, sperso lo sguardo e sorriso triste solitario e finale si discosta dall’oratore venuto da Botteghe Oscure (nomen omen eh!) sede nazionale del Pci non distante da Piazza del Gesù l’altra parrocchia, democristiana poi fusesi in ogni senso nei Ds e attuale Pd, Partito Distrutto, Partito di Destra, Partito degli amici Stars & Stripes!
Oratore colto, ecco, nell’atto di aggiustarsi gli occhiali con tipico gesto professorale: ehi voi vil plebaglia che ascoltate! Sennonché se ci si mette nei panni di Reichlin tale al secolo don Alfredo (don siculo per chi capisce) sebbene egli guardi, manco i cani, a destra! Come Amendola, altro paraculo “riformista” Pci e quell’altro prima Ministro degli Interni poi nientemeno Presidente della Repubblica ‘talia Giorgio Napolitano. Sì, quello che il globalista Kissinger (k come Kossiga su i muri) disse: “My favorite comunist!” Meno male che ce lo siamo tolti dai cabassisi, e giù a spalar carbone per la “classe operaia” che tanto ma proprio tanto odiava, a morte. Morte del Pci, eh. E quei due cadaveri alla destra la cover? Seppur stavolta messo in prospettiva sono a sinistra: Franza Spagna purché se magna. Uno consigliere comunale, Beppe Biscaglia, l’altro trinariciuto Silvano-silvestre-uccel di bosco Micele. Senatore che abitava aldilà del ponte che si vede dalla nostra retrocucina: Manunzio è al centro dell’Universo! Camminava il senatore di tre cotte insieme alla consorte in ogni dove e un palmo da terra; altezzoso quanto basta e amico degli amici. Tutto qua? No certo, se non in altra immagine che non postiamo in cui il quartetto dei morti viventi, avvolto nel sudario di rosso stinto, socialdemocratico quanto dire, è ripreso in Campo Lungo stesso palco cui si scorgono i tralicci e la Piazza Prefettura alias centro cittadino (ci è passato Zanardelli e sua legge su la Basilicata da vita da cani, Benito Mussolini e suo discorso scolpito fatto sparire da quei soliti notabili in orbace il giorno prima, poi giacca e cravatta vescovile alla Z’ Emilio Colombo ras democristiano e pure Premier benedetto in loco, in fotografie d’archivio recuperate con peripezie; poi Benito Craxi e suoi boys al soldo amerikano, k as killer e film Costa Gavras, e altri ancora dignitari pagati da Cia-Mossad-Pentagono come pure il mitico affabulatore Giorgio Almirante, casomai un’altra volta mostreremo la piazza delle piazze cittadine s’intende: Potenza nomen omen, no? No!) e piazza vuota manco i cani a didascalia per i “compagni” . Che di li a breve si venderanno il culo, alla lettera, in formato LGBT+ cui la lesbica dichiara Elena Ethel Schlein (una volta tanto al contrario come migrante è la Svizzera a venire qui sull’italico suolo!) impronunciabile, parabola d'oltretomba d’un partito Pd che della “classe lavoratore” se dissociata (pecunia americana non olet) è abbracciata la “diversità” tout court e ci ha pure provato contro Slavi, che non ci riscalda il cuore, contro gli africani cui viaggi sono pagati da Soros & Davos boy, per il meticciato para-robotico: “Mamma tu sei bianca mentre papà è nero, ed io chi sono?” La Verità innocente dei bambini. Già ma noi (chi) siamo? Per un’altra volta… E’ questa è pure “street photography” scatti e fuggi tanto di diman non v’è certezza, signor Verolino Vincenzo? Noi vi preferiamo ché c'è tutta una storia, "reportage" d'ieri oggi e di diman...


Nb. Immagine a latere ma non troppo la Piazza come festa mentre accoglie l’allora Segretario Pci Enrico Berlinguer. Festa a tratti da strapaese ma almeno ci si conosceva e in quanto “classe” provava ad opporsi prima ai Chicago Boys (prove fatte in Cile di Allende-Pinochet) poi la Commissione, da pronunciarsi in lingua siciliana, sì, l’avvisaglie ante-litteram vs. Van der…E l’odierni Davos Boy di Soros & C.


Pss. Per gli scrollatori onanisti a tutto spiano che pensano esista il Mondo nell’atto dello scrolling aifonesco o androidiani che pari sono, sì, la Generazione Z Ultima della Giostra acquisti, PCI Sta per PARTITO COMUNISTA ITALIANO costola fuoriuscita del Congresso socialista di Livorno 1921, miglia e migliaia di secoli fa!









C’è uno strano padre-padrone di Fotospeed, si scrito senza ph benedetti “inglesi”! Tester che stavolta, pensa te, ci stupisce e ripesca la Pro 200, che ora aggiunge una S (per strunz’?) e migliorie del nulla Wi-Fi a parte. Sicché grazie al c...osto delle cartucce, dice il fotospidico, sì, è possibile fare “arte” su carte artistiche ad hoc. Vedete? Ciuf ciuff il trenino, vaporiera, gira su lo stesso binario del Pensiero Unico e chi lo dice? La Mamma della Giostra acquisti. Stucchevole oltre il dicibile, sennonché quando dalla tremolante (niente a che vedere con quell’altra splendida stampante a nome Hp 9280 che sembrava sbiellarsi letteralmente durante la stellare stampa e ne conserviamo dopo oltre un decennio di ottime stampe alcune, poi, messe sotto vetro per i figli che adornano le loro case, e sono stampe dye dell’altra insuperabile Hp 1220 C) Canon escono dei fogli stampati: che dire? Chapeau Canon!


Ps. Il problema della ripetizione ad libitum non risparmia quest’altro luogo comune: aqua così scritto contro pigmenti, questi pressappoco eterni, a salve. Chi garantisce la loro efficienza chimica? Il solito Wilhelm Imaging Research, buono con una patatina e messa al forno? Chi certifica l’ambiente inquinante di inquinanti che si respira, e noi zitti e muti? Chi garantisce i supporti cartacei esenti da “impurità”...chi e non la finiamo più figurasi le puttanate a nome timbro a secco Digigrahie*, dalla serie non si chiede all’oste Epson se il suo vino...andazzo che colpisce ex novo pure Canson. Un po’ come dire di certa pubblicità “neutra” quel “difenditi da fake news” che quelli lì amici nostri non sono, ahh. E poi noi siamo noi e voi nun siete un c...del sempiterno Marchese Onofrio del Grillo/Sordi d’antan!

Pss. Manunzio legge, sperimenta, prova e riprova poi parla a ragion veduta senza mazzette come certi soggetti (glielo scriviamo in faccia su i loro blog eterodiretti) “neutri” loro attrezzature e soprattutto libero pensiero, dicono, come può essere un bipede con catena, lunga sinché si vuole pur sempre agli ordini della Giostra acquisti!


A fresh look at the Canon Pro-200
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Io, la stampante e lo scuro
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Oriente? Sì senza dubbio. Però. Vedete in un mondo che si dice globalizzato, e forze che ne contrastano a finzione scenica ché tutto si tiene in stile Babele/Babilonia ieri ed oggi, pensa di fagocitare, meglio censurare anche semplici banalità sconfinante con il buon senso. Insomma giacché pur sempre di fotografia qui su Manunziopuntoit si parli, ci si prova al cospetto “ fottografico” del succitato binomio; trovare una donna ragionante non per (necessari) schemi della Giostra acquisti, è cosa buona e giusta per chi intende, si capisce. Una donna, quindi, che come artista, prezzolata quanto si vuole come tutto il sulfureo regno dominato dagli “angeli” detti decaduti (qui Gastel) che dice la sua, ci prova anch’ella si capisce. E pendant mica poi tanto basta sentire cosa dicono (tutto si tiene, no?) i figli di un’altra fotografa, Sally Mann, allorché dicono “lei, la loro madre, vede il mondo/realtà da artista” che tradotto fuori dai denti sta per “una che non ci sta con la testa” papale papale.Insomma, certo, due angolazioni che più distanti non si potrebbe fra americana e la nata vietnamita americanizzata malgré elle, come la stessa narra. Dell’americana, poi, aveva colto un fatto (foto) scritto su Fiaf/Agorà intorno al duemilatredici, tutt’altro che “incantevole” ché la nostra americana malnata agnostica atea di tre quattro cotte fate come vi pare lascia e tutt’ora trasparire delle sue “bucoliche” immagini in grande formato, esangue va da sé che all’occhio profano invece...Qui terminiamo ché la fotografia è cosa seria e non “a fessa ‘mman’ e criature”! Per il napoletano dire che tutto dice non già fatto anatomico!

Photographer An-My Lê: “A good picture is one that is surprising.” https://www.youtube-nocookie.com/embed/cxDp-ljM9o0

The intricate photographic techniques of Sally Mann https://www.youtube-nocookie.com/embed/T-fbu6b9LOE

Sally Mann: V + in + culum https://www.youtube-nocookie.com/embed/s_UUCvB0UP4



Ps. Della richiamata Sally non riesco più a trovar traccia sul Web delle mirabilia, di certo il testo di Manunzio al solito poco incline al compromesso della Giostra acquisti è stato cancellato, tolto dalla circolazione ché la mente dei minchiapixellisti e non solo orbati dalle vestali del Nulla alla Munari Pensiero Unico, potrebbe capire. Abominio. Consigli per gli acquisti Canalecinqueeee

Pss. E non dite che Manunzio è Misantropo (sebbene esiste, in stile seconda legge della “meccanica dinamica” la ferale Misandria cui poco o nulla si dice, altrimenti crolla il teatrino dell'Utero Cosmico) che non mette in pagina il pensiero dell’altra metà del cielo, si vabbé di Mao memoria...





Ten' raggion'

Dire cose sensate è optional molto pericoloso per il proprio pelo, che tuttavia non ha bisogno d'ostentazione solo per il fatto che è una “donna” a parlare: casomai dopo.
Dunque come si vede è tutt'altro che solitario Manunzio a scrivere a giorni alterni nella stessa direzione. E si la nostra collega ten' proprio ragione da vendere, il suo modo di essere: vendersi come longa manu d'un progetto fotografico layout o quant'altro. E nel farlo, le cose che dice, ha lungo peso in mano ché di sti tempi tutt'altro che...Intelligenti pauca verba. Chapeau!

(Copia & Incolla se vi pare)
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L'immagine della Salute (a premi)

La mia Farmacia (mica c’è solo l’Africa!). E un momento che il possessivo centra, eccome per Dio. Possesso come azionariato diffuso meniamola così altrimenti gli zombie & minchiapixellisti non ci arrivano, non vogliono che è meglio come diceva il Puffo.
Dunque quando c’erano gli uomini, si certo anche le donne, comunque non l’universo LGBT+ accadeva che gli uomini tout court riuscivano a tagliare le unghie del Potere: tagliare le unghie ché in mezzo ai sessantottini infiltrati già comprati dal Sistema c’erano, ieri oggi e domani statene certi, come quelli del Pci, i vari Amendola o trapassati Giorgio Napolitano & Co via Stars and Stripes!
Ora questa forma di solidarietà non da poco, non c’erano Banchi alimentari sotto Natale e miseria materiale & spirituale fatevene una ragione o inutili esseri del Sistema, l’appartenenza di classe (sentirsi tale e solidali) portava seco la lotta di classe. Sì, senza Internet che tanto “commuove” per questa e quella disgrazia (altrui) lo stare uniti faceva si che...ad esempio la Farmacia, metti in un quartiere molto ma molto proletario Anno Domini Millenovecentosettanta, anni anni fa (!). Quartiere da dove scriviamo. Sì la storia è importante e bisogna imparala prima dello Spread, Bund-Btp Biticon falsi come Giuda, Wall Street/City London...cosa che oggi le giovani leve adorano fino a morire: lato traslato o come vi pare e le televisori stanno lì per la conta quotidiana dei caduti pro Kapitale (K as killer). Insomma la Giostra acquisti.
Farmacia, infine, frutto di lotte di ogni età qui da questa strada di una masseria chiamata, a paradigma eh, Potenza. Minchia. E siccome la Balena bianca (Democrazia Cristiana) che tanti iscritti/simpatizzanti aveva, nonché stessi problemi di salute dei barricadieri, un giorno dall’ e dall’ se scass’ o metall’. Finalmente il presidio sanitario catto-comunista e non solo mette piede. Oddio in un bugigattolo di fianco al tabaccaio, meglio di niente. Poi il Terremoto dell’Ottanta si trasferisce sul marciapiede, proprio così, slargo per pedoni e nessuno più ha censurato (denuncia occupazione suolo abusivo etc etc etc) la cosa. Amen.
E allora? Giusto, più di mezzo secolo dopo ci porta “premi”. Ma sì la Farmacia come un qualsiasi supermarket, questo è diventato ma ce il nostro reparto omeopatico ben rifornito, ipermarket e chi ne ne metta per “fidelizzare” l’allopatico ruminante bipede: zacchete! La tessera punti, un po’ come dire ma non troppo lontano che l’Ospedale per rimanere in tema sempre per tenersi buoni i “clienti” con la tessera a punti offre, metti caso, due interventi al posto di uno.
Sic transit gloria mundi, compà!

Immagine totale



Ps. La Farmacia era all’epoca gestita dal Camerata, proprio così un buon ed onesto nostalgico di Benito e Fascismo, Trerrotola. Uno di quei speziali d’una volta che ti preparava certi rimedi magistrali frutto di studi e risultati sperimentati: bastava chiedergli ora questo ora quest’altro è il rimedio, usiamo l’accezione omeopatico, veniva preparata all’istante il tempo della pesata chimica, il sapiente mix medicale e alé fatto. E funzionava ancor più che dentro il medicamento c’era molto di più di semplice chimica, incomprensibile ai minchiapixellisti stile la “nostra” Sara Munari che ci piace ricordare in sua memoria più che sue baggianate orientali formato workshop, però il Tempo è Galantuomo statene certi

Pss. A presidio del Quartiere, come un po’ dappertutto, oltre la “parrocchia” della Balena richiamata (niente Moby Dick che è altra cosa) anche quell’altra del compromesso storico mai riuscito, dicasi Aldo Moro e la sua scorta, a nome Partito Comunista Italiano lottavano, a modo loro, per il “popolo”. Sì anche la Parrocchia di San Giuseppe però lavoratore (!) faceva la sua con alterne vicende che qui non è caso. Però il “falegname” biblico simpatizzava, ecco, per il popolo. E non a caso nell’Otto/Novecento italiano a cap’ liett’ su la testiera dei letti contadini oltre la Madonna & Gesù pure San Giuseppe, con pialla in mano più che falce e martello, stava a...protezione






Quando è finita, è finita

Beh sì la cosa si presta a tant’altre “osservazioni”. Vedete il Mondo Analogico non esiste più e l’odierno scimiottare più che post moderno è de facto post mortem, da mane a sera per chi surfa su la Rete delle mirabilia e ha il polso della situazione per non dire “naso”.
Sì, certo tanto potè l’immagine su la capa dei più giovani che a noi, tuttavia, qualche legittimo dubbio ci ronza. Se le sempiterne Babilonesi famiglie-pensiero-economia-culturame imperanti il Terraqueo, e non aggiungiamo altro ché non serve ai consumatori di “pellicole”, prima fanno e poi disfanno più di Penelope, lo scopo c’è eccome. Il digitale è spionabile in tempo reale manco i cani, impensabile in tempi analogici. Lavaggio del cervello, quindi, inimmaginabile e foriero di controllo Totale, ultimo Covid-19, del famigerato terzetto Cia-Mossad-Pentagono e cespuglietti vari a contorno, per digerire meglio, ecco.
Un Mondo analogico, scritto con obbligo di maiuscola, che aveva ritmi e tempi non paragonabili l’attuale Generazione Z, che è pur sempre l’ultima lettera dell’italico alfabeto. Manca l’aria del bianconero, e poi chiudono giornali edicole e quant’altro, ergo dove le meni le “pellicole”? Life a dirne una (da noi in sedicesimo il Tempo dove reportava, ecco, un coinquilino di Myphotoportal tale Francesco Cito) è morta da tempo; luogo deputato ai grandi fotografi e loro scatti che han, se non altro, scritto pagine di Storia e di quella fotografica senz’altro. Vero e poi c’è sempre tempo di entrare nel merito su la giustezza dell’anzidetto, ci mancherebbe.
E quindi che si fa “riavvolgi” in digitale ciò che hai scattato su “pellicola” (una mostra l’abbian fatto proprio così con strisciate di carta inkjet chilometrica) va da sé e più ancora se bianconero? Chi ha pazienza di caricare, scaricare la fotocamera analogica? Chi se la sente di sviluppare il rullio, sia esso bianconero che famigerato C-41 negativo per non parlare del calderone infame, l’invertibile E-6 buono per tutto e per nessuno? Guarda caso Kodak ci andava a nozze con il suo sbianca-fix “universale" mentre per prova provata le gloriosissime Fujichrome portavano una patina magenta poiché i tempi della Kodak non andava bene, tant’è che sviluppata in proprio le Fujifilm su drum termostatati Jobo delle meraviglie, i risultai erano di tutto rispetto alla faccia dei prezzolati di Progresso fotografico che ne lamentavano il non “standard” Kodak. Per non parlare del ciarpame e donne di quattro soldi delle patinate riviste fra cui Airone, Bella Italia etc. che all’unisono rispondevano: le macchine (quali?) sono tarate per le Kodak. E se presentavi plasticoni di queste Epr-64 poi torcevano il naso: A moneca e Camaldoli muscio nun le piace tuosto le fa male...
Il colore degli smartphone e il bianconero dei cretini che “ricolorano” con softarr (scritto così che è lungo a dirsi)? Impossible. Certo i metropolitani zombie alias Yankee (go home) devono pur passare il tempo. Vero ma loro passano e non resta letteralmente NULLA ché sono scomparsi pure i cassetti e i detti album di famiglia, le associazioni fotografiche, i club….e avessi voglia a continuare.
Vabbene per alcuni che ci sanno fare con l’Analogico, e vi rendete subito conto dello spessore della foto che mostrano, c’è dietro un “qualcosa” che non sia ripreso in bianconero solo da macchine XYZ (all’Epoca una caterva di Marchi quasi tutti provati, tranne la Exakta RTL 1000 e la inarrivabile Minolta Srt 101 e sue gloriose lenti Rokkor che fan a tutt’oggi fortuna alla Sony avendola acquista la factory tempo fa, e mo’ fanno i gradassi) alla moda momentanea. E’ una questione di educazione linguistica meniamola così: modus vivendi che, di nuovo, non c’è più. Poi come dire de gustibus...noi non ritorniamo indietro ché il “digitale” molto terrestre ci consente cose impossibile, impensabile in Era Analogica. Sì, per chi ha pruriti “artistici” e poi un ritorno a cosa? Analogico è vita certo pure il digitale, però…



Scattare con una macchina fotografica a pellicola induce inoltre una maggior intenzionalità nel processo creativo: disporre di un numero limitato di scatti costringe a pensare attentamente e valutare quando premere il pulsante dell'otturatore. Come spesso accade in tutto ciò che è frutto della creatività.

https://www.fotografidigitali.it/news/cresce-la-domanda-per-le-pellicole-fotografiche-kodak-sospende-la-produzione-per-ammodernare-gli-stabilimenti_133326.html

Pensare? Scherziamo fra un Cheeseburger, che ci vuole una mandibola di mezzo metro ad aprirsi manco i coccodrilli; steck di tre quattro kili da digerire in una settimana e Coca: oh dico siamo matti? Avanti con i consigli, ecco, per gli acquisti. Eppure ci sono tanti hobby per...rimorchiare possibile che quello delle “farfalle” non tiri più? Vabbè che ci sono le pillole blu...Intelligenti pauca verba. Amen


Ps. Ci andrei molto cauto circa l’impronta “digitale” e quella “analogica” d’una stampa (a monitor a che serve?) e fuori di metafora fra una Galerie Ilford (un nome una garanzia secolare) e pari carta baritata inkjet; pure Canson che si piega su di sé come fosse (!?) un carta agli alogenuri d’argento, e l’effetto e consistenza sempre per prova provata è notevole e non sfigura dinanzi al galleriota con finta benda agli occhi pollice ed indice destro intento alla conta di carta moneta, e pari gamba di legno, eterodiretto dalla Triplice manco i cani



Gli attrezzi, parte, di Manunzio per la stampa digitale praticata da circa un quindicennio. E seguito di ripetuti “esperimenti” le sonde colore e tutta la teoria della giostra degli acquisti è stata butta nel cestino, sostituti dall’occhiometro di più di cinquant’anni di fare fotografia magistralmente sintetizzata dal pacco carta analogico, oramai inservibile causa anni stoccaggio, sottostate il terzetto superiore sempre Ilford brand per chi capisce di fotografai e non sentito dire di un Verolino qualsiasi e Munari eterodiretta dalle centrali sulfuree transatlantiche. Carte inkjet di certi brand à la page, nel caso Canson, e per prova provata la squisita eterea leggerezza d'eleganza formale e sostanziale Canon Premium Matt. In alto il pacco Fabriano, carta che ci accompagna dalle elementari dalla fine Anni Cinquanta secolo trascorso, un universo piegato ai nostri fini e “ammorbidita” da spary-fissatore Maimeri 609. Carta Fabriano che fa, anche, da sub-strato alla esile e pure esemplare, dietro Canson, Ilford della serie cadetta il brand dal microcontrasto favoloso per chi ha occhi di fotografo e non di semplici minchiapixellisti onanisti compulsivi, tristi solitari e finale. Su in alto a destra il non ancora provato spray-laminatore-conservativo inkjet della Hahnemühle cui c'è poco da dire tant'è universale brand



Cosa fatta capo ha
Bello le frasi fatte, fritte e rifritte: forse che l’uomo non è animale rituale-abitudinario? Ebbene solo le menti, illuminate da profonde luce interna mica dei grembiulini, e che avete capito! Sanno ciò che è giusto e gettano a mare inutile zavorra.
Breve, Manunzio ha impiegato un quindicennio, giorno più giorno meno, a trovare la quadra della stampa digitale inkjet. Inizio drammatico ché non esistevano profili ICC e il resto pura e semplice roulette cui, però, ci inzuppavano pane & danari a strafottere i vari Boscarol di tre-cotte (http://www.boscarol.com). E così step by step oggi pare una camminata, relativa, la stampa inkjet. Cosa s’intende dire? Anzitutto lungo il tragitto ci si è liberati di tutto l'abaradan fatto di stregoneria-ideologia unica più che matematica e binaria applicata all’inkjet: sonde di calibrazione per questo quello e quell’altro ancora. Sicché pensavamo di aver adempiuto e giunti alla fine. Ma...quando tutto sembra sia finito è li che comincia la salita cantava Antonello Venditti. Proprio così. E non è che la cosa riguardi chi si fa stampe da sé, no. E’ tutto un “ragionamento” falso errato e bugiardo della solita giostra acquisti e prezzolati adepti.
Ora seguiamo a giorni alterni, si è già scritto, Northlight Keith Cooper. Bene o forse no. Sì perché costui, lo si scrive su la sua pagina You-Tube, pensa alla fotografia digitale con solipsismo binario*. E lo vedreste cercare i dot-ink con finanche una lente d’ingrandimento! Poi dice l’esatto opposto: vale a dire che una stampa non la si vede (giudica?) con la proboscide azzeccata la carta di certo allure si capisce. Oddio non è che il primo visto & letto su la Rete delle mirabilia, sebbene sfugge nome, con lente contafili (ingrandimento) azzeccata su la carta, un blasé insieme alla sua proboscide, pontificare su la bontà della stampa! Obbrobrio di chi non capisce un cazzo di fotografia e digitale, casomai consigliato dalla mamma di comprare una, metti caso, Hasselblad da mezzo miliardo di pixel (se li dovrebbe ficcare nell’anatomia del caso e vivere felice e fesso stampando le sue cazzate su Baryta simil argentea Galerie Ilford d'antan) così resta estasiato delle minuscole macchioline di ink casomai certificate Epson Digigraphie e non chiedete all'oste se il vino è buono! Squallidi figuri che Stampa & Regime in sodalizio con gallerioti dalla benda finta all’occhio e gamba di pirata del caso, propalano: vale a dire mettere il palo...letterale pratica medievale o giù di lì. E la claque a seguito. Bis.
E il paziente Manunzio, cui confronto Giobbe biblico ci fa barbino, buttato stavolta, tutte le cazzate che rimanevano attaccate alle richiamate sonde & co. s'è allegerito la mente. Volete una? Le “macchioline” di rumore, e relativo esborso di money a soppressione, a monitor si vedono come patate cuccuziell’ cetrioloni e banane per l'abbisogna anatomica? Beh a stampa non si vedono un c...alibro tant’è impercettibile, senza dire che la stampa di goccioline d’inchiostro sono altra cosa dai bei piselli turgidi, sempre per l'abbisogna, a monitor, per chi capisce di banale tecnologia "contabile". E che dire del razor un-sharp (si dovrebbe sparare a palle incrociate gli inglesi speaker tout court circa il vocabolo, che ci azzecca il solito c...atodo e significava un tempo “maschera di contrasto” in italiano non per aumentare lo “sharp” bensì abbassare il contrasto nelle duplicating slide e non meno che il bellissimo e però micidiale Cibachrome per stampare quelle e non solo) che nel pannello PPL software Canon di una stratosferica razionalità altro che Pshop di Keith Cooper e compagnia cantando, c’è la spunta per questo “riportare l’originale un-sharp” che abbiamo disattivato su stampe A3? Sì così l’impossible impatto grazie a file d’una Olympus Camedia C-8080 da 8, dicasi otto, megapixel su CCD Kodak alla stratosferica tacca, ecco, dei 50 Iso!!! Il resto continuerebbe a ripeter il sulfureo prof. Sator-Sartori: so’ cazzate. Sottoscriviamo


* Il post trovate (cercatelo se vi frega il genio, interesse, ché non lo segnaliamo) su la sua pagina l’ultima sua l’Help lanciato a (s)proposito delle carte Awagami. Anatema e Manunzio gli ha risposto per le rime: vedete ‘a lantern’ ‘mman’ e cecate lanterna messa i mano a ciechi? Senza dire che la splendida carta giapponese, provata proprio agli inizi della carriera di stampadores, ecco, quando per posta aerea (non c’erano ancora distributori internazionali e qui, ora, nel Belpaese la Apromastore e la Chartas, quest’ultima di squisita gentilezza tutta femminile in veste di consulente-venditrice) ne arrivò plico. Benedetti giapponesi della Trilateral, dei Gesuiti (che già sapevano tutto via Archivio Segreto Vaticano e delle “distrutte” pergamene la Mitica Biblioteca d’Alessandria d’Egitto di precedenti civiltà terrestri fra cui Atlantide) scopritori del suolo giapponotto che servirà in seguito a trampolino di lancio via Seconda Guerra Mondiale contro la Cina, odierna fabbrica mondo, che mo’ se ne sbatte ché s’è comprato mezzo mondo compreso debito pubblico degli ameri + cani; anzi, il fondello della personale GH4 Panasonic come pure l'adattatore 4/3 vs Micro 4/3 ne riporta cartiglio altro che made in Japan! E non la finiamo più ché uomini di Mondo che han fatto, ecco, il militare tre anni a Cuneo. Totò dixit. Sic transit gloria mundi!






Di come la sporognesi notturna generi un fungo con “diversa” dislocazione anatomica (politically correct)

E c’è da sorridere, un bit amaro certo, di come quest’altra ancella della Dea Madre (notoria passeggiatrice notturna che sfondata in ogni dove poi dai pulpiti pontifica Verginità & Castità: niente più?) con tanto di truppe followers (!?) ci racconti la sua che si presta a “meditazione”, ossia, del pecorame intendere. Ci spieghiamo, aldilà, ecco, di ogni altro compendiare, le pecorelle, si evince dalla nostra, van dietro Canon e poi à la page Sony cadavere di silicio ferraglia e vetri rotti. Vedete? Lo si scrive di come funziona il cosiddetto mondo: chiacchiere il tabaccaio vende e le pecore già intruppate s’adeguano. E certo poi gli/le influencer (la prossima influenza/pandemia è in dirittura d’arrivo ri-pitturata da Davos boy, a nome Aviaria, ossia via chiacchiere aeree; pare che la buona donna Von Der qualcosa abbia già fatto acquisti bis, come aumma aumma del precedente “mortal” vaccino covidiota presso BigPharma: prevenire è meglio. Non c’è virus ma l'antivirus sì, avanti alla cassa) ino + culano la cosa va da sé: lato molto traslato anche e fate parimenti come vi pare.
Ora niente da ridire per Canon mentre ce ne avanza per Sony, comunque buoni attrezzi per fare, in ipotesi, oggi come oggi fottografie. E il manico, beh qui c’è da fare eccezione poiché la donzella...come dire fatto anatomico è. E finiamo qui.
Viceversa l’altro ragionare della richiamata donzella su Panasonic, ci convince l'argomentare: possediamo di nostro una Gh4 l'Ammiraglia delle ammiraglie per chi intende. Pietra miliare ad essere chiari. E poi lo splendido “oggetto oscuro del desiderio” senza scomodare Luis Buñuel film, a nome G9, un mostro che basta e avanza senza autofocus a rilevamento di fase, una figata pazzesca per i tengo famiglia o della giostra acquisti: accatt’ & venn’. En passant poi mica tanto pure una Fz 300 di Panasonic, non è una Lumix per pro, secondo Vangelo corrente influencer, ma funziona lo stesso, alla grande per chi è fotografo

Don't hate me Sony...I'm switching cameras
https://www.youtube-nocookie.com/embed/urImiMMt-z4

Ps. Da presso la “definizione” della Treccani: se ci capite qualcosa fatemi un fischio, in modulazione di frequenza. Parola è Potere che, guarda caso, è presso Dio anzi più: è Dio. Ah così dall’incipit del cosiddetto Vangelo “secondo” Giovanni, e pure “secondo” me a buon prezzo: tié

Pss. Fuochino fuochetto, fuoco. Bella intracoscia. Infatti gli influencer eterodiretti e prezzolati, ne consigliano che, ormai tutti ce l’hanno, nuovo rilevamento anche se il già buono focus della precedente G9, come la nostra, va na scheggia, bene. Dicono, insuflatori, un fuoco più veloce...ma in video si fa il fuoco a mano come una volta, così un dì le “trappole” di fuoco per...Bolidi in formula One? Come si è sempre fatto. Poi spari la raffica tanto l’azzecchi, uno, matematica + mente parlando


Treccani
sporogèneṡi s. f. [comp. di sporo- e -genesi]. – In botanica, la formazione di spore; può avvenire in singole cellule, come soprattutto nei vegetali inferiori, o all’interno di strutture pluricellulari (sporangi), come tipicamente si osserva nelle briofite, nelle pteridofite e nelle spermatofite. La sporogenesi può dare origine a spore diverse per caratteristiche morfologiche o cariologiche (v. spora); qualora comporti un’eterosporia, si formano un numero indefinito di microspore e quattro macrospore aploidi: nelle pteridofite ognuna delle quattro macrospore genera un gametofito femminile, nelle spermatofite tre macrospore degenerano e solo una dà origine al gametofito, con processi diversi a seconda che si tratti di gimnosperme o di angiosperme



L’immagine pur nella sua “staticità” raccolta ed ipnotica delle note per l'aere mostra certa dinamica in quella ragazza, a destra, che su le spalle del compagno s’immagina, va in visibilio come spesso si vede in situazioni analoghe. Le alte luci, meglio i fari sparati in camera sono, al corrente, fatto imperdonabile, sebbene qui ed ora in Pshop si riesca ad occultare magnifica + mente bene come pure il flare (sbaffi, sbuffi di luce) in basso e senz’altra “distorsione” come accadrebbe anche ad ottiche dette blasonate. Chapeau Epson!




Chi fermerà la moseka, ecco, cantava i Pooh a nome, certo, della categoria o più ancora sibillina cosa...per chi intende e comunque qui non è cosa.
Viceversa l’ennesima prova provata che il “bello” ci salverà, no? De gustibus. E veniamo a nobis che è meglio. Sera d'estate, campo sportivo, concerto. Flashback.
Avevamo preso la pimpante Epson 850 Z per un milione e rotti di lire, si pagava così ancora. E preso dall’euforia (!?) del digitale molto terrestre provavamo l’ebrezza, ecco, diciamo popolare con la card da 8 mega (!) e pacco batteria da sembrare quei mitraglieri dei film yankee. Beve la digitale che era un piacere (ogni tanto ancora oggi l’accendo per vedere se l’obsolescenza programmata a più di vent’anni di distanza fa la sua altrimenti per la giostra acquisti che ne soffrirebbe, tengono tutti famiglia eh, e poi s’incazza con tanto di dazi, China docet) e però.
Breve.
Un’agenzia spettacolosa, ecco, su la via dello struscio mediano di questa landa, si chiama Viale Dante (nomen omen, mah) porta a cartellone d’una imminente banda rock, famosa: non mi si chieda oltre ché Manunzio è sordo, lato traslato o come vi pare. Senonché strano ma vero il capoccia dell’agenzia non batte ciglio e, preso generalità, le trascrive sul Pass, sì, quella cosa che appesa al collo in bella mostra permette di accedere all’evento sotto gli occhi esterrefatti del “buttafuori” di turno impostato all’ingresso del campo sportivo: Manunzio quanto a vestimenti è sempre compito e non caciarone sbracato già mezzo ‘mbriaco per tacer d’altro, come gli astant; ecco spiegato la meraviglia del “Caronte” all’ingresso.
Sia come sia il campo è già pieno di stravaccati rocchettari. Alcuni letteralmente già “fatti” altri sempre mezz’ ‘mbriac’ tastn’ (palpano) la compagna a latere o chissà cos’altro; più d’uno accovacciato dorme, pure! L’aria è elettrica, richiamo ai Pooh che viene or ora alla memoria. Poi note sparate a tutto volume, metallari puri almeno così sembra a Manunzio, nudo. No che avete capito: nun capisc’ niente di musica (solo?) però sto casino, ecco, gli pare da metallari. E non dispiace.
Giriamo per il campo a vedere ancor prima che fotografare. E ci sono i “pro” con tanto di macchina, forse già digitale e mi pare di logo Nikon muovere allo scatto. Manunzio gli frega niente con la sua topolino Epson style (a me sembra una ritargata Olympus, ma non posso affermare la cosa, però da certe analogie sperimentate…) a 400 Iso che è una bomba con apertura f. 2.0, si avete letto bene, a mano libera intorno ad 1/30 di secondo. Roba da non credere, però l’immagine in cover ne è ben più che prova provata. Sì,j poi in link l’immagine “intonsa” così com’è da farci i seipertre e nessuno, dicasi nessuno, sempre per prova provata, s’accorgerebbe di niente ‘mbriac’ che non siete altro!

Versione intonsa originale la codifica avveniva in Bmp, qui riproposta in Png


NB. ‘mbriac’, ubriaco non così in dengua (lingua) ‘taliana. Infatti la parola viene usata in diversi contesti del tipo: distratto, poco accorto, per niente sveglio di mente, svogliato, fesso pro cazzi propri e altro

Ps. Numeri di Exif: Epson Seiko Corporation modello camera digitale 850 Z, 35 millimetri equivalenti, Iso 400 a f. 2.0 a 1/35 di secondo. Anno Domini 24 Luglio 2003

Pss. Il richiamo "China s'incazza" non riguarda tanto ciò che può ancora permettersi il cosiddetto Occidente, in vetrina triste solitario e finale G7 (club di alcolisti con Alzheimer america + ni, nani de Roma, effeminati francesi, salumiere tedesco, ridens giapponotto, imbelle canadese e inglese al corrente ancora per oggi inquilino al 10 down street of london) a Bari e d'intorno; quanto il fatto che la fabbrica-mondo alias il Dragone incazzandosi di brutto, oltre a scaricarsi di inutili dollari e cartacce varie a esso aggregato, ci mette una sovrattassa ai prodotti già prodotti, calembour a parte, del tipo in immagine: si tratta del "culo" fondello, ecco, della personale Panasonic Fz 300 prodotta, guarda caso in China. Uno dei tanti miliardi di esempi che si posso mettere in "vetrina" per chi intende



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