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Finis Terrae
"Guai a chi avrà in vita amato solo corpi, forme, apparenze. La morte gli toglierà tutto". Victor Hugo


...se fosse accaduto di combattere ancora sarei andato avanti, ma per conto mio; senza curarmi di quelli che mi avrebbero seguito o sorpassato. Avrei fatto la mia battagli per mio conto; personalmente; isolato e da isba a isba, da orto a orto; senza ascoltare comandi, senza darne. Libero di tutto”.
Rigoni Stern Il Sergente nella neve (di Russia) e mai come ora attualissimo se si ascolta quel froscione pervertito Macron via Attali/Rothschild, dimentico del suo predecessore Napoleone Buonaparte, italiano divenuto con accomodanti libri di storia francese, alla Beresina 26 e il 29 novembre 1812 (per quanto riguarda il retaggio storico, il termine "Beresina" nella lingua francese è perfettamente comparabile a quello di "Caporetto" nella lingua italiana) scornato a sangue, inchiappettato, dai Cosacchi. Fatti che, s’è detto, come l’attualissima nazista Ursula Gertrud Albrecht, coniugata von der Leyen cui predecessore Adolfo Hitler è stato scotennato a Leningrado, 8 settembre 1941 al 27 gennaio del '44 sempre dei russi; a testa in giù a Piazzale Loreto quell’altro attore (eh Zelensky!) alla Scipione l’Africano a nome Benito Mussolini e sua (nostra) Anabasi del Don 1941-43: ieri per chi ha dignità non per le giovani e Z (ultima lettera italiota alfabeto!) generation, che se gli levi il giocattolo iphonesco o android sono letteralmente morti, già essendone de facto zombie. Chi è cagion del suo male pianga se stesso sebbene avvertiti dalle Scritture, che non è un nuovo titolo azionario di Wall Street-City of London, bensì fondamento dell'Occidente e loro telefonino morsicato (costruito in Cina!).

Allora fra l’altro...
vorrà dire che l’esperienza di un epoca non è trasmissibile, che un tessuto sottile di percezioni va inevitabilmente perso?”(Italo Calvino Autobiografia di uno spettatore, prefazio al Fare un film di Federico Fellini Einaudi Editore). Sì, e noi togliamo l’inutile orpello segno interrogativo con un più aderente sonoro esclamativo! Après nous, le déluge. Finis terrae compà.


Ps1 Non è che quei (chi?) della mia generazione laidi grassi sfasciate signore di lordume di uffici statali-parastati-comunali et consimili, siano da meno: basta guardarli mentre pascolano per il defunto centro storico di questa landa; fanno jogging su le rive del cesso a cielo aperto o Basento dei mille scarichi fognari; palestrati tutti per tenere su la trippa o evitare del tutto prolassi uterini! Altri, dispersi su le rive di oceani esotici (alcuni li conosciamo de visu) vagano già nel Nulla in moto ondoso permanete, dove li coglierà l’ultimo respiro a bocca aperto e occhi sbarrati (!) aperti sul Nulla delle loro squallide esistenze pur preavvertiti dalla “coltura” cattolica di Vaticano Spa

Ps2 Il sito in origine, quindici anni fa forse l’anno appriesso nascita Scampia-Myphotoportal odierno ricettacolo squallido di fottografi (scritto con raddoppio e spiegato troppe volte!) si raccomanda le fotocopiste di antecedenti fotocopie à la page (!) le squallide e non solo il Nulla a nome Munari, chiude per aver sprecato tempo vs chi ha il massimo nella conta del pixel: analfabeta di andata e ritorno. No, non scompariamo del tutto naturalmente, ci troverete qua è là da non allineato come sempre

Ad majora.
E stavolta il punto (mai messo nei precedenti post e non a caso) finale ci sta tutto. Punto.






Imbellettamenti

Il cazzo in mano, sembra facile. Cazzate a man salva e uno dice il solito scurrile (villano scorregione?) Manunzio, mammamia! Buona gente lì fuori tutta presa da netiquette e bon ton che più ipocrita ** imbiancato ma dentro pieno di ogni putridume, il politically (in)correct non si può.
Dunque Fottografia, raddoppio al corrente canonico: norma. Giostra degli acquisti in panne, si sente si vede si odono scricchiolii sinistri ma la televisione, sua comare, in senso buono e lato dice: di che preoccuparsi c’è la “scienza” che combatte il bradisismo di Pozzuoli le scosse sismiche intorno la Sicilia, le inondazioni via Haarp in Emilia sempre quella…la Materia nera tutto intorno al 95% che tutto impazza e noi siamo il 5% e viene da sganasciarsi risa: che proporzione s’intesse, quale algoritmo impostare e di quale “realtà”?
Bella giornata eh, e due. Dunque l'imbellettamento e il cazzo in mano. Sigma presenta nu piezz’ e metall’ un cubotto allungotto e metallotto, a cosa serve difficile dirsi, forse uno di quei gingilli che si mettono, con l’altra mano, ché la destra tiene lo strumento in mano che liscia compulsivo…su scaffali di finto wood, legno va. Sistemato lì e la mano raggiunto “acme parossistico” riposa come urna, cineraria, si capisce. Evidente che lo scatolotto non ha alcuna funzione di ripresa, a questo pensano gli iPhone soprattuto in versione 6 che costa “poco” per titillare dice Apple l'umanoide ruminante abitante di loculi a cielo aperto passati per “città”: che coraggio, eh!
Ma. Ma d'altronde sono più di sessant’anni che certuni dei soliti circoli sulfurei e danteschi dicono: basta il pensiero e mica la pratica (non ditelo in giro ché s’incazza di brutto la Giostra degli acquisti, shhh). Certo poi è un pochino difficile (contraddizione?) metter a muro il “pensiero” tant’è vero che questi (chi?) Pontefici pur voglio e mo’ la carta (fotografica) di stracci, mo’ la cornice senza solventi (in un mondo che più inquinato manc’ Crist vi riuscirebbe) e qua il metallo p’ l'accata & venn’ (buy-seller) di gallerioti con benda all’occhio e gamba (finta) di legno che uno dice: compà e non basta il solo (stavo a scrive più che giusto vocabolo romano, sola) pensiero?
Quanto al resto (cosa?) che ne parliamo a fa...

**“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati” Vangelo secondo Matteo 23,27-32


Dpreview (giostra acquisti)
https://www.dpreview.com/reviews/sigma-bf-review


Ps. Citazioni a piene mani dei Vangeli e Scritture tout court ben lungi dall’essere “segno” di erudizione (a che pro please?) intendono dire evidenziare che si è piena + mente consapevol + mente immancabil + mente e sovrana + mente tutto interno all’Occidente pensiero; viceversa chi non fa almeno una quotidiana citazione (biblioteca domestica serve anche a questo) ché ignorante bue anche se ateo (a pagamento eterodiretto!) è de facto non solo sepolcro imbiancato ma squisito zombie. L’Occidente guarda tu il caso, dice il buon sulfureo Galimberti, e la nostra religio cristiana-ortodossa-scismatica quanto si vuole é fonda + mentale, sparita questa scompare pure l’Occidente: lapallisiano!

Pss. In italico dire gli avverbi si formano con la “mente” che guarda caso viene dal verbo mentire! (inside scatola cranica "razionale"): non ci si chieda altro casomai rivolgersi alla Crusca, si vabbè...







Una data imprecisabile di certo i Sessanta del secolo alle spalle nella Town dove si vive più simile a lager aperto...per non far vedere. Fuori Porta San Giovanni (Giovanni dei grembiulini!) l’antecedente fra mezzi (stando attenti a non farsi investire) su la striscia di strada, acciottolato fatto di basili neri di lavica fattura, con bancarelle e pure un chiosco alimentare senza norme igieniche ma siamo ancora qui a rievocare la cosa (!). E fontana di buona acqua che dissetava e si sentiva diversa + mente dalla potabilizzata con tons di cloro, che di certo non fa bene. E due.

Dunque...bancarelle e su scaffale alla buona troneggiava nel colore nero verde light la Diana, sì, la stessa plastica dei Lomography. Mirino manco i cani ed otturatore a ghigliottina nel vero senso del termine; scatto argentato e zigrinato ghigliottinante su l’obiettivo che basta premere, e se tutto ok ché non c’è alcun meccanismo contro doppie triple...esposizioni alè foto fatta. Diaframma? Nell’Ottocento era un disco forato, buchi di vario diametro, idem con patate, ecco, su la Diana. E i fuochi? Beh basta accenderli con “borbone” legnetti imbevuti di zolfo ed altro per i rstucc’ (resti, steli, di falciatura). E vabbene c’e una graduata scala. Oddio scala, gradinata che basta ruotare l’ottica lillipuziana in plastica quanto basta, su distanze prestabilite e poi ognuno per sé e Iddio per tutti. Plasticosa macchina in formato 120 (ne esiste anche per il 135 format ma quadrotto e invece dei canonici 36 scatti il doppio) ossia il più orecchiabile Hasselblad format! Forse così poco ingrandendo i negativi (rigoroso bianconero!) sotto ingranditore di studi fotografici dove si portavano i rullini, come si farebbe all’odierno con file dal service...uscivano, poi, delle stampine dieci-quindici o cartolina che dir si voglia che più tardi stamperò da “garzone” di bottega della FotoLampo, piccola agency anche, di provincia simil Carrese Milanocentrica etc etc etc. Questo dopo, un po’ più grandicello e inizi dei Settanta sempre secolo trascorso.
Senonché dopo l’acquisto (Diana) per mille lire (sproposito pure allora ché si poteva comprare colazione pranzo e cena!) datomi dalla madre senza fa capì nient’ al babbo, al solito pesce in barile...scatti cui memoria, i negativi non esistono più.
Diana delle mirabilia cui abbrivo, chi l’avrebbe mai pensato, ci porta l’odierno orizzonte di poca gloria (film) e molte tante rughe di dispiacere diciamo così e digitale “terrestre” formato Pshop (usiamo Elements da incalliti dilettanti, dicono quei bravi a libro paga Giostra degli acquisti). E pure questa è fatta, eh, Padre guardiano!

Ps. Elements non solo ma anche il buon Lightroom, Capture One, la batteria di plug-in Nik mano fredda, e il sornione Wilber di Gimp prossimo, si dice, alla versione 3.0: non ci facciamo mancare niente. Ah pure Photopea alias Pshop on line, a gratis!

Pss. Oggi la Diana serve in mano alla generazione Z (ultima dell'italico alfabeto) a pazziare: click click che poi devi sviluppare da te, dice la Giostra acquisti, e poi scannare con accrocchi per telefonino (altro acquisto indispensabile, dicono, i giostraroli)e infine clip clip mandare su i social per il facile facile "Mi piace" o "Non mi piace" il massimo della "socializzazione" fra sordomuti, eterodiretti à la page buy very very nice, oyeee. https://www.youtube-nocookie.com/embed/50_6bP7Zr9s






Dea Kalì** dalle tante braccia e solo due occhi, o cos’altro? Sì, che figura barbina se è così la nuova (!?) LX100 versione III. Vale a dire? Possibile che sti spargnini di Panasonic usano la stessa réclame per due corpi diversi: I e III? Noi che ci abbiamo memoria fotografica, cosa vuol dire essere e non minchiapixellista avere, è bastato un attimo: ma dov’è che lo già vista? A chi si contenta gode ma sotto i link per chi ne vuole, si capisce

**https://it.wikipedia.org/wiki/Kālī#:~:text=%22La%20Nera%22)%2C%20chiamata,e%20del%20cambiamento%20nello%20Shaktismo.

Introducing Panasonic LUMIX DMC-LX100 I (dieci anni fa)
https://www.youtube-nocookie.com/embed/5JmK5sCcqlo

Panasonic LX100 III – Release Date, Specs & Price Revealed! (quattro giorni fa)
https://www.youtube-nocookie.com/embed/WMnSyhqQZJ4

Ps. Nella seconda réclame, dicamo così, è bastato tagliare e non inquadrare la scritta Lx100 e tutto si tiene, piglia e domani una LX100 IV V VI VII...così si fa "economia" di scala compà: accatta accatt' dice la Giostra acquisti. Accattà sempre dal francese acheter a queste latitudini, ma pure Napoli e dintorni, poi certo è l'evergreen buy, compà buy che il tempo strige e con i restringimenti (Totò truffa 62) sono dolori, anali non a caso (!) si capisce







Il giochino è semplice: si provi a pronunciare una qualsiasi parola di senso compiuto e in italiano (!). Ora a prima volta il suono (ci si eviti le pippe sociondropodeché e filosoficamente morte tipo Umberto Galimberti che impazza a Web, e pure quell’altro compare a nome Biglino che pari sono nell’opera fittizia di acculturazione, quando poi l’esatto opposto, di portare anch’essi all’ammasso il popolo forse già bue di suo, e la posta è,comunque, Vaticano Spa) non accade Nulla come la vestale Munari, E continuate il giochino, d’altronde la Giostra acquisti questo vuole, manu militari si capisce. Giocare e le donne oggi Otto marzo altro che Idi di Cesare memoria, ci giocano con le palle: lato traslato o come vi aggrada.
‘mbè? Veramente questo lo dico io: ‘mbè! Il suono, sociondropodeché etc, perde senso, svanisce, evapora tant’è l’usura del vocalizzo e se vogliamo si de-sacralizza: vero grembiulini?
Bene, anzi no. Se dai vocalizzi si evocano i fantasmi immagine fottografiche* al corrente l’usura è, né più né meno, come esalare l’ultimo respiro senza scomodare Montale** bensì Platone e suo Mito. Signori inglesi (!) il Mito sono le fondamenta dell’Occidente tutto, anche della vostra capa di m...ammalucchi, e sì. Allegoria come traslate è altra cosa e non sono sovrapponibili, giacché il Mito della Caverna è carne viva, mica chiacchiere.
Immagini in cover veniamo al sodo d’autore che avevamo già didascalizzato efficacemente in altro post ma che potremmo, ci sta tutta, ripetere paro paro. Una volta tanto Myphotoportal torna ab-ovo (io fui ciò che tu sei, tu sarai ciò che io sono dice il teschio ridens al pellegrino che si fermi nei pressi del tumulo di terra!) Bianconero, infine, di una tristezza travolgente eppure...si provi a pronunciare una qualsiasi parola di senso compiuto e in italiano...

https://www.filippocristallo.com/dualita_urbana-p29232

*Fottografia conio, come minchiapixel, di Manunzio che sta a significare il salto quantico, dal mestiere & hobby d’antan con attrezzatura analogica e pure digitale sino all’altro ieri, allo spaesamento l’evaporazione di senso e pratica del fare click e click (le digicamere emulano tramite finto suono l’otturatore che scatta) sostituita dalla conta a chi c’è la più lungo e grande e bello, il pixel, si capisce

**Eugenio Montale “Forse un mattino”
https://online.scuola.zanichelli.it/letterautori-files/volume-3/pdf-online/45-montale.pdf


Ps. Vedete? Due spiegazioni, si vabbè, che più idiote manco Crist’ riuscirebbe, preso dalla Treccani...a memoria di Faber memoria: cazzate a man bassa quando si “intellettualizza” pure l’aria che si respira: il Nulla, la vestale Munari!

https://www.treccani.it/vocabolario/mito/
https://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/allegoria/?search=allegoria









Se come chi scrive state più sul web che di qua o detta vita reale vi accorgete, se persona onesta tutta senza lasciare dubbi di unità, e se due più due fa quattro (in quale universo tolemaico euclideo o cos’altro?) lo scarto, allora, è incolmabile fra l’una e l’altra sponda: “virtuale” e “reale” .
E veniamo alla notizia che si porta poi in link** per chi ne vuole. Breve, Epson ha dismesso i suoi attrezzi di scansione, scanner. Ora è ovvio che con una qualsiasi fotocamera digitale, dicasi tale, vi fate tutte le fotocopiate che vi occorrono. Ma altrettanto le riproduzioni che vi pare, già a partire d’accrocchi per telefonino fino a stativi da tavolo e non, e allora festa ha inizio. E per prova provata i risultai (reprodia, negativi bn e color) sono buoni per le cose che servono, stampa gigante compresa presso service ma anche stampando in proprio (sino A3 +). Epson, naturalmente non è stata sola (non scritto alla romana!) ad essa si è unita Canon per i “letti piani” e tutta altra batteria per gli scan dedicati al 135 o formato Leica: dagli ottimi Nikon scan di agenzie fotografiche per il Terraqueo, Mustek Paragon, Minolta….eh avessi voglia. Sì, anche Canon con il suo Fs2700 che sta lì a dormire il sonno dei giusti, su scaffale. Altri tempi infatti. Ma la cosa non si ferma qui e non a caso: Pippo che c...osa fai, si, di Fornaciari singer.

Arrivammo di primo mattino a Pompei (scritto con solo vocale finale vagli tu a dire agli idioti stranieri che la raddoppiano!) e accompagnavo dei colleghi un po’ speciali: fotografi del Ministero Beni Cultuali una volta, odierno della Cultura, pensa te, di Sangiuliano dire. Amen.
Bene Pompei non è solo rovine e riedificazioni “didattiche” per i turisti che gli piacerebbe vedere finanche figuranti tra-vestiti da vecchi pompeiani...mah! Dunque dentro l’area archeologica ci sono guide, ci sono storici-archeologi intenti a tira fuori terra l’opulenta e godereccia Pompei d’antan. E ci sono pure fotografi. No, un momento non i turisti bensì altri come i richiamati del Ministero. Sicché in un lato isolato degli Scavi per l’abbisogna, lussureggiante ambiente piano terra come all’epoca ante-eruzione in coccio-pesto a pavimento pareti parimenti, una sciccheria e poi...una sala dove troneggiava anche l’ingranditore a colori (Drusi o IFF?) e armadi pieni di ogni grazia di Iddio fotografico: Hasselblad a strafottere, Bowens (all’odierno il brand che non esiste più n’è rimasto l’attacco per accessori flash universale tipo Godox) padelle e padelloni con interno lampade opaline per luce diffusa; tavoli di plex fondo chiaro per scatti di resti vascolare come se fossero scontornati via odierno Pshop et simila. Un paradiso terrestre, va. Passammo mezza giornata con suono partenopeo degli astanti ministeriali fra battute da caserma e donne: sì, straniere che si portavano in albergo mo’ questo e mo’ quest’altro “personale” degli scavi. Un must. E poi a sera il ritorno. ‘mbè? Eh quanta fretta parliamo sempre di Epson, no? Sì, scanner altrettanto. E Pippo L...che scannava, ecco, un giorno sì e l’altro pure di negativi non pompeiani ma prodotti dall’allora Soprintendenza Archeologica di questa landa ministeriale si capisce. Una sciccheria di Epson V 500, negativi ovviamente seipersei di Hassel da leccarsi i baffi che ci potevi e tutt’ora fare manifesti stradali: senza se e senza ma, mira + culo della matematica binaria, trinaria, quaternario...come vi pare. File incredibili.
E mi farebbe piacere dirvi altro, forse per un’altra, che il clock dei pugnettari scrollatori compulsivi (quante pippe si sparano pro die?) non han tempo da perdere per lunghi testi e pure corti o nient’affatto! I scroll? You scroll, his she it scroll...we scroll? Mah!

https://www.youtube-nocookie.com/embed/QqHU5ovQ97A



Ps. Gli scanner piani venivano usati all’epoca in vece delle ipercostosissime e poco diffuse digicamere, mostruosi incroci fra corpi analogici (in principio Nikon poi anche Canon e Kodak l’ibridatore con suoi CCD) e azzeccate, letteralmente, componenti a base silicio. Si è dovuto attendere la D 1 Nikon (dodici milioni di lire d’epoca quando i primi ircocervi costavano poco meno di cento milioni!) per il crollo del paradigma ed essere traghettati dal Caronte digitale nel mondo che si vive, quale ora ora ha poca importanza, e si vede. Scanner mastodontici quelli altri eXtraLarge della Epson, con il suo letto sino all’A3, che certuni impiegati statali dedichi a fotocopie e null’altro usavano per scannare “carte” (abbiam visto) dell'Archivio di Stato in questa landa, e quanto a risultato lasciamo stare: se uno fa solo fotocopie pensa e mette in pratica la già pessima sua arte, ecco, anche sul richiamato EX di Epson. Poi siccome non era cazzo del suo, eccoti le telefonate di “soccorso” da mane a sera, a volte con grandissimo scoglionamento nel fare, assemblare, aggiustare le stesse “carte” : ma l'Archivio non ha come mission la “copia di riserva” cui abbeverarsi senza intaccare l’originale? Ma per la classe dirigente lì deputata, ma pure presso altre sulfuree stanze ministeriali (Beni Culturali) Exel e mazzette è l’imperativo: alla cassa alla cassa...ché la cosa si fa lunga a dirsi e le carte...in Procura e magistrati che dire corrotti è offesa indicibile, insabbiano. Sic transit gloria mundi. Amen!

Pss. In cover l’Epson scan Perfection 1200 di oltre vent’anni fa che, a volerlo, fa ancora la sua parte riconosciuto dal Mac OS al posto dell’ottimo soft Hamrick Software alias VuScan contro l'obsolescenza, ecco, programmata dalla Giostra acquisti
(https://www.hamrick.com/it/vuescan/epson-perfection-v850-driver.html)





Trasposizioni (imbarazzante)

Presto detto circa la “traslazione” da analogico a digitale. Lo scatto è sua una insuperabile inimitabile (mi pare sia risorta da qualche parte* e che il soft Nik 7 riesce a rendere verosimile) Agfa Scala 200 e ottica Yashica 24 mm su Contax (RTS o 139 a distanza non si ha record in memoria!) e la location, scenario, è Aliano around, near o come vi pare inglesi che siete li fuori, in Provincia di Matera. Una minuscola comunità che pare vivere ancora i tempi letterali dell'altrettanto libro: non citiamo ad evitare cazzeggiamenti di gente abituata a Munari/Verolino declinare: che declinazioni, eh si raccomanda!
Certo che bisogna aver metabolizzato il libro, tanto l’abbiam fatto che se ne ha due copie con la prima che perde fogli a furia di sfogliane le pagine. Un libro magico. Un libro per iniziati e qui terminiamo.
Pellicola argentea la prima che un giorno (!?) lontano e per prova che non abbiamo più replicato su altri e “dotai” sensori della personale brigata di Olympus Old 4/3 new Micro e Panasonic a complemento, belle bestie quest’ultime. Ma all’epoca c’era soletta (sola piccola a alla romana?) la E 1 Old standard e suo “economico” 35 che senza accessori arriva al rapporto 1:1. Piccoletto niente male a certi diaframmi più che altri (ci siamo dannati l’anima a trovare a prezzo umano il 50 mm Zuiko preferendovi al contempo un 55 mm Yashica/Contax che via adattatore ma questo è storia recente). Old mitica E 1, cui interno è come stare in un monastero tant’è la mistica che diffonde e si percepisce altro che verti e ferraglia (a)varia(ta) di Sony per tacer d’altri brand(y) su trespolo mezzo traballante e mezzo pure...con il 35 millimetri: che dire? Mistica si è detto forse e più qualcos’altro, sicuro. File “traslati” che sono un babbà su soli “cinque” megapixel e stavo per scrivere minchiapixel che è tutt’altra cosa!
Dunque i file che si possono, a sto punto, tirare a settantapercento senza problema alcuno pur del “piccoletto” sensore (old) 4/3. Incredibile cosa fa la mistica non meno che la matematica, pur sempre opinione e fermiamoci qui.
Cenno breve del campo, immagine a mo’ di cover. Centro cittadino e archi che si ripetono, una scala non vista, e giù sul buio un gattino. Ecco è qui il problema che non mi dà requie ogni volta che l’occhio “benedetto” ci cade sopra. Soglie in definitiva: soglie di un di qua verso un al-di-là o forse senza stacco fra parole: mah! Di certo inquietante e non meno che in spirito con il libro che bisogna aver metabolizzato prima degli scatti, questo vale immancabile per Manunzio che non si mette alla ventura per fare clichete e clichete. Street photography, quindi? Eh bel dilemma bisogna chiedere allo strit (calembour per gli idioti minchiapixellisti tou court) fotografer napulitane, sì, chella bella faccia e luna chiena di Verolino semp’ iss’. Scusate Maest’, si vabbè, ma chess’ ca avimm fattt’ (fotografato) a chiamamm’ all’american street o nun è megl’ country (rural?) photography, sa’ visto o paesiell’ ca avimm’ fotografat’…?

* https://www.adox.de/Photo/formati-delladox-scala/

Cover formato intero un po' pesante stile...Manunzio

NB. Si certo si può fare le slide in bianconero con quasi tutte le pellicola in commercio (a questo mi par di capire quei mattacchioni di Branco Ottico e loro kit; c’è pure la Bellini che succhiatasi la mitica Ornano in quel di Milano, propone un pari reversal kit (https://www.bellinifoto.it/prodotto/kit-amatoriale-revbw/) e ci sono pure “formule” in salsa antiche tecniche cui sperimento furono un disastro annunciato ché si staccava letteralmente l’emulsione...di più che onesta Fp4 Ilford nata per fare altro e bene)

Ps. Yashica & Contax o più esatto Contax/Yashica era una joint nippo/germanica (mancava l’itaglia per fare il trittico: Ro.Ber.To Roma-Berlino-Tokyo della IIa Guerra Mondiale) durante gli anni Settanta passati, difficili, se ne è parlato altre volte, quando gli europoide andare a pietire cappello in mano “assistenza” agli occhi a mandorla giapponesi, e prezzi bassi in primis causa problemi petroliferi, all’epoca non c’era il cattivissimo Putin! E oggi si triangola con l’India dei Brics+ (!) a dirne una, che ha preso petrolio a buon mercato dalla cattivissima Russia sotto sanzioni per i coglioni eterodiretti e lo rivende e ci si approvvigiona per l'inesauribile Giostra acquisti!

Pss. Noi la Agfa Scala l'avemmo gratis e prima assoluta in Italia grazie ad una tenace tira e molla (sponsorizzazione?) con la germanica sede in Milano; anzi pure lo sviluppo delle stesse che mandavamo a Roma e ci ritornava senza costi aggiunti coperti da Agfa Italia, si capisce





Vivere alla giornata (finché c'è gioventù cha la vita è bella e voglio viverla senza tuuu)

Che non è il Carpe diem, cogli e goditi le opportunità del giorno, materialista quanto vuoi ma lontano leghe dal “ campa osc' ca ven' diman' ”* e altrettanto mille miglia da precetto di Mamma-santissima Ecclesia, da non confondere ché non ci azzecca un c...anone con Chiesa la prosaica edificazione di pietre di "fratelli muratori" ben s'intende; vivi, dice, come se fosse l'ultimo giorno, terribile quest'ultimo fin quanto vuoi ma molto stoico.
Sia come sia l'Immagine maiuscolo d'obbligo che sembra, pare, non si parli molto qui sul matto Manunzio.it. sebbene pura impressione si capisce. Infatti non è di solo (stavo a scrive sola alla romana!) minchiate formato pixel che vive quel coso o quella cosa, forse tutte e due mischiate insieme che non si capisce “visti di spalle chi è l'uomo o la donna non si sa” di canterino Celenatano da “Tre passi avanti” memoria, di certo umanoide; di risoluzioni ottiche o l'ultima "diavoleria" ad esempio a nome OM-3 della OM SYSTEM alias mitica (ex) Olympus per i buongustai.
Vogue che tuttora pronuncio alla francese per arco riflesso, santuario della Moda e annessi e connessi, purtroppo. Breve il “decalogo” della loro legge, della Giostra acquisti e cosa sennò: Allah Akbar, no? Mah!

*espressione indigena, dalle latitudini cui si scrive e sta: vivi e non darti troppe pene ché ogni giorno ha la sua, più o meno quando dalla diretta si passa alla “sintesi” in dengua (lingua) 'taliana troppo aulica e distante dalle cose terra terra quotidiane che fan differenza: ieri oggi e diman' non v'è certezza!


NB. Il Pdf le "tavole del decalogo" e non chiederci la parola di Montale poetare ha tuttavia funzione "pedagogica" con immagini e breve chiacchiera poco sopra: "campa osc' ca ven diman"...


Ps. Il titolo aggiunto pur sempre in tema è il divertente re-make di Enzo Jannacci
https://www.youtube-nocookie.com/embed/_QoQUobTGOw






Tutt'altro che capa malata, tutt'altro...

Uno shop di lingerie lungo la strada che almeno sino a tempo addietro come un don Abbondio qualsiasi e suo breviario percorrevamo, prima in salita, poi comodo ritorno la discesa e l’occhio non si fa trovare impreparato, d’altronde il nome della boutique, pensa te, si chiama Contradiction in inglese va da sé. Olympus Wz 5060 la mai doma Point & Shoot ha messo in archivio Manunzio anche questo scatto

Headline già tutto dice per chi ha neuroni in testa e testosterone altrove, d’altronde lo si scrive a giorni dispari e pure pari che siam politically (in)correct.
Finesse d’esprit e occhio come mestiere di chi la sa lunga più di mezzo secolo fan si che la cover si presenti senz’altre chiacchiere: vale a dire a sinistra quello che passa il convento della cosiddetta “realtà” l’altra l’elaborazione secondo canone (stavo per scrivere Vangelo!) Manunzio. E che sarà mai. Si dirà ma hai la fissa per il pelo? Beh anche perché no siam ancor arzilli vecchietti, s’è per questo a tacitar i soliti minchiapixellisti. Ma c’è dell’altro, ossia rendere la pariglia: conosciamo il gioco che è stucchevole dover ripetere. Ora mentre l’ordinario imbecille bipede passa oltre tanto che se gli tirate na coltellata più sangue esce ( come le rape) tanto è cadavere ma fesso e contento; viceversa di una dimensione spazio-tempo sputtaniamo che ci vuole allineati e coperti per la Giostra acquisti. E anche qui soccorre una massima evangelica, Libro di tutti e tutto l'Occidente credenti e laidi laici liberal-liberisti-libertini ad Adrenocromo (!)

”Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto". Lettera ai Romani (!) 12. 2 l’altro Testamento costruito pro c...apitoli nostri. La Giostra cui si diverte nel Carosello, che gira gira e rigira ad libitum, la vestale del Nulla Munari ad onor del vero, per niente perspicace va, dotto vocabolo per tacere d’altro.
Poco sopra, quindi, il solito San Paolo di tre-cotte inventore del Cristianesimo insieme ad altri sodali tra cui Giuseppe Flavio l’ebreo “romanizzato” e già circoli esoterici in quel di Roma con precedenti in Babilonia/Babele…
E la beffarda punteggiatura interrogante nella scarnificata bianconero? Beh certo nel rito del Battesimo, vale a dire il “passaggio” delle acque che rimanda al Giovanni (!) battezzatore il Giordano e non la finiamo più, il celebrante chiede agli astanti se rinunciano alle “seduzioni” di Satana/pilu, proprio così se capita del tutto controvoglia di assistere al rito battesimale di un congiunto amico o amico degli amici. E che sarà mai!


NB. Bibbia dell’Occidente etc etc etc si provi con il sulfureo prof Galimberti che in quanto picconatore del “giardino” come pure disse Borrel “capo diplomazia” europoide giocano di sponda ambedue: “l’Europa è un giardino e il resto del mondo una giungla”
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FINIS TERRAE, qui
è venuto giù tutto, pure Scampia/Myphotoportal...Verolino & Munari che pari sono


Non solo è venuto giù tutto ciò che i vincitori di turno han ri-scritto la cosiddetta Storia, Cicero pro domo essi si capisce, ma le rovine chi le rimette (riatta?) su un’altra volta come prima più di prima Pirandello permettendo, scrittore dal gusto agrodolce, sardonico siciliano e quanto a verità: Uno, Nessuno e Centomila, no?
Sicché a guardare la cover Iddio solo sa da dove si inizia, figuriamoci dove parare la fine: una qualche fine. E proseguiamo con il riferimento all’immagine in cornice, concreta, fungibile e perché no tastabile. Sono due inkjet, quella a sinistra mortificata dal “corsetto” stretto i margini tout court. E non va bene, dal fondo cremisi, va meniamola così, la stampa troppo simile all’insieme che non “stacca”. L’altra si che va bene: respira con bordi larghi, sopra e sotto e l’ampio bordo lasciato apposta tutt'intorno già l’immagine che fa discreto effetto. Più lingua popolare di così non saprei e ci vorrebbe, metti caso, un Denis Curti svolazzante per l’aere maligno, occhialuto e suo bagaglio tecno-scientifico ad indicare esatta + mente il vocabolo del caso.
Immagine, ancora una, in formato A4 martellata o testurizzata. E qui la prima: vedete (abbiamo provato de visu) texture? Manco con proboscide sul vetro si notala, anzi bisogna mettere di sguincio (inclinare) il vetro-cornice per vederne la trama. Naturalmente se l’immagine va azzeccata alla parete che non è “inclinata: che dire ancora? Anche perché l'empirica (!?) formula circa la visone dell'azzeccata, da una volta e na fiata (leccese per distanza in senso lato) e da questi ancora un’altra mezza, vale a dire circa mezzo metro la piccoletta a sinistra di più la destra, lì gli occhi devono stare, e poi l’organo visivo va a puttane: non vede, alla lettera, differenza se non con richiamata proboscide su. Immagine prodotta (eseguita, inscatolata, incorniciata?) dalla corniceria dirimpetto il balcone di Manunzio. Ahh quante volte: Manunzio sta al centro dell’Universo, a salve come tutto il resto si capisce.

Prima tirata di linea: non servono michipixel miliardari. Anzi l’immagine è una traslazione analogico-digitale, mi piace sta cosa del traslare l’anima de li...tacci di questo o quel teorico prezzolato ed etero diretto.
E così anche il Tono se ne va a farsi f...regare. Infatti e solo la richiamata proboscide sul vetro che nota differenze di “nuance” ma con luce diffusa tipico delle gallerie, d’arte mica ferroviarie, forse, bisogna avere un occhio bestiale parafrasando la canzone di Luca Carboni. Significa? Che nel preparare l’arte, appesa a parete ecco, anche questa variabile di “programmazione” entra in campo: se è bianco wall è un conto, viceversa dal nero al grigio più o meno caldo è altra storia. Chi lo dice? Keith Cooper di Northlight. Concordiamo ora come ora.
E un altra da Sacri testi (di chi?) fotografici: ambedue l’immagine è inkjet ad “acqua” e la notate la differenza con il pigmento secolare? Sì sta storia del “secolarismo” per babbei va più che bene, per Piezography Digigraphie e pure da ultimo Canson che non se ne po’ più. Si deve scrivere al riguardo: so’ cazzate?
E molto altro da dire, sempre le due “salme” in cover come fossimo dinanzi al tavolo anatomico, meglio del Teatro, teatro eh, anatomico così un dì certo lontano assai. E la cornice? Perbacco se ci azzecca, scelta da sfinire il corniciaio e moglie corniciaia, due al prezzo di uno e anche tutto sommato in linea, immagini, con l’andazzo dei prezzi e pure lo sconto ricevuto ci sta.
Cornice, ancora che per quanto “neutra” e di legno aggrazia, ecco, il bianconero e l’occhio ci corre proprio lì non meno, anzi, l’immagine dello stagnino-cavrarar-coppersmith fermato (immortalato?) prima su pellicola Hp5 poi portato su la E –1 Old 4/3 e suoi numeri binari, sequenze di 1 e poi 0 che stravolge tutto, da qui in cascata è venuto giù tutto e non si vede come rimettere su i cocci: sarà la mancanza di malta e/o collante o come vi pare ma qui, senza se e senza ma, siamo alla Finis Terraee non c’è altro manco quel beffardo: Hic sunt leones!



Ps. Ma sì ma sì la cover, nella bottega laboratorio d’arte, è stata pensata per l’Amministratore dello Scampia/Myphotoportal a cui manderemo appena possibile in controcambio na bella fotografia incorniciata, stile Manunzio si capisce

Pss. D'accordo ma tutte le menate sul digitale molto "terrestre" dimostra la strategia vincente oltre ogni immaginazione della Giostra acquisti cui deriva la nostra sacrosanta levata di scudi, documentata come sempre da chi scrive che non le manda a dire! Questione di stile che non è acqua, dye si capisce. Forse



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