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Da l'originale 1920 x 2560 pixel Olympus Wz 5060 da taglio micidiale salvato in più che buono Jpg. Poi in Pshop Elemnts desaturata, riaggiustata e virata con un vecchio plug-in; l'immagine ottenuta salvata in sRGB Tiff. importata in Print & Layout Canon, altri aggiusti sul viraggio e livelli, complice il “giallo” antico del supporto Canson Heritage da 300 gr. finalmente una serie di stampe come comanda Iddio. Stessa trafila per godibilissimi quasi A3+ d'una stellare Rosaspina Fabriano, e anche una prova su più “modesta” Fabriano4 ha restituito un piacevole e degno di nota risultato. Certo poi basta dire all'incauto osservatore che le stampe sono impresse su Hahnemühle o Canson o l'americanata Moab e la presa per il c...è assicurata, ché si vive di luoghi comuni del Pensiero Unico che li ha generati (partoriti?)



Io, la stampante e lo scuro

I file sono come “folie” mo' ce stann' e mo' vanno via. Stamani ho buttato, con certa stizza, delle stampe d'un verde manco i cani. E allora la fidata Canon Pixma Pro 200 che spara “acqua” colorata dicono gli influencer che pontificano su le sorti magnifiche e progressive...del pigmento eterno. E in universo che manco l'aria sotto vetro viene da ridere quanto a longevità.
Sia come sia già nel mettere i fogli in macchina, bei fogli Canson Heritage da leccarsi i baffi solo a tastarne la superficie. E i parametri? No, stavolta facciamo con l'occhiometro e contro c...arta dopo dieci anni di stampe inkjet, eh. Perfetto, il primo e il secondo foglio tutto nel driver Layout di Canon: non perdete tempo con i Pshop vari, e pure da Pshop Elements provato è un sonoro: ni.
Ritornati al driver Canon la musica è cambiata e finalmente stampe molto molto intricante su substrato “antico” d'antan, com'erano certe carte da stampa analogica Ferrania Anni Sessanta del passato secolo, godibile cose.
E potevamo esimerci: da cosa? Due residui fogli A3 + Rosaspina Fabriano cui stampa teniamo per i nostri occhi, oltretutto non si può manco azzardare mostrare video se non da piangere per le cazzate di monitor iper-ultra profilati-questo e quello (non a caso sonde e sondine li abbiamo buttati da tempo nel cassonetto, differenziata si capisce) e manco l'Artificio Mentale (serve ad eliminare posti di lavoro con prospettiva che i robot poi “venderanno” ad un altro simile) è ipotizzabile oggi e domani: solo visone a stampa sott'occhi. Stampate ché di diman non v'è certezza!


Ps. Non ce po' fregà de meno di “esatta-esatta” corrispondenza monitor-stampa (su cui con lentino certi imbecilli analogici, via Youtube, pretendono chissà cosa al microscopio!) da cui il giusto posto che reclama la stampante e sua “lingua”. Vi è stato un tempo che portammo al laboratorio qui vicino, diapositive da riversare il Cibachrome (oggi emulato molto bene, si è sperimentato, da Ilford che combinazione per chi sa di fotografia). Lo stampatore ne ricavò trentaperquarata con tonalità calda, molto ma molto meglio delle “fredde” diapositive. E da quel fatto: diamo a Cesare ciò che...




Munari: Chi sa, fa. Chi non sa, insegna(pure)

Scrive la stagionata circa la didascalia a corredo delle fottografie. Doppia necessaria e seguite.
Dunque la Munari deve mostrare alla plebaglia (vizietto dei liberi muratori infernali e dubbia provenienza) che lei ci ha cultura: connotativa e/o denotativa. Bel quesito. E si spertica in citazioni: la Casta è casta e va si rispettata, dice mica tanto sottesa.
Senonché, Munari, o lei si ingegna, con lauto assegno a vendere altro fumo, o ci prova (con che coraggio!) a tenere in mano una macchina fotografica, senza farsi male; lesiva dei neuroni sani di chi intellettualizza pure l’aria, e lo si vede dalle fotografie che “produce” e spaccia come quelle della Bestia.
E controcambio una citazione, sì, da quei fogliettini dei Baci Perugina (ne ho una biblioteca piena) e perché “abbiamo andato a squola”:

“L'angolo visuale dell'apparecchio (fotografico ndr) è la disciplina del fotografo...Esistono tuttavia un modo letterario di pensare e vedere e per secoli il letterario ha dominato sul visivo. E oggi i nostri occhi sono costretti a vedere in termini letterali. Mi auguro che, per quanto possibile le immagini possano farlo con il loro Linguaggio." Ernst Haas prefazione in America.

...tramite questo elemento (didascalia) quindi, dice e raccomanda manu militari, Munari, il fruitore dovrebbe essere guidato nella lettura della fotografia e nella sua comprensione...Guidato come un automa o robot vate vobis

...R. Barthes - scrive l’illetterata di andata e figurarsi di ritorno Munari - secondo il quale la fotografia è un messaggio senza codice e, di conseguenza, senza l’ausilio della parola (che pertanto è indispensabile) ciò che essa comunica può essere frainteso. In base a quest’idea, il testo può aiutare a contestualizzare l’immagine nel tempo e nello spazio, nel genere fotografico e relativamente allo scopo per cui è stata creata

(Copia & Incolla se vi pare)
https://saramunari.blog/2023/12/06/fotografia-e-testi-di-accompagnamento/

Nb. Sottostante l’intera pagina in Pdf: intelligenti pauca verba a chi cancella autoreferenziale il post (vedi citazione) Haas!

Link


Ps. Munari lasci perdere il trito Roland Barthes e sue baggianate, che purtroppo abbiamo nostro malgrado letto: Camera chiara. E’ un pugnettaro dedito alla masturbatio compulsiva, che odia viscerale il volgo terraqueo. Intellettuale prezzolato che non gli pare vero, bene e molto male, dell’inceppo al meccanismo “colturale” sguarrato a cantr’ della Fotografia tout court; la Belle Epoque del Danubio Blu, e balli a corte. E più giù dalla Piramide, cinghia trasmissione per la plebaglia, la Trimurti: Speziale-Curato-Maresciallo. Il nuovo Medioevo redivivo cui la Munari è propalatrice, palo messo dentro al c...uore via; da ultimo, Covid Oms proprietà de facto del bandolero Bill & Melinda Gates, già di BigPharma, Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, Massacro innocenti di Gaza, dei Soros Schwab front end di squamati esseri infernali, ad Adenocromo

Pss. Immagino Munari, che nella sua sapienziale appartenenza di Casta avrà pur letto, libro non branda di mercimonio ad horas, forse: “Contro la Fotografia” testo (fece balbettare, per gli strali mica tanto obliqui, Ando Gilardi su le pagine di Progresso Fotografico d’antan) a tratti bislacco e baggianate, esilaranti tuttavia di quel tosco Pino Bertelli, anarco-scrittore-fotografo: niente più?


Last update

Minuto 7.40...non do titoli...non voglio influenzare...

Skira|intervista a Giovanni Gastel | The People I like
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Immagine © Archivo Fratelli Alinari


Un mondo
Era una volta la lingua italiana: offrire il destro (braccio) per cogliere il pretesto, qui d'immagine trovata, a caso, su la Rete.
Il brusio degli astanti “è arrivato il ritrattore” materializza, su la soglia di casa, la silhouette del fotografo in abiti da cerimonia. E non si sa se il giorno del si, matrimonio che di lì a breve immortalerà, sia la figura più importante ed elegante del resto; sottotraccia la tensione percorre i futuri sposi, anche perché a lui è demandata la memoria visiva del fausto evento, formato album, che oggi è sostituito da telefonini usa e getta. Fotografie, pattuite da tempo con caparra, in bianconero trediciperdicotto per “sparagnà” qualche soldo, diciotto per ventiquattro per chi gode di certo status e, approfittando dell’evento, mostrare agli altri (l'album fotografico poi come edicole votive richiudibile girava di casa in casa) il suo “avanzamento” sociale, per di più posto fisso in questo o quell’Ente, Anni Sessanta del Novecento.
Si veniva scaricati (non eravamo patentati ché squattrinati dal patron dello studio fotografico nelle masserie più sperdute, piccoli paesi; vigeva allora la regola non scritta ma concordata in “assemblea” di categoria per la spartizione, zona d’influenza, luoghi di “conquista” cui si ricavava rendita dalle cerimonie tout court, come più o meno usanza medievale grazie soprattutto al compare locale, iscritto in una più vasta rete familiare e di compari San Giovanni; sensale, factotum, in accordo con il fotografo vi ricavava “ringraziamento” formato cartamoneta, o servigi di varia natura, patrocinato sempre dal patron lo studio fotografico, nel Capoluogo: visure catastali, ricette mediche e simila per sé e la rete di amici e famigli del clan) già di buon mattino quando tutt’intorno sembrava ed era la camerata allo squillo della tromba: chi di qui chi di là, mezzo calzati e vestiti usava dire. Un vai e vieni discretamente spaesato. E la “capera” al solito che tarda ad arrivare e preoccupazione. Tutto il tramestio avveniva fra mura domestiche della sposa, figura preminente dell’evento.
Frammisto a profumi di toilette, aleggiava per la masseria, casolare, altrettanto aroma di cucina con i suoi addetti, scelti fra le migliori della zona o da altre convicine e rinomate per preparare il pranzo nuziale, da lasciare con tanto di occhi di meraviglia, e panze piene all’inverosimile: ‘ann gì cu li man’ p’ ‘nderra. Tanto venivano “riempiti” gli invitati da tornarsene, poi, nelle proprie abitazioni satolli, sazi e pieni da "strisciare" su le ginocchia, il massimo dell’ospitalità. Crepi l’avarizia almeno quel giorno!
Nella borsa (da stadio, baule enorme) del fotografo, tra rullini 120 Agfapan bianconero, Rollei biottica doppia si sa mai, e Metz gemelli per ogni evenienza, controllato e verificato con maniacale fare il giorno prima dell’evento, trova posto finanche il bouquet per la sposa, “pensierino” da parte dello “studio fotografico” e sornione compare di San Giovanni lì presente, a sottolineare…
La mattina si presenta già calda, afosa, il sole fa la sua, ma il Metz/Multiblitz flash montato su staffa alla Rollei, e lì proprio per il fill-in ed evitare ombre sui volti (s'immagini il lieve candore della sposa e l’abbronzatura, ecco, dello sposo-zappatore e quand'altri più bianconero di così!) soprattutto all’aperto.
Il corteo finalmente avanza tra ali di folla dei paesani. Una processione elegante. Si, a volte le macchine (auto anche a nolo) sono indispensabili per il tragitto verso la Chiesa Madre, e tanto per sottolineare l’importanza del giorno e l’evento; più sovente è un procedere lento (anche troppo) del corteo con la sposa in abito bianchissimo e poco strascico (mica quei filmati bianconero Rai di regine, nobili e parvenu, spose dagli strascichi chilometrici e paggi scoglionati per la cosa!).
La sposa al braccio del babbo, del fratello nel caso avverso, finanche zio diretto muove verso destinazione. E l’ora dello scampanio e l’ingresso in chiesa addobbato lungo navate. E poi...lo sposo che prende in “carico” la sposa e…Fleshate si susseguono: scambio anelli, rituale della firma da non mancare per nessuna ragione è per questo il doppio corpo Rollei: una raffica non motorizzata ma meditata al momento giusto.
L’usciata fra scampanio, un’altra, e riso su gli sposi. Riso? Una pioggia torrenziale pure pericoloso ché era d’uso menare manciate su i poveri sposi, chini la testa a protezione del riso e “confetti” e monete auguranti, ma contundenti non poco!
Flash a seguire, manovella della Rollei un giro avanti uno dietro per “armare” l’otturatore e spingere in avanti la pellicola d’un altro fotogramma.
La sala, l’ammuina da stadio, bambini a rincorrere su l’acciottolato ancora confetti e monete; l’ingresso degli sposi con “brinns’” in coppe di metallo poi vetro pretenzioso. Tutto fra mura domestiche, tutto al più di “ristoranti” bardati, o en plein air di masseria tirata a "specchio" come non mai. Così lo sposalizio dello zio da somigliare a quei festini all’aperto stile “’mericano” come se ne vedono negli odierni schermi televisivi, a puntate, da Dallas in poi.
A sera (notte!) mezzo distrutto per il giorno, eccoti pimpante il patron azzimato ed impomatato da paura, mellifluo avvicinarsi agli sposi per i convenevoli del caso, sotto lo sguardo, a latere, del compare di San Giovanni, e rituale: “A posto?” e rimando “Si, tutt’apposto!” draconiane parole. Saluti, infine pacche su la spalla a questo e quello, infilato la macchina il fotografo di lato con il patron giusto due battute e il sonno cala inesorabile, così sino al Capoluogo. Domani è un altro giorno con sviluppo dei negativi, poi la stampa...



Ps. Tutti i giorni venivano dalla provincia ‘ncapa a lu monn’” le seicento multiple, millecento fiammanti d’autisti noleggiatori, portavano gente per i servizi più vari e disparati da sbrigare ne Capoluogo lucano. Un’avventura che si leggeva sui volti dei “forastieri” fra l'incredulo e spaurito come certi passi di Lauzi, Genova per noi.
Non c’erano liste nozze, sicché ogni regalo era per di più pensato per “praticità”. Si, i parenti più stretti chiedevano cosa abbisognasse gli sposi, per il resto si è detto.
Capera/pettinatrice/parrucchiera a domicilio la donna esperta per “aggiustare messa in piega” della sposa e della mamma, zie e…
Ritrattore con voce guttural-sguaiata sta per ritrattista fotografo







Lascia che i morti seppelliscono i morti suoi

Dal Vangelo Secondo Manunzio segnandosi con a man' a smersa: lato traslato o come vi aggrada. Esegesi del passo. E c'è poco da fottere se uno va dietro le baggianate dei “teologi” prezzolati eterodiretti: sì gli amici degli amici di Vaticano Spa.
Eppure le parole, il senso, è chiaro e semplice: un vivo non seppellisce un altro vivo, no? Infatti è solo il morto già in vita che altro non può fare che seppellire ancor più un morto a lui simile, no sarebbe poca cosa. No, seppellire uno zombie questo sì. O di quei non morti e manco non vivi, che è peggio della morte che almeno da “tregua” alle faccende umane. Il resto? So' cazzate diceva bene il Sator Sartori, a spalare carbone infernale sine die, e di talari prezzolati, che devono mostrare al Nero Signore tronfio di Adenocromo, di Morte appunto, che meglio occuparsi di cose morte: ad libitum. E Iddio santo tanto ci voleva a “esplicitare” il passo biblico: già ma chi lo scrive? Matteo Luca Giovanni Zebedo, o il più che banale amico degli amici? E poi se le “Scritture” fossero state teletrasmesse, via fax all'epoca, si potrebbe esegeticamente fare raffronto fra interpretazioni del Potere e le carte in quanto tali, ma...Se già a Nicea Anno Domini 325 "ultimo scorso" tempo fa, se il Codice di Leningrado...se...se è opera di scritturali: che dire? Si provi a far raffronti con, e non solo, i Vangeli Apocrifi, che significa niett'affatto falsi, ma di senso fuori ordinario, allora sì. E d'altronde sempre dalle Scritture un: "Non conformatevi alla mentalità del Tempo". Ipse dixit senza se e senza ma

NB.
Quanto a baggianate di Wikipedia scritto dal bel team Cia-Mossad-Pentagono et simila
Pensiero Unico non ci si mette mano sopra, uso dire, però da qualche parte pur di “capirsi”...non foss'altro che bisogna discernere il “grano da loglio” evangelico dire, fare indovinare


Ps. Scrittura e riscrittura Cicero pro domo secondo “canone” di convenienza Et pecunia non olet, dove ci si gingilla fra “questo secolo”e di grazia poi quale? E Mondo, ieri oggi e di diman' non v'è certezza


Pss. Liberissima interpretazioni e post posizione “propri” che è tutto un sottile ironico calembour. E così come “man' a smersa” significa segnarsi di croce ma con la sinistra, ecco, mano, in senso di meraviglia e cose dell'altro mondo, fuori ordinario. E non la finiamo più. E d'altronde Vox populi vox dei, no? E già: alto-basso, o articolo quint' chi ten' 'mmnan' chill' vinc', Benedetto popolino che ci azzecca sempre più: vero professor-conferenziere-greco filosofo acculturato assai Umberto Galimberti eterodiretto manco i cani?


Last Update: non riuscivamo a trovare il nostro (immagine in archivio e di tanti altri) conferenziere eterodiretto, ma se vi capita bisogna ascoltarlo baggianate comprese, il nemico, giacché se lo conosci, ecco, lo eviti. E dunque qui il Galimberti che ci tiene a far sapere che...con il bel segno di corna, usuale fra i "giubilati" o degli enne volte Faust che sigla, con il sangue vero e proprio rituale, l'appartenenza a Lui con discreto profumo Zolfanel di zolfo; soggetto questi dai piedi zoccolati, anche se il "Diavolo non è così brutto come lo si dipinge" c'è ed esiste multidimensionale, e combatte contro di noi. Infine, sua grande abilità è nel dire Urbi & Orbi che il lui il Diavolo non esiste. Grande genialità e aprite porte e finestre per smaltire sto zolfo!



Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti. Eraclito. L'immagine calcare al naturale color “cemento” è del tutto insignificante alla cosiddetta luce del giorno, un pezzo di “qualcosa”. Scontornata in bianconero e con luce led cinese puntati su gli occhi acquista, quantomeno, più pathos; luce-scrittura che non si trova su manuali friggi & mangi eterodiretti dalla Centrale del Pensiero Unico




Luce & Ombra
(Delenda Munari est, eziandio)

Il precedente post prendevamo distanza, motivandone, da certa manualistica d'accatto che pretende (Munari docet) di insegnare fotografia e con tanto di mantra, dice la maestrina richiamata, “trasmittente-ricevente-canale...di Sicilia per i naviganti” per darsi aria autoreferenziale d'altronde tanto di “passaporto” (Avatar?) su la Home page Munari/Myphotoportal by Nasa (Never Aereospatial Agency) anzi se fate a meno della finale, diventa Nas, ossia National Stars-Stripes Agency Spionage...e siamo in assonanza con il Poeta: leggi Ezechiel!
Sicché la “full immersion” altro dall'alchimia Dark-room per rinsaldare l'Origine della Luce.

Tutte le cose si dicono luce ed ombra, e poiché luce ed ombra sono presenti a questa e quella cosa, secondo le loro possibilità, il tutto è pieno di luce e invisibile ombra, e luce e ombra sono uguali perché nessuna prevale sull'altro. Parmenide
Sopratutto immersione con boccaglio e pinne equivalente, mezzi rudimentali(vedi immagine in piccolo) come una penna led ad “illuminare” tutt'intorno il Nero materico che potete sentire, anzi “toccare”. Questa è la Quintessenza della Fotografia. Infine padrone della Luce potete fare qual c...che vi pare, niente vi sarà precluso dal Micro al Macro, come in Alto così in Basso.
Sorta di Ps.
La Munari bontà sua nell'immediato ha partorito un nuovo libercolo “Troppa fotografia, poca fotografia. Riflessioni sui linguaggi contemporanei” Ahh la nostra ci tiene assai a fare l'Umberto Eco in gonnella, oscillando fra il Pendolo di Foucault & Nome della Rosa. Fate mente che ci sono “colonne d'Ercole” alias Jachin e Boaz, che non posso essere superati bellamente, giacché si finirebbe con fare i “teorici” amici degli amici, e, a sto punto addio Fotografia. E fateci caso la Munari per quel si vede non uno che sia uno scatto intrigante che la ricordi qui e in aeternum! Non una fotografia, di strada su la strada a cert'ora del calar sera si intravveda il “bello”. Non a caso, non certo un caso!
Insomma buttate i manuali e della Munari che non vale una pagina, sempre stampata da cani, non a caso! Prendete una lampada a led e capitene la malia, nel buio totale s'è accennato. Dedicate tempo assai a fare still life, disciplina del fotografo per chi vuol dirsi tale, più ancora, se in post evirate il colore per il B&W meglio ancora. Archiviate nella capa vostra le variabili luce-ombra. Senza fretta, poi uscite (!) dalla “Caverna di Platone” dove la eterodiretta Munari vi tiene incatenati a moduli fottografici, ecco, refuso di certo non è, che risalgono ai tempi di Babilonia/Babele per chi intende. Aria, aria via: lato traslato e fate come ve pare!


Link precedenti
Uno
Due
Tre
Quattro

Fine seconda e ultima parte



Problema & Soluzione


Lo still-life è la disciplina del fotografo che precede il bianconero (Statuto della Fotografia) e suo trattamento in camera oscura. Tant'è vero che dovrebbe mettersi ad incipit in ogni “manuale” che voglia aver pretesa di insegnare. Pretesa, sì, perché o si nasce o non c'è dispensa che insegna a fotografare. Ovviamente vale per ogni tipo di “attività” uman(oide) e non c'è che guardarsi intorno: chi con un cacciavite fa miracoli e chi (già chi?) si riempie le mani di cerotti.
Occhio come mestiere, quante volte lo scriveremo ancora, pre-visualizzazione poi gusto per le vetrerie del caso in specie. Disciplina fa si che interessi la “forma” la cattura e la “trasmissione” Urbi et Orbi. E basta poco: cavalletto, una vecchia digitale (che fa buon brodo come dice proverbio) due cartoni di recupero (non buttati nella differenziata) un ND circolare per avere tempi lunghi. E uno specchio riflettente (ricordo di Archimede?) di qua, di là un domopack su altrettanto recupero cartonato. Niente di più. Disciplina d'occhio-braccio-cuore come la regola aurea, ecco, del H.C. Bresson: in salsa domestica?

Ps. L'immagine in testa è tono su tono, ben altro dalla errata nonché blasfema definizione di “monocromatica” usata per abbindolare nuove leve che s'esprimo, oramai, nel falso e sulfureo codice che è l'inglese: cancel culture per robotizzare e asservire la mandria umana, così secondo alcuni

Pss. A latere l'immagine “nuda e cruda” come la vede la digicamera, rimessa poi in “ordine” secondo visone "mentale" con pochi tocchi in Pshop Elements, non prima di essere "pennellata" con specchio da trucco per signora, altra cosa dalle leccate (lato-traslato) immagini di Harold Ross



Ma cos'è questa crisi parapappapà...ancora una

Malattia certamente trasmissibile quella del “politico”. C'era Nichetti che negli Anni Settanta e della banda “Renzi Alberi” che su l'Altra Domenica incarnava il GASAD, ossia: Gruppi A Sinistra di Altra Domenica, quanto dire...E deja-vu ad personam di un irriducibile Sessantottino, frazionista pure.
Ora in clima “elettorale” e di Agosto!!! mi starebbe bene un “tavolo” di concertazione unitario degli “alternativi al sistema” per la prossima tornata furba elettiva...fra anime belle: invece dei soliti partituncoli, o liste di disturbo creati dai soliti Davos Boys. Tutti in Parlamento? Ma se han a bella posta ridotto (vero Bibitaro dal San Paolo alias Giggino stellato) il numero dei Parlamentari dei due Rami...per chi mastica politica da cinquant'anni: cazzate, sì ma a bella posta fra compari mafiosi.
Ora a parte Paragone (foto primo in alto da sx) di Italia Exit, per dove please, che dagli schermi le catodiche Emittenti del Pensiero Unico nun ce pare ci sia trippa per gatti, però. Si certo c'è pure l'eterno Marco Rizzo (immagine sovrastante basso a sx che pare il buon Benito Mussolini d'antan) però “comunista” che di quando in quando sta sulle emittenti, e fa figo invitare un “comunista” che non conta un c...apello per l'appunto e come un tempo il blasé Bertinotti, civettuolo eppur massone e finiamo qui.
Che dire del “costituzionalista” che in tempi pandemici mai dismessi parlava nientemeno della rinata sigla CNL, che dai libri di “squola” sta per Comitato Nazionale di Liberazione sorto all'indomani del Otto Settembre millenovecentoquarantatré (il 25 luglio pari anno c'era stato la destituzione di Mussolini da parte di “sciaboletta” alias Vittorio Emanuele III già del Delitto Matteotti a leggere il Golpe Inglese di ChiareLettere editore)? Sì Ugo Mattei (foto in alto e quarto da sx) proprio lui. Persona proba senza meno ma forse fuori tempo massimo per salvare il Titanic Italia...costituzione alla mano, sì, ma morta e non per tastare culi alle donne.
E quello sguardo impertinente della (ex parlamentare) Sara Cunial (seconda colonna foto in basso sx) unica femminuccia dei barricaderi: che dire? Buone cose dette e fatte durante il Rastrellamento Nazifascista del Covid: vero Prof di Diritto (rovescio no?) Conte finanche Primo Ministro non eletto da nessuno? E al riguardo: BigPharama hai notizia come del Ministro da Via Pretoria, main street, e nostre suole consumate in Potenza da dove scriviamo...Sì, non solo Speranza nomen omen, dovremmo schiaffarci pure la Minestra scaldata o prima poliziotta Lamorgese di “nobile casato” sempre da Potenza? Ci abbiamo la memoria lunga noi irriducibili Sessantottini: vero Mario Capanna ex segretario del DP alias Democrazia Proletaria anni Settanta l'altra sera su Rete4? Frazionismo fratta e pure rifritta.
Ah e il barbuto della Trinacria ex magistrato (ultimo in ogni senso foto basso dx) Antonio Ingroia? Già trombato e ne avevamo visto lungo la sua “lista” Rivoluzione, sì, ma Civile...strano perché il compagno Mao ricorda che le “rivoluzioni” non sono un Gala e flute di champagne!
Povera Itaglia après Mariò Draghì...alla francese per chi capisce le deluge, amen.
Chi può faccia valige studenti cari, nulla tenenti e pure pensionati mai visti e tanti a nostra memoria varcare i “sacri” confini dell'Italietta da rivoltare perfino Benito: Eja eja alalà. Dite? Vabbene è il saluto fascista che si dava al Duce: Franza Spegna purché se magna ma che ve frega!
Impresentabili, certo e certificabile spiace Davos Boys che l'altro giorno in Chile anni Settanta detti Chicago Boys, che se non è zuppa pan bagnato è. E' morta la cosiddetta "forma partito" di rappresentanza. Infatti lo si è visto, hic et nuc, plasticamente con Giggino o napulitane che al fine del secondo mandato pentastellato mai più sarebbe potuto tornare (se non facendosi aumma aumma un parttiello personale ed ingraziasi il Mario della Provvidenza che tutti ci invidiano, isole comprese marziani farmacisti autisti nel senso di autistici...) fra gli Ozi&Privilggi della Casta sacerdotal-parlamentare('cca nisciuno è fisso alla Totò Truuffa '62, film dell'Italia del Booooom economico!)) vitalizio compreso. E meno mane che questi squallidi figuri dell'eterno cambio di casacca italica dovevano aprire il Parlamento come "scatolette di tonno"!


Ps. Quanto a noi stiamo alle tastiere (postazione contraerea?) e da questa Home da più di dieci anni, non ci abbiamo cambiato idea su niente e nessuno, oltre ad un metro di altezza di denunce che è lunghissimo a narrare. Hasta la Victoria siempre vero Comandante Che Guevara?


Pss. Nella foto il secondo da sx in alto è tale Francesco Toscano di Visione TV. Buon conduttore con una cristallina pronuncia...siciliana, mah. Pare in itinere parteciparvi al progetto Ancora Italia. Eh e mo'? Si deve intuire, accento a parte, l'arnese marino delle imbarcazioni stazionanti? Oppure di nuovo, un'altra volta, la solita minestra scaldata “ancora” di nuovo, sempre la stessa e solita Italia? Bel dilemma e ubiqua “definizione” da chiedere alla Crusca custodi dell'italico linguaggio o agli (non plurale di aglio...) elettori? Costoro che stanno già al cinquanta percento degli aventi diritto uso dire, docet, delle amministrative di giugno scorso?



Ci avviciniamo a passi celeri ed inesorabile verso la fine senza se e senza ma. Basti poi pensare che Matteo Renzi a mezzo stampa dice testuale” Il Dpcm ultimo varato da Conte non è su basi scientifiche”. Un membro del Governo mica un pagliaccio qualsiasi. E d'altronde le banke crollano (motivo Covid a salve ma per grande reset progettato nottetempo a tavolino) e i babilonesi si impensieriscono, no paura no, gli viene pensiero perché almeno a queste latitudini c'è pronto, già con i motori accessi rollando in pista, un Drago, meglio Mario Draghi, sì quello del Britannia smantellamento stato italiano e svendita suoi asset. Presidente in pectore il Mario che cementerà in unità nazionale tutti ma proprio tutti i camerieri, vale a dire i politici tout court, come governi della “non sfiducia” in italiano involuto dell'allora Berlinguer segretario Pci; mancato compromesso storico per uccisione di Moro facitore. E tuttavia questa concordia a salve servì contro il “terrorismo” delle Brigate Rosse pagate da Cia & Mossad all'Hyperion di Parigi: oggi nelle piazze non ci sono più i rossi ma bande ben armate “nere” in ogni accezione dai soliti Servizi che scorrazzano con pari strategia destabilizzante del Paese Itaglia, scritto così. Stesso terrorismo, ecco, serale (mica di solo camion con bare notturne – c'erano realmente morti e non manichini?- si vive alias fake news primo lockdown a reti omologate) che una volta tanto la Meloni ci azzecca, circa i fatti dei soliti teppisti squadristi prezzolati servi dello zio Conte (mai eletto da nessuno) per emettere coprifuoco totale assoluto e morte di milioni di persone altro che Covid, propalato dall'attore Ricciardi eminenza grigia dell'inutile Speranza Ad della Salute, una delle tante che il già funzionante a meraviglia Nuovo Ordine Mondiale ordina per l'appunto. Il resto come avrebbe detto il buon sulfureo e trapassato Prof. Sartori from Amerika University “So' cazzate”. Ipse dixit e se trovate posto su un astronave in fuga dalla Terra, beh non pensateci due volte salite a bordo e buona fortuna. E non è una boutade!

"Uffa agli adulti bisogna sempre dire tutto" Il Piccolo principe, Antoine de Saint-Exupéry

«Mamma, sistemiamo bene le mascherine, che altrimenti ci sparano» ha detto un altro bimbo. Parole fortissime che non dovrebbero essere neanche pensate da bimbi così piccoli che come ogni mattina anche oggi si sono messi in fila ordinati per un altro giorno di lezione a scuola.

https://comedonchisciotte.org/mamma-sistemiamo-bene-le-mascherine-altrimenti-ci-sparano-militari-davanti-alle-scuole-elementari-messina/



Ps. Lungi da noi l'idea che in piazza e le italiche vie ci siano solo soltanto mazzieri assoldati sbirraglia varia come lanzichenecchi, tutt'altro. Anzi a loro, prima fila già deceduta del mondialismo luciferino, caduti sul campo la nostra più sincera solidarietà; casomai il rammarico che se svegliati prima, e non giungere a questo stadio finale, succede sempre così allorché l'indifferenza cessa solo e soltanto nel momento in cui qualcuno da dietro spinge lo “strumento” nell'orifizio lato B. Tutto è perduto tranne l'onore




Coronavirus-Covid-Covid19-Sars.Cov-Sars.Cov2-V1-V2 Von Braun

Per adesso così poi potranno chiamarlo Pasquale che è lo stesso. Il meccanismo è infantile, Orco delle fiabe: sotto il letto dall'armadio la incarnazione paurosa. Certo poi passa ma in alcune menti instabili, che piace da morie, ecco, al Market degli acquisti compulsivi, nossignore. E già basta una evocazione non necessariamente da rituale satanico, ma insomma...al lupo al lupo altro compare di Paure. Ecco basta ino + cul + arla via Stampa & Regime, che Iddio li conservi presso di sé stangandoli a dovere appena osano fiatare, e le menti anzidette il giochino babilonese è fatto e ripetuto ad libitum. E bisogna dire che di fantasia questi babilonesi del debito, eh avessi voglia da miglia di anni tic tac uguale uguale. Vero qualcosina è andata storta, ecco cosa produce la alfabetizzazione di massa Anni Sessanta del baby boom e Internet corrente da censure via Google-Twitter-Facebook, in tutta sta narrazione paurosissima da non dirsi; infatti le hanno secretate per “problema di ordine pubblico” per non spaventare, di nuovo, la 'ggente e minare la giostra degli acquisiti che è abominio. E dei camion militari notturni nell'ora delle Tenebre, no? Esatto solo che il telecomandato in bianco da Stato Città del Vaticano mica si è peritato, Urbi et Orbi natural + mente, di richiamare il fatto che la combustione dei corpi è sì fattibile (!) ma* “a condizione che tale scelta non sia voluta come negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario,peccato grave”. Ora se il corpo resusciterà, come Cristo, dice l'ortodossia cristiana, se lo cremi, che dire: vai dal sarto e ne fai uno su misura ex novo o con le ceneri similmente ad impasto con acqua riformi un altro pupazzetto da mettere a forno tiralo cotto al punto giusto per l'abbisogna? E d'altronde le Scritture annunciano o no la “Resurrezione dei Corpi” o carne che dir si voglia? No eh la fuori tutti della partita nobile: proprio così solo i nobilitati han tesata solo a spartir orecchi** mentre si radono con il rasoietto di Occam: che bella invenzione razionale si capisce. E ma non sono questi nostri luciferini spaventevoli a salve per chi intende a dire a proposito di “resurrezione” dell'ossicino la scomparsa coda (!) degli umanoidi, atrofizzata e traccia il Coccige? Proprio così quel Luz, voce spagnola ma che è latina lux-lucis e per noi fotografi la “materia” alchemica da plasmare. Luz-osso-coccige-massoneria-resurrezione: mo' come a mettemo se siamo, dicono, frutto del caso e necessità (di chi?) e una volta chiuso gli occhi buona notte ai suonatori?
Certo adesso tutti di nuovo con la museruola-mascherina: Carnevale dove ogni scherzo vale per l'appunto. Dove distanziano ma nei tram e metropolitane come a mettemo? Senza dire che non si è subito lockdown al tempi Sars e dell'Undici Settembre famigerato o finanche del crack etero guidato di Lehman-Brothers...i conti non tornano in un universo fatto di bolle finanziarie, di moneta dal nulla e di Mercato che "insegna" agli italiani come votare così il compianto Commissario UE al Bilancio Gunther Oettinger

*Istruzione Ad resurgendum cum Christo circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20160815_ad-resurgendum-cum-christo_it.html

**...Aspetto la risurrezione dei morti. Credo
https://www.vaticannews.va/it/preghiere/credo.html

Ps. Nella cappella in Napoli di Raimondo principe di Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella) c'è tra le tante cose di segno massonico la cassa da morto scolpita e un uomo nell'atto di uscirne fuori; anche così visto su la Televisione di Stato (chi?) Rai 1 di Alberto Angela, ergo Vox Dei.

“Tuttavia, anche questa singolare opera in marmo è ricca di ulteriori suggestioni. Il guerriero che brandisce la spada, al di sopra della “porta grande”, è stato interpretato come il guardiano del Tempio massonico; inoltre, la presenza di quest’uomo che balza dal sarcofago – uno dei tanti rimandi iconografici all’immortalità presenti nella Cappella Sansevero – è stata probabilmente l’origine di una delle più note leggende riguardanti il principe di Sansevero. Secondo tale leggenda, riportata da Benedetto Croce, in prossimità della morte Raimondo di Sangro si fece tagliare a pezzi e rinchiudere in una bara, donde poi sarebbe dovuto uscire “vivo e sano” a tempo prefissato; ma la famiglia scoperchiò la bara prima del termine previsto, e la “risurrezione” del corpo ricomposto durò solo pochi attimi”
https://www.museosansevero.it/monumento-a-cecco-di-sangro/


Ps. Tutta la trafila del Coronavirus per terminare al corrente con numerologia e onomanzia Sars-Covid2 dovrebbe far riflettere che ai tempi della Sars, s'è detto, nessun lockdown fu praticato; per ripasso che la Storia è Maestra, chiedersi come mai l'America, in un momento cosiddetto drammatico corrente, si è sottratta alle grinfie venefiche, letterale, della Organizzazione Mondiale Sanità o HWO siglato in inglese. E in un momento, dicono Stampa & Regime inventori del suddetto virus, di alta pericolosità dello sfuggente e mutevole agente patogeno mai visto sino ad ora. Incomprensibile eppure microrganismo per niente razional-darwiniano secondo Biologia insegnata nelle Università non meno che nelle scuole di ordine superiore almeno nel Belpaese, territorio non già manufatto caseario, più artificiale non si può con buona pace di Tozzi geologo prezzolato a Radio-radio



Ai ai ai

Artificial Intelligence? Noi umani siamo e ci interessa poco la cosa perché quelli, si è scritto già, non mangiano bevono e qualcos'altro e non si riproducono, ecco. E quanto a filosofeggiare: serve? Certo che no, e non si dubita vi arrivino a “capire” sti replicanti: ma tra il dire e fare c'è l'esperienza umana, forse a tratti e correnti tempi umanoide, però però. Storie che riguarderà i prossimi terrestri, oddio, gli schiavi restanti delle mutazioni di Bill & Co che avrà loro ino + cul + ato di tutto di più, altro che Lorenzin liceale eppure ministro della Salute d'antan italiota. Vedete quando il vino della fornicazione, secondo Apocalisse, ha raggiunto il cervello mischiandosi a sifilide: che dire? Certo sta gente si diverte così a fare il “padreterno” a scala globalista, cui tuttavia bisognerà farci i conti: finali per loro. Aut Caesar aut nihil, no? Infatti.
E sposandosi un cicinino di lato ecco la nostra AI in mano e criatur', veramente sarebbe la fessa, ma...La réclame parla di pigri, nel caso Luminar, che già glie frega niente di quel che fanno figuriamoci degli scatti fottografici, del perché il raddoppio consonantico se pure ampiamente già detto (a fondo pagina per chi ne vuole digiti la ricerca, se riesce). E poi non han ragione coloro i quali dicono, ovviamente da disonesti intellettuali anti modernsisti va da sé, che la fotografia la fa la macchina: una volta compari, una volta mo' il softar senza erore, ecco. Ai ai ai sei tutti noi: chi?

Luminar AI will have new “adaptive templates” for lazy people ;)
https://www.43rumors

https://skylum.com/luminar-ai?clickid=xmMTtg0TtxyLWzVwUx0Mo3EAUkiSYkzbgWIcR40&irpid=60087&utm_content=TEXT_LINK&utm_source=Amonsul%20VOF%E2%80%8A&utm_campaign=mediapartner_cpa&utm_medium=cpa&aclid=&platform=IR&utm_term=Luminar%20AI



Ps. Scomparsa ogni regole che si incazza l'Iddio Market a solo sentir dire, tanta potenza di fuoco elaborativa, ma pure fotocamere che se gli si dice: “Surge et deambula” di biblica memoria, seppure riferito a Lazzaro, con tanto di eliche da sembrare l'Ispettore Gadget, si involano a trovare: già cosa? Il Nulla e meno male che stiamo dentro il Truman show o Matrix a scelta viene da scompisciarsi da ridere. E lo scompisciamento viene proprio da questi nostri eroici fabbricatori di AI: ma se è la “mente” che pur mentisce e non altrimenti, che crea il cosiddetto Mondo, ma di cosa cazzo state a rompere! E' palese e per i matematici ad ore come certe signore notturne, che è inversamente (s)proprozionato la creatività più ancora l'imbecillità umanoide passata per tale. E basta seguire e ammirare il kilometrico link poco sopra per vedere il solito Yankee in fuga da New York per verdi e ridenti praterie: un giovane scampato, forse, ai chip di Bill & Melinda Gates!

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