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Banane lamponi...cetrioli


...acceso il computer scrollate pure voi la lista, e zacchete l'ineffabile vestale del Nulla, Sara Munari. Sì, vabbene padre guardiano di Scampia/Myphotoportal non è d’accordo, e c’è da capirlo mentre stentoreo: clicchemus oh frates et giremus c + anale. Semplice ché so’ ragazzi di quaranta e passa anni. Punto.
Vestale del Nulla che al solito ci invia mail di mirabilia fottografiche (raddoppio già spiegato altre volte, purtroppo!) di gentaglia che già lorda con loro presenze il Terraqueo; liquame imperterrito che produce fotocopie di fotocopie e però, pontifica il Nulla, di...autori di successo degli ultimi anni. Ah. Eppure dev’esserci senz’altro refuso: su + il + cesso. Ecco così è meglio: cesso. Dite? Sì certo in italico dire suonerebbe fra blasfemo e volgare, che se non è zuppa...Allora? Water closet è meglio.
Ci vuole più che fisico bestiale alla Luca Carboni, soprattutto fegato organo deputato alla “depurazione” di scorie come la Munari pensiero (pensiero si vabbè) di Centrali Uniche da Babilonia/Babele torre sino a mo’, hic et nunc. Eppure strano, penso di averlo in archivio, il manifesto giganteggiante seipertre con squillante “Il bello ci salverà”. Minchia! E alla faccia del bicarbonato di sodio direbbe Totò, benché: smerdare, sputtanare, svergognare lordare, pisciare, infangare, disonorare, la cifra di infamoni, di chi si prostata, ecco, a novanta grandi, la Munari & Co. E bella qualla fottografia (raddoppio già dato, grazie!) del fiore sovresposto che tanto vale incendiare il sensore alla diretta luce del sole! Quellal’altra poi? Sì, la panzona che abbraccia una mincherlina, ripresa ambedue di dietro, con sfondo turbinante tempesta! Il giochino è chiaro: Ordo (quale please?) ab Kao(s). Più non dico, parafrasando Dante, lettor...che altro ci ho da far ma guarda il Pdf

Articolo muanriano (salvato in Pdf si sa mai onde evitare...ci siamo intesi!)

Ps. Soffermatevi su perle (pirlate è meglio?) di saggezza...la fotografia come mezzo per esplorare e comunicare idee, concetti e emozioni astratte. Attraverso l’uso di tecniche come l’astrazione: Oh bella, ma l'astratto, ecco, è una "emozione" oppure "tecnica" di spaesamento ideologico eterodiretto LGBT+?

Pss. Il titolo è preso, guarda tu il caso, dal Singer Morandi per chi intende d'argomenti...turgidi







Sabato del Villaggio, ancora una. Anno Domini 2025 addì primo Marzo

D’accordo il Sabato, scritto come una volta ci insegnava la maestra tanti anni fa, sarebbe di pausa o “annotazioni” che il buon Manunzio, ecco, propone nel Diary a quanti si soffermano anche del tutto casualmente, via tag, a leggere le solite menate: stavo per scrivere stronzate secondo vulgata della coniuge, che Iddio ce ne conservi, ancora.
Dunque smanettando in archivio eccoti affiorare, sì, come relitto un’immagine di quando una volta eravamo umani al posto di non si sa cosa l'odierno che passa il convento. Sia come sia un Notturno dall’Italia: lato traslato o come vi pare al solito. Elezioni parlamentari lo si deduce dalla scritta “Senato” l’altro ramo dell’italico parlamentare: roba vecchia da archeologia industriale, post mortem, post questo e quello che al minchiapixellista tout court, meglio lo scrollatore di telefonini, nun gliene po’ fregà de meno, dietro ricorsa a chi scrolla di più per Guinnes dei primati, si capisce. Insomma della “generazione” che non genera per mille e un motivo che non conviene indagare ché non si finisce più.
Archivio Manunzio, fotogramma bianconero, di street eh Verolino: chessa senza dubbio è proprio street, p’ strada. E’ inutile dire che l’originale, e che funebre originale (a destra cover) a sinistra di soft online che usiamo di tanto in tanto per “colorare” questa e quella immagine e vedere che effetto che fa alla Jannacci singer. Scena notturna s’è detto su la Main-street (cui fotografia di street, eh) meglio orazione funebre in nome e per conto del PCI (Partito per dove non si sa, Comunista Italiano per lo scrollatore triste solitario e finale verso l’ultima dimora) E allora? ‘mbè quella signora con bimbo (jena ridens?) il piede cosi in bianconero originale, l’operatore a sinistra fra lo scoglionato e quant’altro...la borsa sotto palco (esplosivo?) carte sull'acciottolato, infine a sinistra colorata gente pascolante...E allora vai con sforbiciata: Oliva oliva oliva a strafottere del candidato, Prospero Bonito Oliva dai tratti di caballero mexicano con baffos e mancante di sombrero, olè. Prospero compagno di mezza tacca, altezza quanto al resto un prob’uomo, fratello guarda caso di quel cacazzo di critico a nome Achille* mentre il terzo-genito fratello è stato Responsabile protocollo del Tribunale di questa landa (Tolstoj: dove c’è un tribunale c’è ingiustizia, sante parole, sante). Sicché colpi da cane in Pshop, una riquadratura più umanoide e il colore...mi fa sorridere, amaro a dir vero che manc’ Crist’ sa e potrebbe: fotografia che si lascia “leggere” eh Munari**. Sine ha detto proprio così: leggere?!? Eppure certo Haas che sicuro avrà spulciato la "nostra" dice esatto contrario: "Mi auguro, dice Haas, che, per quanto possibile le immagini possano (parlare!) farlo con il loro Linguaggio.” Visivo che altra cosa***

*https://it.wikipedia.org/wiki/Achille_Bonito_Oliva (Nato a Caggiano basso salernitano ma più vicino a noi lucani, Vietri di Potenza San Cazziano Le Fratte qui a due passi)

** Andate a rileggere sta "perla" della vestale del Nulla
https://saramunari.blog/2023/12/06/fotografia-e-testi-di-accompagnamento/


***Il cinema che (è fotografia ndr) si avvale di immagini, linguaggio visivo. Federico Fellini "Fare un film" Einaudi editore






(https://www.arte.tv/it/videos/122232-000-A/can-t-feel-nothing/?utm_source=email&utm_medium=organic&utm_campaign=it)






E noi che diciamo da ieri oggi e di diman non v'è certezza?


Tutte chiacchiere e distintivo? Beh certo non è la bella scena fra Al Capone/De Niro e dall’altra Kevin Costner alias Elliot Ness l'agente federale ne The Intouchable. Eppure siamo qui dinanzi una signora sul Viale del Tramonto altro film d’antan, che pure ci sta eccome nel caso di specie in formato 135 made by Germany: si vabbè. Infatti senza giri di parole, poco usuale per certi baciapile (leccaculo è meglio?) prezzolati. Fa effetto anzitutto questo finto sputare nel patto cui ci si mangia e soprattutto abbevera alla grande. Leica va che ci ha mai scaldato il cuore, quante volte l’abbiamo scritto e pensate che non avrei acceso un muto ipotecario per averne una tipo M6? Chiacchiere e distintivo. Ora, vabbene pure questa, i Grandi di nome e de facto han scritto memorabili pagine della Storia fotografica del Terraqueo (stavo per scrivere Universale ma mi pare un cucinino esagerato) che a anche a voler far finta, dar retta alle maîtresse della caccia all’uomo bianco mica però la mazza nera e affatto stupidelle per chi capisce, li stanno le immagini storiche e non si può cancellare in nome del Cicero pro domo mea in mezzo le gambe loro, no. Tuttavia di acqua sotto i ponti e relativi cadaveri ne è passata per il bene e per il male, certi brand che è lungo a dirsi, avrebbero meritato tutt’altra “gloria” secondo chi scrive che ha avuto modo o di usare quasi tutti i corredi fotografici analogici.
Leica di nuovo e di come il prezzolato revisore di turno dice, finalmente, cose che da mo’ si sapeva ma, compagni contr’ordine, non si poteva dire pena l’esclusione della famiglia dei recensori a pagamento. Ciò che è accaduto con il Covid 19 fra denunce oltraggi in pubblica piazza morti di medici “misteriose” eradicazione dall’Albo pretorio di Medicina & Chirurgia: l’unico matto era il Giordano Fuori dal Coro de Retequattro a dirle e l’esatto contrario, ma proprio perché matto tipo personaggio pirandelliano si sopportava: giochi, e però…Leica e tre in fine che è la dimostrazione palese lampante solare e non più ascondibile non andrebbe più da nessuna parte se non ci fosse Panasonic che de facto gli costruisce il re-brand vedi LXII e udite udite pure le ottiche non più made in Germany (!) ma a giapponotte tipo geisha di turno. E per chi viene dall’analogico sorride amaro quando il teutonico marchio causa (!?) crisi petrolifera volse le vele per il Giappone appunto, joint-venture con l’allora gloriosa Minolta: CLC ricorda niente? E le lenti di flamenco portoghese? Eh ancora oggi sta lì con i vetri canadesi e sue “magiche” resine. E chi ve le narra ste cose: Sara Munari prezzolata per propalare (mettere il palo…) il Pensiero Unico adesso come adesso in salsa orientaleggiante ché l’asse terrestre, ecco, ritorna nell’Oriente che ci vedeva noi tutti western citizens dondolarci su gli alberi? Seguite pure la richiamata vestale del Nulla e vedrete prima di chiudere per sempre gli occhietti...Intelligenti pauca verba




Ps. Orripilante suono Leica fa Laika e noi vi preferiamo di gran lunga, la classe direbbero i transalpini non è acqua, la pronuncia con vocale finale accentata: n’est pas?

(Copia & Incolla se vi pare)

Leica brand
https://www.dpreview.com/opinion/0067420807/what-makes-a-real-leica

Tango portoghese Leica
https://leica-camera.com/it-IT/Mondo-di-Leica/50-anni-leica-portogallo






Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che… E’ il Deuteronomio (5.8-10) l’Antico Testamento o della Torah ebraica, di certuni “ebrei” che sigilla la cosa del tipo: fate come dico ma non come io faccio! Esatto contrario del Mondo in cui si vive e per altri si pasce. Contraddizione palese assai se, al verso opposto, l’immagine oggi come oggi ma pure ieri e avantieri è tutto. Buono o cattiva che essa sia non è qui il momento e poi Manunzio un giorno sì e l’altro pure ne dice peste e corna: vero Munari & Verolino in primis?
E quindi l’immagine che dal Libro maledetto (ripetiamolo ancora ché ne abbiamo due belle raccolte, di palle incatenate, a nome Bibbia risalente l’una agli Anni Settanta e scritta quasi incomprensibile censurata rispetto il rosso fuoco, che combinazione eh, a nome Bibbia di Gerusalemme al cambio corrente tipo Bergoglio Gesuiti Opus dei e via così senza scomodare l’eterodiretto Mauro Biglino per chi capisce) l’odierna “istantanea” si manifesta in tutto il suo sulfureo splendore della mai dimentica, anzi, Babilonia Babele e...Intelligenti al solito poche chiacchiere che il tempo stringe e con i restringimenti so’ dolori...vabbè questa è del duo Taranto-Principe della risata Totò truffa 62

Le Reti di Soros stanno pianificando Maidan in Slovacchia

“Un’organizzazione no-profit legata a Soros e ai suoi interessi ha pubblicato un’e-mail in cui dà istruzioni ai “rivoluzionari progressisti” sullo scenario dell’imminente Maidan in Slovacchia, organizzato dall’opposizione in collaborazione con le Ong politiche e i media”

https://www.controinformazione.info/le-reti-di-soros-stanno-pianificando-maidan-in-slovacchia/

Todo modo (film)
https://it.wikipedia.org/wiki/Todo_modo_(film)

Ps. Il Bergoglio papa (pater-patria) ha tonaca (solo?) nera dell’ordine di Sant’Ignazio di Loyola, forza armata non certo simbolica quella dei Gesuiti, si veda Todo modo libro e film l’uno di Leonardo Sciascia l’altro con Mastroianni Gian Maria Volontè e altri precursore per certi versi della scia di sangue che bagnerà ancor più l’Italia sino all'omicidio finis terrae di Aldo Moro e sua scorta e che il Volontè magistrale, spogliatesi dei panni di Indio di Sergio Leone westarolo de noantri, n'è prova non meno che nel film su Aldo Moro nel film-rapimento-finto-vero-boh di Via Fani, spartiacque di un prima e dopo solita repubblichetta delle banane a nome Itaglia










Chi sa fa, chi non sa insegna si chiami Verolino o Munari pari sono. Qui due inquadrature che più cinematografiche (grammatica) non si può e detto “campo” e “contro-campo” d’un signore mentre prende la cosiddetta aria nell’ora canicolare o anche nota come contr’ora; Rolleiflex 2.8 su pellicola analogica Agfapan Iso 100 poi convertita in digitale via Olympus E 1 e ottica macro. L’immagine è parte di una più ampia visone, altro che street del menga, dell’evolversi della città dal Novecento (recuperando vecchie immagini) all’odierno in cui si vive. Storia, e scenografia di un film che non sarà mai. Infine la ripresa è quella della fotocopia lo screenplay vuoi perché non ci dispiace l’aria “annebbiata” e vuoi per altre cose

“La carità* è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia”. San Paolo di Tarso. Prima lettera ai Corinzi - 1


Infatti ce ne vuole tanta ma tanta da superare Giobbe che il Padreterno gliene mandava ogni giorno secondo sadismo al momento della sveglia e, sì, pure Lui dormiva e tante cose molto difficile da distinguersi da un Zeus qualsiasi e qui non è cosa. Pazienza per più di un cinquantennio che adesso chiede conti e interessi di mora!
Dunque l’immagine e ripigliamo la terminologia di reportage ben altro dal click facile facile d’accatto effettistico, metti caso d’un Vincenzo Verolino napulitan’ fotografo, niente meno. E mettiamo subito i puntini su le i. Ora di costui ce ne po’ fregà de meno viceversa no quell’aria da “filosofo della Magna Grecia” tipica dei meridionali che il trapassato Agnelli affibbiò a Ciriaco De Mita da Nusco in quel di Avellino, Caporione della allora Democrazia Cristiana. Ciò detto, continuando a mettere i punti, ci sembra costui un’altro classico San Paolo di Tarso fulminato su la strada di Damasco, quella antica si capisce. Sennonché il Verolino ancor prima di diventare “maître” de la photo de street faceva il ragioniere, sì, come da Casoria di Totò memoria. E similitudine per similitudini quell’altro ragioniere ma internation brasilero di nascita ma “formato” alla City of London, à la page, a nome Salgado cui pur se già detto, tutto.
E veniamo a chi sa tenere una macchina fotografica, Rollei nel caso di specie e la stellare versione 2.8 non nostra, ma che usavamo a prestito all’insaputa del “Baffo” alias il patron dell’Agenzia Foto Lampo, sempre un Vincenzo Carrese e sua Publifoto in Milano in sedicesimo a queste latitudini.
La stampa, poi, via Agfapan 100 cavallo di battaglia collaudatissima pellicola bianconero teutonica, riversata all’odierno in digitale via Olympus etc, copre la vita quotidiana di provincia italiana. Storia e proprio così nel solco dei Berengo Gardin Uliano Lucas o lo stesso Luciano D’Alessandro, fotografo durante il terremoto Ottanta divenne anche editor fotografico del Mattino in Napoli: una monografia alla sua visone fotografica resta impressa, fra l’altro, su i Grandi Fotografi edito all'epoca dalla Fabbri Editore. E quindi siamo in buona compagnia, certo ognuno secondo proprie possibilità si capisce. Ecco che il reportage termine tutt'altro che passatista ha sua ragion d’essere. I ‘meri + cani che devono inventarsi qualcosa nella loro miserabile esistenza senza passato (storico) presente e di diman non v’è certezza, giocano con inutili paroline tipo “street” che se uno si sposta in periferia: cos’è mai? Street fotocopia di tons precedenti del cesso a cielo aperto a nome New York? Inutile proseguire: sì, vero conoscono anche loro hic et nuc la fine della “nazione” indispensabile al besenisse del terraqueo si capisce pure questa.
Saranno le immagini di un Verolino qualsiasi “specchio” dei tempi? Al posteriore anatomico tonante l’ardua sentenza, e per quanto ci riguarda proseguiamo tranquilli la nostra navigazione senza Logge di appartenenza e manco adepto in grembiulino sozzo di adrenocromo sangue della triplice Cia-Mossad-Pentagono che reggono l’esistenza fin quando torna utile della sacerdotessa del Nulla Sara Munari, e tutti i pari compari della Scampia/Myphotoportal. De gustibus? Mah...Fine prima parte


*Etimologia. Il termine deriva dal latino caritas (benevolenza, affetto, sostantivo di carus, cioè caro, amato, con cui San Girolamo, nella Vulgata, traduce il greco ἀγάπη, agápē (come appare nel Nuovo Testamento Greco), cioè «grazia» oppure «cura».


Ps. Come Verolino, non sponsorizzato però, possediamo una G9 Pansonic la mitica Gh4 e per gradire assai la Fz 300 delle mirabilia insieme le altre. Si certo pure corredo Olympus 4/3 e serie Pen altrimenti, e giustamente, s'incazzano le fotocamere tutt'altro dei pezzi di silicio-vetro-metal-plastica, bensì occhi oltre la semplice definizione allopatica di "protesi"







"On le dit et on le répète sans cesse : à l’ère des algorithmes et de la sollicitation permanente, la création artistique semble parfois n’être parfois qu’une vulgaire poussière n’ayant jamais réellement le temps de se poser. Si bien que toutes ces dates apposées aux côtés du titre d’une œuvre ne semblent être qu’une énième tentative de figer le temps au sein d’une industrie qui ne vit que pour le futur. 2025, évidemment, n'échappera pas à la règle : nul doute que l'année sera celle marquant l’avènement d’une énième métamorphose de l’IA, cette technologie qui sert d’ores et déjà de fil rouge à une grande exposition collective organisée au Jeu de Paume, et qui fera même l’objet d'un Sommet gouvernemental, prévu à Paris les 10 et 11 février prochains. Nul doute également que les douze prochains mois, symboliquement les derniers du premier quart du 21e siècle, serviront de marqueur temporel, du genre : « Voici à quoi ressemblait l'art numérique du temps de la préhistoire de l’intelligence artificielle".

È stato detto più e più volte: nell'era degli algoritmi e della domanda costante, la creazione artistica sembra talvolta non essere altro che polvere che non ha mai il tempo di depositarsi. Tanto che tutte queste date aggiunte al titolo di un'opera sembrano solo un altro tentativo di congelare il tempo d’una industria che vive solo per il futuro. Il 2025, ovviamente, non farà eccezione alla regola: senza dubbio sarà l'anno che segnerà l'avvento dell'ennesima metamorfosi dell'IA, la tecnologia che sta già facendo da filo conduttore a una grande mostra collettiva al Jeu de Paume e che sarà persino oggetto di un vertice governativo, in programma a Parigi il 10 e 11 febbraio. Non c'è dubbio che i prossimi dodici mesi, simbolicamente l'ultimo del primo quarto del XXI secolo, serviranno da marcatore temporale, sulla falsariga di “Ecco com'era l'arte digitale nella preistoria l'intelligenza artificiale”.

https://fisheyeimmersive.com



Scrollatori edonisti minchiapixellisti...cadaveri eccellenti (come il film omonimo)

La stampa chiudeva il cerchio dello scatto fotografico. Certo in Era anal + logica che in questo caso è ben altro di quei giochini (stupidi ?) stile Manunzio; no qui più del calembour la logica, manca(va). Vale a dire che per sessantottini impenitenti da spaccare il pelo in quattro otto e...via enumerando il negativo bianconero analogico conchiudeva in sé tutto quanto si voleva far “vedere”. Infatti un amico seguace di Bacco, mattina pomeriggio e sera, in una sua mostra “fotografica” mise sotto vetro con sguardo goliardico alticcio beffardo & sardonico, strisce di negativi 135, che a suo dire bastava ed avanzava poiché la “stampa” è “tutt’altra cosa rispetto essi” dixit. Detta così all’epoca (si vede la fine che abbiamo fatto) del tutto usuale e pieno di “dottrina”. Benedetto Sessantotto. Mentre noi ci facevamo un mazzo così in camera oscura e non ce ne siamo pentiti, con il senno di poi! Oggi quanto ad esclamativi….
Dunque s’intende che il concetto di stampa ci è del tutto usuale anche in Era digitale. Fatto non del tutto scontato, anzi. Tant’è che i minchiapixellisti onanisti compulsivi de facto “fotografi” a salve come la loro esistenza (!?) e tali su smartphone Facebucchino Instagram e cazzate varie, ove lì vivono e muoiono. Virtualmente così le immagini-foto eppure mortalmente il resto: due metri sotto terra e chi se visto si è visto. Amen.
Ora la cosa è proprio così: nascono respirano fanno “fottografie” da buon fottografi e le condivido: Mi piace o Non Mi piace il massimo dell’informazione fra bipedi. E proseguiamo che di costoro, Munari compresa, non resterà manco l’altrettanto inutile ombra loro ammorbante il già etere maligno.
Viceversa per background (quant’è bello la lingua inglese che ci aiuta a sintetizzare già la sintesi che è pur breve per giungere a rigor mortis, ma fa niente) la stampa che pratichiamo da un quindicennio su supporto “vegetale” usiamo il cazzeggiare dire non da oggi e per chi intende si capisce; cosa che ci dà l’opportunità di condensare ancora su un pezzo di carta della più nobile manifattura, ieri artistica tout court, all'odierno inkjet e tanto di ICC (che serve ai cretini visto che siamo smanettoni incalliti e che,fuori traccia, dà buoni risultati ed è ciò che conta!) fungibile, ecco: un fattariello na emozioncina con tanto di allure “artistico” ben si intende altrimenti che Manunzio saremmo?
E una volta le printer Hp, dye e pure pigmento, adesso Pro 200 Canon in attesa di 1100 che non è una Fiat con cambio a cloche anni Sessanta, il prodotto che lasciamo scorre fra le dita, toccabile è un’altra dimensione forse categoria dello spirito Cacciari permettendo.
E giunti al final come Cirano, tocco per chi lieto vuol sia che di diman...

Nb. Scrollare cui scrollatori ludica attività del loro ditino che a smartphone fa "scivolare" le pagine a velocità vorticosa e ci sono campionati mondiali per questo: il Nulla

(Copia & Incolla se vi pare)

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Ps. Certo qualche buontempone minchiapixellista ci prova con la “stampa” sia cartacea da vedé, stile Munari attraverso libri-giocattolo (sì, purtroppo sta nella nostra libreria altrimenti di cosa parliamo?) per “insegnare” la materia fottografica, che nel caso azzeccata a qualche muro: di esecuzione? Fa effetto. Straniante quanto basta alle centrali del Pensiero Unico ad Adrenocromo.

Pss. Libidine con il fiocco? Non sapremmo, ma mai e poi mai giungeremmo a tali “performance” britanniche come l’autore in lik che in illo tempore (ebbe a definirsi ex) “sbirro” folgorato poi su la strada di Damasco fotografo e dove volano le aquile, mah. Se come cantava Faber De Andrè i poeti “sono strane creature e ogni volta che parlano è una truffa” cosa dire dei fotografi già matti da legare?

L'immagine della Salute (a premi)

La mia Farmacia (mica c’è solo l’Africa!). E un momento che il possessivo centra, eccome per Dio. Possesso come azionariato diffuso meniamola così altrimenti gli zombie & minchiapixellisti non ci arrivano, non vogliono che è meglio come diceva il Puffo.
Dunque quando c’erano gli uomini, si certo anche le donne, comunque non l’universo LGBT+ accadeva che gli uomini tout court riuscivano a tagliare le unghie del Potere: tagliare le unghie ché in mezzo ai sessantottini infiltrati già comprati dal Sistema c’erano, ieri oggi e domani statene certi, come quelli del Pci, i vari Amendola o trapassati Giorgio Napolitano & Co via Stars and Stripes!
Ora questa forma di solidarietà non da poco, non c’erano Banchi alimentari sotto Natale e miseria materiale & spirituale fatevene una ragione o inutili esseri del Sistema, l’appartenenza di classe (sentirsi tale e solidali) portava seco la lotta di classe. Sì, senza Internet che tanto “commuove” per questa e quella disgrazia (altrui) lo stare uniti faceva si che...ad esempio la Farmacia, metti in un quartiere molto ma molto proletario Anno Domini Millenovecentosettanta, anni anni fa (!). Quartiere da dove scriviamo. Sì la storia è importante e bisogna imparala prima dello Spread, Bund-Btp Biticon falsi come Giuda, Wall Street/City London...cosa che oggi le giovani leve adorano fino a morire: lato traslato o come vi pare e le televisori stanno lì per la conta quotidiana dei caduti pro Kapitale (K as killer). Insomma la Giostra acquisti.
Farmacia, infine, frutto di lotte di ogni età qui da questa strada di una masseria chiamata, a paradigma eh, Potenza. Minchia. E siccome la Balena bianca (Democrazia Cristiana) che tanti iscritti/simpatizzanti aveva, nonché stessi problemi di salute dei barricadieri, un giorno dall’ e dall’ se scass’ o metall’. Finalmente il presidio sanitario catto-comunista e non solo mette piede. Oddio in un bugigattolo di fianco al tabaccaio, meglio di niente. Poi il Terremoto dell’Ottanta si trasferisce sul marciapiede, proprio così, slargo per pedoni e nessuno più ha censurato (denuncia occupazione suolo abusivo etc etc etc) la cosa. Amen.
E allora? Giusto, più di mezzo secolo dopo ci porta “premi”. Ma sì la Farmacia come un qualsiasi supermarket, questo è diventato ma ce il nostro reparto omeopatico ben rifornito, ipermarket e chi ne ne metta per “fidelizzare” l’allopatico ruminante bipede: zacchete! La tessera punti, un po’ come dire ma non troppo lontano che l’Ospedale per rimanere in tema sempre per tenersi buoni i “clienti” con la tessera a punti offre, metti caso, due interventi al posto di uno.
Sic transit gloria mundi, compà!

Immagine totale



Ps. La Farmacia era all’epoca gestita dal Camerata, proprio così un buon ed onesto nostalgico di Benito e Fascismo, Trerrotola. Uno di quei speziali d’una volta che ti preparava certi rimedi magistrali frutto di studi e risultati sperimentati: bastava chiedergli ora questo ora quest’altro è il rimedio, usiamo l’accezione omeopatico, veniva preparata all’istante il tempo della pesata chimica, il sapiente mix medicale e alé fatto. E funzionava ancor più che dentro il medicamento c’era molto di più di semplice chimica, incomprensibile ai minchiapixellisti stile la “nostra” Sara Munari che ci piace ricordare in sua memoria più che sue baggianate orientali formato workshop, però il Tempo è Galantuomo statene certi

Pss. A presidio del Quartiere, come un po’ dappertutto, oltre la “parrocchia” della Balena richiamata (niente Moby Dick che è altra cosa) anche quell’altra del compromesso storico mai riuscito, dicasi Aldo Moro e la sua scorta, a nome Partito Comunista Italiano lottavano, a modo loro, per il “popolo”. Sì anche la Parrocchia di San Giuseppe però lavoratore (!) faceva la sua con alterne vicende che qui non è caso. Però il “falegname” biblico simpatizzava, ecco, per il popolo. E non a caso nell’Otto/Novecento italiano a cap’ liett’ su la testiera dei letti contadini oltre la Madonna & Gesù pure San Giuseppe, con pialla in mano più che falce e martello, stava a...protezione




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