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Quota periscopio, acque target e altro che proviamo a narrare in uno due tre...click. E dunque Terranova marketing che, inciso, è tutt’altro suono (energia) dal dire o scrivere Nuova Terra, oltre al fatto che l’appellativo geografico richiama in chi scrive si capisce le coste del Nord america e di Erick il Rosso ante Columbus natu est, e non la finiamo più.
Sia come sia pubblicità, va, vile messinscena sul solco di quello squallido ottantenne a nome Oliviero Toscani salvato per grazia ricevuta dal crollo del Morandi cui doveva transitare: certe appartenenze, pagano.
Terranova** e che sarà mai? Infatti qui sopra noi che scriviamo lo sconnesso ponte, di quarant’anni fa e da abbattere a più che modesto parere (c’è una denuncia di Manunzio corroborata da immagini e perizia tecnica e di altro ancora, regolarmente archiviata, si vede che il Tribunale appena sente Manunzio...) una fila di cartelli di réclame richiamano il prima e il dopo. Sicché se ritornate per un attimo su l’immagine di Toscani tutto fila più che liscio, perfetto per chi capisce. Depopopolamento e sostituzione etnica sbandierata per “nuovi orizzonti” di meticciato senza ieri né domani, non a caso il Cancel Culture. “Bimbi” del cartellone è eloquente: un africano giocondo a cavalluccio, su la schiena, colonna vertebrale di 33 vertebre di Rito Scozzese: che faccio continuo? Un bianco sperduto!
Sul fondo immagine, altri bambi cui una muta triste solitaria e finale, a sinistra mentre l’altra controcampo ilare e gioconda a destra, che per l’appunto se la ride. Altra immagine: visto niente? I suppose. Due men uno riccio gioiosamente ridens dritto e...turgido, va. L’altro? Bianco piegato che va a sinistra per l’uscita di scena: lato traslato e fate come vi pare.
Infine Last but not least la copertina, cover. Immagine a sinistra appena detta, cartellone con donne stavolta, bogomba nera a sx etc etc etc. Sì, il tale a destra, che conosciamo, colto proprio nell’attimo di passare sotto quota periscopio per non farsi notare e con la sinistra mano quasi a volersi scusare dell’impallato. Piegato anch’egli e pure ex Private Policeman. Tombola!

**Terranova (Fashion Brand del gruppo Teddy Spa) ha aumentato le vendite dell’88% grazie al lancio da parte dell’IACT VISIONI delle campagne Advantage + shopping di Meta

(Copia & Incolla se vi pare)
https://www.sanmarinoinnovation.com/comunicati-stampa/terranova-ha-aumentato-le-vendite-dell88-grazie-al-lancio-da-parte-delliact-visioni-delle-campagne-automatizzate-advantage-shopping-di-meta

Ps. Del richiamato link sovrastante vi si apre un quartetto, cui il negro si inchiappetta una morente e pur godente donna bianca con mano destra nel segno delle corna sataniche; immagine che pure richiama iconograficamente il Toscani-Benetton e che vede un angelo crasso abbracciare un negro con capelli cornifronte. Gli altri due commedianti a destra: il bianco con cicatrice sul cranio e la ragazza iper-capelluta tenerlo per la vita prima della stramazzante fine. Seguite sempre Sara Munari & Co e si raccomanda il di vostro cervello (!?) all'ammasso che...di diman' non v'è certezza. Firmato Nuovo Disordine Mondiale, via Kiev e Tel Aviv corrente, pur sempre quei dell'ultimo Covid!






NO WORD
(Fascismo Tecnocratico Terzo Millennio)

Un anno lungo un giorno

Parafrasando, mi pare di ricordare, Francis Ford Coppola da Bernalda (papanonn’ origin si capisce) in provincia di Matera.
Tanto di tempo è passato per ritrovarsi, sistemati in scatola a prova di tutto luce e umidità compresa, dei pezzi di carta, e che supporto per bacco, passati nella Pro 200 di Canon, sì, la stampante dei “dilettanti” e noi forse non lo siamo ci vien detto da mane a sera famigli compresi? Solo che lor signori non sanno (men che mai frega) che i colori ad “acqua” sono di una luminosità che i pigmenti pigmei plebei gli fanno un baffo e dieci anni trascorsi tra dye e pigmenti di gloriose Hp printer, eh.
E dunque un anno, dopo essermi dannato l’anima per il bianconero, che su carte non convenzionale o vi accontente o vi accontentate, da ultimo alcuni provini formato A4 bianconero, da una scatola di carte Ilford inkjet, sono la prova provata di tutt’altro che libere interpretazioni. Anzi alcuni supporti, poi, sono in tutto e per tutto sovrapponibile (specie la Baryta) alla gloriosa Galery d’antan. Non la multigrade, bensì’ in gradazione fissa n. due e/o tre l’una morbidosa assai l’altra un po’ più di contrasto. Bei tempi.
Allora, di nuovo, non mi si chieda come ché manco lo so, preso un bianconero (quello stesso di trecentoepassagiorni fa poi stampato su carta non convenzionale ma materica superficie Arches ) partendo da film analogico convertito in bit, e caricato “fail” su uno di quei soft on demand per “colorare” il monocromatico supporto: aprite cielo o devo scrivere l’idiota wow? Meglio scoperchiato un vaso di buon Pandoro non già nefasta a finale.
Certo poi in Pshop Elements (siamo dilettanti, no?) al “fail” bianconero convertito in color si è dato una sistemata al tutto prima della stampa “non convenzionale”. Incredibile.
Siparietto ma non troppo, ai tempi della leva che frappoco ritorna obbligatoria per la carne da cannone e per terza (ultima?) Guerra Mondiale contro la solita Russia: Napoleone-Hitler-Mussolini han insegnato un c...arroarmato!
Dunque da militare stavamo in un castello (!) non la castellana delle fiabe, quanto più noi modesti soldiers. E in quei lunghi pomeriggi estivi, siamo nel Mezzogiorno prossimi al mare, il Maresciallo del Reparto Foto-riproduzioni (quando uno, Manunzio, è perseguitato da Madame Fotografia!) si dilettava con foglietti di velina inzuppati (acquerello?) e con pennello a “dipingere” stampe in bianconero! The must paisà. C’erano ancora in circolazione cartoline postali (alcune le conserviamo ancora) con pari tecnica...solo che la “pittura” su carta bianconero sempre "non convenzionale" è un altro universo dal “colore” vero e proprio. Un qualcosa di inenarrabile per i minchiapixellisti specie a nome Sara Munari & Co.
Quid prodest? Semplice quando si intende trasmettere "qualcosa" e i pixel uno se li mette nel luogo deputato, ogni aspetto della "trasmissione" (lei mi capisce Munari) è funzionale a "cosa" si intende mostrare al potenziale fruitore e così facciamo contento nell'oltretomba Roland Barthes; oltre al fatto che già il Medium è messaggio (McLuhan docet) eh stamani Munari siamo di buona lena...


Ps1. Non c’è immagine alcuna a corredo del post né potrà mai esistere, computer umanoidi o men che sia, l’analogico e tast’ (not eglish but for soft touch) non riproducibili sRGB, Rgb Abobe 98-99-100...sonde calibrature e chi più ne ha la Giostra per gli acquisti ne metta

Ps2. Sul balcone tre (tria sunt perfectionem, eh) stampe A3 si asciugano dopo la passata di spray che ammorbidisce la patina “grigia” intrinseca sui supporti che non beneficano del solfato di bario ed altro per stampati à la page inkjet

Ps3 Anche questo ricorre sovente ma repetita juvant, abbiamo a bordo Affinity Photo per non parlare del vecchietto versione V (Canale cinqueeee…) Lightroom, e da dove si scrive il portatile mezzo-morsicato, anche il beffardo Wilber di Gimp!





Arte...funeraria (Necrocultura)


Il grado di dissoluzione, oltre ogni ragionevole dubbio, dell’Occidente è impossibile a definirsi. Infatti i soliti babilonesi, sangue blu a o meno, pensano di governare il terraqueo ad libitum. E non si fanno capaci, lo sanno ma schiumano bava e danno mazzate a destra e sinistra come se poi, appunto, non tocchi loro….vennero a prendere me e non era rimasto più nessuno.
Arte mortuaria o funebre che dir si voglia, manufatti di cultura che dell’oltre “tromba” ne ha fatto religione nel bene e soprattutto nel male. E questi tuttavia ha portato a “esorcizzare” la Falciatrice, cui cerimoniale funebre o “trasmigrazione” il viaggio del defunto: Egitto docet sopratutto. E dall’altro darne, della Morte, un senso all’interno del sempiterno ciclo della cosiddetta “natura” virgolette molto necessarie ad evitare soliti equivoci dei notori babilonesi, che impazzano e da ultimo in quel vero e proprio Olocausto in Terra Santa (!!!) poi. Faremo un giorno il dì della Memoria di essi?
Navigando in Rete delle mirabilia, allora, ci si imbatte per quelli “arcani” in un tale, ovviamente fotografo, ma strano e non poco. Costui è un anglo, cui esoterico colore, vista la latitudine, è il Nero sue Nebbie e Delitti (serial Rai con Barbareschi policeman). Ora si dirà: ‘mbe? Bocche buone. Il nostro nordico esemplare di fauna sembra ascrivibile nella categoria, si, dei “fotografi” ma dei radiologi a dir vero; quelli che un tempo nei loro lab (si ricorda il puzzo tipico degli acidi cosiddetti di laboratorio analogico) fotografavano con macchine a Raggi-X ora questo apparato ora quest’altro, ora una frattura ora una pantografia delle arcate dentarie. Fotografi de facto filologicamente, ecco, chiacchierando. Eppure sino ai fatti cui narriamo nessuno di questi medici, de facto pure questo, si sarebbe sognato di mettere in bella mostra, appeso in Gallerie à la page, i reperti diagnostici e spacciarli per Arte. Spaccio della Bestia, eh Sara Munari & Co che ricordiamo nei nostri pensieri, da mane a sera, e mai dimentica!
Un sodale, comare Munari, di quei che con la scusa dei Raggi-X fotografa come se il fotografato sia né più né meno che un ready-made…

(Copia & Incolla se vi pare)
https://www.nickveasey.com/diasec

see below:

Dear Sir I saw the incredible you mortuary photography X- Ray, and if possible where is your (self portrait) in pose of cadaver (dead body)?

Thanks in advance
Manunzio photographer since 1969


Reply:

Sorry I don't really understand your question Michele?

Best
Nick Vaesey
Process Gallery
Sandway Road, Sandway, Lenham, Kent, ME17 2LU
T. +44 (0)1622 851975


Re-Re

Mike and not Michele french sound, first. Secondly I still don’t understand you photos: are medical? Are for funeral home? For BigPahrma? Please explain me.
Thanks

Manunzio photographer since 1969


Reply (again)

Our market is fine art. Search for Nick Veasey X-Ray art – you’ll find lots of articles and videos.

Best
Nick Vaesey


I re-wrote

Thaks for reply, but: what? Fine Art this? Oh I think you are a diagnostic X- Ray doctor , a simply amateur that for divertissement, passe off as medical x-ray the “art”. Please when you say “art” rinse your mouth. Radiography is only X- Ray. History of Art is other. No word.

Sincerely
Manunzio photographer since 1969


E un po’ incazzato (by Jove?) l’ulteriore risposta da “artista” mostrando gli alamari, i gradi, comprati chissà dove, oppure omaggio, oops free, della sua Loggia nel Kent della Perfida Albione

Do you have to be so rude?

https://www.artsy.net/article/artsy-editorial-duchamps-urinal-changed-art-forever

Nick Vaesey


Final...

Ohh oui je sais Monsieur Duchamp an artist ready-made and his urinal. I undertstand: urine as (people) life!
No sir in my curriculum was/is Storia dell’Arte, because and before all photograher, I’m a Italian Teacher, and not a “rude”. Excuse me (from french excuse-moi) sir: rude from Old French ruide (13c.) and directly from Latin rudis "rough, crude, unlearned" is a word latin as tons of English words?

Intelligenti pauca verba

Manunzio photographer since 1969



Ps. Questi so’ i compari della Munari & Co, che con la scusa dell’arte (Franza Spagna purché se magna) tutti e tutto a, ossa, sebbene lor signori sono de facto della Loggia "Skull & Bone 322" dei “grembiulini” ameri + cani?

Pss. Il necrofilo fotografo in narrato abita, forse in loculo, nel Kent of England, e fate caso dove: Sandway Road, Sandway, Lenham, Kent, ME17 2L UK. Sand-way-via: sabbia, alias...terra levis latina citazione funebre. E ancora Len + ham cos’è uno scherzo macabro? Nomen omen!




E noi cosa diciamo? Ancora un'altra
Postavamo l'altro giorno della Fujichrome T e, pensa te il caso, proprio i babbioni di Progresso Fotografico (stavo cercando un articolo di un'annata in libreria) confermano alla lettera ciò che si è scritto e più ancora sperimentato di persona. La Verità, uso dire, è sempre rivoluzionaria e dal sostantivo latino re-volutio: quello di sotto gira e viene inesorabilmente a galla cari “grembiulini”. E il Tempo, non da meno, Galantuomo è. Sempre così pure per la Vestale Pensiero Unico Sara Munari & Co.
Qui a lato il testo, Luglio-Agosto 1990 di Progresso Fotografico su le Fujichrome. E citazione non a caso di Diogene circa l'umanoide passato per umano e sua detta onestà, pensa te, intellettuale.
“...cerco l'uomo che vive secondo la sua più autentica natura, cerco l'uomo che, al di là di tutte le esteriorità, le convenzioni o le regole imposte dalla società e al di là dello stesso capriccio della sorte e della fortuna, ritrova la sua genuina natura, vive conformemente a essa e così è felice...”

Diogene di Sinope si aggirava di giorno per Atene con lanterna accesa e viveva, si dice, in una botte-pensiero critico non omologato al Iddio denearo, zoccolato e dai nefasti vapori di zolfo


Manunzio fotografo dal 1969




GRIII

Che non è il “giornale-radio” di Mammasantissima Rai. Qui la sigla è la saga infinita GR della Ricoh, non di solo copiatrici il brand è noto e prospera. Sia come sia e proprio l'atro giorno lungo il C.so Garibaldi, qui in questa town da 15 minuti che esiste e lotta contro di noi parafrasando slogan sessantottini, la vetrina d'un Wedding Photographer (non chiamateli fotografi di matrimonio/cerimonie come un tempo noialtri che vi troverete trafitti da sguardo fulminante!) una GR a pellicola esposta, però, in vetrina e che usammo anche noi un dì con agganciato il minuscolo driver a molla: si avete letto bene si dava la “corda” tipo vecchio orologio e sparava 10 fotogrammi consecutivi. Green antelitteram non consumava batterie e, se memoria non falla, pure completamente meccanica diaframmi/tempi di otturazione.
Venuto il “digitale” molto terrestre la Ricoh ha convertito la scatoletta in un fenomeno di massa ante Fujifilm 100 XYZ , digitale da leccarsi i baffi a quanto si vede e si legge per noi che negli Anni Settanta pur usavamo una Ricoh Tls 401. Senonché va a sapè certe strategie di “markketting” o marchetta do ut des, serale, che dir si voglia e che non si "trova" e bisogna mettersi in fila...
Sicché in definitiva la GRIII e modelli precedenti sono e restano un must per la “street-photogaraphy” che tanto piace alla Sara Munari & Co. Infatti i volti dei ritratti entrano nello smisurato DataBase poliziesco di Cia-Mossad-Pentagono via “social” si capisce per il Grande Fratello (che pure usa telecamere in ogni dove). Altrimenti, ditemi, perché mai questa ossessione compulsiva per lo street (un tempo reportage e non è questione nominalistica) cui prodest? Appena svelato e questa pure come al solito a gratis...oops free!

(Copia & Incolla se vi pare ché i link possono cambiare o sparire del tutto e Manunzio non sa cosa farci)

The GR III Is So Popular, Ricoh Can’t Keep It in Stock
https://petapixel.com/2023/08/28/the-gr-iii-is-so-popular-ricoh-cant-keep-it-in-stock/

https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=ricoh_gr_iii


Manunzio fotografo sin dal 1969

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