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Sia il vostro parlare: sì si, no no, ché il dippiù viene...dal reparto marketting

Si è piegato a nostra tesi l’evangelico precetto “secondo” Matteo 5. 37. Caso paradigmatico, dunque, a stretta conoscenza in stile Manunzio. Infatti la G9 , qui in caso di specie, è del trio personale con la mitica Gh4 e pimpante FZ 300 Panasonic, detta fermacarte.
Qui ci interessa il fatto che riguarda le MERETRICI dei revisori che da vajasse cianciano d'attrezzature, anch’esse sempre più FOTTO + GRA + FICHE: sì, repetita juvant, raddoppio noto e arcinoto coniato by Manunzio.
Orbene si è detto paradigmatico & prezzolato circa il riferimento alla G 9 Panasonic, prima serie o l’autofocus (non) tosto di Sony e sodale Canon attuale diarchia fottografica, quanto dire. Richiamati brand(y) non a caso, poiché sempre le MERETRICI laudatores già opinabile nelle lodi.
Breve codesti signori, po’ certe chiattone (grassone or over size?) che farebbero denari a (stra)fottere a certe ore del giorno...te le raccomando. Divertenti chiattone by Stars & Stripes che pigliano in mano, non altrimenti, attrezzi fottografici come niente.
E la G9 Panà cosa c’entra? Beh, si è detto che l’unica pecca (!?) per rimanere in argomento è l’auto(s)focus poco o niente performante. Cazzate. E non è la prima tant’è che per abitudine, algoritmo di scandaglio personal tipo Google et simila, ti si para davanti un giorno sì e l’altro pure la richiamata digitalcamera, ossessione sino a cero punto. E non male, anzi: non fa scienza sanza lo ritenere, aver inteso del buon Rosacroce Dante. Sì, perché scoprite quello che le MERETRICI (epiteto si vabbè aulico!)richiamate occultano: fanno ciò che il reparto MARKETTE (botta con signora notturna) "suggerisce" essi. Punto. Mica fan vedere ciò che la macchina, in specie G9 ma si è detto paradigma, è capace di fare, no veline dell’Agenzia Stefani d’epoca fascista attualissima come non mai! Altro non diciamo, e pure noi abbiamo famiglia, però in cadenzato italiano!

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https://blog.francescophoto.it/2019/04/11/panasonic-g9-test/ che è il più “neutro” degli altri tester di...

https://blog.francescophoto.it/2016/05/23/panasonic-fz300-test/
(anche in questo caso, pur riguardo altra fotocamera, il test è sufficientemente “neutro” quasi piano ma dovete comunque sciorinarvi siti e contrositi, oltre leggere manuale che è na cosa oramai quasi “inutile” per alcuni e recensori, per venire a conoscenza di quelle feature utili, tutt’altro che espediente per giocarci manco fosse un video-gioco)

https://www.youtube-nocookie.com/embed/TG0wQ7sN9P
(questo è di esilarate tandem che si diverte ed è già cosa buona, condizione, sì, necessaria ma non ancora sufficiente alla differenza tra macchine: vedasi sopra detto)

https://www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4420273
(qui l’imbecillità è fatto sistemico, si arricchisce con risposte di pari imbelli, di chi pazziea/gioca senz’altro pretednere da minchiapixellista onanista infoiato bue, e non capisce un c...etriolone di fotografia ma di fottografia avessi voglia che uno dice e comprati So...Ca...quando un dì era il tandem CaNikon, e vivi fesso & contento, Verolino street fotografo docet)

https://www.youtube-nocookie.com/embed/WfD0tp83TiQ
(qui siamo all’apoteosi del detto, del qui lo dico e subito smento, dei ni pieni di famighia, sempre in siculo dire)

https://www.youtube-nocookie.com/embed/0v0nDi1kimI&t=3s
(escalation da rabbrividire, ma che una signora dice la sua su l’auto(s)focus della G9 e altro)

https://www.youtube-nocookie.com/embed/mWmb1H0DclM
(doppia libidine con fiocco la nostra ci parla di feature, cose cui mai nessun recensore mette mante, si certo il Raw come no!: si ricordi che i prezzolati tengono alle cazzate né più né meno di un bugiradino para-famaceutica, andazzo che sta a prende piede pure per i preparati omeopatici!, a man salva mentre i famighi s’aspettano i piccioli per le incombenze domestiche e video giochi tout court)

Ps. Morale c’è poco da aggiungere oltre l’” Avere o essere” di From memoria, più che post moderno è il caso di scriverlo a chiare lettere: post mortem!

Pss. Tranchant? E’ tipico di chi ha palle piene di cazzate fottografiche: ma sta ‘ggente sa ancora, se mai fatto, fotografare. Riesce ad esprime un qualsiasi concetto che non sia eterodiretto, mentre s’aggiustano l’auricolare di Biden demente qualsiasi?





L’immagine pur nella sua “staticità” raccolta ed ipnotica delle note per l'aere mostra certa dinamica in quella ragazza, a destra, che su le spalle del compagno s’immagina, va in visibilio come spesso si vede in situazioni analoghe. Le alte luci, meglio i fari sparati in camera sono, al corrente, fatto imperdonabile, sebbene qui ed ora in Pshop si riesca ad occultare magnifica + mente bene come pure il flare (sbaffi, sbuffi di luce) in basso e senz’altra “distorsione” come accadrebbe anche ad ottiche dette blasonate. Chapeau Epson!




Chi fermerà la moseka, ecco, cantava i Pooh a nome, certo, della categoria o più ancora sibillina cosa...per chi intende e comunque qui non è cosa.
Viceversa l’ennesima prova provata che il “bello” ci salverà, no? De gustibus. E veniamo a nobis che è meglio. Sera d'estate, campo sportivo, concerto. Flashback.
Avevamo preso la pimpante Epson 850 Z per un milione e rotti di lire, si pagava così ancora. E preso dall’euforia (!?) del digitale molto terrestre provavamo l’ebrezza, ecco, diciamo popolare con la card da 8 mega (!) e pacco batteria da sembrare quei mitraglieri dei film yankee. Beve la digitale che era un piacere (ogni tanto ancora oggi l’accendo per vedere se l’obsolescenza programmata a più di vent’anni di distanza fa la sua altrimenti per la giostra acquisti che ne soffrirebbe, tengono tutti famiglia eh, e poi s’incazza con tanto di dazi, China docet) e però.
Breve.
Un’agenzia spettacolosa, ecco, su la via dello struscio mediano di questa landa, si chiama Viale Dante (nomen omen, mah) porta a cartellone d’una imminente banda rock, famosa: non mi si chieda oltre ché Manunzio è sordo, lato traslato o come vi pare. Senonché strano ma vero il capoccia dell’agenzia non batte ciglio e, preso generalità, le trascrive sul Pass, sì, quella cosa che appesa al collo in bella mostra permette di accedere all’evento sotto gli occhi esterrefatti del “buttafuori” di turno impostato all’ingresso del campo sportivo: Manunzio quanto a vestimenti è sempre compito e non caciarone sbracato già mezzo ‘mbriaco per tacer d’altro, come gli astant; ecco spiegato la meraviglia del “Caronte” all’ingresso.
Sia come sia il campo è già pieno di stravaccati rocchettari. Alcuni letteralmente già “fatti” altri sempre mezz’ ‘mbriac’ tastn’ (palpano) la compagna a latere o chissà cos’altro; più d’uno accovacciato dorme, pure! L’aria è elettrica, richiamo ai Pooh che viene or ora alla memoria. Poi note sparate a tutto volume, metallari puri almeno così sembra a Manunzio, nudo. No che avete capito: nun capisc’ niente di musica (solo?) però sto casino, ecco, gli pare da metallari. E non dispiace.
Giriamo per il campo a vedere ancor prima che fotografare. E ci sono i “pro” con tanto di macchina, forse già digitale e mi pare di logo Nikon muovere allo scatto. Manunzio gli frega niente con la sua topolino Epson style (a me sembra una ritargata Olympus, ma non posso affermare la cosa, però da certe analogie sperimentate…) a 400 Iso che è una bomba con apertura f. 2.0, si avete letto bene, a mano libera intorno ad 1/30 di secondo. Roba da non credere, però l’immagine in cover ne è ben più che prova provata. Sì,j poi in link l’immagine “intonsa” così com’è da farci i seipertre e nessuno, dicasi nessuno, sempre per prova provata, s’accorgerebbe di niente ‘mbriac’ che non siete altro!

Versione intonsa originale la codifica avveniva in Bmp, qui riproposta in Png


NB. ‘mbriac’, ubriaco non così in dengua (lingua) ‘taliana. Infatti la parola viene usata in diversi contesti del tipo: distratto, poco accorto, per niente sveglio di mente, svogliato, fesso pro cazzi propri e altro

Ps. Numeri di Exif: Epson Seiko Corporation modello camera digitale 850 Z, 35 millimetri equivalenti, Iso 400 a f. 2.0 a 1/35 di secondo. Anno Domini 24 Luglio 2003

Pss. Il richiamo "China s'incazza" non riguarda tanto ciò che può ancora permettersi il cosiddetto Occidente, in vetrina triste solitario e finale G7 (club di alcolisti con Alzheimer america + ni, nani de Roma, effeminati francesi, salumiere tedesco, ridens giapponotto, imbelle canadese e inglese al corrente ancora per oggi inquilino al 10 down street of london) a Bari e d'intorno; quanto il fatto che la fabbrica-mondo alias il Dragone incazzandosi di brutto, oltre a scaricarsi di inutili dollari e cartacce varie a esso aggregato, ci mette una sovrattassa ai prodotti già prodotti, calembour a parte, del tipo in immagine: si tratta del "culo" fondello, ecco, della personale Panasonic Fz 300 prodotta, guarda caso in China. Uno dei tanti miliardi di esempi che si posso mettere in "vetrina" per chi intende






Una lenza il Terzi, di quei affabulatori che ti prendono. E’ stato così l’assistere a lezioni di Letteratura Italiana a nome del Prof Mario Santoro da questa landa. Anch’egli una di quelle lenze che il tempo scorre, mentre narra, e non ti accorgi del fatto. Si nasce e non metto conto andare oltre.
Senonché il nostro Terzi partendo da un “banale” strumento esposimetro, un tempo fondamentale per la fotografia analogica, il digitale ci ha tolto l’incombenza e secondo certuni minchiapixellisti “Scatto in Raw tanto in Pshop” ci fa quello che sei vien da rispondere, ma si perde tempo e non ti curar di lor ma guarda e passa.
Excursus, quindi, di strumenti messi in essere (sì vabbè modo di dire sindacalese-sessantottino) per arrivare, sempre in analogico, a ottenere una buona esposizione: il famigerato cartoncino Kodak (pisola su uno scaffale insieme alla scala colorimetrica e dei grigi) pari a un grigio medio del 18%. Più che standard un fatto, diciamo tecnico, poiché poi la pellicola la sensibilità la scena la luce e chi più ne ha ne metta era il discostarsi da questa catena di piombo, ai piedi e creare il proprio stile narrativa soprattutto bianconero. In digitale si fan miracoli (tecnici) impensabili un dì. Ciò non di meno fare una cavalcata storica, questo in buona sostanza è l’incontro del Terzi ha un che di piacevole e istruttivo. E pensare che Manunzio mai Raw (eccezione per Panasonic Fz 300) fece, che il Quattro Terzi Old time (non a caso diciamo e scriviamo il sistema fotografico che resto nobile quanto vuoi ma dozzinale per chi capisce) e nella variante Micro, restituisce file Jeog già pronti per la “stampa” meniamola così. Il manico poi è altra cosa pure con foro stenopeico, applicabile al digitale terrestre!

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Roch' Buenn'


I nomi l’headline viene per conto suo a volte come bolle che salgono da non meglio identificata regione interna: cuore, fegato...milza e abbiamo fatto il soffritto!
No viene e se ne va. Lascia una scia e a volte ci azzecca, il titolo, simil entità senziente. Si certo sarà pure sabato pure con pioggerella infernale più che invernale, sia come sia (immagine-memoria) Rocch’ Buenn’ il caffettiere di Portasalza la scomparsa porta medievale del castello, ecco, da dove si scrive. Vero che altre memorie si sono conservate, più o meno a dirla tutta molto meno, delle mura, però. Però Rocch’ Buenn’ aveva un piccolo bar, che di inverno con pioggia e nevischio si rintanava al caldo aromatico di caffè, e pure cappuccino che sorbivo la sera di fianco tavolino del babbo, intento a giocar carte con il Professore. Cappuccino schiumato al punto giusto e savoiardi che si inabissavano che è un piacere, ricordo ancora ora.
Senonché nell’aprire la vetrinettà domestica, dove giacciono tazzine di caffè tazze di varie misure, boccali tutti in rigoroso bianco (per gli still-food-photography) una su l’altra, ecco, due tazzine da caffè a mo’ mini catasta, poi il resto viene da sé abituato in tanti anni: occhio come mestiere, via. Così stamani con sta cuglia* d’uggioso tempo, sistemato alla men peggio la scena ne è venuto fuori una cosa che centra una mazza con l’impressione primigenia (vetrinetta) però niente male, con quel punto nero di acino di pepe al posto dei chicchi-caffé che non so’ più la fine fatta. E poi in tempi di AI che sarà mai “simulare” un chicco di caffeina seppure questi, il chicco si è detto, pepe è?
Ah certo tutto di riflesso la scena con pannelli di polistirolo a “sbiancare” le ombre; fotocamera per “dilettante” Manunzio è certificato tale, dicono, su sgangherato Manfrotto d’una trentina ed oltre anni fa. Il resto è il “manico”: eh Munari lei di manico se ne intende!

* in napoletano suona uallera, scroto “gonfio” e non per l’abbisogna quanto pieno di “aria” di certa stizza-noia-rottura di...uallera

Ps. Stavo per mettere in tazzina del set quel po’ di caffè rimasto nella moka domestica, e volete voi? Braccia a i fianchi come a dire:’mbè?” Ecco che l’orzo solubile è entrato in set sotto l’occhio arcuato e accigliatissmo del coniuge. Manunzio è tollerate e da buon napoletano, accomodante


Da sinistra a destra la gloriosa GH4 con ai “piedi” l'ottimo 17 mm Olympus, a fianco la strana digicamera G9 decisamente “perforante” e difficile a definirsi; sparsi gli adattatori ottici da 43 a M43, poiché le stupende ottiche Oly, a leggere qualcosa di segno opposto sono troll riconoscibilissimi prezzolati di CaSony e defunta Nikon, sebbene datate fanno ancora buon brodo. E last but not least, a destra, l'ottima FZ300 bridge che in Silkpix editor è 'na meraviglia, marchiata Leica lens. Digicamera che per tutta l'estate, quattro mesi, ha ripreso quello che, una selezione, va sotto il nome Still che trovate qui in testata del sito manunzio.it. Trio Panasonic, e non è poca cosa, che via Wi-Fi incorporata in ognuna vi consente tramite app gratis, da telefonino o anche Laptop così ugualmente nuovo Os Mac di fare senza spesa aggiunta e cavi “arancio” notori ottime immagini: il “tethering” on air e di manipolare allo stesso tempo, via Gimp nel caso di scrive, per il più che stellare editing a costo zero, Open source



Lumix l'altra faccia del pianeta Micro43

Buone macchine, fatte bene, arrangiate altrettanto magistralmente...in China solo a ricordare che: se anche i giapponotti brand(y) e non solo fotografici li si accampano poi gli facciamo la guerra in tipico ricatto sado-maso! Roma caput mundi pure così e so' duemila anni giorno più giorno meno che non esiste più. E poi cos'è un'altra storia stile Spartacus? Oh so' scemi o so' pazzi sti babilonesi radiotelevisivi & associati tout court, o due al prezzo di uno per chi intende di geopolitica Terzo millennio. Tempo che viene dopo il Secondo e...Atlantide e Lemuria e Iperborei e Sardi. Ma il gioco è finito: guerra di sterminio nucleare o meno. E chi resta come i topi vegeterà sotto terra, a meno che quelli lì della Terra Cava, si dice, gli faranno vedere i sorci loro, ma verdi!
Veniamo a noi, senonché anche per i video e per quelle poche cose girate le Panà sono altrettanto must. E sue ottiche, no? Sì, oltre la bajonetta condivisa con ex Olympus, le ricette ottiche sono marchiate o direttamente Leica, non è specchietto per allodole, anzi, o direttamente Lumix: se non è zuppa pan bagnato è. Macchine quindi affidabilissime, solide e l'ha capito proprio Leica che le re-branding (vedi ad esempio saga LX 100 e D-Lux o per le bridge V-Lux che se le fa pagare tutte a carissimo prezzo!). E che, infine, calzano come guanto, ergonomiche da non dirsi.
Panasonic, tuttavia, a parte la bajonetta 4/3 poi è molto distante dalla filosofia OM odierno sostituto per brand Olympus causa note vicende finanziarie. E vi ci dovete abituare, sebbene niente di trascendente e il rodaggio necessario come la curva di apprendimento per niente ripida tranne forse per quello strano essere, a nome G9 giunto alla seconda reincarnazione. Certo poi il manico (accessorio?) del fotografo ci vuole nel fare alla fin fine l'immagine: sia street che finiscono nel calderone già detto e repetita juvant Cia & Mossad o paesaggi (questi finiscono , sì i vostri scatti tutti che si condivide in Rete, direttamente nelle agenzie viaggi web promozionali questo e quello luogo "erotico" non prima del permesso ben pagato dei due compari richiamati dediti all'intelligence del terraqueo, cinesi compresi va da sé) i due generi per la maggiore

Ps. Non c'è alcun supporto diretto e/o occulto prezzolato nel richiamare il brand Panasonic: sono attrezzature comprate da Manunzio e regolarmente utilizzate






Mirrors

From French mirroir: vedere, specchiarsi. Ecco. Se non che proprio di questo “domestico” apparato riflettente (che la mattina nel bagno, eh!) negli anni alle spalle, era tutto un fiorire di specchi, per l'appunto. Ottiche va, in definitiva usate ad avvicinare il soggetto lontano, a buon prezzo. Ottiche tutto d'un pezzo e messa-a-fuoco manuale di quelle la cattivissima URSS, o Unione Sovietica d'antan, Russia che al cambio maciulla (Soledar docet) ucraini ed Occidente con o senza cingolati Leopard Abrams, Leclerc. E si montavano, cosiddetti specchi/catadiottrici, su le reflex per ottenere degne fotografie sul 35 millimetri alias full frame per i minchiapixelisti onanisti incalliti. Oggi? Ci (ri)prova Canon, dalla serie: che s'adda fa p' continuà a magnà, come prima più di prima. Ma sti occidentali nun se fanno capace che è tutto finito per il Grande Reset: si vabbè campa cavallo. Ma con pochi soldi e sull'usato si prendono buone e lunghe lenti in vece dei cata, non vi dico le bridge: un seicento millimetri f. 2,8 in palmo di mano, compatto come può fare, metti caso, la personale Panasonic FZ 300: nu babba’ , senza menzionare i cannoni delle Coolpix, usati anche sui campi di battaglia mediorientale come filmati in rete mostrano!
Resta alla fin della tenzone, parafrasando Cirano di Rostand, sempre sotteso che averlo “lungo”, l'obbiettivo qui a specchio e che avete capito, poi uno è c...atadiottrico di fare fotografie ? Al posteriore flatulente larga sentenza, va da sé

Canon Designs 300mm f/2.3 and 400mm f/5 Autofocus Mirror Lenses

Copia e Incolla
https://petapixel.com/2023/01/26/canon-designs-300mm-f-2-3-and-400mm-f-5-autofocus-mirror-lenses/



Il problema (di non poco conto) e soluzione finale, se vi pare

Richiamato il precedente sembra arrivata la quadratura nella new entry del parco macchina Manunzio, FZ300 Panasonic (trovata pressoché nuova a metà prezzo corrente) cui cuore è “solo” 2/3, stesso ma e stellare C (amedia) 8080 Olympus by CCD Kodak che...Andiamo con ordine. Vedo c'è in giro gente che gli funziona ancora il contenuto della scatola cranica, arrivato in cima (dove?) ha capito e torna indietro: uomini non “signore” che non si capacitano ché è loro natura, più e più cercano l'arrampicata su le nuvole. Ma cadranno oh se cadranno rovinosamente esangue dall'altra parte che baldanzose han salito: poco ma sicuro. Il Tempo Galantuomo è. Sempre.
Dunque, c'è chi ri-incomincia a ragionare che di minchiapixel, ritorna il neologismo non a caso, si muore quantomeno di noia, la conta. Sarebbe interessante intessere immagini della Storia fotografica dei Grandi, che usavano sovente Leica, per accorgersi quasi sempre del slight out focus ma “sublime” scena inquadrata, e mai spinta oltre il classico 30x40 incorniciato nell'altrettanto classico passepartout gallerista 40x50 non necessariamente colonne d'Ercole, ma...Si intende vale più una milionata di pixel in più (sembra il remake lessicale di Sergio Leone con Clint Estwood & Lee van Cleef ) o l'essenza il racconto per immagini? Se fra i primi, buona fortuna e che il Cielo usi clemenza nell'ora del Passaggio ad Altra Dimensione; gli altri verosimilmente lasceranno qualcosa di sé, almeno si augura.
Ritorno e chiudiamo: tanto la C-8080 che la new entry FZ300 bridge-ponte, meglio estensione più che protesi corporee ci fate quel che vi pare, pure un 70x100 da non credere appeso ad una parete (vista oltre il metro distante, o doppio diagonale, secondo canoni di psicologia della visone, eh).
Purtroppo non conservo più file e la stampa in dimensione poster fatta, però, con una “topolino” C- 5060 WZ ancor più lillipuziano sensore della Olympus richiamata e FZ300 per suffragare poco sopra: immagine così, stampata senza neanche un ritocco in Pshop, lo avreste ottenuto in analogico non già con Hasseblad, bensì Mamya RB 6x7!
Sicché non abbiamo null'altro da aggiungere e chiediamo alla Corte l'assoluzione piena delle bridge, oggi come oggi non plus ultra...Così è se vi pare!


Ps. Vero è che su la Ep 2 Olympus e suo “tubetto” 24-100 equivalenti FF la manovrabilità non ha paragoni per prova provata, ci mancherebbe. Tuttavia le bridge consentono di non distrarsi, e come estensione corporea (è così e non modo di dire) impareggiabili. E' vero sento già le proteste venire dalle borse fotografiche: Ep-5 la stellare Pen F e i corpi E3, l'Ammiraglia di sempre E1 QuattriTerzi, la 520 e la E20 altrettanto 2/3...anche se, ne sono certo, nella mischia si discosta la C-8080 due terzi CCD Kodak che a 50 Iso impostati non ce ne per nessuno! Il resto so' chiacchiere da osteria una volta, bar sport de noantri al cambio corrente: Cesare artro vino...No grazie!




Da sinistra a destra la famiglia Olympus e su la destra, or ora, la new entry FZ300. La C-5060 WZ (a sinistra) è quella che per anni ci ha accompagnato con bello e cattivo tempo in ogni dove, tant'è che l'archivio di 285.00 file è venuto su grazie a questa incredibile camera Olympus, nome che è una garanzia ancora oggi che non “esiste” più per le note vicende del brand. La seconda (da sx) C- 5050 è una non meno incredibile “Leica” con il suo trentacinque millimetri equivalenti full frame alias 135 di Barnack memoria. F 1.8 lente e pari apertura che si costruiscono solo e soltanto in questi giorni che pare la nuova Gold rush per i brand ancora in vita; la C-8080 CCD by Kodak ancora oggi con “solo” otto-mega-pixel comunque stellare. Infine la FZ 300 Panasonic con ottica Leica che non è uno scherzo, anzi, parente acquisito di Olympus, avendone adottato anche il sensore MicroQuattroTerzi



Il problema (di non poco conto)

La cosa è lunga e la dividiamo. E allora C- 5060 artefice dei 285.00 file d'archivio digitale.
Anzitutto mai avuto un problema, e la soletta porta batterie, per giorni interi uno dietro l'altro ha sempre erogato energia per il suo lillipuziano sensore, incredibile.
Ora per chi è nato adesso e non ha minima idea (Cancel culture docet!) dell'Era analogica, l'italica Ferrania (con cui si è iniziato fine anni Sessanta a sperimentare la sua P30) pubblicizzava le sue pellicole a colori con jingle: “Tempo bello tempo brutto con Ferrania riesce tutto” squisitamente equiparabile alla Oly WZ 5060 in esame.
Fianco a fianco nell'immagine panoramica la “Leica” C-5050, qui con il c...rotto, sì, l'alloggio portabatteria non più chiudibile ma con protesi sottostante, vite e pezzetto di staffa porta lampada degli Anni 70 (sic) avessi voglia ancora.
Quanto alle altre due ritorneremo a breve. Il problema, allora: come conciliare creatività, si vabbè...e armamentario? Ancora come portare per ore ed ore uno zaino pieno di ogni ben di Iddio senza poi, a fine giornata, causa stress e muscolatura dolente evitare il rosario di mannaggia? Impossibile, a meno ché non si è tra coloro che “fanno” i fotografi ad ore stile passeggiatrici ser(i)ali...Il problema, infatti, costoro non se lo pongono: semel in anno, no? Viceversa per chi ci ha la creatività come forma morbosa (!?) lo zaino, eh...
Passo indietro alcuni decenni fa e borsone fotografico analogico: due Contax, tre lenti normale-grandangolo e 135 ché mai andato oltre tranne qualche fugace “toccata&fuga” superiore sempre made Zeiss: noblesse oblige, no? Uhmm. E poi corpo Zenza Bronica SQ-A, magazzini pellicola di riserva, pentaprisma e leva laterale carica otturatore...quattro ottiche cui un padellone, letterale, quaranta millimetri niente male rispetto al pari Distagon 40 mm Zeiss Hasseblad o anche Rollei all'epoca SL-66, detta eine panzer! Poi pellicole 120 rigorosamente Pro Epr 64 tenuta, secondo canone, in frigo, pari pellicola e procedura per il formato 135 delle Contax. A latere, zaino, vettovaglie e non so cos'altro che uno zaino militare, per averlo provato in prima persona da milite, un peso piuma. E a sera, i sacramenti? Ni poiché ero giovane e pure incosciente come quella volta che mi arrampicai su un muro cadente e niente...fori di foscoliana memoria: avevo visto pari angolazione e ci avevo provato, sì, la dia sta ancora in archivio ma a vederla mette ora per allora i brividi di incoscienza! Qui ci fermiamo però e l'invesa risposta...alla prossima. Stay tuned paisà!

Ps. Quante volete scritto che le richiamate camere, eccetto la Pana, sono state nelle mani di Alex Majoli della Magnum Agency: si ma tu Manunzio non sei Majoli, eh. Transeat ma le (foto)camere...e poi qui link è ancora oggi sul sito Getty Images e “fatte” con Point&Shot finanche di Epson 850-Z di “solo” duemilioni-pixel l'immagine bianconero tre finestre con neve: che volemo fa?

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