date » 15-10-2020 13:04
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Stillafadores
Come si faceva a diventare fotografi? Rubando, dice, e sai che novità: no che avete capito, con gli occhi. Ma anche con le mani, ah ecco ci sei cascato: l'occasione fa l'uomo ladro. None. Le mani andavano ad aprire l'armadietto delle Rollei trecinque e la mitica dueotto del boss. Si pigliava confidenza con il pozzetto da lati invertiti, certo montandoci il pentaprisma, sempre del boss, tutto tornava a suo posto. E le ghiere tempi e diaframmi.
Se non che venne il giorno della cerimonia, battesimo e le istruzioni: effe otto se stai intorno ai due metri cinquesei (f stop) per i gruppi fu detto, eppure tutti quei diaframmi a cosa sarebbero serviti? Vada per il tempo di otturazione di centoventicinquesimo, e gli altri tempi quando e per cosa? Silenzio. E andò come andò non alla grande ma senza infamia, ci pensò Luciano sotto ingranditore (si stampava ancora bianconero) a sistemare il tutto, e il cliente ritirando i trediciperdicotto cartonato ne convenne. Solo a pensarci e son passati cinquant'anni mi impappinerei (maldestramente) oggi come allora, più o meno. Certo con le Rollei non solo cerimonie ma anche cataloghi, primi e timidi di artigianato locale che l'allora Ente per il Turismo ci commissionò; i testi li scrisse Zappacosta che era giornalista, infatti lo studio del boss era AGL (Agenzia Giornalistica Lampo) un Carrese di provincia che produceva anche still life con padelle, non per friggere ma lampade opaline interne e si poteva controllare ad occhio le ombre cadenti. E di nascosto, come sempre, lì con Rollei a sperimentare quando tutti, per un motivo o altro erano fuori dai c...avalletti fondali lampade e oggetti vari. Vedete? Veniamo da lontano. E con poca spesa, in un modo di fotocopiatrice alla grande e i giovani cosiddetti fotografi pensa te a rifare paro paro la stessa fotocopia e si parla male di omologazione coronarica, e attrezzi di cinquantennio gli still life che più spesso prendono posto su Manunzio.it. Still life, certo, come modus pensandi, meditazione a poco prezzo e senza posizione di loto e cazzate varie orientali: buddismo ce l'abbiamo incorporato come la forza di Asterix innata e senza pozioni del Druido sacerdote dei galli che resistono...ballons (strips) dei revanscisti francesi René Goscinny e Albert Uderzo, che se non era proprio per Giulio Cesare stavano a dondolarsi da un ramo all'altro, si il naso francese vabbè ci siamo intesi.
E così il quadretto di famiglia, ci si augura torni utile: a sinistra un adattatore plasticoso del solito Store per montarlo su parabola dall'altra uno snoot una triglia, ecco, a nido d'ape che i pesticidi non uccidono come la réclame, un piccolo bandoor alettato e tutti fan bene la loro parte in scena a modica cifra (per certo tempo Orzo bimbo la scatola sagomata ad hoc ha funzionato egregiamente quale snoot). Il cavo, un jack da collegarsi alle torce flash e dall'altro alla fotocamera, adattato avrà cinquant'anni oggi sostituito non già da noi con emittenti radio frequenza a comando flash. E questo su stativo è un vetusto 45 CT4 di Metz, ottimo che oltre a funzionare in TTL con vari attacchi, sotto Contax 139 analogica d'antan, il M(anual) con possibilità di tutta mezza e quarto di potenza, eccezionale, e giù ancora W(inder) lampi strobo per motori/winder e su Contax 139 a meraviglia. La sempre verde Oly E- 510 con Live-view (inventato da Olympus) qui formato nativo 4/3 e varie ottiche: 14-54 o ventotto centocinque in formato Full-frame/Leica, e mastodontico ottanta trecento sempre equivalente. Altro non c'è che dire e le immagini per un fotografo poi “parlano” da sole, del potenziale bellico, ecco, che è possibile tirar fuori giusto i minchiapixel necessari. Dite? No quella non la potete acquistare, in parte perché innata (Platone) in parte per arte pratica (Aristotele) la creatività si capisce. Ai voglia a robot ed AI: non tutto e numero cari ino + cul + atori eterodiretti: vero sceriffo campano De Luca?
Ps. Si Ikea lo dimostra a dirne una come si costruiscono cataloghi ricorrendo a costruzioni di grafica 3D, ma siamo all'antica e poi come certi Sauri prima o poi...
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date » 12-10-2020 08:47
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michelangelo merisi caravaggio, storia arte divisionismo, fotografia digitale, photoshop elements, luce racconto, emozioni colore, mattino oro in bocca, set still food, still life domestico, caravaggio,
Caravaggio (cum grano salis)
Vabbene però datevi na calmata così come il grafico figlio di Sky: Caravaggio aggiungendovi, guardando meglio a monitor Mac, e con rumore. Ah non ci eravamo accorti.
Ok go back. Il cielo è velato ma qua e là un raggio di luce pure arriva. L'aria è grigia ma non piove. In cucina nella fruttiera, come ad invito, frutta si direbbe di stagione. E ancor prima del caffè due mele e pera, che non si fa appena alzati mi raccomando, sono nella living room che è più figo che dire soggiorno. Tavolo lungo che sembra fatto apposta. Finalmente il sole, meglio una scherda, lama non eccessiva. Un panno per l'abbisogna a mo' di tovagliolo. Siché sul bordo del lungo mobile, sistemato il tovagliolo e la frutta il resto è nell'inquadratura sovrastante. Certo poi ci ha pensato un plug-in di Pshop Elements versione boh tanto è vetusto. Una sola prova del preset e il gioco è fatto: sopra sembra un disegno, ecco, tutto il resto e si vede è digital image. Finto vero direi verosimile. E Caravaggio? Buon'anima qui c'entra per puro lato B, infatti era interesse tutt'altro se non “fermare” l'attimo di luce. Ecco raccontare con niente il chiaro-scuro-elementi per la messinscena.
E il rumore? Daje prodotto dal preset che non dà per niente fastidio, anzi, valore aggiunto. Rumore che una volta sarebbe stata grana fotografica, decisamente su formato Leica al contrario su 120 o più ancora 10x12 per coloro che fabbricavano fotogrammi per chissà quale mercanzia per offset.
E qui per chi ne vuole gli echi che ogni bravo fotografo ( si vabbé) dovrebbe avere, certo, nel suo bagaglio o più background scritto così “veri naise”: storia dell'arte
Divisionismo
https://it.wikipedia.org/wiki/Divisionismo
Michelangelo Merisi in arte Caravaggio
https://it.wikipedia.org/wiki/Caravaggio
Ps. Camera Olympus E-510 formato 4/3 con ottica 14/54 (equivalente 28-105 in full frame) con impostazione manuale 1/20 f 4.0 a mano libera (con accessorio inventato a sostegno camera: no stativo no cavalletto) a Iso 200. Luce di finestra naturale (no window/bank) del giorno 11 Ottobre 2020 ore 7.45
date » 02-09-2020 11:02
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natura morta, still life, cantina vino sfuso, anni sessanta mezzogiorno italia, mediterraneo popoli, walter benjamin opera arte epoca riproducibilità tecnica, fotografia still life, luce ambiente, olympus still life, le cose che non si vedono,
Le cose che non si vedono
E vorrei vedere, ecco, il contrario. Vale a dire che la “macchina” visiva che i minchiapixelisti scambiano, è una cosa e la Mente (che mentisce per statuto culturale) è altra senza scomodare Walter Benjamin**. A farla breve che in fondo siamo pur sempre fotografi, la bottiglia e quel bicchiere di vino (in copertina e per la verità liquore Montenegro annacquato) sono tutt’altro che due morte cose: in Italiano Natura morta per l’appunto,
stupidità che solo l’italico pensiero può, per questo preferendovi l’inglese still life perché è tutto tranne che la Morte in campo.Tutt’altro che piaggeria esterofila. Still life che dovrebbe essere per Statuto ino + cul + ato a sedicenti fotografi come qualsiasi anti Covid per intenderci: mortale. Ma non nel senso di finale: vedete com’è difficile rendere anche con l’immagine scritta le cose che non si vedono? Bottiglia e bicchiere immersi nella luce mediterranea del mattino finale di Agosto incandescente, e giriamo per il set mezzo nudi...Si vabbene cosa ci sarà mai in quei due lì su fondale (che poi è il domestico soggiorno) e sottostante piano di marmo (in verità vile vinile) che non si vede? Vino che tale non è ma fa lo stesso per i boccaloni diuturni che tutto, ecco, bevono dal tubo delle meraviglie a reti omologate e mummificate! Tutt’altro tempo in cui si andava alla cantina a prendere vino, sfuso da grandi bottiglioni impagliati e rubinetto ottonato. Cantina immersa in perenne penombra piena di soffritto per avventori dalla gola mai sazia, di vino. Vino a spandersi sul grigio marmo (vero) del bancone mentre il mescitore (la moglie) urlava qualcosa a mezza via fra cucina e tavoli apparecchiati. Odori e miscugli da suk, e prima della ritirata per i trasportatori (in pantaloni corti) di vino, un bicchiere di inebriante Spuma simil Coca Cola che manco si sapeva se non nei fotogrammi dei televisori bianconero dei Sessanta passati a miglior gloria. Tutto questo invisibile sta dentro un “banale” still life
** “Si capisce così come la natura che parla alla camera sia diversa da quella che parla all’occhio. Diversa per il fatto che al posto di uno spazio elaborato dalla coscienza dell’uomo interviene uno spazio elaborato inconsciamente”. Walter Benjamin L’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, pg. 41 Einaudi
Ps. Ne l’immagine bianconero di H. C. Bresson (qui a corredo) un ragazzo per strada con fiaschi di vino, immagine proprio per gli imbecilli glorificati (entrati nella Gloria del Paradiso ad essi, imbecilli, dedicato) che pure sta dentro la “Natura morta” in apertura
Retropalco
date » 18-08-2020 16:14
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ercole pomodori, giardino esperidi, san marzano pomodoro, super eroi, codifica raw olympus, software olympus work space, olympus camedia c 5060 wz, manico del fotografo, ocristofor colombo pomodori, africa pomodori egizi, poeta orazio flacco, marco polo spaghetti,
Pummaro’ boat
Vabbene Harry Belafonte al posto dei pomodori cantava più prosaiche e turgide “banane”. No è che navigando ci s’imbatte in uno scatto Manunzio del pomodoro. Ah un momento prima che scappi: Ercole oltre le sue colonne vi andò e nel giardino delle Esperidi per prendere i pomi-doro non già i pomodori? Dite? Ah ma non ci siamo capiti: se il super Eroe non della Marvel si recò per una delle sue sette fatiche, erculee per l’appunto, lì, cosa fa 1492 anni dopo il buon Cristobal Colon o se vi pare il genovese Cristoforo Colombo? Significa che i “pomodori” il mondo antico lo conosceva già, e ci faceva come noi da condimento (oltre che conserve in buccacc' o rituali barattoli odierni) per la pasta, almeno del tipo lagane citato del conterraneo Orazio Flacco: spaghetti bisogna attendere Marco Polo l’orientale ( e soliti Gesuiti)...E poi a continuare pizza etc etc etc. Capite come il sanmarzano del caso stravolga la cronologia dei soliti noti, babilonesi pandemici.
Converrete che nella furia iconoclasta questi nostri babilonesi buttatosi a capofitto, ‘ndo cojo cojo, non s’accorgano che, non solo il boomerang, torni indietro ma prende la strada del lato loro B...ci siamo intesi. Ma più di di tanto non ci coglie, anche perché letto anni fa che in Africa, sponde Libia e circonvicino Egitto il pomodoro era già noto e dai tempi dei romani, che per evidente ragione di copione non potevano toccare il sanmarzano per non rompere la narrazione dell’Anno Domini 1492, dodicesimo del mese di Ottobre, che in latino fa Octo (quando il calendario aveva dieci mesi terminate con December/Decimo) e non la finiamo più!
Certo tutta sta filippica per la solita (inutile?) lezioncina da illividire i richiamati babilonesi? Anche, e se han voluto la “globalizzazione” si pigliano il boomerang anzidetto, lì dove fa un po’ male: de gustibus.
A parlar serio pomodori in still life, immagine di quando di buona lena ci si alzava di mattino presto, allestito il set e con il Sole al punto giusto filtrato da domestiche tende chiare (tutto in luce diurna e manco pannelli di schiarita) il resto è manico che non è acqua! Dovevano poi finire le immagini (no i pomo-dori) nella mostra Afip del famigerato Expo, quello in cui Sala finisce davanti ai Giudici...ed esborsa parte del maltolto. Per i curiosi l’unica volta che è stato usato il Raw in codifica Orf su la terribile Oly 5060 Wz: incredibile microchip (non quello da iniettare via vaccino alla Bill & Melinda Gates) tant’è vero che per semplice curiosità un file venne stampato una in fomato 70 x 100 da impallidire la RZ di Mammamya, per chi è fotografo e non già minchiapixelista improvvisato
In schermata Olympus Workspace che apre, manco a dire, i file Olympus Orf. Programma senza infamia e lode che, tuttavia, permette in un botto di aprire i pomodori trovati su pennetta Usb, e che avete capito mica all’arrabbiata!
date » 24-07-2020
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trittico fotografico, still life less is more, estate ombrellone, stand salon fai da te, fotografia digitale, natura morta accis', cucinare immagine, palo di ferro, pal' e fierr', terzo movimento e finale,
Terzo movimento finale
Finale seguito del precedente still life nonché la cucina stellata di chef, trilogia del saper fare un'immagine con quattro (letterale) cose, sempreché si ha qualcosa da dire, prima a sé poi al terraqueo. Ora per riparasi dal sole cosa e meglio di un ombrellone? Viceversa in città dove l'appoggiate se non d'una base ad hoc: tanto ci vuole? Ci siamo quasi, mo' a mazza la mettete da parte, al suo posto un bel pal' e fierr', abbiate pazienza ma il calembour viene da sé...Voilà un perfetto stand salon, a buon mercato; se la “signora” vi regala (?!) uno dei suoi innumerevoli carrellini porta piante con ruote che non si capisce se è una casa o una serra tutto scorre!Ciò non di meno anche un robusto stativo per luci torna utile (vedi immagine) costo a parte, tutto per evitare manovre con cavalletto a riposizionare inquadratura!
Photographers Across the US Teamed Up to Shoot 10,000 Free Headshots for Unemployed Americanshttps://petapixel.com/2020/07/23/photographers-across-the-us-teamed-up-to-shoot-10000-free-headshots-for-unemployed-americans/[/right]