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C’è uno strano padre-padrone di Fotospeed, si scrito senza ph benedetti “inglesi”! Tester che stavolta, pensa te, ci stupisce e ripesca la Pro 200, che ora aggiunge una S (per strunz’?) e migliorie del nulla Wi-Fi a parte. Sicché grazie al c...osto delle cartucce, dice il fotospidico, sì, è possibile fare “arte” su carte artistiche ad hoc. Vedete? Ciuf ciuff il trenino, vaporiera, gira su lo stesso binario del Pensiero Unico e chi lo dice? La Mamma della Giostra acquisti. Stucchevole oltre il dicibile, sennonché quando dalla tremolante (niente a che vedere con quell’altra splendida stampante a nome Hp 9280 che sembrava sbiellarsi letteralmente durante la stellare stampa e ne conserviamo dopo oltre un decennio di ottime stampe alcune, poi, messe sotto vetro per i figli che adornano le loro case, e sono stampe dye dell’altra insuperabile Hp 1220 C) Canon escono dei fogli stampati: che dire? Chapeau Canon!


Ps. Il problema della ripetizione ad libitum non risparmia quest’altro luogo comune: aqua così scritto contro pigmenti, questi pressappoco eterni, a salve. Chi garantisce la loro efficienza chimica? Il solito Wilhelm Imaging Research, buono con una patatina e messa al forno? Chi certifica l’ambiente inquinante di inquinanti che si respira, e noi zitti e muti? Chi garantisce i supporti cartacei esenti da “impurità”...chi e non la finiamo più figurasi le puttanate a nome timbro a secco Digigrahie*, dalla serie non si chiede all’oste Epson se il suo vino...andazzo che colpisce ex novo pure Canson. Un po’ come dire di certa pubblicità “neutra” quel “difenditi da fake news” che quelli lì amici nostri non sono, ahh. E poi noi siamo noi e voi nun siete un c...del sempiterno Marchese Onofrio del Grillo/Sordi d’antan!

Pss. Manunzio legge, sperimenta, prova e riprova poi parla a ragion veduta senza mazzette come certi soggetti (glielo scriviamo in faccia su i loro blog eterodiretti) “neutri” loro attrezzature e soprattutto libero pensiero, dicono, come può essere un bipede con catena, lunga sinché si vuole pur sempre agli ordini della Giostra acquisti!


A fresh look at the Canon Pro-200
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Io, la stampante e lo scuro
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Chi sa fa, chi non sa insegna si chiami Verolino o Munari pari sono. Qui due inquadrature che più cinematografiche (grammatica) non si può e detto “campo” e “contro-campo” d’un signore mentre prende la cosiddetta aria nell’ora canicolare o anche nota come contr’ora; Rolleiflex 2.8 su pellicola analogica Agfapan Iso 100 poi convertita in digitale via Olympus E 1 e ottica macro. L’immagine è parte di una più ampia visone, altro che street del menga, dell’evolversi della città dal Novecento (recuperando vecchie immagini) all’odierno in cui si vive. Storia, e scenografia di un film che non sarà mai. Infine la ripresa è quella della fotocopia lo screenplay vuoi perché non ci dispiace l’aria “annebbiata” e vuoi per altre cose

“La carità* è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia”. San Paolo di Tarso. Prima lettera ai Corinzi - 1


Infatti ce ne vuole tanta ma tanta da superare Giobbe che il Padreterno gliene mandava ogni giorno secondo sadismo al momento della sveglia e, sì, pure Lui dormiva e tante cose molto difficile da distinguersi da un Zeus qualsiasi e qui non è cosa. Pazienza per più di un cinquantennio che adesso chiede conti e interessi di mora!
Dunque l’immagine e ripigliamo la terminologia di reportage ben altro dal click facile facile d’accatto effettistico, metti caso d’un Vincenzo Verolino napulitan’ fotografo, niente meno. E mettiamo subito i puntini su le i. Ora di costui ce ne po’ fregà de meno viceversa no quell’aria da “filosofo della Magna Grecia” tipica dei meridionali che il trapassato Agnelli affibbiò a Ciriaco De Mita da Nusco in quel di Avellino, Caporione della allora Democrazia Cristiana. Ciò detto, continuando a mettere i punti, ci sembra costui un’altro classico San Paolo di Tarso fulminato su la strada di Damasco, quella antica si capisce. Sennonché il Verolino ancor prima di diventare “maître” de la photo de street faceva il ragioniere, sì, come da Casoria di Totò memoria. E similitudine per similitudini quell’altro ragioniere ma internation brasilero di nascita ma “formato” alla City of London, à la page, a nome Salgado cui pur se già detto, tutto.
E veniamo a chi sa tenere una macchina fotografica, Rollei nel caso di specie e la stellare versione 2.8 non nostra, ma che usavamo a prestito all’insaputa del “Baffo” alias il patron dell’Agenzia Foto Lampo, sempre un Vincenzo Carrese e sua Publifoto in Milano in sedicesimo a queste latitudini.
La stampa, poi, via Agfapan 100 cavallo di battaglia collaudatissima pellicola bianconero teutonica, riversata all’odierno in digitale via Olympus etc, copre la vita quotidiana di provincia italiana. Storia e proprio così nel solco dei Berengo Gardin Uliano Lucas o lo stesso Luciano D’Alessandro, fotografo durante il terremoto Ottanta divenne anche editor fotografico del Mattino in Napoli: una monografia alla sua visone fotografica resta impressa, fra l’altro, su i Grandi Fotografi edito all'epoca dalla Fabbri Editore. E quindi siamo in buona compagnia, certo ognuno secondo proprie possibilità si capisce. Ecco che il reportage termine tutt'altro che passatista ha sua ragion d’essere. I ‘meri + cani che devono inventarsi qualcosa nella loro miserabile esistenza senza passato (storico) presente e di diman non v’è certezza, giocano con inutili paroline tipo “street” che se uno si sposta in periferia: cos’è mai? Street fotocopia di tons precedenti del cesso a cielo aperto a nome New York? Inutile proseguire: sì, vero conoscono anche loro hic et nuc la fine della “nazione” indispensabile al besenisse del terraqueo si capisce pure questa.
Saranno le immagini di un Verolino qualsiasi “specchio” dei tempi? Al posteriore anatomico tonante l’ardua sentenza, e per quanto ci riguarda proseguiamo tranquilli la nostra navigazione senza Logge di appartenenza e manco adepto in grembiulino sozzo di adrenocromo sangue della triplice Cia-Mossad-Pentagono che reggono l’esistenza fin quando torna utile della sacerdotessa del Nulla Sara Munari, e tutti i pari compari della Scampia/Myphotoportal. De gustibus? Mah...Fine prima parte


*Etimologia. Il termine deriva dal latino caritas (benevolenza, affetto, sostantivo di carus, cioè caro, amato, con cui San Girolamo, nella Vulgata, traduce il greco ἀγάπη, agápē (come appare nel Nuovo Testamento Greco), cioè «grazia» oppure «cura».


Ps. Come Verolino, non sponsorizzato però, possediamo una G9 Pansonic la mitica Gh4 e per gradire assai la Fz 300 delle mirabilia insieme le altre. Si certo pure corredo Olympus 4/3 e serie Pen altrimenti, e giustamente, s'incazzano le fotocamere tutt'altro dei pezzi di silicio-vetro-metal-plastica, bensì occhi oltre la semplice definizione allopatica di "protesi"






Scrollatori edonisti minchiapixellisti...cadaveri eccellenti (come il film omonimo)

La stampa chiudeva il cerchio dello scatto fotografico. Certo in Era anal + logica che in questo caso è ben altro di quei giochini (stupidi ?) stile Manunzio; no qui più del calembour la logica, manca(va). Vale a dire che per sessantottini impenitenti da spaccare il pelo in quattro otto e...via enumerando il negativo bianconero analogico conchiudeva in sé tutto quanto si voleva far “vedere”. Infatti un amico seguace di Bacco, mattina pomeriggio e sera, in una sua mostra “fotografica” mise sotto vetro con sguardo goliardico alticcio beffardo & sardonico, strisce di negativi 135, che a suo dire bastava ed avanzava poiché la “stampa” è “tutt’altra cosa rispetto essi” dixit. Detta così all’epoca (si vede la fine che abbiamo fatto) del tutto usuale e pieno di “dottrina”. Benedetto Sessantotto. Mentre noi ci facevamo un mazzo così in camera oscura e non ce ne siamo pentiti, con il senno di poi! Oggi quanto ad esclamativi….
Dunque s’intende che il concetto di stampa ci è del tutto usuale anche in Era digitale. Fatto non del tutto scontato, anzi. Tant’è che i minchiapixellisti onanisti compulsivi de facto “fotografi” a salve come la loro esistenza (!?) e tali su smartphone Facebucchino Instagram e cazzate varie, ove lì vivono e muoiono. Virtualmente così le immagini-foto eppure mortalmente il resto: due metri sotto terra e chi se visto si è visto. Amen.
Ora la cosa è proprio così: nascono respirano fanno “fottografie” da buon fottografi e le condivido: Mi piace o Non Mi piace il massimo dell’informazione fra bipedi. E proseguiamo che di costoro, Munari compresa, non resterà manco l’altrettanto inutile ombra loro ammorbante il già etere maligno.
Viceversa per background (quant’è bello la lingua inglese che ci aiuta a sintetizzare già la sintesi che è pur breve per giungere a rigor mortis, ma fa niente) la stampa che pratichiamo da un quindicennio su supporto “vegetale” usiamo il cazzeggiare dire non da oggi e per chi intende si capisce; cosa che ci dà l’opportunità di condensare ancora su un pezzo di carta della più nobile manifattura, ieri artistica tout court, all'odierno inkjet e tanto di ICC (che serve ai cretini visto che siamo smanettoni incalliti e che,fuori traccia, dà buoni risultati ed è ciò che conta!) fungibile, ecco: un fattariello na emozioncina con tanto di allure “artistico” ben si intende altrimenti che Manunzio saremmo?
E una volta le printer Hp, dye e pure pigmento, adesso Pro 200 Canon in attesa di 1100 che non è una Fiat con cambio a cloche anni Sessanta, il prodotto che lasciamo scorre fra le dita, toccabile è un’altra dimensione forse categoria dello spirito Cacciari permettendo.
E giunti al final come Cirano, tocco per chi lieto vuol sia che di diman...

Nb. Scrollare cui scrollatori ludica attività del loro ditino che a smartphone fa "scivolare" le pagine a velocità vorticosa e ci sono campionati mondiali per questo: il Nulla

(Copia & Incolla se vi pare)

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Ps. Certo qualche buontempone minchiapixellista ci prova con la “stampa” sia cartacea da vedé, stile Munari attraverso libri-giocattolo (sì, purtroppo sta nella nostra libreria altrimenti di cosa parliamo?) per “insegnare” la materia fottografica, che nel caso azzeccata a qualche muro: di esecuzione? Fa effetto. Straniante quanto basta alle centrali del Pensiero Unico ad Adrenocromo.

Pss. Libidine con il fiocco? Non sapremmo, ma mai e poi mai giungeremmo a tali “performance” britanniche come l’autore in lik che in illo tempore (ebbe a definirsi ex) “sbirro” folgorato poi su la strada di Damasco fotografo e dove volano le aquile, mah. Se come cantava Faber De Andrè i poeti “sono strane creature e ogni volta che parlano è una truffa” cosa dire dei fotografi già matti da legare?




Utero Cosmico? Mah

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8) è così Manunzio oltre al richiamo ale Opere di Misericordia* Spirituali del buon “Catechismo” d’antan s’intende, ché oggi al lor signori là fuori, prima non sanno, secondo latrano contro eterodiretti da Stampa & Regime, e scrolli web vari, già istruite nottetempo.
E dunque, sì, insegnare agli ignoranti è altro step del richiamato Decalogo (veramente Mammasantissima Chiesa, ne contempla 14 fra spirituali e materiali, mah).
Più che altro Manunzio ha un suo pensiero, modus operandi alternativo, senza se e senza ma, al dettato (!) lato traslato e come vi pare. Sicché è proprio il titolo a “illuminare” la strada maestra. Sì, non a caso come pure l’immagine in cover sono tutt’altro che, così, messi a capocchia. Donna-danno-dannazione Utero Cosmico, secondo provvigione ricavato di vendite tout court, diciamo così per non passare per il solito triviale: dicono!
Donna-corpo adescatrice, no? Certo e basta guardare certa réclame. Immagine a pagamento s’intende per ricavarne profitto: ma va? Un po’ come quando il buon Conte detto “avvocato del popolo bue” Primo ministro in Era Covid ingaggiò la Ferragni** in primis e l’insulso ma di tre-cotte Fedez per in + cul + care “ nei giovani (questa la sostanza altro che indossare mascherine) la punturina miracolosa (per la loro morte).
E veniamo al finale. Surfando sulla Rete delle mirabilia ci si imbatte, oramai na piaga, in donne che lo sanno lungo (!) circa il fottografare: abbiamo scritto e riscritto del raddoppio e compà datti na mossa. Se poi guardate il dei “contatti” roba da impallidire: e di che ma di cazzate a man salva. Costei che non sa una mazza di fotografia, fottografia sì, né storia né procedimenti fotografici men che mai l’ideologia e del fottografo Salgado*** cui se ne è scritto della sua “magna opera”: ma costei ha la testa a spartir orecchi? Verosimile...poi fate come vi pare e nel caso (in)seguitela con like + campanella!

*https://www.misericordie.it/opere-di-misericordia

**https://www.huffingtonpost.it/cultura/2020/10/19/news/conte_chiama_ferragni_e_fedez_aiutatemi_a_dire_ai_ragazzi_che_devono_usare_la_mascherina_-5313093/

***https://www.manunzio.it/page-d14579

Perché le Foto di Paesaggio di Salgado sono Uniche nel Loro Genere
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Ps. Pubblicità ingannevole a dirla tutta quella (in specie) della Dea _Madre_Utero_Cosmico. E non solo di pubblicità ma di “accoppiamenti” bastardi con “barcaroli” eterodiretti: Mamma tu sei bianca papà è nero e io chi sono? Così la perspicace acutezza di bimba di nostra personale conoscenza a compendio. Che altro aggiungere Soros & Co?

Pss. Cosa abbiamo scritto alla "donzella" poco sopra linkato qui lo riportiamo avesse idea costei di cancellare il post:

"Ah ecco Salgado il "fratello muratore" che scopre la Fottografia (raddoppio per chi intende) a seguito di viaggio (iniziazione?) in Inghilterra landa di Gran Loggia. Fuor di metafora e di altre anatomie, un mondo di "belle" cose per l'Elite mai dimentica dei castelli, caccia alla volpe e malthusiane cose. Da bruciare altro che esaltare! Manunzio fotografo dal 1969"



Paragoni pagati aumma aumma. Paragone tartufesco mai come oggi dove la stragrande maggioranza delle immagini finisce su lo schermettino di cellulare, e oramai “desueto” monitor di desktop computer. Non ci azzecca nulla ma su gli imb...elli un gran battage emulativo, da farsi in vena e poi mutuo ipotecario come per “avere” una Leica à la page, casomai senza Lcd e pure Monochrom tanto poi con soft apposta ri-pristina il "colore" seppure maldestro di AI per veri hypster



Cazzeggiamenti (a pagamento)

L’ambiente (da circo equestre) è una location autunnale, e due donne. Ecco e cominciamo bene, la fotografa con leggings ma senza slip che comodo igienico e per ogni altra evenienza meniamola così. Eppure l’ambientazione la dice già tutta in “fondo” dove la nostra vuol mettere mano. Mani a dirla tutta su due camere digitali: una vetusta Nikon come quella che regalai al grafico figlio, è Hasselblad. Ossia? Un fico secco tradotto in lingua ‘taliana. Servono certi paragoni di tale sceneggiata? Un modo come un altro larvata + mente per promuovere certa cianfrusaglia blasonata, di chi non si rende conto di essere trapassata, cara Hasselblad.
Finalino. Non è che se fotografi con una macchina d’antan alias Nikon Point&Shoot sei o imbecille o come vi pare.Vabbè un giorno molto lontano ero in chiesa, qui nella ridotta militare dove oramai viviamo, e il solito Agamennone** no, no la figura mitologica e che si chiamava proprio così: Agamennone l’americano che riprendeva un matrimonio da matrimonialista “capace” con due Ricoh G500. E sì, avete inteso bene ovviamente a pellicola che poi finiva, le pose, negli album di cuoio (cammello, bue, zebù?) in classico formato per l’epoca 20 x 25 cm! Altre volte lo stesso “condottiero” usava una Mamiya Super 23 mastodontica: da le stalle (prima) alle stelle poi in formato 6 x 9 stampato in bianconero! Benedetto uomo. E veniamo a noi prima della fine. C’è gente che ha girato spot con iPhone, altri finanche film dopodiché lascio alle vostre meningi (fortuna ad averne!) ogni ed altra considerazione, mah!

**https://www.manunzio.it/sessantotto_e_dintornifigli_di_fiori_ma_non_troppo-d7744

Hasselblad vs. Point and Shoot
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Il film è stato girato interamente con tre smartphone iPhone 5s da Baker e dal direttore della fotografia Radium Cheung

https://it.wikipedia.org/wiki/Tangerine_(film)#:~:text=Il%20film%20è%20stato%20girato,con%20telecamere%20di%20alta%20qualità.

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A sinistra, monitor permettendo il distinguo, la cosiddetta interpretazione (quale sanzione penale s’incorre in caso avverso?) a destra viceversa tutti i grigi possibili altrimenti non è “fine” manco “art” che somigli ai canoni, metti caso visto gli alberi di paesaggio, al Ansel Adams. E per non citare i very nice con i loro emuli mercanti d’arte da quatt’ e nu sold’, che ricorrono all’odierno digital (lastra o acetato che dir si voglia) Palladio, emulo in tutto e per tutto a certa passatista pittura, quindi, su carta rag mentre bevono liquori “inquinati” di chimica inquinata, e vivono in città-cloache a cielo aperto. Ma l’arte a kilogrammo non fa distinguo, Vittorio Sgarbi permettendo


Una interpretazione? E come vi permettete: allineati e coperti!

Web e corbellerie a man salva: siamo tutti fotografi, no? No. Ancor più se la stampa, di questo si parla, è su inkjet e non in darkroom.
Si diceva che la camera oscura, ecco, non la si insegna poiché impossibile se non a fronte di ore, giorni ed anni di pratica con le manine e gli occhietti. E parliamo di stampa “artigianale” ossia frutto sapienziale di tecnica e fegato, il cuore è finito e manco in macelleria se ne trova più.
Il rito, di questo si tratta, del bianconero in camera oscura è cosa che richiede tempo, e questo all'odierno complicato (impossible è meglio) per i minchiapixellisti. Perché questo? Semplice ché le varianti in camera oscura, la stampa finale, presuppone il controllo di molteplici e compresenti atti e procedure prima di dire l'idiota Wow! Fine pistolotto.
Bianconero in camera chiara senza scomodare Roland Bartheschi è di quelle cose semplici semplici, no? No e doppio. Non è che “desaturi” i colori in Pshop e Gimp (prossimo alla versione 3.0 era ora!) o quel soft che vi pare. E neanche se pazziate (gioco in sesu lato) con i livelli e questo e quello fare: none. Il bianconero nasce, alla lettera, già prima dello scatto, ossia un occhio affilato ed affiatato con le gamme del grigio. I settaggi in macchina, e per gli idioti che più idioti non si può, le Leica natural + mente Monochrom e/ o l’unica che tiene passo la Pentax XYZ che non sovviene.
Capirete, quindi, che è una catena e non vale “tanto Photoshop aggiusta tutto” con il c...omputer che maneggiato, vabbene, ok.
Infine, la stampa su inkjet e qui detta “domestica” altrimenti tutto quanto sin qui detto va a p...iantarsi. Tutt’altro che semplice norma di allineati e coperti: usi il profiletto colore (mai usato) già precotto per la cartina dello stesso brand(y) stampante e..na chiavica finale senza se e senza ma. Anche qui per stampare, poi il bianconero con ink pigmentati è pur sempre discreta impresa, figuriamoci gli uccelli (augelli?) che sparano “acqua” colorata formato dye drop. E ne sappiamo qualcosa quando iniziammo una quindicina di anni fa che sembra l’odierno paragone, quei tempi, caverne. Letterale.
Bianconeristi si nasce non si diventa, casomai ci si affina questo si. E ...non fa scienza senza ritener l’aver appreso...scrivere scrivere i dati/appunti retro stampa; provare provare le carte più disparate (ottimi i vari sample pack) fino a quella più congeniale (c’è differenza sostanziale se su lo stesso supporto, fogli separati va da sé, stampate il colore e il bianconero). Infatti ci sono tipi carta e di brand(y) diversi ottimizzati per i “grigi”. Si è provato il buon supporto della gloriosa e unica rimasta in circolazione (tanto analogica che ink) Ilford giacché la classe n'est pas l'eau e la Canson Baryta, prima la 340 gr. poi Prestige ed adesso marchiata 2 e di pari peso. E su la stampante Pixma Pro 200 veramente buone cose. Ah certo il cosiddetto “cast” o l’intonazione tanto del supporto che degli ink e...vedete mica na passeggiata la stampa inkjet digitale, tutt’altro: norma (!?) uniforme è serialità...fotocopia di altre e ancora manu militari? Alla faccia della sbandierata “creatività” per tacere dei creativi e quei perniciosi che salgono in Cattedra via...sottostante link e l'autore lo leggiamo da tempo, sebbene volentieri in aperto contrasto con le sue!


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Stampa in Bianco e Nero Fine Art
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Ps. Un caso personale. Milano Via Brera, Lanfranco Colombo patron de il Diaframma Canon poi Kodak nata fine Anni Sessanta passati. Galleria fotografica in Itaglia, privata, e solo decenni dopo, sempre a Milano, in forma nientemeno museale e funghetti notturni venuti su, galleristi con benda agli occhi. Mia-Photo viene molto, molto dopo, una decina di anni il suo essere in vita, in un Paese di analfabeti tout court, figurasi di Fotografia senza scomodare Ugo Mulas .
Lanfranco Colombo dall’aria già brizzolata, giacche e cravatta da venditore d’auto (donne a corredo) più che “estimatore” di fotografia, anzitutto.
Sul tavolo scorre il portfolio che mi ero portato: ventiperventiquattro di 3M/Ferrania in gradazione n. 3 ultracontrasto che oggi mi vergognerei. Vabbene era reportage, il puerile ed infantile street non esisteva manco con il pensiero ed oggi ha sue esegeti & pugnettari teologi mercanti d’arte con benda su gli occhi e che intruppano via Stars & Stripes all’agonia finale: vedi Harris che più bestiale di papabile presidente non si può. Tutto è spettacolo, no?
Bianconero, davanti Lanfranco, tale era che si distingueva per bianco & nero, letterale: era la moda sessantottina, non del tutto scema, proletaria e di un altro mondo (Giorgio Gaber: Qualcuno era comunista) possibile. E mai immaginarsi che un D’Alema qualsiasi ex Pci, ex Fgci (giovani comunisti qualche giorno prima Gioventù Italiana del Littorio di Mussolini “socialista”) ex Pds, ex Pd, ex Primo Ministro con il gladiatore Kossiga (si scriveva sui muri come le Schutzstaffel gotico font) a vendere armi: che si fa per la famiglia tale il film di Sordi “Finché c’è guerra c’è speranza”. Oggi al corrente il lecca lecca, su carta “fine-art” Canson e/o Hahnemühle à la page (senza scomodare le Awagami del Sol Levante, Banzai) di inchiostri, dicono, secolari, quando di secolare una enorme rottura di c...arte!







Batti il ferro quando è caldo


Infatti e con poche parole: comprare la printer Canon Pro 1100 che in tutta onestà infanga il precedente plotter da tavolo, ché di questo si tratta, di nome Pro 1000 e quindi ha senso?
Operazione di puro marketing l’ovvia riflessione, e ancora una: ma scusate con un lenzuolo di 3, dicasi tre metri (tanto si riesce ora a stampare dopo aver tagliato un rotolo di carta a parte!) in mano come riuscireste ad infilare il di dietro della Pro 1100 senza sgualcire il foglio, evitargli abrasioni del caso? Tenendolo arrotolato l’anima im...elle direbbe? Arrotolato, evidente non conosce le Canon in caso di specie. Vero è che su la nostra Pixma 200 (che spara acqua, dicono, non pigmenti eterni a chiacchiere se non si esegue e conseguente “disciplinare di stampa/conservazione”) usiamo solo e soltanto lo slot retrostante, siamo abituati sebbene usiamo formati standard o poco oltre ma sempre sotto controllo visivo. E poi, via perché tre metri di lenzuolo formato A2 e non dotare, seppure come optional, il porta-rotolo di conseguenza come, né più né meno, d’un plotter qualsiasi: Epson fa così! E finiamo qui.
Quanto al resto dei “serbatoi” portai a 130 millilitro è cosa opinabile, come la riformulazioni degli stessi ink, nel caso “cerati”: sì, per prova provata su plotter di service qui vicino l’effetto setose è intrigante, sebbene poi non aggiunga molto alle comuni stampe se non “artistiche”. Sì, certo che combinazione gli ink cerati richiamati sono solo i classici CMYK! Terminiamo qui che abbiamo altro da (molto) fare. Canon te la sei messa sotto i piedi la buccia di banana, per dire che non l’hai vista? Caduta...di stile!

Post precedente

Ps. Si è scritto, non le mandiamo a dire, a Keith Cooper di Northlight che ha capito sebbene inglese, tiene pure lui famiglia. E si tace per carità di patria di certi altri “venditori” di carta fotografica che cancellano pari post inviato al Cooper

Pss. Ma se uno non è d’opinione, cambia canale. Il Mi piace o Non mi piace proprio questo è: acceso spento, in out, 0 ed 1. Bocche buone . Proprio così vale a dire che bisogna prestare le terga, i fondelli e null’altro che da consumatori compulsivi & incalliti vuoti dentro da non dirsi e impallidire la robotica tout court? No grazie veniamo dal glorioso Sessantotto, tutt’altro che spinello (mai fumato uno) e amore libero, quanto e soprattutto modus operandi per il governo, ecco, della Res-publica. Mica libri e noccioline eh D’Alema Veltroni Mario Capanna blasé Fausto Bertinotti...


date » 05-09-2024 11:47

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Lasciate che i morti seppelliscono i morti

Certo la biblica citazione si presta ad “interpretazioni” secondo convenienza, sai che novità il Libro dei libri dell’Occidente tutto, lo si ripete a giorni alterni e non. E nulla sarebbe del think-tank possibile senza il “benedetto” richiamato, cui livrea svetta fra altri esoterici testi di Manunzio, di rosso fuoco per chi capisce.
Orbene la fottografia, ridottasi così oramai, è anch'essa figlia delle Scritture, sebbene sta scritto esatto contrario: un po’ come dire che due negazioni portano l’opposto. Tant’è*.
Mezzo fotografico che è meglio del raddoppio poco sopra, serve a pazziare, giocare per funghetti nati di notte buia e pure tempestosa. Ipster suona meglio o generazione Z (carriarmati russi?) che è l’ultima lettera dell’alfabeto e gli Xyz sapete dove metterle anglosassoni in salsa sionista, come l’Apocalisse: combinazione? Astrale sicuro!
Fotocamere allora e digitale, sebbene vi è un sussulto nei giovani funghetti, dell’analogico bianconero, chissà richiamo della foresta primordiale; Essenza, Lingua dell’Era analogica. E tutta la Storiadella Fotografia, da quasi due secoli in qua, è scritta con luce digradante dal nero al bianco con pochi e rustici strumenti, di misurazione ripresa e stampa!
Fine pistolotto e per chi ne vuole segnaliamo link per ipster bianconeristi & strittologi (petomani è meglio) che fotografano bananità: banale + banana da mettere...a lor signori dal tonante lato B, la sentenza, e aprite le finestre, grazie! E poi uno dice che si butta a...telefonino parafrasando il mitico Totò

* Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Esodo 20. 4


Best Cameras For Black And White Photography 2024
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Ps. La Fotografia scriveva Ando Gilardi su le pagine di Progresso Fotografico, è altra cosa: dipingere è facile, fotografare tutt’altro. Finis terrae, no?

Pss. Il bianconero si ottiene, come sino a tutt’oggi, desaturando in Pshop et simila i file a scala colore. Operazione tutt’altro che click et voilà, certo. E non di meno il blasone di Leica ci ha pensato a fare argent de poche con sue Monochrom, poi Penatax** senza ricordare che il blasone a giorni alterni ha tolto Lcd (!) e questo e quello per fare sembrare ai cretini fotografi danarosi (di micchia di Zalone memoria?) di trovarsi con bianconero puro & distillato, quando una volta bastava introdurre un 135 così in codice, odierno FF, tipo Hp5 o blasé Tri-X è il gioco poi in camera oscura...

**https://www.manunzio.it/page-d14364





Duje viecch' prufessor' e cuncertin nu juorn' nun sapeven' che fa...

Il titolo certo. Viene da un remoto interno, bolla da porta laterale del cuore. Ancora delle volte è come un motivetto (Dduje Paravise tradizione canora repertorio napoletano) andato o na mosca ‘zeccusa ti si attacca e hai voglia a scacciare, ritorna sempre fino a sfinimento di c…
Sapete di come ami Leica, no? Ebbene ogni volta cerco di non pensarci a questa immagini + fica camera: non mi ha mai detto niente. Sarà la Ferrari della Fotografia, il Mito per antonomasia ma non ci scalda il cuore. Chi disprezza vuol comprare? Avrei potuto averne una in “comodato d’uso” da un amico, una M6, che si cambia (come si fa con abiti ma griffati) ogni settimana una macchina (!) poi stufo del giocattolo passa ad altro, come quella volta la splendida 645 di Pentax, pellicola in formato 4,5x6. Eccezionale per ottiche, mitiche Takumar, e costruzione da impallidire Oskar Barnack Boss delle Leica senz’altro dire. Naturalmente provammo per un po’ anche questa e i fotogrammi va tu a sapé che fine han fatto. E’ passato di tempo.
E qui il sempiterno dilemma: street, sebbene siamo su le rive del sacro Gange inquinato da non dirsi, o vetusto reportage? Vexata quaestio sebbene propendiamo per l’ultima, il reportage che è racconto “fermo” giacché lo street clicchete clicchete stesso luogo, stessa ora, stessi imbecilli pascolanti davanti e dietro l’obiettivo: vero Munari?
Mo’ come continuare? Semplice con il ricordare che certi “santoni” belli e foto-igienici si fittano, come puttane. Il resto è retorica raccapricciante. Ah certo, si: come mai sti figli del pensiero Occidentale detto “razionalista” che basa esistenza sul Pensiero Unico della Proprietà Privata-denaro poi van Leica alla mano in India? Sanscrite cose, sans + ecriver indo-europea?

Qui, infine, due fotografi cui uno di nome Shakespeare: cos’è la reincarnazione fotografica e non più di penna?

Streets of Varanasi
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Bella figlia dell'amoreee schiavo son dei vezzi tuoiii...(Rigoletto, Giuseppe Verdi)


Autem perseverare (Munari) diabolicum est. Vedete, Manunzio che agli altri certo non gliene po’ fregà de meno, fotografa non solo o soltanto da angolazione rinascimentale (uomo-centrismo e misura del tutto, centro focale, gerarchia) ma da altre angolazione: anti establishment, anti pensiero-unico cia-mossad-pentagono (oggi a Roma Urbi et Orbi, i servizi detti “segreti” in Mondovisione!) anti stampa & regime; anti NSA (National Agency of Spion) cui spesso la nostra elide per Nasa (Never Agency Space) cui è molto ammanigliata altrimenti che Mu-sa in the space sarebbe?
Dunque la Munari condomina di Myphotoportal l’avevamo lasciata alle prese con bacchette orientali non già a uso proprio, bensì ad arrotolarvi tagliatelle in umido...benedetta donna ma portati dietro una forchetta (video poi ritirato ché una Vestale, così non é à la page)!
Stavolta tramite e-mail list la nostra ci informa un “pochino”. Letta la mail uno non si capacita del “pochino” ed apre la medesima: no, sempre “pochino” è, avevamo ben letto.
Mo’ la cosa si fa intrigante circa il fatto di “pensare pochino”: come sarebbe a dire pensare, sé è già tutto un programma, lato traslato e come vi pare? Indottrinamento a dire esatto, e se questo sono frutti forse sarà il caso di quel “pochino”?, ecco. Click click tutti in riga e solite inquadrature da Yes-man e con digicamere (forse) Sony, very nice & trandy. Must to have.
Quieta non movere et mota quietare: ubi major minor cessat. Già cessare: d’esistere secondo Vangelo Munari del Pensiero_Unico_ Zombiefico_Cancel Culture_Stars and Stripes?

https://saramunari.blog/2024/07/27/dai-forma-ai-tuoi-pensieri-fotografici/

Ps. La Munari ci tiene al cioccolatino, ma quando lo fa Manunzio s'incazzano, ingrati che siete compresa la coniuge, e cita:
“Una buona fotografia non ha pretese.” Walker Evans fotografo documentario statunitense – dice - e i suoi soggetti erano spesso i volti della gente, così come le case e i paesaggi in cui abitavano". Il Nulla di una "nazione" che da lì viene e l'Aquila aranldica, ecco, loro emblema, è quella Calva dell'Apocalisse! E noi cosa diciamo Munari? Ma il richiamato Evans è senz'altro 'italiano: Franza o Spagna purché se magna ma che te frega!

Pss. Pensare pochino traslato in tempi di otturazione: 1/125 oppure 1/250 di secondo, o finanche 1/500 e 1/1000 o verso l'infinito ed oltre?


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