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La scena come si presenta durante l'arco del giorno. Reportage già pensato per ricavarne “video” tant'è che le immagini hanno, non altrimenti, grammatica “cinematografica” di campi controcampi etc. Questo a dimostrazione che si fa presto a dire indegnamente street, giacché è reportage gustabile, malia diversa, se fisse a muro o su libro prossimo a venire ma tutte immagini con un certo gusto fotografico oggi bandito al posto di sciatteria eterodiretta: Web docet e non solo

Nottingham
Notte e pioggia da stare al coperto, invece Manunzio con la sua fidata Olympus C- 5050 (piccoletta e molto Leica style con suo 1.8/35 millimetri equivalente FF) il Monopod Manfrotto, e via sotto l'acqua. No, anzi no, ché trovato un bel spiovente balcone al riparo si è “immortalato” la scena. Poi smesso di piovere il resto delle immagini.
Sì, vero lo street presuppone “persone” che si muovono s'agitano pascolano ruminano e vivono. E ma persona è dal latino Persona/Personae....maschera teatrale alla lettera che poi prese valore di “individuo” “corpo” e usata come termine grammaticale e teologico.
Infine per noi di vecchia scuola le immagini, qui cittadine ma come ogni altro genere e in ogni dove, s'iscrivono ancora nel francesismo “reportage”

Link video


Ps. Il video (sorta di story-board tant'è che ne esistono diverse versioni e lunghezza anche bianconero per "tastare" gusto e quant'altro) in link è un francobollo ché non amiamo yotubate e altro. E può verificarsi che in base all'OS Mac/Win la visone avvenga solo a seguito di scaricamento file come fosse semplice allegato. Comportamenti del tutto normali.
No Final Cut, No Premiere, No Da Vinci Resolve





Materia Alchemica

Da l'archivio Manunzio e non siamo nella Cappella di Sangro l'alchemico frammassone in Napoli, bensì dinanzi copia in miniatura della Deposizione del Cristo. Trasfigurato e Marmorizzato velo, poi, su cui s'è scritto di tutto e di più (compreso Alberto Angela) ma non ci frega granché. Viceversa certe “traslazioni” partenopee in questa contrada da cui scriviamo, il Capoluogo del Techesasse per via di certi idrocarburi, ci incuriosisce un giorno.
Tuttavia, lo diciamo a giorni alterni per i minchiapixellisti onanisti compulsivi che immaginano d'essere fotografi, ma da mettere a rogo) certe messinscena sono ben altro per “caso”. Vedi l'altare cui si è fatto profanazione (forse c'è ancora scomunica nei confronti de li massoni, anche se l'Opus Dei o la Compagnia di Gesù cui epitome il reggente blasfemo Bergoglio Primero da la Pampas argentina, è quanto dire) poggia la “metafisica” del Corpo Incorruttibile. Manunzio ci ha messo del suo, grazie a gagliarda Olympus C-5050 de facto mini Leica da lente tagliente, riportando l'immagine o “come in Alto così in Basso” ma ci sta pure il contrario. Ah la Chiesa è detta S. M. del Sepolcro, sì, luogo questi che una volta i crociati-alchemici visitavano per arrivare, poi, in Terra Santa per l'ennesima crociata: Intelligenti pauca verba!

Ps. A destra della richiamata Chiesa, tanto per restare in argomento, in una spogliata aula frutto di “sapienziale” restauro da cani, un altare barocco conserva nel tabernacolo un frammento della Croce per antonomasia: quella della Crocifissione-Trasfigurazione...Morte e Rinascita come ricorda quel INRI, altra cosa dal Jesus Nazareno Rex Judeorum, ma "parola sacra" ma pure "parola di potere"



Germany Uber Alles



Nuvole minacciose tuoni e lampi da illividire Giove pluvinio. Cazzate. Dazi in un mondo globalizzato, ci ripetono da mane a sera, è Ossimoro bello e buono. Infatti l’egotico a nome America, che provoca per costituzione guerre a fini “umanitari”, veleggiava ancora su gli accordi di Bretton Woods, furbata uscita dalla Seconda Guerra mondiale, indotta foraggiando il tandem Adolfo-Benito ma pure don Peppino Stalin: scontro di civiltà. E con la scusante dell’attacco a “sorpresa” di Pearl Harbor gli Yankee, notori altruisti ed esportatori munifici di democrazia, assistettero primo alle botte Occidente/Oriente o Adolfo/Benito vs don Peppino Stalin, poi maciullato il Vecchio Continente, arrivano i nostri via Agreement Mafia italoamericana e Navy US e squisito sbarco siciliano, ove combinazione i primi soldati Yankee a mettere piede a terra, i picciotti ci parlavano peffettemante siciliano, ahh cumpari. Tempi di storia già stracciata dal Kapitale che vuole regole, sì, del signor Market ma solo se non gli si tocca l’ossicino, altrimenti. Altrimenti, come nel film: ci arrabbiamo e da Ghaddafi a Saddam una Maidan non si nega a nessuno! E sottofondo vocione Sordi/Marchese del Grillo_” Io so io’ e voi nun siete un c…”
Regole a salve in forma di dazi. Tutto qua stamani? E vi par poco, e ci sta pure per noi uomini e donne che ci abbiamo la mania del click: in che senso? Beh nel senso che i Dazzi del biondo e cotonato Presidente Stars & Stripes ci coglie nel c...uore. I vetri di Leica per esempio. Si vabbè ma cosa ci viene a noi che usiamo altri brand(y)? Leica va si rispettata e il Blasone e...vabbene. Infine in ogni accezione: Leica fabbrica lenti in Portogallo e ci sono lì da mo** linee di produzione da tempo della crisi petrolifera Anni Settanta se memoria non falla uso dire. Crisi se vogliamo genitore dell’odierno Covid, che mente vulcanica sti babilonesi ripetitivi ed a debito altrui.
Sia come sia da $ 200 ai $ 500 dollari (ditelo con vocione di Ollio e fateci sapere) discount per i “poveri” Yankee che così posso continuare ad alimentare più che saga, seghe o pugnette di Cefoli memoria. Noblesse oblige, no? No!

**In Portogallo, a Vila Nova di Famelicao, sono state assemblate fotocamere reflex. In Canada, a Midland nell'Ontario, esiste uno stabilimento specializzato in obiettivi. p.2 Guida pratica alla M6 Edizioni Progresso fotografico 1990


Leica Unveils Line of ‘Made in Portugal’ Lenses that are Cheaper for US Buyers
https://petapixel.com/2020/08/27/leica-unveils-line-of-made-in-portugal-lenses-that-are-cheaper-for-us-buyers/



Leitz Midland
http://www.newoldcamera.it/OpenMind/Leitz%20Midland%20NOC.pdf

Leica Apre In Portogallo
https://www.pmstudionews.com/news-fotografia/news-e-colonna-infame/news/leica-apre-in-portogallo


Ps. Conosciamo sin troppo bene ideologia e socioantropodeché, street e consimile, di Leica ciò non di meno ha mai riscaldato il cuore, tanto serie M che Leicaflex Anni Settanta di un allora amico fotografo che l’usava e prestava



Upgrade

Un blog di “compatte” che seguivo tempo fa e anche adesso si può gustare come un buon bicchiere di vino spagnolo. Si perché l’autore è iberico e decisamente fuori squadra e pure compasso, va mo’ tu a sapé. Chiariamo per i perfidi CaNikonisti, qui non trovate vagonate di minchiapixel (vocabolo coniato tempo addietro mettendoci a prestito un siculo “attributo” con Pi X El che pronunciamo erroneamente pixel ma non così, poiché molto più esoterico) ma immagini altamente creative con una manciata di bit quanto basta. Evidente che per i laudatores “duopolio” non significa molto però se uno fa la conta del “pixel”, come dire: de gustibus. E questo al più sono operazioni commerciali da famigerato Store via Internet, che usiamo pure noi cum grano salis.
E il blog offre il destro, ma pure mancina, a chi scrive che nel corso di un “ventennio (pare che nel Belpaese sia l’unità di misura della linea temporale eventi) ha storato su hard-disk (bello è grammaticalmente esatto il francese disc-dure che così sarebbe anche in italiano, ma esterofili a telecomando…) centinaia e centinaia di GB, ripresi con “macchinette” Point&Shoot, si, ma della gloriosa stirpe Olympus: fotocamere per buongustai

Buscado la magia de la luz
Juan Carlos Martin Flicker gallery


Olympus C- 5050
Una Leica…a mandorla
Aqua de Marco



Ps. L’immagine del post è una foto di “famiglia” con vetusta e pur sempre tosta C- 5050 in perfetto esercizio, affiancata da una Ep-2 (trovata in buono stato e manciata di Euro) su formato M 4/3 e dotato di un bestiale 35 millimetri, su passo Leica, f 1.8. Un upgrade notevole, oltre l’antitremolio a bordo Ep-2 che evita, nei limiti del possibile, il ricorso ad alti Iso a tutto vantaggio della levigatezza, ecco, dell’immagine finale, comunque sempre usabile grazie a miracoli di Olympus. Aggiornamento Ep-2, quindi, di un già sperimentato 1.8 su la C-5050 dei miracoli. E per altrettanta manciata di Euro, il pentaprisma da innestare ‘ncoppa o contatto caldo (hot shoe per gli esterofili incalliti). L’inquadratura è della sempre verde E-20 e suo 2/3 di CCD altrettanto portentoso by Kodak. Quadro di famiglia, si è detto, e ripetiamo per buongustai fotografi



Aqua de Marco

E grazie a questo tempo marzolino, con largo anticipo, che papariann’ (indugiare) nello studio nel mettere “ordine” a parte della libreria (Manunzio uomo di libri è) strabordante all’inverosimile, mentre domestici parenti come Avvoltoi rotanti in attesa di una qualche distrazione per riempire la raccolta differenziata…(nemo profeta in patria, no?) da una busta cartonata due stampe, esemplari di provini per i tanti progetti che gonfiano i cassetti, stanno sul punto di cadere e afferrati al volo (specialità Manunzio) portano ad una pausa pensierosa (altra specialità della casa) di cose che da nove anni in qua si posta a giorni alterni. I minchiapixel che da qualche tempo non scriviamo più. Stampe in formato trentaperquaranta, file di compatta Olympus C-5050, che si è upgradata e ne parliamo prossimamente. Un trentaperquaranta su carta “rag” straccetti cotonati à la page stampati in quel di Milano in sorta di pre-press. Ora se vista (delle due stampe la bianconero che è meglio) a debita distanza, secondo canone codificato, sotto vetro ben difficilmente si noterà la “sgranatura” notturna dell’immagine (sotto c’è solo matematica binaria). A parte questo, l’obiettivo è raggiunto, anche perché messa in rete (dove uno poi ci gioca ingrandendo sino all’ultimo pixel per dispute serale a bar sport) l’immagine di qua e di là dell’Atlantico mare, piace. Touché e questo è una fotografia che “piace” Print Viewing Distances and Print Resolution


Ps. L’immagine con diagonale, misurata con metro a filo da Capomastro, prossima ai cinquanta centimetri andrebbe vista ad una distanza teorica di 1,5-2 volte questa. E anche così la conta dei pixel o la “sgranatura” lascia il tempo che trova in considerazione che, sotto vetro con abbondante passe-partout del caso, ancor più risalta l’attimo fuggente di una sera di pioggia; immagine prodotta d’una “semplice” compatta la stessa usata da Alex Majoli della Magnum Agency



5060 (post obsolescenza programmata)

A non farci caso tant'è l'abitudine, male. Anzi come una bolla che viene dagli abissi si presenta, e chiede conto. E allora non si può far finta di niente, e d'altronde sta scritto: “Date a Cesare...” E sia. Anzitutto i numeri non sono segni grafici, casomai per Excell dei ragionieri di Casoria, quanto e forse presagi. Tant'è vero che se fate così: 5 + 6 escludendo nel caso gli inutili zero, il totale è un bell'Undici: Giustizia numerologica? Può anche darsi e mai dire mai. Siché tolto il riferimento kabalistico, resta la sostanza di una camera fotografica targata Olympus seguente i precedenti, tutti ben risusciti. Vero è che tra gli eterodiretti prezzolati (con famiglia) tra le point & shoot, che qui si narra, è conosciuta più la saga Nikon Coolpix (sebbene antecedente ad esse una Fujifilm veniva proposta per “reportage” e spiace non trovare il numero di Progresso Fotografico che ne trattò).
Sia come sia il ramo cadetto delle “punta & scatta” è stata la palestra tecnologica per le linee professionali: laboratorio se vogliamo. E questo vale anche seppure in maniera limitata in Era analogica quando certe feature comparvero prima in serie “cadetta”.
5060, dunque, e precedente modello 5050 di Casa Olympus, ma che sarebbe fuorviante metterla così, poiché due linee diverse e tutt'altro che antagoniste. La prima con una “dolcezza” per farci di tutto e di più, la seconda con un taglio, senza virgolette, pure escludendo del tutto il settaggio di default, è ineguagliato e con la strepitosa apertura f 1.8 su lillipuziano sensore. E non di meno assimilabile (nientemeno) che a Leica per prova ben più che provata verificata e stampata e poi Majoli docet.
E di nuovo 5060 che l'archivio digitale venutasi a strutturare negli anni (gerarchizzato da vetusto Lightroom v. 5.5) è per buon novanta percento Opera, maiuscola per chi intende, di questa incredibile fotocamera digitale. E del suo booster per due pile inside a creare un attrezzo magnificamente brandeggiabile, di una autonomia spaventevole: giornate intere con il monitor aperto (sebbene la camera ha un tunnel passato per mirino ottico e scarsamente praticato).
Insomma una 5060 conosciuta sin nelle remote pieghe, fatto che ha consentito a Manunzio di essere ciò che vedete, in caso di specie nel Portfolio per esempio.
E per gli schiumanti e biechi prezzolati la pagina della Getty Images è quanto di più eloquente al riguardo: senza se e senza ma. Infine parafrasando l'anglo-napoletano (magistrato) Henry John Woodcock...e fotograf' parlan' co' è fotogramm' oj né!


Ps1 Tranne l'immagine, sul sito Getty richiamato, delle finestre su Epson 850 Z quelle di food bianconero riprese su stellare nitidezza di C-8080 sempre di Casa Olympus, il resto è della “morbidezza” C-5060 Wz

Ps2 Siamo per i confronti arditi, apparente, secondo i codici codificati e prezzolati di Stampa&Regime (con famiglia) del settore. Insomma poco incline a baciapile e iscrizione a Logge cui deriva lo status e lauto conto bancario di fotografo di Regime tout court. Così come in Era analogica non c'è stato sistema (brand) provato e soluzioni in camera oscura (bianconero colore e sviluppo invertibile) provate e sperimentate “controcorrente” per poter poi fotografare con scienza e soprattutto fantasia, parimenti in Epoca digitale cominciata su computer Amiga che la solerte eterodiretta “stampa” misconosce preferendovi una “mela” morsicata cui pure si sta digitando. Siché alla 5060 il passo più che breve in considerazione che la si è usata per la cerimonia di nozze del fratello in tandem con una Epson 850 Z e nel Diary se ne parlato. Insomma più che confronti aridi, fine a se stesso, cognizione di causa come al solito

Ps3 L'immagine a corredo è di un “misero” iPhone 4 con post-produzione in PS Elements quando si è creativi, viceversa Lightroom per fare i “fotografi” di grido


Photo © Michele Annunziata


Parigi val bene…una foto. Il francese è quello scolastico che mi ha fatto dannare l’anima negli Anni Sessanta. Francese di scuola. Tuttavia è la Fotografia che mi fa preferire quel Paese: resto e sono italiano senza se e senza. La fotografia (sovrastante) qui in minuscolo come scatto, sorto dal magma interno che ognuno poi si porta dietro e noi con discreta consapevolezza espressiva e narrativa. Di quelle cose (ante scatto) vaghe di Francia, non certo mediate da un cretino a tutto tondo alla HC Bresson: chissà un Atget o un Doisneau. Anche se non è detto siano state le loro immagini (fascinazioni) ad “ispirare” lo scatto. Infatti anche di qui fumosi film con Jean Gabin, o una nebbia di Simon Signoret con Alen Delon: mirabile la scena di lei (L'evaso) che rientra in casa con una panella di pane che sembra proprio qui e ora, ma già nella memoria del tempo!
Di certo c’è che quel giorno (fotografia sovrastante) e non un altro con pari nebbia, il mestiere di fotografo ha ri-creato lo scatto. Quella nebbia e quel silenzio di centro cittadino della mia città e non già Parigi. Fotogramma “parisienne”. Impressione mattutina (fotografia sovrastante) ripresa con una Camedia Olympus presa dallo zaino anch’esso quotidiano: e quanti minchiapixel?
E tuttavia l’immagine si presta a ben altro, ché a questo punto (entrati nell’ottavo anno da quando esiste Manunzio.it) bisogna scriverne, e di come sia possibile far breccia nelle genti ai quattro angoli del terraqueo che vedono le immagini prodotte…come di Giacomelli mai mossosi dal suo luogo natio. Paralleli che saltano fuori dalle pagine di riviste…

Man

Olympus OM10 una camera a prova di "cretino"




Chiariamo subito: non rientro nella categoria, sarà per la prossima. Forse. Olympus che conosco da più di quarant'anni (oggi C 5050 alla Majoli/Magnum o in tutto e per tutto Leica ancor più miniaturizzata a mandorla, poi la C 8080 che a 50 Iso fa vedere i sorci verdi alla E 1 che è il doppio e più di area sensore, ed infine la E 510 niente male e brandeggiabile) quando con il modello OM1 creò lo scompiglio tra la premiata CaNikon. E delle ottiche Zuiko? Chiedete a Zeiss please.
OM10 una automatica per “cretini” ma che era in dotazione ad una signora, per sua sfortuna consorte di chi scrive, per riprendere certi stage, il suo lavoro di assistente parasociale, cui operanti erano tutti handicappati: da handicap che è altra cosa dal “diversamente abile”. Fermiamoci qui poi una prossima volta ci occuperemo dei polyti cal(li o cani fate vobis).
Olympus micidiale, anche solo in automatismo totale, sino a certo punto. Si perché quei cretini, questo sì, della Olympus avevano creato (lo vedete nel video) una rotellina non economica all'epoca che si inseriva in un foro per diventare, e poter controllare, meglio lo scatto con Tempo d'otturazione mentre il Diaframma su ogni ottica di serie...
Macchinetta, infine, che poi dava le foto che il “cretino” dietro l'oculare era c**zo suo riuscirvi a fare. Oh pellicola eh gente: Era Analogica e non c'era il raw la minchiata che consente ai trenta-quarantenni (cretini?) di “sviluppare” sto c...olore semmai in bianconero partendo da foto impossibili tecnicamente/competitivamente etc! E uno viene da dire ma senza raw i cretini poi vivono? Noi non lo usiamo mai anche perché su Quattro/Terzi i file Jpg non si “sviluppano” ma li si mette nel c...atodico tubo per l'impaginazione finale! C'est la vie cher c... che oggi non è cosa scrivere dopo essersi sorbiti la “nottata” elettorale eterodiretta a telecomando via Stars&Stripes: vero Cinque Stelle e italioti che li avete votati?
Il Tempo Galantuomo è: ve ne accorgerete oh sì e molto ma molto amaramente. Chi è cagion del suo mal pianga se stesso!

Man


OM10 Olympus Camera

Una Leica…a mandorla




Abstract
like the italian photographer Alex Majoli, from Magnum Agency, I used same camera or poin&shoot C-5050 by Olympus for thousand images of my personal archive


Bastian contrari si nasce o si diventa? Bella botta: l’un e l’altro va da sé. E infatti se non fosse per una base (condicio sine qua non) ben difficilmente, a meno della roulette russa o teoria dei grandi numeri a raffica, la cultura tirerebbe fuori qualcosa di “artistico”. Insomma eretici si diventa manipolando l’eresia che si è succhiato dal latte materno. E meno male che non siamo ai tempi di Giordano Bruno! Sia come sia e tralasciando album di famiglia arriviamo al dunque. Sì, il bastian contrario più che professione è una Fede, e noi l’abbiamo incrollabile tant’è vero che facciamo cose che, secondo standard casomai stars and stripes o di certo liquame di Stampa&Regime settoriale, sarebbe/è inconcepibile se non con la premiata ditta CaNikon e blasé Sony (che fa la gradassa su le ceneri di Minolta che acquistò tempo fa) o Fuji che ha una certa tradizione fotografica, oltre che produttore di ottime pellicole bianconero e soprattutto colore: Velvia ricorda niente? La chimica E-6 che ha steso letteralmente il famoso Kodachrome di Mammasantissima Kodak: vero National Geographic?
Immagine notturna va: Olympus C5050 tirata, ecco, a 400 Iso/Asa che più in là non va ma dall’obiettivo equivalente 35 millimetri in passo universale/full frame corrente, F 1.8. E stiamo parlando di una point&shoot da sensore lillipuziano. Roba da matti? No faceva così, e pure in notturna un certo Alex Majoli della Magnum: e mo che state a dì? Le solite cape chinate quando gli allineati e coperti a telecomando non sanno cosa rispondere perché il “suggeritore” delle masse non sa che pesci “prendere”. Majoli-Magnum-C 5050 Olympus e dall’altro Man-Getty Images-C 5050. Si fa quel che si può, via.
S’intende dire che se c’è qualcosa da narrare la “macchina” è relativamente importante: intendiamoci la camera è il fotografo per chi intende. Punto.
Una sera di pioggia, quindi, con la Olympus C 5050 e il Manfrotto monopod, si sa mai. Poi più che altro è servito quale bastone del viandante…ché la luce ambiente (calda per intrinseca natura e preset del bianco che si lascia a manetta su “caldo”) dai lampioni color ambra consentiva tempi di otturazione di 1/25 a f 1.8 più che sufficiente a “fermare” la scena inquadrata. Naturalmente il “mosso” è voluto e ricercato altrimenti che bastian contrario…

Man

Notturno (bagnato) dall’Italia


Ps. Majoli come la miglior tradizione vuole usava Leica a pellicole poi Olympus digitale per ritornare all’ovile dal momento che Leica è diventata digitale: noblesse oblige…
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