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Fuori ordinario...

...e vorrei vedé se Manunzio, eh. Non è questione di bastian contrario sine die, ci mancherebbe. E solo che “sono” fotografo sin dai banchi di scuola delle Elementari: gli ultimi fogli dei quaderni era il rifugio per disegnare set cinematografici, oppure sul bordo, pagina dopo pagina disegnare immancabili tuffatori, poi svolti velocemente fra pollice ed indice dava l'impressione del movimento. E, quindi, capirete il non allineato Manunzio, che viene da molto lontano, se vi pare.
Ora che dagli Anni Sessanta siamo ai Settanta ma di età, giorno più giorno meno via, la cosa di mettere in movimento oggetti “statici” non è mai passata.
Si, la malia ipnotica dell'immagine fissa eppure in movimento (niente ossimoro, please) si è rafforzata grazie anche a quelle sere estive di fine Anni Ottanta su la riviera del Conero/Ancona, allorché in piazza di sera (buio, caverna, Platone, ombre dette cinesi, onde Alfa...) la batteria di Kodak Carousel faceva sfrecciare, con tanto di musica a complemento, le immagini diurne scattate da noialtri e Prof; avevo G. Berengo Gardin, senza aggiungere altro. 
Proiettori che animavano, alla lettera, le slide prodotte durante le ore diurne dei vari Workshop. Cose fenomenali, immaginatevi adesso con il “digitale terrestre” cos'è possibile e niente NLE, o montaggio detto non lineare.
E qui gli strumenti per fare codeste cose si restringono al numero d'una mano. Infatti scartati, e non che sia possibile ci mancherebbe, i FinalCut-Premiere-DaVinci e tutta la schiera di sofficiume Open Source, mettiamola così, come ben ”perforante” ShotCut, ebbene una sola mano basta e avanza. E con ordine, esclusi i teutonici Wings Platinum (mi pare sia il solo soft a girare unicamente su Windows) e m. object approdato, però, da poco anche su Mac (nazionalizzato e non solo da Andreella Foto) rimane cosa? Beh programmi estremamente user friendly del tipo, una volta ProShow fallita House ma che era per solo Windows, e poi il ventennale AV PTE giunto alla undicesima release, or ora.
AV PTE V. 11 in versione Pro, soft che per i “montatori” fa rabbrividì. Sia come sia: cosa non può fare sto programma? Tutto e costruito artigianalmente senza fronzoli da Circo: di nuovo non è un NLE, ma basta e avanza per mettere in movimento immagini “fisse” cui malia non ha paragoni cinematografici, pur usandone il linguaggio simile e preparazione.
Insomma la facilità di fare e disfare uno “slideshow” o court-métrage c'est plus chic, e niente a che fare con PPoint e/o Keynote. Tant'è che solo alla fine, il PTE AV al contrario degli NLE soft potete scegliete come “esportarlo”: sempre più via Rete e quindi universale MP4 e pure 4K , mentre per i pochi puristi l'impareggiabile Exe(cutable) da leccarsi i baffi. No, eh? Tra musica detta ordinaria e Jazz: vabbene così il paragone?
E ancora, prima di lanciare “accatatevil” di Loren memoria, circa un prosciutto, qui niente di ciò e su gli occhi (!) ma un vero must per chi è fotografo. Essere e non avere: Erich Fromm ca l'avit' accattà, from French acheter per anglofili subalterni e a novanta gradi à la page, to buy. Compà mett' man' a tela, della tasca e compra. Oh dovessi impallidire se alzato il culo dalla sedia poi cataper' cataper', step by step, a calcar pedibus infili la libreria che più ti aggrada? PTE invece lo scarichi se ti piace poi l'accatt'...


Ps1 I menzionati teutonici soft hanno, a modesto pare, ancora impianti diciamo “ideologico” delle proiezioni analogiche, e non meno che certe arzigogolature procedurali come se, sic et simpliciter, dal piano “fisico” siano trasmigrate al digitale, che è tutt'altra cosa

Ps.2 La Wnsoft House produttrice di AV PTE non mi paga affatto per la marchette, ma come tutti gli utenti registrati e da tempo applica un discreto sconto su, nel caso in specie, la nuova Release

Ps3 C'è un tale a nome Bachham che via Youtube spiega per filo e per segno ogni piega di Av Pte. Al solito, compà copia ed incolla, ché non si assume responsabilità circa soppressione o cambio di link
https://www.youtube-nocookie.com/embed/lY1erzx_jeo



Undici settembre. Da tempo e per scelta non parliamo di politica da bar sport, sebbene come sessantottino impenitente e bastian contrario lo parliamo ancora perfettamente: il politichese. Ma ci muove, e qui siamo come cacio sui maccheroni un po’ indigesti intorno le nove di mattina (meglio un caffè!) l’immagine. Manunzio c’entra s’intende.
Dunque la buffonata di una falsa e finta democrazia è andata in onda pure al Senato (ci sta seduto l’ottimate Renzi che voleva abolirlo!) con un Conte uno&bis mai eletto da nessuno, altro che l’omino di Rignano. L’avvocato di Bruxelles altro che dei ‘taliani. il Conte miracolato (da Padre Pio?) Operazione mediatica ancor più del cazzaro verde Salvini, cui performance abbisogna di qualche altro giorno per dispiegarsi verso l’infinito ed oltre…
Piani già fatti dal “germanico” Mattarella e la Ue che lo saluta caldamente anche, soprattutto, con il grigio (non extraterrestre?) Gentiloni di Vaticano Spa, cosiché a Strasburgo stappano bottiglia (ultima?). Sì perché la Cermania va un po’ maluccio nei suoi conti della serva, a leggere in Rete altro che Corriere-Repubblica e sionista Stampa di Torino, notoria città satanica: vabbene certe parti ma pur sempre sulfurea!
Insomma mentre la crisi è ben oltre la porta di entrata questi figuri ballano sul Titanic: Pd & Movi + mento. Mentire per tornaconto altro che Rosseau, trucco come altro via Cia&Mossad sulfurei che l’han costruito in laboratorio i Cinquestelle. Operazione mentre il duo sulfureo prepara Renzi e suo En Marche in salsa napoletana: come prima e più di prima? Difficile perché i conti non tornano per intrinseche meccaniche del Mercato che funziona, soprattutto, senza il popolo (zavorra) bue che va, pure, ancora alle urne. Poi uno dice che i sodomiti aumentano…

Man fotografo (sessantottino) dal 1969


Ps. Undici settembre cade oggi dopo diciotto anni, e che non si dimentica per il colpo di mano planetario tentato dal Nuovo (dis)Ordine Mentale. E per “passare tempo” al riguardo forse è utile il solito Mazzucco anche se ha perso smalto e non meno che altri tiene pure famiglia!

Pss. Viene alla mente, quando tutto sembra crollare, l’episodio di quella vecchietta di New York che dopo l'attentato, con metropolitane e passi stanchi si portò in un posto di soccorso regalando la sua stampella! E ritornandosene sui propri passi senza. Vedete? C’è bisogno di tragedie per vedere queste e molte altre buone cose degli umani, l’un l’altro una volta tanto!




Chiamata per l’aldilà…E ci spieghiamo: questo è sempre un diario di fotografia, vero? Diamolo per certo. E dunque di analogico riferimento qui da presso si dirà; di un lungo lavoro che dura in pratica da almeno trent’anni (Manunzio è tenace!) poi con i computer…una facilitazione da non dirsi. E stoppiamo qua.
Chiamata allora, va. Si ad un luogo non distante da dove si scrive: esisterà ancora? Vabbene nell’archivio non solo della Memoria di certo fotografico e personale sicuro: ma son passati troppi anni che non si mette piede lì. E poi…insomma della telefonata è presto detto: sono su le tracce di immagini che vidi tanti anni fa, sì qui da dove digitiamo. O di storie che una volta si sarebbe detta “ai confini della realtà” come la serie di film americani che scorrevano sui primi televisori bianconero anni Sessanta del Novecento! Immagini passate e del Ventennio a dirne. Dicottoperventiquattro bianconero di un nitore assoluto e di una gamma tonale che Pshop da un lato e Digigraphie dall’altro gli tira il pelo più lungo, uso dire! Una festa per gli occhi per chi intende di fotografia e non doppia (consonante) al passo corrente come spesso scriviamo (siamo costretti).
E questo posso rivelarlo, nessuno le avrebbe prese (consegnate alla memoria di chi verrà) quelle immagini e una montagna di altre cose del Fascismo, se il “rosso” Manunzio non avesse speso tempo ed energie (a gratis al solito!) a trovarvi riparo dall’oblio e distruzione certa; manco le “istituzioni” preposte. Una volta parlare di Fascismo bestemmia era, e i “compagni” usava il mantra apologetico che “nero” è Satana, quanto poi lo è (certificato) di rosso non a caso! E poiché bastian contrario ci fregava allora come adesso una cippa. Siché adesso faremo la nostra marcia sul piccolo borgo per andare a rivederle e…ora il patto firmato (con chi please?) mi vieta di parlare oltre. Poi si vedrà. Saluti al Duce, no? Ahhh e come al solito non avete capito ‘na mazza voi altri eterodiretti e masturbatori incalliti sull’ultimo chip Full frame o mezzo (litro e ‘na gazzosa?) formato da settemiliardi of minchiapixel, e cosa se non?

Man fotografo dal 1969



Pazziella

Che non è una piccola pazzia. Viene dal verbo napoletano: pazziare, giocare. Ecco e si potrebbe chiudere qui subito, forse. E sì perché se nell’odierno orizzonte, triste solitario e finale, togliete il “gioco” che fine farebbe la giostra degli acquisti? Svanirebbe come rugiada al sole. Non si può, o meglio ma nessun è disposto ad uscire dal proprio nasino, ché costa fatica e posizione su la “piramide” sociale.
E così ci tocca rifare quotidiano bastian contrario, e sai che novità; di chi è andato oltre il velo di Maya, che è parola di qua del mare eppure la trovate pari pari (civiltà) di là l’Atlantico in Centroamerica! Già e come mai? E non di questo ci si occupa ché metteremmo a mal partito Cristobal Colon e suoi frammassoni atlantici.
Risoluzioni e fotografia non vanno di pari passo, a dirla tutta: non è la tecnica (tecnologia robotica?) a fare arte tout court. Oh santi Numi sembra alzarsi ala canea: ma come la fotografia al tempo digitale, erede della meccanica analogica, lo è per “definizione”! Vale a dire dei galleristi (ammanigliati) critici (prezzolati) fotografi colti e folgorati (lampo elettronico?) su la via di Damasco con esse e due stanghette…come un qualsiasi Saulo/Paolo inventore del cristianesimo, ergo, Occidente giudaico-cristiano-greco-romano: niente di nuovo sotto il “sole” per chi intende.
Tecnica che aiuta e vabbene, quanto poi è pura pazziella allora semantica + mente è tutt’altro piano (focale?) ed esula l’umana esperienza ordinaria.
Allora vale quando si ripete a giorni alterni: no, non serve, nient’altro che una digitale casomai “vintage” un po’ come si fa al corrente con la (ri)trovata, stamani ne infiliamo di calembour per palati super fini, pellicola che si innesta su giovani fotografi (pensa te!) che non han nient’altro se non uno smartphone esistenziale: mattina pomeriggio e sera: ventiquattrorepertrecentosessantacinquegiorniannui. Artificiali (malgré leur) e che non han minima idea di ciò che è stato il Mondo detto analogico tout court!

Una foto la si vive poi si fotografa, poi si discute di tecno-arte-valore merce marxista altra faccia della medaglia o del kapitale (so' la stessa cosa poiché mercenari) etc etc etc

Il pixel grande duro e puro

Man fotografo sin dal 1969


Ps. Non toglietemi il digitale, masticato sin dai tempi di Amiga, ché non ho più tempo e pazienza come una volta al chiaro gialloverde della camera oscura alchemica, tanto a rimarcare contraddizioni!

Pss. Attaccato un file in formato 1600 x 1200 di Epson 850 Z nel catalogo Getty Images parte delle “cinquantotto” di Manunzio che c’entra niente con l’arte…mo’ va tu a sapé


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Getty_IIjpg.jpg (0.69 MB)

Epson 850 Z



Più delle chiacchiere su pixel e risoluzioni la Epson 850 Z alla sensibilità di 400 Iso/Asa e più che voluto “mosso” (fa parte di una serie) restituisce l’esatto senso di scena sognata, sebbene durante la posa nevicasse

Abstract
the Epson 850 Z is my first digital camera, although only two million pixel, an reliable, as many images on news papers  wich I collaborated a daily, and at time stored on (my personal page) of Getty Images



In pratica la prima digitale al netto del fatto che il Canon Scan FS 2700 già da tempo trasferiva in binario per un giornale cui collaboravo.
Una digitale la Epson dalla “sconvolgente” capacità di 2 milioni di pixel (o il neologismo michiapixel, che per gli sprovveduti a telecomando è il sincretismo siculo inglese di minchia + pixel) e completamente customizabile. E possibilità di usare flash esterno, tutto alla modica cifra per l’epoca di un_milione_mezzo di vecchie lire. Che dire se non il fatto che proprio Getty Images ha alcuni miei scatti alla fantasmagorica risoluzione di 1200 x 1600 pixel: e non pare che siano stati rifiutati ché “low resolution”. Si fa quel che si può

Man

Epson 850 Z

Una Leica…a mandorla




Abstract
like the italian photographer Alex Majoli, from Magnum Agency, I used same camera or poin&shoot C-5050 by Olympus for thousand images of my personal archive


Bastian contrari si nasce o si diventa? Bella botta: l’un e l’altro va da sé. E infatti se non fosse per una base (condicio sine qua non) ben difficilmente, a meno della roulette russa o teoria dei grandi numeri a raffica, la cultura tirerebbe fuori qualcosa di “artistico”. Insomma eretici si diventa manipolando l’eresia che si è succhiato dal latte materno. E meno male che non siamo ai tempi di Giordano Bruno! Sia come sia e tralasciando album di famiglia arriviamo al dunque. Sì, il bastian contrario più che professione è una Fede, e noi l’abbiamo incrollabile tant’è vero che facciamo cose che, secondo standard casomai stars and stripes o di certo liquame di Stampa&Regime settoriale, sarebbe/è inconcepibile se non con la premiata ditta CaNikon e blasé Sony (che fa la gradassa su le ceneri di Minolta che acquistò tempo fa) o Fuji che ha una certa tradizione fotografica, oltre che produttore di ottime pellicole bianconero e soprattutto colore: Velvia ricorda niente? La chimica E-6 che ha steso letteralmente il famoso Kodachrome di Mammasantissima Kodak: vero National Geographic?
Immagine notturna va: Olympus C5050 tirata, ecco, a 400 Iso/Asa che più in là non va ma dall’obiettivo equivalente 35 millimetri in passo universale/full frame corrente, F 1.8. E stiamo parlando di una point&shoot da sensore lillipuziano. Roba da matti? No faceva così, e pure in notturna un certo Alex Majoli della Magnum: e mo che state a dì? Le solite cape chinate quando gli allineati e coperti a telecomando non sanno cosa rispondere perché il “suggeritore” delle masse non sa che pesci “prendere”. Majoli-Magnum-C 5050 Olympus e dall’altro Man-Getty Images-C 5050. Si fa quel che si può, via.
S’intende dire che se c’è qualcosa da narrare la “macchina” è relativamente importante: intendiamoci la camera è il fotografo per chi intende. Punto.
Una sera di pioggia, quindi, con la Olympus C 5050 e il Manfrotto monopod, si sa mai. Poi più che altro è servito quale bastone del viandante…ché la luce ambiente (calda per intrinseca natura e preset del bianco che si lascia a manetta su “caldo”) dai lampioni color ambra consentiva tempi di otturazione di 1/25 a f 1.8 più che sufficiente a “fermare” la scena inquadrata. Naturalmente il “mosso” è voluto e ricercato altrimenti che bastian contrario…

Man

Notturno (bagnato) dall’Italia


Ps. Majoli come la miglior tradizione vuole usava Leica a pellicole poi Olympus digitale per ritornare all’ovile dal momento che Leica è diventata digitale: noblesse oblige…
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