Manunzio



Extrema Thule nostra salus
(Sequel della Ep-2 + 50 mm Zeiss)


Isola immaginaria d’estremo Nord europeo dove trovare albergo in caso di...fantasie medievali o portolani. Dunque l'immagine, va. E perché mai? Primo ché “si è” fotografi e non “avere” questo e quello della compulsiva società forestale: ogni riferimento ad Amazzonica che sia è voluta va da sé. Indi testare a fin di bene non meno come "scrittura", ecco, un vecchio compagno di avventure su corpo digitale. Intendiamoci qui il vetro-ottica è uno Yashica ML 24 mm a f. 2.8 già in pianta stabile su Contax 139 Quartz, gioiellino teutonico analogico.
Ottica autofocus? Ni. Infatti out-door durante lo street (e se la cosa accade, metti caso, in campo aperto si dirà rural photography tout court?) focheggiato su circa tre metri del barilotto a f. 8, allora altro che autofocus. E su pellicola Kodachrome? Stellare accoppiata. Ora dopo anni di “ospizio per vecchietti” via adattatore (si è già scritto) Yashica/Contax su la Ep-2 Olympus come pure Panasonic G9/Gh4 viene che è un piacere, e poi con il suo viewfinder montato, una Leica de facto. Vabbene si ha in borsa anche la Ep-5 e Pen-F Olympus con innestato Zuiko 17 mm f 1.8: Leica che volemo fa?
Certo ”La caratteristica dell'uomo moderno è quella di contraddirsi”. Si dira il solito Manunzio dixit? No, Leonardo Sciascia deputato radicale fra i passi sperduti del Transatlantico/Montecitorio d'antan. Sicché e se nel precedente Zeiss 50 mm si raccomada(va) non oltrepassare il diaframma f 8 causa diffrazione, vuoi tu che Manunzio non valichi oltre? Infatti e oltre le Colonne d'Ercole e senza alcun periglio, a f. 11 di diffrazione di un 24 millimteri che per “magia” diviene un “normale” raddoppio sul Micro 4/3: che dire? I risultati sono quelli che cantano. Cantare? sì, laude...


Link al file originale e ognuno valuti nitidezza complessiva a f. 11 di ottica analogica d'oltre mezzo secolo fa, nonché trama del fondale e non la messinscena


Ps. Ora si è adocchiato (preso ad occhio, sotto controllo) uno Yashica ML 55/2.8 macro cui bontà ne canta(va) Rino Giardiello di Nadir al fine di verificare per “divertimento” il “macro concetto” vs già (in borsa) 35 Macro 3.5 Old Quattro Terzi; e con anello adattatore via Lolli Adriano meccanica (a suo tempo acquistato adattatore Yashica/Contax per l'arzillo Zeiss 50 mm ma innestato su Gloriosa E-1 Olympus originale 4/3 e non già Micro 4/3 che è altra cosa) anche il buon Schneider-Kreuznach 50mm f2.8 Componon-S per ingranditore ma usato per fare macro stellare. E poi? Beh poi verimm' tra l’altro se tiene ragione quel vecchio trombone trinariciuto occhiuto e dispettoso di Vacchiano, e se regge l'America way of life Amazzonica creatura, pifferaio della giostra acquisti verso il Nulla. Il vintage di giovani Yankee scopritori di warm water qui non c'entra Nulla, ancora una







...chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto...

(Luca 16.10)



Neanche una nuova “realase” messa fuori che è già vecchia e morta. Dunque, qui parliamo di fottografia, purtroppo. Doppia voluta dalla Giostra degli acquisti si capisce. Una Panasonic a dirla tutta a nome G9 sostituita dalla recente “variante” II come per i virus e pacchia antivirus di BigPharma: tutti alla cassa!
E per quanto ci riguarda da poco l’acquisto d’una G9 prima serie: fatta bene e bisogna stare sul chi vive con quel “benedetto” pulsante di scatto, che parte già solo con il pensiero figurarsi con dito. Ma non va bene, dicono i giostratori, sebbene farci la mano niente male, anzi. E' la G9 per sport-avifauna animale di certi strani bipedi, urbanizzati. Ma non va bene, dicono sempre quei, in primis perché è piccolo: cosa? Ma il sensore e che avete capito! Ma si, il quattroterzi, un’altra variante per BigPharma va tu a sapè, molto monetizzabile, comunque. Ma non va bene, ancora, ché Full Frame non è : vabbene Pana ci ha linea Full Frame. Niii, detrattori ignoranti e prezzolati, non va bene perché il pieno formato è Sony & Canon: tiè e porta a ca’! Due, spiace Nikon un’altra volta.
Panasonic G9 che nel video da presso (link giù ultimo) mostra grazie ad una ancella (in cover, non la Munari spiace) americana con tanto di coso in mano bello grande, un duecento-ottocento millimetri molto penetrante, godibile e da leccarsi sino l’ultima stilla, a cose fatte, lingua e labbra che smonta i prezzolati pregiudizi di quei!

Corre l’obbligo di richiamare qui un altro affare per le mani, luogo comune (vale per ogni trequartista Panasonic & ex Olympus oggi OM-System) o summa teologica, che a ben vedere ed ascoltare soprattutto, auto-sputtana l’intero spot circa Iso e auto(s)focus. Tuttavia se c’è una feature, qui in caso di specie ma vale un po' per tutte la Pana, “giroscopico” per i poco orizzonti di gloria, o nient’affatto, a che serve la stabilizzante ottimizzata (sempre GH5 variante II) se il servile influencer trita e ritrita luoghi comuni già basse luci, se non di sfuggita ricordare la GH5 S ottimizzata all'uopo? Ma ché siamo diventati più che nottambuli fotografi, vampiri et simila notturni ululanti al cielo, che già con chiarore di stelle e luna qualche Iso in meno…
Finalino doveroso, evidente che qui si è parli d'un brand, sebbene la logica sottende tutto l'ambaradan digital su cui i costruttori tout court lucrano all'impossibile, almeno sino al trionfo non altrimenti, diciamo così, del "telefonino" tuttofare, caffè compreso. E la fotografia con unica consonante è tutt'altra cosa!

https://www.youtube-nocookie.com/embed/Z2fRlKRK1nk

(Copia & Incolla se vi pare)
https://www.youtube-nocookie.com/embed/0v0nDi1kimI


Ps. La giostra, già. Due is megl’ che uan di spot para-televisivo andato. Sicché di giorno, metti caso, una GH5 liscia o gasata versione II. E vai che è un piacere. Di notte? Ma usi la “variante” GH5 S: due al prezzo di una. Anzi se fossi Panasonic e di questi natali, ecco, ci penserei come quello spot di due telefonini al prezzo di uno della Tim: uno per l'orecchio destro, e l’altro per sinistro. E c’è da scommettere anche un terzo, a breve, per il c...!





Da sinistra a destra la gloriosa GH4 con ai “piedi” l'ottimo 17 mm Olympus, a fianco la strana digicamera G9 decisamente “perforante” e difficile a definirsi; sparsi gli adattatori ottici da 43 a M43, poiché le stupende ottiche Oly, a leggere qualcosa di segno opposto sono troll riconoscibilissimi prezzolati di CaSony e defunta Nikon, sebbene datate fanno ancora buon brodo. E last but not least, a destra, l'ottima FZ300 bridge che in Silkpix editor è 'na meraviglia, marchiata Leica lens. Digicamera che per tutta l'estate, quattro mesi, ha ripreso quello che, una selezione, va sotto il nome Still che trovate qui in testata del sito manunzio.it. Trio Panasonic, e non è poca cosa, che via Wi-Fi incorporata in ognuna vi consente tramite app gratis, da telefonino o anche Laptop così ugualmente nuovo Os Mac di fare senza spesa aggiunta e cavi “arancio” notori ottime immagini: il “tethering” on air e di manipolare allo stesso tempo, via Gimp nel caso di scrive, per il più che stellare editing a costo zero, Open source



Lumix l'altra faccia del pianeta Micro43

Buone macchine, fatte bene, arrangiate altrettanto magistralmente...in China solo a ricordare che: se anche i giapponotti brand(y) e non solo fotografici li si accampano poi gli facciamo la guerra in tipico ricatto sado-maso! Roma caput mundi pure così e so' duemila anni giorno più giorno meno che non esiste più. E poi cos'è un'altra storia stile Spartacus? Oh so' scemi o so' pazzi sti babilonesi radiotelevisivi & associati tout court, o due al prezzo di uno per chi intende di geopolitica Terzo millennio. Tempo che viene dopo il Secondo e...Atlantide e Lemuria e Iperborei e Sardi. Ma il gioco è finito: guerra di sterminio nucleare o meno. E chi resta come i topi vegeterà sotto terra, a meno che quelli lì della Terra Cava, si dice, gli faranno vedere i sorci loro, ma verdi!
Veniamo a noi, senonché anche per i video e per quelle poche cose girate le Panà sono altrettanto must. E sue ottiche, no? Sì, oltre la bajonetta condivisa con ex Olympus, le ricette ottiche sono marchiate o direttamente Leica, non è specchietto per allodole, anzi, o direttamente Lumix: se non è zuppa pan bagnato è. Macchine quindi affidabilissime, solide e l'ha capito proprio Leica che le re-branding (vedi ad esempio saga LX 100 e D-Lux o per le bridge V-Lux che se le fa pagare tutte a carissimo prezzo!). E che, infine, calzano come guanto, ergonomiche da non dirsi.
Panasonic, tuttavia, a parte la bajonetta 4/3 poi è molto distante dalla filosofia OM odierno sostituto per brand Olympus causa note vicende finanziarie. E vi ci dovete abituare, sebbene niente di trascendente e il rodaggio necessario come la curva di apprendimento per niente ripida tranne forse per quello strano essere, a nome G9 giunto alla seconda reincarnazione. Certo poi il manico (accessorio?) del fotografo ci vuole nel fare alla fin fine l'immagine: sia street che finiscono nel calderone già detto e repetita juvant Cia & Mossad o paesaggi (questi finiscono , sì i vostri scatti tutti che si condivide in Rete, direttamente nelle agenzie viaggi web promozionali questo e quello luogo "erotico" non prima del permesso ben pagato dei due compari richiamati dediti all'intelligence del terraqueo, cinesi compresi va da sé) i due generi per la maggiore

Ps. Non c'è alcun supporto diretto e/o occulto prezzolato nel richiamare il brand Panasonic: sono attrezzature comprate da Manunzio e regolarmente utilizzate



Dieci piccoli Indiani




Era informatica e dieci anni sono un bel salto “quantico” . Infatti così iniziammo, prima scrivendo su le digitali tout court con notazioni personali su le “sorti magnifiche e progressive” dell'elettronica a base bit che ha sostituito l'argentea Epopea del Novecento, soprattutto fatto d'immagini bianconero. Siché dieci anni di scrittura giornaliera e più han visto gli ultimi due anni cambio di prospettiva o paradigma: dalla macchina nuda e cruda alla de-costruzione del fantasma ottico (Una piccola macchina...ha avuto più reale e profondo magistero su le anime...nata come fatto meccanico, è andata al sentimento e alla fantasia li ha mutati. G. Piovene Scrittori e Fotografia Ed. Riuniti).
Insomma in questo lungo tempo si è smontato rotella per rotella circuito per circuito atomo e sub atomo della Fotografia, divenuta nel frangente Fottografia. Sì da fottere partenopea: acquisti per gli acquisti, pixel per pixel che molti minchiapixel (conio da minchia siculo + pixel) nel tratteggio di quella bestia bipede corrente (morente?) correre dietro l'ultimo ritrovato inutile oramai; e se anche Leica per sopravvivere a se stessa carrozza sue inutile e costosissime telemetro di “pelle umana” di di fantozziana memoria (resto produzione è puro re-branding di modelli che gli costruisce Panasonic cui intrattiene dai tempi Quattro Terzi rapporti commerciali, a sua volta grazie la Olympus inventore del primigenio 4/3 poco capito dal pubblico di analfabeti di andata e di ritorno, trasmuta in Micro-Quattro-Terzi e sempre stellare ottiche Zuiko must otto-meccanica e chip) cosa dire ancora? Insomma sul Diary si è scritto e in prima persona grazie ad esperienza fotografica maturata lungo l'arco di cinquant'anni da analogica e digitale corrente Era: rarità o forse unicum nel panorama di merdume di riviste, una volta off-set, e suoi prezzolati metri, letterale, alla Jovine maniera nella Milano da bere che con-causa l'Incoronato virus (anagramma qui lieve per Coronavirus) è passata a peggior gloria. Spofondata peer sua stessa mano su le note di Ivano Fossati. Lombardo-Veneto a latere ma non troppo che a breve insieme al Trentino-Sud Tirolo di ritorno sotto il tacco dell'Austria-Ungheria di Franz & Soros come i bei tempi del Can Can concerto, Mouline Rouge di scollacciate soubrette nella Gallia latinizzata post cesarea. Il cosiddetto progresso secondo i babilonesi del Debito ab libitum.
E in questo squasso epocale, quinte di cartone scemografico, accelerato (poi dicono che il bisesto 2020 è invenzione, quando i detrattatori son i laudatores di Cartomanti Oroscopi e...) il funestissimo volge al termine del Primo Tempo del Gran Reset satanico, spartiacque di un prima e dopo mai più riavvolgibile time-line uman(oide).
Siché senza condizionamenti tessere partitiche e di logge “buone” di Magaldi memoria, si è dimostrato diuturno che un'altra via (altra angolazione) è possibile e praticabile del circondario; non di meno il pecorame attende salvifico il vaccino terminale che metterà fine, come la Fotografia, ad ogni velleità umana mostrandone, anche ai ciechi a telecomando, che il Re è nudo. E Manunzio.it questo ha fatto nel decennio che volge al termine: “Vox clamantis in deserto” senza manco feed back di ritorno!
Allora terminiamo di scrivere più, e non aggiorneremo più il Diary. Buona salute lì fuori, soprattutto mentale. Ah per chi corre dietro ai Ranieri Guerra Oms-Fauci-Melinda & Bill Gates di Big Pharma l'antivirus e pure gratis (!) c'è da duemila anni e più e si chiama: Caverna. Sì il racconto esiziale di quel mattacchione di Platone proto regista di “finction”!



Agatha Christie: Dieci piccoli indian
https://www.filastrocche.it/contenuti/dieci-piccoli-indiani/




Che s'adda fa

Il solito fratacchione di Robin e una delle sue, qui assolutamente esilarante nello spiegare non si sa quale “mistachezze”. Vero che il nostro ci prova gusto, non di meno è Olympus di scena che il giorno in cui le acque del neo Diluvio avran sovrastato il terraqueo un futuribile archeologo disceso dalla sua navicella su lo strano Pianeta, che le coordinate spaziali identificano priva di ogni ben che minima vita anche solo di “virus” a Terra; ecco, a scavare tra assi vetro e cemento di quello che una volta doveva essere stato uno store di camere digitali, nel sorridere dinanzi al reperto, tuttavia non improbabile sorriso e pensiero di come certi mix elettro-otticici era d'avanguardia all'epoca.
Viviamo nell'Era dello streaming, eppure c'è stato un sistema a nastro chiamato Betamax di certo superiore al VHS, ciò non di meno il primo fu insabbiato dal signor Mercato in favore del secondo, e mo' anch'esso sta su gli scaffali: sopra il computer dove digitiamo la telecamera a latere il mastodontico lettore multipurpose VHS-Super, ordinario, mini VHS. La giostra degli acquisti fine Ottanta inizi anni Novanta del Novecento alle (s)palle. Tic tac così va il Mondo cano che ci ho sotto i piedi (gang di Faletti memoria a Drive-in) non del tutto pandemizato, ma questa è altra storia. Amen, proprio così!

Robin Wong
https://www.youtube-nocookie.com/embed/xFiqCJrfHwQ&feature=emb_logo



Ps. Va da sé che oltre l'incredibile qualità ottica-meccanica di Olympus, fu lo squasso dello stagno fotografico analogico Anni Settanta passato a miglior gloria uso dire, presta il destro a ciò che veniamo scrivendo a proposito di minchiate di minchiapixel che non servono assolutamente a nulla, men che mai sostituirsi a pensiero-fotografia. Il Market terraqueo intende ino + cul + are che la scatola è di per sé contenuto, essendo questo troppo da elaborare anche in modica quantità e il merdume di foto in giro è oltre l'inimmaginabile; d'altronde sta scritto “Lasciate che i morti seppeliscianao i morti” Mt 8. 22



Click on image for more


AE 1 delle mie brame

Passati dalla EE ( Eye Electric) all’Automatic non è certo per formalismo, almeno in apparenza: i nomini sono “cose” e mai neutra, quanto soprattutto possesso, meglio ancora Potere: sta scritto nella Genesi biblica e non è la solita boutade di un Manunzio in vena di.
Canon l’altero ego di ciò che a giorni dispari, e pari pure, scriviamo ad immagine Nikon: CaNikon per l’appunto. Un tempo non lontano, altro che bar sport, stavamo con gli “ascari” di Canon come Coppi a Bartali d’antan: progresso contro certa restaurazione, sempre con occhi a mandorla per il terraqueo però. Ok Paleo qualcosa. E senza giri proprio l’ultima in ordine di tempo usata la AE 1 macchina senza fronzoli, para-meccanica. Pesante in metallo di giusto peso, e diversamente da altri non ci ha cambiato esistenza così come invece le Olympus, scritto è riscritto con cristallina convinzione, macchina non di questo “mondo cane che ci ho sotto i piedi” rubando battuta al Faletti/Catozzo vigilantes del Drive-in anni Ottanta: veniamo da un altro universo, incappati in questa maligna dimensione base coronarica non per scelta!

Canon AE 1



5060 (post obsolescenza programmata)

A non farci caso tant'è l'abitudine, male. Anzi come una bolla che viene dagli abissi si presenta, e chiede conto. E allora non si può far finta di niente, e d'altronde sta scritto: “Date a Cesare...” E sia. Anzitutto i numeri non sono segni grafici, casomai per Excell dei ragionieri di Casoria, quanto e forse presagi. Tant'è vero che se fate così: 5 + 6 escludendo nel caso gli inutili zero, il totale è un bell'Undici: Giustizia numerologica? Può anche darsi e mai dire mai. Siché tolto il riferimento kabalistico, resta la sostanza di una camera fotografica targata Olympus seguente i precedenti, tutti ben risusciti. Vero è che tra gli eterodiretti prezzolati (con famiglia) tra le point & shoot, che qui si narra, è conosciuta più la saga Nikon Coolpix (sebbene antecedente ad esse una Fujifilm veniva proposta per “reportage” e spiace non trovare il numero di Progresso Fotografico che ne trattò).
Sia come sia il ramo cadetto delle “punta & scatta” è stata la palestra tecnologica per le linee professionali: laboratorio se vogliamo. E questo vale anche seppure in maniera limitata in Era analogica quando certe feature comparvero prima in serie “cadetta”.
5060, dunque, e precedente modello 5050 di Casa Olympus, ma che sarebbe fuorviante metterla così, poiché due linee diverse e tutt'altro che antagoniste. La prima con una “dolcezza” per farci di tutto e di più, la seconda con un taglio, senza virgolette, pure escludendo del tutto il settaggio di default, è ineguagliato e con la strepitosa apertura f 1.8 su lillipuziano sensore. E non di meno assimilabile (nientemeno) che a Leica per prova ben più che provata verificata e stampata e poi Majoli docet.
E di nuovo 5060 che l'archivio digitale venutasi a strutturare negli anni (gerarchizzato da vetusto Lightroom v. 5.5) è per buon novanta percento Opera, maiuscola per chi intende, di questa incredibile fotocamera digitale. E del suo booster per due pile inside a creare un attrezzo magnificamente brandeggiabile, di una autonomia spaventevole: giornate intere con il monitor aperto (sebbene la camera ha un tunnel passato per mirino ottico e scarsamente praticato).
Insomma una 5060 conosciuta sin nelle remote pieghe, fatto che ha consentito a Manunzio di essere ciò che vedete, in caso di specie nel Portfolio per esempio.
E per gli schiumanti e biechi prezzolati la pagina della Getty Images è quanto di più eloquente al riguardo: senza se e senza ma. Infine parafrasando l'anglo-napoletano (magistrato) Henry John Woodcock...e fotograf' parlan' co' è fotogramm' oj né!


Ps1 Tranne l'immagine, sul sito Getty richiamato, delle finestre su Epson 850 Z quelle di food bianconero riprese su stellare nitidezza di C-8080 sempre di Casa Olympus, il resto è della “morbidezza” C-5060 Wz

Ps2 Siamo per i confronti arditi, apparente, secondo i codici codificati e prezzolati di Stampa&Regime (con famiglia) del settore. Insomma poco incline a baciapile e iscrizione a Logge cui deriva lo status e lauto conto bancario di fotografo di Regime tout court. Così come in Era analogica non c'è stato sistema (brand) provato e soluzioni in camera oscura (bianconero colore e sviluppo invertibile) provate e sperimentate “controcorrente” per poter poi fotografare con scienza e soprattutto fantasia, parimenti in Epoca digitale cominciata su computer Amiga che la solerte eterodiretta “stampa” misconosce preferendovi una “mela” morsicata cui pure si sta digitando. Siché alla 5060 il passo più che breve in considerazione che la si è usata per la cerimonia di nozze del fratello in tandem con una Epson 850 Z e nel Diary se ne parlato. Insomma più che confronti aridi, fine a se stesso, cognizione di causa come al solito

Ps3 L'immagine a corredo è di un “misero” iPhone 4 con post-produzione in PS Elements quando si è creativi, viceversa Lightroom per fare i “fotografi” di grido

Leica è morta...era ora




I giapponesi nella foresta che non si fanno capace che la guerra è terminata da setta e rotti anni. Leica appunto.
Si ricorderà che Leica aveva “inventato” la soluzione finale: sono teschi…con un suo modello M e senza Lcd dove rivedere non solo le immagini ma pure navigare a menu (!). La furba trovata era stata di eliminare la “cosa” orripilante su una Leica old style (?!?). Un po’ come dire che le (mie) Olympus nel venire dall’Era Analogica, non fossero dotate di schermo Lcd: a che serve se basta l'occhio! So’ cazzate, appunto. Ma Leica eh…C’è stato un tempo che la Epson si fabbricava, via Cosina/Bessa, una telemetro o rangerfinder che dir si voglia. Sia come sia la bella telemetro (con problema crop sensore di non poco conto e venuta alla luce anzi tempo, Fujifilm X-Pro1/2 docet) aveva escogitato la “scomparsa” del Lcd** con ribaltamento dello stesso a chiudersi sul dorso macchina: una figata! E Leica? Meno male che ogni tanto i teutonici scendono in Terra…e le prendono di santa ragione: Terzo Reich per l’appunto!

**Lcd a scomparsa

Fuori produzione Leica M (senza Lcd)

Man

Specchio delle mie brame




Senza specchio o classico mira box dall’Era Analogica: da Exacta poi Ashai Pentax e sin qui. E mo? Già pure Canon ben ultima. A dir vero ci abbiamo fatto il callo già con la Olympus C 8080, una meravigliosa “mirror less” in formato 2/3 ad ottica fissa: 28 mm /120mm poco più o meno. E dal mirino che non fa rimpianger lo “specchietto” reflex della visione artefatta e aerea che se non bene padroneggiato rima con “allodole”. Ed a questa categoria senza dubbio pensa Canon: chissà che ne pensa e cosa sono oggi capaci i “telefonini” morsicati o meno. E che comunque sta salendo sempre più in alto dopo aver falcidiato compatte ed entry level!

Man

Canon is Finally Willing to Cannibalize Its DSLRs for Mirrorless: Report


Single-lens reflex


Ps. E’ pleonastico ripetitivo ricordare che i mezzi fotografici tout court odierni sono inversamente proporzionali alla “creatività” che non si compra, ecco, su Facebook e social cantando (requiem)

Hurray...

date » 27-11-2017 08:21

permalink » url

tags » olympus c 5060 wz, olympus brand, olympus c 8080, olympus e 1, olympus e 3, olympus e 510, secondhand,


Photo © Michele Annunziata

Più simbolo di così (un netturbino alle prese con i “cocci” di sansilvestro il giorno del primo gennaio di alcuni anni fa) il fotogramma di ciò che è stato il “vecchio” Diary ed il nuovo. Un reset o più ancora la linea di demarcazione, del prima e quello che ci attende.

A perfect image (a street cleaner and fragments of New Year's Eve, above shoot the day of January 1 a few years ago) what was the "old" Diary and the new. A reset or a dividing line of past to present


Eccoci di nuovo. Quasi un anno sabbatico errante a provar questo e quello, e due mesi folli tra Luglio ed Agosto a riprendere per un progetto che avevo in mente da tanti anni e che poi pubblicherò in linea.
E in tutto questo l'abbandono della Olympus C 5060 Wz, che ha mai sgarrato una, e la C 8080 spegnendosi, letteralmente, un sabato novembrino, umido e però come desideravo. Ma ecco il rincalzo alla E1 Forever (la trovate a cartiglio, non a caso, nell'About me) affiancata, una E3 cui brandeggio è piacevolmente positivo, ed un'altra la Olympus E 510 con pari live view. Insomma un buon upgrade, diciamo così, del lascito Camedia...E ci si trova a meraviglia

Man
search
pages
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.manunzio.it/diary-d

Share on
/

Chiudi
Close
loading