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COMMA 22, IL VERBO...DIO


Paradigma universale

Sperimetazione in primis. E sentire certe cose non sorprende affatto. Certo segnatamente qui della stampa inkjet, che a dirla tutta a meno di essere delle teste di c...ocomero il risultato lo si ottiene con le buone o le cattive, inteso fra pre-tarature e profili questo è quello. Tuttavia non è di questo che qui si continua a scrivere. No, Il paradigma è proprio il fatto che, oggi come oggi, di tecnologia in tutta l'accezione possibile e immaginabile, ci si abbuffa. E quando il ventre, ecco, e satollalo all'impossibile che i numeri vengono fuori. E non sono certo terni quaterne o gratti e vinci, no. Sono di quelle immagini che scorrono a monitor, di tubo più o meno catodico o schermettini iphoneschi su cui farci di tutto: manca solo la presa per il caffè e non tarderà pure questa feature.
Sperimentazione e due che è, infine, una squisita contraddizione delle “sorti magni + fiche del Kapitale” (sempre k come killer). Proprio così il compulsivo usa e getta. E invece è l'esatto opposto. Si certo qualche prova. poi però se il giocattolo, di nuovo, non da soddisfazione non meno che assuefazione, il bambino lo butta anzitempo e obsolescenza programmata, il giocatolo e non è detto che...a meno poi di farsi nelle vene, sempre il bimbo! Lato traslato o come ve pare. Prova e riprova per chi viene dall'analogica camera oscura, sa di cosa si parla. Stampa e finiamo che aveva/ha bisogno di molteplice “prove” per essere padroneggiate, cui in seguito grandi soddisfazioni che non si ottengono leggendo o youtubando questo e quest'altro guru eterodiretto e prezzolato...Vabbè di più non so: fate come vi pare!



(Copia & incolla se vi pare)
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Ps. Ammesso e non concesso: una volata “imparate” le regole tout court poi con pari zelo, sì, vabbé le buttate nella differenziata, caso a caso si sa mai

Pss. Il titolo sarebbe dovuto essere "Comma 22" del disegnatore strips Bonvi & Sturmtruppen (ricavarono anche un film con Renato Pozzetto) e per chi vuole se le cerchi sulla Rete delle mirabilia, ojné!





Gutta cavat lapidem

la goccia è perseverante, ahh quanto a questo, e se non è oggi domani buco è, pietra o non pietra. Massima che non abbisogna di spiegazione tant'è performante, meglio perforante la sua azione. E di primo acchito chi oserebbe mettere in dubbio la consistenza della pietra? Luoghi comuni che consente allo Star System (stesse iniziali delle SS: certe combinazioni astrali!) di continuare verso l'Infinito, pure oltre sai che noia, e transumano: mezz' ferraglia e mezz' umanoidi immortali. De gustibus.
E noi con l'Hasselblad ci abbiamo avuto poco a che fare, pur con la mitica 500 C, preferendovi la SL 66 di Rollei: carrarmato di nome e di fatto in qualunque situazione meteo e senza ben che minima alimentazione per sue funzioni. Altro tempo e altre storie e “progresso” che avanza, no? No è solo spaccio della Bestia...avanti il prossimo a cadere in nome della obsolescenza programmata




Diapo

In pratica una minuscola “stampa” da visionare pure controluce finestra. In seipersei e anor più, l’abbiamo scritto da qualche parte, seisette di Mamya RB 67, graziosa immagine: il bello dell’analogico fino a quando resisteranno i supporti...provatevi con un CD una Zip d’antan o chiavetta detta “unità” esterna che i furbacchioni dell’industria han dismesso di “supportare” o la bellissima obsolescenza programmata: impossibilità che il file del giorno prima e stesso produttore sofficiume non riconosce più, come certi Lp dorati (dati e foto) da sembrare vile vinile riciclato che si “conservano” nella Biblioteca Nazionale cittadina!
Giungiamo in un piccolo paesino lucano, va, per i riti (tre giri giro giro tondo rituali) del suo plurisecolare santuario; di quando andavamo dietro sta "rcheologia: antropodeché": ma chi può dirlo, e memoria sicuro.
Il luogo è impossibile per arrivarci con strade a gira stomaco: figurato e molto letterale. E prima che tutto abbia inizio la solita perlustrazione, quando: zacchete una porta messa lì quasi a dire: ‘mbé a ‘mbecille nun stai a scattà? E detto fatto. Ora quando all’imbecille è fatto vero, a volte e troppe l’impressione di essere strumento appeso a fili altrui, e va mo’ tu a sapé. Sia come sia lo scatto è della...boh. Quadrato originario sicuro di Yashica Mat 124 G, Rolleiflex biottica o Rollei Sl 66? Purtroppo memoria non ci sorregge, ahi.
Flashback anni Ottanta del Secolo “breve” alle spalle, il fornitore di materiale sensibile avverte che Durst ha in esibizione presso il suo studio-store un apparecchio per stampe dirette da dia. Ora dovete sapere che il bello della diapositiva, oltre la visione a finestra o visore da tavolo, la morte sua è fotolito per (una volta) stampa offset, cui primeggiava il National Geographic e suo Kodachrome dagli Asa-Iso Stars and Stripes tra i quindici o 25, Din omologo istituto tedesco per la standardizzazione. Quanto alla stampa da slide, diciamo domestica, una tragedia se non con costosissimi internegativi (scatto fotografico con film a colori e relativa stampa a colori) che pochi fotolaboratori nella Milano d’antan che ancora non “beveva” vi riuscivano. C'era l’immarcescibile Ciba-chrome, nominato solo con prime lettere, che restituiva cose da pazzi per intrinseca natura: duro contrasto diapo altrettanto Ciba, tant’è vero che ne tirarono fuori una versione per laboratori a basso contrasto (noi mandavamo alla Graphicolor di via Bufalotta de a Capitale) zuccherino per attenuare l’impossibile. Vero che ci aveva pensato pure Kodak ad “abbassare” il contrasto ma il materiale non prese mai piede, anche perché il modo di strutturasi del Ciba, procedimento unico sbianca-fix, ne faceva e forse ancora tutt'altra materiale “eterno” per gallerie very fine.
E così presentato il Durst diaconi 810 per stampe pure mignon da diapo, volete voi? Ne compriamo all’istante un esemplare. E una volta a casa sperimenta qui e prova là...una truffa a man salva. E si perché erano di quei giocattoli, alla lettera, per passare il temp!


Ps. Lo scatolotto (immagine allegata) montava retrostante il serbatoio contenente le Kodak "friggi e mangi" (ci pensò la Polaroid a citare in giudizio, vincendo, Kodak per furto brevetti; e chi di spada ferisce è uso dire la Polaroid ante fallimento a sua volta rivolgersi a Fujifilm per la produzione re-branded del materiale immediato in forma di scatto cartolina) e bisognava girare manovella per estrarre lo scatto; a sinistra una feritoia dove introdurre la dia in sorta di pre-view, mentre a destra l’analoga per lo scatto via bottone rosso, e due sliders per correzione colore di una impossibile replica e azzeccare la giusta esposizione, an eccezione del Vivitar.
La diapositiva che correda il post ovviamente fu ri-tagliata per adattarla alla cornice 5x5 tipica delle diapositive intelaiate

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5060 (post obsolescenza programmata)

A non farci caso tant'è l'abitudine, male. Anzi come una bolla che viene dagli abissi si presenta, e chiede conto. E allora non si può far finta di niente, e d'altronde sta scritto: “Date a Cesare...” E sia. Anzitutto i numeri non sono segni grafici, casomai per Excell dei ragionieri di Casoria, quanto e forse presagi. Tant'è vero che se fate così: 5 + 6 escludendo nel caso gli inutili zero, il totale è un bell'Undici: Giustizia numerologica? Può anche darsi e mai dire mai. Siché tolto il riferimento kabalistico, resta la sostanza di una camera fotografica targata Olympus seguente i precedenti, tutti ben risusciti. Vero è che tra gli eterodiretti prezzolati (con famiglia) tra le point & shoot, che qui si narra, è conosciuta più la saga Nikon Coolpix (sebbene antecedente ad esse una Fujifilm veniva proposta per “reportage” e spiace non trovare il numero di Progresso Fotografico che ne trattò).
Sia come sia il ramo cadetto delle “punta & scatta” è stata la palestra tecnologica per le linee professionali: laboratorio se vogliamo. E questo vale anche seppure in maniera limitata in Era analogica quando certe feature comparvero prima in serie “cadetta”.
5060, dunque, e precedente modello 5050 di Casa Olympus, ma che sarebbe fuorviante metterla così, poiché due linee diverse e tutt'altro che antagoniste. La prima con una “dolcezza” per farci di tutto e di più, la seconda con un taglio, senza virgolette, pure escludendo del tutto il settaggio di default, è ineguagliato e con la strepitosa apertura f 1.8 su lillipuziano sensore. E non di meno assimilabile (nientemeno) che a Leica per prova ben più che provata verificata e stampata e poi Majoli docet.
E di nuovo 5060 che l'archivio digitale venutasi a strutturare negli anni (gerarchizzato da vetusto Lightroom v. 5.5) è per buon novanta percento Opera, maiuscola per chi intende, di questa incredibile fotocamera digitale. E del suo booster per due pile inside a creare un attrezzo magnificamente brandeggiabile, di una autonomia spaventevole: giornate intere con il monitor aperto (sebbene la camera ha un tunnel passato per mirino ottico e scarsamente praticato).
Insomma una 5060 conosciuta sin nelle remote pieghe, fatto che ha consentito a Manunzio di essere ciò che vedete, in caso di specie nel Portfolio per esempio.
E per gli schiumanti e biechi prezzolati la pagina della Getty Images è quanto di più eloquente al riguardo: senza se e senza ma. Infine parafrasando l'anglo-napoletano (magistrato) Henry John Woodcock...e fotograf' parlan' co' è fotogramm' oj né!


Ps1 Tranne l'immagine, sul sito Getty richiamato, delle finestre su Epson 850 Z quelle di food bianconero riprese su stellare nitidezza di C-8080 sempre di Casa Olympus, il resto è della “morbidezza” C-5060 Wz

Ps2 Siamo per i confronti arditi, apparente, secondo i codici codificati e prezzolati di Stampa&Regime (con famiglia) del settore. Insomma poco incline a baciapile e iscrizione a Logge cui deriva lo status e lauto conto bancario di fotografo di Regime tout court. Così come in Era analogica non c'è stato sistema (brand) provato e soluzioni in camera oscura (bianconero colore e sviluppo invertibile) provate e sperimentate “controcorrente” per poter poi fotografare con scienza e soprattutto fantasia, parimenti in Epoca digitale cominciata su computer Amiga che la solerte eterodiretta “stampa” misconosce preferendovi una “mela” morsicata cui pure si sta digitando. Siché alla 5060 il passo più che breve in considerazione che la si è usata per la cerimonia di nozze del fratello in tandem con una Epson 850 Z e nel Diary se ne parlato. Insomma più che confronti aridi, fine a se stesso, cognizione di causa come al solito

Ps3 L'immagine a corredo è di un “misero” iPhone 4 con post-produzione in PS Elements quando si è creativi, viceversa Lightroom per fare i “fotografi” di grido
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