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5060


Il codice che identifica la Point & Shoot Olympus (fuori produzione). E anzi per esteso sta per: WZ C 5060 un mostro da farci i 70 x 100 incredibile per chi capisce (già chi?) di fotografia.
Avevamo parcheggiato in zona industriale periferica (diciamo 'na kilometrata dalla nostra base antartica per chi intende, va) di questa landa da dove si mette l’ennesima bottiglia nel biglietto, o viceversa fate vobis. Sia come sia fra il fogliame appaiono sti due “marziani”.
Cartellone di réclame e paesaggio non così delineato come l’originale da cui si è partito e che mostrerei l’originale, chissà dove è nel mare magnum di Lightroom. E pazienza. Sì, ancora, l’immagine, dopo il primo acchito formatosi nella capa di Manunzio: paesaggio diciamo silvestre, non Vidal alla bagno schiuma, no. E due tizi spettrali come si conviene all'America way of Life; di più la Dea Madre, che una volta tanto sta su strada di periferia, qui di giorno e non all'imbrunire, suo habitat naturale sin dalla notte dei tempi; a latere il sodale compare. E sì ma sì il pappone anche lui lì dalla notte dei tempi, di chi vende chi compra e chi amministra da protettore direbbe Albanese in una delle sue a Che te Tempo che fa d’antan.
Si dirà: ‘mbe? Ah de gustibus, oltre al...non ti curar di lor ma guarda e passa...qui il narrato di come una comunissima istantanea, si presti a molto molto altro. E finiamo qua mentre ritorniamo alla nostra base "artica" per chi intende!




Caravaggio, sublime inventore e maestro della Luce, sebbene i fotografi e assimilati usino la traslitterazione soffusa e nordica di Rembrandt cui egli fa riferimento all’italico pittore, che si rifà e non altrimenti al biblico racconto del cosiddetto Giuda Iscariota e suo bacio traditore. Dipinto che non sarebbe potuto mai esistere senza il background cristiano tout court che dir si voglia di Caravaggio, a dimostrazione di come anche e forse soprattutto l’Arte iconica è figlia delle Scritture, sue vulgate, al pari, purtroppo, delle Teorie economiche che solidificano l’Occidente e santificano la Proprietà privata che, sempre nelle Scritture, è codificata nero su bianco. Pur se i Padri della Chiesa giustamente dicono del denaro quale sterco del Diavolo, forse troppo tardi prima della brace atomica imminente


Mercoledì Santo


Ora si è già scritto ma è oggi cade il fatto di Giuda, famoso o famigerato dipende da come si guarda il mondo. Scritture canoniche un po’ ballerine circa l’Iscariota, il patronimico del traditore per antonomasia. Senonché a leggere il suo Vangelo, pare che ognuno dei presenti e non solo a quei fatti ivi compresa Maria Mater Dei ne ha lasciato traccia scritta diretta o indiretta che sia, e che la dice lunga su quel lontano duemila e rotti anni fa. Non è il caso di proseguire. Detto questo le Scritture per chi le conosce altro non sono che il Summa dell’Occidente morente e sia lodato Iddio. Libro? Certo così la Torah dei “fratelli maggiori” ipse dixit Giovanni Paolo secondo, che secondo Manunzio è troppo se non blasfemo chiamare “santo” dopo aver contribuito all’abbattimento dell’ex Urss , ciò che ne è derivato sino ad Elstin. Fermiamoci.
Scritture coraniche per gli ismaeliti (Gesù vi compare come Profeta nel Corano) detti così un tempo. E Bibbia per noi altri: tutti. E non è un fatto da poco, tutt’altro cui senza non sarebbe possibile parlare anche di fottografia, raddoppio lo si è già scritto altre volte. E siamo pure parenti. Dite? L’ignoranza è na bella cosa li fuori e basta non esageriate e seguite mocca mocca (prendere dalla bocca) sempre Munari & C. e suoi tristi figuri discendenti che Mayphotoprtal porta sul palmo della mano! Manunzio che pure è comparso nella lista dei “bravi” per l’appunto è un “bravo” manzoniano…
Parenti si è detto. E direte: come? Abramo è il ramo da cui e a cui ci si riferisce la triade poco sopra richiamata.
Sia come sia tutta l’iconografia, sebbene la stesse scritture ne proibissero e i musulmani non hanno e tutta la storia dell’Arte lì è tronca tranne arabeschi da indurre vertigine. Sicché tutto ma proprio tutto ci si “abbevera” alle (nostre) Scritture, e ieri Martedì Santo se ne ricordava di come il Nazareno si scagliasse (senza se e senza) contro la Proprietà privata, Satana in persona cui siamo acerrimi nemici; fatt' da Crist’ che al Tempio ricordato s’era incazzat’ ner’, cum a Crist’ manco a dire!
Significa tutto questo? Siamo uomini e pure donne del Libro, purtroppo. E allora Silenzio (...se ci fosse un po' di silenzio, se tutti facessero un po' di silenzio, forse qualcosa potremmo capire. Voce della Luna, Federico Fellini) come una volta Rai non catodica bensì radiofonica Anni Sessanta (la televisione come medium piglia tutto di là da venire) mandava in onda di questi giorni solo e soltanto musica classica. Molto meglio delle atee baggianate buddiste: ohmmm...Amen

Ps. Giuda aveva la cassa del gruppo di Hyppi (discepoli) figli dei fiori ante-litteram, quindi figurarsi come era tenuto in conto il “traditore”. E al riguardo c’è un bel libro (La notte del Lupo il titolo) che vede i due, Gesù e il tagliagole detto da questi salire, al monte in una notte di fatti.
C’è anche l’esoterico Vangelo Secondo Giuda, gnostico e apocrifo, da leggere ché non sono chiacchiere bensì riscontri paleografici, archeologici in senso lato, etc.
Ah en passant apocrifo tutt'altro che falso, ma a Vaticano Spa non gli piace e per questo non canonico in Bibbia, come tant'altre cose: la storia la scrive chi vince e nel caso dal Concilio di Nicea 325 dopo Cristo a tutt’oggi, e si vede!

(Copia & Incolla se vi pare)
https://it.wikipedia.org/wiki/Ismaelita






"O voi ch'avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani”

In corpore vili (si può fare di più senza essere...'mbrattatel’)

Veniamo cataper’ cataper’ (step by step) da non lontano negozio di Belle Arti cosiddette, a buon ragione: tubetti colore carte matite colorate Faber Castell, si raccomanda, e carte di ogni specie (natura e supporto) a firma Canson che pure si è accatat’ (acquistato) e il buyer, che sta dalle parti di chi scrive, li ha portati citofonando giusto sotto casa a l’ora di pranz' cu ‘ nu buccon’ ‘mmocca, scesi al piano a ritirare con il boccone in bocca vista l’ora con i famigli a tavola.
Sia come sia, sì, esperimenti in copore vili. A voi che zombi siete vi frega de meno non prima di “che ci guadagno”? E però Manunzio ha invertito rotta: go back, no? Proprio così ché schifato nauseato oltre il dicibile di macchine obiettivi e questo e quello, sì, la giostra degli acquisti ne siamo scesi mo' e semp', grazie a Dije. Sia lodato Iiddio o qualcuno in sua fece.
Inversione ad U a dirla tutta ab ovo: origine quando non s'era ancora “ritrattore” che un dì lontano a queste lande identificava il “fotografo” di cerimonie, ritrattista-trattorista tanto per far rima, meniamola così.
Significa? Beh, innanzi tutto, si è andati a riesumare in tre grosse scatole very nice acid free à la page stampe (digitale) che risalgono anche a quindici anni fa, schizzi diremmo abbozzi di idee fotografiche al passo corrente (!) d’una magnificenza unica e colori e contrasto da impallidire l’odierno: un viaggio nel Tempo (che è Galantuomo, sempre) passato e senza usare il Cronovisore di Padre Ernetti chiuso e sigillato nei sotterranei lugubri di Vaticano Spa. Vedete la malia delle stampe (digitale)? Ecco cosa servono gli archivi cartacei. Carta nobile Fabriano, Canson, Awagami tutte non trattate e finanche carta per fotocopie (!) ché l’Arte, qui più che povera poverissima, fuori ordinario comunque la si giri, provarvi a trasmettere un qualche input all'elettroencefalogramma terribilmente piatto tipico dei cadaveri di voi li fuori.
Siam poeti in un modo più che di prosatori ‘mbrustuttator’, di chi sul condominio Myphotoportal (bello e buono messo in prima pagina, pure, un altro ed un altro ancora reporter prezzolato del tipo Munari, ambedue che non san tenere una macchina in mano, però han petto tronfio di medaglie, sì, di Stampa & Regime e non si perde tempo cu sta ‘mmunnezzaglia Myphoportal o men che sia, quinte colonne d'utili idioti del circondario). Finiamo qui che poi ci torneremo su stu signur’ e quatt’ e nu sold’ reporter di guerra embedded. Tiene famiglia e c'è da capirlo, manco i cani!

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‘mbrattatel’, prossimo ad imbianchino, che qui si chiama nientemeno pittore, colui ma pure colei sguattera Dea Madre che imbratta, insozza le tele di pitture poi, come prammatica, amico degli amici l'artista prezzolata (puttana?) è messo su gli altari qui, certo poi lì su ara sacrificale e Belzebù che se la ride avendo fatto fesso l’imbecille di turno, come Colombo con pezzi di vetro e finte collanine dei Vucumprà toccando suolo in America, ci era arrivato ben ultimo e gli amerindi ridevano sotto i baffi.
Cataper’ cataper’ (calcar pedibus, lento pede, festina lente) un'onomatopea il rumore delle scarpe, un dì pesanti scarponi con punte e tacco chiodati di contadino scarpa grossa e cervello fino, uno dietro l’altro lungo il tragitto vero o di fantasia che sia compà.
'mbrsuttator' che spaccia, senso lato, prosciutto infimo per bello e buono, cialtrone, arruffatore, truffatore matricolato


Ps. Evidente che nell’immaginario (!?) dei maschietti ma pure zoccolette ancelle Dea Madre che i gradi (allamari o calamari?) sono azzeccati (petto zizze fate vobis) dopo aver frequentato i corsi di fottografia (!?) della Munari & Co. Senza dire che sta fetenzia non sa, fa finta di non sapere che il medagliere si conquista anche e soprattutto sul campo di battaglia. E lo diceva il nostro Comandate di squadra durante la naja di mezzo secolo fa. Palle al centro e senza moviola!



L'anno della...vittoria

Avevamo sistemato il carrello a vetri, dietro una delle porte ad evitare “question’” con la coniuge, che, anzi, si era detta a modo suo darmi una mano, un piede...E ne è venuto fuori il solito ordine, sì, ma a capa di ‘mbrella. Senonché l’ordine stamani è stato invertito non foss’altro che poco funzionale, e allora “chella ca sta a vasc’ sagl’ ‘ncoppa” e viceversa. Si le scatole dell'archivio stampe digitale, sotto nun va ‘bbuon’. Questione che Manunzio oltre a sistemare nuovi fogli di carta più che pregiata (vien fuori dall’ottima Pixma Pro 200 che spara “acqua colorata” dicono certi prufessur’ e poco durano, e siccome Manunzio non ha voglia né di mandarli a f...men che mai argomentare della loro fessaggine, che dire?) le stesse fan come caleidoscopio di rimandi.
Da una scatola, via, un bigliettino scritto durante La Peste formato Covid-19, sublime invenzione Bill Gates-Oms-BighPharma-Fauci-Speranza ministro Sanità-Conte in camicia nera tipico del Regime Ventennale. Sistema che, manco a dire, ha fatto da Lab universale, fregando Cinesi (inventori del pipistrello-virus-mercato pesce Wuhan) e Fort Detrick l’americano con buona pace di Mentina Open. Tanto per capire il quadretto di sterminio planetario di quel primo comandamento della Georgia Granite Guide Stone: prima fatto saltare in aria, successivamente demolito. Oh che peccato ché erano le Nuove Tavole dei Comandamenti, sì satanici. E il primo, appunto, diceva “Mantiene l’equilibrio con la Natura a non più di cinquecento milioni di esseri” e aggiungiamo “cui una piccolissima parte i governati draconiani o lucertoloni stile Visitors televisivo Anni 80 scorsi” il resto? Mancia, si usava dire, schiavi o Goym o Gentili fate vobis, tipo a Gaza l’ottimo cecchino ebreo sparare al disarmato ragazzo adolescente palestinese, lodato dal pari ebreo ministro, che propone onorificenza manu militari.
Scatole, quindi e concludiamo, con un bigliettino ritrovato via Hahnemühle, molto cortese nello spedirmi due bottiglie di fissativo per canvas inkjet, ma che ostinatamente si è usato per le normali stampe: un macello neanche vaporizzato, insufflato...sempre macello è da buttare via alcune stampe. E meno male che lo spray c’è! A volte percorrere strade nuove non è detto che i frutti (risultati?) buoni tali siano.

Nb. Nel novero mancano gli “accademici “ alla Burioni (cos’è una burla?) tronista a Che tempo che fa, Capua (zanzarologa), Viola e Crisanti il vampiro alla Crozza, Galli colpito da se stesso, Bassetti Preglisco e Ranieri Guerra, uscito di scena e non più a radar della Oms in appalto Bill & Melinda Gates, che nel frattempo ha divorziato dal sodale compare


Ps. A latere ma non troppo, le scatole, più d’una a dir vero, restituiscono immagini su diverse carte dall’Amatruda, cartiera d’Amalfi l’antica repubblica marinara, che è un piacere tattile più di quello, ecco, di donna (?!). E Rosaspina Fabriano non meno (stavo per scrivere arrapante, pensa un po’ te) di quella. Anzi su quest’ultima si è stampato un cielo virato di caldo (più o meno Magenta) sovrastante dei silos industriali, qui a poche centinaia di metri dal Manunzio. Ebbene quel velo tipico, contrasto insito della carta non trattata con bario etc, più vado avanti, più guardo, è squisitamente funzionale alla narrazione della personale visone d'immagine.

Pss. Revisione lunghetta causa MiaoMiao (si chiama Bottino) che è venuto a passeggiare su la tastiera: dite? No MiaoMiao è l’unico a fare ciò che gli pare. E vedete la pazienza di Manunzio? Più di Giobbe biblico, più…

Un anno lungo un giorno

Parafrasando, mi pare di ricordare, Francis Ford Coppola da Bernalda (papanonn’ origin si capisce) in provincia di Matera.
Tanto di tempo è passato per ritrovarsi, sistemati in scatola a prova di tutto luce e umidità compresa, dei pezzi di carta, e che supporto per bacco, passati nella Pro 200 di Canon, sì, la stampante dei “dilettanti” e noi forse non lo siamo ci vien detto da mane a sera famigli compresi? Solo che lor signori non sanno (men che mai frega) che i colori ad “acqua” sono di una luminosità che i pigmenti pigmei plebei gli fanno un baffo e dieci anni trascorsi tra dye e pigmenti di gloriose Hp printer, eh.
E dunque un anno, dopo essermi dannato l’anima per il bianconero, che su carte non convenzionale o vi accontente o vi accontentate, da ultimo alcuni provini formato A4 bianconero, da una scatola di carte Ilford inkjet, sono la prova provata di tutt’altro che libere interpretazioni. Anzi alcuni supporti, poi, sono in tutto e per tutto sovrapponibile (specie la Baryta) alla gloriosa Galery d’antan. Non la multigrade, bensì’ in gradazione fissa n. due e/o tre l’una morbidosa assai l’altra un po’ più di contrasto. Bei tempi.
Allora, di nuovo, non mi si chieda come ché manco lo so, preso un bianconero (quello stesso di trecentoepassagiorni fa poi stampato su carta non convenzionale ma materica superficie Arches ) partendo da film analogico convertito in bit, e caricato “fail” su uno di quei soft on demand per “colorare” il monocromatico supporto: aprite cielo o devo scrivere l’idiota wow? Meglio scoperchiato un vaso di buon Pandoro non già nefasta a finale.
Certo poi in Pshop Elements (siamo dilettanti, no?) al “fail” bianconero convertito in color si è dato una sistemata al tutto prima della stampa “non convenzionale”. Incredibile.
Siparietto ma non troppo, ai tempi della leva che frappoco ritorna obbligatoria per la carne da cannone e per terza (ultima?) Guerra Mondiale contro la solita Russia: Napoleone-Hitler-Mussolini han insegnato un c...arroarmato!
Dunque da militare stavamo in un castello (!) non la castellana delle fiabe, quanto più noi modesti soldiers. E in quei lunghi pomeriggi estivi, siamo nel Mezzogiorno prossimi al mare, il Maresciallo del Reparto Foto-riproduzioni (quando uno, Manunzio, è perseguitato da Madame Fotografia!) si dilettava con foglietti di velina inzuppati (acquerello?) e con pennello a “dipingere” stampe in bianconero! The must paisà. C’erano ancora in circolazione cartoline postali (alcune le conserviamo ancora) con pari tecnica...solo che la “pittura” su carta bianconero sempre "non convenzionale" è un altro universo dal “colore” vero e proprio. Un qualcosa di inenarrabile per i minchiapixellisti specie a nome Sara Munari & Co.
Quid prodest? Semplice quando si intende trasmettere "qualcosa" e i pixel uno se li mette nel luogo deputato, ogni aspetto della "trasmissione" (lei mi capisce Munari) è funzionale a "cosa" si intende mostrare al potenziale fruitore e così facciamo contento nell'oltretomba Roland Barthes; oltre al fatto che già il Medium è messaggio (McLuhan docet) eh stamani Munari siamo di buona lena...


Ps1. Non c’è immagine alcuna a corredo del post né potrà mai esistere, computer umanoidi o men che sia, l’analogico e tast’ (not eglish but for soft touch) non riproducibili sRGB, Rgb Abobe 98-99-100...sonde calibrature e chi più ne ha la Giostra per gli acquisti ne metta

Ps2. Sul balcone tre (tria sunt perfectionem, eh) stampe A3 si asciugano dopo la passata di spray che ammorbidisce la patina “grigia” intrinseca sui supporti che non beneficano del solfato di bario ed altro per stampati à la page inkjet

Ps3 Anche questo ricorre sovente ma repetita juvant, abbiamo a bordo Affinity Photo per non parlare del vecchietto versione V (Canale cinqueeee…) Lightroom, e da dove si scrive il portatile mezzo-morsicato, anche il beffardo Wilber di Gimp!





Libertà de che?

Un’altra ed un’altra donna! Tatuatrice che su di un braccio, senza scopo di lucro si capisce, scolpisce inietta come ve pare una foto di Miles Devis. E che sarà mai? Ha vinto causa così potrà fare più ancora ciò che le pare, tanto la fotografia dall’Ai ai Tatuaggi ci frega poco, e time is money: E poi Io so’ io voi non siete un c...ancel culture. Anche questo va a pallino, eh Munari?


Kat Von D Beats Photographer in Copyright Lawsuit Over Miles Davis Tattoo

In May last year, America’s highest court held that Warhol’s portraits of music icon Prince was not fair use of Goldsmith’s copyrighted photo, and ruled that Warhol’s work shared the same commercial purpose as the original image photo of Prince.

Ps1 Sarà un caso che in pari tempo al Louvre de Paris due “donne” senza essere “viste” e con custodi ben remunerati a giare la testa da altra parte, scagliano zuppa (cotta a puntino?) contro Monna Lisa. E uno dice: ma se la effigiata leonardesca è una di voi, se non pari Lgbt+ gay certo a star di dietro certi critici d’arte!

Ps2. Finalmente è arrivato, un bel mattone di nome e di fatto che così recita :La Storia dell’arte senza uomini (proprio così!) di tale comare a pagamento la affeta da misandria Katy Hessel dalla serie an other brick in wall (ass?). Cancerl Culture, no? Quando finito di sganasciare risate ne riferiremo anche alla Munari & Co si capisce

Ps3 L’analfabeta del presente/futuro non è chi non conosce l’alfabeto (da analfabeta poi!) quanto colui che, compreso Munari & Co, non conosce la fotografia, grammatica sintassi...





NO WORD

Bagno di sangue come ai tempi di Erode. La strage di bambini palestinesi in concomitanza del Natale, ci ricorda che le forze malvagie dell’ebraismo sono vive e più potenti che al tempo di Erode. Imperativo è trovare la stella che conduce alla salvezza.


(Copia & Incolla se vi pare)
http://federicodezzani.altervista.org/natale-di-sangue-a-gaza-considerazioni/




Apocalisse 20
(NO WORD)


...Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po' di tempo. Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. Beati e santi coloro che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.
Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli.
Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé. Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere. Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco...







Munari: Chi sa, fa. Chi non sa, insegna(pure)

Scrive la stagionata circa la didascalia a corredo delle fottografie. Doppia necessaria e seguite.
Dunque la Munari deve mostrare alla plebaglia (vizietto dei liberi muratori infernali e dubbia provenienza) che lei ci ha cultura: connotativa e/o denotativa. Bel quesito. E si spertica in citazioni: la Casta è casta e va si rispettata, dice mica tanto sottesa.
Senonché, Munari, o lei si ingegna, con lauto assegno a vendere altro fumo, o ci prova (con che coraggio!) a tenere in mano una macchina fotografica, senza farsi male; lesiva dei neuroni sani di chi intellettualizza pure l’aria, e lo si vede dalle fotografie che “produce” e spaccia come quelle della Bestia.
E controcambio una citazione, sì, da quei fogliettini dei Baci Perugina (ne ho una biblioteca piena) e perché “abbiamo andato a squola”:

“L'angolo visuale dell'apparecchio (fotografico ndr) è la disciplina del fotografo...Esistono tuttavia un modo letterario di pensare e vedere e per secoli il letterario ha dominato sul visivo. E oggi i nostri occhi sono costretti a vedere in termini letterali. Mi auguro che, per quanto possibile le immagini possano farlo con il loro Linguaggio." Ernst Haas prefazione in America.

...tramite questo elemento (didascalia) quindi, dice e raccomanda manu militari, Munari, il fruitore dovrebbe essere guidato nella lettura della fotografia e nella sua comprensione...Guidato come un automa o robot vate vobis

...R. Barthes - scrive l’illetterata di andata e figurarsi di ritorno Munari - secondo il quale la fotografia è un messaggio senza codice e, di conseguenza, senza l’ausilio della parola (che pertanto è indispensabile) ciò che essa comunica può essere frainteso. In base a quest’idea, il testo può aiutare a contestualizzare l’immagine nel tempo e nello spazio, nel genere fotografico e relativamente allo scopo per cui è stata creata

(Copia & Incolla se vi pare)
https://saramunari.blog/2023/12/06/fotografia-e-testi-di-accompagnamento/

Nb. Sottostante l’intera pagina in Pdf: intelligenti pauca verba a chi cancella autoreferenziale il post (vedi citazione) Haas!

Link


Ps. Munari lasci perdere il trito Roland Barthes e sue baggianate, che purtroppo abbiamo nostro malgrado letto: Camera chiara. E’ un pugnettaro dedito alla masturbatio compulsiva, che odia viscerale il volgo terraqueo. Intellettuale prezzolato che non gli pare vero, bene e molto male, dell’inceppo al meccanismo “colturale” sguarrato a cantr’ della Fotografia tout court; la Belle Epoque del Danubio Blu, e balli a corte. E più giù dalla Piramide, cinghia trasmissione per la plebaglia, la Trimurti: Speziale-Curato-Maresciallo. Il nuovo Medioevo redivivo cui la Munari è propalatrice, palo messo dentro al c...uore via; da ultimo, Covid Oms proprietà de facto del bandolero Bill & Melinda Gates, già di BigPharma, Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, Massacro innocenti di Gaza, dei Soros Schwab front end di squamati esseri infernali, ad Adenocromo

Pss. Immagino Munari, che nella sua sapienziale appartenenza di Casta avrà pur letto, libro non branda di mercimonio ad horas, forse: “Contro la Fotografia” testo (fece balbettare, per gli strali mica tanto obliqui, Ando Gilardi su le pagine di Progresso Fotografico d’antan) a tratti bislacco e baggianate, esilaranti tuttavia di quel tosco Pino Bertelli, anarco-scrittore-fotografo: niente più?


Last update

Minuto 7.40...non do titoli...non voglio influenzare...

Skira|intervista a Giovanni Gastel | The People I like
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L’immagine vede la tavola (Ultima cena alchemica) piena di personaggi forse in cerca di autore ed in nero (nigredo?) sovrastante una farfalla bianca (albedo?) per giunta femminile (Grande Madre!) attaccata o in segno di, a destra, in rosso (!) il Presidente Gastel con indice alto nell’ evidente ascensione finale (rubedo?).
Al centro il canuto napoletano Mimmo Jodice novello "fratello" Raimondo di Sangro principe di Sanservero con a latere, assisa a destra e dell'emisfero cerebrale, una riconoscibile “Maddalena” del Nazareno-Messia-Maestro.
Messinscena alchemica di trasmutazione, personaggetti scelti e selezionati uno ad uno, qui la Casta sacerdotale dei “fotografi”. A destra alla mensa (!) non in abito talare il barbuto Maurizio Rebuzzini già di Foto/graphia



Il treno perso, ancora uno: Giovanni Gastel


Proprio così: tutto ciò che si poteva perdere (treni navi aeroplano e metropilitano per far rima) s’è perso per incapacità mentale. Punto. Che bello se fosse così: bianco e nero. La vittoria, uso dire, ha tanti padri mentre la sconfitta è orfana. Doppia bellezza!
Incontro il Presidente (AFIP) Giovanni Gastel nello studio di Zuccolin, almeno mi pare chiamarsi, mentre è intento il “Comitato centrale” dell’Associazione fra aromi di cucina già di buon mattino. Infatti nel vano cucina dello Zuccolin studio una cheffa mastriava (si da da fare) tra fornelli e giallo zafferano. E dire che il risotto di giallo erbatico l’avevo provato la prima volta vent’anni prima dei fatti, anni Settanta del Novecento passato a miglior gloria, a più di duemila metri d’altitudine in quel di Sentrieres (Piemonte) dalle mani di zia Lina, sorella di mammà, napoletana di Ercolano: a famiglia, le origini, di Manunzio sono sparse per tutta la Campania, un dì detta Felix. Mah.
Avevo portato seco, mamma mia che poetare, una cartella di fotografie, reportage dell’Ora meridiana e le mostravo a quei fetenti di “fotografi” à la page di moda e réclame varia: eravamo, Cicero pro domo Manunzio, al solito, in anticipo e su i tempi della Milano da bere, provincia della provincia come cantava il Signor G(aber).
Sembrava, anzi, il richiamato Comitato, d’essere osservato più per le fotografie come attrazione circense, da animale in zoo comunale! E l’unico che ci capiva più o meno era Giovanni Ilardo associato al Vezzoli studios lombardo, napoletano d’origine che dell’ora contraria ricordava qualche “fattariello” di gioventù.
E venne lo sguardo del Presidente: uhmm. Il Gastel fotografo di Moda, noblesse oblige, con trascorsi di still life, disciplina iniziatica dei fotografi che tali si dicono. Iniziazione, pensa te, non come i grembiulini di Rito York o Scozzese o vattelappesca. Luce e che luce, pure qua. Una fratellanza di liberi fotografi più che muratoria mestatori! No niente iscrizione a Logge, ci mancherebbe di trovarsi ad avere per “fratello” metti caso Gioele Magaldi, si, quel furbo di tre-cotte “Massoni a irresponsabilità illimitata”; della Milizia (fascista?) Roosevelt durante la furbata del Covid, arma chimica di depopolamento e non la finiamo più.
Sia come sia poi lungo il tragitto degli anni Novanta passati, il Comitato (bella tavola imbandita vedi cover) sotto l’affabile Gastel lasciava gli ormeggi del vecchio associazionismo di fotografi, sempre à la page, per solcare il mare dell’Arte (famose o famigerate, cambio d’ottica dipendente, la sua invenzione: Lectio Magistralis) pensa te, nel momento in cui il Gastel (ne scrissi ad personam) riciclava le sue “istantanee” così la sua autobiografia letta e riletta con riluttanza, di Moda fatte passare, ecco, ad Arte. E ci vuol poco nella Milano d’antan di amici degli amici lo scambio, sempre ad arte si capisce. Maîtresse asserragliante in redazioni di giornali, zoccole rotte davanti e di dietro; richioni, oops checche, impenitenti lo zoo di mostri a fabbricare il nuovo Gastel più bello e gaio che pria: grazie. E grazie al c...omitato nacque pure il nuovo logo AFIP (se vi va raffrontate in rete vecchio & nuovo) che se lo paragonate all’antecedente viene da piangere: time is money e nun ce fa perde tempo. Il vetusto l'espressione di “comitato” mentre il gastelliano a puntini qua e là (e ne scrissi e ne ricevetti dal Gastel “Non ti piace, eh!”) tipico di società allo sbando, e però a Stelle e Strisce because is very nice. No allora ed oggi che son rimaste manco le ceneri AFIP. Dipartito il President, che pure mi aveva scritto e lasciato un bigliettino “vediamoci”. Eh Presidente pur della stessa Classe lei è andato prima per mano del Covid, dicono, quanto a chi scrive...avessi voglia “dopo” ad incontro: basterà una Eternità?

(Copia & Incolla se vi pare)

https://www.manunzio.it/page-d9271

Giovanni Gastel - La ricerca dell'assoluto - Documentari Fotografici #16 - Biblioteca Fotografica
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“La Fotografia: Arte Applicata”: lectio magistralis di Giovanni Gastel
https://www.cnaviterbocivitavecchia.it/eventi/la-fotografia-arte-applicata-lectio-magistralis-di-giovanni-gastel/

Afip Lectio Magistralis
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