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Uno dieci cento anni...di carcere


Vedete cos’è la fotografia: scrittura e, tuttavia, nulla sparte e tange con altri linguaggi che manu militari la tengono in catene (ancora oggi!): quante volte si deve citare Ernst Hass** uno dieci… e centomila?
Andiamo all’immagine parietale, ecco. Vicino al Cimitero (!) Monumentale di questa landa, l’altro è un loculario fuori dal territorio urbano e che affaccia sul verde d’una valle sottostante: mezzo pieno e mezzo no il bicchiere di chi si contenta gode. Loculario, celle, anfratti di un silenzio da obitorio tutt’altro del Monumentale richiamato che sembra la “chiazza” piazza cittadina dove ci si incontrava, centro storico cuore (una volta) di questa landa.
Ora c’è stato un tempo in cui andavo in giro con quei zaini “monospalla” cui interno c’era anche la fidata Olympus C 5060 WZ o la C 5050, questa né più né Meno che una Leica, ma con occhi a mandorla, va.
Senonché l’occhio girovago del fotografo (Manunzio) ha colto al volto l’involontario calembour di qualche buontempone: no, non è di Pshop (il mio Elements per dilettanti, eh!) a fare lo scatto l’assemblato, no. E’ storia molto lunga di fatti che, in un modo o in un altro, compone il mezzo milioni di file l'archivio Manunzio e ci vorrebbe almeno uno scaffale dal soffitto a pavimento a narrare (altra cosa raccontare fattarielli) ogni singolo file. Fatti che Excel non contempla: cosa c’entra questo, beh per una prossima quando si darà conto, alla lettera, degli Excellista, excillador neo nuovo “neologismo” da affiancare a minchiapixellista, scrollatore di schemettini iphoneschi e pure andreottiani (non viene il dito di battere android/androiani). Tutto qua, al solito occhio come mestiere e rubiamo il titolo di Calogero Cascio, ahh, che negli anni Settanta passati a miglior gloria (!?) mise a titolo. Si è fotografi o non si è, altrimenti state core a core con il Nulla della vestale Munari & Co e pure (per altro dire) Padre guardiano di Myphotoportal: tiè tiè i che café pomeridiano mentre le dita batto le ultime lettere. Lettere? Ma si, ma sì siamo tipografi e stampiamo l’immagine che ne vale uno dieci cento...per educarne altrettanti: vabbè è scappato il sessantottino dire. Amen!

**Esiste un mondo letterario di pensare e vedere, per secoli il letterario ha prevalso sul visivo. E oggi i nostri occhi sono costretti a vedere in termini letterali. Mi auguro che, per quanto possibile le immagini possano farlo con il loro Linguaggio. Ernst Haas prefazio in America





Tutt'altro che capa malata, tutt'altro...

Uno shop di lingerie lungo la strada che almeno sino a tempo addietro come un don Abbondio qualsiasi e suo breviario percorrevamo, prima in salita, poi comodo ritorno la discesa e l’occhio non si fa trovare impreparato, d’altronde il nome della boutique, pensa te, si chiama Contradiction in inglese va da sé. Olympus Wz 5060 la mai doma Point & Shoot ha messo in archivio Manunzio anche questo scatto

Headline già tutto dice per chi ha neuroni in testa e testosterone altrove, d’altronde lo si scrive a giorni dispari e pure pari che siam politically (in)correct.
Finesse d’esprit e occhio come mestiere di chi la sa lunga più di mezzo secolo fan si che la cover si presenti senz’altre chiacchiere: vale a dire a sinistra quello che passa il convento della cosiddetta “realtà” l’altra l’elaborazione secondo canone (stavo per scrivere Vangelo!) Manunzio. E che sarà mai. Si dirà ma hai la fissa per il pelo? Beh anche perché no siam ancor arzilli vecchietti, s’è per questo a tacitar i soliti minchiapixellisti. Ma c’è dell’altro, ossia rendere la pariglia: conosciamo il gioco che è stucchevole dover ripetere. Ora mentre l’ordinario imbecille bipede passa oltre tanto che se gli tirate na coltellata più sangue esce ( come le rape) tanto è cadavere ma fesso e contento; viceversa di una dimensione spazio-tempo sputtaniamo che ci vuole allineati e coperti per la Giostra acquisti. E anche qui soccorre una massima evangelica, Libro di tutti e tutto l'Occidente credenti e laidi laici liberal-liberisti-libertini ad Adrenocromo (!)

”Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto". Lettera ai Romani (!) 12. 2 l’altro Testamento costruito pro c...apitoli nostri. La Giostra cui si diverte nel Carosello, che gira gira e rigira ad libitum, la vestale del Nulla Munari ad onor del vero, per niente perspicace va, dotto vocabolo per tacere d’altro.
Poco sopra, quindi, il solito San Paolo di tre-cotte inventore del Cristianesimo insieme ad altri sodali tra cui Giuseppe Flavio l’ebreo “romanizzato” e già circoli esoterici in quel di Roma con precedenti in Babilonia/Babele…
E la beffarda punteggiatura interrogante nella scarnificata bianconero? Beh certo nel rito del Battesimo, vale a dire il “passaggio” delle acque che rimanda al Giovanni (!) battezzatore il Giordano e non la finiamo più, il celebrante chiede agli astanti se rinunciano alle “seduzioni” di Satana/pilu, proprio così se capita del tutto controvoglia di assistere al rito battesimale di un congiunto amico o amico degli amici. E che sarà mai!


NB. Bibbia dell’Occidente etc etc etc si provi con il sulfureo prof Galimberti che in quanto picconatore del “giardino” come pure disse Borrel “capo diplomazia” europoide giocano di sponda ambedue: “l’Europa è un giardino e il resto del mondo una giungla”
https://www.youtube-nocookie.com/embed/BaCDO7iiCeY

Pipì

Chissà dove le ossa riposeranno. Era così il nickname, poi dice mio figlio che non conosco l’inglese, figlio di un ciabattino aulico vocabolo per scarpar’ con tanto d’ironia locale dentro. O meglio pipì il suo cane per estensione “logica” appunto Pipì che non ricordiamo più il patronimico, ho la scusante dell’essere avanti con gli anni (vecchio è meglio?). Ma è solo guardando l’immagine in cover che richiama così e a volte (solo?) le immagine d'archivio fanno male al cuore: sic transit gloria mundi.
Ma cambio registro sebbene la pipì centri eccome. Vale a dire che un giorno nell'entrare nella toilette, bathroom a prescindere dal suono di Batman suona pure maledettamente male in inglese che mancano pure del bidet: popolo igienico!
Sia come sia ancor prima di adempiere l’atto mi pare di minzione o più pesante cosa l’occhio becca la sagoma di un, boh: umano umanoide? No lo smeriglio vetro riflette di là d’essi i panni del retrocucina, dove s’affaccia un’altro balcone ballatoio della casa del coniuge: si roba sua per contratto e noi ospiti siam, fossimo scappati via a tempo debito…
Insomma il solito occhio di Manunzio non ne perde una anche quando fa la pipì...roba da matti!

Ps. La fotocamera Olympus la Wz 5060 era a porta di mano in livingroom per scattare still life che sta bene com'è scritto ché non è...morto nessuno natura compresa, ecco








Occhio come mestiere


Problema Reazione Soluzione. Tria sunt perfectione, no? Mah specie se la cosa è fuori dell’ordinario: vero grembiulini bianchi però macchiato di Adrenocromo sangue di innocenti?
Mai dimenticare le cose per il vero nome. E il Mondo è un’apparenza non lo dice Manunzio, come se fosse l’ultimo arrivato, no è Platone e sua Caverna: più chiaro di così, si muore. Infatti la strage degli Innocenti per l’Elisir, dicono, di lunga vita prima del bagno infernale in Saecula saeculorum, amen.
Il cartello in cover, l’affiche, il poster sta(va) sotto la finestra del cortile Manunzio e mica solo quella di Hitchcock; di quando chi scrive teneva a capa fresca (senza pensieri, va) con la fidatissima W z 5060 di Olympus a porta di mano (motivo come altro per uscire a fare quattro passi con la scusa di fotografare, ma pure viceversa ci sta). Senza problemi di sensore piccolo (vabbene ma fa danni, ecco, come un coso grosso senza scomodare certi hard core mio, eh). Una Point & Shoot del caso: che vuoi di più? Miracoli, sì, e pure in formato 70 x 100 cm da non credere, mira + culo della matematica e finiamo qua.
Lo scatto è parte dello sterminato archivio, sempre Manunzio, che a distanza di anni si mostra in tutta la sua diciamo utilità: file conservati e catalogati sotto Lightroom vetusta serie (che in ossequio al proverbio fa ancora buon brodo, versione 5). E si qui l’occhio del fotografo ci sta solo in parte, ché la ripresa è solo il primo step. Infatti il secondo il terzo e via enumerando sta in un altro archivio, cartaceo risalente a più di un quindicennio fa: addirittura è venuto alla luce, manco fosse uno scavo, stampe fatte con la Hp Laserjet gloriosa stampante laser dei mitici tempi di Amiga Computer: veniamo da lontano e parimenti lontano andiamo.
Sia come sia dall'archivio vengon fuori stampe A3+ “lith” pellicola (13 x 18) che in camera oscura analogica adattata o preso a prestito dalle arti grafiche faceva la sua. Anzi stampandoci sopra, come normale carta Ilfobrom del caso, venivano (le conserviamo pure queste in archivio) delle diapositive proprio così bianconero da leccarsi baffi e quant’altro!
Stampe, come in cover, in solo nero (il timbro rosso fuoco ci sta per...chi capisce) e bianco della carta va da sé. Un dì erano molto à la page, oggi? Fa ride e certo de gustibus. Oddio certi palati raffinatissimi senza scomodare la buonanima di Falcone...Insomma in un Universo omologato da paura un attimo che serve a piglia fiato, no? No perché qui ricolorano pure Maria Santissima si capisce, purtroppo!





Fotografare è difficile asseriva Ando Gilardi da le antiche pagine di Progresso Fotografico. E poi è molto difficile o persino impossibile tradurre il significato profondo dell’immagine attraverso la scrittura.
Una foto d’archivio di Manunzio (in cover interpretata) e scatto della personale Leica a nome C 5050 della gloriosissima (ex) Olympus Photo Division. Sì una terribile Point & Shoot, poi certo il solito manico fa differenza tanto o poco che altra questione.
Archivio che sembra l’altro giorno eppure son passati dieci lunghi anni da quel click (accludo schermata di Lightroom, pure ogni tanto bisogna far vedere di essere à la page e usare i softar’, così pronunciato da un amico pure lui fotografo a temp’ pers’ o per hobby, from french language, dei professionisti). Aqui (lasciato senza correggere lo spagnolo involontario da tastiera!) non si narra del buon Verolino ‘o stritt' fotografer’ scritto accusì per gioco di suoni o più nobile calembour, semp’ iss' co’ cappiell’a beseboll’ ‘merican’ ‘ncap’ ca scritta NY, vale a dire Neve Iorca: ma iss’ so leva quann’ s’ va a cuccà, from verb french coucher?
Tuttavia in quel quadretto che si para davanti l’occhio corre alla donna-ombra, non sua ma di chi la precede, veramente molto strana a dirsi che doveva essere più sfuggente sul muro se rafforzata alla stazza dell’uomo a procedere: boh, che dire? Senonché non si è avuto modo di azionare lo zoom della “leica” che già di suo è lento, quindi di necessità virtù in post rimesso a posto quello che la capa di Manunzio, i suoi occhi, avevano visto. Dice ma ‘o stritt’ nun’ s’adda mette man’ ‘ncopp’ sinnò Cartier Bresson s’arrevota’ dint’ a tomba! Ni pecché nuje è over’ nascimm’ reporter ma a chiss’ tiemp’ ca, ce simm’ convertite, no all’Islammo none, a cose chiù terra terra (missili?) artistiche. Ma nun’ ‘amm’ truvat’ nu fetiente e gallerista (con benda su un occhio e gamba di legno da pirata) ca c’avess azzeccate ‘ncopp’ a mur’ ste chiaviche e foto “artistiche”!

Un populu
diventa poviru e servu
quannu ci arrubbanu a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempre.
Ignazio Butitta



Original photo


Ps. In un tempo in cui Stampa & Regime RaiNews24 fa, o ci fa è vexata quaestio, i tiggì in lingua inglese mattina pomeriggio e sera, parimenti in lingua persa in ogni accezione ukraina, seguita da “lingua” dei segni un tempo sordomuti al corrente “diversamente abili” ma sempre sordomuti sono e restano, ché siamo contro l’imbecillità del politically correct (pane al pane e vino al vino che non ce ne po’ fregà de meno)senza parole, quindi dell'italiano...poi si fan "statistiche" già taroccate dei giovani e la lingua...che il pensiero va non altrimenti all'altro giorno: Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole...si dissero l'un l'altro «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. E il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. Genesi 11. 1-9





Letter french
Beh certo oggi è “sabato” per cui il titolo...E fermiamoci qua anche se le lettere, perbacco, ci stanno che l’immagine è zeppa. Logica zeppa, eh.
Dunque l’antefatto e scuorn’ dei minchiapixellisti e di tutti brand(y) fottografici. Vabbene lo si ripete per chi si fosse, suo malgrado, messo in onda. Una volta era l’argento safety-film tanto bianconero che colore a fare la “fotografia” e seguite con attenzione. Viceversa l’odierno orizzonte digitale porta dritto ditto al neologismo “fottografia” dal napoletano fottere che non intende dalla cintola in giù, bensì prosaicamente mettere in c...ompagnia di altre lettere ché di questo si tratta.
Wz 5060 Olympus Camedia favolosa Point&Shoot per palati fini (no ci scassate con le altrettanto buone Coolpix Nikon, molto usata da i grafici, e prima dell’invasione a costi umani di reflex digitali odierno mirror-less) che ha scritto/ripreso lo sterminato archivio digitale di Manunzio: un giocattolo, no? No.
E gira che ti rigira senza esotici paesi da visitare (erotici per donne sole con pensiero fisso lì e non più prerogativa di maschietti, anzi) ‘o street di Verolino, che impesta & impazza il web di cazzate a man salva, nu napulitan’ street photographer mi raccomanda a grafia cumm’ i ‘meri + cani e co' cappiello scritt’ ‘ncap’ NY: ossia Neva Iorca...che uno direbbe “Tu vuò fà l’americano” di Carosone memoria d’antan. Sicché la masseria chiamat’ Potenza, una basolata davanti la Coin a lettere che a prima botta sembra messi a capocchia, si para davanti. Ecco allora che dal “Kaos” una dietro l’altra l’abecedario si decifra. Ecco la “Realtà” lucente ché bagnato un po’ come si fa negli scavi archeologici quando, per meglio distinguere la vista l’acqua di spugna rinviene un mosaico di tessere. Ora immaginate la cosa (scatto) che accade di bella stagione e non vi siete preoccupati dello “scavo” anche perché inaspettato, ergo come si fa a bagnare le pietre? Con acqua Manunzio! Già, ma non c’è acqua in giro...sennonché sotto l’albero nei pressi guarda tu la combinazione del caso titilla una mezza bottiglia di minerale di chissà chi lasciata a prender aria! Ahh quanto a "caso" Manunzio potrebbe scrivere una biblioteca. Punto.
Bottiglia, quindi, che si presta eccome. Certo poi il controluce su l'acciottolato meglio lettere fa anche la sua. Tutto qua. Al resto basta saper guardare e vengono in linea altre lettere che si compongono di senso…anche con sugo (in basso a destra la cover) per domani, però, che è Domenica e pastasciutta!





Myphotoportal: ae tiè tiè...

Il compito di un fotografo è mostrare la quotidianità, la propria via, la soglia della porta, il tragitto abituale, le cose mille volte afferrate con lo sguardo... quelle cose che, grazie all'occhio del fotografo, ci appaiono veramente così come sono. Questo è l'approccio che mi sono imposto…”
Proprio come i propalatori, mettevano il palo dalla parte…, o strett’ calembour per street, Madonna a sti c...bisogna proprio dire tutto, no? No. Carneade, comunque, e chi è costui?



Oh sì l’ultimo anonimo funghetto di Mayphotoportal: Mammamia com’è caduto in basso, però. E’ pur vero che un tempo “remotissimo” sul condominio Myphotoportal c’era gente che fotografava, quando pro e quanto viceversa ci frega poco. Poi è arriva la Munari...soprattutto mentre l’altra si rimira...”Specchio dimmi chi è più narcisista del reame?” Uhh mammia Rosì che scassamento di p...etrospecchio e si capisce si sul’ tu e basta!
Senonché gli tiene bordone, sempre alla Munari che una Numinosa potenza conservi ancora, l’insulso fottografo del richiamato solipsismo in apertura, il tronfio hipster fottografo (raddoppio e si è già detto il suo perché, e non ci torniamo più sopra) figlio del suo tempo, triste solitario e finale. Amen.
Però non ti curar di loro e passa...ad altro. Si ché almeno ogni mort’ d’ papa appare, ecco, lodevole eccezione.
Lodevole per gli occhi e due: anche gli occhi, uso dire, vuol sua parte di un Occidente cerebroleso, sdoppiato, schizofrenico, scisso e diviso come non mai. Occhio vuole la sua parte...mah!
Sia come sia a noi, dunque. Immagini molto ben costruite e di lungo mare sudista. Nitore non di poco sebbene fra tante sarei stato più parsimonioso nella scelta delle inquadrature, quindi cernita: de gustibus.
Da guardare le marine, ecco e altro non spargo lettore ma leggi Ezechiel’. Già!

Lustratevi gli occhi se ne avete ancora! https://www.pigiportolano.net/fronte_mare-p28390

NB.
Il solipsismo, dal latino solus (solo) e ipse (stesso) "solo se stesso", è un termine che si riferisce alla dottrina filosofica secondo cui l'individuo pensante può affermare con certezza solo la propria esistenza, poiché tutto quello che percepisce sembra far parte di un mondo fenomenico oggettivo a lui esterno, ma che in realtà è tale da acquistare consistenza ideale solo nel proprio pensiero

Mort’ d’ papa, morte del pontefice letterale, ma non ha senso se non traslato in ‘taliano con “molto tempo” giacché nel sempliciotto immaginare del popolino dire i Papi era (indotto a credere, seppure depenalizzato reato solo, mo’ solo esborso di moneta, art. 661 Codice Penale o della credulità popolare) a chiacchiere, vivere molto a lungo...due metri sotto terra come la “Storia” dei richiamati insegna, vedi Manfredi “Che so’ papa io?”

https://www.youtube-nocookie.com/embed/qaPJ5CKRnvQ





A Giacomo Leopardi

Illustre non potrò chiamarla poeta con maiuscola ché questo appartiene, dicono, al Sommo Dante, sdoganatore del sermo vulgaris in salsa italiana. Ma non è questo. Ho sul comodino, una volta ora sedia in sua vece accanto al letto, meglio a fianco dove scrivo, una raccolta ben fatta del suo Pensiero, uno dei quali è cartiglio su la mia Home; “curriculum vitae” o pestifero about cosiddetto in quella innominabile e squallida lingua (artificio più che artificiale e per Lei già iniziato alle segrete cose non altro aggiungo) che è l’inglese.
E dunque libro-summa che a furia di sfogliare ho quasi consunto, e mi spiace per la devozione che porto a essi, senza cui non saprei manco da dove cominciare. Sì, certo, scrivo con la macchina fotografica, più per me che per il prossimo bue da non credere.
Ancora, le sue pagine a me non han mai creato, suscitato, vertigine degli umani troppo umani, vuoti complice la squola, scritto proprio così, che fa di tutto per etichettare i versi, Illustre, di “Pessimismo cosmico” che è poi la cifra del vivere, sognare per tale. No, i suoi componimenti non mi turbano, anzi, quando humor è tale, rileggo le sue a lenitivo.
Scrivo al fine per aver letto che sul Red Carpet veneziano Anno Domini 2024, un tale attor-regista ha rifatto (re-make?) in forma Lgbt+ il senso della sua esistenza: ogni generazione ri-scrive la storia a proprio uso e consumo...ma sputtanare è altro tipico del Nichilismo d’accatto corrente. Forma mentis per il terraqueo, Trionfo della Bestia seicentosessantasei volte biblica. Ubi major minor cessat, dunque? Tutt'altro...

Suo devoto
Michele Annunziata in arte Manunzio




On street

Munch (il quadro dell’urlo) a destra immagine cover d’un ramo di riflesso; la scritta controcampo Panico, cui si è tolta la finale per motivi che un giorno diremo mo’ lasciamm’ (veramente da scriversi più arcaico dasciamm’) u monn’ come stà: transeat e lasciamo le cose così. Infine, il tale intento a leggere su giallo muro a fondale? Nii.
Vabbene ma pur bisogna introdurre la cosa, occhio molto attento nel cogliere la scena: scatto fra i tanti pari scena d’ archivio.
Sicché muro giallo della tabaccheria a poche centinaia di metri da qui dove si scrive. L’immagine, tuttavia, è tagliata in basso ché si riflette su capote d’auto, intrigante, sì, però: zacchete che è meglio.
Senonché Il lettore, è il postino (non di Neruda si capisce) che una volta portava corrispondenza a Manunzio, mentre adesso la postina (suona due volte, ecco, sino all’altro giorno quando si è sostituito il citofono!) giovane carina per far rima antica canzone, adesso è il tramite postale d'altri mondi: lato traslato o come vi pare.
E Much allora? Beh si è detto e lo si ripete “abbiamo andato a squola” . Occhio come mestiere...senza andare lontano: dove poi? E in ultima siccome l’immagine è di una serie la si cataloga “reportage” con parola d’antan: n’est pas Cancel Culture? O va sotto la categoria dello “street”? E’ pur vero che gli scatti tutti sono ripresi in strada, un po’ “stritt-stritt” a dirla tutta in anglo-napoletano, va mo tu a sapè!







Calembour? Ma mi faccia il piacere...

Occhio come mestiere e di un muro abbandonato e non cadente: era del Consorzio agrario in tempi post Seconda Guerra mondiale poi chissà cos'altro durante il “boom economico” anni Sessanta passati a miglior gloria, del Secolo alle spalle. E poi? Supermarket. E poi la crisi, la cassa integrazione (fra questi un compagno Pci-Cgil) l'abbandono e l'eterno cantiere di ristrutturazione: cosa?
Immagine sufficientemente metafisica, ironica se vogliamo e certo del tutto involontaria mano che scrive “son so stare” che non è not parking al cambio odierno (regresso uterino e della cosiddetta lingua inglese, artificio nell'artificio). E se da cosa nasce cosa, ecco, che l'immagine de facto monocromo con il rosso scrivere, eh avessi voglia a “viaggi” senza uso di sostanze allucinogene che basta, s'è appena fatto cenno, la realtà di un muro al di là del quale c'è vedi tu l'assonanza Luca Barbarossa: ah no? Ma allora ditelo che siete fessi con il cuore...Less is more, vabbuon'?


Ps. Immagine archivio Manunzio e solita, si fa per dire, Camedia Point&Shoot C 5060 Wz Olympus



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