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Pixii Pixii bao bao

Veramente era Pissi Pissi e la cantava Mina, ma non è questo. Scomparsa non già la gloriosa Olympus dai tanti meriti mirrorless, che sembra inventato (il sistema) da CaNikon per non dire delle telecamere Sony passate per foto camere su le ceneri di Minolta: ci abbiamo memoria lunga quanto a storia tout court. Trasmutata l'argentea arte in fottografia (doppia voluta) eccone un'altra in formato gadget, però con baionetta Leica: noblesse oblige uso dire. Anche se giorni prima i germanici più che provarci ad occupare (invadere) la Russia, visto l'ultima figura non certo esaltante costata milioni di morti passati nei libri di “storia” come Secondo Conflitto Mondiale, han fornito a Zenit il loro know-how: sarà per gentile concessione North Stream 1 & 2? Va mo' tu a sapè. Sia come sia il gadget è un affarino per quel che vale, a peso d'oro va da sé, come tradizione Leica. Certo senza scheda di memoria: che oggetto infernale sarà mai? Però con lo schermo Lcd via smartphone, ferraglia che su alcuni modelli Leica era assente, poi rimesso poi...che uno si aspetta da un momento all'altra la killer application in forma di camera digitale Leica, sì, però senza sensore. Una figata dei soliti tedeschi: Iddio ci scansi e liberi, loro i boschi sacri Sigfrido e 'Onnipotenza da Terzo Reich desueto eppure corrente! Quando il contenitore, ecco, diventa contenuto, senza scomodare ancora un McLuhan, sempre sia lodato, cosa dire di più? Avanti il prossimo: alla cassa!

The Pixii M-Mount Rangefinder Has No Display or Card Slots, Costs $3,300
https://petapixel.com/2020/07/08/the-pixii-m-mount-rangefinder-has-no-display-or-card-slots-costs-3300/




Potere (paure & ciarle)
Natural + mente nell'incarnazione che qui meglio s'addice, fotografico che pure Potere è quale maleficio sembiante. E dunque dopo gli aspirapolvere venduti nel Sahara, i classici ghiaccioli artici visto anche il tempo, giusto giusto vedere cos’altro se non banane? Dipende il “dove”. Certo la giostra acquisti è tale che viene da ridere, visti da lor signori altro non saremmo (se dotati di vil metallo) che puro tubo: sì di quelli per travaso vino. Plastica.
Senonché immesso nella parte alta, diciamo il liquido alimentare per similitudine, transitato per il pacco intesti + anale li s’arresta putrescente. Tant’è vero che l'evacuazione c’è tutto quanto poi occorre, non di naturale, ma questo o quell’altra magica pillola farmaceutica, e Big Pharama ringrazia.
Ben altro che pistolotto, chi ha orecchio intenda secondo Apocalisse, un po’ come a giorni alterni la neo Divinità incarnata nella OMS, sì avete ben inteso, una ne dice e mezz’ora dopo contrordine compagni (da impallidire la Penelope tela) così ora è manifesto (Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Luca 12. 1) il Pensiero Unico dominate.
Se alle origini era lo Jpg, su le macchinette Olympus anche Tiff da non credere, usato regolarmente, un bel giorno “contrordine compagni” altra volta la giostra degli acquisti impone manu militari il “negativo digitale” formato Raw, da “sviluppare” inseguito come in Era analogica in camera oscura trasmutata alchemicamente in “camera chiara” senza scomodare le baggianate a man salva del prezzolato Roland Barthes. Un po’ come dire virus ed antivirus, nel computer e che avete capito. Di qua il digitale di là analogica parola, amplificata dal mainstream(ing) prezzolato stanziale nel caso Milano da succhiare, avendo c’è bevuto l'amaro calice coronarico e nient'altro più, ma tant’è.
Contrordine compagni e tutti a “sviluppare” i Raw di CaNikon e sodali: Oly & Pana ma pure associata Leica, hanno un motore Jpg formidabile per uscire già in stampa, come la mitica E1 Quattrotezi, dimostrazione oltre ogni ragionevole dubbio a telecomando..
CaNikonisti & Co che, stante a sti signuri, non possono vantare un bel Jpg. Chiacchiere che su la vecchia D20 possibilissimo e godibilissimo: qualcuno che acquista su Getty Images altro Unico Pensiero, il formato, strano che sia è Jpg; che connessioni odierne permetterebbe un (obsoleto?) Tiff un guappo Psd, quella codifica che vi pare, no? No, infatti. E mentre in un lontanissimo passato si vociferava di Jpg2000 avete voi notizia? No perché di sicuro l’inventore, diciamo così, o di altra Loggia massonica, o non rispettoso della giusta mercede (leggasi mazzetta) o non dello stesso Capibastone mafioso: come dite? No così è il cosiddetto Mondo, a telecomando.
Breve ora c’è chi ha ottimizzato il “progresso” alla modesta cifra di Cento $/€ di acqua calda, come una Milano tramontata due metri sotto terra. Quanto è bello il pensate Potere monocratico, no? No il resto è mancia sempre che si parli di fotografia e non di onanismo a tutto spiano!

Jpg formato ridotto

NB. Pshop compari e Lightroom hanno settaggi per molteplici usi, da obsolescente per offset, non si legge più e gli analfabeti di ritorno figuriamoci l’andata, dimostra mirabilmente. E soprattutto per la Rete per di più a costo zero. Bestemmia per la giostra degli acquisti



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AE 1 delle mie brame

Passati dalla EE ( Eye Electric) all’Automatic non è certo per formalismo, almeno in apparenza: i nomini sono “cose” e mai neutra, quanto soprattutto possesso, meglio ancora Potere: sta scritto nella Genesi biblica e non è la solita boutade di un Manunzio in vena di.
Canon l’altero ego di ciò che a giorni dispari, e pari pure, scriviamo ad immagine Nikon: CaNikon per l’appunto. Un tempo non lontano, altro che bar sport, stavamo con gli “ascari” di Canon come Coppi a Bartali d’antan: progresso contro certa restaurazione, sempre con occhi a mandorla per il terraqueo però. Ok Paleo qualcosa. E senza giri proprio l’ultima in ordine di tempo usata la AE 1 macchina senza fronzoli, para-meccanica. Pesante in metallo di giusto peso, e diversamente da altri non ci ha cambiato esistenza così come invece le Olympus, scritto è riscritto con cristallina convinzione, macchina non di questo “mondo cane che ci ho sotto i piedi” rubando battuta al Faletti/Catozzo vigilantes del Drive-in anni Ottanta: veniamo da un altro universo, incappati in questa maligna dimensione base coronarica non per scelta!

Canon AE 1



To bhee or not to bhee?

Dipende dall'ovile dove si è configurati a vivere, il recinto imposto va da sé manu militari dalle cosiddette tredici famiglie luciferine. E sai che novità!
Sia come sia evidente, anche per averlo scritto a giorni dispari, che il maledetto telefonino, spione di ogni passo per la gioia di Cia&Mossad, è tutto tranne che “telefono” collegato com'è alla giostra degli acquisti, allo store universale (Babilonia docet) per antonomasia dove pure ci abbeveriamo!
Telefonini sempre più video fotografici da fare a meno della ferraglia CaNikon et simila, che non a caso cominciano a perdere quote. Orbene mettere in tasca un corredo fotografico, digitale o corrente à la page analogico per gli inveterati nostalgici (Manunzio tra questi) che non si fanno ancora capace della cosiddetta “modernità”: insomma mettetela come ve pare ma indubbio che per i “creativi” (cretini doc?) una santa cosa. Veramente un tool very nice per la street, dove pure ci stanno passeggiatrici seriali e serale per chi intende.
Dunque accattatevill' (french loan for to buy)? E perché no, via, ecco. Casomai poi dovremmo parlare dell'immagine risultante: perché le foto parlano? Consigli per gli acquisti...
Photographers: Should You Buy An iPhone 11 Pro?


Man fotografo dal 1969

Ps. Il disinteressato estensore fa il pesce in barile, anche perché con i “pieghevoli” phone di Androind per il Pensiero Unico dilagante non si è molto distanti dalla finale omologazione “fottografica” che di certo refuso non è



Dopo più di cinquant’anni di mestiere (mettendoci l’apprendistato precoce già con pantaloni corti Anni Sessanta) diresti essere diventato “cecchino” o ultimo podio in quei social fotografici: expert veteran guru eccetera. Yes I’m a sniper.
Sia come sia l’immagine che qui sta ben dice (anche senza scritta per i cretini a telecomando che non ci vogliono arrivare: tutt’ quant’ so’ buon’ a fott’ diceva in napoletano la nonna e non certo alludeva ad anatomie…) di un possibile Aushwitz libresco. O meglio la suggestione che quel cancello e binari produce. Poi c’è la nebbia a fare il miracolo, altrimenti si scoprirebbe il “trucco” di uno scalo abbandonato e proprio sotto casa: duecento metri più o meno.
Sarà pigrizia (!?) o cos’altro ma mettersi dal “vero” su aereo arrivare sul posto e fare una “fotografia” capirete non è per Manunzio troppo preso ad “inventare”. Capiamoci le virgolette sono l’unico modo per dire: attenzione! A cosa? Al fatto che le parole non seguono più alcun pensiero e/o concetto tanto si sono usurate e rese inutili, non solo, ma con la “realtà” pure virtuale…e ci siamo intesi.
Trucchi della mente: lì dal “vero” qui a migliaia di kilometri il “falso” e Quid est Veritas? E se pare una di quelle cose alla Manunzio, appunto, caschi male paisà non foss’altro che mission del Manunzio è proprio “giocare” sul vero-falso-verosimile come sempre!

Man


Ps.
Mente(nte) participio presente verbo mentire: verosimil + mente via. Ma se la mente già mentisce: che dire ancora?

Pss.
L’immagine qui posta non è della premiata ditta CaNikon, ci mancherebbe. E’ la solita Point & Shoot Olympus Camedia e non altrimenti. Per immagini così oltre ad annusarle per tempo (previsualizzare?) si va leggeri leggeri, e basterebbe già uno smartphone…
“Ecco il mio segreto disse il Piccolo Principe. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi” Antoine de Saint Exupéry

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Piccolo_Principe.pdf (50.45 KB)



Ecco qui la prova del nove (esoterico 3+3+3) di quanto veniamo dicendo circa il fatto che non ci vogliono chissà quali e quante, soprattutto, attrezzature “fottografiche” per fare uno scatto ben più che intrigante. Anzi l’illuminazione nei vari sketch è quanto più “rudimentale” si possa poi immaginare: due flashettini via radio sincrono. E la cosa, come si vede nel lungo video, ha come camera la solita premiata CaNikon alternarsi ora in questo ora in quell’altro set: meditate gente. E risintonizzate il vostra auricolare e non date retta ai suggerimenti della “regia”: se vi pare!

Speedlight Mastery


Man




La giostra degli acquisti. Vendete sti benedetti ghiaccioli agli Eschimesi o, controcampo, aspirapolvere ai Tuareg del deserto: ma si può? Eppure se n'è letto di tutto di più (Photokina ultima) come quella cazzata a man salva, ultima in ordine di comparsata L-Mount e relativo salto fantasmatico Full Frame (rapporto esoterico 3:2) che poi sempre a detta di questi “inventori” rappresenta solo il 30% del Market(ing) mentre il restante è mirrorless 4/3 formato micro (esoterico pure questo) e Fujinate Aps-C e varie.
Sony poi pare voglia fare il terzo incomodo alla CaNikon: de gustibus. E in tutto questo gongolano i brand(y) iPhone Samsung Huawei...Pantarei, no? No macché come prima più di prima! Sebbene: “owner after I too was suckered into following the mindless herd over the cliff. It was largely a mistake.”

Sony’s Full Frame Pro Mirrorless Was a Fatal Mistake

Man


Ps1 Panasonic micro quattro terzi con l'avvento del formato consortile L bayonet pare si dia sui maroni: sì perché le sue camere e fortuna commerciale è costruita su lo standard inventato da Olympus, e zitta zitta pure Leica si è fatto fare macchinette in sorta di franchising su pari baionetta: quindi vedete un po' voi le contorsioni della fine d'una Era sotto l'avanzata delle Valchirie wagneriane (mitica scena di Apocalypse Now) alias telefonini cine-fotomatografici, ecco

Ps2. Una volta si fotografava di tutto e di più in analogico e con le macchinette (spesso donate) dai padri se non dei nonni, in sorta di staffetta tra generazioni, e più o meno Leica & Rollei tanto per capirsi, sebbene certe folding di Zeiss e moltitudine di consimili hanno immortalato il Novecento tutto: testimonianza non il Cloud (Cia&Mossad) che a giorni dispari perde i dati (!) e se ne legge a web, bensì cartacei album familiari o meno custodi della Memoria, senza scomodare Orwell. Si fotografava di tutto e di più in analogico. Oggi si gioca. E dove il giorno prima dovevi dannarti l'anima a tirar fuori una qualche buona immagine generalmente bianconero dal “formato leica”, al passo odierno tutto finisce su gli stramaledetti smartphone e per i nostalgici il desktop (anglolatinismo). Cinquepollici portatili dove è difficile capire la pesantezza dei minchiapixel fullfremici o appieseci. E uno dovrebbe far contento la giostra degli acquisti con l'ultima corbelleria via Photokina? Detta in breve: Panasonic-Leica-Sigma L –Mount. o full frame però senza specchio CaNikon (con adattatore per passate lenti!) e pure Sony. Cazzate riverberano così dalla bocca di un prof. Sartori che fu. Una volta si fotografava di tutto e di più oggi ci si trastulla con gadget mentre riecheggia lo spot della Loren: “E accatevil...” solo che quello era prosciutto, buono anche su gli occhi, al corrente per altre parti anatomiche!

Teatro anatomico




Abstract
anatomy of a still life photo in available light or real window with a Camedia 8080 of brand Olympus



Vabbene è un titolo che si è presentato già alle cinque di mattina: giornalieri eh! Ma la cosa poi non dispiace poiché si tratta pur sempre di “sezionare” e qui un’immagine a spiegazione per chi ne intende e vuole, si capisce.
Mattina presto, ancora, il cielo è calmo sgombro di nubi e tra non molto comincia a sorgere il sole (Mussolini è già a cavallo?) sebbene la luce diffusa consente di avere un grezzo preview. Il cavalletto Manfrotto (una reliquia trentennale) pronto con la sua testa a sblocco rapido già sul fondello (culo no?) della Olympus C 8080 (anche questa usata da Majoli di Magnum Agency) a 50 Iso che manco più le blasonate CaNikon partono più da così bassi…Iso appunto Insomma sembra di lavorare con le famosissime Agfachrome 50 dal trattamento domestico, e niente stramaledetto E6 (brodo universale degno del pensiero Unico dominante) bensì come raccomandava nell’Ottocento Namias dalle pagine di Progresso Fotografico! Emulsione che si sparimento all’epoca e che forse ne scriviamo la prossima volta.Il tavolone, altrimenti perché chiamare tavolo anatomico in scena, ecco, è null’altro che il pianale di un lungo mobile di quei “very nice” per sceneggiate di certuni cosiddetti fotografi di food, all’americana piene di ogni schifezza dolciastra e le immancabili “steck”. E che li possono ammazzà alla De Luca/Crozza.
E niente di più, in scena, se non due ordinarissimi bicchieri di cucina “carini” al punto giusto. E mo’? E mo’ e mo’ Moplen alla Bramieri dal piccolo schermo in bianconero di reclame Anni Sessanta.
Ok scivoliamo de qua e de là, ma devo guadagnare tempo tanto quanto ci mette il sole/Mussolini a salire in alto, entrare nello studio: oddio il soggiorno che si è occupato manu militari mentre la truppa domestica sta ancora a fa li conti co’ Morfeo. Meglio così perché se entra il figliol “prodigo” di Sky (che già ti guarda dal basso verso l’altro e stiletta “che stai a fa? mentre chiede se ho preparato già il caffè!) daje. Ma la cosa strano a dirsi fila tranquilla mentre il sole “indora” eh che poesia…la stanza rifrange (minchia stamani poeta sugn’) sul mobile…e siccome tutto e pronto zacchete gli scatti. Fiuuu ho terminato pure questa stamani che m’aspetta 'na giornataccia: quelli de Getty Images (che ho cazziato da italiano in inglese slang and more profanity: parolacce via!) vonno le immagini “fresh & cool” che in italiano sona con certe basse anatomie, poi sistemare l’archivio e…nun a finimo più. Step by step paisà che ce vo tempo: Roma s’è fatta ‘na pietra a vorta, no? E che ne volemo portà due o tre per’ vorta: e chi semo Stacanove er russo?

Teatro anatomico

Man


Ps. Stacanove alias Aleksej Grigor'evič Stachanov

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tavolo_anatomico.jpg (2.61 MB)

Una Leica…a mandorla




Abstract
like the italian photographer Alex Majoli, from Magnum Agency, I used same camera or poin&shoot C-5050 by Olympus for thousand images of my personal archive


Bastian contrari si nasce o si diventa? Bella botta: l’un e l’altro va da sé. E infatti se non fosse per una base (condicio sine qua non) ben difficilmente, a meno della roulette russa o teoria dei grandi numeri a raffica, la cultura tirerebbe fuori qualcosa di “artistico”. Insomma eretici si diventa manipolando l’eresia che si è succhiato dal latte materno. E meno male che non siamo ai tempi di Giordano Bruno! Sia come sia e tralasciando album di famiglia arriviamo al dunque. Sì, il bastian contrario più che professione è una Fede, e noi l’abbiamo incrollabile tant’è vero che facciamo cose che, secondo standard casomai stars and stripes o di certo liquame di Stampa&Regime settoriale, sarebbe/è inconcepibile se non con la premiata ditta CaNikon e blasé Sony (che fa la gradassa su le ceneri di Minolta che acquistò tempo fa) o Fuji che ha una certa tradizione fotografica, oltre che produttore di ottime pellicole bianconero e soprattutto colore: Velvia ricorda niente? La chimica E-6 che ha steso letteralmente il famoso Kodachrome di Mammasantissima Kodak: vero National Geographic?
Immagine notturna va: Olympus C5050 tirata, ecco, a 400 Iso/Asa che più in là non va ma dall’obiettivo equivalente 35 millimetri in passo universale/full frame corrente, F 1.8. E stiamo parlando di una point&shoot da sensore lillipuziano. Roba da matti? No faceva così, e pure in notturna un certo Alex Majoli della Magnum: e mo che state a dì? Le solite cape chinate quando gli allineati e coperti a telecomando non sanno cosa rispondere perché il “suggeritore” delle masse non sa che pesci “prendere”. Majoli-Magnum-C 5050 Olympus e dall’altro Man-Getty Images-C 5050. Si fa quel che si può, via.
S’intende dire che se c’è qualcosa da narrare la “macchina” è relativamente importante: intendiamoci la camera è il fotografo per chi intende. Punto.
Una sera di pioggia, quindi, con la Olympus C 5050 e il Manfrotto monopod, si sa mai. Poi più che altro è servito quale bastone del viandante…ché la luce ambiente (calda per intrinseca natura e preset del bianco che si lascia a manetta su “caldo”) dai lampioni color ambra consentiva tempi di otturazione di 1/25 a f 1.8 più che sufficiente a “fermare” la scena inquadrata. Naturalmente il “mosso” è voluto e ricercato altrimenti che bastian contrario…

Man

Notturno (bagnato) dall’Italia


Ps. Majoli come la miglior tradizione vuole usava Leica a pellicole poi Olympus digitale per ritornare all’ovile dal momento che Leica è diventata digitale: noblesse oblige…
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