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Metti...
...quel documentario “ Life after the human” che impazza sul web dove si vede il crollo della Eiffel tower, poi in Campo dei Mira + culi in Pisa fracassarsi, un’altra, torre giù; ponti strade, building crollare; foresta e piante finalmente in rivincita su quel liquame solidificato d’umanoide...solo a rivedere ste immagini ti scalda il cuore. Un cimitero planetario, così.
Ripreso in Campo Lungo, accà e allah, una navicella si posa al suolo: chi sarà la "scemeggiatura" non dice e poco frega se è tipo “Io son leggenda” basta e avanza. E metti che fra gli internauti c’è un capo spedizione come per la primigenia ibridazioni d’Elohim demiurghi vs. scimmie para umane; “archeologo” Landscape archeology, ora che ti fa costui/costei o il robot simil uman(oide)? Gira di qua e girà di là capita di quei store, diroccati style Hollywood o l’Amerika (k as killer) way of life e sue cianfrusaglie, tipo ottico meccaniche che qui ci interessa: siamo o no pur sempre un Diary di fotografia non già fotto-grafico? Sicché il buon extraterrestre si china su certe scatolette e gli viene, sconsolato, una specie di sorriso alla song di Fabrizio de André: perché? Oh bella un click del suo computer aereo (come nei film che si digita nell'aria!) e zacchete scorrono frame (ma l’extraterrestre poi capisce quella strana cosa che è stato il babilonese inglese, speaking?) di questa o quel brand fotografico, e miniaturizzato Panasonic. Sorride, almeno così sembra, nel vedere topoline-camere che a malapena si tengono in mano, però con grip pagato profumatamente a parte, s'afferra meglio, anche se aumentano i volumi...e quella cosa lì, poi? Ma si dal suo aereo computer on screen l’extraterrestre vede (!?) ancora accrocchi anch’essi miniaturizzati: mo’ questo tool mo’ quest’altro trasmuta alchemica + mente in tele + camera la topolin-camera-non si sa più cos’è, pur se apposite ad hoc ve ne fossero (telecamere) da gli scaffali e “dai fori cadenti”...Fotocamere top + esche, metti ancor più full-frame, doppio e triplo o mezzo formato (e na gazzosa) con ottiche-cine fighissime, però rigorosamente manuali in tutto: diaframmi & fuochi come un tempo analogico mai tramontato, però su corpi macchina autofocus a contrasto di fase, à la page: che sarà mai?
La caratteristica dell’uomo moderno - diceva Sciascia - fra i passi perduti del Transatlantico-Montecitorio-Parlamento (membro dell’allora Partito Radicale pannelliano) è quella di contraddirsi. Ipse dixit.
Ora il nostro visitor ci prova gusto, gira in paesaggio privo di vita, e capita in una Gallery, metti nuovaiorchese alla Mo. Ma. cui pareti garrule pavesate a festa come navi, ammira piccole photò, di sei metri per tre, of pinhole photography. Strano non si raccapezza della schizofrenia ‘ndo cojo cojo umanoide, digital vs analogic e viceversa**, ma che alla Giostra degli acquisti poco frega(va). Eppure si adegua, sempre l’ET, come i cretini patentati babilonesi minchiapixellisti (certe cosiddette femminine, ibrido coacervo analogico-meccanico at Munari specie) che salvatisi dal The day after, qua e là dondolandosi fra liane (tutto ritorna ab ovo) savana imperante osserva i nuovi arrivati; sebbene, infine, più d’uno ha lasciato detto e soprattutto scritto del tipo Biglino che se ne sono mai andati, gli ET, dai tempi della Genesi, non quella di Salgado (!) si quei di fatti non in vena ma a “nostra immagine e somiglianza” cui costoletta (non di maiale grigliata a puntino) tolta ad uno di questi a farne certe altre strane creaturine “fessurate” e addome “prominente” e il politically correct, che penzola da un palo come tanti Spartacus movie d’antan, vuol non dirsi di più in nome del Cancel Culture dell’uomo bianco solo ed imperativo da eliminarsi!


**taluni fotografi che sparano a raffica in digitale, poi dal service chiedono che il file sia re-impresso su pellicola, tascabile cm 20 x 25, e da qui su carta argentea che viene meglio, dicono, del file su carta e inchiostri “permanent” per gallerioti con benda all’occhio non il sinistro quello di Horus, e mercanti d’arte tot a chilogrammo di panza(ne). Senza ricordare che già esistono ingranditori digitali che…o Lamba Durst iconico brand per i suoi “enlarger” analogici d’antan

(Copia & Incolla se vi pare)
ASMR | Let's Create the Perfect LUMIX S5II Rig Together
https://www.youtube-nocookie.com/embed/XS2qv2FyI5g&t=6s


Ps. Il richiamato brand Panasonic è voluto, estensibile tuttavia la cosa sopra detta ad altri brand(y) è tutt’altro che “denigratorio” a riprova le nostre GH4 Fz300 e G9 prima serie. Non siamo, al solito, prezzolati laudatores eterodiretti




Il reparto marketing ne ha fatto una delle solite, infatti da retro le due fotocamere Panasonic sono pressoché identiche e poco percepibili come full-frame (L bajonetta insieme a Leica & Sigma) o M 43; quanto al resto si è su quel crinale molto scivoloso del “piccolo” sensore vs “grande” e tuttavia i risultati pressoché indistinguibile a monitor desktop se non ad occhi squisitamente allenati e navigati che nulla sparte con "fare" fotografie visto, poi, il tallonaggio degli smartphone prossimi alla resa finale



Te voi la botte piena la moglie ubriaca e l'uva nell'orto?


E’ sempre più difficile star dietro il mondo cosiddetto che, guarda caso, va in rovina step by step e di diman’ non v’è certezza...bella prospettiva non c’è che dire.
A farla breve e per restare qui che si parla di fotografia, ma va, a trecentosesessantacique più bisesto della scala...Mercalli, e siamo di lena eh.
Dunque il M43 è "piccolo" questo il refrain e il full-frame regge gli Iso, di notte che è la condizione “normale” per fare clik! Ora non serve a niente controbattere il fatto che il sensore pur “piccolo” (sembra na cosa da hard movie) con stabilizzatore inside et out su barilotto delle lenti ne fa arma micidiale, anche e soprattutto nelle ore notturne, la condizione ordinaria e ideale del fotografare. Sì, obiettano i fullframisti, ma è piccolo lo stesso: ma non ci avevano rotto i maroni con il fatto che chi si contenta godeee...No è piccolo, di più sempre di più in alto. E infatti arriva il liscio e “grosso” full-frame (cosa avete capito!) e sue lenti turgide….oops grande anch’esse. Ma.
E “veniamo” a noi fuori set hard ché Panasonic rammoderna la saga G or ora G9II (noi abbiamo la prima versione insieme a mitica GH4 e pure una terribile bridge da 2/3 all-in-one FZ300 che usiamo spesso e sempre più volentieri) con nuovo auto-focus a rilevamento di fase: na figata. Ni. E certo non è qui per smontare il “piccolo” M43 della G9 inteso come superlativo autofocus...che la giostra deve girare transeat, quando a cazzate altre no. E noi che su la G9 ma pure GH4 via adattatore usiamo vecchi, si fa per dire, originali vetri 4/3 Olympus d’antan...Vero non facciamo corse d’auto e non spariamo a volo avifauna (una volta in analogico si pre-focheggiava o con certi tele fucili alla Zenit dire si impallinava tutti gli uccelli in volo per l’aere maligno) ma da quel che si vede, alla lettera, la precedente G9 è un fulmine.
Tuttavia aggiornato a G9II eccoti pure che Panasonic aggiorna il S5 full-frame L aggiungendovi II: che fantasia sti giapponotti! E poi? Dopo arriva un tizio* e il resto lo leggete e vedete in link...di mondi incomprensibili considerato che più dello schermettino iPhone & Android la visone uman(oide) più non va: allora i pixel turgidi e grossi uno sa dove metterseli! Si spara alla mosca con l’atomica come quel ministro ebreo vs i palestinesi: ordinario, no? No.
E se anche domani un qualche temerario (fotografo?) si mette in testa di stampare? Un ottimo “tascabile” cm 45 x 60 avessi voglia a riempire pareti di Galery very nice compà. La fotografia oramai sempre più tramutata alchemicamente in grembiuli bianco fottografia dalla Giostra, che più passa giorno più sbiella e finisce in rovina schizzando pezzi, purtroppo, mortali tutt’intorno, atomica compresa. E allora botte piena moglie ubriaca e uva nell’orto? E nu cazz’ in culo no? Ahh santi numi qui a queste lande si continua...Furtune e cazz’ in culo beat’ chi ne tene. Vox populi vox dei. Amen

*https://www.youtube-nocookie.com/embed/bqXJnPTw3tI

Ps. Facciamo uso piene mani, ecco, del volgare dire sempre che qualcuno ricordi la parola derivare dal latino e tutt’altro che “scurrile”. E la cosa a continuare ci porta troppo lontano fra “cultura alta” e quella “bassa” sebbene questi ha tutte le categorie filosofiche di quella senza intellettualizzare (Parola è Potere) pure l’aria!






Strategia del ragno

Dunque la strategia dell’accatta accatta (acheter in french, buy globalist language) stavolta fa aggio e su un veditore di meraviglie, tra il poco serio e molto faceto: la giostra degli acquisti. Quindi accatevill’ ‘na bella mirrorless però da cinquanta megapixel (così pochi?) per i viaggiatori, nel corpo del post sottostante, che uniscono utile (molto) al (poco) dilettevole, in ogni accezione!

To fall in love with technology is a dangerous proposition, due to the fact that the nature of tech is to move forward, to change, to evolve


Man fotografo dal 1969

Ps. L’imbecille estensore parla della prima mirror a sproposito, e cita la R-D1 Epson (e pure Leica, tombola!) notoriamente “rangerfinder” cannoneggiato da Wiki al solito prezzolata “enciclopedia” libera: sì vabbè. Casomai dovremmo parlare di Olympus (Pen) e certamente della G1 panasonic in formato Microquattoterzi ante ma da un venditore già disonesto pura perdita di tempo. Yankee go home



La giostra videocinefotomatograficassititalcomputerinflussostreamingviaweb

Circondati dai telefonini “multimediali” e prossimi a capitolazione le reflex ci provano: si ma a fa che? A campà paisà. Fattesi (in vena?) full frame, il miglio verde per capirsi, tentano l’ultima esalazione. Fuori di rompimento metaforico vanno verso alti Hi-res, come Icaro. Dunque il 4k manco i cani non va più bene. E d’altronde con la realtà aumentata di cosa quando e perché che sottilizziamo a fa! Ora è la volta del 6k mentre i monitor della Mela erano sui i 5K qualche istante fa. Va da sé e vorrei vedere il videomaker che si butta sull’ultima incarnazione di Lumix (che a corredo ha le Microquattroterzi e palesissima contraddizione Panasonic!) a nome S1H. Ed immaginate di tenere in mano sto accrocco…scarsamente ergonomico per una cosiddetta reflex improponibile per una telecamera! Tant’è vero che poi bisogna dotarla di “gabbie” per brandeggiarle, questa come tutte le reflex folgorate dal video come Paolo su la via di Damasco (a latere grazie Putin). Insomma né carne né pesce. Specie poi se al posto dei classici obiettivi ci azzeccate quelli per cinema, rigorosamente manuali in diaframmi e fuochi, con relativa manopola che tanto cinema figo fa. Dice ma è per avere la botta piena e la moglie ubriaca: e l’uva nell’orto anche? Certo costicchiano le telecinecamere per videocinematografari, poi ci sono i “gimballi” a far girare la giostra di queste ultime esalazioni SH1 Panasonic. Beh per noialtri nostalgici incalliti (imbecilli?) romantici: e i contenuti? Oh bella ma se lo splendido McLuhan ci ripete a sfinimento di c…arrellate che il contenitore è il contenuto in orizzonte di fine civiltà umana: che dire ancora? Eh accattatevill’ e pazziate (comprate e trastullatevi) mentre la Nera signora a latere affila la Falce, triste solitaria e finale!

Panasonic LUMIX S1H

Man fotografo dal 1969


Ps. In tempi lontani e lo si è scritto giravamo con le Canon mute e poi sonore, con le Bolex 16 mm a manovella di carica e mica come agli inizi del Novecento…infine con le mitiche Arriflex per conto Rai




La giostra degli acquisti. Vendete sti benedetti ghiaccioli agli Eschimesi o, controcampo, aspirapolvere ai Tuareg del deserto: ma si può? Eppure se n'è letto di tutto di più (Photokina ultima) come quella cazzata a man salva, ultima in ordine di comparsata L-Mount e relativo salto fantasmatico Full Frame (rapporto esoterico 3:2) che poi sempre a detta di questi “inventori” rappresenta solo il 30% del Market(ing) mentre il restante è mirrorless 4/3 formato micro (esoterico pure questo) e Fujinate Aps-C e varie.
Sony poi pare voglia fare il terzo incomodo alla CaNikon: de gustibus. E in tutto questo gongolano i brand(y) iPhone Samsung Huawei...Pantarei, no? No macché come prima più di prima! Sebbene: “owner after I too was suckered into following the mindless herd over the cliff. It was largely a mistake.”

Sony’s Full Frame Pro Mirrorless Was a Fatal Mistake

Man


Ps1 Panasonic micro quattro terzi con l'avvento del formato consortile L bayonet pare si dia sui maroni: sì perché le sue camere e fortuna commerciale è costruita su lo standard inventato da Olympus, e zitta zitta pure Leica si è fatto fare macchinette in sorta di franchising su pari baionetta: quindi vedete un po' voi le contorsioni della fine d'una Era sotto l'avanzata delle Valchirie wagneriane (mitica scena di Apocalypse Now) alias telefonini cine-fotomatografici, ecco

Ps2. Una volta si fotografava di tutto e di più in analogico e con le macchinette (spesso donate) dai padri se non dei nonni, in sorta di staffetta tra generazioni, e più o meno Leica & Rollei tanto per capirsi, sebbene certe folding di Zeiss e moltitudine di consimili hanno immortalato il Novecento tutto: testimonianza non il Cloud (Cia&Mossad) che a giorni dispari perde i dati (!) e se ne legge a web, bensì cartacei album familiari o meno custodi della Memoria, senza scomodare Orwell. Si fotografava di tutto e di più in analogico. Oggi si gioca. E dove il giorno prima dovevi dannarti l'anima a tirar fuori una qualche buona immagine generalmente bianconero dal “formato leica”, al passo odierno tutto finisce su gli stramaledetti smartphone e per i nostalgici il desktop (anglolatinismo). Cinquepollici portatili dove è difficile capire la pesantezza dei minchiapixel fullfremici o appieseci. E uno dovrebbe far contento la giostra degli acquisti con l'ultima corbelleria via Photokina? Detta in breve: Panasonic-Leica-Sigma L –Mount. o full frame però senza specchio CaNikon (con adattatore per passate lenti!) e pure Sony. Cazzate riverberano così dalla bocca di un prof. Sartori che fu. Una volta si fotografava di tutto e di più oggi ci si trastulla con gadget mentre riecheggia lo spot della Loren: “E accatevil...” solo che quello era prosciutto, buono anche su gli occhi, al corrente per altre parti anatomiche!
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