manunzio.it logo


©Archivio Manunzio


E già ma quanto è bello sto Occidente a telecomando che Iddio solo sa. Forse.
Dunque per chi ha senso lo scorrere del tempo (storia?) viene da sorridere amaro, si capisce.
Induzione all prostituzione, legale hic et nunc basta non farsi “notare” o avere le giuste maniglie (prestazioni?) di Vaticano Spa e /o Magistrati inchiappettanti: lato traslato come vi pare. Sexy shop uber alles, free drugs, alcool mon amour...
Immagine di “giardini” lussureggiante democrazia e 800 miliardi di scuppette (armi) contro la cattivissima Russia che non si piega ma le da: Napoleone/Beresina, Hitler/Stalingrado, Benito Mussolini ritirata del Don (Centomila gavette di ghiaccio, La strada del davai, Sergente nella neve…). Beh c’è da capirli: vero Mackinder?
Immagine usa e getta, dice l’Occidente. Voi neri sbarcate qui, vi paghiamo, vi assistiamo con bancomat et simila (lì, Africa, sti povr’ maronna non riescono ad accocchiare pranzo e scena ma i soldi per essere traghettai da un Caronte/scafista a libro paga Mafia & Co, sì. Strano nevvero?)
Immagine di Allah, Centrali Soros etc che deve fare (vero in articulo mortis Bergoglio?) la sostituzione etnica, di meticciato: “mamma tu sei bianca papà è nero, ed io chi sono” dice la bambina che si conosce (!?). Senza ieri ed oggi: zombie. Métropolis di Fritz Lang sta lì come altra filmografia di schiavismo, evidente contro la Cina e/o Brics+ che dir si voglia (Trump ha capito e sta adeguando l’America ad una tripartizione post mortem Brest Woods Seconda Guerra Mondiale, insomma, Primus inter pares per chi intende) giacché tutto finisce, e l’Oriente ritorna ad essere ciò che è sempre stato.
Immagine festante dunque sta pulizia etnica indotta dalle richiamate “agenzie” e i Soros Open Society. Ma. E già questi qui, sti signuri, che si vorrebbe strumentalizzare meglio fagocitare (africani et simile) come sin dai tempi di Babilonia/Torre, gli islamici in senso lato, presentano un piccolo handicap, poca roba. Forse. E dicono essi: bravi datele a sti europei, meglio il ventre molle di sempre dell’Itaglia. Bravi sguarrate il mazzo, a nant’ e arreta, di tutte le donne (domani è l’otto di Marzo altro che Idi di Cesare!) mettetele incinte (siamo persona informata dei fatti e del palazzo accanto). Insomma fate, in nome di Allah che è bello e buono la Sharia in cielo terra e ogni luogo. Ah ma le belle donne a pagamento asserragliate nelle redazioni, insorgono: il velo? Sì, dicono, io lo metto sul pelo per fotografie...glamour (luci rosse è meglio?). E noi donne-dannazione-vogliamo “decidere” (con la catena al collo del Kapitale, k as killer) e non vogliamo velame alcuno, sinnò...Sinnò cosa o maîtresse, se questa è l’altra parte della medaglia, opposta all’LGBT+ imperante ad hoc? Cos’è quando conviene fare la festa a Vaticano Spa/Occidente tutto è permesso, viceversa Corano & Co. no? Ma chi semina vento raccoglie tempesta. Allah Akbar, ecco…

L’islamica che vuole imporre il velo alle italiane
https://voxnews.org/2025/03/05/lislamica-che-vuole-imporre-il-velo-alle-italiane-video/


NB. Quando si tocca certi tasti (ancor prima di prender visone l'alert: Sito non sicuro. Altrettanto Manunzio.it. Siamo in buona compagnia!) Wikipedia by Cia-Mossad-Pentagono va in modalità panico/censura…
La Heartland era descritta da Mackinder
https://it.wikipedia.org/wiki/Heartland_(geopolitica).

E per chi ne vuole c'è il sito di tale Dezzani a "rinfrescare" certe cose
http://federicodezzani.altervista.org


Ps1 Il velo coperto (su la testa e non solo) è nei film alla Pane amore...di Lollobrigida-De Sica memoria. Ci sono immagini dell’altro ieri di “donne” (femmina è altra cosa secondo le fondamenta dell’Occidente a nome, Genesi/Sacre Scritture!) portavano il velo, ad esempio, durante riti religiosi, immagini che si conservano nell'archivio Manunzio. Ma anche per strada e a mo’ di foulard certe pubblicità motoristiche Anni Sessanta. Gonne (le signore della Upper Class) e non pantaloni camicia, bretelle comprese, di uomini...ops donne in corriera più che carriera. E poi riconoscendo(si) nell'abbigliamento maschile certo senso di potere, certo, ma anche sicurezza (nonno patriarcale?) troppo lungo a dirsi. E il mio omeopata e subissato di “assistenza” femminile da zero a novant’anni (vecchiette accompagnate da palestrate figlie di...Maria viste de visu in sala aspetto!). E fermiamoci qua che conosciamo sin nelle più remote pieghe del “corpo” femminile l’inganno primaio direbbe il Poeta che quanto ad Inferno...

Ps2 Quanto ad infiltrazioni, ecco, per la presa diretta (culo è meglio?) della velata-donna è paro paro a quell'altro "giornalista" e di Repubblica che infiltratosi fra gli africani e sbarcati in Sicilia...http://www.ristretti.it/areestudio/stranieri/politiche/gatti.htm. Ah, alert: Sito va da sé n-o-n s-i-c-u-r-o. Uber alles!

Ps3. Il "santino" agiografico di celluloide su la Fallaci fa flop e non altrimenti, la scrittrice quando leccava i Poteri forti amica nostra era (siculo dire va benissimo) per essere, de facto, ostracizzata in seguito quando parlava e preconizzava l'odierno "barcaiolo" africano per la sostituzione etnica. Il Potere (se la canta se la suona) blandisce condanna "assolve" come il biblico fatterello del "figliol" prodigo. Vangelo Secondo Luca(15, 11-32) Amen. Si veda la pala di Rembrand (https://it.wikipedia.org/wiki/Ritorno_del_figliol_prodigo_(Rembrandt)!







Leggende metropolitane (forse)


A raccontare la cosa il primario del locale Nosocomio reparto Urologia, cazzo, appunto.
Dunque vuole la leggenda che due donne attempate palestrate (pilates e lifting a parte ) seppur ancora piacente come certe meritici che si vedono su Web...Queste nostre si imbattono in una strano museo cittadino sorto da poco (buontemponi di Lombroso fisiognomico, medico, antropologo, filosofo, giurista e criminologo italiano) sì, di turgidi arnesi maschili in teche e su tre piani. Tutte prese a mirane gli “arnesi” alla fine ridacchiando dato il “peso” degli affari si dicono: andiamo oltre, al secondo piano. Qui in vetrine gli “arnesi” non destano meraviglia, giacché, sussurrano “sono quelli dei nostri mariti” e fra un risolino e di gomito decidono di salire al terzo piano memore di un Rocco Siffredi. Bianco, bianche pareti museali disadorne. Gira di qua e volta di là ma pari stanze vuote, fino al momento in cui scorgono da lontano una scritta parietale, e così più vicine ne leggono: "Che cazzo volete?"


Ps. L'ipocrita bipede-benpensante aduso però ad inebriante "elisr di lunga vita" adenocromo d'infazia squartata viva (!) a tutt'oggi l'apertis verbis volgare desta scandalo, sebbene un dì a queste latitudine affibbiare a qualcuno "Sì nu cazz' chiene (pieno) d'acqua" tutt'altro che oltraggio "vezzeggiativo" e poi reso in italico "sciocco" di Crusca "disciplinare" pur sempre esangue e fuorviante traslato che non ci azzecca un c...



Quando è finita, è finita

Beh sì la cosa si presta a tant’altre “osservazioni”. Vedete il Mondo Analogico non esiste più e l’odierno scimiottare più che post moderno è de facto post mortem, da mane a sera per chi surfa su la Rete delle mirabilia e ha il polso della situazione per non dire “naso”.
Sì, certo tanto potè l’immagine su la capa dei più giovani che a noi, tuttavia, qualche legittimo dubbio ci ronza. Se le sempiterne Babilonesi famiglie-pensiero-economia-culturame imperanti il Terraqueo, e non aggiungiamo altro ché non serve ai consumatori di “pellicole”, prima fanno e poi disfanno più di Penelope, lo scopo c’è eccome. Il digitale è spionabile in tempo reale manco i cani, impensabile in tempi analogici. Lavaggio del cervello, quindi, inimmaginabile e foriero di controllo Totale, ultimo Covid-19, del famigerato terzetto Cia-Mossad-Pentagono e cespuglietti vari a contorno, per digerire meglio, ecco.
Un Mondo analogico, scritto con obbligo di maiuscola, che aveva ritmi e tempi non paragonabili l’attuale Generazione Z, che è pur sempre l’ultima lettera dell’italico alfabeto. Manca l’aria del bianconero, e poi chiudono giornali edicole e quant’altro, ergo dove le meni le “pellicole”? Life a dirne una (da noi in sedicesimo il Tempo dove reportava, ecco, un coinquilino di Myphotoportal tale Francesco Cito) è morta da tempo; luogo deputato ai grandi fotografi e loro scatti che han, se non altro, scritto pagine di Storia e di quella fotografica senz’altro. Vero e poi c’è sempre tempo di entrare nel merito su la giustezza dell’anzidetto, ci mancherebbe.
E quindi che si fa “riavvolgi” in digitale ciò che hai scattato su “pellicola” (una mostra l’abbian fatto proprio così con strisciate di carta inkjet chilometrica) va da sé e più ancora se bianconero? Chi ha pazienza di caricare, scaricare la fotocamera analogica? Chi se la sente di sviluppare il rullio, sia esso bianconero che famigerato C-41 negativo per non parlare del calderone infame, l’invertibile E-6 buono per tutto e per nessuno? Guarda caso Kodak ci andava a nozze con il suo sbianca-fix “universale" mentre per prova provata le gloriosissime Fujichrome portavano una patina magenta poiché i tempi della Kodak non andava bene, tant’è che sviluppata in proprio le Fujifilm su drum termostatati Jobo delle meraviglie, i risultai erano di tutto rispetto alla faccia dei prezzolati di Progresso fotografico che ne lamentavano il non “standard” Kodak. Per non parlare del ciarpame e donne di quattro soldi delle patinate riviste fra cui Airone, Bella Italia etc. che all’unisono rispondevano: le macchine (quali?) sono tarate per le Kodak. E se presentavi plasticoni di queste Epr-64 poi torcevano il naso: A moneca e Camaldoli muscio nun le piace tuosto le fa male...
Il colore degli smartphone e il bianconero dei cretini che “ricolorano” con softarr (scritto così che è lungo a dirsi)? Impossible. Certo i metropolitani zombie alias Yankee (go home) devono pur passare il tempo. Vero ma loro passano e non resta letteralmente NULLA ché sono scomparsi pure i cassetti e i detti album di famiglia, le associazioni fotografiche, i club….e avessi voglia a continuare.
Vabbene per alcuni che ci sanno fare con l’Analogico, e vi rendete subito conto dello spessore della foto che mostrano, c’è dietro un “qualcosa” che non sia ripreso in bianconero solo da macchine XYZ (all’Epoca una caterva di Marchi quasi tutti provati, tranne la Exakta RTL 1000 e la inarrivabile Minolta Srt 101 e sue gloriose lenti Rokkor che fan a tutt’oggi fortuna alla Sony avendola acquista la factory tempo fa, e mo’ fanno i gradassi) alla moda momentanea. E’ una questione di educazione linguistica meniamola così: modus vivendi che, di nuovo, non c’è più. Poi come dire de gustibus...noi non ritorniamo indietro ché il “digitale” molto terrestre ci consente cose impossibile, impensabile in Era Analogica. Sì, per chi ha pruriti “artistici” e poi un ritorno a cosa? Analogico è vita certo pure il digitale, però…



Scattare con una macchina fotografica a pellicola induce inoltre una maggior intenzionalità nel processo creativo: disporre di un numero limitato di scatti costringe a pensare attentamente e valutare quando premere il pulsante dell'otturatore. Come spesso accade in tutto ciò che è frutto della creatività.

https://www.fotografidigitali.it/news/cresce-la-domanda-per-le-pellicole-fotografiche-kodak-sospende-la-produzione-per-ammodernare-gli-stabilimenti_133326.html

Pensare? Scherziamo fra un Cheeseburger, che ci vuole una mandibola di mezzo metro ad aprirsi manco i coccodrilli; steck di tre quattro kili da digerire in una settimana e Coca: oh dico siamo matti? Avanti con i consigli, ecco, per gli acquisti. Eppure ci sono tanti hobby per...rimorchiare possibile che quello delle “farfalle” non tiri più? Vabbè che ci sono le pillole blu...Intelligenti pauca verba. Amen


Ps. Ci andrei molto cauto circa l’impronta “digitale” e quella “analogica” d’una stampa (a monitor a che serve?) e fuori di metafora fra una Galerie Ilford (un nome una garanzia secolare) e pari carta baritata inkjet; pure Canson che si piega su di sé come fosse (!?) un carta agli alogenuri d’argento, e l’effetto e consistenza sempre per prova provata è notevole e non sfigura dinanzi al galleriota con finta benda agli occhi pollice ed indice destro intento alla conta di carta moneta, e pari gamba di legno, eterodiretto dalla Triplice manco i cani





Munari l’avanspettacolo impazza e avanza

La nostra (!?) vestale by Cia-Mossad-Pentagono eterodiretta manco i cani, ne trova un’altra. Pensiero artificiale e cosa di meglio dell'odierno Artificiale Intelligenza dei richiamati tre compari neo “muratori” delle “sorti magnifiche e progressive” di Babele, la Torre, con obbligo di fila, manco fosse una “orchestra” di sulfurea orchestrazione?
Vedete siamo figli di...Occidente giudaico. Landa costruita secondo Pensiero Unico del Libro maledetto a nome Bibbia, cui autori, giusto e bene ricorda Mauro Biglino (ci eravamo arrivati molto prima, giacché in casa conserviamo due Bibbie e libri che un tempo, alla Giordano Bruno, sarebbe costato il fuocherello per eresia, comunque, grazie Mauro) non si sa chi sono. Già non si sa "chi" del Copia & Incolla da altre religioni.
Cosa c’entra Munari e le Scritture? Seguite che la cosa che è pura “coincidenza”. Benedette virgolette ma non se ne può fare a meno, e sappiamo che Umberto eco si agita nella tomba infuocata. Sia come sia pigliate, ecco, il Vangelo Secondo Giovanni: vedete ancora? Secondo e ci fosse una che sia una volta primi e di paternità e/o maternità d’autore biblico certo. Ma si scoprirebbe il trucco di Vaticano Spa proprietario, diciamo così, del copyright biblico.
Dunque Giovanni, quello dei grembiulini, in Incipit delle sue baggianate eterodirette “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio” Mammamia che cazzata linguistica, che contorcimento sintattico grammaticale (!) figuriamoci “logica”.
E mo’? Ecco la Munari pensiero non meno eterodiretto di quei, due punti a capo.

Se un'opera d'arte è creata da un algoritmo, chi è l'autore? L'artista che ha fornito i dati o l'algoritmo stesso? La domanda sull'autore di un'opera d'arte generata da un algoritmo è al centro di un dibattito complesso e in continua evoluzione. Non esiste una risposta univoca e definitiva, ma possiamo analizzare le diverse prospettive e argomentazioni….L'algoritmo come co-creatore: Altri sostengono che l'algoritmo stesso è un co-creatore (vedi Giovanni sopra ndr) dell'opera d'arte, in quanto apporta un contributo originale e inaspettato al processo creativo. L'algoritmo, infatti, è in grado di generare combinazioni e associazioni che l'artista non avrebbe potuto prevedere….L'opera come prodotto collettivo: Una terza prospettiva considera l'opera d'arte generata dall'AI come il prodotto di un processo collettivo, in cui l'artista, l'algoritmo e i dati utilizzati per addestrare (verbo ubiquo ndr) l'algoritmo stesso contribuiscono in modo paritario alla creazione dell'opera.

Baggianate, no? Molto di più amabilmente già del siculo “Uno, nessuno e centomila”. Evidente che la nostra Munari in perfetto delirio (squilibrio?) fa la maestrina, zitta zitta parla per ellissi, parabola terrestre si capisce, e chi intende gongola.
Ora rimaniamo in tema di fottografia: per cortesia non zufolate sul raddoppio consonantico ché, grazie, già postato e datevi requie. Sicché senza scomodare Walter Benjamin e sua riproducibilità artistica grazie alla “tecnica” ponetevi una domandina semplice semplice: ma se l’Opera, maiuscolo per i grembiulini pensiero luciferino, metti caso è fatto “democratico” e quindi di tutti e di nessuno, l'Egotico Kapitale tout court afferma pretende e infin manu militari proclama: ma se è di tutti allora è di NESSUNO, gnam gnam...e ci siamo intesi.
Sicché se ci spostiamo un cicinino nel campo della cosiddetta arte, con obbligo di maiuscolo che poco ci frega, e senza scomodare Sgarbi in joint-venture d’antiche tele aumma aumma taroccate, la riproducibilità già da secoli addietro (scuola dì questo e quel compare copista, dicono) per croste passate per “vere” (Pirandello sopra richiamato non a caso) dipinti e non solo, capite la portata del “falso” elevato a “vero”. E la firma poi olografa un tempo solo Digigraphie Epson che autenticava, in numero limitato e firmato e timbrato e garantito da galleristi-mercanti con benda all’occhio? Codazzo cui si accoda pure Canson che timbra a secco le sue “perle” di carta, del sedicente artista fottografo: come la mettiamo? Ma alla pecorina natural + mente alla faccia dell’unicità fottografica (leggasi Benjamin) del rag/straccetti o Awagami gelso e alberi ed arbusti affini, ink da cazzate centenarie ed oltre passe-partout acid free e chi più ne ha ne metta. Questa è Munari & Co. birichina con la mano alla gola della cover, certe inquadrature per chi capisce!

https://saramunari.blog/2024/11/19/arte-e-ai-un-binomio-in-evoluzione/



Ps. La Munari viene mandata avanti, che a noi vien da ridere dicono lor signori. Vien da ridere abbriva dalla leggenda metropolitana che vuole due compari, che introdottisi furtivamente in pollaio uno si prende legnata sui denti dal proprietario, poi tornato indietro al sodale compare gli dice di proseguire perché a lui vien da “ridere” coprendo così la legnata presa. Non abbiamo traslitterazione inglese, spiace per gli anglofili seguaci acefali della Munari, ieri oggi e di diman non v’è certezza. La cosiddetta AI è arma di dominio, arma al posto delle “scuppette” o più o meno fucili in senso lato d’antan, tant’è che se fate un retro-passo, un riavvolgimento di moviola oppure odierno Non-Linear editing video, cosa accade? Semplice le “intelligenze” umane che lavoravano nel corso dei secoli (scrivendo in latino!) sperimentavo, provavano o come vi pare Urbi et Orbi. E rimaner in Fotografia analogica metti un Sir Herschel-fissativo e un Daguerre, meglio poi Talbot inventore de facto del negativo-positivo, secondo vulgata della Storia fotografica. Caravanserraglio che han creato ante quello che oggi passa il convento silicio-digitale. Uomini che tuttalpiù menavano per Simposi o Forum odierni per scambi di vedute, panoramiche, zoomate o meno. Ecco e più intelligenza collettiva di così, si muore. Infatti è la natura poi mica tanto oscura di coloro che ri-sognano il castello medievale, caccia alla volpe a perder tempo e schiavi via Covid ed Haarp cambi climatici per il resto. E d’altronde se si guarda il sionista genocida (tutti se ne sono resi conto, soprattutto la Francesca P. Albanese giurista e docente italiana, specializzata in diritto internazionale e diritti umani che dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, tranne il pupazzetto bianco vestito di Vaticano Spa, che lassù in “loggia” in San Pietro (guardato in bella vista da un obelisco, altri due sono a Washington e City of London o tripartizione religoso-militar-finanziario babilonese) con afflato paterno chiede se per caso c’è da quelle parti di Terra poco santa, un fattariello di genocidio. Stesso pupazzetto che insieme ai fratelli “maggiori” mangioni che è meglio, ebrei sionisti perniciosissimi, faranno di Gerusalemme (Trump in altro momento l’ha controfirmato) la Caput Mundi del popolo eletto, sebbene non si sa chi come e quando con quale sistema elettorale e inviati Onu a scongiurare brogli, si è svolta la cosa. Cristiani & Sionisti core a core nella costruzione del Tempio “che ricostruirò in tre giorni” Secondo Vangelo Giovani 2. 19, per l’avvento dell’astronave che porterà il tristo Yahweh/ Yawe quello pure dei Testimoni di Geova per la seconda volta; sì, lo Jhwn gutturale di cavernicoli pastori a pasc’ i pecur’, a benedire Is + Ra + El e il resto di Goym, dopo olocausto nucleare rimasti a far da servi a questi

Pss. Una vetusta e bordò-nero spelacchiata Bibbia, conservata, forse, ancora c/o Biblioteca Nazionale di questa landa, con Imprimatur ecclesiastico doc della sua “confraternita” di Neri Gesuiti, lo stesso del pupazzetto bianco vestito di Vaticano Spa, al riguardo della Parusia/Venuta neotestamentario di Gesù lo dà come “equipaggiato”. Ma un “equipaggio” se non è di nave è pur sempre di...flotta aerea in forma discoide o men che sia?




Battaghia cu è sta fimmina? A fighia de Letizia a fotografa...ahh.
Via Myphotoportal Bedda Matri Maria!


Myphotoportal se non ci fosse? Manunzio non avrebbe di che dire e scrivere, ahi. E si è già detto dello strano condominio, sempre Myphotoportal, che dovrebbe essere molto ma molto selettivo nelle proposte da “sottoporre" a noialtri miseri analfabeti (dicono i benpensanti amici degli amici con conto bancario pingue) ahi e due. Vero che l’amministratore del richiamato se ne uscirebbe con “Pecunia non olet”. Vabbene otturiamoci il naso e proseguiamo.
Letizia Battaglia ci ha lasciato una figlia, non sapevamo e in tutta onesta non ce ne po’ fregà de meno, patronimico che è tutto un programma “globalista” progressista menefreghista e con tanto sole “rosso” luciferino dell’Avvenire, tempo non il giornale che ricevevo in abbonamento da quel sant’uomo prof di religione al Magistrale tempo cinquant’anni fa. E Rettore il richiamato, qui sempre sta landa, del Seminario Maggiore, l’altro è come si conviene lontano dal bordello, lato traslato e come vi pare, della città sebbene i prossimi “fratelli” in talare e sorelle parimenti che verranno fuori avranno le stimmate (stampante su stampante 3D?) del modernismo bieco feroce e però triste solitario e finale che non serve a niente: Pachamama docet e fermiamoci qui.
Fotografa figlia di contata madre, tuttavia...Oh voi che avete l’intelletti sani mirate la dottrina che s’asconde sotto il velame del solito Manunzio...Taccio e più non spargo versi, come il Poeta, amico bello e leggi Ezechiel, poi si capisce è ben’ si no te futte!

https://www.myphotoportal.com/it/journal/Shobha_Battaglia-u462/


Ps1 Il prossimo Decalogo (Comandamenti) avrà impresso a fuoco infernale ovvio in incipit “Non avrai altra Donna-Danno-Dannazione al di fuori di me Utero cosmico!


Ps2 Basta osservare con attenzione (!?) il palmares della nostra non a caso sottolineato in “rosso” poi ognuno per sé e Iddio per tutti i beduini, a telecomando dimentichi che chi “vince” ri-scrive la “storia” ad uso consumo e spaccio al netto l’odierno Fentanyl la famigerata droga degli zombie, sebbene l’Occidente dettatore Urbi & Orbi (cecati?) di Vaticano Spa, de facto è morto in ragione delle sue “ragioni etiliche” più che etiche

Ps3 Chi "scriverebbe" la storia con dentro tutte ste figlie di Maria in numero di cento donne, un po' pochine viste le strade metropolitane di sera?
Soros i Davos Boy Bill Gates via Oms, Gutierrez intuile servo a capo dell'Onu, i sionisti belve d'Olocausto tipo Benjamin Netanyahu, detto Bibi front-end di squamati esseri demoniaci?







Privato? Dio incarnato

Spiace assai caro Tremonti (celebre sua arrotata “con la cultuva non si magna”) ex Ministro economico ma all’odierno dell’Aspen Institute, tanto per gradire e agli amici degli amici un ricordo per la fedeltà, come il motto dei Carabinieri “Fedele nei secoli dei secoli”. Amen con l'interrogativo punto, retorico su quel “fedele” a chi?
Ora in quella capitale, ecco, lombarda finito tutto tutto ciò che è imbottigliato, ossia la Milano da bere, mo' cosa ti inventano pur di fare grana? Associazione bene + fiche di donne dedite alla fottografia. Raddoppio del caso ed ampiamente già eviscerato: compà datte na mossa! Ora le nostre “gentil” donne che ti fanno: vanno in giro per la metropoli per antonomasia del Regno Lombardo-Veneto (la vediamo dubbia sta storia del federalismo di noantri)? Fanno shopping conpulsivo? Girano felici festanti ed ebre di “conoscenze” festivallieri, sì, ma notturne? Si fermano ai crocicchi fuori mano, sempre di sera...Niente di ciò e dispiace per loro ruolo, corpo, storico, direi antico, anzi della notte dei tempi. E allora? Oh bella e dove vuole che se lo mettano, alla Totò, la loro capacità di fare denari, vedasi richiamo precedente, e con le immagini formato archivio: bella cosa? Un momento che chi nasce tondo non muore quadro, notte dei tempi e non ci torniamo su, ansimando al parossismo. E le nostre patronesse con cagnolini a seguito detti “uomini” te la tirano dietro con un altro convegno. Si dirà le sorti magnifi + che e progressive del Kapitale (k as killer). None. Stringendo: Pecunia non olet. Mo’ le nostre pontificano a diversi livelli di fattura + azione per chi intende. E di diman non v’è certezza, no? None un’altra le nostre maestre, sempre un passo avanti gli uomini bianchi, ma seguiti da turgidi africani...già pensano di fare cassa con “donazioni”. E lo vedete già negli spot para-televisivi, che pare ma con accezione di sembra, qui a questa landa, per poveri “terzomondisti” esseri e Natale poi non è molto lontano! Alé alla cassa dicono le donne chiuse dentro casa? None in bel open space di dibattito: chi offre di più? In altro post precedente fra i “congiurati” vi è il Maestro G. B. Gardin e suo archivio, e non sa o finge in quale tranello si è cacciato. Il Tempo Galantuomo è. Sempre basta attendere la prossima mossa di queste maîtresse!


https://www.archiviaperti.it/?sender_campaign=dGVply&sender_ctype=email&sender_customer=57APO5R&utm_campaign=Rete%20Fotografia%20%20X%20edizione%20di%20ARCHIVI%20APERTI&utm_medium=email&utm_source=newsletter


NB. Poiché siamo d’altro avviso (son bombarolo come la canzone di De André) il link sottostante ché le vie del “signore” sono infinite. Aspen, poi, forse l’inglese rima con aspide, il “serpente” per chi ha orecchio intenda il numero della Bestia 666, di quei think tank “apartitici” nati l'indomani della Seconda guerra mondiale a livello “eccelso” mica le para-massonerie a nome Rotary & Lions, cui credo, comunque, è veicolare l’anticomunismo viscerale, depopolamento (Covid 19 da ultimo e strane "anomalie" atmosferiche via Haarp & Co)e resto di schiavi Goym secondo gli Ebrei sionisiti. Vangelo del Kapitale in salsa anglo-american-sionista morente a Gaza e Ukraine.

"Aspen Institute for Umanistic Studies» venne fondato nel 1949 ad Aspen nel Colorado da Robert Maynard Hutchins, Gran Commendatore dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, una branca della Side Masonry, l’alta massoneria Britannica. Negli Stati Uniti l’Aspen Institute ha sedi ad Aspen e a Washington, mente in Europa dispone di una rete, costituita in successione, di centri di attività fra loro collegati coordinati. Così nel 1974 venne fondata la sede di Berlino, seguito da quella di Roma nel 1985, con un ufficio a Milano (successivamente anche a Roma); nel 1994 fu la volta di Lione, e per rimanere in Europa, quella di Bucarest nel 2006. Tokyo ebbe la sua sede nel 1998 e Nuova Delhi nel 2004"

https://disinformazione.it/2018/07/22/aspen-institute-italia-il-club-mondialista/





Vabbene m’arrendo (quando le ombre nell’Ora meridiana vogliono ascolto)


E’ certo l’algoritmo delle preferenze di navigazione, niente di che. Ma. Manunzio vive da sempre in altra dimensione spazio-tempo che non è quella vostra se non per mangiare e bere, diciamo così, ecco che la cosa diventa, vista da voialtri “intrigante”. E non serve un fico secco attaccassi al tram della razionalità. Ripeto vi guardo come farei con le scimmie in uno zoo, poi pigliatelo, ecco, come vi pare.
E dunque di Giovanni Gastel (uno dei pochi ad aver letto l’autobiografia “Un eterno istante” la mia vita per i tipi di Mondadori Electa) ne riparlo augurandomi così che il suo spirito, scrivo nell’Ora meridiana d’epiphania d’ombre, riposi oltremodo in pace.
Presidente, Gastel lo è stato dell’Afip, rivoltando l’associazione a sua immagine e somiglianza, così spesso parlando a telefono con Alfredo Pratelli fondatore del gruppo storico Associati fotografi in quel di Milano nei primi Anni Sessanta del passato secolo; se ne lamentava Alfredo come farebbe un nonno con nipote.
Gastel si era inventato, quindi, il nuovo logo Afip: inguardabile per una banda, ecco, di fotografi. Se ponete l’occhio v’accorgete della smaterializzazione fisica della cosa, in ossequio al moderno pensiero-unico della solita Trimurti Stars and Stripes,a fronte di un gruppo logo che si sorreggono l’un l’altro: “non ti piace proprio” disse. No, non mi piace il reply.
E Gastel fu pure, questa na cosa carina, l’inventore delle Lectio magistralis, dei soliti noti e sai che novità. E quando mi proposi al riguardò l’insolito Gastel ne sorrise:”Tuuu”? Sì proprio così, come quando nei primi Anni Novanta in una di quelle “rimpatriate” del Direttivo allargato, avevo descritto passo passo quel che, oggi, si fa ogni anno a Parigi con il Mese della Fotografia: luoghi simboli, androni, spazi museali, proposi, in quel di Milano. Manunzio è mica ciò che immaginate e vi lascio credere, veniamo da altra dimensione s’è detto. E sa pure ben tenere una fotocamera: lato traslato e al solito come v’aggrada.
Sennonché nel frattempo il Gastel mi invio un bigliettino-credit card talmente minimalista che appena si leggeva Giovanni Gastel: “incontriamoci” così la grafia. E siccome Manunzio ha perso tutto: tram, filobus, metropolitana, taxi...la cosa non è mai avvenuta e a dir vero al momento della “chiamata” me ne vado tranquillo, sereno proprio no, ma un po’ amareggiato si.
Arrivato alla fine Presidente Gastel: che dire ancora? Siti tibi terra levis ché l’essere stato tranchant nei suoi riguardi tutt’altro che fatto personale; e alla fine con gusto ed eleganza che le sono appertenute avrebbe approvato con un sorriso, mesto, il suo substrato d’uomo. Amen

Intervista a Giovanni Gastel "L’eleganza? È un valore morale"
https://artslife.com/2016/11/14/intervista-a-giovanni-gastel-leleganza-e-un-valore-morale/



Retrò
Intrigante, suggestiva, immaginifica come soltanto può l’immagine ottica: argento una volta, silicio odierno e AI infestante, che se la conosci, eh, la eviti. Ma pure iper-realistica “matita” da tratto suadente. E poi il mood futuribile delle scene retrò; il sepia (seppia come taluni scrivono e calamari, totani, purptiell' con linguine, un’altra volta) che tanto fa “camoscio”. Era così il supporto old style di alcune carte della Ferrania brand italiano di pellicole carte e chimici analogici per camera oscura.
E poi paesaggi...ma un momento qui siamo al cospetto di grammatica fotografica (divenuta nel frattempo fottografia dal napoletano verbo, fottere) e su Manunzio punto it. Significa? Che bisogna prestare attenzione alla malia front-end Ideologia tutt’altro che anticata immagine; sì, ma a bella posta.
Ora a parte certe belle scene (bello & brutto categorie equivoche non si devono mai usare senz'accortezza del caso) vediamo di capirci, così fate fare un po’ d'esercizio fisico, ecco, ai quattro neuroni rimastovi.
Paesaggio s’è detto. Architetture non a caso verticale: speculazione edilizia ieri oggi e dimane, ché pagato giusto le fondamenta-terreno e t’alzo il grattacielo all’infinito, ed oltre, sinnò sai che noia. Natual + mente skyscraper che si arrizza (alza, edifica) è tutt’altro che bassa anatomia, quanto Potere: dall'alto in basso, in cielo così in terra di biblica memoria, l’equivalente esoterico “come in alto così in basso”. Sicché: il Mondo è retto, si o no, da segni e simboli no chiacchiere? Allora immaginate l’astrazione, diciamo così, come entità “corporee” agente su tutto.
E macchine, no? Sì, nelle immagini, in tutte le salse: autoveicoli Anni Venti-Trenta, e soprattutto robot classici con fili elettrici, data l’epoca, e la mano dell'autore, penzolanti, insieme ad altre figure femminili squisitamente ambigue. E si presti attenzione agli occhi meccanici o men che sia dei personaggi in scena, non solo e soltanto gli assi oculari, quasi mai coincidenti, quanto un che di “vitreo” ché chi l’ha disegnato-fotografato-aizzato (intelligenza artificiale) li fa a bella posta.
Infine ma non ultimo, strade, corsie, soprelevazione (stanno lì i Dominatori) mentre laggiù, ai piedi di Crist’, stambugi (classe Dominati). Vero sembrano scene da Metropolis** di Fritz Lang memoria, ma anche retroterra germanico di primi Anni del Novecento "futuristici"

https://www.utropiia.com/

**https://garden-of-silence.com/2019/01/06/metropolis-1927/


Ps. Quasi scordavo: non c’è nel “mondo retrò” anima viva di arbusti fiori e piante (l’umanoide ha il suo sistema vegetal-ghiandolar-linfatico non a caso) tutt’altro che inerte materia, decorativa stile “Bosco verticale” Milano






Munari guardi che errare humanum est, perseverare autem diabolik (fumetto)


Quando Manunzio nomina Munari, senza alcun gesto apotropaico, lo fa esclusivamente quand’essa e latore (latrice?) di notizie dette fotografiche, sebbene come chi scrive fa notare che l’odierno è un raddoppio consonantico: fottografia, infatti. Infatti a leggere nota/mail List la Munari, che non ha altro da fare e pensare già un problema con sto caldo, oggi in casella di posta le “fottografie più costose". Uno stacco necessario. Un conoscente di nulla cultura materiale, figurasi intellettiva & conoscitiva, dinanzi ad un manufatto altro non ebbe e dire ”Ma costa assai?”. E fosse solo questo. Il costo, vil metallo era ed è, come la Munari del caso dice, elemento valutativo esiziale, ecco. Esistenziale.
Torniamo ai fatti, Costoro & Munari padroni della narrativa, pretendono manu militari di conformare le teste, notoriamente vuote, del popolino del “costa assai”. E fosse sola + mente questo, transeat. No, il dramma è che anche chi è, forse soprattutto, acculturato, zombie metropolitano, casomai pure “progressista & di sinistra” Lgbt+ scambia lucciole per lanterne. Sì, lucciole notorie e notturne a pagamento.
In media res, via. Delle tre immagini "costose", americanate guarda tu il caso, per chi ha qualche anno e una nutrita biblioteca, lo stagno di Edvard Steichen è d’un pittorialismo stucchevole oltre misura, con o senza “gomme arabiche" stese su supporto very fine 100 x 100 cotone, rag all’odierno. De gustibus. La seconda proposta dalla Munari, che Iddio ce la conservi per 100 e 100 giorni ancora, è quello che dicevamo: una passeggiatrice che attende il passeggiatore inquartato (arrapato) con tanto di flashata che è tutto un piacere: non si conosce la tariffa richiesta della donna vutat’ d’ cuozz’, girata di spalle a darla nuca: e che avete capito. Forse. Bianconero un tot a kilogrammo o misuramento, stradale vista la scena.
Terza, finalmente arrivano i nostri in “Ombre rosse” (Stagecoach film di John Ford) comunque na squallida americanata, ancora e ancora. E non è caso andare oltre.
Drum roll “Chicago Board of Trade II” d’una boiata pazzesca di Fantozzi memoria. Squallida cartolina passata, però, ad arte con tanto di vorticosità bancaria et assimilata, di broker come tanti ragnetti alle prese (fondello?) con l’One Dollar quello dell’occhio triangolare veggente: Anuit coeptis, no? Come no! Un mosso manco paragonabile, per altre vie, a quelle d’un Ernst Haas: molto intriganti immagini e della New York Amerika (k as killer) way of life.
Quanto al resto il NULLA spande sovrano su i loculi scambiati per civili abitazioni.“Fottogrammi” cui si pasce anche la Munari che, tapina idda, vuol darsi patina di non so che cosa: suvvia le sue aberranti orazioni (funebri?) le tenga per i suoi workshop. Vabbene che Pecunia non olet di marchetta, ma non abusi della nostra pazienza e sensibilità...a descriver lor forme più non spargo / rime, lettor; ch'altra spesa mi strigne/ tanto ch'a questa non posso esser largo/ ma leggi Ezechiel...Eh Munari ha mai letto Ezechiele lei che è così "cosmica" di Nasa (Never Space Agency)? E ricordando il sempiterno Prof. Sartori e sua lapidaria “So’ cazzate”. Ipse dixit!
Storia di “Merda d'Artista”, 'artista italiano Piero Manzoni nel 1961, creò un'opera d'arte che avrebbe cambiato per sempre il modo in cui pensiamo all'arte. Quest'opera, intitolata “Merda d'Artista” consisteva in 90 scatole di latta, ciascuna contenente 30 grammi di feci umane


https://saramunari.blog/2024/07/09/le-foto-piu-costose-al-mondo/

Ps. Se tanto mi dà tanto riuscissi a trovarne di scatolette “merda d’artista” vivrei felice fesso e contento di appartenere ai soliti grembiulini (macchiati di sangue d’omicidi rituale da ultimo Gaza)

Pss. Lei Munari scrive "Non arrabbiatevi! Il mercato fa le sue scelte e devono essere ripsettate" (refuso munariano si capisce, forse). Signor "mercato" chi? Rispettare i Davos Boy, i Bill Gates già Covid facitore & BigPharma; il complesso militar-industrial Cia-Mossad-Pentagono quelli dell'Allunaggio Kubrick/Capricorn One/Hollywood; JFK in Dallas; l'abborracciato 3D formato Undici Settembre?








Non capita tutti i giorni, quando mai, nel vagabondare per internet notizie che qualcuno, che sa tenere in mano una fotocamera, produca fotografie, uso questa volta al posto d’immagine l’usuale, perché mente e mano lieve si trovano su lo stesso percorso: cosa rarissimamente rara, vero minchiapixellisti addotti?
Insomma è, come, dire, guadare la stessa immagine (riflessa) che mattutina di altre mattine (ex novo) restituisce a specchio le nostre sembianze: vecchi rimbambiti compresi si capisce. Chapeau!

Ps. Mentre "vergavo" ste quattro righe m'accompagnava nella capa il motivo di "Un ragazzo di Calabria" film di Comenci con Abbatantuono e Gian Maria Volontè, più umano dei soliti film di Leone memoria: Indio, ecco


(Copia & Incolla se vi pare)
Saul Leiter's Secret to Timeless Photography
https://www.youtube-nocookie.com/embed/B-KPSwquTDk&t=2s



search
pages
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.manunzio.it/diary-d

Share on
/

Chiudi
Close
loading