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© Photo Ernst Haas


I am not interested in shooting new things. I am interested to see things new

Ernst Haas



La notte che mori la Fotografia

Era nata con i Lumi, positiva non al Coronavirus. Trionfo della Tecnica presto robotica al posto di matite e pennelli, correva l'anno 1839. Padrino, o levatrice che dir si voglia, non già Marlon Brando, bensì un positivo non tamponato a nome Arago, intellettuale radicale ca va sans dire ne perorò le virtù magnifiche e progressive del Capitalismo dinanzi le Camere francesi: chimica stesa su lastra non ancora in capsule (anti)Covid e dal baraccone dioramico di Daguerre alle altezze di Felix Tournachon detto Nadar con tanto di carte de visite alla Disderì.
Certo l'inizio non fu dei più semplici tra luddisti, ne avevano capito l'esatta portata di natura aliena, estraniante, falsificata del cosiddetto Reale fotografico scambiata per Natura tout court, e crostaroli pittoruncoli che si vedevano scippare il ritratto nobile. E si perché l'invenzione fotografica permetteva a chiunque di “rappresentarsi” di esserci al Mondo, in immagine seppure effimera, di sguincio come erano e da vedersi i primi dagherrotipi, di lì a breve sostituiti via W.H.F. Talbot reale inventore, secondo vulgata, del negativo su carta e controtipo positivo fotografico già immaginato sul Lago di Garda dove si trastullava con “camera obscura” e ricalchi di fogli traslucidi.
Prosperò la Fotografia fra alambicchi, fiere e baracconi fieristici sino al giorno in cui s'innamorò a tal punto da generare un figlio, di celluloide prima poi perforato ed a schermo infine. Figlio degenere già da subito nel mostrare treni in arrivo fra gli astanti di Caffè-concerto impauriti che la locomotiva a schermo più del trucco fosse viva reale e volesse travolgerli. Locomotiva simbolo di velocità e progresso e benessere per certuni.
Cresceva la Fotografia del Novecento inscatolata in pezzi di ottone germanici, scesa dal cavalletto ottocentesco di mano in mano il formato Leica di Barnack moltiplicava come un virus eterodiretto il circondario terrestre ed uman(oide). E non c'era cose o luoghi che non venisse “immortalato” (la fifa della Morte con gesto apotropaico veniva esorcizzato dalla chimica&ottomeccanica) inquadrato e poi messo in pagina offset alla National Geographic. Certo anche su bianche pareti di Gallerie very nice alla Stieglitz; ugualmente il figlio degenere che orami diventato adulto abbindolava masse, sedute e comode dinanzi pari muro bianco, seppur telato, nell'oscurità della Caverna Mito platonico: niente di nuovo nulla si crea nulla si distrugge...tutto si ricicla. Era il Cinema, sì, sotto tutela di scritturali falliti cui accanto, tuttavia, la storia, ora triste ora drammatica e ora ilare proiettata a schermo era, tuttavia, dell'alchemico Direttore della Fotografia. I conti tornano.
Poi il colore colorò la “realtà” ed imbellì la Fotografica, prima su le lastre di patate, fecole tricromie alla Lumièr, RGB e non al forno, poi Agfacolor e di là del mare Oceano il Kodachrome in “bianconero” ma colorato, l'ossimoro per un'altra volta. Ma il Sogno di Dominion (stesso delle macchine truffaldine per la conta solo pro Biden Usa 2020) e l' ibridazione con la Macchina (circolava già nelle Caverne sale cinematografiche Metropolis di Fritz Lang Anno Domini 1927) generò ancora un figlio, senza scomodare Pirandello, minaccioso e suadente più del fratello fotografico e a scorrimento. Fu la Televisione e l'apoteosi. Immagine in formato scatola domestica di mogano, focolare alla Renzo Arbore e sua Band. Divisi media per colpire unite (Nata – Fotografia - come un fatto meccanico, è andata sentimento e alla fantasia, e li ha mutati. Guido Piovene, Gli scrittori e la Fotografia Editori Riuniti 1988) prima ancora del Fronte Popolare post Seconda carneficina mondiale che proprio su l'Immagine aveva costruito Tutto: Fotografia-Televsione e certo la Cinematografia “che è l'arma più forte” campeggiante il Duce Mussolini da Cinecittà spettacolo. E che in tandem con lo sceneggiatore Starace (di notte pugnace ma di giorno fugace) M + incul + pop(olo) Ministero preparava per la pugna otto milioni baionette, e solo queste ché bastava l'ardire (ardore dei cerchi di fuoco da saltarci dentro di slancio senza ustionarsi) italico; mani contadine contro i carri armati plutocratici Anglo-americani che un bel dì sbarcano secondo copione Studios by Hollywood (bosco sacro a chi?) più con il favore delle Tenebre della italo americana Mafia a suono del Settimo Cavalleggeri alla Stagecoach/Ombre rosse, tip-tap di Fred Astaire & Ginger Roger, in Sicilia. Ahh cumpari.
“Tu schiaccia il pulsante che al resto ghe pensì mi” più del Cavaliere da Arcore, Kodak che invase il Terraqueo di 126 preconfezionato al ritmo di Rock-and-roll, fino agli Anni Duemila, tempo di svolte, non ancora alla Covid certo prodromo per entrare ancor più nella carne degli uman(oidi) sino al controllo totale di essi via chip ino + cul + ati antivirali di Big Pharma, Capitalismo totalitario-sanitario.
Pi X El al posto di grani d'argento (ritornati ora ora di moda & money non olet) che qualche buontempone scambia per pixel, quanto luciferino messaggio in codice.
Siché la Fotografia oramai invecchiata e sotto i colpi della Milano da bere e Jovine (tronista di radio Myphotoportal.it) a complemento poca ci raccapezza più. Il suo “corpo” trasformatosi in robot a base digitale: uno zero acceso spento mi piace non mi piace, toglie gli ultimi residui romantici del Tempo che fu in bianconero. La Signora oramai invasa da chip ino + cul + ati come qualsiasi antivirale è senza più anima, né visione, anzi, poveretta scambia tele-visoni per frame dei minchiapixellisti giovani giocherelloni allevati a PlayStation. Siché la Fotografia si convince, per quel poco di lucidità ancora viva rimastole, sebbene il chip impiantati da Bill & Melinda Gates Oms Fauci e Big Pharama, della fine. Tant'è vero che già grandi chip, che fan tutto tranne il caffè, ormai alle telefonate d'una volata, oggi chat-mail, specchio della giostra gli acquisti, stupidissime emoticon, video filmati del gatto miao miao in sorta di album virtuale, alla lettera han preso il suo posto (indegno?). E mentre i membranacei album ancora esistono a tenere ricordi di famiglie, guerre pestilenze e campionati, insomma la Memoria storica, i dati di questi chip morsicati oggi ci sono ma “diman non v'è certezza”? Fragili file cui tutta l'umane genti s'appende al manico del tram fintantoché c'è corrente: litio solare atomica. Poi l'Abisso Leviatan.
E dinanzi l'Orrido orizzonte senza bricole di gloria la Morte colse la Fotografia non già nel letto della sceneggiata alla Henry Peach Robinson del 1858, no, bensì la “agonia” stile Gomorra alla Netflix. E mentre da lontano un rumore prima indistinto via via fragoroso e minaccioso schiumava onde alte, sempre più e più di un Tsunami eterodiretto e prodromo del Covid, si spense alla soglia dei centottanta anni giorno più giorno meno, sostituita da Photoshop grafica 3D di Ikea. Senonché il giorno dopo, ad esquie avvenuta, un certificato elettorale via US-Mail le recapitava per votare: si scopri a commedia ultimata che aveva votato, via Dominion software taroccato, post mortem per Biden, il democratico senile con alle spalle Harris la Dea Madre primordiale, Kaos primigenio di tutta la sceneggiatura umana.
Ma, ma quando l'allineamento iniziale e terminale, dicono certuni filosofi greci, più delle planetarie sfere celesti aristoteliche, si trova al giusto momento: Bang e tutto implode. Forse per (ri)cominiciare di nuovo dentro un “orizzonte degli eventi” per chi capisce. Sit tibi terra levis M.me Photographie au revoir!




Coronavirus-Covid-Covid19-Sars.Cov-Sars.Cov2-V1-V2 Von Braun

Per adesso così poi potranno chiamarlo Pasquale che è lo stesso. Il meccanismo è infantile, Orco delle fiabe: sotto il letto dall'armadio la incarnazione paurosa. Certo poi passa ma in alcune menti instabili, che piace da morie, ecco, al Market degli acquisti compulsivi, nossignore. E già basta una evocazione non necessariamente da rituale satanico, ma insomma...al lupo al lupo altro compare di Paure. Ecco basta ino + cul + arla via Stampa & Regime, che Iddio li conservi presso di sé stangandoli a dovere appena osano fiatare, e le menti anzidette il giochino babilonese è fatto e ripetuto ad libitum. E bisogna dire che di fantasia questi babilonesi del debito, eh avessi voglia da miglia di anni tic tac uguale uguale. Vero qualcosina è andata storta, ecco cosa produce la alfabetizzazione di massa Anni Sessanta del baby boom e Internet corrente da censure via Google-Twitter-Facebook, in tutta sta narrazione paurosissima da non dirsi; infatti le hanno secretate per “problema di ordine pubblico” per non spaventare, di nuovo, la 'ggente e minare la giostra degli acquisiti che è abominio. E dei camion militari notturni nell'ora delle Tenebre, no? Esatto solo che il telecomandato in bianco da Stato Città del Vaticano mica si è peritato, Urbi et Orbi natural + mente, di richiamare il fatto che la combustione dei corpi è sì fattibile (!) ma* “a condizione che tale scelta non sia voluta come negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario,peccato grave”. Ora se il corpo resusciterà, come Cristo, dice l'ortodossia cristiana, se lo cremi, che dire: vai dal sarto e ne fai uno su misura ex novo o con le ceneri similmente ad impasto con acqua riformi un altro pupazzetto da mettere a forno tiralo cotto al punto giusto per l'abbisogna? E d'altronde le Scritture annunciano o no la “Resurrezione dei Corpi” o carne che dir si voglia? No eh la fuori tutti della partita nobile: proprio così solo i nobilitati han tesata solo a spartir orecchi** mentre si radono con il rasoietto di Occam: che bella invenzione razionale si capisce. E ma non sono questi nostri luciferini spaventevoli a salve per chi intende a dire a proposito di “resurrezione” dell'ossicino la scomparsa coda (!) degli umanoidi, atrofizzata e traccia il Coccige? Proprio così quel Luz, voce spagnola ma che è latina lux-lucis e per noi fotografi la “materia” alchemica da plasmare. Luz-osso-coccige-massoneria-resurrezione: mo' come a mettemo se siamo, dicono, frutto del caso e necessità (di chi?) e una volta chiuso gli occhi buona notte ai suonatori?
Certo adesso tutti di nuovo con la museruola-mascherina: Carnevale dove ogni scherzo vale per l'appunto. Dove distanziano ma nei tram e metropolitane come a mettemo? Senza dire che non si è subito lockdown al tempi Sars e dell'Undici Settembre famigerato o finanche del crack etero guidato di Lehman-Brothers...i conti non tornano in un universo fatto di bolle finanziarie, di moneta dal nulla e di Mercato che "insegna" agli italiani come votare così il compianto Commissario UE al Bilancio Gunther Oettinger

*Istruzione Ad resurgendum cum Christo circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20160815_ad-resurgendum-cum-christo_it.html

**...Aspetto la risurrezione dei morti. Credo
https://www.vaticannews.va/it/preghiere/credo.html

Ps. Nella cappella in Napoli di Raimondo principe di Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella) c'è tra le tante cose di segno massonico la cassa da morto scolpita e un uomo nell'atto di uscirne fuori; anche così visto su la Televisione di Stato (chi?) Rai 1 di Alberto Angela, ergo Vox Dei.

“Tuttavia, anche questa singolare opera in marmo è ricca di ulteriori suggestioni. Il guerriero che brandisce la spada, al di sopra della “porta grande”, è stato interpretato come il guardiano del Tempio massonico; inoltre, la presenza di quest’uomo che balza dal sarcofago – uno dei tanti rimandi iconografici all’immortalità presenti nella Cappella Sansevero – è stata probabilmente l’origine di una delle più note leggende riguardanti il principe di Sansevero. Secondo tale leggenda, riportata da Benedetto Croce, in prossimità della morte Raimondo di Sangro si fece tagliare a pezzi e rinchiudere in una bara, donde poi sarebbe dovuto uscire “vivo e sano” a tempo prefissato; ma la famiglia scoperchiò la bara prima del termine previsto, e la “risurrezione” del corpo ricomposto durò solo pochi attimi”
https://www.museosansevero.it/monumento-a-cecco-di-sangro/


Ps. Tutta la trafila del Coronavirus per terminare al corrente con numerologia e onomanzia Sars-Covid2 dovrebbe far riflettere che ai tempi della Sars, s'è detto, nessun lockdown fu praticato; per ripasso che la Storia è Maestra, chiedersi come mai l'America, in un momento cosiddetto drammatico corrente, si è sottratta alle grinfie venefiche, letterale, della Organizzazione Mondiale Sanità o HWO siglato in inglese. E in un momento, dicono Stampa & Regime inventori del suddetto virus, di alta pericolosità dello sfuggente e mutevole agente patogeno mai visto sino ad ora. Incomprensibile eppure microrganismo per niente razional-darwiniano secondo Biologia insegnata nelle Università non meno che nelle scuole di ordine superiore almeno nel Belpaese, territorio non già manufatto caseario, più artificiale non si può con buona pace di Tozzi geologo prezzolato a Radio-radio



Turp-tudine

In un circondario senza regola alcuna anche gli imbecilli si gonfiato il petto e pontificano. Una volta era il reportage, che significa avere una idea di cosa e come raccontare ciò che si svolge davanti l'obiettivo, mo' è lo street: mordi e fuggi. Il peto la scoreggia l'attimo fuggente, si vabbè. E mentre il primo, reportage, aveva tutta la tavolozza del bianconero adesso All Colors of Benetton che è tragicamente “veri faine”. Certo de gustibus, un po' come gli incaprettati più si dimenano e prima muoiono al pari della garrota spagnola d'antan.
Sia come sia qui tutto ciò che non bisogna fare per portare a casa un'immagine che sia una decente, quanto al racconto che dire: serve? No assolutamente basta na cosca, scoreggia e casomai finisce su una parete di gallery o premiata a qualche concorzo, senza errore. E che dire: prrrr il vento intestinale vuole la sua, e di sti tempi poi e la fotografia, ancora una, è altra cosa e ci sono tanti altri passatempi!

Here’s a Free 30-Minute Masterclass on Street Photography by Nick Turpin
https://petapixel.com/2020/10/03/heres-a-free-30-minute-masterclass-on-street-photography-by-nick-turpin/


Ps. Tra il reportage e lo street, simboleggiati da sole e tenebre, la dimostrazione di un prima e dopo, umano e transgenico meglio transumano. E le foto di questi strittaroli dimostra magnifica + mente bene con composizioni abborracciate, di tutto di più, colori sgargianti America style e il peto come cifra tout court



E tornammo a riveder le stelle

Stelle notorio stanno in alto e brillano come quelle di Negroni che vuol dire qualità, così nei Caroselli poi tutti a letto che le nove bastavano al letto e sin quasi il giorno dopo, ben oltre canonici e tripartitiche ore di sonno. Tripartizione o, comunque, ore del giorno e suoi simboli. Ecco ci siamo, da vegli sebbene tutt'intorno il sonno la fa da padrone. Immagini o schermografie, apparati, tendaggi limite oltre il quale o da non valicarsi affatto, senza scomodare il “cavernicolo” Platone che ne ha dato immaginifica rappresentazione.
Invenzione fotografica che non è il delirio positivista del buon Aragò che la sponsorizza, appunto, da positivista ante litteram nel 1839 nascita della “signora” Fotografia. Furbata per nascondere la vera portata o fuga da sé (indotta?) costruzione immaginifica che si riflette un secolo (immagini in movimento) dopo in quel magistrale Metropolis: schermografie, no? E quale miglior apparato-corpo se non il femmineo, comunque lo si declini. Forse per la natura stessa, ecco, aperta ad ogni ventura. Modernità sicuramente che trova abbozzo in quei manifesti d'epoca, e fermiamoci qui che di altro parliamo, Schermi certo non radiografici.
Donne-danno-denaro-dannazione-diabolico e a furia di consonante si può continuare. Farneticazioni anti-femministe? Ah certo a sto' punto ma evidente che tra tifoserie e anti la cosa come sempre finirebbe a tarallucci e vino: satanificazione dello status quo. E la cosa ci procura orticaria solo a scriverla mentre, reale, siamo costretti a grattarci: cosa? Quello che vi pare.
Immagini, dunque, dove lo schermo è sin troppo eloquente nel suo annichilimento, posa adescante ancor prima incartapecorita (conseguenza due metri al disotto del calpestio così i cimiteri, una volta non a caso chiamati camposanto, anche la morte ha un che di sacro più che sacrilego per la giostra degli acquisti) plasticosa ed artificiale. Triste solitario e terminale, manco Eros tira più, ecco


Minimal
https://fashionfav.com/magazine-editorials/love-stories-vogue-poland-august-2020/


Ps. Ideologicamente il dagherrotipo non è per niente fotografia e nel senso letterale, che a rigor di logica, non altrimenti, appartiene a W. H. Fox Talbot se vogliamo stare a tifoserie

Pss. Da altra parte della barricata, il fotografo o forse mezzano di certo voyeur. E non si parla di donne che fotografano donne: troppo stupida la cosa



Ordine di scuderia

Se a qualcuno già in malafede ed eterodiretto non viene dubbi, è la prova provata della lobotomia avvenuta via catodico non meno che schermettino iPhone e analoghi. Immagine.
Centrali sovranazionali, almeno sino a questo momento che infuria la battaglia finale per la sopravvivenza della “razza” squamata ecc, dirigono il traffico immaginifico come niente. E già questo (nostro) sollevare il tappeto, meglio scoperchiare il sepolcro imbiancato di ossa putride ed ogni nefandezze cui parla la Bibbia, porterebbe ipso facto ad un altro Mondo se diffuso e consapevole. Certo detta così pare una boutade di chi non sa, meglio né vuole, sapere di essere uno schiavo così dice Morpheus a Neo in Matrix, gabbia reale più dell’aria respirata. E a rincalzo Sant'Agostino, finiamo qui, lo schiavo non contesta il padrone, e il Padre della Chiesa chiosare sul fatto che il richiamato più delle reali catene (mentali&materiali) non concepisce la Libertà.
Sia come sia per il circondario terraqueo la “centrale” del Pensiero Unico, come Getty ImaImages, già pappatosi altre consimili agenzie, spargitrice per mondo, giustappunto, la stessa immagine, né più né meno che Unico o McDonald's panino; Co-Cola barattolosa, pari Sistema Operativo Win** e per ricerche l'imprescindibile Google, per tacere di Facebook YouTube….
Siché arriva nella casella di posta la richiesta (!?) di fotografare secondo lay-out precotto e predigerito l’immagine conforme e dargli “anima” tutt’altro che senziente, ecco, senza discostarsi dall’imposizione. Matrix/Coronavirus una razza una faccia luciferina, il resto so palle da bar sport!

NB. Segnaliamo i link cui mettiamo in pagina, d’ora in avanti, e se riescono ad aprirsi bene altrimenti chiedetene conto alla Censura del Comitato Antifake & Associati o della della Presidenza Consiglio italiano, “nuova” Era Coronavirus. Per chi non ci arriva basta un copia ed incolla del link su qualsiasi motore di ricerca, ed incrociare le dita per enne volte come già sperimentato


Market Trends: What To Shoot and Sell This Summer
https://www.eyeem.com/blog/market-trends-what-to-shoot-and-sell-this-summer?utm_source=web&utm_campaign=Comm_NL_Summer_Market_Trends&utm_medium=email

** Putin chiude a Gates
https://sadefenza.blogspot.com/2020/06/putin-chiude-gates.html



Illuminati


Vedete voi se è cosa. Dunque c’è in giro un corpuscolo, inventato fabbricato elaborato mettete come vi pare perché non è il momento di mettere mano a quest’altro Undici Settembre (qualche buon tempone ha correlato astralmente a questo Undici corrente 2020 di Marzo, già notorio per le Idi): ma il Tempo Galantuomo è. Sempre.
Di nuovo, ecco allora il patogeno quatto quatto fa vibrare, cosa buona e giusta, un che di atavico e perduto nell’Homo Metrolitanis (che vive non di meno già in camera a gas a cielo aperto e sue sottili polveri) e vale a dire: il buonismo rivenduto e corretto per l’abbisogna. Pruriginosa ma non sottilizziamo oltre le polveri anzidette. Vale a dire, fate nota, che nelle vostre caselle e-mail ve la trovate inondata di sconti di questo e quello; o udite udite finanche tutorial a gratis, o se preferite free che è meglio. Per carità di patria cosa buona e giusta nata vota, ma pur sempre eseguibile il detto:”Passata la Festa gabbato lo Santo…” E chi vuol esser lieto sia che di diman non ve certezza, così almeno sino al prossimo corpuscolo, inventato fabbricato…


Otto ore (per chi ha fede incrollabile e conoscenza di inglese più che decente e senza manco sottotitoli) di video free su la luce
Fiat lux


PS. Il lik è visibile, dicono, sino a Giugno dopo scade o se non c’è più umani...



Domenica Anno Domini 2020 (bisesto e funesto come vuole tradizione) da after day, quei film da fall-out atomico il giorno dopo; fa freddo quando ieri un sole malato spaccava le pietre, qui a marzo e in montagna ben diverso dalle pagine di storia patria che raccontano, di questo tempo, incominciava il disgelo a sciogliersi la neve partita a Novembre antecedente di ogni anno: fantasie? Forse. Infatti c’è un'arma ancor più potente e praticamente gratis al cambio corrente: Paura ino + cul + ata da Coronavirus. E se e uccide più la parola che la spada, ancor più l’Arma Finale dell’Immagine inventata nel 1 + 8 + 3 + 9 . La Grande Finzione sul palco globalista. Ma procediamo con ordine e presa diretta.
Dunque entriamo in farmacia, distante quasi un chilometro da dove digitiamo: mascherina prammatica stampata su narici e bocca del giovane e vuoto farmacista, che però non porta i guanti. Ahi perché fa parte del copione. Transeat. Farmacista che sta dietro una grata-finestra, proprio così, o di quei antisfondamento tipo banca; al che la botta: “non avete ancora sistemato mitragliatrici e sacchetti di sabbia come prescritto da copione, e di guerra?” Il farmacista o è oppure ci fa, o ambedue al prezzo di uno. E il prodotto (omeopatico) che prendiamo è il lasciapassare per le cosiddette Forze di Polizia (ormai esautorate dall'Esercito in ogni dove l’italico suolo e con blindati: diavolo dev’essere tossico e molto forte sto Coronavirus!) si sa mai. Guadagnata l’uscita ostruita da una mascherina, su bocca femminile, a latere sodale omaccione compare che non ne indossa …
Di fronte, volete? Porte aperte della San Rocco Church e cartello affisso con richiamo al fatto che è sospesa (ad libutum) ogni messa: si certo se poi ognuno volesse intrattenersi con crocefissi e Madonna, fatto privatissimo. Estratta penna scriviamo un nostro pensiero in calce (una volta usata in casi analoghi ante sepoltura come peste manzoniana memoria) proprio nel mentre viene alla volta il buon Cesare (dovreste vederlo ai tempi buoni della "colazione" domenicale alla solita pasticceria in zona fatti con nutrito seguito di fedeli oranti di ogni ben di Dio dai banconi) che conosciamo benissimo; sbottonato collare e quasi in stile naif chiede del perché la scritta. Senza dilungarsi gli do' dello schiavo, non di Cristo. Ma l’ha disposto il Vescovo, adesso il querulo mal serv' d' Die, prezzolato anch’egli in reply. Apostasia gli ricordo. Apostasia ancora guadagnata l’uscita in plein air



NB. Anche quando riportato in link non significa affatto che sia oro colato, spetta a chiunque, quindi, ne legga di usare il proprio cervello e farsi di conseguenza propria idea di fatti e circostanze


Carlo Maria Viganò / Se i Ministri del Sole consegnano il gregge alle tenebre


Qui Abbiategrasso (Milano)

Berlino kaput (e sono stati gli americani, di nuovo). La Germania di colpo stacca un assegno da 550 miliardi, e si rimangia il decennio di politica economica “zero null” di Schauble e di Merkel?

Una mattina mi son svegliato è ho trovato il carro armato

Globalismo ed effetto farfalla

Evitare che si diffonda il "virus" del pensiero unico


Ps. Immagine sovrastante a corredo non è montaggio di Pshop, tutt'altro; ripresa ante ore 18.00 quando le chiese poi vengono sprangate (novello neoponte levatoio feudale Corona & Chiesa) e vige il coprifuoco da Stato di Polizia come in latinoamerica: meglio come quei giorni in cui eravamo a Milano nel 1979 con la Legge Reale e posti di blocco antiterrorismo e governi della "non sfiducia" neolingua dell'allora Pci (Catto-comunismo) cui ceneri si riscontra tracce l'odierno Apparatčik (voce di apparto del Pcus russo d'antan) dei piddini, quinta colonna dei Soros vari. E quindi "fotografia" esatta di scismatici impiegati in talare al soldo di Vaticano Spa, di conclamata Apostasia ed eterodiretta da centrali sovranazionali che hanno interesse ad inoculare Paura, sin dai tempi di Babilonia



Metropolis (seconda parte)

Siché se in precedenza, fatto mente a quel Benvenuto campeggiante sinistro di landa metropolitana, una qualche coordinata s'è data per inquadrare il Portfolio di Manunzio, l'odierno step di riflessi-pozzanghere, declina Metropolis con immagini (metodica d'archivio così nel corso degli anni insieme alla fidata Olympus C-5060 WZ, poiché non servono pixel stellari e più del necessario) specchianti. Riflessi d'acqua di città stran(iante) dove l'elemento sorpresa rarefatta gioca, in controcampo, la apodittica – mente realtà quotidiana. E in barba, ecco, al rasoio di Occam venticello sotteso, sberleffo al diuturno politically (in)correct; soprattutto, e non meno, specchio (silicio) che trattiene il rifratto e capovolto delle pozzanghere. Caleidoscopio d' altri e altri ancora paesaggi nel fondo della memoria. E come in tutte le immagini di Manunzio (si presti occhio) alle correlazioni fra primo piano e sfondo; le “ombre” in apparenza, quando un contorno o silhouette è tutt'altro che banale “rappresentazione” giacché come il Piccolo Principe di Saint Exupéry: “Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”


Ps. Su la sinistra la sagoma d'orologio impresso su l'asfalto come “sorpresa”



Metropolis


Il Portfolio di Manunzio ha richiesto una risistemazione complessiva più aderente allo spirito dell'autore, lasciatosi alle spalle tutto quanto riguarda pixel e consimile, poiché mai come ora (Metropolis pure in questo con l'idolatria della Tecnica) inutile e fuorviante per chi intende.
Metropolis non solo il titolo per descrivere quel Benvenuto dell'impaginato, bensì summa di tutto il Portfolio, cui si dirà a tappe.
Città (tessuto connettivo) vista da altra angolazione, e geografica, lontana da polveri sottili di una Milano qualsiasi assurta (manu militari) ai primi posti del “vivere” con buona pace di Stampa & Regime telecomandata. E nel novero l'Istituto Centrale di Statistica non meno eterodiretto di quelli.
Chiarito l'ambito l'areale (set, territorio) che è la nostra latitudine essa si presta benissimamente a metafora “universale”: occhio da mezzo secolo come mestiere e saper vedere senza ubicazione precisa terrestre (c'entra nulla con il globalismo, anzi) che è dono raro e pochi vantano.
Immagini in rigoroso bianconero, vabbè macchiato un po' come si farebbe al bar, dove la misura è si certo l'Inferno di calviniana memoria e sua Città invisibili, tuttavia...


Ps. L'immagine sovrastante è per gli incalliti eterodiretti, mala pianta prezzolata. Quei “tubi” possono magnificamente passare per “ciminiere” degne di una Metropolis cinematografica o più ancora del terraqueo reale. Tubature che, non a caso, comunicano e male uniscono il sotto-terra (come nel film trista ossessione) e la parte alta-aerea dove si svolge il teatrino di quelli che considerano il prossimo Goym
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