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Una giornata particolare

Ogni tanto bisogna staccare la spina o questa stacca noi. E così novello Don Abbondio più con il breviario in mano, brevi pensieri ritmano la strada dei quattro passi, prima di alzare sguardo su d’un avviso, e di fotografia: bella idea. Si perché nel pomeriggio, dice l’affisso, su la strada dei passi perduti, ecco, c’è negli inusitati panni del prof Luciano Pergola (settantenne che non pare) a illustrare macchine fotografiche appartenute all’Ing. Maurizio Leggeri passato a miglior gloria. Volete voi? Eccoci all’appuntamento con signore già intorno al tavolo in cristallo satinato e ottime sedute in plastica: very nice. E se aggiungete una soft luce dall’alto: il gioco è fatto comodi e rilassati. Manca solo un bicchiere di Amaro Lucano e sotto fondo: che vuoi più dalla vita ritmando il jingle della réclame. Ma anche così non dispiace, e dopo convenevoli il passo di Luciano Pergola "ragazzo di bottega" alias Foto Bucci lungo uno stretto corridoio immette alla “teca” di macchine fotografiche già dell’Ingegnere Leggeri: Rollei accessoriata e tenuta di un lindore mai visto tanto è intonsa. Ripiano e le Nikon, Vabbè uso dire “del buon padre di famiglia” così dalle riviste di Fotografia d’antan, nel brandeggio ma qui si è sorpresi positivamente…
Canon FP che riporta alla cosiddetta arte fotografica, senza virgolette per chi intende, del sapere cosa e come fare uno scatto fotografico senza neanche l’ausilio dell’esposimetro incorporato che, nel caso, era esterno alla Photomic di Nikon: ein panzer! Tant’è che poi anche Canon dovette di necessità virtù, come l’aggiornamento del collare di serraggio più d’un semplice attacco ottica-corpo. Quando più in là comprai la prima Canon FTb (discendete dalla FP) al collare di serraggio un auto serraggio e l’ottica andava a meraviglia: doppia sicurezza che manco a dire di lì a poco la Casa madre sconfesso' introdugendo il pulsante su le ottiche per uso più rapido, Manunzio ne scrisse in lettera di fuoco alla Prora, distributore di Verona poi traslato nella Milano da bere, da impallidire i Santi del Paradiso.
Meccanica la FP che insieme alle altre della collezione Ing. Maurizio Leggeri dispone le meste labbra a sorriso in questi giorni di plastica virale a telecomando.
Un grazie di cuore al Team del Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM) per la disponibilità delle fotocamere Ing. Leggeri. Una rara volta che ci ri-conciliamo con il prossimo così detto, secondo le Scritture!

Canon FP
link 1
link 2

Ps. Immagine ripresa del solito iPhone 4 "lascito" dei figli



5060 (post obsolescenza programmata)

A non farci caso tant'è l'abitudine, male. Anzi come una bolla che viene dagli abissi si presenta, e chiede conto. E allora non si può far finta di niente, e d'altronde sta scritto: “Date a Cesare...” E sia. Anzitutto i numeri non sono segni grafici, casomai per Excell dei ragionieri di Casoria, quanto e forse presagi. Tant'è vero che se fate così: 5 + 6 escludendo nel caso gli inutili zero, il totale è un bell'Undici: Giustizia numerologica? Può anche darsi e mai dire mai. Siché tolto il riferimento kabalistico, resta la sostanza di una camera fotografica targata Olympus seguente i precedenti, tutti ben risusciti. Vero è che tra gli eterodiretti prezzolati (con famiglia) tra le point & shoot, che qui si narra, è conosciuta più la saga Nikon Coolpix (sebbene antecedente ad esse una Fujifilm veniva proposta per “reportage” e spiace non trovare il numero di Progresso Fotografico che ne trattò).
Sia come sia il ramo cadetto delle “punta & scatta” è stata la palestra tecnologica per le linee professionali: laboratorio se vogliamo. E questo vale anche seppure in maniera limitata in Era analogica quando certe feature comparvero prima in serie “cadetta”.
5060, dunque, e precedente modello 5050 di Casa Olympus, ma che sarebbe fuorviante metterla così, poiché due linee diverse e tutt'altro che antagoniste. La prima con una “dolcezza” per farci di tutto e di più, la seconda con un taglio, senza virgolette, pure escludendo del tutto il settaggio di default, è ineguagliato e con la strepitosa apertura f 1.8 su lillipuziano sensore. E non di meno assimilabile (nientemeno) che a Leica per prova ben più che provata verificata e stampata e poi Majoli docet.
E di nuovo 5060 che l'archivio digitale venutasi a strutturare negli anni (gerarchizzato da vetusto Lightroom v. 5.5) è per buon novanta percento Opera, maiuscola per chi intende, di questa incredibile fotocamera digitale. E del suo booster per due pile inside a creare un attrezzo magnificamente brandeggiabile, di una autonomia spaventevole: giornate intere con il monitor aperto (sebbene la camera ha un tunnel passato per mirino ottico e scarsamente praticato).
Insomma una 5060 conosciuta sin nelle remote pieghe, fatto che ha consentito a Manunzio di essere ciò che vedete, in caso di specie nel Portfolio per esempio.
E per gli schiumanti e biechi prezzolati la pagina della Getty Images è quanto di più eloquente al riguardo: senza se e senza ma. Infine parafrasando l'anglo-napoletano (magistrato) Henry John Woodcock...e fotograf' parlan' co' è fotogramm' oj né!


Ps1 Tranne l'immagine, sul sito Getty richiamato, delle finestre su Epson 850 Z quelle di food bianconero riprese su stellare nitidezza di C-8080 sempre di Casa Olympus, il resto è della “morbidezza” C-5060 Wz

Ps2 Siamo per i confronti arditi, apparente, secondo i codici codificati e prezzolati di Stampa&Regime (con famiglia) del settore. Insomma poco incline a baciapile e iscrizione a Logge cui deriva lo status e lauto conto bancario di fotografo di Regime tout court. Così come in Era analogica non c'è stato sistema (brand) provato e soluzioni in camera oscura (bianconero colore e sviluppo invertibile) provate e sperimentate “controcorrente” per poter poi fotografare con scienza e soprattutto fantasia, parimenti in Epoca digitale cominciata su computer Amiga che la solerte eterodiretta “stampa” misconosce preferendovi una “mela” morsicata cui pure si sta digitando. Siché alla 5060 il passo più che breve in considerazione che la si è usata per la cerimonia di nozze del fratello in tandem con una Epson 850 Z e nel Diary se ne parlato. Insomma più che confronti aridi, fine a se stesso, cognizione di causa come al solito

Ps3 L'immagine a corredo è di un “misero” iPhone 4 con post-produzione in PS Elements quando si è creativi, viceversa Lightroom per fare i “fotografi” di grido



Sdoganamento

La giostra non s’arresta casomai si converte, forse più di Saulo su la famigerata Via di Damasco. Strada maledettamente indigesta alla “grande” coalizione che l’ha preso in quel posto ma che Stampa& Regime che il giorno prima a reti omologate veicolava i liberadores Al-Qaida et simila ante cattivone Assad il siriano, si guarda dal “obiettivare” al popolo bue e teldipendente.
A capo, quindi, il fatto che i telefonini sempre fotografici & videografici possono far benissimamente le scarpe alle altrettanto famigerate Dsrl, anche i cosiddetti ambiti, quali le cerimonie tout court. A latere ma non troppo, il matrimonio del secondogenito fratello lo si è “fotografato” con Epson 850 Z da due milioni di pixel, tanto a ricordare gli smorex a telecomando. Ora non si sta dicendo che una Epson etc etc etc, s’intende che hic et nuc un telefonino fa cose egregie: provatevi a fare un A3. Quindi anche stampato un matrimonio nel classico album domestico: ci se ne accorge? Vero per i disonesti a telecomando: dovete, però, usare il microscopio per scoprire differenze “abissali” con gli zombie attrezzati fullfremosi o mezzoformaggiosi alla Hasselblad e consimili! Uno si diverte come può, basta intendersi. Di certo la “torretta” del nuovo iPhone 11 (che ricorda altri tempi quando su l’Ottomillimetri era d’uso ugual torretta normale-grandangolo-tele) fa buone cose. Dite? No non ricevo mazzetta da Apple…e quello in uso, nella tasca del jeans, è un 4S regalato dal figlio maggiore, che fa cose egregie anche con “occhiali” o lenitine aggiuntive dalle aberrazioni da culo di bottiglia: eccezionale!

Pro Wedding Photographers Compare iPhone 11 Pro to Canon 5D Mark IV

Man fotografo dal 1969



Attaccati alla…canna

Gran confusione sotto il cielo: niente di nuovo. E così continuando di sto passo dovremmo chiuderlo prima del tempo il Manunzio.it: cosa raccontiamo a parte le baggianate dello scrivente che nun gliene po’ fregà a nessuno? Vabbene e sino ad allora beccatevi ancora un’altra e da Casa Canon l’altra parte di etc etc etc.
Dice: ma tira? Perbacco se tira, anche se…: scusate e che avete capito al solito, qui di Mercato si parla. Ah meno male a volte…di macchine a giorni pari Dsrl il giorno seguente mirroless e via così. E lo si è scritto l’altro giorno a proposito della Lumix SH1: mezza macchina fotografia e metà fotocameravideografica. Mah. Senza dire che è di formato pieno, e però pure in linea la GH5 e sigle convincine ma in Microquattroterzi: di tutto di più. Si accontenta un po’ qua un po’ là. E pure così Canon che tiene da sempre la capa storta: noi da lì partimmo per arrivare hic et nunc, e se sempre più con un “telefonino” in tasca, iPhone 4 e paio di “lentine” da sistemare su l’ottica ed avere un grandangolo da cane, tra aberrazione da paura e vignettatura da impazzire in Pshop: un must però!
Dunque che ti fa la Canon? Un modulo che trasforma una mirroless in Dsrl, poi domani un cammello in balena un’auto simil trasformer…la solita giostra giunta a fine corse se date un’occhiata al nuovo, si fa per dire, iPhone 11 triottica, e sua pubblicità da…cane

Canon converter
iPhone 11

Man fotografo dal 1969


Ps. Ci aveva già pensato in Era analogica e digitale Leica con un mrabox sul bocchettone ottica e avere una…reflex, sebbene la scusa consisteva nell’usare le ottiche superiori al novanta millimetri o giù di lì, ottica limite per le telemetro a pellicola

Mokatar




Dall' e dall' se scass' pur' o metall', letteralmente è l'insistere su qualcosa, il metallo qui è di certa anatomia maschile.
Apple la mela da dove scriviamo con il suo largo monitor, a latere il vetusto iPhone 4 abbandonato (che usiamo) dai figli per altri della serie più “perforanti” sembra il non plus ultra. La corsa, evidentemente per i signori di Cupertino è che anche su le nuovole ci si può scalare (!). Insomma verso l'Infinito e natural + mente oltre. E' la maledizione del “pensiero” lineare inventato dalla tragicomica coppia greco-romana che per noi che stiamo di qua del Mondo (cano che ci ho sotto i piedi del Faletti memoria) ci conforma. Certo che se ricordiamo pure giudaico-cristiana dei pilastri dell'Occidente, come dire: sono uccelli senza zucchero o c...amari. Così è. Se non che nella lotta delle Ur Lodge neofeudali cui si contrappone un Magaldi “progressista”...e lasciamo perdere, dovremmo vedere di guerra che di questo si tratta. E infatti la spartizione della famigerata torta (di potere) che ancora non ci ha inabissati nell'Armageddon, cammina sempre verso il baratro.
Sia come sia tornado a noi fotografi, ecco, qui c'è trippa per gatti per fermarsi un attimino e osservare da discreta distanza ciò che chiamiamo, appunto, Mondo...cano etc. Aria di saturazione, ohh l'hanno capito pure i Gilet Joune che tra poco passate le feste di Natale...allons enfants de la Patrie le jour del glorie est arrivé contre nous le Macron...manchurian candidate Rothshield:

“Apple “tradisce” i suoi fornitori, tagliando ripetutamente gli ordini per le componenti del suo prodotto di punta, l’iPhone, tutt'ora fonte di gran parte delle vendite e dei profitti” così il famigerato Sole24 Ore della Confindustria dell'attuale tipografo da Salerno Boccia

Apple, l’iPhone non decolla: tagli alla produzione e titolo giù

Man


Ps. Repetita juvant: questo Diary parla oramai da otto anni e di “fotografia” come nessuno sa e vuole fare (tengono famiglia) e che ben difficilmente (mai) vi trovate la conta o lunghezza del pixel...mire ottiche e pippe varie. Qui lo sguardo è, se vogliamo, attraverso la “fotografia” naturalmente digitale (più comodosa alla Forattini che ne coniò) allargare il cuore (sede dell'animaccia...) e pure fegato ed altre frattaglie umane, sul Circondario odierno, che non è un bel vedere. Infatti compito o mission (?!) fate vobis del manunzio.it è aprire gli occhi, coperti da spessissime fette di pessimo prosciutto, o forse sarebbe meglio aprire certe anatomie, maschili e femminili per chi intende. E poi fare (volendo) fotografie con più convinzione e per niente omologati, che è la vera tragedia odierna dei tengo famiglia

Cavalieri Templari & Pedoni ordinari


Immagine (delle ventimila circa dell'archivio per uso offset e/o web) presa con un vetusto iPhone 4, che più allure o vintage di così...il tutto giocato sul calembour “Mov(i)e” a fronte d'incolonnamento di Yeswoman à la page odierna per di più in bianconero: che dire ancora? Evidente che questo tipo d'immagine non trovi "albergo", allora deve trattarsi di Conventio ad excludendum verso chi nulla sparte latomista Pensiero Unico tout court; centrali che dicono, manu militari, chi come e perché fare fotografia e un tot a Supermercato, Immagine Suprema, dove tutti dal neo proletariato al sottoproletariato urbano fa “spesa” incollanti e paganti. Annuit coeptis

Il benzodiazepine (secondo Autobiografia in maiuscola per i tipi di Mondadori) Presidente ça va sans dire che in un momento di rara lucidità, poi, dice cosa condivisibile: “autorialità” vale a dire foto con allure. E non si sa chi dia patente all'uopo: rito di York, Scozzese...Opus Dei del Gregoriano salmodiare?
Scherzi a parte ma non troppo il fatto è proprio così. Certo nella sua veste il Presidente sta (corte miracolati anche) a cavallo, così nella agiografia scritta da sé medesimo: trovare una scritturale a pagamento come certe signore ad ore stabilite della sera sarebbe stato impossibile? Il problema nasce viceversa per i “pedoni” che non godono di nessun cavallo latomista per chi intende.
Quind facere? Poco o niente a dir vero. Siché se proponi immagini già di pubblico “demanio” di rimando: eh la Madonna ma ce ne sono già tante e per di più a gratis da Instagram et social cantando. Ah già: perché si pagano le foto?
Viceversa se fai l'”autore” rispondono in coro di qua e di là Atlantico mare:“...the images themselves are very nice, but we require a certain style for our clients”. Chips & Hamburger oyee così il sito di codesti signori che si occupa, nientemeno, di plastica spacciata per food. Cotta no cruda nemmeno, dite voi: come si fa?
Tu amico nostro non sei, così il baritonale Marlon Brando del Padrino, con pronuncia sicula..ahh. E poi fanno, gli amici degli amici, pure le pulci così en passant. Tacci vostri e de tu nonno!

NB. Bianchi/caucasici non ce ne sono in "prima fila" salvo due teste mozze sulla sinistra della reclame, su fondo di nome e de facto, pensano i satanisti ibridatori. Viceversa donne bianche, eh a fottere ecco, in primissimo piano con "dietro" negri africani per l'abbisogna riproduttiva di meticciato a buon mercato senza alcun diritto per fottere la Cina et simila in attesa che i robot li rimpiazzi; ferraglia che venderà ghiaccioli agli Eschimesi o aspirapolvere ai Tuareg oppure sé medesimi via, ancora, Guide stone Georgia.
Se si sta dietro zoccole e ricchioni (siamo politically incorrect come sempre) assimilati del Nuovo (dis)Ordine Mondiale che, manu militari, impongono il satanico Pensiero Unico: cazzi loro. Qui da presso e alla Manunzio gli smontiamo atomo per atomo il loro cazzeggiare


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Man


Ps. Cavaliere al secolo Giovanni Gastel Presidente Afip nella Milano da bere (cos'altro?) nella agiografia "Un eterno attimo" Mondadori: casa e bottega per l'amico degli amici. Autorialità cavalleresca è nel riciclo di sue tante sempiterne Polaroid 20x25 per sarti vari che adesso trasmuta alchemica + mente in “arte” un tot a metro quadro, tale e quale pezze di stoffa sotto Polaroid e modelle con marchetta (street girl) di pari allure

Pss. Ma se questo liquame di agenzia/maîtresse/consorteria così bravi manzoniani perché non se le fanno, oltre le canne, le foto invece di rompere i maroni a noi altri "pedoni"?


Originale a colori

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Rirpoduzione via iPhone 4

Venerdì di “repubblica” e pure verde: eh Magaldi Venerabile Maestro? Venerdì. Ma andiamo un pochino oltre: dice niente l’immagine? Oh un volto di donna bianco come una maschera funeraria e per di più con quella boccuccia di rosa, un cuoricino. E che poi è rosso, guarda caso, che rimanda un’altra bocca…femminile. Fottetenne, ecco, compà pare dire lato traslato e fate vobis: vuoi mettere? Ecco.
Ma l’immagine è di un “iceberg” no? No! Si presti attenzione ai due terzi canonici del ghiaccio “sommerso” tipico di quelli alla “deriva” tipo Antartico. Notato niente: I suppose. Un volto di megera di vecchia strega. Ah benedetti “grafici” di “repubblica” fondata da Eugenio Scalfari verosimilmente un brutto, letterale, Frammassone luciferino come il quarto d'immagine diabolica a sinistra in alto: voi che dite?

Man

“L’isola delle donne in basso diciamo la didascalia che dice testuale: “Da quest’anno stipendi uguali per legge (???) a quelli degli uomini. Ma anche asili separati (???), strip bar banditi (???) e pubblicità sessista (???) vietate. Siamo andati a vedere come si vive in Islanda”.

Notoria isola di ghiacci, sopra, e infernale fuoco sotto proprio come, guarda caso, l’immagine soprastante, a capa sotto della Megera al Sabba.

Ps. Stipendi uguali a chi: forse intende privati ché nella Pubblica Amministrazione casomai è l’esatto contrario! E non si dica a Repubblica et simila e MediRai consociate a delinquere, meglio far vedere e scrivere dei travet dello Stato (quale?) che timbrano il cartellino e fanno pure i furbetti, e mica come del quartierino alla Ricucci-Fassino-Pd della “ci abbiamo una banca”.
E poi via pure Mattarella è Primo impiegato dello Stato: timbra? E Fico & Casellati…Nistri Comandate CC? E al galoppo di bar sport dell’Italietta Quarta sponda di Roma, eh altro che Salvini&Giggino due bravi guagliun’!

Abbiamo una banca Marco Travaglio


Riproduzione con iPhone 4

Memorie sperz'. Sparite. Da fotogramma seisette di Asahi Pentax una volta poi solo Pentax. Gran macchina solo il doppio, pesi ed ingombri, di
normale reflex analogica d'antan.
Fotogramma su Agfapan 100, una signora pellicola, a sua volta stampata su Lith (detta fotomeccanica) Kodak da farne “dipositiva” in formato diecidodici simile a lastre di banco ottico, ed usavamo una Cambo leggendaria.
L'immagine (su in alto) è uno “spettro” bianco e calcinato con due occhi e porta per bocca l'ingresso laterale d'una fornace di mattoni, dove per troppo tempo visse e lavorò come cane uno zio con famiglia, fintantoché si trasferì e nei “mitici” anni Sessanta (ognuno ha le sue migrazioni e quando a Nord su cartelli era impresso “non si fitta ai meridionali”) a Varese con più dignità e prospettiva per la famiglia. Oggi il luogo non esiste più, in sua vece un lungo casermone con portico dove si aprono negozi e ricevitoria dove bivaccano giovani senza futuro. Ai piani alti tanti gli appartamenti vuoti, celle d'alveare che mai vedranno ombra umana

Man

Compravamo pane e...lampadine flash



Tra la parabola di sinistra e destra passa un buon ventennio (pare che in Italia sia la misura del tempo Ventennale…da certo Palazzo). Epoche geologiche al cambio odierno digitale. Si noti la tabellina impressa sul flash di sinistra, marchiato ancora Ferrania made in Italy. Le impostazioni prevedono un tempo sincro di 1/25 oppure 1/30 (!) e pellicola di 80 ASA con relativa apertura di diaframma adatto per un soggetto “medio” o l’altrettanto notorio grigio Kodak 18% delle sue tacche: oggi usa ColorChecker Passpor. Tuttavia per certi lavori sul set fotografico si è inserito le “vecchie” tavole Kodak per facilitare il compito ai litografi digitali per la Chimera detta “bianco”. Immagine con iPhone 4 su cartoncino Fabriano 4 e bank naturale di finestra agostana di primo mattino


Si certo c’erano salumerie dove l’acquisto del pane era abitudine consolidata (i forni sfornavano come secoli precedenti e la mamma ogni tanto vi portava a cuocere di tutto, biscotti compresi…) e d’altronde la mattina presto era rito l’acquisto dal salumiere Amedeo di piccole pagnottelle fragranti per il tuffo nella tazza (enorme) del caffellatte prima della scuola; o per meglio dire, sì pane, ma accompagnato da biscotti Saiwa Bucaneve o Frollini…
E con pari passo, certo non mattutino, si andava da Foto Bucci il grossista della città a comprare lampadine per flash. Già proprio così. Si perché mica c’erano i flash come adesso che se andate su Amazon (vabbene pure noi l’usiamo con parsimonia) per pochi euro ve li tirano dietro (poi non lamentate se vi inondano per l’Eterno via mail dei loro consigli d’acquisti…) con o senza il famigerato TTL: ohh manco il calcoletto della distanza (obiettivo-soggetto) fratto l’altrettanto famigerato NG (numer guide) per ricavarne l’esposizione “esatta”. Macché su la slitta (hot shoe à la page) ci schiaffate un qualsiasi TTL et voilà le jeux son fait: Time is money e la vita breve è.
S’andava, quindi, dal grossista ad acquistare lampadine flash, tante quante gli scatti (risparmiosi) dell’evento: compleanni et simila. I temerari si spingevano finanche on street…Easy rider e l’Amerika (kappa kome killer) faceva scuola, certo per i danarosi.
Lampadine in formato mignon contenete, mi pare, magnesio e qualcos’altro che a contatto elettrico andava in combustione con tanto di “lampo”. Certo lampadine protette da lacca e non esplodenti…che immortalavano per l’appunto l’evento davanti l’obiettivo, quando non si poteva fare a meno del lampo. Infatti (noblesse oblige?) la regola voleva che anche di notte (!) l’uso della sola pellicola “tirata” a 1600 ASA altro che i moderni centoventottomila e rotti (i visori notturni e d’assalto da mo’ che esistono…) l’antesignano dell’odierno ISO: amerikanate…del Nulla

Man


Ps. Flash Cullman degli anni Ottanta e di pregevole fattura (un modulo poteva trasformarlo in TTL) che efficacemente qui illumina, su la destra, il set di vetri per still life; lampo schermato da foglio traslucido per disegno tenuto con due assi di legno a mo’ di finestra. La vignettatura è ottenuta in LTR come la conversione in bianconero

Cullman DC32

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