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Se come chi scrive state più sul web che di qua o detta vita reale vi accorgete, se persona onesta tutta senza lasciare dubbi di unità, e se due più due fa quattro (in quale universo tolemaico euclideo o cos’altro?) lo scarto, allora, è incolmabile fra l’una e l’altra sponda: “virtuale” e “reale” .
E veniamo alla notizia che si porta poi in link** per chi ne vuole. Breve, Epson ha dismesso i suoi attrezzi di scansione, scanner. Ora è ovvio che con una qualsiasi fotocamera digitale, dicasi tale, vi fate tutte le fotocopiate che vi occorrono. Ma altrettanto le riproduzioni che vi pare, già a partire d’accrocchi per telefonino fino a stativi da tavolo e non, e allora festa ha inizio. E per prova provata i risultai (reprodia, negativi bn e color) sono buoni per le cose che servono, stampa gigante compresa presso service ma anche stampando in proprio (sino A3 +). Epson, naturalmente non è stata sola (non scritto alla romana!) ad essa si è unita Canon per i “letti piani” e tutta altra batteria per gli scan dedicati al 135 o formato Leica: dagli ottimi Nikon scan di agenzie fotografiche per il Terraqueo, Mustek Paragon, Minolta….eh avessi voglia. Sì, anche Canon con il suo Fs2700 che sta lì a dormire il sonno dei giusti, su scaffale. Altri tempi infatti. Ma la cosa non si ferma qui e non a caso: Pippo che c...osa fai, si, di Fornaciari singer.

Arrivammo di primo mattino a Pompei (scritto con solo vocale finale vagli tu a dire agli idioti stranieri che la raddoppiano!) e accompagnavo dei colleghi un po’ speciali: fotografi del Ministero Beni Cultuali una volta, odierno della Cultura, pensa te, di Sangiuliano dire. Amen.
Bene Pompei non è solo rovine e riedificazioni “didattiche” per i turisti che gli piacerebbe vedere finanche figuranti tra-vestiti da vecchi pompeiani...mah! Dunque dentro l’area archeologica ci sono guide, ci sono storici-archeologi intenti a tira fuori terra l’opulenta e godereccia Pompei d’antan. E ci sono pure fotografi. No, un momento non i turisti bensì altri come i richiamati del Ministero. Sicché in un lato isolato degli Scavi per l’abbisogna, lussureggiante ambiente piano terra come all’epoca ante-eruzione in coccio-pesto a pavimento pareti parimenti, una sciccheria e poi...una sala dove troneggiava anche l’ingranditore a colori (Drusi o IFF?) e armadi pieni di ogni grazia di Iddio fotografico: Hasselblad a strafottere, Bowens (all’odierno il brand che non esiste più n’è rimasto l’attacco per accessori flash universale tipo Godox) padelle e padelloni con interno lampade opaline per luce diffusa; tavoli di plex fondo chiaro per scatti di resti vascolare come se fossero scontornati via odierno Pshop et simila. Un paradiso terrestre, va. Passammo mezza giornata con suono partenopeo degli astanti ministeriali fra battute da caserma e donne: sì, straniere che si portavano in albergo mo’ questo e mo’ quest’altro “personale” degli scavi. Un must. E poi a sera il ritorno. ‘mbè? Eh quanta fretta parliamo sempre di Epson, no? Sì, scanner altrettanto. E Pippo L...che scannava, ecco, un giorno sì e l’altro pure di negativi non pompeiani ma prodotti dall’allora Soprintendenza Archeologica di questa landa ministeriale si capisce. Una sciccheria di Epson V 500, negativi ovviamente seipersei di Hassel da leccarsi i baffi che ci potevi e tutt’ora fare manifesti stradali: senza se e senza ma, mira + culo della matematica binaria, trinaria, quaternario...come vi pare. File incredibili.
E mi farebbe piacere dirvi altro, forse per un’altra, che il clock dei pugnettari scrollatori compulsivi (quante pippe si sparano pro die?) non han tempo da perdere per lunghi testi e pure corti o nient’affatto! I scroll? You scroll, his she it scroll...we scroll? Mah!

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Ps. Gli scanner piani venivano usati all’epoca in vece delle ipercostosissime e poco diffuse digicamere, mostruosi incroci fra corpi analogici (in principio Nikon poi anche Canon e Kodak l’ibridatore con suoi CCD) e azzeccate, letteralmente, componenti a base silicio. Si è dovuto attendere la D 1 Nikon (dodici milioni di lire d’epoca quando i primi ircocervi costavano poco meno di cento milioni!) per il crollo del paradigma ed essere traghettati dal Caronte digitale nel mondo che si vive, quale ora ora ha poca importanza, e si vede. Scanner mastodontici quelli altri eXtraLarge della Epson, con il suo letto sino all’A3, che certuni impiegati statali dedichi a fotocopie e null’altro usavano per scannare “carte” (abbiam visto) dell'Archivio di Stato in questa landa, e quanto a risultato lasciamo stare: se uno fa solo fotocopie pensa e mette in pratica la già pessima sua arte, ecco, anche sul richiamato EX di Epson. Poi siccome non era cazzo del suo, eccoti le telefonate di “soccorso” da mane a sera, a volte con grandissimo scoglionamento nel fare, assemblare, aggiustare le stesse “carte” : ma l'Archivio non ha come mission la “copia di riserva” cui abbeverarsi senza intaccare l’originale? Ma per la classe dirigente lì deputata, ma pure presso altre sulfuree stanze ministeriali (Beni Culturali) Exel e mazzette è l’imperativo: alla cassa alla cassa...ché la cosa si fa lunga a dirsi e le carte...in Procura e magistrati che dire corrotti è offesa indicibile, insabbiano. Sic transit gloria mundi. Amen!

Pss. In cover l’Epson scan Perfection 1200 di oltre vent’anni fa che, a volerlo, fa ancora la sua parte riconosciuto dal Mac OS al posto dell’ottimo soft Hamrick Software alias VuScan contro l'obsolescenza, ecco, programmata dalla Giostra acquisti
(https://www.hamrick.com/it/vuescan/epson-perfection-v850-driver.html)








Germany Uber Alles
Un attentato “suicida” non si nega a nessuno: vero Germania?


Dunque al sempre e qui presente si parla di immagine mi pare fuori discussione e che sul Diary se ne dia conto. Certo non alla stregua degli eterodiretti, mica tanto velata + mente, consigli per gli acquisti. Non c’è per il Terraqueo alcuno che somiglia pur alla lontana al Manunziopuntoit. E non è questione di gonfiare petto, alzarsi un palmo dal suolo rispetto agli altri umanoidi, no. E’ pura logica di fatti, assemblare con tutto il rigore (non della Giostra e Stampa & Regime) possibile fatti distanti, raccattare i cocci che il furbacchione satanista di turno ha lasciato “cadere” e andare in mille pezzi, sebbene il richiamato ha filmato il tutto (!) in 3-4-5...D e soprattutto ha le coordinate del “crash” per chi capisce. E per chi intende il Trump/pensiero della situazione è tutt’altro che incidente della storia umana. Tutt’altro.
Al dunque va: Germania ennesima macchina su la folla di morti e feriti. ‘mbé dirà l’idiota di turno?Dopo la scemeggiata più che messa in scena, del duetto Trump-Zelensky e battute di Vance, qui il fatto e che i Poteri sulfurei che governano il Mondo sin dai tempi di Babilonia/Babele torre, assetai di sangue umane di tutte le età, capiscono molto bene l’aria che tira e sguinzagliano più che mai i Quattro Cavalieri d’Apocalisse che lancia in resta si menano ‘ndo cojo cojo ma tutt'altro che a “caso”. E da qui l’ennesima strage, il casus belli da Pearl Harbour (II guerra Mondiale) Tonkino (Guerra Vietnam) e via via sino ad oggi, strage di Aldo Moro compreso che a giorni verrà “ricordato” da un tale a nome Mattarella & Co. Casus belli** che dà mondo alla Commissione, se lo pronunciate alla sicula non è peregrina cosa, di spingere per un bel Cup d’Etait della Ue: qui comando io dice la Von der (front end) etc. E quindi me ne fotto del Parlamento (che già non serve a nulla se non specchietto “democratico” per allodole) e me ne stramippippo degli altri partner di Eurolandia, il “giardino” citato altre volte mentre là fuori c’è la “Hic sunt leones” i barbari, i Russi sopra ogni cosa. Certo Cinesi non da meno e gli Iraniani qua a due passi dalla “vecchia” Europa. Siamo al passo successivo, vale a dire al mai estirpato “Ein Wolk ein Reich ein Fuhrer” sai che novità. Ma. Resta il fatto che i tre Usa-Russia-Cina sono molossi ben difficile da mordicchiare per la canea europoide, figurarsi se Trump...alla prossima si capisce. Quanti decimi di secondo restano all’orologio del Doomsday Clock ?


**Squisito esempio ne è la “favola” del lupo e l’agnello d’Esopo

Auto contro la folla al mercatino di Carnevale di Mannheim, due morti e 25 feriti

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/03/03/auto-contro-la-folla-a-mannheim-due-morti-e-25-feriti_bcb46ed4-f676-4fca-8800-2c7e67144587.html


Ps. Si parla nuora ché suocera intenda: islamici, islamisti amici degli amici utili idioti in Medioriente in attesa del gran balzo verso Armenia, Georgia, l’instabile Romania (dove il candidato vince ma viene arrestato e poi rilasciato e poi migliaia di cittadini a chiederne conto lungo le strade della “Dacia”) Georgescu, quindi, ché non è amico degli amici a Brusuell di canto De Luca. E poi verso l’infinito ed oltre: Russia. Non è servito, in breve, Napoleone alla Beresina, non è andata bene a Stalingrado per i Terzo Reich, malissimo in pari momento storico la Anabasi dell’Armir di Benito Mussolini!






Sabato del Villaggio, ancora una. Anno Domini 2025 addì primo Marzo

D’accordo il Sabato, scritto come una volta ci insegnava la maestra tanti anni fa, sarebbe di pausa o “annotazioni” che il buon Manunzio, ecco, propone nel Diary a quanti si soffermano anche del tutto casualmente, via tag, a leggere le solite menate: stavo per scrivere stronzate secondo vulgata della coniuge, che Iddio ce ne conservi, ancora.
Dunque smanettando in archivio eccoti affiorare, sì, come relitto un’immagine di quando una volta eravamo umani al posto di non si sa cosa l'odierno che passa il convento. Sia come sia un Notturno dall’Italia: lato traslato o come vi pare al solito. Elezioni parlamentari lo si deduce dalla scritta “Senato” l’altro ramo dell’italico parlamentare: roba vecchia da archeologia industriale, post mortem, post questo e quello che al minchiapixellista tout court, meglio lo scrollatore di telefonini, nun gliene po’ fregà de meno, dietro ricorsa a chi scrolla di più per Guinnes dei primati, si capisce. Insomma della “generazione” che non genera per mille e un motivo che non conviene indagare ché non si finisce più.
Archivio Manunzio, fotogramma bianconero, di street eh Verolino: chessa senza dubbio è proprio street, p’ strada. E’ inutile dire che l’originale, e che funebre originale (a destra cover) a sinistra di soft online che usiamo di tanto in tanto per “colorare” questa e quella immagine e vedere che effetto che fa alla Jannacci singer. Scena notturna s’è detto su la Main-street (cui fotografia di street, eh) meglio orazione funebre in nome e per conto del PCI (Partito per dove non si sa, Comunista Italiano per lo scrollatore triste solitario e finale verso l’ultima dimora) E allora? ‘mbè quella signora con bimbo (jena ridens?) il piede cosi in bianconero originale, l’operatore a sinistra fra lo scoglionato e quant’altro...la borsa sotto palco (esplosivo?) carte sull'acciottolato, infine a sinistra colorata gente pascolante...E allora vai con sforbiciata: Oliva oliva oliva a strafottere del candidato, Prospero Bonito Oliva dai tratti di caballero mexicano con baffos e mancante di sombrero, olè. Prospero compagno di mezza tacca, altezza quanto al resto un prob’uomo, fratello guarda caso di quel cacazzo di critico a nome Achille* mentre il terzo-genito fratello è stato Responsabile protocollo del Tribunale di questa landa (Tolstoj: dove c’è un tribunale c’è ingiustizia, sante parole, sante). Sicché colpi da cane in Pshop, una riquadratura più umanoide e il colore...mi fa sorridere, amaro a dir vero che manc’ Crist’ sa e potrebbe: fotografia che si lascia “leggere” eh Munari**. Sine ha detto proprio così: leggere?!? Eppure certo Haas che sicuro avrà spulciato la "nostra" dice esatto contrario: "Mi auguro, dice Haas, che, per quanto possibile le immagini possano (parlare!) farlo con il loro Linguaggio.” Visivo che altra cosa***

*https://it.wikipedia.org/wiki/Achille_Bonito_Oliva (Nato a Caggiano basso salernitano ma più vicino a noi lucani, Vietri di Potenza San Cazziano Le Fratte qui a due passi)

** Andate a rileggere sta "perla" della vestale del Nulla
https://saramunari.blog/2023/12/06/fotografia-e-testi-di-accompagnamento/


***Il cinema che (è fotografia ndr) si avvale di immagini, linguaggio visivo. Federico Fellini "Fare un film" Einaudi editore

Mystica

Non finiremmo mai di scrivere che le (ex) Olympus in qualsiasi salsa, ecco, hanno posseggono emanano flussi mystici come nessun altro apparecchio digitale al passo odierno e pure analogico d’antan. Ci rammarichiamo di non poter più portare a pezza d’appoggio, di nuovo, ciò che disse proprio l’ingegnere capo del team che sviluppò quel mostro sacro ineguagliato che è tuttora la miliare pietra (filosofale?) E-1 Old 4/3. E meno male che ci paga nessuno!
Ora parlare di ergonomia è pura finzione scenica: cazzate e null’altro con quanto detto poco sopra. E non fa eccezione, seppure cambio di marcia in formato Micro-Quattro Terzi, la tosta e piccolina E-P2. Incredibile cosa riesca a risolvere, lato traslato o come vi pare. Cosa questa (risoluzione tout court) di moda e prezzolati “influencer” che più di virus e compagnia cantando fatto tangibile: do ut des. Semplice oltre al fatto di essere, l’influencer-virale, falso come quello di Wuhan ed antivirale nato e pronto alla vendita ancor prima che questi (focolai pandemici a salve?) si mostri in tutta “virulenza” ma di BigPharma: Covid-19 dixit tant’è la letteratura del caso e un film che prossimamente diremo.
Mystica di un formato che ci fate i poster murali: ma sì, ma sì per chi sa il fatto suo in ripresa e stampa del caso. E-P2 molto più che attrezzo da “stritt” quando larg’ assai: vabbene è un calembour per chi capisce Verolino del caso.
Ora se alla richiamata olympionica fotocamera ci azzeccate un altro gioiellino, un tubetto ottico tutto fare**, o ci avete il manico o se non l’avete e allora le teleprediche (consigli per gli acquisti) eterodirette in danno dell’odierno, s’è detto, Micro 4/3, servono a niente: chiacchiere o tabbaccar’ venn’ e ‘o Banc’ e Napule nun s’impegna!
Ultimo ma non meno se a questa “protesi” quattro-terzi ci inchiodate (non lo togliete più) un 17 mm 1.8 fate bingo quando le condizioni climatiche, diciamo così, sono all’estremo ma vi consentono di portare a casa, uso dire, immagini che voi stessi stentate a credere essere possibile. Certo e ancora il manico del caso in specie, a Pshop e lo scriviamo un giorno sì e l’altro pure in versione Elements da dilettanti, dicono, quei bravi belli e buoni amici degli amici, fate cose ‘e pazz’. Vabbene si chiama mira + culo (così scritto in carte medievali!) della matematica binario trinaria a scartamento ridotto con cremagliera alpestre...Ricordiamo la battuta di un amico che non c’è più: “Si nun sì scarpar’ pcchè rompe o c...a e semenzell’” Se non sei ciabattino in senso lato perché mai incolpare i chiodini/semenzell’ per sole se il lavoro, che non è cosa tua comunque, non vien poi bene?


**Opinione scritta sul sito
Pro: Leggero maneggevole e otticamente incredibile
Contro: No se uno ragiona su quello che si trova davanti e sa valutare bene la situazione mettendo le famigerate MTF come carta...all'uso deputata

https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=olympus_m12-50

https://www.youtube-nocookie.com/embed/de_2NbWOBEY



Zenzaburo SQ-A

Zenza Bronica* via, ripiego economico diciamo così alla stratosferica Hasselblad che come Leica si paga il solo nome. Ma non di solo mito germanico vive(va) il fotografo analogico. Anzi, senza ricordare che proprio Leica era andata a bussare negli Anni Settanta, crisi petrolifera etoridetta ieri e oggi con il cattivissimo, dicono, Putin, in casa Minolta e il resto per l’appunto è storia marchiata, sì, Leica ma con occhi a mandorla. Shhh non ditelo ai puristi (danarosi) della pur sempre mitica M telemetro by Germany. E non ricordate loro la “perla” M 8. 1 2 3! E' gente danarosa, sì, ma molto molto permalosa. Shhh.
Zenza Bronica seisei che per i very nice (idioti è meglio?) nella Milano da bere (il seisette era appannaggio della Mamya Rz, macchinone da studio e cavalletto per moda e affini still life compreso senza necessità di arrivare ai banchi ottici, che avevano comunque gran parte montato a scamotaggio dorsi seisette**) era schifata via, non tanto i modelli tutti a “mano” tipo S2 quanto e come la SQ-A ibrida con pila, ahi. A parte il fatto di non aver mai e poi mai avuto problema di alimentazione che, in caso di défaillance, contava pur sempre, se memoria non falla, sul meccanico d’emergenza cinquecentesimo di secondo. Insomma dalla serie: questa sì ma questa no dei notabili prezzolati dell’allora riviste (non esisteva affatto Internet & Co.) soprattutto Progresso Fotografico a firma di tale Tommesani patron di Tau Visual se ancora esiste lui e sua creatura, che ecumenico una botta al cerchio un’altra al tumpagn’/botte se ne usciva con un: ni. E per noi bastò fino a Roma alla Comaf, in discesa, negozio che dal piano imperiale dei fori (o era vicino a Vaticano Spa?) qualche metro più giù via passerella mostrava ogni ben di Iddio fotografico. E ne uscimmo con quattro-milioni(non c'era Europa & Euro money) di pezzi Zenza: corpo macchina, maniglia laterale simil leva avanzamento reflex analogiche, duje magazzini 120 (uno per B&W l’altro slide) il pentaprisma non con esposimetro CdS, poi l’ottanta millimetri standard una vera bontà; il centocinquanta che su formato sei-per-sei somiglia a un settanta-ottanta millimetri su passo universale venti-quattro-trentasei d’epoca, full-frame odierno. E lui, sì, il padellone quaranta millimetri Zenzanon (una volta impacchettati così da Komura e Nikon). Ottica che faceva e tutt’ora il verso all’equivalente Zeiss però per SL-66 Rolleiflex, ein panzer de facto, no Hassel con più aggraziato e very stilish argenteo quaranta; anche se era più usuale vedere fotografi con il cinquanta millimetri sorta di “ventotto millimetri” in formato 135, codice del formato Leica e affini. Mancava dell'arsenale Zenza il dorso Polaroid, indispensabile per gli scatti “posati” come si vedevano negli studi à la page di Milano (la versione Pola bianconero Type 55 era un babbà di negativo, infatti, staccato lo scatto di carta e lasciato in una soluzione più adeguata di fissaggio, sodio-solfito al 18%, la Polaroid aveva al riguardo un secchiello bianco non da spiaggia, dove conservare al momento i negativi, che poi lavati e asciugati in camera oscura sotto ingranditore...forse Gerardo Bonomo*** ne sa qualcosa) E la scusa era che il Polaroid “mostrava” le disposizioni delle luci sul set e che questi...fosse fedele (molto riferito all'EPR 64 di Kodak standard per dia) e visto dai rompicoglioni di art-director che infestavano gli studi con improbabili layout (un conto è disegnare il prodotto altro è fare lo scatto!). Peggio ancora le gonnelle artistiche: e questo così e quest'altro cosà che una volta un pezzo da Novanta della italica fotografia, sbottò: “E fattela tu!”.
Zenza Bronica, va. L'archivio analogico Manunzio porta la sua firma, in seisei, e che firma a dir vero alla faccia degli eterodiretti prezzolati carogne. Parentesi. Una volta portai i plasticoni (si dicono così in formato più o meno A4 fogli la plastica con retro opalino e davanti trasparente, dove in tasche come su le chiappe dei jeans si inserivano le slide per la visone su banchi retroilluminati da basso) ad una agenzia di Roma che ne aveva anche a Milano: Panda. Il cretino di turno che visionò i plasticoni/slide esclamò: “Hasselblad, vero?” Me lo sarei mangiato vivo, ma me ne usci con “Siii”. Archivio fotografico Manunzio: storia in immagine quella in cover si capisce. Lavatoio pubblico nella terra di Orazio, Venosa. Edifico coperto ma pur sempre di acque fredde, provatevi a lavare panni d’inverno! Luoghi della memoria e vissuto delle donne di quando le mamme, le nostre per i minchiapixellista e la “vestale” che non nominiamo sinnò s’incazza "padre guardiano" di Scampia-Photoportal, le nonne se non addirittura le bisnonne! Noi le abbiamo viste alla fonte coperta o meno, vaghi ricordi di quando andavano al fiume, si, a lavare panni!
Cosa s’intende dire alla fine? Semplice che la historiola dei moderni tempi, venuto giù tutto e Trumptiello lo dimostra per i suoi c...alcoli da imprenditore (un altro Silvio Berlusconi, eh) non le manda a dire generando un casino in quei europoide di Brsuell alla pronuncia De Luca!
Tempi che ora hanno la lavatrice (un tempo si sarebbe detta comodità) e per quei scassa c...di Yankee pure la centrifuga ché sta male spandere i panni tranne negli spot del Mugnaio bianco: spaventato?
E se poi si dice tutta: ecco cos’è lo scrollatore di telefonino. Scrollatore onanista compulsivo che a fine scroll se gli chiedi “cosa hai visto” te lo vedi tutto affranto “e che ne so” sono uno scrollatore e più scrollo e primo arrivo...Umm immagino da Belzebù. E anche oggi è fatta!


* https://www.nocsensei.com/camera/storia/massimilianoterzi/zenza-bronica-ovvero-la-macchina-di-zenzaburo/

** https://www.youtube-nocookie.com/embed/AmXg2d2JOh4

**+https://www.gerardobonomo.it/2021/11/05/polaroid-polapan-type-55-p-n-sviluppare-e-stampare-un-4x5-in-30-secondi/#polapan-type-55-positive/negative



Ps. Cosa sono le mani delle donne a lavà panni è nell’espressione che uso “mani da lavandaia” nel guardare con certo ribrezzo le odierne mani da “signore” che padroneggia ben altri affari! Sì ancor prima di zizze, culo e quant’altro di nascosto, gli occhi corrono alle mani dell’altra metà del cielo, si vabbè buonanotte, che anche di certi livelli sociali, ecco, si mostrano tipicamente screpolate e rosse. Rosso come le mani della piccola e minuta lavandaia...

Pss. La riproduzione in cover è dell'iPhone vetero qualcosa, roba vecchia, senza togliere la slide dalla tasca/plasticone






A volte


Bussavano alla porta una giovane e anziana, forse decana o già istruiti va mo’ tu a sapè. Sempre su la soglia, gentili. E a me questa storia non è mai piaciuta di ricevere gente su la “sogliola” di casa, ma anche con insistenza non c’era verso che entrassero e mi dispiaceva. Testimoni di Geova. E su le porte degli imbecilli condominiale senso esteso, non ci sono solo gli idioti minchiapixellisti, una targhetta tutte uguali ammoniva tuonante: Testimoni non suonate. Immaginate che su la porta di casa (appartamento sotto l’egida finanziaria della coniuge) manco i cognomi della richiamata e sottoscritto ci sono impressi con ottonate targhe o più modeste plastiche: niente.
Sennonché questi benedetti “genoani” ecco adesso si sono motorizzati con trespoli su rotelle campeggiante Torre di Guardia, Svegliatevi etc tutte stampate in Stars & Stripes natio, emanazione di Cia-Mossad-Pentagono basta non indagare ché la loro missione, guarda caso, è fare la festa a Vaticano Spa. Apriamo parentesi per gli imbecilli prezzolati e a telecomando: la tripartizione almeno del morente Occidente (dicasi batoste che mena Trumptiello alla Commissione europea dixit) è Roma con San Pietro & Co, regno dicamo spirituale. Londra piazzaforte della moneta, City of London. Terzo ed ultima Washington la deterrenza militare, triade che un tempo apparteneva a Roma (la prima che conosciamo by Italy, seconda Bisanzio-Costatinopoli-Istambul e terza Mosca, sì, proprio così Putin o men che sia) e tutt’è tre tenute a bada da un “obelisco”: tutte. Vero ce ne altri in giro per le richiamate nazioni-capitale ma non è qui il caso. Chiusa parentesi.
Testimoni di “genova” li chiamo sempre così non bussano più a porte ma, carrelli a parte vicino a supermarket (!) e fiere rionali per chi capisce, ora sta brava gente, senza ironia e virgolette, ché c’è ne pure in mezzo a loro e non sanno di essere eterodiretti da centrali di Intelligence, ché anche così si conducono le guerre e non solo e tanto con le “scoppette” schioppo in senso lato armi tout court. Su telefonino o sul cordless non ricordo la chiamata ma suono d’anziana (più che chiedere sembra voler essere confortata che lì, in altra vita, le cose...) come quella di mia madre dolorante per gli acciacchi e dolente anche e forse soprattutto per il primo figlio: chi scrive. Imbarazzo da non dirsi mentre l’anziana prosegue e non ho voglia di interrompere tanto conosco la “materia” e riesco a dire che ho due Bibbie in casa e molti altri libri che un tempo avrebbero fatto felice Santa Inquisizione e rogo a conseguenza come Giordano Bruno. Manunzio dialettico al telefono fa scena muta: Manunzio! Poi qualche altra battuta di convenevoli e il saluto. Quella voce quella signora che manco so com’è fatta me la sono sentita nelle orecchie per giorni, così come certe immagini cui potenza devastante non fa dormire Manunzio la notte, proprio così o quasi. Sic transit gloria mundi!

Ps. Non diamo il solito link alla famigerata Wikiqualcosa il perché, anzitutto da prendere con le molle la “presunta” imparzialità dell’Unica Enciclopedia dell’Unico Pensiero, Unico Hamburger...rediviva Babilonia/Torre adotta questa come “testimonial” dai credenti di Geova più o meno Dio, più o meno. Altro motivo e che se non si ha una benché minima infarinatura delle Scritture precetti e conoscenza su propria carne di Vaticano Spa non si va da nessuna parte; le cosiddette giovani leve (minchiapixellisti a complemento) già lavate di cervello...ci siamo intesi. Certo se uno tiene la capa tosta...s’affoga nel mare magnum del Web, fatto apposta per i pischelli che non conoscono com’è fondato l’Occidente che fra le tante ha partorito, ecco, proprio i telefonini e per minchiapixellisti già del buon Steve Jobs e riguardatevi la su “effige” più satanica di così...





Conventio ad excludendum

Espressione d’antan coniata, meglio ricopiata, da Giorgio Galli* che scriveva con arguzia e buon italiano su Panorama se memoria non falla: sì, politologo che spesso ci azzeccava. In pratica l'espressione latina è da intendere “ ad esclusione di” eccetto etc. Storia che all’epoca riguardava l’impossibilità del PCI (non è una porta di computer bensì Partito Comunista Italiano a benefico della Munari Verolino e minchiapixellisti che stanno sempre dentro i nostri c...uori mai domi si capisce) di guidare l’Italia, ma si rifaceva con le altrettante dette “autonomie locali” comuni province regioni circondari comunità montane acquatiche...dove furoreggiava in special modo nella rossa Emilia-Romagna. Oh qui finiamo che mica si rifà la storia del Partito dei compagni, ecco, e dell’Itaglia attuale detta. E poi gli scrollatori han già calcolata su iPhone o Android la lunghezza dello scrollamento dei c...omputer ché tali sono i telefonini. E quindi paura verba.
Sia come sia il pistolotto ci porta al link giù a fondo pagina per chi ne vuole. Infatti si parla di “luoghi” comuni o della richiamata conventio. Sdoganamento va. Ciò che prima era il recinto dove conchiudere questo e quello, nel caso di specie, la inutile diatriba dell’acqua colorata contro i pigmenti ché di stampa fottografica si parla. Fottere eh. Finalmente l’argine rotto di inutile cultura porta, qui come altrove fotografico senza raddoppio, all’essenza delle cose che personalmente sperimentiamo con la nostra Pixma Pro 200 tutt’altro che serie cadetta. E così l’estensore, si vabbè, del richiamato link, deve compagni contr’ordine. Ancora un’altro click su pulsante del telecomando degli acefali eterodiretti a nome Munari & Co. Insomma i dye vanno più che bene per le cose che uno vuol fare: già cosa? Pazziare a fare i very nice con giclée che significa un tubo secco. Dimostrazione che la Giostra degli acquisti ci ha “riflettuto” sull’acqua colorata, meno male che non è calda per l’abbisogna corporale o vista l’ora, scriviamo verso la mezza, per calare la pasta!

Qual è la differenza tra inchiostri a coloranti e a pigmenti?
https://www.youtube-nocookie.com/embed/lmy6S6M0Fbo


*“Studioso del rapporto tra esoterismo e politica. Sviluppando le tesi di Maurice Duverger sul bipartitismo come forma più efficiente di democrazia, la prima tesi analizzava il “blocco” del sistema politico italiano della Prima Repubblica proprio nella chiave della “conventio ad excludendum” ai danni del Pci che in effetti fu superata con la fine del blocco sovietico e la socialdemocratizzazione dello stesso Pci, accompagnata dal processo referendario che portò alla Seconda Repubblica”

https://nododigordio.org/in-evidenza/giorgio-galli-un-ricordo-tra-politica-utopia-ed-esoterismo/

L’altra Europa Rumor-Bagnara-Giorgio Galli Miti, congiure ed enigmi all’ombra dell’unificazione europea Panda Edizioni (libro che sta a fianco la tastiera cui si scrive)


Ps. Estensore della video-predica non si capacità della "vivacità" degli ink dye e men che mai dei neri da leccarsi i baffi, cosa che pure aveva preso il Keith Cooper di Northlight: benedetti British









Trump o dell’immagine (ideologia)

Diciamola subito: c’è una visone essoterica e una senza doppia che non è refuso ma serve a far capire ai grembiulini che fessi non siam e gli altri s’arrangino come credono.
Dunque il cotonato, ci vuole un fisico bestiale mica poco per tutto quello che umanamente ha dovuto sopportare pallottole comprese, è tornato e alla grande lo si è visto in Mondovisione. E sia, ma.
Ma evidente che l’immagine trasmittente del Donald Stars & Stripes è a doppio binario vedi sopra detto, vale a dire per il polo (bue?) che l’ha votato e pensa che la “democrazia” sia na cosa seria quando invece è una élite che, accordatasi nottetempo, sostituisce per l’abbisogna l’altra. E immaginate la cosa come un pendulus: tic-tac. E da ricordate la massima “datemi possibilità di controllare/stampare soldi” e chi governa governa nun ce po’ fregà de meno. E questo ci porta all’altro binario- immagine vale a dire quei fotogrammi sparati in Mondovisione dalla Rotonda la Casa Bianca, dicono, per il freddo fuori e tacciono del freddo Trump colpito stavolta all’aperto senza troppi complimenti stile J. F. Kennedy a Dallas.
Sia come sia eccoli lì i Mark Zuckerberg (Meta alias Facebook) Jeff Bezos (Amazon) e Sundar Pichai (Google) e fuori quadro Tim Cook della Mela, morsicata si capisce. Sicché fateci caso al Mark rosso di pelo capelli elettrizzati e ricci esatto opposto all'androide che si vede in giro con sue sembianze, ma caschetto di finti capelli, insomma un robot che si cosparge il capo di polvere. E ancora il festante Mister Amazon e consorte che se la ride mentre gli dà il pelo, mah e il presenzialista Musk delle meraviglie, quello che via Starlink aiutava i bravi ragazzi ukrainazisi a fare le cose che ancora si vedono per televisione*. E Trump gli girano abituato a fare il besenisse-man. Quindi? Oh babbei questo è il Mondo di pendulus: tic tac. E poi dicono e sfottono i ‘taliani “Franza Spagna purché se magna” e lor signor Hi-Tech? Pure. Ah benedetto Colombo (facciamo finta che i libri di storia, quale non ha importanza, lo danno più che verbo dannazione, scopritore dell’America way of life) cui Colombus day in Amerika (k as killer) parente della Colomba babilonese, e poi in Amerika c’è pure fra le altre il distretto Columbia/Washington: tombola, oops bingo!

*Quando Elon Musk tolse Starlink agli ucraini
https://www.wired.it/article/elon-musk-starlink-ucraina-droni-crimea-rivelazioni-walter-isaacson/


Ps. E’ iniziato via televisoni la cosiddetta espulsione (Trump decreto) dei reprobi clandestini (che fa comodo al Kapitale via nessuna garanzia da welfare roba antiquata e che zavorra contro i Cinesi che si nutrono di solo una “palla” di riso al giorno, se fanno storie gli schiavi a mandorla li siringano pure Covid dixit, e quindi il costo umanoide impossible da eguagliare) ma per La esoterica Repubblica giornale che ancora esiste che coraggio è ascrivibile a “deportazione” e c’è da capirli i bevitori di Adrenocromo; uomini-donne senza confini senza passato presente e futuro (li vedo passare di notte sottocasa a gruppi mentre di giorno alla spicciolata) che i globalisti hanno altro a che fare. E le maîtresse asserragliate nelle Redazioni/Propaganda sbavano come una volta contro il burqa, retaggio maschilista, sì, ma poi vanno nei bungalow per sole donne a sollazzarsi, cazzeggiare democraticamente secondo il sempiterno Marchese del Grillo “ io sono io e voi nun siete un c..." beh certo fa un po’ vedè un si sa mai il calibro anche se bianco…





Ho fotografato soprappensiero rubando la battuta a Jonny nel cartoon West & Soda animazione che faceva il verso ai spaghetti western di Sergio Leone.
Centro cittadino, quindi, e portoni ancora aperti che oggi solo varcare la “sogliola” ti sparano senza se e senza ma, ché vicino l’ingresso ci stan sacchetti di terra, pure questa citazione da Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ di Lucio Dalla(s).
La luce della cover, cui mai e poi mai ti dicono, ti narrano il duo satanico Munari & Verolino, la prima maîtresse impegnata in Oriente del Nulla l’altro ennesimo ed inutile reply di tanti sedicenti fotografi ca fann’ o stritt a Napule pure all’estero, non gli basta ammorbare già l’aria sua domestica, no. Si dirà il solito Manunzio, no? No affatto i due richiamati sono paradigmatici di come la “fottografia” avanza e spazza prova n’è dei tanti emuli del Nulla che scorrazzano su ricettacolo Scampia/Myphotoportal e portati dal patron del sito su palmo di mano, pure. E poi se repetita juvant Manunzio in contraltare non si fa certo pregare, per chi capisce sinnò te futte cantava Pino Daniele finale delle citazioni mattutine.
E di ritorno, androne d’edifico d’altri tempi e gradoni perchissà dove, ci abbiamo provato…La pianta e il riflesso, via: prima l’uno poi l’altro ambedue, si è detto in headline ripresi sovra pensiero d’una immagine essenzial + mente monocromatica giocata, forse qui la sua intima forza, su la gamma giallo-ocra. Quanto al riflesso quello è di post-produzione, il reply s’intende perché non c’era, c’è e ci sarà di far capire come lo specchio che ne riflette sino all’infinito e tutt’altro, poi, che pazziella: infatti la riflessione (lato traslato o come vi pare) apre ad altri Mondi, e di come il suo influsso sia pericolosissimo tant’è che da ragazzi venivamo ammoniti di brutto dallo specchiarsi (fare mossettine stupide tipiche dell'età senza pensieri) di sera soprattutto. Ma. Si questo a babbo morto, morto eh visto con il senno di poi (immagine cover) quando gli occhi fuori da ogni illusione naturale, hic et nuc, s’accorge che il secondo vaso con pianta fissandolo giusto un po’ è un teschio e foglie orbite; non solo ma pure retrostante raggio che “sciabola” la verzura, ecco, si vedono eccome altri volti. E questo è un esercizio, prassi oramai, nel guardare l’immagine a monitor senza occhiali da “cecaglione” e usiamo le multifocali ché pure da vicino oramai...In buona misura un ottimo esercizio Zen, gratuito e certo con senno di poi e Manunzio a dirla tutta è un po’ tardone; ci abbiamo impiegato più di mezzo secolo ad affinare l’occhio da quella volta che con Rollei Agfapan e Metz mi spedirono in periferia, che adesso è dove scrivo e non più periferico rione. Sì mi mandarono, e fu ,l’iniziazione eh grembiulini, quella che poi sarà di tante altre volte la scena di eventi familiari nel caso battesimo e per l’epoca la cosa richiedeva il fotografo, impaurito all’impossibile di non cogliere l’attimo...fuggente. E ci fu lo scuotimento del patron Foto Lampo, il Baffo sardonico, come a dire questo (chi scrive) non farà mai il fotografo ché nun è c...du soje; poi Luciano vice del richiamato patron, in camera oscura sotto ingranditore “raddrizzò” le sorti su le Ilfobrome Ilford e quando vennero a prendersi le, mi pare 13 x 18 o forse 18 x24, non mi feci trovare, ma rientrato in studio Luciano se la rideva sotto i baffi mentre il (soprannominato) Baffo alias Roco Abriola stava al solito per i c...artoncini fotografici suoi. “Juagliò - Luciano - so’ rimast’ cunntent’ di li foto ca gne fatt’ al battesimo…” Così da quel lontano Anno Domini 1969: chi me lo doveva dire arrivato sino ad oggi, fotografo, che tutto era nei miei pensieri e infatti lo “sono” , si vede e si legge pure. Ahi, no? Ni…




Ps. Lo si è scritto tante volte che il Baffo era patron della Foto Lampo, si per cerimonie varie d’epoca, ma soprattutto AGL ossia Agenzia Fotogironalistica Lampo il nome dello studio. E le notizie le scriveva il giornalista (pubblicista?) Saro Zappacosta per la Gazzetta del Mezzogiorno, il Tempo e il Roma di Roma e Mattino di Napoli, a volte sin lassù dalle parti di Via Solferino in Milano, Milano presagio eh , sede del prestigioso Corriere della Sera. Sì, vero anche su l’Unità grazie al “compagno” Arturo Giglio che le mandava insieme al pezzo di questo e quel fatto (una foto lo ritrae insieme al Segretario Pci Enrico Berlinguer questi con copia in mano dell’Unità dall’espressione tutt’altro che serena, va) pure a Paese Sera stampato in Roma tre volte al giorno: colazione pranzo e cena, ecco. Foto Lampo in ultimo sorta di Publifoto in Milano di Carrese memoria anche questo scritto tant’altre volte
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