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Alamiré alla fiera di Mast’André
(in memoria di)



Il talare caffellatte con tanto di cordone a cingere il fianco dai tre nodi: obbedienza, castità e povertà, il passo sandalato il pomeriggio di sabato al culmine di partita a slargo Portasalza (rione cittadino che nel nome ricorda la scomparsa porta di borgo turrito) sotto un cielo infuocato, si para davanti. E’ un fuggi fuggi generale tranne chi si è attardato alle pinze dell’indice e pollice che stringono i lobi degli orecchi: colpito e affondato. E per i fuggitivi, tanto prima o poi… Così conciati che un plotone d’esecuzione forse è meglio, il frate cappuccino da buon pastore, ritrovata non la pecorella smarrita biblica ma una turba, sotto le scale di una impossibile gradinata di marmo vede, con sottesa crudeltà, salire una ad una le povere anime sin lassù al piano dove spalanca il salone mezzo appannato per l’afa. Il tavolo da refettorio è lungo e tutt’intorno noi ragazzi, il segno di croce e la immancabile filastrocca stile Branduardi. Fine. Momentanea si capisce. Il catechismo, o come era uso dire l’adunanza, passa dall’orate frate a le povere orecchie che si riprendono dalla pinzata, mentre gli occhi guardano l’uscio come extrema Thule, appunto, nostra salus. Ed è così l’immagine di Padre Vitale francescano più che secolare che alla veneranda età dei cento-e-tré se ne andato proprio oggi, e domani Undici settembre (!) Anno Domini 2024 i funerali vedrà l’apoteosi. Grazie per le “pinzate” eppure non mi è concesso terminare con l'aver appreso, il segno di croce, ché in sua vece più amaro e laico: Sit tibi terra levis!


Ps. L’immagine è parte di un narrato fotografico stampato che imposi, manu militari proprio così, all’Assessore Cultura di questa landa e che se ne dolse con la mi madre responsabile d’asilo d’infanzia; a sua volta e nel suo stile non me ne fece grazia, una che fosse una a dirla tutta


Matera e chi non conosce lo “scenario” primordiale? Sdoganato da tempo per film da prima visone, The Passion of the Christ di Mel Gibson, ancora prima Pier Paolo Pasolini e suo Vangelo secondo Matteo*, il paesaggio ancestrale di Matera è lì unico sul Globo terraqueo. Abitato luogo sin dagli albori del bipede a nome Homo più o meno Sapiens, secondo come gli girano i c...atadiottrici obiettivi (vedi link sottostante). Ma la cartolina da ricavarsi è tutt’altro che affare semplice. E ci spieghiamo ché Matera, de facto, è in-fotografabile giacché una luce tutta sua è un raro colpo di c…
Diurna luce su pietra incolore (parliamo della Matera rupestre tout court) è come si fa? Viste tante volte ed in reportage come quelle di Bixio, sì, l’architetto fotografo pronipote del Nino famigerato. Nì con quel gusto “estraniante” di contrasti strani. Cartoline letterale viste e riviste di certuni fotografi locali? E che ne parliamo a fa. Colore quindi, mah il bianconero l’Extrema Thule è. Vero siamo di gusti impossibili oltre ogni immaginazione. Ma. Però c’è un qualcosa che dà misura della cosa (lasciate stare Mario Cresci l’innominabile fotografo ligure, belin, pensa te di tre-cotte che prosperò lautamente proprio a Matera) ed è fino a prova contraria il libro, massiccio e pesante per i tipi della Einaudi: Matera i Sassi, del cattedratico Amerigo Restucci, già nella nostra "modesta" libreria, conosciuto di persona. E del suo, possiamo ben dirlo, alter ego Pino Dell'Aquila fotografo cui immagini bianconero han “un certain regard” . Altrimenti? Come al solito fate come ve pare, ma fotografo avvisato mezzo salvato è…

Un giorno a Matera con Sigma S 500mm F5.6
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(Copia e Incolla se vi pare)
* https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Vangelo_secondo_Matteo
(film completo Pasolini) https://www.youtube-nocookie.com/embed/Awaso0MNprY



Ps. Cazzate di toponimi e pruriti di cancellazione, altro che Zuckerberg corrente, della Storia maiuscolo onnicomprensivo, del Fascismo che di questa landa nominava, da latino, Lucania. E volete voi? Genzano di Lucania, ecco, c’è la viva cittadina, limes con l’Apulia vetero richiamo o più orecchiabile Puglia, che è altra cosa stile costa romagnola per questi ultimi scampoli di mare e bagnanti tardoni






L'Unità del cosiddetto Genere umano si fa nella diversità mica nell'omologazione...erotica sentimentale. Vabbene il solito Manunzio, eppure si prestai orecchio poi ognuno per sé e Iddio per tutti quanti escluso nazifascisti ucraini ed ebrei sionisti, per non dire altro.
Su la prima parte, Unità, ci trasciniamo dal tempo del Catechismo e siamo su la fine degli Anni Cinquanta del Novecento, il Secolo breve.
Quanto al “erotico sentimentale” la cosa è decisamente, forse, poco intuibile di primo acchito, eppure Manunzio l'usa tutti i giorni e sui volti esterrefatti e scandalizzati degli umanoidi: erotismo? No, è che Manunzio l’usa come Extrema Thule, sempre nostra salus. Erotismo come non plus ultra: vabbè c'entra na mazza con quell'anatomia, e amen!
Veniamo a noi che è meglio. C'è sta nuova Pentax 17, il brand Pentax, marchio accattato da quei piccoletti della Ricoh oggi formato fotocopiatrici ché questo è ciò che resta del brand(y). E che ti fa, dunque, Pentax? Una nuova camera, sì, ma analogica e pure mezzo formato tipo Pen che usammo su la fine degli Anni Sessanta; stessa che compare a tracollo del “terribile” Eugene Smith, d’una pubblicità d'antan. Sta di fatto che all'epoca già bisognava fars' i croc' (letterale segnarsi di croce in senso lato, adoperare tutta la sapienziale esperienza del caso, infatti, Manuzio addetto allo sviluppo bianconero dei rullini c/o Agl/Foto Lampo, su via Pretoria qui a questa landa ed oggi fa caldo africano, sviluppava il negativo a parte, il rullino, per evitare ogni irrecuperabile danno visto il francobollo di specie, mentre con il formato Leica pieno invece si andava sul “sicuro”) per tirare fuori stampe al massimo 18 x 24.
Croc' allora, tant’è vero che in camera oscura nello stampare il “mezzo francobollo” (dire mezzo formato non è esatto poiché questo si riferisce al formato 6 x 6 cui si ricava il 6 x 4.5 o della famosa Zenza Bronica, e noi usavamo per parte nostra il formato pieno della SA con ottiche Nikon/Tamron marchiate Zenzanon, siamo a dirla tutta sul formato Rollei o Hasselblad che dir si voglia) la torretta del Durst 659, che portava il 50 per il Leica formato e l'ottanta millimetri per i negativi seipersei, il mezzo francobollo metteva in condizioni di abbassare la testata quasi a contatto con piano stampa per solite stampe familiari di routine!
Pentax ci prova, quindi, con l'analogico di nuovo. Ma i tempi della mitica Spotmatic, MeSuper (sottoesponeva di mezzo diaframma come default di fabbrica e a ben ragione, ma con lazzi e frizzi sui giornali dell'epoca in sorta di cose bar sport si discuteva come i capponi di Renzo) Lx, e a salire Pentax (Asahi-Pentax all'epoca) seipersette dai vetri incredibili altro che pippe Zeiss (!) sono nella scatola della memoria, un dì collettivo. Ecco: collettivo di umani e non odierni zombie. Ragazzi e ragazze pascolanti qua e là in città latrine o discariche di plastica.
E l'Unità non il giornale, si capisce? Si va a far fottere: un cretino con tutto l'allure che vuoi, resta tale in digitale che transita nell'analogico, da qui l'omologazione. No, evidente non ci siamo, anche perché Hamburger era, Coca pure, Mc Donato idem...omologazione. L'analogico è tutt'altra cosa, anche perché un rullino da trentasei foto (vero in mezzo formato per “magia” raddoppia: stacchetto ci aveva provato Ilford* a farne di 72 interi Leica format ma cambiando supporto: apriti cielo!) non è verso l'Infinito ed oltre. Si ragiona in analogico che di questi luridi tempi una bestemmia è! Certo se gli Yankee ed europoidi omologati fanno stessi scatti, mangiano le stesse cose (siamo ciò che mangiamo tout court chi lo ricorda il pensiero di Feuerbach ?). Insomma na bella trovata pubblicitaria per pesciolini minghiapixellisti. Attenzione a non confondere chi opera con l'analogico, giovani bambini vecchi rimbambiti, con destrezza in camera oscura. Bravi ma han capito che l'analogico, noi altrettanto vecchio rimbambito, è un altra dimensione-pensiero. E a questi che gli dici? Chapeau!

*Per ottenere 72 fotogrammi formato 24 x 36 su pellicola 35 mm, la lunghezza passava da poco più di 160 centimetri ad oltre tre metri, adottando un nuovo supporto in poliestere dallo spessore di 80 micron contro i 140 della versione Ilford Hp5 tradizionale

https://www.nocsensei.com/camera/storia/massimilianoterzi/ilford-hp5-auto-winder-la-pellicola-con-il-boost/


Nb. Piange il cuore alla lettera l'esposizione che ne fa l’estensore (se donna una Potenza tellurica stra fulmini) del glorioso Durst 659; si capisce benissimamente bene che lo scribacchino prezzolato eterodiretto (se donna ci guadagna di più in strada a cert’ora della sera) il secondo prima stava dietro bancone di pizzicagnolo a vendere kebab: Allah akbar!

https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00664/

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https://petapixel.com/2024/06/17/pentax-17-review-a-brand-new-film-experience-worth-having/
https://www.fowa.it/news/pentax-17



Duje viecchie prufessure 'e cuncertino
Nu juorno nun avevano che fá…

Certo quelli erano musici: direte il solito Manunzio? No, tutt’altro. E state a sentire. Pur non avendo la tamobla (qui in dialetto d’un tempo automobile) ci siamo, comunque, fatti lasciare dal secondo figlio detto il più riuscito e per tirarlo su mi ha fatto spandecà (dannare non poco)…
Ingresso Belle Arti, poche centinaia di metri da dove si verga la presente: vergare, Mamma mia che poesia! E si vabbè qualcosa bisogna pur mettere della nuda cronaca di fatti a seguire.
Ingresso, campo intero, ecco, bottega-negozio: panoramica su gli astanti scaffali della nostra Extrema Thule (chiede senso ai grembiulini, se vi pare). Vabbene un fotografo in terra infedelis, poi mica tanto le cose che ci dividono dai “parenti” pittori: ‘mbratta (più o meno cioccolatai) tele o men che siano. Li abbiamo fregati, i nominati pittori, da tempo ed essi per fregare noi altri sono diventati, anche, iperrealisti più del re. Finiamo qua che ambedue le squadre, ecco, ha il dente amaro dell’altro, ma quanto a casi da quasi duecento anni lor signori e signore si capisce mai avrebbero immaginato sorpassati (a volte purtroppo) i duemila e passa “disegni” fa.
Ora entrare in Belle Arti è ritrovare un Mondo perduto secondo vulgata dell’Amerika (k as killers) style oramai al tramonto conclamato ché nulla è eterno e gli orientali reclamo il loro, a buon diritto: vedi Gaza.
Sia come sia matite, colori, e tubetti coloranti che non ci frega diversamente dal carboncino e fessaggine, oops fusaggine che quando mettete su la carta...Oddio la carta che ci porteremmo a casa l’intero negozio! Carta very nice che a tastà (toccare non divide nulla con il taste degli Yankee go home) v’accorgete delle vibrazioni che trasmette, altro che star dietro linee per millimetro, lenti zero virgola qualcosa da usare, dicono, all’Equatore allo Zenit di Mezzogiorno e s’incazzano pure per la vignettatura dello zero e qualcosa! Gente che non capisce un c...atadiottrico e manco tener in mano una fotocamera senza farsi male: sì, la solita Munari & Minchiapixellisti che dir si voglia.
Dunque carta da infilare nella “dilettantesca” Pixma 200 Pro di Canon che, dicono i prezzolati sul web, spara acqua colorata e non pigmenti di pigmei, ci torniamo su questo statene certi dopo quindici anni un sito...non mettiamo il c...arro davanti ai buoi, cornuti guarda caso!
Ora nelle Belle Arti oltre il patron di questi, arriva un omone sornione che mi guarda: penso il solito im...ianchino altro nome per dire pittore, almeno un tempo questo per quello. Pittore, eh. Ed è il patron a dire “Guarda là” mentre l’omone aspetta. “Tanì” di rimando “ma tu sii”? E ci abbracciamo. A lor signori che leggono pare na boutade come altra, eppure in quell’attimo due “viecch’ prufessor’” finiti nelle Belle Arti eh. Tanti e tanti anni fa a stampare il Cibachrome, e lui Tanino (Gaetano-Tanino) aveva una camera oscura tutta per sé. E la sua F3 di Nikon e...tempi in bianconero e pure colore da diapositiva su Ciba, che sul sito di Ilford è tornata più bella e gaia che pria...grazie prego alla Petrolini d’antan. Transeat.
E infine due fotografi, lui a dir vero elettricista dell’Enel (insieme a Scintill’ Renato Russo passato da tempo a miglior vita: sit tibi terra Levis, Renato) di una triade: Nikon-Me Super di Pentax e chi scrive con Contax) che “pittano” dipingono dice Tanino mentre gli rispondo che siamo lì per acquistare altra carta...che a casa sembra un cartifico, difficile da descrive se tutto è “vegetale” a monitor si capisce!

Ps. Scritto e riscritto: abbiamo uno scaffale di nobilissime inkjet papers: Canson soprattutto non meno che la germanica Hahnemühle e Awagami by Japan; Canon à la page, Epson pure, Ilford ma nun ci attizza molto per via di quel “diaframma” a nome solfato di bario tout court che limita grandemente la trasmissione di sensazioni-emozioni che solo e soltanto la Carta per Belle Arti riesce a trasmettere, tattilmente e per gli occhi e pure per il naso: emunctae naris. E non parlo della amalfitana Amatruda, un must meglio nu babbà di carta sfrangiata (deckle in quella barbara lingua a nome inglese). Nu piezz’ e ‘cuton’ difficle a dirsi se non provato in vivavoce, ecco. E che con l’acqua colorata sparata dalla Pro 200 Canon impossible eguagliare con dodici ventiquattro centoquattro taniche di colore pigmentate. Fine trasmissione: lato traslato o come vi pare!

Pss. Duje viecch' cui titolo originale è: Dduje Paravise un must della immortale musica classica napoletana e pure 'taliana





Carbon_gino
Headline non è il solito strafalgione, ecco, di Manunzio. Lungo a dirsi e basta così. Stamani ci siamo recati a bottega di colori e carte, non da parati! Belle arti a dirla tutta.
Sia come sia è l’ultimo regno rimastoci, giacché in libreria non è più aria da leggere e la bottega anzidetta nostra Extrema Thule (per i grembiulini in ascolto) ma anche Mastio o Dongion (dall’inglese in ‘taliano, una volta tanto prestito a besenisse, ci siamo intesi) l'ultimo baluardo prima della capitolazione finale così come le fortezze medievali.
A farla breve si è acquistato due bastoncini di carboncino e un pacchetto di “fulissaggine”: ora siccome non ci sentiamo tanto per le 'recchie è passato “fessaggine”: il commesso fact totum l’ha poi ripetuto scandendo bene (seguiamo il labiale da tempo, purtroppo). Certo quanto a “fessaggine” un po’ caro, e su la confezione, zacchete: Canson. Un nome una garanzia, vabbè.
Dite? Certo un fotografo comprerebbe quanto meno carta, anche non trattata purché per Belle Arti (ne abbiamo a scaffale). Invece carboncini: perché? Tutto ha inizio e tutto finisce e non saprei causa Apocatastasi, tuttavia, così ho iniziato scarabocchiando fogli di quaderni con matite Giotto. E mai mi sarei aspettato di essere (non avere, eh) un fotografo nato. Se non che il nero di fuliggine (fessaggine) e carboncino consente di “riempire” i neri su carta non trattata (solfato di bario & calcio carbonato steso su acid free paper cotton for very nice people) vengono più corposi; sì e con una spruzzata di vernice finale fissativa dei dye printer Canon, niente male. Opera unica digital-analogica e l’Apocatastasi è servita!

Così parlò non Zarathustra bensì Wikipedia:

Apocatastasi (in greco ἀποκατάστασις?, apokatástasis) è un termine dai molteplici significati a seconda degli ambiti (principalmente religiosi e filosofici) in cui è usato. Letteralmente significa "ritorno allo stato originario" o "reintegrazione"

(Copia & Incolla se vi pare)
https://it.wikipedia.org/wiki/Apocatastasi


PS. La stampa reale (!?) è un’altra cosa da “piselli” virtuali a schermo: se stampate vi salvate altrimenti lo pigliate...a buon intenditor!




Extrema Thule nostra salus
(Sequel della Ep-2 + 50 mm Zeiss)


Isola immaginaria d’estremo Nord europeo dove trovare albergo in caso di...fantasie medievali o portolani. Dunque l'immagine, va. E perché mai? Primo ché “si è” fotografi e non “avere” questo e quello della compulsiva società forestale: ogni riferimento ad Amazzonica che sia è voluta va da sé. Indi testare a fin di bene non meno come "scrittura", ecco, un vecchio compagno di avventure su corpo digitale. Intendiamoci qui il vetro-ottica è uno Yashica ML 24 mm a f. 2.8 già in pianta stabile su Contax 139 Quartz, gioiellino teutonico analogico.
Ottica autofocus? Ni. Infatti out-door durante lo street (e se la cosa accade, metti caso, in campo aperto si dirà rural photography tout court?) focheggiato su circa tre metri del barilotto a f. 8, allora altro che autofocus. E su pellicola Kodachrome? Stellare accoppiata. Ora dopo anni di “ospizio per vecchietti” via adattatore (si è già scritto) Yashica/Contax su la Ep-2 Olympus come pure Panasonic G9/Gh4 viene che è un piacere, e poi con il suo viewfinder montato, una Leica de facto. Vabbene si ha in borsa anche la Ep-5 e Pen-F Olympus con innestato Zuiko 17 mm f 1.8: Leica che volemo fa?
Certo ”La caratteristica dell'uomo moderno è quella di contraddirsi”. Si dira il solito Manunzio dixit? No, Leonardo Sciascia deputato radicale fra i passi sperduti del Transatlantico/Montecitorio d'antan. Sicché e se nel precedente Zeiss 50 mm si raccomada(va) non oltrepassare il diaframma f 8 causa diffrazione, vuoi tu che Manunzio non valichi oltre? Infatti e oltre le Colonne d'Ercole e senza alcun periglio, a f. 11 di diffrazione di un 24 millimteri che per “magia” diviene un “normale” raddoppio sul Micro 4/3: che dire? I risultati sono quelli che cantano. Cantare? sì, laude...


Link al file originale e ognuno valuti nitidezza complessiva a f. 11 di ottica analogica d'oltre mezzo secolo fa, nonché trama del fondale e non la messinscena


Ps. Ora si è adocchiato (preso ad occhio, sotto controllo) uno Yashica ML 55/2.8 macro cui bontà ne canta(va) Rino Giardiello di Nadir al fine di verificare per “divertimento” il “macro concetto” vs già (in borsa) 35 Macro 3.5 Old Quattro Terzi; e con anello adattatore via Lolli Adriano meccanica (a suo tempo acquistato adattatore Yashica/Contax per l'arzillo Zeiss 50 mm ma innestato su Gloriosa E-1 Olympus originale 4/3 e non già Micro 4/3 che è altra cosa) anche il buon Schneider-Kreuznach 50mm f2.8 Componon-S per ingranditore ma usato per fare macro stellare. E poi? Beh poi verimm' tra l’altro se tiene ragione quel vecchio trombone trinariciuto occhiuto e dispettoso di Vacchiano, e se regge l'America way of life Amazzonica creatura, pifferaio della giostra acquisti verso il Nulla. Il vintage di giovani Yankee scopritori di warm water qui non c'entra Nulla, ancora una







Verba vana aut risui apta non loqui

E sempre, hic et nunc, a parlare di AI in ogni dove. Sdoganato AD 2023 in concomitanza dell'Ultima Crociata (Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant) del putrido agonizzante “occidente” vs l'Umanità: Lavrov President pro-tempore Onu e da ultimo, doce).
Quindi nel delirio degli “angeli decaduti” i grembiulini delirano d'ergersi a “dio” anche se: di giorno fan i razionalisti, il pomeriggio a fare OM in farm di “meditazione” orientale, che de facto è puro ossimoro lasciando stare la logica; comunque l'esatto contrario dell'Odifreddi (nomen omen) numerologico pensiero: più scissi di così si muore, infatti. Covid: Nostra salus extrema Thule. Compà mo' hai capito perché i Davos boys vogliono, manu militari, il Cancel Culture via silicio & ferraglia?

(Copia ed incolla, se vi pare)
https://petapixel.com/2023/05/01/new-indiana-jones-movie-will-feature-an-ai-35-year-old-harrison-ford/

Indiana Jones and the Dial of Destiny will employ an AI system known as FRAN (face re-aging network) will be released in theaters on June 30 2023

Ps. E' notorio che i Robot non mangiano né fottono: certo con sonde e sondine posso riconoscere algebricamente il “piatto” ed ingredienti ma non conoscono l'interazione-energia dei commensali a tavola; una carezza e non sanno cos'è l'Anima delle Cose, abilmente occultata dai programmatori-robot essi stessi. Non dormano, sparano bene non chiedono, sempre i robot, ferie e marchette per la vecchiaia. Perfetta + mente un Mondo di lamine-blasto-metalliche-terra-silicio del sogno luciferino di “ritorno” alla Battaglia iniziale cui, tuttavia, furono scornati a sangue e buttati sul Terraqueo ad eterna punizione. Controllo robotico? E sia: ma a chi venderanno, via spopolamento malthusiano-darwiniano-kalergi gli Hamburger&Cocacola ai robot ? E i ghiaccioli belli buoni e croccanti da vendere agli artici robot? L'aspirapolvere ai Tuareg robotizati anch'essi? Sogno di una Notte di mezza estate...Ecco a “suonn' chin'” il sogno profondo che genera Mostri e Olocausto nucleare. E non sta forse scritto: “Muore Sansone con tutti i Filistei”?


Last Update: e noi cosa diciamo?

International Business Machines Corp. Chief Executive Officer Arvind Krishna said the company expects to pause hiring for roles it thinks could be replaced with artificial intelligence in the coming years.
https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-05-01/ibm-to-pause-hiring-for-back-office-jobs-that-ai-could-kill?leadSource=uverify%20wall

NB. Il Ceo si chiama, combinazione esoterica del Kaso, Krishna...
...nella corrente religiosa induista che va sotto il nome di krishnaismo egli è tuttavia considerato Dio, l'Essere supremo stesso e non semplicemente una sua manifestazione o un suo avatara per quanto completo (pūrṇāvatāra)




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No niente panico solo una stringa di soli numeri: perché? Ma perché “Non ci resta che piangere” di Troisi e Benigni. Ancora no eh, troppo presi voi che osate tenere una macchina fotografica in mano per produrre solo e soltanto MERDA, prodotta naturalmente da chi LIQUAME è de facto: Homo Merdosis. Certo merda fresca di giovani, si raccomanda di donne che la fa di certo gusto estetizzante non come i giovani maschi fotografi. Merda che più la remena, a queste latitudini uso dire, più la rivolti più emana pestilenziali effluvi, ecco, di merda ovvio. Merdosi fotografi giov + ani e con tanto di allure in forma di Siti, esaltati da critici prezzolasti lordi di fogne come le Zoccole, che li portano su palmo di mano. E se prestate occhio (fotografico) di giovane merda eterodiretta da centrali sovranazionali luciferini del mai dimentico sogno di Babele eccoli sempre lì: Torre che venne meno perché degli uomini veri (Prometeo ancora lui?) ne mescolò le lingue. Scritture Sacre Codice che ha edificato il morente, e datti na mossa, Occidente giudaico-cristiano-greco romano. Ecco ci siamo: romano. L'ultima vestigia che parlava non più il Latino caduto sotto le Invasioni barbariche, inscenate da sé tuttavia, il Greco Pensiero d'Occidente, non necessariamente Unico, anzi. Anno Domini 1463 cade Costantinopoli (seconda Roma la Terza è Mosca) e nel mezzo di un Massacro, sgozzamenti da non dirsi a cielo aperto: cose turche, ecco. Ebbene in tutti questi rivoli di sangue nell'Eburnea Torre i padri sinodali discutevano del “Sesso degli Angeli” alla letterale. Anno Domini 1463 finisce un sogno durato, appunto, millenni: niente su la faccia della Terra può a paragonarsi nel bene e troppo male romano. Ma come capovolgere le sorti? Con l'oro dell'America: El Dorato il prescelto di turno ricoperto di oro, altro che Goldfinger per chi capisce.
L'uovo di Colombo, no? Proprio così il genovese (la stessa bandiera l'hanno ancora in leasing ormai scaduto i furbi Inglesi, quando nel Mediterraneo il franchising, ecco, era nella Genova marinara e sua Nobiltà Nera virus per le altre teste coronate del Continente. Inglesi che si rivolsero alla Lanterna per essere protetti) lo standard dal francese e-standard. Uomo della Provvidenza il genovese (geno + ano?) che aveva studiato per Sette anni lassù in Irlanda-catto-francescana numerologia a parte, come (ri)tornare al Cipango inventata per distogliere l'attenzione: mossa di guerra senza scomodare Sun Tzu e sua Arte della Guerra. Colombo-Innocenzo VIII Papa da scrivere ancora oceani di cose. Tuttavia il Tempo, come sempre, è Galantuomo e il corrente Virus l'Extrema Thule dei globalisti luciferini, grazie al belame delle mandrie umanoide che vedono virus e malattie ovunque e Big Pharma strofinarsi le mani per tanto profitto insperato, forse.
Colombo & America bella trovata. Ultimo a dir vero ad arrivarci, finanche dopo i Romani (disegno ananas ville romana) che si condivano lagane di oraziana memoria con il sugo dei POMODORI e basilico, non già POMI – d - ORO delle fatiche erculee nel giardino delle Esperidi/Canarie e dintorni per l'appunto. Giochi linguistici, basta farci attenzione ché sta sotto il naso: TUTTO. Il Colombo, quindi, Gran Maestro che porta in dono le terre americane cui ricavare tanto oro da armare l'Ultima Crociata contro li Turchi 1463. Vero che in questo zelo ci misero molto più i Conquistadores i Pizarro, un po' più giù dell'asse equatoriale o America del Sud e con a latere i francescani tesi a cancellare, millimetro per millimetro un'altra storia, come la (ri)sistemata Stonage e ci sono pure le fotografie del “restauro”.
Colombo Cerimoniere della Loggia Europa, dei Re cattolicissimi spagnoli e il placet di Vaticano Spa, proto-assassini dei nativi americani che la sapevano lunga, non aveano la cervicale e sapevano guardare benissimo il cielo: vero Hopi?
Arrivano tardi Troisi e Benigni nel film troppo tardi per fermare i gusci di noce a nome Tre Caravelle (vero volto in ispanico?) la Nina la (di)Pinta e Santamaria grazia al piffero. Anno Domini 1492 addì 12 Ottobre: ieri oggi e domani ancora. Inglesi da Slittamento Vocalico, gran furbata, altrettanto virus creato a tavolino da ceppo latino-normanno-francese per i nostri e del Mondo Nuovo America; precursore del Nuovo Ordine Mondiale, trionfo delle sorti magnifiche e progressive del Kapitale/Kaput/Finis terrae. Americani inglesi che invece di tributare onori ai loro Uomini d'arme e ingegno, ci frega poco delle donne, specie le notturne passeggiatrici Lilith, proprio oggi dodici ottobre festeggiamo il Colubus Day: contraddizione? Tutt'altro e preconizzato a tavolino da Italia: Ai-lati anagrammando e c'entra in ogni minestra delle umane venture purtroppo. Ma come diceva il Maestro Alberto Manzi “Non è mai troppo tardi” per redimersi in Corpi Incorruttibili, altro che robot. E noi veri fotografi tiriamo dritti (Essere non Avere) e non fotografiamo MERDA spacciata per oro; si auto-rappresentano in maniera compulsiva-egocentrica-narcisista da Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio Legge 13 Maggio 1978) come quella “signora” in autoritratti femminili onirici, meglio satanici, prontamente esalati da un Jodice qualsiasi, a modica cifra. Signora che compare pure come “esempio” di Siti a pagamento va da sé. Dpcm tout court, quindi, infiniti promulgati nottetempo in spregio Costituzione da un Tale di canuto pelo: Mattarella siciliano

Usa, Columbus Day senza celebrazioni. Trump: "Un grande italiano, basta attacchi
https://www.repubblica.it/esteri/2020/10/12/news/columbus_day_usa_cancellate_celebrazioni-270290339/



Summertime

Ella Fitzgerald dalla radio ritma l’ora pigra meridiana, mentre un filo d’acqua scorre nel bandone a refrigerio di vino aranciata di fialette liofilizzata e frutta di stagione, ancora prima che bombati frigo di bianca livrea yankee invadessero le italiche case. Stato d’animo sospeso, e progresso.

Mare contraltare naturale alla calura, beach che non smette le sue malie in tempo coronarico. Aqua archetipo uterino e latinismo. Velo d’aqua, ci siamo. Ogni anno lungo le strade urbane i seipertre di belle donne in costume: prime sequenze digitali di Epson 850 Z**.

Senonché negli anni art director copry-water fotografi a libro paga e indicibile codazzo redazionale donna, affinano lo spettro del “messaggio” a distrazione di massa. Certo sempre belle ragazze da mare calembour compreso.

Esterno giorno (set) luoghi esotici da agenzie viaggi, scorci di piscine con vista sul mare mortalmente inquinato: la “risacca” in primo piano ce ne dà motivo, opinabile certo. Triade in costume, firmato. Tutte a sinistra dell’immagine, anche perché a destra campeggia (qui omesso per ovvie ragioni) il logo in ammollo. Fine della storia? Siamo appena agli inizi.
A mancina una bionda sorridente guarda alla destra, la terzultima, riccioluta olivastra, africana. Mediterranea. La seconda donna e centrale tra la bionda tipo nordico e l’immigrata in posa rituale tutt’altro che gioco, nel senso letterale della parola: lo dice il capo reclinato, in maniera univoca il collo a dirla breve. Sguardo dimesso e braccio destro a sorreggere corpo, sinuoso che parte dalla testa (reclinata) e forma esse immaginaria su bella chiappa finale: culo cui pigliata basa la giostra degli acquisti. Indosso costume “bianco” verginale/imene/sacrificale, più che altro due bande a torace e sul Delta di Venere. Sacro monte così come tutto il basso ventre cosiddetto, tant’è vero che il coccige originario è atrofizzata coda umana simile alle scimmie (differente dall’umano per l’uno per cento in meno della doppia elica del Caduceo, anche simbolo mercuriale di ogni farmacia, il tutto effigiato magistralmente nella Cappella Sistina dal dito che innesca la “scintilla” della vita cosiddetta). Coccige, tre pari numerologia in scena, un ossa a nome Luz (era anche un Agenzia fotografica che riportava pari pari quanto scriviamo) cui scaturirebbe una nuova Resurrezione: strano come questi signuri e sodale meretrici parlino della vita, via Stampa & Regime, come “accidente” governato da Caso & Necessità per poi risorgere a nuova esistenza o meglio a nuova dimensione: ciò che è sotto occhi è una della possibili senza scomodare Giordano Bruno. Infine la riccioluta migrante stradale in cerca di “libertà” e progresso soprattutto sull’italica sabbia, aperta come essa ad ogni ventura, è pagante. Focus del manifesto.
Africana o mediterranea (sottende) anzitutto l’accoppiarsi e far venir fuori una bella razza di ubbidienti servitori medievali (ma non erano oscuri quei giorni?). En pansant l’America in rivolta nera poi dovrebbe eleggere un bianco presidente e, passare nottetempo, testimone alla negromante jamaicana Kamala Harris. La Nera Madre dall’utero accogliente a tutte le ore.

Bella ragazza riccioluta e abbronzata a manifesto, come un Obama secondo certi Homo Arcorensis, che se la ride sotto i baffi, eradicati da cerette o venus rasoi. Naturalmente il braccio volge verso il Delta richiamato, al mignolo il ring del “matrimonio”. Vale a dire la Bionda passa il Potere, si fa per dire, alla Nera sul cadavere della Seconda o classe media tutt’altro che simbolica nell’aquario formato seipertre. Vittima sacrificale in costume bianco e castano pelo, a mezza via fra biondo e nero gene senza scomodare statistiche. Non si esclude, anzi, che la bionda se la ride della negretta da (portarsi) a letto. Adrenocromo?
Velo d’aqua s’è detto non a caso ché le cose si fan più inquietanti. Vero è che l’occhio umano si è evoluto su certe lunghezze d’onda, però: né rossi accesi né violetto intenso entrano in scena, eppure lo spettro visibile è tutt’altro che la semplice“ banda” utile agli affari (letterale) dell’umana visione, tant’è che gli strumenti fisici spiegano e nominano colori oltre le colonne propalate dei libri di scuola. Una goccia nell’oceano. Photoshop Nostra Salus Extrema Thulela a conferma: Soglia/Trheshold bianco e nero stile "Mi piace o Non mi piace" in codifica binaria robotica umana corrente. E siccome le cose “invisibili” dice il Catechismo di Vaticano Spa han pari Podestà delle “tangibili” l’arcano mostra il suo vero volto? La bionda ha sguardo da cranio ridens, la seconda donna il petto squarciato (in superficie è un gancio che unisce le coppe del seno) e ombre come dita sul collo, la terza e riccioluta dallo sguardo in tralice ora è chiaro e manifesto, sardonica e risoluta? Infine se si osservano le “figure” (sempre Pshop/Soglia) su i suoi seni (superficie costume da bagno) figure angoscianti mettono fine al gioco mefistofelico. E qui pure il Manunzio dalla mente immaginifica trova requie. Fantasticherie senza capo e coda? Può darsi, però il terraqueo Covid compreso è ben oltre cose luccicanti, sempreché la radice non affondi in quel lux latino: abbaglio, anche.
Postilla: le parietali mura di chiostri chiese e conventi, con figure di santi e gesta eroiche, cosa sono se non l’immagine dipinta a catechismo (non ancora catodico di Stampa/Regime) per “alfabetizzare” menti
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Roma immortale

Un mattino prima delle canoniche sette quando “milano incomincia ad urlare” il catodico manda il Tg delle reti con biscione, serpente iconico sulfureo anche esso, l’immagine dell’amata Amerika: nostra salus extrema Thule. Paradeison immaginifico.
Breve che il sole sorge e...Mussolini è già a cavallo dell’eterno fascismo (Fellini dixit) italico: due fasci littori bronzei ai lati della Speaker nell’immagine sovrastante, forse la Pelosi di quella lontana immagine catodica. In verità in verità vi dico: tre. Infatti il terzo fascio è la stessa bandiera americana in verticale, tant’è vero che se togliete la parte sottostante le “Stelle” voilà un fascio ovviamente stilizzato. No, eh! Quando negli Anni Trenta gli idrovolanti di Italo Balbo in orbace (divisa fascista, sebbene qui ordinanza della Regia costituita Aeronautica) ammararono come da programma nella baia di Neveiorche, fu un tripudio e lo si vede dai film d’epoca, meno noto ma pur documentato, quando i fascisti entrarono nella City Hall , tutti ma proprio tutti gli “Americani” convenuti replicarono festanti al braccio levato del saluto romano: A Noi, no? Certe scene che si ripetono ad libitum, perché così i babilonesi del Corona + virus, non a caso latino anch’esso. Certe combinazioni astrali o meglio “Stellare” come la ricordata Stars & Stripes!


NB. In alto il sornione “In God we trust” che per gli idoti è “dio la nostra fiducia”. Ma in cosiddetto inglese trust è:”A trust is a fiduciary relationship in which one party, known as a trustor, gives another party, the trustee, the right to hold title to property or assets for the benefit of a third party, the beneficiary. Trusts are established to provide legal protection for the trustor’s assets, to make sure those assets are distributed according to the wishes of the trustor, and to save time, reduce paperwork and, in some cases, avoid or reduce inheritance or estate taxes. In finance, a trust can also be a type of closed-end fund built as a public limited company”. Insomma il “dio” denaro
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