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L'immagine della Salute (a premi)

La mia Farmacia (mica c’è solo l’Africa!). E un momento che il possessivo centra, eccome per Dio. Possesso come azionariato diffuso meniamola così altrimenti gli zombie & minchiapixellisti non ci arrivano, non vogliono che è meglio come diceva il Puffo.
Dunque quando c’erano gli uomini, si certo anche le donne, comunque non l’universo LGBT+ accadeva che gli uomini tout court riuscivano a tagliare le unghie del Potere: tagliare le unghie ché in mezzo ai sessantottini infiltrati già comprati dal Sistema c’erano, ieri oggi e domani statene certi, come quelli del Pci, i vari Amendola o trapassati Giorgio Napolitano & Co via Stars and Stripes!
Ora questa forma di solidarietà non da poco, non c’erano Banchi alimentari sotto Natale e miseria materiale & spirituale fatevene una ragione o inutili esseri del Sistema, l’appartenenza di classe (sentirsi tale e solidali) portava seco la lotta di classe. Sì, senza Internet che tanto “commuove” per questa e quella disgrazia (altrui) lo stare uniti faceva si che...ad esempio la Farmacia, metti in un quartiere molto ma molto proletario Anno Domini Millenovecentosettanta, anni anni fa (!). Quartiere da dove scriviamo. Sì la storia è importante e bisogna imparala prima dello Spread, Bund-Btp Biticon falsi come Giuda, Wall Street/City London...cosa che oggi le giovani leve adorano fino a morire: lato traslato o come vi pare e le televisori stanno lì per la conta quotidiana dei caduti pro Kapitale (K as killer). Insomma la Giostra acquisti.
Farmacia, infine, frutto di lotte di ogni età qui da questa strada di una masseria chiamata, a paradigma eh, Potenza. Minchia. E siccome la Balena bianca (Democrazia Cristiana) che tanti iscritti/simpatizzanti aveva, nonché stessi problemi di salute dei barricadieri, un giorno dall’ e dall’ se scass’ o metall’. Finalmente il presidio sanitario catto-comunista e non solo mette piede. Oddio in un bugigattolo di fianco al tabaccaio, meglio di niente. Poi il Terremoto dell’Ottanta si trasferisce sul marciapiede, proprio così, slargo per pedoni e nessuno più ha censurato (denuncia occupazione suolo abusivo etc etc etc) la cosa. Amen.
E allora? Giusto, più di mezzo secolo dopo ci porta “premi”. Ma sì la Farmacia come un qualsiasi supermarket, questo è diventato ma ce il nostro reparto omeopatico ben rifornito, ipermarket e chi ne ne metta per “fidelizzare” l’allopatico ruminante bipede: zacchete! La tessera punti, un po’ come dire ma non troppo lontano che l’Ospedale per rimanere in tema sempre per tenersi buoni i “clienti” con la tessera a punti offre, metti caso, due interventi al posto di uno.
Sic transit gloria mundi, compà!

Immagine totale



Ps. La Farmacia era all’epoca gestita dal Camerata, proprio così un buon ed onesto nostalgico di Benito e Fascismo, Trerrotola. Uno di quei speziali d’una volta che ti preparava certi rimedi magistrali frutto di studi e risultati sperimentati: bastava chiedergli ora questo ora quest’altro è il rimedio, usiamo l’accezione omeopatico, veniva preparata all’istante il tempo della pesata chimica, il sapiente mix medicale e alé fatto. E funzionava ancor più che dentro il medicamento c’era molto di più di semplice chimica, incomprensibile ai minchiapixellisti stile la “nostra” Sara Munari che ci piace ricordare in sua memoria più che sue baggianate orientali formato workshop, però il Tempo è Galantuomo statene certi

Pss. A presidio del Quartiere, come un po’ dappertutto, oltre la “parrocchia” della Balena richiamata (niente Moby Dick che è altra cosa) anche quell’altra del compromesso storico mai riuscito, dicasi Aldo Moro e la sua scorta, a nome Partito Comunista Italiano lottavano, a modo loro, per il “popolo”. Sì anche la Parrocchia di San Giuseppe però lavoratore (!) faceva la sua con alterne vicende che qui non è caso. Però il “falegname” biblico simpatizzava, ecco, per il popolo. E non a caso nell’Otto/Novecento italiano a cap’ liett’ su la testiera dei letti contadini oltre la Madonna & Gesù pure San Giuseppe, con pialla in mano più che falce e martello, stava a...protezione






Dies, nomina sunt conseguentia rerum? Mah

Vedete voi? Il barbaro insulano che il giorno prima delle Legioni, si dondolava da un ramo all’altro felice fesso e contento. Vabbene con tutte le runiche cose (dies, morte tout court) ci campava anch’egli: siamo o non siamo politically (in)correct? Ma l’immagine è pur sempre il motivo dell’esistenza di questo impossibile diario: non per molto ancora.
Sia come sia il dies del titolo ci azzecca, eccome. Senonché noi, non meno barbari di quelli se è vero com’è vero che il benedetto latino, cui pare deriviamo, era farcito per benino di grecismi...Palla al centro.
Dies va. Giorno, il fonema latino. E se a questi aggiungi pure natalis, che ci azzecca un tubo con “babbo natale” era/è la festa a ridosso del Solstizio d’Invero alias 21 Dicembre-December, che poi sempre in latino sta per Decimo mese...non la finiamo più. Sicché il buon imperatore di turno, pare ricordare Costantino, pone a sigillo il fatto ed “inventò” il Natale/dies Natalis soli invicti (che però riguardava il dio Mitra) non ancora cristiano con Maria povero Giuseppe ignaro manco a dire vicino al bue (!) asinello e Bambiniello di San Francesco memoria. Oddio “grotta” mangiatoia e pensa a te che combinazione, sempre in latino, praesepe: tombola! Sciagurata religio torna ad essere la morte e però ri-nascita cristiana, non già dell’astro Sole etc etc etc. Amen.
In fine, per chi capisce, immagine cui deriva il Panettone oramai fatto in ogni luogo e lo si compra, qui a queste lande, da Calciano paese (benedetta globalizzazione!) che se non sapete dov’è figuriamoci noi stanziali, però buono l’incerto etimo Pane de Toni mugnaio-pasticciere-fornaio pure questa.
Nome guarda tu pure di persona...Natalina tanto ne poté la penna, che poi ha de facto inventato il cristianesimo: vero (san) Paolo di Tarso furbo di tre-cotte? E va: Tu scendi dalle stelle ...o mio bambino...hai quanto ti costò l’avermi amato, così la nenia di San Alfonso Maria de’ Liguori, meglio molto meglio del suono cupo del cannone e della mitraglia, proprio da quelle parti: Palestina Anno Domini…
Vabbene ma sta manfrina: Immagine cos’altro ancora deve il “buon” Manunzio? Di sti tempi, quando c’era neve vento che fischiava dagli assiti di case un po’ così, era uso darsi il Buon Natale, molto condiviso. Mo’ invece si incazzano i barcaraoli eterodiretti (vero Soros & Davos boys?) di nera pelle, venduti e comprati lo si vede nei rari momenti di lucidità (!?) dei Tiggì, e a loro non ci piace il Natale, le Nataline eccome però, ma è altrettanto che nun ce ne po’ fregà de meno del loro Ramadan a dirla tutta. Palla centro. Giochi di parole per i soliti Babilonesi di Is + Ra + El


Ps. Quasi dimentico i Templari, proprio loro sotto casa Manunzio, un bianco autobus sfreccia, visto il mattino presto e di Domenica, preceduto da un altro. Sì, loro I Templari con tanto di “rossa” croce in campo bianco secondo l’Araldica. Ma che ve possino...si preparano per un’altra crociata, e di grazia contro chi? E lo vedete ancora che il Mondo è governato sa segni & simboli, casomai in forma di dollari con voce di Oliver Hardy, più che chiacchiere ricorda il trapassato Confucio? Sic transit gloria mundi, compà!

Pss. Natale/dies lo potremo festeggiare in eterno con o meglio senza Vaticano Spa, ché festa "pagana" Ante Christus natus est






Cose che si vedono in cielo senza scomodare C. G. Jung


Il caso che esiste e lotta contro, si ritiene ora come ora, contro nobis. Lungo a dirsi e meglio così più non scrivere.
Archivio Manunzio, immagine di nuvoletta l’unica cosa che riesce a “vedere” la coniuge richiamata a dire la sua a monitor. Solita tragedia quotidiana: il Saggio indica la Luna e l’imbecille guarda il dito!
A dir vero mi ero scordato dello scatto e in mezzo a mezzo milione di file sfido Maria Santissima che ieri si è ricordata, Immacolata com’è, dicono quei di Vaticano Spa.
Sia come sia le freccette, per gli imbecilli che guardano il dito del Saggio, evidenzia, ecco, tre palle di nome e di fatto. Palle. Ora c’è che dice trattasi di fenomeni chiamati Orbs: sfere di luce. Tutto qua? Beh certo che no, infatti, chi della palle e ne ha pieno delle stesse, e dice trattarsi di fenomeni rifrattivi: ci pigliano per culo, evidente. Sì perché qui non c’è nulla che richiami una “qualche” aberrazione ottica, un problema di codifica un problema de li mortacci loro tanto sono pieni di razionalità d’accatto. Morti che camminano. Zombie. E poi quanto a sfere ed ordine un bel triangolo immaginario descrivono le tre, sempre palle.
Si diceva chi le vede in positivo, le sfere, di energia, chi l’esatto contrario ma sta di fatto che un tempo di circa settanni fa, eh Jung eterodiretto manco i cani, o dopo guerra va, le cose che si vedono in cielo per una popolazione mondiale ancora legato a doppia tripla mandata alle cazzate razionaliste, analfabetismo compreso gli si poteva propalare (metter il palo lì) di tutto. Mo’ con alfabetizzazione e la Rete delle mirabilia, un po’ meno. E non è che la richiamata sia “neutra” gestita com’è dal triangolo, ecco, Cia-Mossad-Pentagono. E sai che novità, avanti il prossimo eterodiretto!



Nb. Vedete il razionalismo che nega pure la luce del giorno? Da presso la splendida Wikipedia del triangolo Cia-Mossad-Pentagono

Un gran numero di foto di "orb" condividono alcune caratteristiche comuni:
1. essere scattate con macchine fotografiche digitali compatte
2. essere scattate in un ambiente buio
3. essere scattate con l'uso del flash
4. essere scattate in ambienti con polvere o particelle liquide in sospensione non visibili ad occhio nudo

Ora tranne la prima, scatto su Camedia Olympus C-5060, che in pari condizoni di ripresa non mostra assolutament un c...orpo di tali fattezze, seguite il resto:
2 al contrario in piena luce con tanto di nuvoletta estetizzante, ecco
3 diversamente senza uso alcuno di flash tant’è la luce diurna che ne fa a meno
4 non azzeccano una nessuna polvere se non su quei trsiti solitari e finale neuroni di gente disonesta, figlio di disonesti a sua volta, sino alla Taverna dell’Oca 1717 o della Massoneria delle mie brame. Eppure questi disonesti costruirebbero castelli in aria, arrampicate su gli specchi circa il fatto che le compatte…

“There are more things in Heaven and Earth, Horatio, than are dreamt of in your philosophy.” Shakespear Hamlet

Sic transit gloria mundi


(Copia & Incolla se vi pare a vostro rischio e pericolo)

Orb (fenomeno)
https://it.wikipedia.org/wiki/Orb_(fenomeno)

Ps. Indicata dalla piccola freccia un minuscolo orb di rosso colore. Rosso e non s’aggiunge altro, altro che dead pixel!




Gli attrezzi, parte, di Manunzio per la stampa digitale praticata da circa un quindicennio. E seguito di ripetuti “esperimenti” le sonde colore e tutta la teoria della giostra degli acquisti è stata butta nel cestino, sostituti dall’occhiometro di più di cinquant’anni di fare fotografia magistralmente sintetizzata dal pacco carta analogico, oramai inservibile causa anni stoccaggio, sottostate il terzetto superiore sempre Ilford brand per chi capisce di fotografai e non sentito dire di un Verolino qualsiasi e Munari eterodiretta dalle centrali sulfuree transatlantiche. Carte inkjet di certi brand à la page, nel caso Canson, e per prova provata la squisita eterea leggerezza d'eleganza formale e sostanziale Canon Premium Matt. In alto il pacco Fabriano, carta che ci accompagna dalle elementari dalla fine Anni Cinquanta secolo trascorso, un universo piegato ai nostri fini e “ammorbidita” da spary-fissatore Maimeri 609. Carta Fabriano che fa, anche, da sub-strato alla esile e pure esemplare, dietro Canson, Ilford della serie cadetta il brand dal microcontrasto favoloso per chi ha occhi di fotografo e non di semplici minchiapixellisti onanisti compulsivi, tristi solitari e finale. Su in alto a destra il non ancora provato spray-laminatore-conservativo inkjet della Hahnemühle cui c'è poco da dire tant'è universale brand



Cosa fatta capo ha
Bello le frasi fatte, fritte e rifritte: forse che l’uomo non è animale rituale-abitudinario? Ebbene solo le menti, illuminate da profonde luce interna mica dei grembiulini, e che avete capito! Sanno ciò che è giusto e gettano a mare inutile zavorra.
Breve, Manunzio ha impiegato un quindicennio, giorno più giorno meno, a trovare la quadra della stampa digitale inkjet. Inizio drammatico ché non esistevano profili ICC e il resto pura e semplice roulette cui, però, ci inzuppavano pane & danari a strafottere i vari Boscarol di tre-cotte (http://www.boscarol.com). E così step by step oggi pare una camminata, relativa, la stampa inkjet. Cosa s’intende dire? Anzitutto lungo il tragitto ci si è liberati di tutto l'abaradan fatto di stregoneria-ideologia unica più che matematica e binaria applicata all’inkjet: sonde di calibrazione per questo quello e quell’altro ancora. Sicché pensavamo di aver adempiuto e giunti alla fine. Ma...quando tutto sembra sia finito è li che comincia la salita cantava Antonello Venditti. Proprio così. E non è che la cosa riguardi chi si fa stampe da sé, no. E’ tutto un “ragionamento” falso errato e bugiardo della solita giostra acquisti e prezzolati adepti.
Ora seguiamo a giorni alterni, si è già scritto, Northlight Keith Cooper. Bene o forse no. Sì perché costui, lo si scrive su la sua pagina You-Tube, pensa alla fotografia digitale con solipsismo binario*. E lo vedreste cercare i dot-ink con finanche una lente d’ingrandimento! Poi dice l’esatto opposto: vale a dire che una stampa non la si vede (giudica?) con la proboscide azzeccata la carta di certo allure si capisce. Oddio non è che il primo visto & letto su la Rete delle mirabilia, sebbene sfugge nome, con lente contafili (ingrandimento) azzeccata su la carta, un blasé insieme alla sua proboscide, pontificare su la bontà della stampa! Obbrobrio di chi non capisce un cazzo di fotografia e digitale, casomai consigliato dalla mamma di comprare una, metti caso, Hasselblad da mezzo miliardo di pixel (se li dovrebbe ficcare nell’anatomia del caso e vivere felice e fesso stampando le sue cazzate su Baryta simil argentea Galerie Ilford d'antan) così resta estasiato delle minuscole macchioline di ink casomai certificate Epson Digigraphie e non chiedete all'oste se il vino è buono! Squallidi figuri che Stampa & Regime in sodalizio con gallerioti dalla benda finta all’occhio e gamba di pirata del caso, propalano: vale a dire mettere il palo...letterale pratica medievale o giù di lì. E la claque a seguito. Bis.
E il paziente Manunzio, cui confronto Giobbe biblico ci fa barbino, buttato stavolta, tutte le cazzate che rimanevano attaccate alle richiamate sonde & co. s'è allegerito la mente. Volete una? Le “macchioline” di rumore, e relativo esborso di money a soppressione, a monitor si vedono come patate cuccuziell’ cetrioloni e banane per l'abbisogna anatomica? Beh a stampa non si vedono un c...alibro tant’è impercettibile, senza dire che la stampa di goccioline d’inchiostro sono altra cosa dai bei piselli turgidi, sempre per l'abbisogna, a monitor, per chi capisce di banale tecnologia "contabile". E che dire del razor un-sharp (si dovrebbe sparare a palle incrociate gli inglesi speaker tout court circa il vocabolo, che ci azzecca il solito c...atodo e significava un tempo “maschera di contrasto” in italiano non per aumentare lo “sharp” bensì abbassare il contrasto nelle duplicating slide e non meno che il bellissimo e però micidiale Cibachrome per stampare quelle e non solo) che nel pannello PPL software Canon di una stratosferica razionalità altro che Pshop di Keith Cooper e compagnia cantando, c’è la spunta per questo “riportare l’originale un-sharp” che abbiamo disattivato su stampe A3? Sì così l’impossible impatto grazie a file d’una Olympus Camedia C-8080 da 8, dicasi otto, megapixel su CCD Kodak alla stratosferica tacca, ecco, dei 50 Iso!!! Il resto continuerebbe a ripeter il sulfureo prof. Sator-Sartori: so’ cazzate. Sottoscriviamo


* Il post trovate (cercatelo se vi frega il genio, interesse, ché non lo segnaliamo) su la sua pagina l’ultima sua l’Help lanciato a (s)proposito delle carte Awagami. Anatema e Manunzio gli ha risposto per le rime: vedete ‘a lantern’ ‘mman’ e cecate lanterna messa i mano a ciechi? Senza dire che la splendida carta giapponese, provata proprio agli inizi della carriera di stampadores, ecco, quando per posta aerea (non c’erano ancora distributori internazionali e qui, ora, nel Belpaese la Apromastore e la Chartas, quest’ultima di squisita gentilezza tutta femminile in veste di consulente-venditrice) ne arrivò plico. Benedetti giapponesi della Trilateral, dei Gesuiti (che già sapevano tutto via Archivio Segreto Vaticano e delle “distrutte” pergamene la Mitica Biblioteca d’Alessandria d’Egitto di precedenti civiltà terrestri fra cui Atlantide) scopritori del suolo giapponotto che servirà in seguito a trampolino di lancio via Seconda Guerra Mondiale contro la Cina, odierna fabbrica mondo, che mo’ se ne sbatte ché s’è comprato mezzo mondo compreso debito pubblico degli ameri + cani; anzi, il fondello della personale GH4 Panasonic come pure l'adattatore 4/3 vs Micro 4/3 ne riporta cartiglio altro che made in Japan! E non la finiamo più ché uomini di Mondo che han fatto, ecco, il militare tre anni a Cuneo. Totò dixit. Sic transit gloria mundi!





Un paese non il "famoso" di Strand su Luzzara di Zavattini, vent'anni dopo stesso topos con ottica G. B. Gardin, bensì...
...non ha dato nobili natali come s’è accennato, sebbene un Zavattini ci è venuto da queste lande e diremo un'altra volta. Ciò non di meno questo paese, cui non si forniscono coordinate ma che esiste realmente, una metafora o forse categoria dello spirito va mo’ tu a sapé, colpisce ancor più Manunzio per verificare, tra l’altro, sin dove ci si può spingere, uno still life ambientato diciamo così. Senonché non è la prima volta che quattro colpi di Pshop (Elements, thanks!) crea esatta + mente quello che sta nella capa che poi non è luogo “geometrico” per chi capisce la natura olistica delle cose.
Torniamo, quindi. Un paese, si è fotografato in special modo dopo i giorni del post sisma Ottanta che l’altro giorno ha compiuto, i suoi quarantaquattro anni, quando andavamo per perizie dei danni subiti; acciambellato sovrastante montagna detta “Dolomiti” di questa landa al di là del Vallo di Diano. Sic transit gloria mundi

Ps. A volte è molto difficile o persino impossibile tradurre il significato profondo dell’immagine attraverso la scrittura




Chi offre di più? E uno e due...aggiudicato!

Lo scriviamo a giorni dispari e pure pari che il marchio Leica è tutto tranne che, oramai, un “apparato” fotografico. Si, certo con alcuni modelli, non dico analogico, ma digitale ci si può volendo pure fare qualche scatto, in rigoroso bianconero digitale si capisce. E non siamo a conoscenza se nel nuovo tipo rangerfind c’è ancora, visto il vezzo di toglierlo da un modello e reintrodurlo nel successivo, il tanto vituperato Lcd per riveder gli scatti: che obbrobrio vile e per gente incolta, via. Siamo pur sempre in ansia costante in attesa che Leica decida di togliere pure il sensore: e che sarà mai? L’essenziale e farsi pagare, cosa importa non è dato, con mutuo ipotecario accesso presso banche: Deutsche Bank in odore di fallimento, oops default?
E se non fotografi che ci fai? Interessante quesito delle auction/asta per portarsi a casa il trofeo del caso come certuni che vanno in Afrika (Korps?) sparano a pagamento e si portano a casa, semmai, a testa do lione. Trofeo per trofeo certo una Leica XYZ è meno cruento, e sia.
E della serie L con Panasonic e Sigma Corporation? Del secondo brand, mettiamo subito mani avanti, ché tutto il bene possibile ed immaginabile: ho tre macchine Micro 4/3 cui una bridge. E se ne dico peste e corna, a ben ragione, immaginate le ritorsioni ché sono diventai permalosi i giapponotti + Leica joint. Sì, vero, manca Roma per fare il famigerato trio d’antan: Ro-Ber-To. E sappiamo come è finita nell’Anno Domini 1945 l’Asse italico-germanico-nipponico! La storia insegnerà pure ma non ci sono scolari ma sordidi esseri ripetitivi. I soliti babilonesi alla frutta: Gaza docet ma pure l’Ukraina nun pazzea, anzi.
Dunque anche i ricchi piangono? Ni sennonché è certo che la serie L si trova pure usata (!?) da Leica, dalla serie: che s’adda fa p’ campà. Sic transit gloria mundi. Amen

Ps. Oddio come siamo diventate permalose oh digicamere Olympus. Vero ce ne sono tre stipate (conservate) in pari formato Micro 4|3. Quattro in originale 4/3, e due ancora funzionate “point & shoot” Contente della nomina? Fiuuu...

(Copia & Incolla se vi pare)
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica/Sistema-SL/
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica-Black-Paint/




Non serve alcuna laurea economica o equipollente, quanto studi umanistici e predisposizione per la Storia che per noi sessantottini...a comprendere che il sempiterno ciclo della schiavitù babilonese giunge a conclusione. E ad un modello di “democrazia delle regole” rapaci va sostituendosi altro, simile a noi fotografi (Munari non vi entra per ovvie ragioni più volte fatto cenno) nell' inquadrare e da diversa angolazione e/ o cambio focale la scena; infine perché non siamo Polifemo monoculare.
Fotografia per gentile "concessione" R. G. Rofrano, coniuge



Lo Scavo o la Metafora, mica tanto, fine Occidente
L'orologio segna le tre meno un quarto o, se preferite, le due e tre quarti (giorno esoterico di 24 ore, contrapposte alle 12 più che di Rito scozzese, oliato umidificato e retto + ficcato, latino: Am e Pm) di notte del Cinque Agosto Anno Domini 2023, sequel di una “notte tempestosa”. Notte illuminata di solo fari sormontante le due ruspe, e riflessi dell'androne colonnato del Manunzio palazzo. Cinque uomini, manco una dozzina, già prossima alle tenebre (pericolose dalle tre alle mattutine cinque, questione energetiche ed altro non dicibile) finiscono lo Scavo. Maiuscola d'obbligo: episodio tra un prima ed un dopo sulla Time-line della Storia e mai più ritornerà allo status quo ante: mettetevelo nella cervella (pure da qualche altra parte) grembiulini babilonesi!
Scavo che prende, s'è accennato, da banale dissesto del terreno per farsi voragine: Metafora, proprio così, sotto un sole implacabile giorni e giorni che non dà tregua per noi che, viceversa, al fresco di finestre aperte (niente condizionatori please!) udiamo il ritmare della scavatrice e rade voci degli operai non sono “caucasici” bensì “abbronzati”. Sì non africani neri neri o nigeriani, anzi, che capellino rap bermuda e cell paiono vacanzieri mentre passano (sorta di contrappasso?) davanti a “terzomondisti” intenti ai lavori forse “pakistani” così almeno le sembianze. Non li vedo mai bere gli “orientali”, eppure han carne ed ossa come noi altri, se non a sera, con il ruspista che si cala na bottiglia intera intera. Vero che da un pick-up scaricano casette di acqua...
Mondi: chi osserva, curiosi e passanti occidentali ben pasciuti, anche troppo, braccia fuori dal finestrino stile play-boy d'antan mentre passano, buttano sguardo e via per i loro traffici. Vero pure quest'altra al balcone sovrastante i lavori un “guardone” che riferisce qui dei fatti: Manunzio simil pensionati di Giacobazzi Zelig.
Scavo, ancora, contrapposto a quell'altro dirimpetto della posa tubi per fibra ottica: ennesima per i bambinoni (gross' piccl' e menzan', espressione per indicare infanti a rimbambiti anziani: tutti) occidentali. Il grande schermo del Ministero della Verità a piene mani circa le “sorti magnifiche e progressive del Kapitale” (k as killer).
Scavo, infine, tra finzione (posa fibra ottica) e realtà di fogna, che una notte buia e tempestosa è venuta a galla, letterale, di liquami. Lì, dunque, posa alla Henry Ford, catena di montaggio tanto la precisione, qui braccia sotto balcone nere per fatica bestiale d' pal & pic' o badile e piccone, alla bisogna, come flash back d'un tempo forgiato da uomini. Il Mondo è cambiato per sempre. Sic transit gloria Mundi!

Ps. Il condominio difronte a livello del nostro terzo piano un tempo ospitava, ecco, una colonia di nigeriani, ora non più, giacché turn-over cablato per chi intende la “sostituzione” etnica all'interno della più ampia teoria Kalergi & Soros. Prendono fresco con cell in mano fuori balcone (luce accesa tutta la notte) or vedi “indiani-pakistani” del caso: comunque maggioranza di popoli planetaria che reclama, giustamente, il suo “posto al sole” mentre qui giochiamo ancora con droni e cazzate varie, tanto in Europa quanto, manco a dire, in Africa





Stagione estiva, ieri oggi e domani

Tanti e troppi anni fa mentre preparavo i bagni (non acquatici!) per la stampa quotidiano della Foto-Lampo, già ricordato a josa, la radio in camera oscura a tot ora con refrein richiamava la cocente estate: non solo ora che Televisione & Regime angosciano di change climate antropico, quando finanche il premio Nobel Rubbia “dissente” (con buona pace di Mentina e suo eterodiretto Open pro Covid, da ultimo) dal mantra Pensiero Unico.
Sia come sia in camera oscura, ritorno ad incipit, quando nessuno era nei pressi ci stampavamo i nostri bianconero still-life, a volte di food altre volte “Natura morta” a loro e chi ha coniato il vocabolo!
Sicché a distanza di tempo con il digitale è tutt'altra faccenda accorciandosi la filiera pensiero-braccio. E qui la “dritta” su la messinscena della copertina.
Fondale copri tavolo che mal sistemato e spiegazzato, su le prime lì per lì durante lo scatto, mica sembra simil sabbia. Infatti si era interessati ai vetri, riflessi caldi attraverso solita window/finestra vera esposta a Sud. E vetreria di bicchierone, coppa e smilza bottiglietta. Ripiena di nettare vino bianco? Macché due gocce d'aceto diluite in acqua, proprio così. Altre volte drops di Amaro Montenegro e/o Amaro Lucano a “piacere”...
Nient'altro che luce della finestra richiamata, a cert'ora del giorno, prima che il tragitto solare (pure lui tiene famiglia!) declini a pomeriggio; pure buono ma l'atmosfera è per altre cose, degne di essere narrata, forse per una prossima.
La digicamera, dite? Point&Shoot Olympus C (amedia) 8080 a 50 Iso da sballo su CCD Kodak, tant'è che se la vede, e fa vedè sorci verdi gialli e altre cromie, finanche con doppio superfice “sensoriale” 2/3 vs. 4/3 della mitica E 1. Certo macchina sul Manfrotto 190 Old version. Tutto qua.
Sì è una stampa di prova su cartaccia di copisteria, così la copertina del post, utile tuttavia a farsi idea dal “vivo” non meno, correggere questa o quella cosa che troppo spesso a monitor si dà per scontato: come leggere a “pappagallo” uno scritto ed accorgersi che il “correttore” legge quello che c'è a monitor mica nella capa. Succede oh se succede.
Ancora (impaginato) troverà posto il complemento-integrazione, richiamo di Cesare Pavese. Pavese: di “Lavorare stanca” da Canelli fianco a fianco il vignaiolo zio delle Langhe? Proprio lui.
Finalino: scegliere fra un migliaio d'immagini, ne parleremo a suo tempo, impaginare...stanca, giacché le mani puoi fermarle a riposare la capa no, funziona sempre e non ha orario, almeno per Manunzio!

Ps. I soliti del Pensiero Unico ci avevano detto a fracasso dei c....ome si chiamano, e ci siamo capiti che l'Era computerese avrebbe abolito la carta: cazzate casomai raddoppio esponenziale senza se e senza ma. Tuttavia un file a video ci devi stare seduto davanti, un impaginato pure se abbozzo su carta non consuma corrente “ecologico” in nuce com'è. L'apri, nel caso dalla pila di fogli, sfogli e scarabocchi con note a margine

Pss. I richiami ipertestuale, diciamo esatti, al verso/paragrafo Manunzio l'ha chiesto invano all'amministratore Myphotoportal, senonché vi beccate l'intero post come pure si sorbe chi scrive che a volte farebbe comodo arrivare al “sodo”. Mi si dice che unico grafomane Myphotoportal scordi la “feature”. Sic transit gloria mundi, no? Amen

Manunzio fotografo sin dal 1969



Alleluja

Una buona nuova che fa piacere non foss'altro che un click su Dpreview è come il quotidiano caffè 'taliano, mi araccomando, così in napoletano parlato.
Dunque, sito dato off-line resuscita: “Lazzaro vieni fuori...” E andate a prenderlo lì, su la pagina dei Vangeli il fattariello, e che avete capito! Citazione d'obbligo delle Scritture tanto per ricordare a certi Davos boys che siamo contro il Cancel Culture a chiacchiere, ma non è questo e poi si è già scritto.
Sia come sia fa piacere che, almeno sino a fatti contrari, Lazzaro oops Dpreview ri-dica la sua, poi spesso e sovente non siamo per niente convinti di quel che dice, tuttavia la giostra degli acquisti va tenuta d'occhio: sic transit gloria mundi paisà!




Opposti estremismi (gente di spettacolo)


Travaglio manco a dire, eh. Ora non so se comprerò mai il suo “pamphlet” “Scemi di guerra” che tanto ha turbato, via, il bianco crine del Servo/Servigni del Corriere dei Piccini. Emulo, costui, del buon Goebbels mai morto con il Terzo Reich, ci mancherebbe pure questa! Sì, quel tale Gobbles e suo mantra, preso a prestito: “Falsifica, falsifica qualcosa alla fine resterà” nelle teste vuote della 'ggente.
Travaglio lei è parte del clan Stampa & Regime, inutile giraci intorno, tant'è che ha il suo siparietto serale presso la boccuccia siliconata a nome Gruber, Ja!
Infatti se lei fosse “feroce” contro 'o Sistemm' e mica lo metterebbero in onda serale, ci mancherebbe pure quest'altra. No, e che 'o Sistemm' adda fa vedé che è pluralista, per di più pure “dimocratico” : vedete simm' oh cumpariell' 'bbel' magniloquenti ca permettimm' pur a nu Travaglio qualsiasi e dicere a suja.
Ora che il buon Marco (Travaglio) dica cosa oltretutto sensata, pure noi qualche piccola domandina ce la poniamo, tuttavia al momento opportuno “qualcuno” tirerà la cavezza (cappio?) al “nostro”. E nuje, dice 'o Sistemm mica stamm' a pazzià. Nuje facimm' accussì dei tiempi e Babilonia: Annuit Coeptis (pari scritta infernal massoniaca sottostante trian + culo su One Dollar) no? Proprio così. Sic transit gloria mundi

NB. A solito il buon Crozza (immagine post) riesce meglio degli "originali" e del Servo/Servignini in eloquente rappresentazione


Ps. Opposti estremismi, destra/sinistra, copyright attribuito ad Amintore Fanfani un boss della Democrazia Cristiana, o razza padrona, e consentiva a questa di dare una botta al “cerchio ed uno alla botte” e continuare a pascere i propri luridi ed inconfessabili interessi di classe (sottobanco il PCI acconsentiva, eccome) padrona ancora una

Pss. A Otto & Mezzo il Travaglio ben pettinato con la pagina dei Proscritti Corriere della Sera, cui Servo/Servignini non si scompone alias Gobbles richiamato

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