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Se come chi scrive state più sul web che di qua o detta vita reale vi accorgete, se persona onesta tutta senza lasciare dubbi di unità, e se due più due fa quattro (in quale universo tolemaico euclideo o cos’altro?) lo scarto, allora, è incolmabile fra l’una e l’altra sponda: “virtuale” e “reale” .
E veniamo alla notizia che si porta poi in link** per chi ne vuole. Breve, Epson ha dismesso i suoi attrezzi di scansione, scanner. Ora è ovvio che con una qualsiasi fotocamera digitale, dicasi tale, vi fate tutte le fotocopiate che vi occorrono. Ma altrettanto le riproduzioni che vi pare, già a partire d’accrocchi per telefonino fino a stativi da tavolo e non, e allora festa ha inizio. E per prova provata i risultai (reprodia, negativi bn e color) sono buoni per le cose che servono, stampa gigante compresa presso service ma anche stampando in proprio (sino A3 +). Epson, naturalmente non è stata sola (non scritto alla romana!) ad essa si è unita Canon per i “letti piani” e tutta altra batteria per gli scan dedicati al 135 o formato Leica: dagli ottimi Nikon scan di agenzie fotografiche per il Terraqueo, Mustek Paragon, Minolta….eh avessi voglia. Sì, anche Canon con il suo Fs2700 che sta lì a dormire il sonno dei giusti, su scaffale. Altri tempi infatti. Ma la cosa non si ferma qui e non a caso: Pippo che c...osa fai, si, di Fornaciari singer.

Arrivammo di primo mattino a Pompei (scritto con solo vocale finale vagli tu a dire agli idioti stranieri che la raddoppiano!) e accompagnavo dei colleghi un po’ speciali: fotografi del Ministero Beni Cultuali una volta, odierno della Cultura, pensa te, di Sangiuliano dire. Amen.
Bene Pompei non è solo rovine e riedificazioni “didattiche” per i turisti che gli piacerebbe vedere finanche figuranti tra-vestiti da vecchi pompeiani...mah! Dunque dentro l’area archeologica ci sono guide, ci sono storici-archeologi intenti a tira fuori terra l’opulenta e godereccia Pompei d’antan. E ci sono pure fotografi. No, un momento non i turisti bensì altri come i richiamati del Ministero. Sicché in un lato isolato degli Scavi per l’abbisogna, lussureggiante ambiente piano terra come all’epoca ante-eruzione in coccio-pesto a pavimento pareti parimenti, una sciccheria e poi...una sala dove troneggiava anche l’ingranditore a colori (Drusi o IFF?) e armadi pieni di ogni grazia di Iddio fotografico: Hasselblad a strafottere, Bowens (all’odierno il brand che non esiste più n’è rimasto l’attacco per accessori flash universale tipo Godox) padelle e padelloni con interno lampade opaline per luce diffusa; tavoli di plex fondo chiaro per scatti di resti vascolare come se fossero scontornati via odierno Pshop et simila. Un paradiso terrestre, va. Passammo mezza giornata con suono partenopeo degli astanti ministeriali fra battute da caserma e donne: sì, straniere che si portavano in albergo mo’ questo e mo’ quest’altro “personale” degli scavi. Un must. E poi a sera il ritorno. ‘mbè? Eh quanta fretta parliamo sempre di Epson, no? Sì, scanner altrettanto. E Pippo L...che scannava, ecco, un giorno sì e l’altro pure di negativi non pompeiani ma prodotti dall’allora Soprintendenza Archeologica di questa landa ministeriale si capisce. Una sciccheria di Epson V 500, negativi ovviamente seipersei di Hassel da leccarsi i baffi che ci potevi e tutt’ora fare manifesti stradali: senza se e senza ma, mira + culo della matematica binaria, trinaria, quaternario...come vi pare. File incredibili.
E mi farebbe piacere dirvi altro, forse per un’altra, che il clock dei pugnettari scrollatori compulsivi (quante pippe si sparano pro die?) non han tempo da perdere per lunghi testi e pure corti o nient’affatto! I scroll? You scroll, his she it scroll...we scroll? Mah!

https://www.youtube-nocookie.com/embed/QqHU5ovQ97A



Ps. Gli scanner piani venivano usati all’epoca in vece delle ipercostosissime e poco diffuse digicamere, mostruosi incroci fra corpi analogici (in principio Nikon poi anche Canon e Kodak l’ibridatore con suoi CCD) e azzeccate, letteralmente, componenti a base silicio. Si è dovuto attendere la D 1 Nikon (dodici milioni di lire d’epoca quando i primi ircocervi costavano poco meno di cento milioni!) per il crollo del paradigma ed essere traghettati dal Caronte digitale nel mondo che si vive, quale ora ora ha poca importanza, e si vede. Scanner mastodontici quelli altri eXtraLarge della Epson, con il suo letto sino all’A3, che certuni impiegati statali dedichi a fotocopie e null’altro usavano per scannare “carte” (abbiam visto) dell'Archivio di Stato in questa landa, e quanto a risultato lasciamo stare: se uno fa solo fotocopie pensa e mette in pratica la già pessima sua arte, ecco, anche sul richiamato EX di Epson. Poi siccome non era cazzo del suo, eccoti le telefonate di “soccorso” da mane a sera, a volte con grandissimo scoglionamento nel fare, assemblare, aggiustare le stesse “carte” : ma l'Archivio non ha come mission la “copia di riserva” cui abbeverarsi senza intaccare l’originale? Ma per la classe dirigente lì deputata, ma pure presso altre sulfuree stanze ministeriali (Beni Culturali) Exel e mazzette è l’imperativo: alla cassa alla cassa...ché la cosa si fa lunga a dirsi e le carte...in Procura e magistrati che dire corrotti è offesa indicibile, insabbiano. Sic transit gloria mundi. Amen!

Pss. In cover l’Epson scan Perfection 1200 di oltre vent’anni fa che, a volerlo, fa ancora la sua parte riconosciuto dal Mac OS al posto dell’ottimo soft Hamrick Software alias VuScan contro l'obsolescenza, ecco, programmata dalla Giostra acquisti
(https://www.hamrick.com/it/vuescan/epson-perfection-v850-driver.html)








A volte


Bussavano alla porta una giovane e anziana, forse decana o già istruiti va mo’ tu a sapè. Sempre su la soglia, gentili. E a me questa storia non è mai piaciuta di ricevere gente su la “sogliola” di casa, ma anche con insistenza non c’era verso che entrassero e mi dispiaceva. Testimoni di Geova. E su le porte degli imbecilli condominiale senso esteso, non ci sono solo gli idioti minchiapixellisti, una targhetta tutte uguali ammoniva tuonante: Testimoni non suonate. Immaginate che su la porta di casa (appartamento sotto l’egida finanziaria della coniuge) manco i cognomi della richiamata e sottoscritto ci sono impressi con ottonate targhe o più modeste plastiche: niente.
Sennonché questi benedetti “genoani” ecco adesso si sono motorizzati con trespoli su rotelle campeggiante Torre di Guardia, Svegliatevi etc tutte stampate in Stars & Stripes natio, emanazione di Cia-Mossad-Pentagono basta non indagare ché la loro missione, guarda caso, è fare la festa a Vaticano Spa. Apriamo parentesi per gli imbecilli prezzolati e a telecomando: la tripartizione almeno del morente Occidente (dicasi batoste che mena Trumptiello alla Commissione europea dixit) è Roma con San Pietro & Co, regno dicamo spirituale. Londra piazzaforte della moneta, City of London. Terzo ed ultima Washington la deterrenza militare, triade che un tempo apparteneva a Roma (la prima che conosciamo by Italy, seconda Bisanzio-Costatinopoli-Istambul e terza Mosca, sì, proprio così Putin o men che sia) e tutt’è tre tenute a bada da un “obelisco”: tutte. Vero ce ne altri in giro per le richiamate nazioni-capitale ma non è qui il caso. Chiusa parentesi.
Testimoni di “genova” li chiamo sempre così non bussano più a porte ma, carrelli a parte vicino a supermarket (!) e fiere rionali per chi capisce, ora sta brava gente, senza ironia e virgolette, ché c’è ne pure in mezzo a loro e non sanno di essere eterodiretti da centrali di Intelligence, ché anche così si conducono le guerre e non solo e tanto con le “scoppette” schioppo in senso lato armi tout court. Su telefonino o sul cordless non ricordo la chiamata ma suono d’anziana (più che chiedere sembra voler essere confortata che lì, in altra vita, le cose...) come quella di mia madre dolorante per gli acciacchi e dolente anche e forse soprattutto per il primo figlio: chi scrive. Imbarazzo da non dirsi mentre l’anziana prosegue e non ho voglia di interrompere tanto conosco la “materia” e riesco a dire che ho due Bibbie in casa e molti altri libri che un tempo avrebbero fatto felice Santa Inquisizione e rogo a conseguenza come Giordano Bruno. Manunzio dialettico al telefono fa scena muta: Manunzio! Poi qualche altra battuta di convenevoli e il saluto. Quella voce quella signora che manco so com’è fatta me la sono sentita nelle orecchie per giorni, così come certe immagini cui potenza devastante non fa dormire Manunzio la notte, proprio così o quasi. Sic transit gloria mundi!

Ps. Non diamo il solito link alla famigerata Wikiqualcosa il perché, anzitutto da prendere con le molle la “presunta” imparzialità dell’Unica Enciclopedia dell’Unico Pensiero, Unico Hamburger...rediviva Babilonia/Torre adotta questa come “testimonial” dai credenti di Geova più o meno Dio, più o meno. Altro motivo e che se non si ha una benché minima infarinatura delle Scritture precetti e conoscenza su propria carne di Vaticano Spa non si va da nessuna parte; le cosiddette giovani leve (minchiapixellisti a complemento) già lavate di cervello...ci siamo intesi. Certo se uno tiene la capa tosta...s’affoga nel mare magnum del Web, fatto apposta per i pischelli che non conoscono com’è fondato l’Occidente che fra le tante ha partorito, ecco, proprio i telefonini e per minchiapixellisti già del buon Steve Jobs e riguardatevi la su “effige” più satanica di così...


Pipì

Chissà dove le ossa riposeranno. Era così il nickname, poi dice mio figlio che non conosco l’inglese, figlio di un ciabattino aulico vocabolo per scarpar’ con tanto d’ironia locale dentro. O meglio pipì il suo cane per estensione “logica” appunto Pipì che non ricordiamo più il patronimico, ho la scusante dell’essere avanti con gli anni (vecchio è meglio?). Ma è solo guardando l’immagine in cover che richiama così e a volte (solo?) le immagine d'archivio fanno male al cuore: sic transit gloria mundi.
Ma cambio registro sebbene la pipì centri eccome. Vale a dire che un giorno nell'entrare nella toilette, bathroom a prescindere dal suono di Batman suona pure maledettamente male in inglese che mancano pure del bidet: popolo igienico!
Sia come sia ancor prima di adempiere l’atto mi pare di minzione o più pesante cosa l’occhio becca la sagoma di un, boh: umano umanoide? No lo smeriglio vetro riflette di là d’essi i panni del retrocucina, dove s’affaccia un’altro balcone ballatoio della casa del coniuge: si roba sua per contratto e noi ospiti siam, fossimo scappati via a tempo debito…
Insomma il solito occhio di Manunzio non ne perde una anche quando fa la pipì...roba da matti!

Ps. La fotocamera Olympus la Wz 5060 era a porta di mano in livingroom per scattare still life che sta bene com'è scritto ché non è...morto nessuno natura compresa, ecco






L'immagine della Salute (a premi)

La mia Farmacia (mica c’è solo l’Africa!). E un momento che il possessivo centra, eccome per Dio. Possesso come azionariato diffuso meniamola così altrimenti gli zombie & minchiapixellisti non ci arrivano, non vogliono che è meglio come diceva il Puffo.
Dunque quando c’erano gli uomini, si certo anche le donne, comunque non l’universo LGBT+ accadeva che gli uomini tout court riuscivano a tagliare le unghie del Potere: tagliare le unghie ché in mezzo ai sessantottini infiltrati già comprati dal Sistema c’erano, ieri oggi e domani statene certi, come quelli del Pci, i vari Amendola o trapassati Giorgio Napolitano & Co via Stars and Stripes!
Ora questa forma di solidarietà non da poco, non c’erano Banchi alimentari sotto Natale e miseria materiale & spirituale fatevene una ragione o inutili esseri del Sistema, l’appartenenza di classe (sentirsi tale e solidali) portava seco la lotta di classe. Sì, senza Internet che tanto “commuove” per questa e quella disgrazia (altrui) lo stare uniti faceva si che...ad esempio la Farmacia, metti in un quartiere molto ma molto proletario Anno Domini Millenovecentosettanta, anni anni fa (!). Quartiere da dove scriviamo. Sì la storia è importante e bisogna imparala prima dello Spread, Bund-Btp Biticon falsi come Giuda, Wall Street/City London...cosa che oggi le giovani leve adorano fino a morire: lato traslato o come vi pare e le televisori stanno lì per la conta quotidiana dei caduti pro Kapitale (K as killer). Insomma la Giostra acquisti.
Farmacia, infine, frutto di lotte di ogni età qui da questa strada di una masseria chiamata, a paradigma eh, Potenza. Minchia. E siccome la Balena bianca (Democrazia Cristiana) che tanti iscritti/simpatizzanti aveva, nonché stessi problemi di salute dei barricadieri, un giorno dall’ e dall’ se scass’ o metall’. Finalmente il presidio sanitario catto-comunista e non solo mette piede. Oddio in un bugigattolo di fianco al tabaccaio, meglio di niente. Poi il Terremoto dell’Ottanta si trasferisce sul marciapiede, proprio così, slargo per pedoni e nessuno più ha censurato (denuncia occupazione suolo abusivo etc etc etc) la cosa. Amen.
E allora? Giusto, più di mezzo secolo dopo ci porta “premi”. Ma sì la Farmacia come un qualsiasi supermarket, questo è diventato ma ce il nostro reparto omeopatico ben rifornito, ipermarket e chi ne ne metta per “fidelizzare” l’allopatico ruminante bipede: zacchete! La tessera punti, un po’ come dire ma non troppo lontano che l’Ospedale per rimanere in tema sempre per tenersi buoni i “clienti” con la tessera a punti offre, metti caso, due interventi al posto di uno.
Sic transit gloria mundi, compà!

Immagine totale



Ps. La Farmacia era all’epoca gestita dal Camerata, proprio così un buon ed onesto nostalgico di Benito e Fascismo, Trerrotola. Uno di quei speziali d’una volta che ti preparava certi rimedi magistrali frutto di studi e risultati sperimentati: bastava chiedergli ora questo ora quest’altro è il rimedio, usiamo l’accezione omeopatico, veniva preparata all’istante il tempo della pesata chimica, il sapiente mix medicale e alé fatto. E funzionava ancor più che dentro il medicamento c’era molto di più di semplice chimica, incomprensibile ai minchiapixellisti stile la “nostra” Sara Munari che ci piace ricordare in sua memoria più che sue baggianate orientali formato workshop, però il Tempo è Galantuomo statene certi

Pss. A presidio del Quartiere, come un po’ dappertutto, oltre la “parrocchia” della Balena richiamata (niente Moby Dick che è altra cosa) anche quell’altra del compromesso storico mai riuscito, dicasi Aldo Moro e la sua scorta, a nome Partito Comunista Italiano lottavano, a modo loro, per il “popolo”. Sì anche la Parrocchia di San Giuseppe però lavoratore (!) faceva la sua con alterne vicende che qui non è caso. Però il “falegname” biblico simpatizzava, ecco, per il popolo. E non a caso nell’Otto/Novecento italiano a cap’ liett’ su la testiera dei letti contadini oltre la Madonna & Gesù pure San Giuseppe, con pialla in mano più che falce e martello, stava a...protezione






Dies, nomina sunt conseguentia rerum? Mah

Vedete voi? Il barbaro insulano che il giorno prima delle Legioni, si dondolava da un ramo all’altro felice fesso e contento. Vabbene con tutte le runiche cose (dies, morte tout court) ci campava anch’egli: siamo o non siamo politically (in)correct? Ma l’immagine è pur sempre il motivo dell’esistenza di questo impossibile diario: non per molto ancora.
Sia come sia il dies del titolo ci azzecca, eccome. Senonché noi, non meno barbari di quelli se è vero com’è vero che il benedetto latino, cui pare deriviamo, era farcito per benino di grecismi...Palla al centro.
Dies va. Giorno, il fonema latino. E se a questi aggiungi pure natalis, che ci azzecca un tubo con “babbo natale” era/è la festa a ridosso del Solstizio d’Invero alias 21 Dicembre-December, che poi sempre in latino sta per Decimo mese...non la finiamo più. Sicché il buon imperatore di turno, pare ricordare Costantino, pone a sigillo il fatto ed “inventò” il Natale/dies Natalis soli invicti (che però riguardava il dio Mitra) non ancora cristiano con Maria povero Giuseppe ignaro manco a dire vicino al bue (!) asinello e Bambiniello di San Francesco memoria. Oddio “grotta” mangiatoia e pensa a te che combinazione, sempre in latino, praesepe: tombola! Sciagurata religio torna ad essere la morte e però ri-nascita cristiana, non già dell’astro Sole etc etc etc. Amen.
In fine, per chi capisce, immagine cui deriva il Panettone oramai fatto in ogni luogo e lo si compra, qui a queste lande, da Calciano paese (benedetta globalizzazione!) che se non sapete dov’è figuriamoci noi stanziali, però buono l’incerto etimo Pane de Toni mugnaio-pasticciere-fornaio pure questa.
Nome guarda tu pure di persona...Natalina tanto ne poté la penna, che poi ha de facto inventato il cristianesimo: vero (san) Paolo di Tarso furbo di tre-cotte? E va: Tu scendi dalle stelle ...o mio bambino...hai quanto ti costò l’avermi amato, così la nenia di San Alfonso Maria de’ Liguori, meglio molto meglio del suono cupo del cannone e della mitraglia, proprio da quelle parti: Palestina Anno Domini…
Vabbene ma sta manfrina: Immagine cos’altro ancora deve il “buon” Manunzio? Di sti tempi, quando c’era neve vento che fischiava dagli assiti di case un po’ così, era uso darsi il Buon Natale, molto condiviso. Mo’ invece si incazzano i barcaraoli eterodiretti (vero Soros & Davos boys?) di nera pelle, venduti e comprati lo si vede nei rari momenti di lucidità (!?) dei Tiggì, e a loro non ci piace il Natale, le Nataline eccome però, ma è altrettanto che nun ce ne po’ fregà de meno del loro Ramadan a dirla tutta. Palla centro. Giochi di parole per i soliti Babilonesi di Is + Ra + El


Ps. Quasi dimentico i Templari, proprio loro sotto casa Manunzio, un bianco autobus sfreccia, visto il mattino presto e di Domenica, preceduto da un altro. Sì, loro I Templari con tanto di “rossa” croce in campo bianco secondo l’Araldica. Ma che ve possino...si preparano per un’altra crociata, e di grazia contro chi? E lo vedete ancora che il Mondo è governato sa segni & simboli, casomai in forma di dollari con voce di Oliver Hardy, più che chiacchiere ricorda il trapassato Confucio? Sic transit gloria mundi, compà!

Pss. Natale/dies lo potremo festeggiare in eterno con o meglio senza Vaticano Spa, ché festa "pagana" Ante Christus natus est






Cose che si vedono in cielo senza scomodare C. G. Jung


Il caso che esiste e lotta contro, si ritiene ora come ora, contro nobis. Lungo a dirsi e meglio così più non scrivere.
Archivio Manunzio, immagine di nuvoletta l’unica cosa che riesce a “vedere” la coniuge richiamata a dire la sua a monitor. Solita tragedia quotidiana: il Saggio indica la Luna e l’imbecille guarda il dito!
A dir vero mi ero scordato dello scatto e in mezzo a mezzo milione di file sfido Maria Santissima che ieri si è ricordata, Immacolata com’è, dicono quei di Vaticano Spa.
Sia come sia le freccette, per gli imbecilli che guardano il dito del Saggio, evidenzia, ecco, tre palle di nome e di fatto. Palle. Ora c’è che dice trattasi di fenomeni chiamati Orbs: sfere di luce. Tutto qua? Beh certo che no, infatti, chi della palle e ne ha pieno delle stesse, e dice trattarsi di fenomeni rifrattivi: ci pigliano per culo, evidente. Sì perché qui non c’è nulla che richiami una “qualche” aberrazione ottica, un problema di codifica un problema de li mortacci loro tanto sono pieni di razionalità d’accatto. Morti che camminano. Zombie. E poi quanto a sfere ed ordine un bel triangolo immaginario descrivono le tre, sempre palle.
Si diceva chi le vede in positivo, le sfere, di energia, chi l’esatto contrario ma sta di fatto che un tempo di circa settanni fa, eh Jung eterodiretto manco i cani, o dopo guerra va, le cose che si vedono in cielo per una popolazione mondiale ancora legato a doppia tripla mandata alle cazzate razionaliste, analfabetismo compreso gli si poteva propalare (metter il palo lì) di tutto. Mo’ con alfabetizzazione e la Rete delle mirabilia, un po’ meno. E non è che la richiamata sia “neutra” gestita com’è dal triangolo, ecco, Cia-Mossad-Pentagono. E sai che novità, avanti il prossimo eterodiretto!



Nb. Vedete il razionalismo che nega pure la luce del giorno? Da presso la splendida Wikipedia del triangolo Cia-Mossad-Pentagono

Un gran numero di foto di "orb" condividono alcune caratteristiche comuni:
1. essere scattate con macchine fotografiche digitali compatte
2. essere scattate in un ambiente buio
3. essere scattate con l'uso del flash
4. essere scattate in ambienti con polvere o particelle liquide in sospensione non visibili ad occhio nudo

Ora tranne la prima, scatto su Camedia Olympus C-5060, che in pari condizoni di ripresa non mostra assolutament un c...orpo di tali fattezze, seguite il resto:
2 al contrario in piena luce con tanto di nuvoletta estetizzante, ecco
3 diversamente senza uso alcuno di flash tant’è la luce diurna che ne fa a meno
4 non azzeccano una nessuna polvere se non su quei trsiti solitari e finale neuroni di gente disonesta, figlio di disonesti a sua volta, sino alla Taverna dell’Oca 1717 o della Massoneria delle mie brame. Eppure questi disonesti costruirebbero castelli in aria, arrampicate su gli specchi circa il fatto che le compatte…

“There are more things in Heaven and Earth, Horatio, than are dreamt of in your philosophy.” Shakespear Hamlet

Sic transit gloria mundi


(Copia & Incolla se vi pare a vostro rischio e pericolo)

Orb (fenomeno)
https://it.wikipedia.org/wiki/Orb_(fenomeno)

Ps. Indicata dalla piccola freccia un minuscolo orb di rosso colore. Rosso e non s’aggiunge altro, altro che dead pixel!




Gli attrezzi, parte, di Manunzio per la stampa digitale praticata da circa un quindicennio. E seguito di ripetuti “esperimenti” le sonde colore e tutta la teoria della giostra degli acquisti è stata butta nel cestino, sostituti dall’occhiometro di più di cinquant’anni di fare fotografia magistralmente sintetizzata dal pacco carta analogico, oramai inservibile causa anni stoccaggio, sottostate il terzetto superiore sempre Ilford brand per chi capisce di fotografai e non sentito dire di un Verolino qualsiasi e Munari eterodiretta dalle centrali sulfuree transatlantiche. Carte inkjet di certi brand à la page, nel caso Canson, e per prova provata la squisita eterea leggerezza d'eleganza formale e sostanziale Canon Premium Matt. In alto il pacco Fabriano, carta che ci accompagna dalle elementari dalla fine Anni Cinquanta secolo trascorso, un universo piegato ai nostri fini e “ammorbidita” da spary-fissatore Maimeri 609. Carta Fabriano che fa, anche, da sub-strato alla esile e pure esemplare, dietro Canson, Ilford della serie cadetta il brand dal microcontrasto favoloso per chi ha occhi di fotografo e non di semplici minchiapixellisti onanisti compulsivi, tristi solitari e finale. Su in alto a destra il non ancora provato spray-laminatore-conservativo inkjet della Hahnemühle cui c'è poco da dire tant'è universale brand



Cosa fatta capo ha
Bello le frasi fatte, fritte e rifritte: forse che l’uomo non è animale rituale-abitudinario? Ebbene solo le menti, illuminate da profonde luce interna mica dei grembiulini, e che avete capito! Sanno ciò che è giusto e gettano a mare inutile zavorra.
Breve, Manunzio ha impiegato un quindicennio, giorno più giorno meno, a trovare la quadra della stampa digitale inkjet. Inizio drammatico ché non esistevano profili ICC e il resto pura e semplice roulette cui, però, ci inzuppavano pane & danari a strafottere i vari Boscarol di tre-cotte (http://www.boscarol.com). E così step by step oggi pare una camminata, relativa, la stampa inkjet. Cosa s’intende dire? Anzitutto lungo il tragitto ci si è liberati di tutto l'abaradan fatto di stregoneria-ideologia unica più che matematica e binaria applicata all’inkjet: sonde di calibrazione per questo quello e quell’altro ancora. Sicché pensavamo di aver adempiuto e giunti alla fine. Ma...quando tutto sembra sia finito è li che comincia la salita cantava Antonello Venditti. Proprio così. E non è che la cosa riguardi chi si fa stampe da sé, no. E’ tutto un “ragionamento” falso errato e bugiardo della solita giostra acquisti e prezzolati adepti.
Ora seguiamo a giorni alterni, si è già scritto, Northlight Keith Cooper. Bene o forse no. Sì perché costui, lo si scrive su la sua pagina You-Tube, pensa alla fotografia digitale con solipsismo binario*. E lo vedreste cercare i dot-ink con finanche una lente d’ingrandimento! Poi dice l’esatto opposto: vale a dire che una stampa non la si vede (giudica?) con la proboscide azzeccata la carta di certo allure si capisce. Oddio non è che il primo visto & letto su la Rete delle mirabilia, sebbene sfugge nome, con lente contafili (ingrandimento) azzeccata su la carta, un blasé insieme alla sua proboscide, pontificare su la bontà della stampa! Obbrobrio di chi non capisce un cazzo di fotografia e digitale, casomai consigliato dalla mamma di comprare una, metti caso, Hasselblad da mezzo miliardo di pixel (se li dovrebbe ficcare nell’anatomia del caso e vivere felice e fesso stampando le sue cazzate su Baryta simil argentea Galerie Ilford d'antan) così resta estasiato delle minuscole macchioline di ink casomai certificate Epson Digigraphie e non chiedete all'oste se il vino è buono! Squallidi figuri che Stampa & Regime in sodalizio con gallerioti dalla benda finta all’occhio e gamba di pirata del caso, propalano: vale a dire mettere il palo...letterale pratica medievale o giù di lì. E la claque a seguito. Bis.
E il paziente Manunzio, cui confronto Giobbe biblico ci fa barbino, buttato stavolta, tutte le cazzate che rimanevano attaccate alle richiamate sonde & co. s'è allegerito la mente. Volete una? Le “macchioline” di rumore, e relativo esborso di money a soppressione, a monitor si vedono come patate cuccuziell’ cetrioloni e banane per l'abbisogna anatomica? Beh a stampa non si vedono un c...alibro tant’è impercettibile, senza dire che la stampa di goccioline d’inchiostro sono altra cosa dai bei piselli turgidi, sempre per l'abbisogna, a monitor, per chi capisce di banale tecnologia "contabile". E che dire del razor un-sharp (si dovrebbe sparare a palle incrociate gli inglesi speaker tout court circa il vocabolo, che ci azzecca il solito c...atodo e significava un tempo “maschera di contrasto” in italiano non per aumentare lo “sharp” bensì abbassare il contrasto nelle duplicating slide e non meno che il bellissimo e però micidiale Cibachrome per stampare quelle e non solo) che nel pannello PPL software Canon di una stratosferica razionalità altro che Pshop di Keith Cooper e compagnia cantando, c’è la spunta per questo “riportare l’originale un-sharp” che abbiamo disattivato su stampe A3? Sì così l’impossible impatto grazie a file d’una Olympus Camedia C-8080 da 8, dicasi otto, megapixel su CCD Kodak alla stratosferica tacca, ecco, dei 50 Iso!!! Il resto continuerebbe a ripeter il sulfureo prof. Sator-Sartori: so’ cazzate. Sottoscriviamo


* Il post trovate (cercatelo se vi frega il genio, interesse, ché non lo segnaliamo) su la sua pagina l’ultima sua l’Help lanciato a (s)proposito delle carte Awagami. Anatema e Manunzio gli ha risposto per le rime: vedete ‘a lantern’ ‘mman’ e cecate lanterna messa i mano a ciechi? Senza dire che la splendida carta giapponese, provata proprio agli inizi della carriera di stampadores, ecco, quando per posta aerea (non c’erano ancora distributori internazionali e qui, ora, nel Belpaese la Apromastore e la Chartas, quest’ultima di squisita gentilezza tutta femminile in veste di consulente-venditrice) ne arrivò plico. Benedetti giapponesi della Trilateral, dei Gesuiti (che già sapevano tutto via Archivio Segreto Vaticano e delle “distrutte” pergamene la Mitica Biblioteca d’Alessandria d’Egitto di precedenti civiltà terrestri fra cui Atlantide) scopritori del suolo giapponotto che servirà in seguito a trampolino di lancio via Seconda Guerra Mondiale contro la Cina, odierna fabbrica mondo, che mo’ se ne sbatte ché s’è comprato mezzo mondo compreso debito pubblico degli ameri + cani; anzi, il fondello della personale GH4 Panasonic come pure l'adattatore 4/3 vs Micro 4/3 ne riporta cartiglio altro che made in Japan! E non la finiamo più ché uomini di Mondo che han fatto, ecco, il militare tre anni a Cuneo. Totò dixit. Sic transit gloria mundi!





Un paese non il "famoso" di Strand su Luzzara di Zavattini, vent'anni dopo stesso topos con ottica G. B. Gardin, bensì...
...non ha dato nobili natali come s’è accennato, sebbene un Zavattini ci è venuto da queste lande e diremo un'altra volta. Ciò non di meno questo paese, cui non si forniscono coordinate ma che esiste realmente, una metafora o forse categoria dello spirito va mo’ tu a sapé, colpisce ancor più Manunzio per verificare, tra l’altro, sin dove ci si può spingere, uno still life ambientato diciamo così. Senonché non è la prima volta che quattro colpi di Pshop (Elements, thanks!) crea esatta + mente quello che sta nella capa che poi non è luogo “geometrico” per chi capisce la natura olistica delle cose.
Torniamo, quindi. Un paese, si è fotografato in special modo dopo i giorni del post sisma Ottanta che l’altro giorno ha compiuto, i suoi quarantaquattro anni, quando andavamo per perizie dei danni subiti; acciambellato sovrastante montagna detta “Dolomiti” di questa landa al di là del Vallo di Diano. Sic transit gloria mundi

Ps. A volte è molto difficile o persino impossibile tradurre il significato profondo dell’immagine attraverso la scrittura




Chi offre di più? E uno e due...aggiudicato!

Lo scriviamo a giorni dispari e pure pari che il marchio Leica è tutto tranne che, oramai, un “apparato” fotografico. Si, certo con alcuni modelli, non dico analogico, ma digitale ci si può volendo pure fare qualche scatto, in rigoroso bianconero digitale si capisce. E non siamo a conoscenza se nel nuovo tipo rangerfind c’è ancora, visto il vezzo di toglierlo da un modello e reintrodurlo nel successivo, il tanto vituperato Lcd per riveder gli scatti: che obbrobrio vile e per gente incolta, via. Siamo pur sempre in ansia costante in attesa che Leica decida di togliere pure il sensore: e che sarà mai? L’essenziale e farsi pagare, cosa importa non è dato, con mutuo ipotecario accesso presso banche: Deutsche Bank in odore di fallimento, oops default?
E se non fotografi che ci fai? Interessante quesito delle auction/asta per portarsi a casa il trofeo del caso come certuni che vanno in Afrika (Korps?) sparano a pagamento e si portano a casa, semmai, a testa do lione. Trofeo per trofeo certo una Leica XYZ è meno cruento, e sia.
E della serie L con Panasonic e Sigma Corporation? Del secondo brand, mettiamo subito mani avanti, ché tutto il bene possibile ed immaginabile: ho tre macchine Micro 4/3 cui una bridge. E se ne dico peste e corna, a ben ragione, immaginate le ritorsioni ché sono diventai permalosi i giapponotti + Leica joint. Sì, vero, manca Roma per fare il famigerato trio d’antan: Ro-Ber-To. E sappiamo come è finita nell’Anno Domini 1945 l’Asse italico-germanico-nipponico! La storia insegnerà pure ma non ci sono scolari ma sordidi esseri ripetitivi. I soliti babilonesi alla frutta: Gaza docet ma pure l’Ukraina nun pazzea, anzi.
Dunque anche i ricchi piangono? Ni sennonché è certo che la serie L si trova pure usata (!?) da Leica, dalla serie: che s’adda fa p’ campà. Sic transit gloria mundi. Amen

Ps. Oddio come siamo diventate permalose oh digicamere Olympus. Vero ce ne sono tre stipate (conservate) in pari formato Micro 4|3. Quattro in originale 4/3, e due ancora funzionate “point & shoot” Contente della nomina? Fiuuu...

(Copia & Incolla se vi pare)
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica/Sistema-SL/
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica-Black-Paint/




Non serve alcuna laurea economica o equipollente, quanto studi umanistici e predisposizione per la Storia che per noi sessantottini...a comprendere che il sempiterno ciclo della schiavitù babilonese giunge a conclusione. E ad un modello di “democrazia delle regole” rapaci va sostituendosi altro, simile a noi fotografi (Munari non vi entra per ovvie ragioni più volte fatto cenno) nell' inquadrare e da diversa angolazione e/ o cambio focale la scena; infine perché non siamo Polifemo monoculare.
Fotografia per gentile "concessione" R. G. Rofrano, coniuge



Lo Scavo o la Metafora, mica tanto, fine Occidente
L'orologio segna le tre meno un quarto o, se preferite, le due e tre quarti (giorno esoterico di 24 ore, contrapposte alle 12 più che di Rito scozzese, oliato umidificato e retto + ficcato, latino: Am e Pm) di notte del Cinque Agosto Anno Domini 2023, sequel di una “notte tempestosa”. Notte illuminata di solo fari sormontante le due ruspe, e riflessi dell'androne colonnato del Manunzio palazzo. Cinque uomini, manco una dozzina, già prossima alle tenebre (pericolose dalle tre alle mattutine cinque, questione energetiche ed altro non dicibile) finiscono lo Scavo. Maiuscola d'obbligo: episodio tra un prima ed un dopo sulla Time-line della Storia e mai più ritornerà allo status quo ante: mettetevelo nella cervella (pure da qualche altra parte) grembiulini babilonesi!
Scavo che prende, s'è accennato, da banale dissesto del terreno per farsi voragine: Metafora, proprio così, sotto un sole implacabile giorni e giorni che non dà tregua per noi che, viceversa, al fresco di finestre aperte (niente condizionatori please!) udiamo il ritmare della scavatrice e rade voci degli operai non sono “caucasici” bensì “abbronzati”. Sì non africani neri neri o nigeriani, anzi, che capellino rap bermuda e cell paiono vacanzieri mentre passano (sorta di contrappasso?) davanti a “terzomondisti” intenti ai lavori forse “pakistani” così almeno le sembianze. Non li vedo mai bere gli “orientali”, eppure han carne ed ossa come noi altri, se non a sera, con il ruspista che si cala na bottiglia intera intera. Vero che da un pick-up scaricano casette di acqua...
Mondi: chi osserva, curiosi e passanti occidentali ben pasciuti, anche troppo, braccia fuori dal finestrino stile play-boy d'antan mentre passano, buttano sguardo e via per i loro traffici. Vero pure quest'altra al balcone sovrastante i lavori un “guardone” che riferisce qui dei fatti: Manunzio simil pensionati di Giacobazzi Zelig.
Scavo, ancora, contrapposto a quell'altro dirimpetto della posa tubi per fibra ottica: ennesima per i bambinoni (gross' piccl' e menzan', espressione per indicare infanti a rimbambiti anziani: tutti) occidentali. Il grande schermo del Ministero della Verità a piene mani circa le “sorti magnifiche e progressive del Kapitale” (k as killer).
Scavo, infine, tra finzione (posa fibra ottica) e realtà di fogna, che una notte buia e tempestosa è venuta a galla, letterale, di liquami. Lì, dunque, posa alla Henry Ford, catena di montaggio tanto la precisione, qui braccia sotto balcone nere per fatica bestiale d' pal & pic' o badile e piccone, alla bisogna, come flash back d'un tempo forgiato da uomini. Il Mondo è cambiato per sempre. Sic transit gloria Mundi!

Ps. Il condominio difronte a livello del nostro terzo piano un tempo ospitava, ecco, una colonia di nigeriani, ora non più, giacché turn-over cablato per chi intende la “sostituzione” etnica all'interno della più ampia teoria Kalergi & Soros. Prendono fresco con cell in mano fuori balcone (luce accesa tutta la notte) or vedi “indiani-pakistani” del caso: comunque maggioranza di popoli planetaria che reclama, giustamente, il suo “posto al sole” mentre qui giochiamo ancora con droni e cazzate varie, tanto in Europa quanto, manco a dire, in Africa



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