date » 28-04-2024 16:15
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festa lavoratori, primo maggio lavoro, partito comunista italiano, portoghese modi di dire, fotografia analogica, contax rts, zeiss cinquanta millimetri, durst ingranditore 1200, carta ilford ilfobrom, sviluppo microphen ilford, federazione galattaica,
Alla mia generazione, sì, vabbé...
...avanti, il gran partito
noi siamo dei lavorator
rosso un fior c'è in petto fiorito
una fede c'è nata in cor
Noi non siam più nell'officina
entroterra, nei campi, in mar
la plebe sempre all'opra china
senza ideale in cui sperar
Archivio Manunzio. Era digitale. Contax Rts. Zeiss lens 1.7. Hp5 Ilford film in Microphen Ilford. Ilfobrom Ilford su Durst 1200. Festa dell'Unità e Giovanni puntuale veniva a chiedere (manu militari) di stampargli a gratis, ecco, questo e quello per il Partito (per dove non si è mai saputo). Giovanni, eh grembiuli! Emblematica immagine aldilà, ecco, della recinzione di Villa Santa Maria Virgo Virginis di questa landa, il gotha cittadino regionale e federazione: galattica del Pci. Aldiquà, ecco, una persona anziana (uscita forse dal Raffaele Acerenza, Ospizio ad hoc) che dal latino sta per maschera preso a vedere di cosa tratti la scena di politicanti addetti ai lavori: traffici, mazzette inzuppate di marxismo-leninismo annacquato alla Berlinguer (Segretario Pci) di quella fuffa a nome Eurocomunismo, insieme a francesi spagnoli e portoghesi, quest'ultimi per chi capisce la sottigliezza. Vabbene per gli analfabeti di ritorno, figurasi l'andata, la cosa prende nome un dì si capisce, dal fatto che durante festeggiamenti dell'ambasciata portoghese in Roma i portoghesi quelli veri, ecco, erano esentati da pagare alcunché (quanto a questo eccellono gli italioti: ieri oggi e di diman' non v'è certezza, forse). Avanti il carro davanti buoi, che han corna, si capisce...'taliani? Brava gente!
"Fare il Portoghese" di Francisco de Almeida Dias
La brutta fama che i Portoghesi hanno guadagnato a Roma, quella di entrare nei posti senza pagare (significato comune di questa espressione), è totalmente ingiusta ed ha una giustificazione storica che riscatta la fama che il popolo lusitano ha dappertutto, di essere gente umile ma onorata.
Succede che non sempre siamo stati umili… Una volta, al tempo di Giovanni V il Magnifico, il Portogallo era considerato una delle nazioni più ricche d’Europa, vale a dire del mondo di allora. Infatti, il XVIII secolo fu tempo di fastose ambasciate al papa, quella del Marchese di Fontes (1713), e quella di Mello e Castro, Conte di Galveias (1718) – quest’ultimo abitando vicino a Piazza Argentina.
Probabilmente fu lui a realizzare a Teatro Argentina degli spettacoli ai quali, naturalmente, la comunità portoghese residente a Roma, per entrare, non doveva pagare il biglietto. E così, con la furbizia che gli è caratteristica, il romano che voleva entrare senza pagare negli spettacoli faceva finta di essere portoghese…dichiarandosi: so' portoghese aò famme 'ntrà che ci ho pure a famija e mi madre e mi padre a sorella er cognato con i fii suoi a comare del pianerottolo...sora Lella
Ps. Manunzio ha avuto mai tessera del sottobosco politichese, anzi, per i fortunati e dai tratti status symbol, una volta si sarebbe detto "intellettuale" organico alla famiglia Pci con cadenza sicula; cui derivava carriera, yacht come Massimo D'Alema (che da vecchio compagno vende armi tipo "Finché c'è guerra c'è speranza" film precursore del Sordi nazional-popolare) o l'iscrizione massonica al Club di Roma come pare al furbo di treccotte Walter Veltroni, e non la finiamo più
date » 20-04-2024 20:18
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pixel fotocamere digitali, fotografia digitale, psicologia visone, minchiapixellisti, minchiapixel, brand apple, stitching fotografico, canon d 20, codifica tiff, immagine jpg,
Qui lo dico e qui l'annego
Stop and go secondo ciclo...lunare. Feature che se non ce l'hai sei out, ma pure se installato di serie e...
Fuor di metafora, poi mica tanto, uno di quei fattarielli per “abboffare” di pixel che non ci sono ma un algoritmo, appunto abboffa. E il pensiero corre in primis a l'Hasselblad** che porta(va) la “risoluzione” delle sue digitalcamere a duecentomilamichiapixel partendo da quarto (na gazzosa, roba da cantina-osteria per addolcire l'asprigno vino sin troppo popolare a buon mercato).
Sia come sia a noi, e due macchine: Pen F di Olympus che già di suo fa mirabilia, però per essere à la page con il restame moltiplica, non i pani e pesci evangelici, i pixel “slittando” quel tanto da avere su lo stesso spazio, diciamo così, dueminchiapixel al posto di uno di altissima risoluzione. Direte: minchiate? E di questo stiamo parlando: a piene mani.
Sicché oltre la Pen F richiamata l'altra mirabilia, sempre altissima risoluzione, la più che perfetta G9 Panasonic: performate attrezzo. E pure su sta stupenda digicamera, al solito bistrattata con sta storia del fuoco che se ne è già scritto, a riprova che la giostra deve fare ammuina per accalappiare il minchiapixellista. Sia come sia gli ottanta megapixel sempre d'altissima risoluzione: e siamo a tre, a seconda se codifica Jepg o Raw ve li gustate a monitor e lì finisce. Infatti gli scatti, vale per tutte le digicamre e tablefonini, per il 99% terminano su gli schermettini di smartphone: Mela & Andoid che pari sono.
Ora se vi venisse (accidente?) lo sghiribizzo, voglia, di stampare un tascabile (!) seimetripertre con l'attuale tecnologia di stampa, la proboscide naso per vedere i pixel lo dovreste mettere dopo aver sfondato letteralmente la “piccola” immagine; sempre che alcuno ha coscienza e conoscenza di tecnologia nonché, forse soprattutto, di quello strumento a nome occhio (umano?) che poi tanto perforante non è, prova ne sia che in caso di specie a lunghe distanza non capisce (vede) un c...artellone figurarsi il resto. No eh? Provatevi a fare un giretto in autobus, si quell'arcaico semovente, causa traffico, cittadino che vi porta da una parte all'altra della città a modica cifra, e ne siamo stati ossequianti utilizzatori. Bene, dai finestrini, in movimento, distinguereste i pixel a stampa del “piccolo” seipertre e tacer di altre lunghezze di réclame? Se sì siete d'altra dimensione spazio-tempo, forse Marziapuffi, e allora: chapeau. Noi miserrimi bipedi non possediamo ancora mirabilie ibride di rob, tipo Terminator va. E ci si deve accontentare.
Tutta sta cosa e poi? Il solito contrordine compagni: i 'mericani che ci hanno il ballo di San Vito nel loro DNA, devono freneticamente fare e disfare allo stesso tempo. Minchiate, no? Sì...e la fottografia è altra cosa, specie e soprattutto scritto con una sola effe!
Nb. Abboffare, riempire a dismisura. Già fatto cenno altre volte il conio ex novo di Manunzio circa il “lemma” minchiapixel/ista, è dal siculo attrezzo maschile per antonomasia messo, ecco, dentro il vocabolo pixel, che poi sarebbe: P x El esoterico
A load of old pixel shift. Why I just don't care for high-res modes
https://www.dpreview.com/opinion/6915548723/a-load-of-old-pixel-shift-why-i-just-don-t-care-for-high-res-modes
**https://www.pmstudionews.com/x-rite/news-e-colonna-infame/news/hasselblad-h6d-400c-multiscatto-ad-altissima-risoluzionee android,manifesto stradale,olympus pen f,panasonic g9,qui lo dico,hasseb lad digitale
Ps. Scatti ad “altissima” risoluzione si ottengono e bene anche con una banale D20 Canon di qualche anno fa, quando riprodussi e ancora e sempre come un girone dantesco (non ci fu verso a dotarsi, tanto il direttore che suoi lacchè, di un Hd per lo storage!) carte antiche dell'Archivio di Stato di questa landa: banale stitching da impallidire i burocrati ministeriali notori per non capire nulla se non eccellere nell'uso di Excell, sì, money brevi manu: mazzetta. File “cucito” e serviti per l'abbisogna. Al riguardo un imbecille professore, ci teneva oh se ci teneva come una Munari qualsiasi, d'una associazione “culturale” cittadina richiedeva da pappagallo: Tiff a 300 Dpi. E non c'era verso di fargli capire altro, per tacere di quel bestiario pascolante nelle tipografie. E fra bestie ci si capisce!
date » 09-03-2024 10:33
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time lapse paesaggio, zeiss duecento millimetri, moltiplicatore focale, analogico, contax rts, quattro stagioni, fotografia paesaggio, thumberwald, saint-exupéry piccolo principe, acerenza cattedrale, basilicata lucania lucus, occhio come mestiere, acheronte infernale, fotografia pellicola analogica 135,
Behind the scene
Ottica 200 millimetri con moltiplicatore focale pari ai quattrocento, Zeiss su Contax Rts prima generazione (Anni 70) e pellicola...boh. Scatto analogico comunque. Ma ripresa vera o table-top si sarebbe detto con termine passato? Eh bella domanda. Tavolo con luce diffusa da destra, fondale bianco e...farina resa più bianca con candeggio, mettiamola così. La casa una scatola di quelle per i presepe? Finto ovviamente quanto sin qui detto, ché è presa reale su declivio cittadino poi sparito per far posto alla Universty of Lucania, ops che si incazzano e ci danno del nostalgico (durante il Fascismo questa landa si chiamava paro paro come ai temi de li romani: Lucus-Lucania. Poi per democratizzare la cosa post guerra l’han cambiata in Basilicata, Basileus bizantino, Cattedrale di Acheruntia che non è rima con l’infernale rio...Acheronte e non la finiamo più).
Lo scatto è la serie di un “time-lapse” a mano. Ci spieghiamo. No, non è la camera Rts Conatx e tenuta su cavalletto e con intervallometro e clicchete clichete la sequenza poi montata in MP4….None. Uno scatto a tempo: metti cavalletto togli cavalletto metti...per un intero anno e si fa notte. Niente MP4 che non esisteva, bensì scatti su le notte della Quattro stagione, niente Vivaldi prego, bensì la reale alternanza di stagioni. Perché? Mi intrigava sta povera casetta quasi diruta del tutto in un campo da sembrare uno still life vivo. Si fa notte pure qua...ai grandi bisogna sempre dire tutto, uffa...il Piccolo Principe de Saint Exurpéry memoria. Morale della tavola tutti in favola, no, mi pare il contrario di un Carosello d’antan. Ah manico ed occhio soprattutto di Manunzio mica si compra su Amaz...qualsiasi. Meditate gente, meditate se vi pare, si capisce!
date » 07-03-2024 11:54
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myphotoportal piattaforma meraviglie, fotografi funghetti notturni, tempi moderni, fotografia digitale, fotografi per passatempo, croce rossa gaza, tarallucci e vino, thumberwald, sacre scritture, lettera 12 romani san paolo,
Sparare su la Croce Rossa, si, si può dopo aver visto Gaza: che dire di più?
Era il luogo deputato alcune ere fa, si capisce, la linea da non varcare: “sparare” su la richiamata associazione, diciamo svizzera e ci si ferma qui: salve grembiulini bella giornata, eh?
Ora il condominio Myphotoportal ci comunica, non già via carta come una volta pro manu o in bacheca, sempre condominiale, ma via elettronica detta e(bete)mail di un altro funghetto notturno, nientemeno che fotografo, venuto su..Sì, ma con Laurea forestale.Ahh allora ditelo che siete fessi con il cuore. Certo ognuno mette (gli tirano?) al petto ciò che ha. Transeat. Ma come già detto e ridetto altri post fa ancora prima che “impiegato della fotografia” meniamola così Manunzio è un normale cittadino che vede, osserva il circondario sotto forma di immagine, tout court ca va sans dire. E poiché la classe non è acqua (se volete ripeto: poiché ho andato a squola scritto così avessi visto mai per certuni che guardano la pagliuzza altrui e non la loro trave nell’occhio, così nelle Scritture, che si incazzano a telecomando per lo svarione grammaticale) il Manunzio chiede (non ancora manu militari che sarebbe meglio) un minimo di eleganza formale, contenuti anche semmai come contorno. E invece? Nell’evo odierno la Dea Madre a pagamento serale (etera, meretrice, zoccola, bottana?) ammalia come sirena su la vacuità per tacer d’altro.
Breve che la vita tale è: questo nostro condomino di Mayphotoportal niente tiene a che fare, ahh? Non potrebbe il cosiddetto fotografo dedicarsi a qualcosa di meglio: francobolli farfalle si impagliate, ma anche...ma sì come quella tatuata un dì su l’intimità di Belen televisiva manco a dire sanremese. E che c...arpe diem va. E non sta scritto “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo" ammonisce la Sacra Scrittura qui via San Paolo di tre-cotte, Lettera ai Romani, 12 ? Si vabbè si fa notte e avanti alla cassa!
https://www.nicolamorandini.it/news-d
Ps. Se avete altro da fare, meglio che guardare fotocopie di fotocopie di…ché il troppo stroppia, monnezza si capisce.Yankee tout court go home. Non se ne può più quanto a monnezza formato immagine
Pss. Immagini di morte ancora morte, desolazione, cupio dissolvi queste le giovani "leve" fotografiche from Stars and Stress taste?
date » 27-01-2024 16:48
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fotografia moderna, fotografia viaggi, cellulare foto, smartphone fotografici, new york smartphone, mandria umana pensiero unico, sara munari pensiero unico, robot biologici, utili idioti smartphone, smartphone meraviglie, cacao meravigliao, thumberwald, no word, marie claire fotografia,
NO WORD
(noi cosa scriviamo a giorni alterni di copie fotocopie ancora copie eterodirette indotto al gregge umanoide da Munari & Co?)
[center]Scatta e fuggi, gente che fa foto di foto già fatte.Condividi e scappa. E via così, giorno dopo giorno accompagnato dalla perversa sensazione di poter tagliuzzare la città pezzo per pezzo e metterla in tasca arraffando il più possibile. Come se da un momento all’altro qualcuno potesse spegnere la luce e fine dei giochi. Chi dice che sei a New York, se non puoi fotografare i suoi trofei? Questa paura ti assilla.
(Copia & Incolla se vi pare)
https://www.marieclaire.it/lifestyle/coolmix/a46362471/foto-new-york/
date » 14-12-2023 10:20
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dialetti lucani, suoni pugliesi, albergo regina italia potenza.provincia italiana anni cinquanta, fotogrammi, vallone santa lucia potenza, nati non foste, rimembranze di scuola, affabulatori commesso viaggiatore, fotografia analogica, racconti brevifotogrammi,
Affabulatori (commesso viaggiatore)
Albergo Regina d’Italia (oggi terminal della rete di scale mobili cittadine) locanda o meglio vetusta statio alla latina di posta dove siam venuti alla luce: questo è pur sempre un Diary di fotografia cui luce...E di questi tempi, prima di Natale tant’è nitido il ricordo, a sera il vento che fischia dagli assiti la finestra sovrastante Vallone Santa Lucia, la flippina (nevischio teso e gelido) accanto alla cucina (economica) domestica e focolare a latere, i grandi (adulti) più ancora commessi viaggiatori, le mani al tepore del fuoco si riscaldano e narrano, in lingue strane da capire e non si può chiederne in lingua italiana: non sta bene che i piccoli (chi scrive) ne chieda ai grandi. Si va per intuizione, a volte rifacendo il verso la mamma ci prova con vocabolo domestico a rendere quei strani suoni. Non sempre è così e allora l’arrovellarsi immaginativo (tutte le sue fotografie riverberano di questo) di Manunzio, che fa di necessità (sempre) traduzioni dal senso compiuto. Forse
(Copia & Incolla se vi pare)
https://www.miglionicoweb.it/proverb.htm
Ottiche digital (ottica 24 mm Yashica al centro, Zeiss Planar 50 mm a destra su Contax) verso analogiche e tutt'altro che sfida pro questo e quello; ricette ottiche di più di cinquant'anni l'un l'altra reggono bene per chi non ha per la testa che minchiapixel e/o risoluzioni inutili e dannose all'immagine finale. La Contax Rts (destra immagine) a mezzo secolo di distanza con suo scatto felpato di classiche tendine a scorrimento orizzontale regge benissimo l'odierno seppure necessita di batteria per funzionare. Retrostante la Yashica meccanica che simile ad Panzer macina ancora fotogrammi senza problemi. Lato opposto le telecentriche Zuiko (camera Pen F e Ep 5) milestone che han segnato e tutt'ora la storia delle fotocamere digitali insieme all'intramontabile “telecamera” Panasonic GH4, pimpante a tutt'oggi
FAMIGLIA ALLARGATA
Mondi diversi l'analogico e digitale, troppo a dirsi per chi quel mondo non sa che è esistito ed in gran prate ripreso in bianco e nero l'anima della Fotografia. Fotocamere tutto d'un pezzo, lato traslato e come vi pare. Pesanti eppure ben disegnate, anzi, per restare alle Contax pare fossero uscite dalle matite (non c'erano Cad all'epoca) della Porsche. Vero o meno anche queste macchine furono “mal comprese” ché imperava Nikon tallonata da Canon che oggi le batte l'ultimo chiodo della bara; Sony manco l'ombra, quando al suo posto la gloriosa (ne ha fatto le scarpe) Minolta cui ceneri l'odierna richiamata. E le ottiche? Era un fiorire di pezzi di vetro, poi tra cui gli Zeiss & Leica a farseli nei propri crogioli, quanto al resto vi provvedeva la Hoya soprattutto a fornire delle buone ricette, ottiche. E a queste si aggiungevano le cosiddette “sotto-marca” impossibile da ricordare tipo Cosina-Petri-Voigtlander e altre che non viene più in mente. Certo insieme l'Olimpo, lassù l'Olimpo le mitiche Ashai Pentax e loro stellari Takumar.
Certo poi la progettazione ottica teneva al fatto che era, qui, il ventiquattrotrentasei cui disegnare il vetro tout court; del tretaquaranta inquadrato per gallerie à la page quando a maggioranza bastava il ventiquattrotrenta. Tranne quella volta che insieme ad altri mattacchioni osammo sfidare le Aquile Zeiss con vetri equivalenti (stessa baionetta) Yashica. E ne tirammo in camera oscura uno stratosferico poster cinquatapersessanta, e lì si vide differenza. Eravamo giovani e mica sapevamo che per legge psico-fisica a distanza di osservazione (non il naso incollato al supporto) pari ad una volta, volta e mezzo la diagonale dell'immagine tutto era/è inutile fra i due vetri: germanico vs. nipponico. E questa regola vale anche oggi per tutto e dimostra l'imbecillità dei minchiapixellisti che corrono dietro a l'ultimo pixel.
E delle ottiche? Capitava a sera di scattare in luce ambiente di lampioni cittadini, senza Noctilux Leica, per strade e manifestazioni sicché la pellicola per di più HP5 “tirata” a milleseicento Asa “equivalente” odierno Iso la Contax & Zeiss faceva ancor bene la loro parte; certo con tempi lunghi e mano ferma. Era allora il Planar de noatri unoesette al posto dell'inarrivabile (money) unoquattro dal centro favoloso e bordi...Non altrimenti, oggi una Photoshoppata qualsiasi con o senza plug-in, eh avessi voglia a “pareggiare” i conti.
E venne il contrordine degli anni Duemila: compagni è l'ora non dei Pavesini, così la réclame d'epoca, ma del digitale terrestre, molto terrestre. Storia recente che le ottiche, c'è l'ha insegnato Olympus con sua progettazione telecentrica dei favolosi Zuiko, che la luce digitale è diversa dal quella naturale, analogica. Olympus delle mirabilie, anche questo “incompreso” a salve eterodirette, in Mondovisione.
Sicché uno dice: 'mbè? Se nonché la bajonetta Olympus/Panasonic tramite robusti adattatori consente a chi ne vuole di “resuscitare” non già Lazzaro delle Scritture, gloriosi vetri qui il Planar, insieme ad un superlativo Yashica (usavano stessa bajonetta) ventiquattromillimetri che si “raddoppia” dato il cosiddetto cropp del Micro 4/3: niente male. Certo l'inizio è un casino per fuochi manuali e diaframmi, casomai assistiti dall'automatismo di questi, però le immagini (file) sono di certo gusto: vintage? Yes very nice e niente niente male. Anzi
date » 28-11-2023 10:21
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nostalgia invenzione svizzera, kodak super otto, zatopec foto bucci potenza, fujifilm single otto, maratea celeste rago rai basilicata, canon super otto autozoom 518, nanni moretti, giù la testa, kodachrome super otto, ektachrome super otto, petri super otto, agfa super otto, chinon super otto, arriflex cinepresa, rigoni stern sergente neve, rigoni stern ritorno su don segheria,
Benenisse (loro) su le ali della nostalgia (nostra)
invenzione lessicale svizzera
Kodak e Super8 (dall’altro Fujifilm aveva il Single 8 delle mirabilia e pressa-pellicola del quadruccio in metallo stile Arriflex) lo mette a morte (Kodak poi muore a sua volta, fallisce ed è storia odierna).
Finisce il Super 8 e suoi caricatori Kodachrome, arriveranno alla canna finale gli Ektachrome (anche 160 ASA e caricatori sessanta metri per le cineprese Chinon) e pure altri brand(y) ci proveranno pure Petri ed Agfa. Infatti: compagni si cambia, silicio è bello, sebbne, il motivo è sempre quello: tolto il besenisse analogico mica niente, il silicio che terra è per il controllo finale su la mandria umana; telecamere dappertutto, monitor e desktop etc. Da ultimo, tutt’altro che peregrina idea, ci pensa Leica e suo “copyright” su file seguita al corrente da Sony. No eh?
Un saltino indietro che la storia non è acqua o “fattarielli”. Anagrafe, carte di identità e tanto di foto del proprietario, via, professione….servì alle truppe nazifasciste di arrivare capillarmente a beccare i cosiddetti oppositori/eberei, per camera a gas che di lì a breve doveva portare alla soluzione “finale”. Ma solo di certuni ebrei, diciamo “basso basso” robetta. E se qualcuno ricorda (!?) il Rigoni Stern, mitico Sergente nella neve, in Ritorno sul Don della Einaudi, l’episodio della Segheria “fotografa” due ebrei marito & moglie salvati nottetempo da una nera limousine di Vaticano Spa. Siamo tutti uguali, no? No.
Torniamo a bomba e di sti tempi (!) ecco un altro contrordine: compagni accatevill’. Vabbene ma cosa? Oh il Super 8 risorto più bello e più gaio che pria. Pellicola lillipuziana e ci si lamenta dei sensori che lo tengono “piccolo”!
Il Seupr 8 era una forma tra il casalingo album familiare e l’impegnato (usato finanche da Nanni Moretti saccente e squallido figuro, ma tant’è) noi si è immortalato con i suoi caricatori (You Press the Button, We Do the Rest) da quindici metri standard girato per ritrarre, anche, la nostra città più di cinquant’anni fa. E girammo pure il nostro Giù la testa...coglione con l’amico di sempre ed altre “comparse” alle prese con (sua) vera pipì emulando il film, impazziva per sta scena, girato in una cava abbandonata molto scenografica dove oggi ci crescono le ginestre in estate. Pellicole andate “perdute”.
Super 8 del matrimonio Rai, si, Celeste Rago annunciatrice radiofonica trasmutata poi in giornalista nella scenografia Maratea di qualche decennio anno fa. E finanche i “lupi” non animali bensì la band de noartri qui in questa landa che riprendemmo non altrimenti da catodico tubo bianconero Rai con Canon Super 8 Auto Zoom 518, la stessa della Rago
Supe 8 che si portava a sviluppare da Zatopec/FotoBucci che a sua volta spediva ai lab Kodak, e ritirato 15 giorni dopo…
(Copia & Incolla se vi pare)
nostalgia...entra nel vocabolario europeo nel XVII secolo, per opera di uno studente di medicina alsaziano dell'Università di Basilea, Johannes Hofer
https://it.wikipedia.org/wiki/Nostalgia
https://www.kodak.com/en/motion/page/super-8-camera?CID=go&idhbx=super8camera
https://petapixel.com/2023/11/22/kodaks-new-super-8-is-a-5495-limited-edition-mashup-of-film-and-digital/
https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=cJzz7UwNr9A
https://it.wikipedia.org/wiki/Single_8