date » 16-01-2025 12:12
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FINIS TERRAE, qui
è venuto giù tutto, pure Scampia/Myphotoportal...Verolino & Munari che pari sono
Non solo è venuto giù tutto ciò che i vincitori di turno han ri-scritto la cosiddetta Storia, Cicero pro domo essi si capisce, ma le rovine chi le rimette (riatta?) su un’altra volta come prima più di prima Pirandello permettendo, scrittore dal gusto agrodolce, sardonico siciliano e quanto a verità: Uno, Nessuno e Centomila, no?
Sicché a guardare la cover Iddio solo sa da dove si inizia, figuriamoci dove parare la fine: una qualche fine. E proseguiamo con il riferimento all’immagine in cornice, concreta, fungibile e perché no tastabile. Sono due inkjet, quella a sinistra mortificata dal “corsetto” stretto i margini tout court. E non va bene, dal fondo cremisi, va meniamola così, la stampa troppo simile all’insieme che non “stacca”. L’altra si che va bene: respira con bordi larghi, sopra e sotto e l’ampio bordo lasciato apposta tutt'intorno già l’immagine che fa discreto effetto. Più lingua popolare di così non saprei e ci vorrebbe, metti caso, un Denis Curti svolazzante per l’aere maligno, occhialuto e suo bagaglio tecno-scientifico ad indicare esatta + mente il vocabolo del caso.
Immagine, ancora una, in formato A4 martellata o testurizzata. E qui la prima: vedete (abbiamo provato de visu) texture? Manco con proboscide sul vetro si notala, anzi bisogna mettere di sguincio (inclinare) il vetro-cornice per vederne la trama. Naturalmente se l’immagine va azzeccata alla parete che non è “inclinata: che dire ancora? Anche perché l'empirica (!?) formula circa la visone dell'azzeccata, da una volta e na fiata (leccese per distanza in senso lato) e da questi ancora un’altra mezza, vale a dire circa mezzo metro la piccoletta a sinistra di più la destra, lì gli occhi devono stare, e poi l’organo visivo va a puttane: non vede, alla lettera, differenza se non con richiamata proboscide su. Immagine prodotta (eseguita, inscatolata, incorniciata?) dalla corniceria dirimpetto il balcone di Manunzio. Ahh quante volte: Manunzio sta al centro dell’Universo, a salve come tutto il resto si capisce.
Prima tirata di linea: non servono michipixel miliardari. Anzi l’immagine è una traslazione analogico-digitale, mi piace sta cosa del traslare l’anima de li...tacci di questo o quel teorico prezzolato ed etero diretto.
E così anche il Tono se ne va a farsi f...regare. Infatti e solo la richiamata proboscide sul vetro che nota differenze di “nuance” ma con luce diffusa tipico delle gallerie, d’arte mica ferroviarie, forse, bisogna avere un occhio bestiale parafrasando la canzone di Luca Carboni. Significa? Che nel preparare l’arte, appesa a parete ecco, anche questa variabile di “programmazione” entra in campo: se è bianco wall è un conto, viceversa dal nero al grigio più o meno caldo è altra storia. Chi lo dice? Keith Cooper di Northlight. Concordiamo ora come ora.
E un altra da Sacri testi (di chi?) fotografici: ambedue l’immagine è inkjet ad “acqua” e la notate la differenza con il pigmento secolare? Sì sta storia del “secolarismo” per babbei va più che bene, per Piezography Digigraphie e pure da ultimo Canson che non se ne po’ più. Si deve scrivere al riguardo: so’ cazzate?
E molto altro da dire, sempre le due “salme” in cover come fossimo dinanzi al tavolo anatomico, meglio del Teatro, teatro eh, anatomico così un dì certo lontano assai. E la cornice? Perbacco se ci azzecca, scelta da sfinire il corniciaio e moglie corniciaia, due al prezzo di uno e anche tutto sommato in linea, immagini, con l’andazzo dei prezzi e pure lo sconto ricevuto ci sta.
Cornice, ancora che per quanto “neutra” e di legno aggrazia, ecco, il bianconero e l’occhio ci corre proprio lì non meno, anzi, l’immagine dello stagnino-cavrarar-coppersmith fermato (immortalato?) prima su pellicola Hp5 poi portato su la E –1 Old 4/3 e suoi numeri binari, sequenze di 1 e poi 0 che stravolge tutto, da qui in cascata è venuto giù tutto e non si vede come rimettere su i cocci: sarà la mancanza di malta e/o collante o come vi pare ma qui, senza se e senza ma, siamo alla Finis Terraee non c’è altro manco quel beffardo: Hic sunt leones!
Ps. Ma sì ma sì la cover, nella bottega laboratorio d’arte, è stata pensata per l’Amministratore dello Scampia/Myphotoportal a cui manderemo appena possibile in controcambio na bella fotografia incorniciata, stile Manunzio si capisce
Pss. D'accordo ma tutte le menate sul digitale molto "terrestre" dimostra la strategia vincente oltre ogni immaginazione della Giostra acquisti cui deriva la nostra sacrosanta levata di scudi, documentata come sempre da chi scrive che non le manda a dire! Questione di stile che non è acqua, dye si capisce. Forse
date » 23-12-2024 12:04
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CINQUANTACINQUE
Sembra ieri che comprai il secondo numero di Tutti Fotografi (TF): chi l’avrebbe detto dell’odierno digitale? Impensabile quanto, tuttalpiù, si parlava di Cibernetica, grossi macchinoni in appositi palazzi non meno ingombranti di quei, e camice bianco e schede perforate: fa ride? Tutt'altro. Sia come sia, ecco, come il pensiero (solo?) di Manunzio trova conferma se ce ne fosse bisogno, come se poi Manunzio fosse l’ultimo strunz’ della Terra a rivaleggiare con Munari & Co., delle cose che si scrive.
Breve l’ultima di copertina del richiamato fascicolo di TF, si parla (pubblicizza) della Minolta gloriosa e sue stratosferiche lenti Rokkor, ci dispiace assai non averla provata, si capisce la SrT 101: mitica. E l’altro giorno non so dove l’ho vista vendere a pochi euro: un magone e lucciconi che non vi dico. Esagerazione? Tutt’altro e leggete cosa scrivono i “pubblicitari”...Senza anima/sentimento dicono(pagina intera)..le altre macchine. E noi cosa diciamo e al riguardo dell’altrettanto mitica Olympus 4/3 E-1: quante volte lo scriveremo della sua inside mistica? Sony che tanto si vanta in mazzette a questo e quello che ne parli “bene” delle sue camere da lì trae la sua “potenza” nell’aver acquisito, forse a quatt’ e nu sold’, la Minolta. Meditate gente e nun jate appriess’ al NULLA a nome Sara Munari & Co che pure essa sta su Myphotoportal che ci pare a ben ragione diventata nell’ospitare di tutto e di più “fottografi” Scampia mo’ come a mo’: condominio indefinibile e più impresentabile! L’amministratore dovrebbe farci un pensierino nell’aggiungere alle pagine “storiche” dei suoi condomini, una stella fosse pure di quelle natalizie di sti tempi a dimostrazione che non tutto il liquame di “fottografi” meritano una home page: sì, a fessa 'mman e criature! Vabbene che pecunia non olet**...ma urina sempre quella è, caro Vespasiano e discendenti cui si è detto e fatto cenno del NULLA poco sopra e sodali, si capisce!
**La tradizione, accolta da Svetonio in Vite dei Cesari e ripresa poi da Cassio Dione in Storia romana, vuole questa frase attribuita a Vespasiano, a cui il figlio Tito aveva rimproverato di avere messo una tassa, la centesima venalium, sull'urina raccolta nelle latrine gestite dai privati, popolarmente denominate da allora "vespasiani". Dall'urina veniva ricavata l'ammoniaca necessaria alla concia delle pelli e da questa tassazione provenivano cospicue entrate per l'erario
Ps. No, non abbiamo "fottografato" vento neve pioggia musica ed altro come refrain della pagina Minolta in cover, ma solo tredici miliardi di volte i Canyon Yankee, venti miliardi di volte New York, settecento miliardi di miliardi la shit con su bandierina Stars & Stripes, oyeee. Dedicato ai minchiapixellisti si capisce, eh!
date » 29-07-2024 10:24
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Vaticano Spa (a latere mica tanto)
Ah le parole. In che senso? Prendiamo la strausatissima parola che riguarda tutti tutti nessuno escluso atei agnostici acrostici crostacei, ecco: chiesa. In minuscolo è una cosa, tipo sotto-casa dove oramai solo le bizzoche (beghine) van di sera per la messa vespertina non prima che si reciti il rosario: Iddio solo sa quante ne ha ciangottato Manunzio, che si divertiva in quel di San Michele (nome Battesimo di Manunzio e s’è detto tutto per chi conosce l’etimo!) una cappella che qui diciamo chiesa, sempre minuscolo.
Viceversa la Maiuscola Chiesa, eh, tutt’altra cosa è. Dove la “piramide” vuole si lodi vescovi, arcivescovi, il capo pastore (pecore, eh) della Chiesa, su su verso non già il piramidone, ma...il Triangolo dell’One Dollar. E il popolo orante? Beh certo en passant che sarà mai.
Quindi, quando ci si riferisce a Vaticano Spa si ha ben in mente Mafia & Massoneria, due pilastri al prezzo di uno, in quel di Roma e che, guarda tu il caso, è pure uno Stato alias Città del Vaticano. Tombola. Non è necessario ripercorrere la “storia” della Chiesa. Si vabbè ma cosa ce ne cala? Beh banale e sott’occhi le drag-queen in salsa Lgbt+ in apertura dei Giochi olimpici 2024 in quel di Paris, Francia.
Ora: no Jesus no party. Niente cristianesimo nell’eccezione apertis verbis, niente Ultima Cena. No eh. Giovanotti onanisti minchiapixellisti e nel mazzo le Munari, cui ricorriamo a parte in altro post, il Cancel Culture vi vuole robot. Punto. E senza iconografia cristiana-cattolica-otodossa greco russa e affiliate non e-s-i-s-t-e-r-e-b-b-e nessun Occidente iconico; manco il sulfureo eterodiretto Caravaggio e suo San Pietro crocefisso a testa in giù: simbolo croce spezzata dei globalisti adoratori di Satanas. Punto. Immagine quindi. E senza essa, vittoria degli iconoclasti** niente Niepce-Daguerre-Talbot analogici in primis. Niente elttronica a base bit Canon-Nikon-Sony-Olympus. Niente “multimedia” in salsa Internet (originaria Arpanet in caso di guerra nucleare, i suoi laudatores americani come Munari) di niente. Tutto qua e che sarà mai?
Un Mondo diversa + mente messo su, quindi, inimmaginabile se non impossibile cari Cancel Culture in salsa Proprietà Privata: cosa cancellereste un paio di c...globalisti ad Adrenocromo che siete!
**”Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai” Esodo 20,2
Ergo per chi ne vuole e capisce d’esistere ha coscienza di sé, si vabbè, anzitutto e l’italiano il link da presso. Amen-Ra
Lettera aperta di mons. Viganò al cardinale Zuppi
https://www.renovatio21.com/lettera-aperta-di-mons-vigano-al-cardinale-zuppi/
Ps. Provatevi a dare un’occhiata a l’etimo "Ecclesia & Chiesa" e traetene conclusione, sì vabbé, anche scrollando il telefonino...dei titoli azionari d’accatt’ & venn’ (comprare e vedere dell'Apocalisse dire)!
date » 19-07-2024 11:11
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Artigianalità, prestigio e...”ma costa assai” cui se ne è detto: unità di diseguaglianza sociale, alto-basso, ricco e povero. E Lotta di classe a Beverly Hills, no?
Dunque, sì, il Mito Leica è innegabile ma attenzione al canto della “sirena”. E messa così al Mito cosa contrapponi? Un De Mita da Nusco, no? Calembour a parte, niente a dir vero se non il fatto che, tolta l'artigianalità cui c'è poco da dire (al netto della vergognosa M8**) l'ottica tout court pastosa più che croccante la cifra; si può allora fare altro? Se seguiamo il video in link sotto si finisce con dire, sì. Ma, ma c’è a nostro ben più che modesto parere, suffragato da oltre mezzo secolo di fotografia su le spalle, un Terzo incomodo misconosciuto a chi va dietro il vento del markketting (onomatopea per marchetta, serale lungo certe vie cittadine). Si deve più che dovrebbe parlare di Olympus, no l’odierno re-branding OM, no. L’originale QuattroTerzi e dell’Ammiraglia di sempre E-1. Ma, ancora, è tempo perso per i minchiapixellisti onanisti, pugnettari, a tutto spiano. Resta evidente che il richiamo anzi fatto è per gourmet della fotografia. Un’altra volta
**Tutto ciò' ha dell'incredibile, comunque ecco in breve la storia.
Aggiornando la vecchia m8 (non la m8.2) con il firmware update 2.004 ALCUNE m8 vanno in blocco e non e' possibile fare che rispedirle a Solms se si imposta il modo discreto (la vera grande novità' di questo aggiornamento che nelle intenzioni dovrebbe renderla più' silenziosa) ed il pulsante di scatto finisce (anche erroneamente) in modo di scatto continuo.
http://www.photobit-forum.it/phpbb/viewtopic.php?t=4580
**Purtroppo la mia seconda M8 ha avuto un problema all'otturatore (si sono staccate le tendine, otturatore andato) intorno ai 12.000 scatti con un preventivo di 400 euro per la riparazione…
https://www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3683602&show=13
Leica è antiquariato: Leica M2 CR “Gianni Berengo Gardin”
https://www.newoldcamera.com/Scheda.aspx?Codice=GC3331
Leica vs Fuji : Strategie di Marketing a confronto e come Fuji può aumentare il suo prestigio
https://www.youtube-nocookie.com/embed/Cm1AvnzuZVA
Ps. Repetita juvant? Mah di certo il fatto che la BL di Fuji era la “copia” di Leica. È na cosa accertata Sì, ma in formato seipernove imbattibile per Hasselblad, Zenza Bronica, Rolleiflex, Mamya…
Pss. Resta introvabile in Rete lo studio del progetto E1 Olympus, le sue malie tanto da far dire al capo-progetto, non senza ragione e senso, che dentro la digicamera c’è un Genius, storpiando sound come solo l'inglese vi riesce. Il Mondo è fatto di pecorame, “Tutti fotografi” no? No chi l’ha detto è un agente del Pensiero Unico, della cricca Cia-Mossad-Fbi via Hollywood Party e di Stampa & Regime
date » 08-02-2024 11:10
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Fotografare sembra facile e prendo a prestito a modo mio dalla réclame Bialetti, la macchinetta del caffè domestico quotidiano anima dei ‘taliani e non ditelo ai ‘mericani che stanno facendo na brutta fine, uguale uguale a li romani d’un tempo: chi è cagion del suo male pianga se stesso!
Immagine scriviamo così al posto di fotografia, e si fa notte e il tempo è danaro dicono gli Yankee.
Sia come sia due immagini (la stessa per modo di dire) a confronto per dimostrare che la “fotografia” è ben altro che “voi scattate che al resto ghe pensi mi” di Kodak memoria. Tutt’altro e motivo in più per ridire: stampate da voi i “fail” che di diman non v’è certezza. Vero è che tutto è un casino di prezzi alle stelle, carte inchiostri e stampanti che non la comprate tutti giorni, certo. Niente da ridire, ma comprate un obiettivo in meno una nuova fotocamera o come vi pare, risparmiante e non vi fate il sangue acido ché dopo alcuni giorni più che mesi l’acquisto è prezzato (usato) meno della metà della metà, eccezion di brand(y) simil Leica-Hasselblad e molto poco altro che ricadono, comunque, nel mito e questo fa aggio su tutto. Sono certamente ottimi attrezzi e ci manca pure questa! E non è questo quanto, si ritorna, sul fatto che sparagnat’ (risparmiati) soldi vi mettete a pazziare (!?) con la stampa, croce e delizia non c’è dubbio. E non basta i cannati di base ICC + carta ché il gioco è più sottile, complicato ora ora non più ma se non provate e riprovate a “buttar carta” c’è poco da “imparare” e le Youtubate vi fan venire la nausea con i loro “consigli” precotti e naturalmente prezzolati per la Giostra acquisrti.
A noi. A sinistra lo scatto originale su Ektachrome Epr 64, ottica 24 millimetri più che buon vetro Yashica innestato su corpo, mi pare 139 Conatx o RTS prima serie inizi 70 secolo scorso. Conversione digitale via E1 QuattroTerzi e 35 millimetri Macro Zuiko, ci dovete azzeccare il giusto diaframma-definizone-pixel etc etc. Questo su lato puramente “tecnico”. Ma con in testa ben altro si è provveduto a ri-arrangiare quanto basta alla narrazione fotografica. Anzi a dirla tutta a me paiono due scatti che più diversi non si può. Orizzontale taglio perché in origine doveva entrae in un slideshow cinematografico millenovecentoventipermilleottanta, poi…L’illuminazione-previsualizzazione è il fatto di “trasferire” l’immagine su supporto cartaceo. Ma vi rendete conto della cosa, no? Analogico-digitale-aggiusto per stampa. Un triplo salto mortale, roba da circo più che stampa. Senza dire che il tutto deve “trasmettere” qualcosa a chi in buona misura tene a cap’ p’ spart’ e recchie (orecchie usate per dividere solo le orecchie) così l’avevamo già scritto su un numero di Progresso Fotografico a proposito d’una kermesse meneghina in via Monte Napoleone con il fratacchione Maurizo Rebuzzini (in tuta da cacciatore, mah!) scendere le scale come una Vanda Osiris dell’androne già apparecchiato per la panza, attorniato da paraculi milanesi famelici tout court: noblesse oblige!
Ancora e di ritorno: verticale la sinistra, orizzontale s’è detto, la trasfigurazione (manco fossimo al Rito cristiano per antonomasia) per un tempo andato, caldo pomeriggio estivo, gioco di Monete Rosse del Poeta Sinisgalli da Montemurro qui vicino. Tutto qua. Forse, si capisce
date » 15-01-2024 11:42
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Nati non foste...
Se tutto va a smartphone (alcuni vogliono pure il ritocco/manipolazione come i grandi fotografi, che usano però Pshop-Lightroom-CaptureOne à la page e temerari Wilber/Gimp; tacendo di quei altri del montaggio audio-video francobollo però in streaming!) la cosa è tragica “per l'ampiezza dell'entrata” sempre così il Poeta. E allora mettiamola in più riprese ché la cosa è lunga, articolata da smontare quel che resta del simulacro giostrante, ecco, e dar scacco alla Munari & Sodali, funzionale al Sistema.
Dunque l'attrezzature, qui in sorta di “still-life” pur sotteso, dall'analogica pellicola a digitale, sorta di scanner più flessibile d'un flat Epson (che a dir vero sul formato seipersei negativo bianconero se la cava molto bene, così verificato de visu: vero Pippo?). E questa: la “stabilizzazione” a due-tre-cinque assi ottico-meccanica, va disabilitata altrimenti è un po' come tenere il piede sul pedale del freno pur avendo già tirato la “martellina” del freno a mano. Poi certo se uno si diverte, perchè no.
Stativo, allora, qui in immagine cover o tre-gambe da tavolo su cui ammorsata ganascia, oops clamp della Manfrotto all'interno di essa uno spigot tiene ferma la piatta testa rotante Arcaswiss compatibile su cui aggancia la slitta micrometrica e, finalmente, la fotocamera, che in caso di specie è una Gh4 forse mortificata a far “foto” al posto di splendidi video: è una pietra miliare sebbene la richiamata di Panasonic ha qualche annetto su le spalle.
E sottostante trepier'-stativo uno strano (sinistra immagine cover) tubettino che non si mangia con minestra, zoom 12-50 f.3.5-6.3 che all'esterno con buona luce fa vedere sorci verdi ad ottiche blasonate. E qui una nota doverosa per il trinariciuto Vacchiano che di nome fa Michele (nomen omen) e lo portiamo pari da nascita: mo' capirete la “pasta” Manunzio. Veda “collega” che anche uno zoom, dotato di pulsante macro su la parte sinistra del barilotto, fa cose turche e più che un fatto folkloristico dimostrabile da stampa cm 50 x 70 cui si dirà a tempo debito. Ed a latere del “tubetto” della richiamata cover un pezzo di vetro ottico niente male a nome Yashica ML Macro 55/f 2.8 attaccato alla richiamata Gh4 via solido adattatore/convertitore Yashica/M43. Infine su la Panasonic (destra cover) via adattatore Olympus Old 43 a M43, il plasticotto e peso piuma 35 millimetri macro sino al rapporto 1:1 mentre Yashica si ferma a 1:2, ma che arriva anche oltre con tubi adattatori e, penso, anche montato su soffietto che pisola da qualche parte e con attacco, manco a dire, Yashica/Contax semmai da provare un'altra volta. Fuori campo la “squadra” senza compasso cari grembiulini ad Adenocromo, piccola e tascabile da “muratore” pure, acquistata tanti anni fa non ancora le bolle livella attacco flash odierne circolante l'odierno; che mette a squadra il treppiede-stativo-cremagliera-digicamera. Ah la riproduzione parte da una slide Kodachrome 64 la crème de la crème Analogica Era. Qui finisce l'avventura del Signor Bonaventura...striscia del Novecento passato a miglior gloria, mah!
Ps. Chi l'avrebbe immaginato che Yashica di andata (ottica analogica manuale non autofocus ML 24 mm f.2.8 su Contax e pellicola Kodachrome 64) sarebbe ritornata qui Macro su silicio sensore a chiudere cerchio?
date » 06-01-2024 12:43
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Extrema Thule nostra salus
(Sequel della Ep-2 + 50 mm Zeiss)
Isola immaginaria d’estremo Nord europeo dove trovare albergo in caso di...fantasie medievali o portolani. Dunque l'immagine, va. E perché mai? Primo ché “si è” fotografi e non “avere” questo e quello della compulsiva società forestale: ogni riferimento ad Amazzonica che sia è voluta va da sé. Indi testare a fin di bene non meno come "scrittura", ecco, un vecchio compagno di avventure su corpo digitale. Intendiamoci qui il vetro-ottica è uno Yashica ML 24 mm a f. 2.8 già in pianta stabile su Contax 139 Quartz, gioiellino teutonico analogico.
Ottica autofocus? Ni. Infatti out-door durante lo street (e se la cosa accade, metti caso, in campo aperto si dirà rural photography tout court?) focheggiato su circa tre metri del barilotto a f. 8, allora altro che autofocus. E su pellicola Kodachrome? Stellare accoppiata. Ora dopo anni di “ospizio per vecchietti” via adattatore (si è già scritto) Yashica/Contax su la Ep-2 Olympus come pure Panasonic G9/Gh4 viene che è un piacere, e poi con il suo viewfinder montato, una Leica de facto. Vabbene si ha in borsa anche la Ep-5 e Pen-F Olympus con innestato Zuiko 17 mm f 1.8: Leica che volemo fa?
Certo ”La caratteristica dell'uomo moderno è quella di contraddirsi”. Si dira il solito Manunzio dixit? No, Leonardo Sciascia deputato radicale fra i passi sperduti del Transatlantico/Montecitorio d'antan. Sicché e se nel precedente Zeiss 50 mm si raccomada(va) non oltrepassare il diaframma f 8 causa diffrazione, vuoi tu che Manunzio non valichi oltre? Infatti e oltre le Colonne d'Ercole e senza alcun periglio, a f. 11 di diffrazione di un 24 millimteri che per “magia” diviene un “normale” raddoppio sul Micro 4/3: che dire? I risultati sono quelli che cantano. Cantare? sì, laude...
Link al file originale e ognuno valuti nitidezza complessiva a f. 11 di ottica analogica d'oltre mezzo secolo fa, nonché trama del fondale e non la messinscena
Ps. Ora si è adocchiato (preso ad occhio, sotto controllo) uno Yashica ML 55/2.8 macro cui bontà ne canta(va) Rino Giardiello di Nadir al fine di verificare per “divertimento” il “macro concetto” vs già (in borsa) 35 Macro 3.5 Old Quattro Terzi; e con anello adattatore via Lolli Adriano meccanica (a suo tempo acquistato adattatore Yashica/Contax per l'arzillo Zeiss 50 mm ma innestato su Gloriosa E-1 Olympus originale 4/3 e non già Micro 4/3 che è altra cosa) anche il buon Schneider-Kreuznach 50mm f2.8 Componon-S per ingranditore ma usato per fare macro stellare. E poi? Beh poi verimm' tra l’altro se tiene ragione quel vecchio trombone trinariciuto occhiuto e dispettoso di Vacchiano, e se regge l'America way of life Amazzonica creatura, pifferaio della giostra acquisti verso il Nulla. Il vintage di giovani Yankee scopritori di warm water qui non c'entra Nulla, ancora una
date » 02-10-2023 11:18
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linguaggio pietra, cattedrali esoteriche, catechismo pietra, sacre scritture, democrazia stars and stripes, cancel culture, fotografia digitale, fotografia luce naturale, olympus quattro terzi e 520, ottica olympus quattro terzi 14-54 prima versione, sorti magnifiche capitale, santità & linguaggi,
Immagine ripresa in completo automatismo P ed autofocus in formato originario 4/3 su Olympus E-520 a Iso 400 in luce naturale e di riempimento flash incorporato che non invade la scena, anzi. Ottica il glorioso Olympus 14/54 2.8-3.5 dotato di fuochi mossi da ultrasuoni ancora oggi imbattibile. Ottica prima versione ché infatti ne seguì la II cui poco si sa
Santità & Linguaggi
Un Sant'uomo che un lontanissimo giorno dei Settanta passati incideva a “fresco” scene bibliche su “vile” cemento, che i barbari inglesi chissà perché chiamano “concrete”. Senonché l'altro giorno nel (in)seguire pensieri lungo la strada per l'ora d'aria, come i carcerati i pensieri, di nuovo, senza breviario Don Abbondio/Manzoni mi facevano infilare in Chiesa. Sì, quella del falegname e/o carpentiere Joshef/Giuseppe...mi fermo qui ché conosciamo Scritture e molto altro ancora avversato, guarda caso dal Cancel Culture eterodiretto.
Chiesa? Beh sì la parte esterna, muraria mal tradotta, ennesima, dal Greco biblico che traduce dall'aramaico origine e a sua volta...Occidente fondato così su la “parola” dei soliti grembiulini qui con talare!
Breve il Sant'uomo cui si conosce vita ed opere, in attesa dei miracoli, è un francescano architetto e quand'era in Brasile edificava, costruiva edifici religiosi. Mica uno sprovveduto. La Chiesa, all'epoca dei fatti, aperta alla “filippina” non certo “migrante” quanto in locale parlata, vento e gelo e anche frammisto a neve, perché il concrete affresco bisognava come affresco murario di non essere completamente asciutto, altrimenti più del suo martello-scalpello il Sant'uomo si sarebbe dovuto procurare un martello pneumatico! In archivio Manunzio ci sono immagini in bianconero della sua Opera (maiuscolo d'obbligo senza grembiule, però!) e le mani che, tastando la superficie cementizia, rincorreva il progetto ancor più del bozzetto grafico la sua composizione in capa. Insomma a farla breve ne è venuto fuori un Capolavoro di cinque pannelli più uno del fonte battesimale che richiama passi evangelici, stringati e pertinenti per chi intende il “catechismo”. Lato traslato o come più v'aggrada.
Tutta sta storia per...abituato a vedere l'Opus dalle origini l'odierna neo pitturazione (mi dicono eseguita dallo stesso Sant'uomo) stona e non poco. Anzitutto è come vedere certe ricostruzioni in 3D delle, metti caso, vie e piazze e statue romane che furono: uhm. Pare che se non “pitturi” il bianconero, mettiamola così, i beoti moderni giovani e finti tali ottuagenari analfabeti di andata & ritorno non “capiscono” se non a telecomando il colorato per l'appunto. E l'andazzo (Cancela Culture again?) è oramai la regola. E fateci caso a le ripitturazioni di foto in bianconero, metti Anni Trenta; i treni e le dame che in stazione fine Ottocento non si muovo più a scatti causa il frame-rate dell'epoca, ma passati in un Premiere qualsiasi, rallentano il passo e paiono come al contempo tempo! Una falsificazione che di più non si può. E mica solo l'ambito fotografico tout court. Anche le Scritture, e chiudiamo, vengono ripittate “aggiornate” e falsificate a enne Potenza. E scappato pure il calembour: lato traslato o Landa da dove si scrive quest'ultima perla!
PS. Linguaggi ben altro che l'infantile filastrocca: Emittente-ricevente...nel corpo poco (sopra) s'intende l'edifico sacro; sue malie e sottese liturgie; catechismo di pietra come parietali sacre pitture che lungo lo Stivale ancora oggi “catechizzano” le masse nostrane e con occhi a mandorla. Pensate che la cosa non è circoscritta alle Cattedrali europee soprattutto, infatti i loro codici edificatori sono già vitruviane proporzione esoteriche, richiami, echi. Linguaggio che si concatena ad altri codici, uno per tutti: Caravaggio in ogni salsa corrente pure se aprite il frigorifero alimentare. E i fotografi-cinematografari forse che non usano (linguaggio-luce) Rembrandt mood? Linguaggi, allora, come in sorta di caleidoscopio dell'Occidente tutto, atei compresi eterodiretti, che così si è venuto formando e morente, alleluja
Pss. La Santità non s'acquista ma la si possiede come forza della Natura (Mammasantissima Chiesa, che non ci piace la cosa perché “finita ed immanente” la chiama carisma, o predisposizione che è meglio) ma ci porterebbe molto molto lontano per le sue implicazioni da sconvolgere le “Sorti magnifiche & progressive del Capitale”; alla radice giudaico-cristiana del “besenisse” corrente; la giostra degli acquisti e sangue ad esso immolato da quanti non si piegano “alla democrazia delle regole” Stars & Stripes in salsa europoide
date » 07-03-2023 11:32
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Lavorare stanca
Altroché se è vera la cosa. I provini, quindi, immagine, in overture, traslitterati dall’analogico al digitale terrestre, molto terrestre per chi intende. Passati in codifica binaria, via Olympus E1 del glorioso 4/3 e ottica Macro Zuiko. E uno dice: ma sono “solo” cinquemilioni-di-pixel, che ci farà con questi? Tanto e da non credere una volta traslitterati, ancora, su digitale terrestre e sue malie alfanumeriche. Poi certo un po’ di manico, minimo sindacale, quanto al resto, ecco, la Premiata Ditta Photoshop...Elements. E sentiamo già i gridolini e commenti: uhhh dilettante (!) buhhh come osa e ne scrive pure! Cialtrone! Gente quando avete finito…
Traslitterazione in attesa di creare un catalogo indicizzato, dalla serie: campa cavallo! In attesa, però, ci sono i provini su Ilfobrom (non Multigrade, così un tempo) contatti archiviati numerate etc etc etc. Senonché, già sabato inizio Marzo AD 2023, scremati i negativi codificati, passo successivo l’inversione negativo/positivo per evitare di (non)capirci qualcosa, abituati come siamo a vedere tutto “positivo” corrente: lato traslato e fate come ve pare.
Senza torchietto/bromografo analogico, quando le strisce di sei fotogrammi di negativo venivano messi a contatto con foglio-carta Ilford, viene in aiuto l’utility di Photoshop Elements, nat’ vota. E così messo un foglio Canon Pro Matt nella stampante Canon Pro, il formato A3, eh, avessi voglia a provino bello grande e grosso non già lillipuziani mm 24 x mm 36 originale analogico ma a misura di credit card, via.
Poi il rituale è lo stesso Ieri & Oggi: pennarello rosso per cassare i fotogrammi che non servono, fossero ad esempio fetenzie resusciterebbero, comunque, in Pshop altro che “Lazzaro vieni fuori”. Mira + culi no? Rosso per circoscrivere, in fine, l’inquadratura. E non è finita, sì, perché terminata la stampa inkjet, come per il pane, bisogna lasciare “lievitare” o meglio “secchi” l’inchiostro, giusto ventiquattr’ore. Solo così, infatti, ci si rende conto delle (eventuali) quaglie/errori di traslitterazione monitor/stampante/stampa, o se invece tutto è ok. Intendiamoci dopo più di dieci anni a trafficare, ecco, con la materia vi rendete conto che tutto l’ambaradan tecnico fatto di sonde/spettrografi/colorimetri a pallino e questo e quest’altro serve a niente: esagerato? Beccatevi sto signore che ne dice & contraddice, ché al resto so’ chiacchiere. Ho stampato da monitor per Excel senza calibrazione alcuna…ho stampato il calendario 2023 da Mac (senza profilazione/calibratura se non di default) via Hp Indigo che è na bellezza. I file? Jpeg: Tombola oops, Bingo! Spazio colore CMYK? E quando mai, nel caso richiamato il software della Hp traduce, alla grande, RGB > CMYK. Risultato? Monitor di qua, stampa industriale on-line di là: che dire ancora? Niente. Punto a capo.
Scusi Manunzio ma perché tutta sta storia? Tutto a suo tempo!