manunzio.it logo




Chi offre di più? E uno e due...aggiudicato!

Lo scriviamo a giorni dispari e pure pari che il marchio Leica è tutto tranne che, oramai, un “apparato” fotografico. Si, certo con alcuni modelli, non dico analogico, ma digitale ci si può volendo pure fare qualche scatto, in rigoroso bianconero digitale si capisce. E non siamo a conoscenza se nel nuovo tipo rangerfind c’è ancora, visto il vezzo di toglierlo da un modello e reintrodurlo nel successivo, il tanto vituperato Lcd per riveder gli scatti: che obbrobrio vile e per gente incolta, via. Siamo pur sempre in ansia costante in attesa che Leica decida di togliere pure il sensore: e che sarà mai? L’essenziale e farsi pagare, cosa importa non è dato, con mutuo ipotecario accesso presso banche: Deutsche Bank in odore di fallimento, oops default?
E se non fotografi che ci fai? Interessante quesito delle auction/asta per portarsi a casa il trofeo del caso come certuni che vanno in Afrika (Korps?) sparano a pagamento e si portano a casa, semmai, a testa do lione. Trofeo per trofeo certo una Leica XYZ è meno cruento, e sia.
E della serie L con Panasonic e Sigma Corporation? Del secondo brand, mettiamo subito mani avanti, ché tutto il bene possibile ed immaginabile: ho tre macchine Micro 4/3 cui una bridge. E se ne dico peste e corna, a ben ragione, immaginate le ritorsioni ché sono diventai permalosi i giapponotti + Leica joint. Sì, vero, manca Roma per fare il famigerato trio d’antan: Ro-Ber-To. E sappiamo come è finita nell’Anno Domini 1945 l’Asse italico-germanico-nipponico! La storia insegnerà pure ma non ci sono scolari ma sordidi esseri ripetitivi. I soliti babilonesi alla frutta: Gaza docet ma pure l’Ukraina nun pazzea, anzi.
Dunque anche i ricchi piangono? Ni sennonché è certo che la serie L si trova pure usata (!?) da Leica, dalla serie: che s’adda fa p’ campà. Sic transit gloria mundi. Amen

Ps. Oddio come siamo diventate permalose oh digicamere Olympus. Vero ce ne sono tre stipate (conservate) in pari formato Micro 4|3. Quattro in originale 4/3, e due ancora funzionate “point & shoot” Contente della nomina? Fiuuu...

(Copia & Incolla se vi pare)
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica/Sistema-SL/
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica-Black-Paint/






Ubi major minor cessat

Nove o tre volte tre. Al sodo via non foss’altro che si batte il ferro quando è caldo. Dunque nel precedente, cui si rimanda c’era già la prova provata sempre del Nove che tutto l'ambaradan che ci ammorba, fottografico, è distrazione di massa della giostra per gli acquisti. E poiché qui sul Diary, invece, si cerca di dire (argomentare?) qualcosa su la fotografia, senza raddoppio, ecco che i conti tornano. E cosa? Semplice con i file allegati ai precedenti post richiamati ci si è recati dal Service che tutto fa tranne stampa fotografica: AutoCad. Sennonché anche la cartaccia per Cad risultante l’immagine d’ una pimpante Epson, da chissà quanti anni lì a macinare file e stringhe alfanumeriche, e “buona” l’immagine del set natalizio in cover. Ebbene i colori lasciamo correre, ma la definizione? Da non credere per una stampa cm 40 x60 che va vista a debita distanza, e non lo dice Manunzio che certo non è l’ultimo arrivato, bensì la Pisicologia, che errore non ma si fa notte, e sue regole di visone: prezzolate si capisce.
Sia come sia niente sorprese ché il 24 ML Yashica ha colpito, e affondato: si ma chi? Ma la Munari & Co, affondata con i suoi compari di Loggia e grembiulini del Pensiero Unico. Nove si è detto e Numerologia a parte, dimostra oltre ogni ragionevole dubbio che lo Yashica, via adattatore su Ep-2 Olympus Micro 4/3 è una accocchiata pazzesca.
Vero sotto la Contax (a sinistra) con Zeiss 50 mm a bordo la stampa del file di foglie post precedente; anche qui niente sorprese quanto a dettaglio pur sempre venuta su cartaccia per Cad. E il buon Zeiss 50 mm 1.8 non smente la sua bontà ottica, pur venendo dall’Analogica Era. Viaggiatore del tempo…
Qui termina il trittico o dei due Mondi che non si fanno guerra, bensì in mani sapienti da, non altrimenti, più che buoni risultati ad una frazione di ottiche à la page, per chi pratica la Fotografia che non è stessa cosa del Think-Thak Munari & Co. Anzi se la richiamata fosse onesta, a sto punto, dovrebbe chiudere baracca e burattini lasciare il condominio Myphotoportal e raggiungere un eremo per il resto dei suoi giorni accompagnata da nostra prece, e altro...amen!

Ps. Ne sono trascorsi ben cinquatacinque di anni, più di mezzo secolo c'est très chic, da quando ripresi la prima cerimonia e di battesimo con Rolleiflex e Agfapan 100 bianconero: sembra ieri!




Extrema Thule nostra salus
(Sequel della Ep-2 + 50 mm Zeiss)


Isola immaginaria d’estremo Nord europeo dove trovare albergo in caso di...fantasie medievali o portolani. Dunque l'immagine, va. E perché mai? Primo ché “si è” fotografi e non “avere” questo e quello della compulsiva società forestale: ogni riferimento ad Amazzonica che sia è voluta va da sé. Indi testare a fin di bene non meno come "scrittura", ecco, un vecchio compagno di avventure su corpo digitale. Intendiamoci qui il vetro-ottica è uno Yashica ML 24 mm a f. 2.8 già in pianta stabile su Contax 139 Quartz, gioiellino teutonico analogico.
Ottica autofocus? Ni. Infatti out-door durante lo street (e se la cosa accade, metti caso, in campo aperto si dirà rural photography tout court?) focheggiato su circa tre metri del barilotto a f. 8, allora altro che autofocus. E su pellicola Kodachrome? Stellare accoppiata. Ora dopo anni di “ospizio per vecchietti” via adattatore (si è già scritto) Yashica/Contax su la Ep-2 Olympus come pure Panasonic G9/Gh4 viene che è un piacere, e poi con il suo viewfinder montato, una Leica de facto. Vabbene si ha in borsa anche la Ep-5 e Pen-F Olympus con innestato Zuiko 17 mm f 1.8: Leica che volemo fa?
Certo ”La caratteristica dell'uomo moderno è quella di contraddirsi”. Si dira il solito Manunzio dixit? No, Leonardo Sciascia deputato radicale fra i passi sperduti del Transatlantico/Montecitorio d'antan. Sicché e se nel precedente Zeiss 50 mm si raccomada(va) non oltrepassare il diaframma f 8 causa diffrazione, vuoi tu che Manunzio non valichi oltre? Infatti e oltre le Colonne d'Ercole e senza alcun periglio, a f. 11 di diffrazione di un 24 millimteri che per “magia” diviene un “normale” raddoppio sul Micro 4/3: che dire? I risultati sono quelli che cantano. Cantare? sì, laude...


Link al file originale e ognuno valuti nitidezza complessiva a f. 11 di ottica analogica d'oltre mezzo secolo fa, nonché trama del fondale e non la messinscena


Ps. Ora si è adocchiato (preso ad occhio, sotto controllo) uno Yashica ML 55/2.8 macro cui bontà ne canta(va) Rino Giardiello di Nadir al fine di verificare per “divertimento” il “macro concetto” vs già (in borsa) 35 Macro 3.5 Old Quattro Terzi; e con anello adattatore via Lolli Adriano meccanica (a suo tempo acquistato adattatore Yashica/Contax per l'arzillo Zeiss 50 mm ma innestato su Gloriosa E-1 Olympus originale 4/3 e non già Micro 4/3 che è altra cosa) anche il buon Schneider-Kreuznach 50mm f2.8 Componon-S per ingranditore ma usato per fare macro stellare. E poi? Beh poi verimm' tra l’altro se tiene ragione quel vecchio trombone trinariciuto occhiuto e dispettoso di Vacchiano, e se regge l'America way of life Amazzonica creatura, pifferaio della giostra acquisti verso il Nulla. Il vintage di giovani Yankee scopritori di warm water qui non c'entra Nulla, ancora una





Ottiche digital (ottica 24 mm Yashica al centro, Zeiss Planar 50 mm a destra su Contax) verso analogiche e tutt'altro che sfida pro questo e quello; ricette ottiche di più di cinquant'anni l'un l'altra reggono bene per chi non ha per la testa che minchiapixel e/o risoluzioni inutili e dannose all'immagine finale. La Contax Rts (destra immagine) a mezzo secolo di distanza con suo scatto felpato di classiche tendine a scorrimento orizzontale regge benissimo l'odierno seppure necessita di batteria per funzionare. Retrostante la Yashica meccanica che simile ad Panzer macina ancora fotogrammi senza problemi. Lato opposto le telecentriche Zuiko (camera Pen F e Ep 5) milestone che han segnato e tutt'ora la storia delle fotocamere digitali insieme all'intramontabile “telecamera” Panasonic GH4, pimpante a tutt'oggi



FAMIGLIA ALLARGATA
Mondi diversi l'analogico e digitale, troppo a dirsi per chi quel mondo non sa che è esistito ed in gran prate ripreso in bianco e nero l'anima della Fotografia. Fotocamere tutto d'un pezzo, lato traslato e come vi pare. Pesanti eppure ben disegnate, anzi, per restare alle Contax pare fossero uscite dalle matite (non c'erano Cad all'epoca) della Porsche. Vero o meno anche queste macchine furono “mal comprese” ché imperava Nikon tallonata da Canon che oggi le batte l'ultimo chiodo della bara; Sony manco l'ombra, quando al suo posto la gloriosa (ne ha fatto le scarpe) Minolta cui ceneri l'odierna richiamata. E le ottiche? Era un fiorire di pezzi di vetro, poi tra cui gli Zeiss & Leica a farseli nei propri crogioli, quanto al resto vi provvedeva la Hoya soprattutto a fornire delle buone ricette, ottiche. E a queste si aggiungevano le cosiddette “sotto-marca” impossibile da ricordare tipo Cosina-Petri-Voigtlander e altre che non viene più in mente. Certo insieme l'Olimpo, lassù l'Olimpo le mitiche Ashai Pentax e loro stellari Takumar.
Certo poi la progettazione ottica teneva al fatto che era, qui, il ventiquattrotrentasei cui disegnare il vetro tout court; del tretaquaranta inquadrato per gallerie à la page quando a maggioranza bastava il ventiquattrotrenta. Tranne quella volta che insieme ad altri mattacchioni osammo sfidare le Aquile Zeiss con vetri equivalenti (stessa baionetta) Yashica. E ne tirammo in camera oscura uno stratosferico poster cinquatapersessanta, e lì si vide differenza. Eravamo giovani e mica sapevamo che per legge psico-fisica a distanza di osservazione (non il naso incollato al supporto) pari ad una volta, volta e mezzo la diagonale dell'immagine tutto era/è inutile fra i due vetri: germanico vs. nipponico. E questa regola vale anche oggi per tutto e dimostra l'imbecillità dei minchiapixellisti che corrono dietro a l'ultimo pixel.
E delle ottiche? Capitava a sera di scattare in luce ambiente di lampioni cittadini, senza Noctilux Leica, per strade e manifestazioni sicché la pellicola per di più HP5 “tirata” a milleseicento Asa “equivalente” odierno Iso la Contax & Zeiss faceva ancor bene la loro parte; certo con tempi lunghi e mano ferma. Era allora il Planar de noatri unoesette al posto dell'inarrivabile (money) unoquattro dal centro favoloso e bordi...Non altrimenti, oggi una Photoshoppata qualsiasi con o senza plug-in, eh avessi voglia a “pareggiare” i conti.
E venne il contrordine degli anni Duemila: compagni è l'ora non dei Pavesini, così la réclame d'epoca, ma del digitale terrestre, molto terrestre. Storia recente che le ottiche, c'è l'ha insegnato Olympus con sua progettazione telecentrica dei favolosi Zuiko, che la luce digitale è diversa dal quella naturale, analogica. Olympus delle mirabilie, anche questo “incompreso” a salve eterodirette, in Mondovisione.
Sicché uno dice: 'mbè? Se nonché la bajonetta Olympus/Panasonic tramite robusti adattatori consente a chi ne vuole di “resuscitare” non già Lazzaro delle Scritture, gloriosi vetri qui il Planar, insieme ad un superlativo Yashica (usavano stessa bajonetta) ventiquattromillimetri che si “raddoppia” dato il cosiddetto cropp del Micro 4/3: niente male. Certo l'inizio è un casino per fuochi manuali e diaframmi, casomai assistiti dall'automatismo di questi, però le immagini (file) sono di certo gusto: vintage? Yes very nice e niente niente male. Anzi





Inquietante logo dal tratto robotico del consorzio che fa dell'attacco ottica L Mount il suo interesse strategico


L Mount Uber alles?


Senza dubbio in Era Analogica l'ottica svolgeva ruolo preminente, ora nel digitale è opinabile. Anzitutto in giro, questo è bene, non ci sono più “culi di bottiglia” cui si conserva memoria con gli, allora, universali p' sparagnà (risparmiare) qualche soldo. Oggi sotto “pensiero unico” non più, anche perché i fabbricati di vetro ottico quelli sono da tempo diciamo immemore. Certo poi ognuno si “impasta” il proprio vetro (ricetta) ma sono sottigliezze azzerabili in Pshop ed equivalenti, figuriamoci nel campo movie dove i brand ottici (e consolidati new entry) noti nun c'è trippa per gatti.
Sicché qui dell'Elle attacco consortile e bajonetta si parla. Pana&Leica (Asse Nippo-Germanico come allora, senza l'italietta oggi: la vede voi la trasteverina de noantri presidentessa trottolina di Sorelle d'Italia che da Palazzo Venezia in camicia nera..?!).
Ditte o brand(y) che fan del Full-Frame alias Barnack Leica Code 135 il cavallo di battaglia, certo a dar fastidio anzitutto alle defunte mezzo-formaggio in primis Hasselblad. Ma qui veramente andare oltre si fa compulsiva accademia onanista e nulla più. Anche perché, ancora, la Panà ha la sua linea M4/3 che insieme alla (ex) Olympus odierna Om-System song' (sono) nu babbà: senza se e senza ma per chi capisce. E poi a monitor notereste differenza tra i due Mondi richiamati? E se a debita distanza un seipertre, notate pure differenza fra impaginato Micro 4/3 e L Mount, che di questo si parla? Neanche se si schioda Crist' da la croce! Avanti il prossimo e...consigli per gli acquisti. Mah!


Ps. Qui c'è gente meno male che va in giro con foro stenopeico a far cose egregie. Gente che va per altre vie fotografiche e di tecniche alternative degne di belle&buone fotografie (le Munari tout court aborrono come indemoniate dinanzi crocefisso e aspersorio mentre blaterano in trance di emittente-ricevente-canale...d'Otranto!) Banale questione di manico con qualsivoglia apparato ottico-meccanico-digitale; manico che in italiano genere maschile è, spiace ma è così per la Vestale eterodiretta centrale pensiero unico richiamata e sodale ancelle LGBT+.

Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna, chi non sa insegnare insegna agli insegnanti, e chi non sa insegnare agli insegnanti insegna agli asini raglianti. Vox populi vox dei

Manunzio fotografo sin dal 1969





Ogni promessa è debito compatibilmente con la “memoria”. E togliamoci dal guado. Dunque scrivevamo l'altro giorno del Vario Leica Elmarit 14-50/2,8-3,5 Asph, il vecchio trombone acquistato a buonissimo prezzo: combinazione, sebbene avessi già lo zoom Olympus Zuiko Digitale 14-54mm/ 2.8-3.5 equivalente. Equivalenza per modo di dire,giacché il primo Leica con “motorino” di messa a fuoco, mentre il secondo, Olympus, motore Wave: un fulmine. Lenti dai risultati mirabolanti.
E tornando al vetro Leica l'acquisto è dovuto al fatto che sul barilotto vi è O.I.S stabilizzatore d'immagine, non presente su lo Zuiko-Olympus. Avevamo dei progetti, poi della cosa non se ne avuto necessità, ché nel frattempo con un altro acquisto azzeccato targato “piccola” E-520 sempre Oly, lo stabilizzatore è a bordo corpo macchina, come le nostre due Ammiraglie E-3, evoluzione della mitica E-1, ci ha tolto l'imbarazzo. E a queste i pesi-piuma delle Pen in formato Micro 4/3 ci ha catapultati in altro universo; impensabile quando vent'anni fa, dopo le Camedia Oly, acquistammo proprio l'Ammiraglia di sempre la richiamata E 1 erede di due “prototipi" a nome E 10 e sua evoluzione, che conserviamo con religioso rispetto, E 20.

Ps. Il Vario Leica non nasce per Olympus, sebbene la compatibilità è totale, bensì per Panasonic anch'essa in formato 4/3, successivo Micro via adattatore e si guardi alle mirabilia della serie GH giunta alla sesta generazione, e in nostra dotazione un altro mito targato GH4.
Ottica il Vario che ha due peculiarità: il bottone A, utilizzabile solo sui corpi Panasonic per l'impostazione automatica del diaframma, e ghiera reale a passi di mezzo stop, ma che Olympus emula via software. Un connubio Nippo-Teutonico come un tempo, guarda caso, proprio Leica negli Anni Settanta e sua crisi petrolifera ma non solo, quando armi e bagagli dalla Germania arrivò sino in casa Minolta, eccellente brand (poi pappato a quattro soldi da Sony) e sue Rokkor lens, nonché mitica Srt-101, fotocamera analogica che non ci è stato possibile acquistare ma che ben ricordiamo il feeling solo a tenerla in mano da un amico danaroso, che non capiva assolutamente una mazza di fotografia: potenza, al solito, del soldo, sì del suo babbo!

Pss. Il titolo tutt'altro che peregrino visto le cose sin qui dette è prestito, ecco, dalla partenopea song Duje Paravise. Manunzio non fa mai niente a caso per chi capisce



Senza farla lunga due video di un fotografo che dice cose in buona misura condivisibili, e non solo per la buona reputazione ancora oggi della Mitica Ammiraglia E 1 Olympus QuattroTerzi (odierne digicamere usano il Micro 4/3 lo standard anche della ultima Panasonic GH 6) direi di sempre se riuscite a discernere dal video il grano dall'oglio...insomma c'è di che essere ragionevolmente d'accordo con le “tesi” del videomaker

Copia link e vai...paisà

Sono tornato a fotografare con una reflex Olympus E1
https://www.youtube-nocookie.com/embed/W-pRNu8T3cI

Olympus E1 - Quali progressi tecnologici in 20 anni?
https://www.youtube-nocookie.com/embed/MF8yLROibFw&t=527s



Ps. Da poco e con la commercializzazione della E-5 il frontale, quello che una volta conteneva il pentaprisma delle fotocamere, non porta più la scritta Olympus ciò per le note vicende del Marchio, bensì l'etichetta OM System. Resta e non a caso OM, sigla che negli Anni Settanta secolo trascorso creò un vero e proprio terremoto con le sue “ridotte” dimensione dei corpi macchina a pellicola e non meno, allora come oggi, delle ottiche Zuiko; dovreste ancora vedere la Solms base di Leica, torcersi “man' e pier' ” (espressione per “attacco epilettico indotto” o torcere per contrazione voluta mani e piedi, che significa fuori metafora stizza e del pacco intestinale) all'arrivo della OM-1. E come l'alfabeto non brevettabile quella “emme” fregio delle telemetro per antonomasia (!) la richiamata tedesca ottenne però manu militari (Germania uber alles) ragione da qui l'anteposta O, ma che nel video del nuovo brand è abilmente ricostruita: O(lympus) M(aitani) SYSTEM. Le parole scrisse un grande della Letteratura Italiana del Novecento trascorso, sono pietre ed OLYMPUS-OM-SYSTEM di quelle miliari che segnano la Storia con maiuscola non a caso, per chi intende

Pss. Non so quanto sia stucchevole per voialtri ricordare ogni piè sospinto di Olympus, ma chi ha attraversato il Novecento analogico e gli odierni giorni digitale, sperimentando di tutto o di più senza "suggerimenti" prezzolati, non può che parlare di Olympus come LA fotocamera tout court e suoi eccezionali Zuiko lens secondi a nessuno: Leica o Zeiss che sia e per noi nati con questo ultimo sul fondo della retina fotografica, quanto dire. E della Olympus odierna reincarnazione OM-SYSTEM dalle pagine dei prezzolati "giornalaisti" la parallela esclusione della Saga Camedia, terreno di ampie e molteplici sperimentazioni; tanto per restare in argomento E1 formato 4/3 questa ricalca poco più poco meno le antecedenti Point&Shot E-10 ed E-20, questa si è personalmente testato, e ancora oggi con qualche acciacco regge sebbene sia "solo" un CCD by Kodak 2/3 di pollici!


Olympus? Uber alles, wunderbar!



Immagine di copertina dalla rivista quadrotta che si chiamava E spedita ai possessori di camera, all'epoca E1. La pastosità dell'ingrandimento è per palati fini assai di certo non per “minchiapixellisti”. I passi tonali e piumaggio non denotano traccia di alone, segno del classico Un-saharp mask di Pshop e compagnia cantando. Su la E1 è possibile, altresì, registrare in Raw. Tuttavia i file sfornati in Jpg a 314 Dpi risultano, ipso facto, perfetti per essere immessi senz'altro aggiungere nel flusso, una volta, della stampa detta off-set, cartacea per intendersi.
Click su per avere la riproduzione, via Ep5 Olympus, dell'immagine stampata; anche riprodotta la grandiosità della E1 è senza paragoni, per “solo” cinque milioni-di-pixel.


Post un po' kilometrico, eh. Olympo di nome e di fatto. E iniziare così sembra di stare in quei luoghi mistici. Se non che qui si parla di “attrezzo digitale” E1 che è “dolce naufragar” in questa digicamera che ha scritto una pietra miliare, qui in Evo digitale. E cinquant'anni fa con la mitica OM 1 (l'aggiunta della vocale o fu per la bava di Leica che fece fiamme e fuoco nel vedersi scippata il “marchio” della Bestia o le sue M...a telemetro, qualcosa che di lì a breve, per gli smemori a pagamento eterodiretti, si ritorse contro negli anni dello sgancio oro-dollari allorché la teutonica emigrò armi e bagagli dai “fidi” camerati nipponici della gloriosissima Minolta...) la piccoletta OM1 e seguiti squassò come non mai lo stagno del tran-tran fatto di Nikon (a breve qualcuno dovrà staccarle le macchine che ancora la tengono ancora in vita) e la fuori squadra Canon, che solo a ripercorrere gli Anni dal '70 in qua...un'altra volta.
E1 non da meno ha rotto i c...olori al binomio CaNikon (Sony è un impasto di ferraglia e silicio, nobile quanto vuoi, pur sempre senza anima come i correnti giorni, e poi nata sulle ceneri della gloriosa Minolta: Srt 101, docet) con il suo quadrotto neo standard 4/3 che i cosiddetti “fotografi” han capito poco e riviste prezzolate insuflatori**a sostegno, non allarghiamo la cosa al M4/3 che realmente poi non ce ne per nessuno: i senza specchio, ecco, sono un plagio dei Corpi Olympus & Panasonic.


La doppia pagina non ha bisogno di commenti: siamo a circa 280 x 530 mm di immagine senza sharp alcuno, e qui a dir vero un lieve un-sharp avrebbe più che giovato. Tuttavia l'immagine come insegnano i “sacri testi” (chi?) va guardata, nel caso, quantomeno a braccia tese e distante dal proprio nasino. Clik su per avere la riproduzione, via Ep5 Olympus, dell'immagine stampata; anche riprodotta la grandiosità della E1 è senza paragoni, per “solo” cinque milioni-di-pixel

Permettete un attimo ché non siamo prezzolati. La Panà ha il formato completo full-frame in partenariato con la Bestia Leica (non ci ha mai scaldato il cuore sin dai tempi della reflex Leica SL anni Settanta, divisione poi completamente smantellata visto prezzi e cazzate tecnologiche, e oggi tutta la serie R ossia classica reflex a specchio, le trovate a poco più di una buona fumata di sigarette ottiche comprese; cuore poco riscaldato anche, infine, dalla serie M tipo M6) e l'eccellenza Sigma (e suo poco “capito” Foveon (battaglie e nel retropalco di Logge massoniche e la cosa si fa lunga da non dirsi...altro che marketing!). Triangolo Panasonic-Leica-Sigma nel pompare il formato L Mount Alliance o full-frame. Contenti loro per la scalata ai vari residuali bellici d'antan alias Hasselblad (ex) Mamya odierna Capture-One.
Sarà ma il menare altro che ménage, ecco, triangolare...alla fine non tira più. Infatti, non si spiegherebbe quel gioiellino a nome GH6 (noi in borsa abbiamo un altro mito, GH4 fianco a fianco con la Pen F e non la finiamo più: vero Eugene Smith?). Ma la GH6 è in formato M4/3 erede diretta con lo standard 4/3, e il cerchio si chiude amici belli, minchiapixellisti cui termine non più in uso da un po' qui rinfreschiamo il “neologismo” coniato dal vulcanico Manunzio (stavo e malamente per scrivere sulfureo e noi con Il Diavolo-Market mai fatti atti pattizi, sottoscritto con sangue vero!).
E1 a finire che la francese rivista, cui ero abbonato perché capisco il francese studiato nei mitici Sessanta del secolo trascorso (invano?) Chasseur d'Images, metteva paro paro allo stesso livello con le allora “sei minchiapixel” e con una foto su due pagine da leccarsi i c...osì, sì, i baffi che non veniva parola!
E1 da “solo” cinque megapixel di grandezza da urlo (si ricorda una stampa “domestica” prodotta su carta Fabriano, da altro mostro sacro di stampante a nome Hp 1220 C...dove la consonante è da leggersi tripla: Color e con i Contro C...)

**insufflare
v. tr. [dal lat. tardo insufflare, comp. della prep. in «sopra, dentro» e sufflare «soffiare»], letter. – 1. a. Soffiare sopra o dentro: i. l’alito (o assol. i.) su un catecumeno, sul battezzando, sull’olio del crisma, come cerimonia liturgica; e con uso intr. (aus. avere): i. in uno strumento a fiato, in un palloncino di gomma, in una vescica. b. Introdurre aria in una cavità del corpo umano a scopo diagnostico o terapeutico: i. ossigeno nei polmoni di un neonato. 2. fig., raro. Ispirare, destare, far nascere in altri: insufflandole un vigore fittizio (D’Annunzio); i. odio, sospetti; i. il dubbio in qualcuno, con insinuazioni, con parole coperte, con subdola opera di persuasione. Treccani online.


Prestate attenzione a user66396 el “zorro” nottetempo alias...Manunzio
https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=olympus_e1

Chasseur d'imagines
https://www.chassimages.com/forum/index.php?topic=316586.0

Olympus E-1 first Olympus Dsrl, 5MP, launched 17 years ago
https://robinwong.blogspot.com/2020/07/olympus-e-1-first-olympus-dslr-5mp.html

Sono tornato a fotografare con una Olympus E1
https://www.youtube-nocookie.com/embed/W-pRNu8T3cI



Fatti non pugnette...Ciavoli dixit

Il Tempo Galantuomo è. Sempre. Ovvietà per modo di dire se si pensa che nel Libro di Qoelet o Ecclesiaste (Vetero testamento) c'è quella “filastrocca” che vuole: c'è un tempo...Insomma cosa nota a chi è un filino sopra la media dell'imbecillità, e ça va san dire se ne distacca per l'appunto.
Sia come sia nel video sottostante pescato al solito in Rete c'è ne da squisita prova: Galantuomo Tempo. Anzitutto una osservazione o meglio un paletto: chi si crede (pretende?) un fotografo non dovrebbe portare al collo nient'altro che Olympus, brand che attraverso vicissitudini azionarie non ha smesso, tuttavia, alcuna feature che l'han reso stellare; non solo dagli Anni Settanta secolo trascorso con l'incredibile saga OM-1, ma anche prima sempre per chi pratica la fotografia come categoria dell'anima, e si pensi al “mezzo” formato Pen-F su pellicola 135 codice che identifica il “full frame” 24x36, si, però di Oskar Barnack memoria e la finiamo qui.
Olympus categoria dello spirito, e sue stratosferiche Zuiko lens non ce ne è per nessuno, e qui torna la headline e non vado oltre: intelligenti etc. Ecco.
Ora c'è il malvezzo (altrimenti come una puttana riesca e adeschi il cliente merlo?) di sfornare ogni ventiquattro ore (ha stato Putin pure questa?) un ottica extra luminosa che buca la notte, e non si capisce a che pro se esistono e da tempo i visori notturni!
Orbene Olympus dai mitici Zuiko finalmente in versione fotografica seria, zoom a max f 4 d'apertura. Basta e ne avanza per fare fotografie non...pugnette

M.Zuiko 40-150mm f4 PRO, the BEST OM System Lens yet? - RED35 Review


NB. Poiché Youtubb' rompe i cabasisi con i collegamenti, un copia/incolla/link riga precedente su vs browser preferito e provatevi a leggere il post



Ps1 Da tempo “immemore” fotografiamo con un “piccolo tubo” a nome Zuiko Digital 12-50 mm, f 3.5-6.3 Ez ed Msc con possibilità Macro da paura e, tramite stacco su obiettivo, anche la possibilità di zoom manuale e/o elettrico per video che è una figata! Se poi voglio “fare” il fotografo avec allure...sul corpo della Oly EM-2 (in borsa ci ho una Ep-5 e quel gioiello a nome Pen-F or The best of best) tramite adattatore universale via Amazon (il dedicato Oly le schifiltose camere citate non va proprio giù, roba da matti!) 4/3 su Micro 4/3 le più “perforanti” ottiche 4/3 e Macro di più di vent'anni fa. Stellare Olympus.

Ps2 Per qualche im...belle che si trovi a leggere su Olympus tout court, si rassicuri se al collo (macina di pietra delle Scritture?) ci ha una Nikon-Canon-Sony-Fuji...così come in Era analogica si è provato pressoché ogni brand, anche meno noto, pari bontà per prova provata si riscontra nei sopra citati marchi. E ci mancherebbe. Ma Lady & Gentleman Olympus ha una Mistica&Malia ineguagliabile per chi brandeggia già ogni tipo di fotocamera (e banco ottico) sin dal 1969: scusate se è poco!

Ps3 E non c'è due...il 90% per cento dell'archivio digitale di Manunzio, ecco, è il prodotto di Point&Shot Olympus: Camedia 5060WZ, C 8080 stellare e la mia piccola “Leica” al secolo C-5050 con ottica 1.8 da brividi. Lillipuziana camera usata pure da certo Alex Majoli della Magnum Agency: per cortesia non fatemi scrivere (incazzare no?) sempre le stesse cose!

Ps4. Vabbene c'è stata una piccola protesta da parte...delle altre Olympus Pro in borsone, ossia E-1 The Immortal 4/3 la E-3 e la piccoletta E-510 tutte versione standard 4/3. Ecco accontentata il resto della ciurma...oh mamma mia!



Suggestioni videografiche

Una monarchia forse diarchia in campo foto-videografico o di quelle camere de facto telecamere a tutti gli effetti: che sia Canon o Sony e zitta zitta Panasonic (che fa anch'essa brodcast camera) l'orizzonte e’ questo, certo anche altri brand(y) ci provano o han ritagliato un loro ecosistema. Certo ci interessa poco la cosa poiché biologicamente fotografo e che mal si adatta ogni volta che deve “girare” qualcosa, diverso è stato con le Arriflex e documentari per la Rai.
E poi tutto finisce a tarallucci e vino formato smartphone, proprio così la classica montagna a partorire non già topini quanto moscerini. Ah dite le televisioni domestiche? Ma per cortesia non fateci perder tempo!
Video-camere e come si sceglie sceglie oramai questioni di “mi piace” questo o “non “ mi piace codesta, in stile binario alla facebook: progresso, poi se uno ha manico si vede, letterale. Certo se uno ci ha in testa forse non tanto una storia bella e pronta e struttura, anche qualcosa che veleggi su le ali della fantasia può assurgere a “film”! Oddio sparata grossa?
https://my.olympus-consumer.com/blog/b/photography-journal_it/posts/making-a-movie-with-the-om-d-e-m1x


”Parliamoci chiaro, non esiste la camera perfetta, almeno per me. Probabilmente non è quello che ci si aspetta di leggere in un articolo su una fotocamera Olympus, ma permettetemi di spiegare. Come regista e produttore, credo fermamente nel fatto che la storia venga prima di tutto. Non importa quanto meravigliosa o tecnicamente perfetta sia un'immagine, non avrà mai lo stesso impatto di una che riesce a raccontarti una storia. Credo che ogni singola storia meriti di essere raccontata con la forma espressiva e con gli strumenti che la valorizzino al meglio. In questo senso, una camera può essere sia un aiuto che un ostacolo. Vi spiego il perché. Come regista, lavoro con un'ampia varietà di stili e di soggetti. Alcuni sono grandiosi ed epici, altri fragili e belli, altri ancora crudi e realistici. Ogni storia può essere raccontata al meglio da una camera diversa”



Ps. D'accordo su l'impostazione quanto alla “macchina” mi pare e da buon fruitore Olympus un po' pompata stonata e fuori luogo (tutti tengono famiglia purtroppo) che il brand sia capace è un conto ma nel ecosistema e odierno Micro 4/3, eccezion fatta per il Full frame L, la Panasonic non ha rivali in casa e fuori si fa valere con la sua già eccellente linea GH con ottiche su disegno Leica con cui sparte joint-venture da mo'
search
pages
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.manunzio.it/diary-d

Share on
/

Chiudi
Close
loading