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Nati non foste...
Se tutto va a smartphone (alcuni vogliono pure il ritocco/manipolazione come i grandi fotografi, che usano però Pshop-Lightroom-CaptureOne à la page e temerari Wilber/Gimp; tacendo di quei altri del montaggio audio-video francobollo però in streaming!) la cosa è tragica “per l'ampiezza dell'entrata” sempre così il Poeta. E allora mettiamola in più riprese ché la cosa è lunga, articolata da smontare quel che resta del simulacro giostrante, ecco, e dar scacco alla Munari & Sodali, funzionale al Sistema.
Dunque l'attrezzature, qui in sorta di “still-life” pur sotteso, dall'analogica pellicola a digitale, sorta di scanner più flessibile d'un flat Epson (che a dir vero sul formato seipersei negativo bianconero se la cava molto bene, così verificato de visu: vero Pippo?). E questa: la “stabilizzazione” a due-tre-cinque assi ottico-meccanica, va disabilitata altrimenti è un po' come tenere il piede sul pedale del freno pur avendo già tirato la “martellina” del freno a mano. Poi certo se uno si diverte, perchè no.
Stativo, allora, qui in immagine cover o tre-gambe da tavolo su cui ammorsata ganascia, oops clamp della Manfrotto all'interno di essa uno spigot tiene ferma la piatta testa rotante Arcaswiss compatibile su cui aggancia la slitta micrometrica e, finalmente, la fotocamera, che in caso di specie è una Gh4 forse mortificata a far “foto” al posto di splendidi video: è una pietra miliare sebbene la richiamata di Panasonic ha qualche annetto su le spalle.
E sottostante trepier'-stativo uno strano (sinistra immagine cover) tubettino che non si mangia con minestra, zoom 12-50 f.3.5-6.3 che all'esterno con buona luce fa vedere sorci verdi ad ottiche blasonate. E qui una nota doverosa per il trinariciuto Vacchiano che di nome fa Michele (nomen omen) e lo portiamo pari da nascita: mo' capirete la “pasta” Manunzio. Veda “collega” che anche uno zoom, dotato di pulsante macro su la parte sinistra del barilotto, fa cose turche e più che un fatto folkloristico dimostrabile da stampa cm 50 x 70 cui si dirà a tempo debito. Ed a latere del “tubetto” della richiamata cover un pezzo di vetro ottico niente male a nome Yashica ML Macro 55/f 2.8 attaccato alla richiamata Gh4 via solido adattatore/convertitore Yashica/M43. Infine su la Panasonic (destra cover) via adattatore Olympus Old 43 a M43, il plasticotto e peso piuma 35 millimetri macro sino al rapporto 1:1 mentre Yashica si ferma a 1:2, ma che arriva anche oltre con tubi adattatori e, penso, anche montato su soffietto che pisola da qualche parte e con attacco, manco a dire, Yashica/Contax semmai da provare un'altra volta. Fuori campo la “squadra” senza compasso cari grembiulini ad Adenocromo, piccola e tascabile da “muratore” pure, acquistata tanti anni fa non ancora le bolle livella attacco flash odierne circolante l'odierno; che mette a squadra il treppiede-stativo-cremagliera-digicamera. Ah la riproduzione parte da una slide Kodachrome 64 la crème de la crème Analogica Era. Qui finisce l'avventura del Signor Bonaventura...striscia del Novecento passato a miglior gloria, mah!

Ps. Chi l'avrebbe immaginato che Yashica di andata (ottica analogica manuale non autofocus ML 24 mm f.2.8 su Contax e pellicola Kodachrome 64) sarebbe ritornata qui Macro su silicio sensore a chiudere cerchio?





Manunzio...Pontifex Maximus

Vabbè da qualche parte bisogna pur iniziare. Pontifex ante Pontefice di Vaticano Spa Era, ad esempio, Giulio Cesare: oggi siamo modesti! Senonché Ponti-fex è letterale facitore, costruttore di ponte, notori per unire due sponde. Ecco. E qui la cosa si fa prosaica e corretta. Due Mondi 4/3 e M 4/3 in apparenza inconciliabile, sebbene la sostanza è la medesima, e messa (calembour involontario!) in comune dal “tubetto” n. 4, adattatore in pesante metallo marchiato (ex) Olympus odierno OM System: se non è zuppa...
E la cosa funziona bene su le Lumix M4/3 liaison con richiamato brand. Lettera B o mitica G9 Panasonic stra-bistrattata incompresa e maledetta perché non è “cosa nostra” ahh in rapporto 3:2 (che è una armonica, dicono, diversa dal 4:3) e manco Full Frame. Tombola oops Bingo. E su sta storia ci torniamo per nostra prova provata.
E non così per la GH4 lettera C. Qui i “picci” stanno a zero direbbe Bersani. Picci inteso come “ah e però questo, eh quello, ohh quell'altro” la volpe e l'uva di Fedro memoria, via. GH4 Panasonic pietra miliare per videografi e pure fotografi che sanno il fatto loro e al momento opportuno bisognano di “filmini”. E sì proprio l'altro giorno analogico, un sogno impossibile d'avere due in uno: photo & movie quando si girava foto e in Super 8 da funamboli.
E di ritorno, segnati da 1 e 2 via adattatore Olympus (4) un vetusto 40/150 che su Quattro-terzi o Micro fa esattamente focale 80/300 a f.3.5-4-5 ché lo standard Oly-Panà “moltiplica” causa sensore e che, tuttavia, è altra cosa dai tele-converter! Aggeggi questi che una volta erano i “moltiplicatori” di focale, ottiche per chi aveva pochi spicci o niente in tasca e non poteva permettersi ottiche “lunghe” e che i moltiplicatori “allungavi” quello che ci avevi, metti, un 135 millimetri focale massima utilizzata da Manunzio, tranne prestiti generosi tipo tubo da stufa 200 millimetri Zeiss d'un amico danaroso, con attacco Yashica-Contax.
E il (numero 2) da prova provata da 4/3 a M 43 il buon vecchietto Leica Vario ...su G9 va che è...una tartaruga con fuoco auto, in manuale un piacere di altri tempi con in più tutta l'assistenza dei fuochi colorati: non pirotecnici bensì detto Peaking. E pure il vecchio O.I.S lato barilotto è riconosciuto, nel caso di specie, dalla G9 e pure GH4. Se, viceversa, al posto del vecchietto ci azzecchiamo (in foto non c'è ma è quello che ha ripreso la scena a bordo d'una Olympus E-520) all'adattatore il terribile, di nome e molto fatto, Zuiko Olympus Digital 14-54 f. 2.8-35 dal motore ad ultrasuoni che è nu babbà, allora l'auto(s)focus chiamati così fra amici in Era Analogica i primi obiettivi, i fuochi non sono un fulmine originale ma decisamente rapidi circa il Vario Leica, anch'esso nu babbà senza crema, va...
Morale? Tutti a tavola (cavalieri ) d'un Carosello Anni Settanta. Insomma c'è vita oltre la Giostra degli acquisti, e noi Ponti-fex siamo, no? Accatatevill' se trovate l'originale “pontefice” Oly ne esiste un più raro Panasonic per passare da una sponda all'altra senza esborsi, fatto conto se avete “reliquie” oppure vi viene la fregola ben giustificata. E sì gallina...oops ottica vecchia fa più che buon brodo, vere e proprie sciccherie. Manico a parte!

Ps. Non ci provate con adattatori economici, ne abbiamo in borsa, ché non funzionano tranne su corpi Pen 2, ni su Pen 5, zero su le Pen F. Uomo avvisato...

Pss. Tutto l'ambaradan non ci sarebbe se non fosse per la mitica e apripista E 1 Olympus in formato originario Quattro-terzi. Anzi il vecchietto Vario Leica su la E 1 (lettera A e 2) un fulmine stabilizzato a vent'anni di distanza: chapeau!


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