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Privato? Dio incarnato

Spiace assai caro Tremonti (celebre sua arrotata “con la cultuva non si magna”) ex Ministro economico ma all’odierno dell’Aspen Institute, tanto per gradire e agli amici degli amici un ricordo per la fedeltà, come il motto dei Carabinieri “Fedele nei secoli dei secoli”. Amen con l'interrogativo punto, retorico su quel “fedele” a chi?
Ora in quella capitale, ecco, lombarda finito tutto tutto ciò che è imbottigliato, ossia la Milano da bere, mo' cosa ti inventano pur di fare grana? Associazione bene + fiche di donne dedite alla fottografia. Raddoppio del caso ed ampiamente già eviscerato: compà datte na mossa! Ora le nostre “gentil” donne che ti fanno: vanno in giro per la metropoli per antonomasia del Regno Lombardo-Veneto (la vediamo dubbia sta storia del federalismo di noantri)? Fanno shopping conpulsivo? Girano felici festanti ed ebre di “conoscenze” festivallieri, sì, ma notturne? Si fermano ai crocicchi fuori mano, sempre di sera...Niente di ciò e dispiace per loro ruolo, corpo, storico, direi antico, anzi della notte dei tempi. E allora? Oh bella e dove vuole che se lo mettano, alla Totò, la loro capacità di fare denari, vedasi richiamo precedente, e con le immagini formato archivio: bella cosa? Un momento che chi nasce tondo non muore quadro, notte dei tempi e non ci torniamo su, ansimando al parossismo. E le nostre patronesse con cagnolini a seguito detti “uomini” te la tirano dietro con un altro convegno. Si dirà le sorti magnifi + che e progressive del Kapitale (k as killer). None. Stringendo: Pecunia non olet. Mo’ le nostre pontificano a diversi livelli di fattura + azione per chi intende. E di diman non v’è certezza, no? None un’altra le nostre maestre, sempre un passo avanti gli uomini bianchi, ma seguiti da turgidi africani...già pensano di fare cassa con “donazioni”. E lo vedete già negli spot para-televisivi, che pare ma con accezione di sembra, qui a questa landa, per poveri “terzomondisti” esseri e Natale poi non è molto lontano! Alé alla cassa dicono le donne chiuse dentro casa? None in bel open space di dibattito: chi offre di più? In altro post precedente fra i “congiurati” vi è il Maestro G. B. Gardin e suo archivio, e non sa o finge in quale tranello si è cacciato. Il Tempo Galantuomo è. Sempre basta attendere la prossima mossa di queste maîtresse!


https://www.archiviaperti.it/?sender_campaign=dGVply&sender_ctype=email&sender_customer=57APO5R&utm_campaign=Rete%20Fotografia%20%20X%20edizione%20di%20ARCHIVI%20APERTI&utm_medium=email&utm_source=newsletter


NB. Poiché siamo d’altro avviso (son bombarolo come la canzone di De André) il link sottostante ché le vie del “signore” sono infinite. Aspen, poi, forse l’inglese rima con aspide, il “serpente” per chi ha orecchio intenda il numero della Bestia 666, di quei think tank “apartitici” nati l'indomani della Seconda guerra mondiale a livello “eccelso” mica le para-massonerie a nome Rotary & Lions, cui credo, comunque, è veicolare l’anticomunismo viscerale, depopolamento (Covid 19 da ultimo e strane "anomalie" atmosferiche via Haarp & Co)e resto di schiavi Goym secondo gli Ebrei sionisiti. Vangelo del Kapitale in salsa anglo-american-sionista morente a Gaza e Ukraine.

"Aspen Institute for Umanistic Studies» venne fondato nel 1949 ad Aspen nel Colorado da Robert Maynard Hutchins, Gran Commendatore dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, una branca della Side Masonry, l’alta massoneria Britannica. Negli Stati Uniti l’Aspen Institute ha sedi ad Aspen e a Washington, mente in Europa dispone di una rete, costituita in successione, di centri di attività fra loro collegati coordinati. Così nel 1974 venne fondata la sede di Berlino, seguito da quella di Roma nel 1985, con un ufficio a Milano (successivamente anche a Roma); nel 1994 fu la volta di Lione, e per rimanere in Europa, quella di Bucarest nel 2006. Tokyo ebbe la sua sede nel 1998 e Nuova Delhi nel 2004"

https://disinformazione.it/2018/07/22/aspen-institute-italia-il-club-mondialista/





Chi offre di più? E uno e due...aggiudicato!

Lo scriviamo a giorni dispari e pure pari che il marchio Leica è tutto tranne che, oramai, un “apparato” fotografico. Si, certo con alcuni modelli, non dico analogico, ma digitale ci si può volendo pure fare qualche scatto, in rigoroso bianconero digitale si capisce. E non siamo a conoscenza se nel nuovo tipo rangerfind c’è ancora, visto il vezzo di toglierlo da un modello e reintrodurlo nel successivo, il tanto vituperato Lcd per riveder gli scatti: che obbrobrio vile e per gente incolta, via. Siamo pur sempre in ansia costante in attesa che Leica decida di togliere pure il sensore: e che sarà mai? L’essenziale e farsi pagare, cosa importa non è dato, con mutuo ipotecario accesso presso banche: Deutsche Bank in odore di fallimento, oops default?
E se non fotografi che ci fai? Interessante quesito delle auction/asta per portarsi a casa il trofeo del caso come certuni che vanno in Afrika (Korps?) sparano a pagamento e si portano a casa, semmai, a testa do lione. Trofeo per trofeo certo una Leica XYZ è meno cruento, e sia.
E della serie L con Panasonic e Sigma Corporation? Del secondo brand, mettiamo subito mani avanti, ché tutto il bene possibile ed immaginabile: ho tre macchine Micro 4/3 cui una bridge. E se ne dico peste e corna, a ben ragione, immaginate le ritorsioni ché sono diventai permalosi i giapponotti + Leica joint. Sì, vero, manca Roma per fare il famigerato trio d’antan: Ro-Ber-To. E sappiamo come è finita nell’Anno Domini 1945 l’Asse italico-germanico-nipponico! La storia insegnerà pure ma non ci sono scolari ma sordidi esseri ripetitivi. I soliti babilonesi alla frutta: Gaza docet ma pure l’Ukraina nun pazzea, anzi.
Dunque anche i ricchi piangono? Ni sennonché è certo che la serie L si trova pure usata (!?) da Leica, dalla serie: che s’adda fa p’ campà. Sic transit gloria mundi. Amen

Ps. Oddio come siamo diventate permalose oh digicamere Olympus. Vero ce ne sono tre stipate (conservate) in pari formato Micro 4|3. Quattro in originale 4/3, e due ancora funzionate “point & shoot” Contente della nomina? Fiuuu...

(Copia & Incolla se vi pare)
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica/Sistema-SL/
https://classic.leica-camera.com/it/it/lcit/Leica-Black-Paint/






Chi offre di più? Due


“Sei milioni di italiani fuggiti all’estero – Gli iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) al primo gennaio 2023 sono 5.933.418. Si tratta perlopiù di persone provenienti dal Sud (il 46, 5%), in minoranza dal Centro Italia (15,8%) e per il 37,8% dal Nord. Tuttavia nel rapporto si osserva una metamorfosi recente. Se fino a vent’anni fa a emigrare erano ancora persone di origine meridionale che cercavano fortuna Oltreoceano e portavano con sé la famiglia, oggi “la mobilità è caratterizzata da partenze dalle regioni del Centro-Nord dopo, nella maggior parte dei casi, un periodo meno lungo di mobilità interna Sud-Nord”. La terra da cui si fugge di più è la Sicilia, che registra 815mila residenti scappati oltre i confini nazionali al gennaio 2023. Seguono Lombardia, Campania, Veneto e Lazio. Meta prediletta: l’Europa.

A cambiare è anche il volto di chi va via. I residenti all’estero sono mediamente più istruiti e in prevalenza più giovani, hanno tra i 35 e i 49 anni. Rispetto al passato, aumentano le donne in fuga, raddoppiate rispetto al 2006. Sono oltre 2,8 milioni, e costituiscono il 48,2% del totale. Motore della partenza, per tutti, non è più la volontà di “sfuggire da situazioni di fragilità economica e occupazionale – dice il report – ma il desiderio di rivalsa e crescita”. Secondo la fondazione Migrantes,questa è “l’Italia che continua a crescere fuori dall’Italia”

Scarsa attrattività del welfare familiare italiano”: ecco perché i 30enni che vivono all’estero non vogliono tornare
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/13/scarsa-attrattivita-del-welfare-familiare-italiano-ecco-perche-i-30enni-che-vivono-allestero-non-vogliono-tornare-il-rapporto/7351313/


Ps. Il pianificato meticoloso Kalergi piano è come "vasi comunicanti" si svuota da una parte e arriva dall'altra, africani (in)seminatori: mamma tu sei bianca e papà è nero, e io chi sono? Così la bambina "bastarda" a nostra conoscenza diretta. Razza bastarda che è tutt'altro che offensiva: senza Iddio, senza patria, senza diritti, senza niente di niente i neo-schiavi per contrastare l'egemonia inarrestabile se non con redde rationem nucleare cinese e asiatica tout court dei soliti babilonesi arrivati, comunque, al capolinea della cosiddetta "storia" che si sono auto-scritta



Chi offre di più? Uno

Banditore d’asta così chiede alla sala di gente à la page, qui, di apparecchi fotografici d’antan. E lo vedete voi? Siamo all’oggetto per l’oggetto: gingillo/ninnolo/knick-knack che in mano ai collezionisti (sempre sadico-anale secondo le scempiaggini del già psicopatico mitteleuropeo ebreo talmudico represso Freud?) ci sta. Possesso con eventuale retro-pensiero: mo’ l’accatta (acheter/to buy) po’ la rivendo, qui macchina fotografica...Fatterelli che, tuttavia, nulla sparte con la pratica fotografica tutto tondo, anche se si chiama, guarda un po’, Leica. A telemetro e pure a pellicola per il club degli amici degli amici, quei cumparielli e sodale Munari a complemento che vogliono l’eradicazione del genere umano, sott’occhi squisito esempio dei talmudici ebrei vs palestinesi, in diretta streaming.
Uomini costoro del Libro (manco i cani fotocopia cattolici e musulmani) per “normare” il terraqueo, medievale caccia alla volpe e robot qui e lì, ventiquattr’ore su ventiquattro, a far da silenti (!?) servi fino al giorno in cui...e noi non ci saremo a sbellicarci dalle risa!
E il sermone è giunto alla fine: tutto il “resto è noia” cantava il “califfo” con ventre pieno e...palle scariche per chi intende!


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