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Ubi major minor cessat

Nove o tre volte tre. Al sodo via non foss’altro che si batte il ferro quando è caldo. Dunque nel precedente, cui si rimanda c’era già la prova provata sempre del Nove che tutto l'ambaradan che ci ammorba, fottografico, è distrazione di massa della giostra per gli acquisti. E poiché qui sul Diary, invece, si cerca di dire (argomentare?) qualcosa su la fotografia, senza raddoppio, ecco che i conti tornano. E cosa? Semplice con i file allegati ai precedenti post richiamati ci si è recati dal Service che tutto fa tranne stampa fotografica: AutoCad. Sennonché anche la cartaccia per Cad risultante l’immagine d’ una pimpante Epson, da chissà quanti anni lì a macinare file e stringhe alfanumeriche, e “buona” l’immagine del set natalizio in cover. Ebbene i colori lasciamo correre, ma la definizione? Da non credere per una stampa cm 40 x60 che va vista a debita distanza, e non lo dice Manunzio che certo non è l’ultimo arrivato, bensì la Pisicologia, che errore non ma si fa notte, e sue regole di visone: prezzolate si capisce.
Sia come sia niente sorprese ché il 24 ML Yashica ha colpito, e affondato: si ma chi? Ma la Munari & Co, affondata con i suoi compari di Loggia e grembiulini del Pensiero Unico. Nove si è detto e Numerologia a parte, dimostra oltre ogni ragionevole dubbio che lo Yashica, via adattatore su Ep-2 Olympus Micro 4/3 è una accocchiata pazzesca.
Vero sotto la Contax (a sinistra) con Zeiss 50 mm a bordo la stampa del file di foglie post precedente; anche qui niente sorprese quanto a dettaglio pur sempre venuta su cartaccia per Cad. E il buon Zeiss 50 mm 1.8 non smente la sua bontà ottica, pur venendo dall’Analogica Era. Viaggiatore del tempo…
Qui termina il trittico o dei due Mondi che non si fanno guerra, bensì in mani sapienti da, non altrimenti, più che buoni risultati ad una frazione di ottiche à la page, per chi pratica la Fotografia che non è stessa cosa del Think-Thak Munari & Co. Anzi se la richiamata fosse onesta, a sto punto, dovrebbe chiudere baracca e burattini lasciare il condominio Myphotoportal e raggiungere un eremo per il resto dei suoi giorni accompagnata da nostra prece, e altro...amen!

Ps. Ne sono trascorsi ben cinquatacinque di anni, più di mezzo secolo c'est très chic, da quando ripresi la prima cerimonia e di battesimo con Rolleiflex e Agfapan 100 bianconero: sembra ieri!





ZZZ…

Lo still life risente gli ultimi scampoli delle feste natalizie. Da sinistra a destra (cover) la cinquantenne RTS prima versione Contax, massiccia e dal peso molto pro, così una volta. Attaccato il 24 millimetri Yaschica, vetro notevole che condivide con lo Zeiss (al centro 50 millimetri incerottato per l’abbisogna) pari bajonetta per l’interscambio ottico e non solo fra i due brand; in alto lo scatolotto, un buon pezzo di metallo K&F Concept Micro 43 (lato camera) e attacco ottica il richiamato Yashica/Contax. A destra la Olympus Ep-2 con attaccato il 12-50 f. 3.5 che alla massima estensione diventa un “buio” f. 6.3 che va bene per l'outdoor tout court.
L’intabarrato 50 mm Zeiss via adattatore, allora, s’innesta senza problemi alla Ep-2 (provato anche su Gh4). E naturalmente tanto i fuochi che i diaframmi sono da impostare come una volta in Era analogica a mano sfruttando casomai invece della M(anual) l’esposizione A o priorità dei diaframmi.
Sia come sia il 50 diventa magicamente “100 millimetri” per crop intrinseco al formato Micro 43. Ora tutto il, diciamo, fotogramma che restituisce è d'una cremosità molto gradevole; viceversa il “piccoletto” della Olympus ha un "taglio" micidiale. Certo parliamo di due ottiche diverse: lo Zeiss oltre gli anni, ma buona ricetta ottica, serviva il formato 24x36 che non è affatto il FullFrame detto, e si tira notte, no. Progettato per l’Analogico bisogna conviverci con il suo “farsi” anche digitale via adattatore, e ne vale la pena. Altrettanto certo il fatto che su cavalletto, non altrimenti e non sperimentato on street, la Ep-2 + 50mm è “a mort’ sua” uso dire o dell'accocchiata (accoppiamento, sinergia) e gradevole pastosità da gustare.
Infine il fatto che il 50mm Zeiss a diaframma “sparato” qui f. 1.8 non avete bisogno di menar trucchetti in Pshop o l’arzillo Gimp (complicato a dovere ma micidiale nei risultati) ché i bordi, considerato agli effetti pratici che è quel che conta in definitiva, il medio tele “100 millimetri” de facto restituisce dal centro alla periferia dell'immagine un godibilissimo sfocato, o Bokeh che dir si voglia. A diaframmi intermedi lo stesso e sino a f. 8 va che è un piacere, dopo c’è diffrazio. Cosa ottima, metti caso, per il ritratto che, tuttavia, fosse stato su pellicola analogica un filtro (fosse pure un pezzo di calzetta di donna uhmmm) per ammorbidire il volto più che consigliato, necessario. Per chi sa di fotografia (eh Munari) gli Zeiss quanto a "taglio" fuguratevi, e siamo la generazione Rolleiflex e Tessar, sì, il famoso Occhio di aquila quanto dire. E sul digitale, ancora, lo Zeiss da una incredibile pastosità lo si ripete. Quanto all'incartamento, o meglio un doppio paraluce “accocchiato” tanto per il test è tassativo per i riflessi ché la prima lente è quasi raso il barilotto. Tuttavia, non ricordo se il lens flare del caso veniva su pellicola, mai fatto caso e mai a dir vero presente grazie, comunque, a quella rossa T con asterisco a testimoniare per l’epoca di cinquanta e passa anni fa, l'eccellete rivestimento lenti Zeiss.
Ultimo ma non da ultimo il “piccoletto” Olympus usato a paragone (non trovate immagine ma vi basti parola) se la cava benissimo e, s’è detto dal buon “taglio” pur essendo uno zoom e gli Zuiko non sono acqua: vero Leica? E Zeiss & Zuiko fan cose turche!

Link immagine originale senza intervento alcuno sul file, Ep-2 adattatore e 50mm Zeiss, cui si apprezza il "pelo" delle foglie senza maschera di contrasto, un'altra notazione non di poco

Ps. Il richiamo a certi attrezzi, lenti e fotocamere nel post lungi dal costituire pubblicità è “roba” di Manunzio: di sua tasca. Zzz titolato è perché sono, le lenti, con pari lettera Z(eiss) Z(uiko) sempre cose turche riescono ambedue!

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