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Qui lo dico e qui l'annego
Stop and go secondo ciclo...lunare. Feature che se non ce l'hai sei out, ma pure se installato di serie e...
Fuor di metafora, poi mica tanto, uno di quei fattarielli per “abboffare” di pixel che non ci sono ma un algoritmo, appunto abboffa. E il pensiero corre in primis a l'Hasselblad** che porta(va) la “risoluzione” delle sue digitalcamere a duecentomilamichiapixel partendo da quarto (na gazzosa, roba da cantina-osteria per addolcire l'asprigno vino sin troppo popolare a buon mercato).
Sia come sia a noi, e due macchine: Pen F di Olympus che già di suo fa mirabilia, però per essere à la page con il restame moltiplica, non i pani e pesci evangelici, i pixel “slittando” quel tanto da avere su lo stesso spazio, diciamo così, dueminchiapixel al posto di uno di altissima risoluzione. Direte: minchiate? E di questo stiamo parlando: a piene mani.
Sicché oltre la Pen F richiamata l'altra mirabilia, sempre altissima risoluzione, la più che perfetta G9 Panasonic: performate attrezzo. E pure su sta stupenda digicamera, al solito bistrattata con sta storia del fuoco che se ne è già scritto, a riprova che la giostra deve fare ammuina per accalappiare il minchiapixellista. Sia come sia gli ottanta megapixel sempre d'altissima risoluzione: e siamo a tre, a seconda se codifica Jepg o Raw ve li gustate a monitor e lì finisce. Infatti gli scatti, vale per tutte le digicamre e tablefonini, per il 99% terminano su gli schermettini di smartphone: Mela & Andoid che pari sono.
Ora se vi venisse (accidente?) lo sghiribizzo, voglia, di stampare un tascabile (!) seimetripertre con l'attuale tecnologia di stampa, la proboscide naso per vedere i pixel lo dovreste mettere dopo aver sfondato letteralmente la “piccola” immagine; sempre che alcuno ha coscienza e conoscenza di tecnologia nonché, forse soprattutto, di quello strumento a nome occhio (umano?) che poi tanto perforante non è, prova ne sia che in caso di specie a lunghe distanza non capisce (vede) un c...artellone figurarsi il resto. No eh? Provatevi a fare un giretto in autobus, si quell'arcaico semovente, causa traffico, cittadino che vi porta da una parte all'altra della città a modica cifra, e ne siamo stati ossequianti utilizzatori. Bene, dai finestrini, in movimento, distinguereste i pixel a stampa del “piccolo” seipertre e tacer di altre lunghezze di réclame? Se sì siete d'altra dimensione spazio-tempo, forse Marziapuffi, e allora: chapeau. Noi miserrimi bipedi non possediamo ancora mirabilie ibride di rob, tipo Terminator va. E ci si deve accontentare.
Tutta sta cosa e poi? Il solito contrordine compagni: i 'mericani che ci hanno il ballo di San Vito nel loro DNA, devono freneticamente fare e disfare allo stesso tempo. Minchiate, no? Sì...e la fottografia è altra cosa, specie e soprattutto scritto con una sola effe!

Nb. Abboffare, riempire a dismisura. Già fatto cenno altre volte il conio ex novo di Manunzio circa il “lemma” minchiapixel/ista, è dal siculo attrezzo maschile per antonomasia messo, ecco, dentro il vocabolo pixel, che poi sarebbe: P x El esoterico

A load of old pixel shift. Why I just don't care for high-res modes
https://www.dpreview.com/opinion/6915548723/a-load-of-old-pixel-shift-why-i-just-don-t-care-for-high-res-modes

**https://www.pmstudionews.com/x-rite/news-e-colonna-infame/news/hasselblad-h6d-400c-multiscatto-ad-altissima-risoluzionee android,manifesto stradale,olympus pen f,panasonic g9,qui lo dico,hasseb lad digitale


Ps. Scatti ad “altissima” risoluzione si ottengono e bene anche con una banale D20 Canon di qualche anno fa, quando riprodussi e ancora e sempre come un girone dantesco (non ci fu verso a dotarsi, tanto il direttore che suoi lacchè, di un Hd per lo storage!) carte antiche dell'Archivio di Stato di questa landa: banale stitching da impallidire i burocrati ministeriali notori per non capire nulla se non eccellere nell'uso di Excell, sì, money brevi manu: mazzetta. File “cucito” e serviti per l'abbisogna. Al riguardo un imbecille professore, ci teneva oh se ci teneva come una Munari qualsiasi, d'una associazione “culturale” cittadina richiedeva da pappagallo: Tiff a 300 Dpi. E non c'era verso di fargli capire altro, per tacere di quel bestiario pascolante nelle tipografie. E fra bestie ci si capisce!


L’immagine per essere trattata ci vorrebbe un trattato, ben altro che gioco di parole. Un losco figuro forse Android stile Blade runner, insignificante, fa da sfondo e tiene con discreta nonchalance, stile Leica sotteso mica tanto, la Fuji X 100 VI già in codice: X numerale latino per dieci, la scritta “rossa” di sapore sulfureo, sempre in latino sta per 6. E allora 10 x 100 x 6 kabalistico? Resta l’immagine centrale del robot umanoide che punta l’occhio, in questo caso il destro diciamo “reale” bensì chi osserva è il “sinistro” di nome e di fatto: occhio di Horus, sì, identico al triangoloso occhio-veggente su l’One-Dollar. Espressione mortuaria che di più non si può, stemperata dalla “donna” in bianco sporco virginale che più di mostrare la coscia di prammatica, con tanto di pilu, ne mostra la sola rotula. Forse per brodo di “coltura”

Noi della AGL (Agenzia Giornalistica Lampo) su la Main Street, qui da dove si scrive, oltre le immancabili Rollei biottiche, usavamo Fuji precisamente la BL 69, una tascabilissima seipernove. Tascabile come può esserlo un piccolo carrarmato!
Il fatto che fosse già una cartolina a contatto (caricata con negativo bianconero Agfapan) di notevole formato più per banco ottico (ed alcuni tramite adattatori sostituivano la classica seinove o singola negativa ma pure diecidodici formato) da farci i manifesti stradali veniva presa per la sua ratio non meno di poter montare (!) ottiche grandangolari. Naturalmente tutta sta bestia l’usava il “Baffo” in boss della Foto-Lampo (Agenzia, sì, ma anche e soprattutto di cerimonie).
Certo non era, la visione, discreta di un H. C. Bresson (sua inseparabile Leica) quanto un arma letale puntata contro, la Fuji BL.
E sin qui il solito pistolotto dei tanti “t’arrcuord’” o amarcord che furoreggiano di sti tempi pre-elettorali, locali nazionali continentali galattici e verso l’Infinito ed oltre…? No certo, la storia potremmo, ecco, insegnarla (Manunzio è pur sempre, curriculum, an Elmentary Teacher!) solo che non ci sono scolari, o meglio i finti tonti là fuori, a telecomando ante Sanremmo, post Sanremo a tutte le ore giorno and night: quieta non movere et mota quitare, no? Ni.
Sia come sia, certi ricordi basta zacchete associ nome, foggia (minuscolo e non è pugliese) l’inquadratura e pose. Cadaveriche quanto basta, mortuarie da non dirsi, da Dea Madre coloured finta viva. Evviva! E non si capisce, infine, in cosa e soprattutto perché uno debba spendere quasi duemila-euro per portarsi a casa (obitorio?) un trofeo che tutto serve, oramai, tranne che fare (?!) immagini. Accatatevill’? No Sofì** grazie assai avimm’ già dato!


** accattatevill’, compratelo, così Sofia Loren che in uno spot pubblicizzava prosciutto: mo’ cotto o crudo che sia sempre su gli occhi (sì, certo anche altri distretti anatomici, casomai arrotolati e con un po’ di burro in punta...ci siamo intesi) finisce. E con belle fette su gli occhi del caso sai che vista: alla cassa, via!

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https://fujifilm-x.com/en-us/products/cameras/x100vi?utm_campaign=EID_X100VI_launch&utm_medium=email&utm_source=adestra

Ps. Nell'inquadratura verticale della réclame nipponica Fuji la Dea Madre, abbronzata di prammatica e non si può dire altrimenti ché si finirebbe in tribunale e/o gogna mediatica Urbi et Orbi, la manina tiene la digicamera, in volteggio acrobatico, come qualsiasi imbecille il suo smartphone. E meno male che su la Rete ci sono tutorial circa il "dettaglio" da ottenere in più dallo scatto (acrobatico). Senza dire che con sistemi anti-gravitazionale in essere (vedi soggetto volante durante riprese Formula Uno in, pare ricordare, Germania) con un tocco di voce "Ehi Siri scattami, brevi manu, a mezz'aria sta foto mentre poi visto che ti trovi me lo porteresti, sì, l'affare gocciolante, a fare pipì...che sono occupato per altre cose più (sic) importanti?"




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Sony is the Most Popular Camera Brand Among Average Japanese Users




Nati non foste...
Se tutto va a smartphone (alcuni vogliono pure il ritocco/manipolazione come i grandi fotografi, che usano però Pshop-Lightroom-CaptureOne à la page e temerari Wilber/Gimp; tacendo di quei altri del montaggio audio-video francobollo però in streaming!) la cosa è tragica “per l'ampiezza dell'entrata” sempre così il Poeta. E allora mettiamola in più riprese ché la cosa è lunga, articolata da smontare quel che resta del simulacro giostrante, ecco, e dar scacco alla Munari & Sodali, funzionale al Sistema.
Dunque l'attrezzature, qui in sorta di “still-life” pur sotteso, dall'analogica pellicola a digitale, sorta di scanner più flessibile d'un flat Epson (che a dir vero sul formato seipersei negativo bianconero se la cava molto bene, così verificato de visu: vero Pippo?). E questa: la “stabilizzazione” a due-tre-cinque assi ottico-meccanica, va disabilitata altrimenti è un po' come tenere il piede sul pedale del freno pur avendo già tirato la “martellina” del freno a mano. Poi certo se uno si diverte, perchè no.
Stativo, allora, qui in immagine cover o tre-gambe da tavolo su cui ammorsata ganascia, oops clamp della Manfrotto all'interno di essa uno spigot tiene ferma la piatta testa rotante Arcaswiss compatibile su cui aggancia la slitta micrometrica e, finalmente, la fotocamera, che in caso di specie è una Gh4 forse mortificata a far “foto” al posto di splendidi video: è una pietra miliare sebbene la richiamata di Panasonic ha qualche annetto su le spalle.
E sottostante trepier'-stativo uno strano (sinistra immagine cover) tubettino che non si mangia con minestra, zoom 12-50 f.3.5-6.3 che all'esterno con buona luce fa vedere sorci verdi ad ottiche blasonate. E qui una nota doverosa per il trinariciuto Vacchiano che di nome fa Michele (nomen omen) e lo portiamo pari da nascita: mo' capirete la “pasta” Manunzio. Veda “collega” che anche uno zoom, dotato di pulsante macro su la parte sinistra del barilotto, fa cose turche e più che un fatto folkloristico dimostrabile da stampa cm 50 x 70 cui si dirà a tempo debito. Ed a latere del “tubetto” della richiamata cover un pezzo di vetro ottico niente male a nome Yashica ML Macro 55/f 2.8 attaccato alla richiamata Gh4 via solido adattatore/convertitore Yashica/M43. Infine su la Panasonic (destra cover) via adattatore Olympus Old 43 a M43, il plasticotto e peso piuma 35 millimetri macro sino al rapporto 1:1 mentre Yashica si ferma a 1:2, ma che arriva anche oltre con tubi adattatori e, penso, anche montato su soffietto che pisola da qualche parte e con attacco, manco a dire, Yashica/Contax semmai da provare un'altra volta. Fuori campo la “squadra” senza compasso cari grembiulini ad Adenocromo, piccola e tascabile da “muratore” pure, acquistata tanti anni fa non ancora le bolle livella attacco flash odierne circolante l'odierno; che mette a squadra il treppiede-stativo-cremagliera-digicamera. Ah la riproduzione parte da una slide Kodachrome 64 la crème de la crème Analogica Era. Qui finisce l'avventura del Signor Bonaventura...striscia del Novecento passato a miglior gloria, mah!

Ps. Chi l'avrebbe immaginato che Yashica di andata (ottica analogica manuale non autofocus ML 24 mm f.2.8 su Contax e pellicola Kodachrome 64) sarebbe ritornata qui Macro su silicio sensore a chiudere cerchio?




A chi il boudoir? A noi!

Vabbè d’altra epoca il detto solo l’abbiamo attualizzata e anche perché qualcosa bisogna pur scrivere: vuoi mettere? Eccone di calembour: n’est pas? Oui. Insomma a dirla tutta nun si sa chi bouduareggia di più se la fotografa...o la fotografata...cui volto è pettinatura richiama arie dei Trenta/Quaranta anni del secolo alle spalle: intrigante. Insomma un bel corpo in luce/controluce naturale minimalista quanto basta, di buon gusto e di sti tempi infami... Très chic mes amis!

Ps. Una volta i "fotografi" che il Cancel Culture non ce sta simpatico e li eliminano, almeno erano vestiti, adesso la Dea Madre che fa tutto da sola (autoerotismo compreso) si sveste per essere in "intimità" con la situazione...e non dite che è il solito Manunzio che il giochino mica tanto velato erotico (stessa specie e non s'aggiunge altro) l'ha capito

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R'makina

C’era quel tale artista (Piero Manzoni) che vendeva la sua merda in scatoletta dal contenuto netto gr. 30: chissà chi le avrà mai comprate (gustata?) firmata e griffata!
Sia come sia l’importante "è finire" come cantava Mina (noi vi aggiungevamo il coro dalle brandine serale della camerata di naja, servizio militare che sembra ieri cinquant’anni fa) e finire per finire, botti non ancora di Capodanno: danno del capo? Sta di fatto che per fare besenisse, la scatoletta in caso di specie non serve più o meglio...e fotocamere retrò, c’est plus chic.
Sicché se prima del digitale molto terrestre, era contr’ordine compagni che l’America manu militari pretende: buttate le analogiche. L'odierno ri-contrordine, compagni, daje, buttate un pochino le digicamere e comprate, sempre manu militari, le analogiche in ogni salsa. Ritorno motivato, sempre loro, dei giovani yankee analfabeti: ameri + cani. Un ‘altra del solito Manunzio in vena prenatalizia? No e che c’è un sole da primavera anticipata, anticipo continuo d'ogni cosa, come fra una settimana saldi di tutto di più con ancora in gola il panettone incartato ma salatissimo a “dané”. E ci spetta la deregulation tombale & finale delle tariffe energetiche del Mercato/Mercimonio delle mirabilia! Proprio così, in chiusura: Franza Spagna, merda richiamata, purché se magna. Infine dal primo gennaio prossimo Anno Domini Duemilaventiquattro arrivano i BRICS++, ossia l’Umanità o “Dané” che si fottono in sol boccone dollari ed euro messi insieme: capirete così di Gaza dopo la scornata dell’Ucraina. Il Mondo non è più come una volta, spiace è così babilonesi del debito. Allah Akbar, ecco!

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Spud - A self-contained scanner cam
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Di tutto di più
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Ps. I soliti Kickstarter per allodole, come dire la signora di strada che alzatasi la gonna e mostrato il pelo, che nero cantava Lucio Dalla in romantico blues, beffarda chiosa “non te la do” come pure ebbe a ricordare la Santanché vs. il Cavaliere (senza cavallo e pure azzoppato)

Pss. R ‘machina è (tradotta) la macchina in aviglianese, comune a due passi...di Vichinghi: proprio così di pelo rosso come la cassiera del Market stamani: sì, risponde però in italico idioma, i nonni. Ora se immaginate che la “coniuge” ha sangue di quella razza (si dice così per indicare più che altro il family name o discendenza tout court) lì, aviglianese, e pure una cognata...la gramigna d' sti ‘viglianese, teutonici cap’ tost’ (da rivaleggiare cu' i calabres') Crucchi forse al seguito di Federico II di Svevia da Jesi e nipote di Barbarossa, germanico; allora, avessi voglia!




Manunzio...Pontifex Maximus

Vabbè da qualche parte bisogna pur iniziare. Pontifex ante Pontefice di Vaticano Spa Era, ad esempio, Giulio Cesare: oggi siamo modesti! Senonché Ponti-fex è letterale facitore, costruttore di ponte, notori per unire due sponde. Ecco. E qui la cosa si fa prosaica e corretta. Due Mondi 4/3 e M 4/3 in apparenza inconciliabile, sebbene la sostanza è la medesima, e messa (calembour involontario!) in comune dal “tubetto” n. 4, adattatore in pesante metallo marchiato (ex) Olympus odierno OM System: se non è zuppa...
E la cosa funziona bene su le Lumix M4/3 liaison con richiamato brand. Lettera B o mitica G9 Panasonic stra-bistrattata incompresa e maledetta perché non è “cosa nostra” ahh in rapporto 3:2 (che è una armonica, dicono, diversa dal 4:3) e manco Full Frame. Tombola oops Bingo. E su sta storia ci torniamo per nostra prova provata.
E non così per la GH4 lettera C. Qui i “picci” stanno a zero direbbe Bersani. Picci inteso come “ah e però questo, eh quello, ohh quell'altro” la volpe e l'uva di Fedro memoria, via. GH4 Panasonic pietra miliare per videografi e pure fotografi che sanno il fatto loro e al momento opportuno bisognano di “filmini”. E sì proprio l'altro giorno analogico, un sogno impossibile d'avere due in uno: photo & movie quando si girava foto e in Super 8 da funamboli.
E di ritorno, segnati da 1 e 2 via adattatore Olympus (4) un vetusto 40/150 che su Quattro-terzi o Micro fa esattamente focale 80/300 a f.3.5-4-5 ché lo standard Oly-Panà “moltiplica” causa sensore e che, tuttavia, è altra cosa dai tele-converter! Aggeggi questi che una volta erano i “moltiplicatori” di focale, ottiche per chi aveva pochi spicci o niente in tasca e non poteva permettersi ottiche “lunghe” e che i moltiplicatori “allungavi” quello che ci avevi, metti, un 135 millimetri focale massima utilizzata da Manunzio, tranne prestiti generosi tipo tubo da stufa 200 millimetri Zeiss d'un amico danaroso, con attacco Yashica-Contax.
E il (numero 2) da prova provata da 4/3 a M 43 il buon vecchietto Leica Vario ...su G9 va che è...una tartaruga con fuoco auto, in manuale un piacere di altri tempi con in più tutta l'assistenza dei fuochi colorati: non pirotecnici bensì detto Peaking. E pure il vecchio O.I.S lato barilotto è riconosciuto, nel caso di specie, dalla G9 e pure GH4. Se, viceversa, al posto del vecchietto ci azzecchiamo (in foto non c'è ma è quello che ha ripreso la scena a bordo d'una Olympus E-520) all'adattatore il terribile, di nome e molto fatto, Zuiko Olympus Digital 14-54 f. 2.8-35 dal motore ad ultrasuoni che è nu babbà, allora l'auto(s)focus chiamati così fra amici in Era Analogica i primi obiettivi, i fuochi non sono un fulmine originale ma decisamente rapidi circa il Vario Leica, anch'esso nu babbà senza crema, va...
Morale? Tutti a tavola (cavalieri ) d'un Carosello Anni Settanta. Insomma c'è vita oltre la Giostra degli acquisti, e noi Ponti-fex siamo, no? Accatatevill' se trovate l'originale “pontefice” Oly ne esiste un più raro Panasonic per passare da una sponda all'altra senza esborsi, fatto conto se avete “reliquie” oppure vi viene la fregola ben giustificata. E sì gallina...oops ottica vecchia fa più che buon brodo, vere e proprie sciccherie. Manico a parte!

Ps. Non ci provate con adattatori economici, ne abbiamo in borsa, ché non funzionano tranne su corpi Pen 2, ni su Pen 5, zero su le Pen F. Uomo avvisato...

Pss. Tutto l'ambaradan non ci sarebbe se non fosse per la mitica e apripista E 1 Olympus in formato originario Quattro-terzi. Anzi il vecchietto Vario Leica su la E 1 (lettera A e 2) un fulmine stabilizzato a vent'anni di distanza: chapeau!




Anche nella materia rimane infuso un verbo…
Gerard de Nerval, Versi aurei



Omologati? None e per banale costatatio, diciamo così, tecnico. Infatti, qui sempre di fotografia si chiacchiera, ci si prova. E dunque sì, le ottiche che ci danno (dannazione?) una visione prospettica differente fra, mettiamola così, grandangolo e tele. Non osiamo dire si tratti di scritture, per carità che il minchiapixellisti potrebbe offendersi. E allora vai con il politcally (in)correct. D'accordo messa così pare il solito Manunzio, se vi accontentate: che dire? De gustibus. Ma non a caso si parla di ottiche, e se a queste aggiungiamo la categorie dei “quasi vicini” o detti macro, il campo s'allarga che pare un ossimoro! Tutt'altro e seguite la cosa. Tecnicamente il macro stringe il campo e vabbene, fatto ottico è. Tuttavia la sottesa eppur parallela creatività, che non si compra da McDonato, ecco, si allarga grazie alle restrizioni fisiche dell'ottica macro tout court: anche le semplici letti addizionali pur parente povero dei blasé apparati macro veri e propri lo sono. Un Mondo lo si scrive in maiuscolo non a caso, se è vero che ne esistono di infiniti e senza scomodare Giordano Bruno et simila.
Sicché spostando una pianta in soggiorno (luogo perfetto dei delitti di Manunzio) e sistemata la digicamera sul quello strano trespolo fatto già segno in precedenza, complice la luce filtrata da domestica tenda, vien fuori l'immagine della cover-occhio in alto. E sin qui tutto bene. E poi cosa? Volti e tali di pietra prossimamente in immagini. E non siamo a giochini prospettici, no. I volti (si rimanda a precedente della sezione Landscape) ci sono e da qui, per chi vuole s'intende, leggersi l'allegato e spassoso/dotto Pdf, insieme a link video non meno che gustoso su quel (altro) pianeta verde di segni & simboli tutt'intorno. E con una avvertenza: l'affabulatore verde dice, sì, cose condivisibili e Manunzio ne potrebbe narrare di proprie a sostegno da impallidire i verdi rami. No, si presti attenzione alla trita e ritrita sottotraccia alchemica-esoterica o “glorificazione” della Natura; sua idolatria a tratti stucchevole se non proprio vomitevole. No, non è la New-Age orientalista bla bla. Manco Panteismo spiccio per quanto ci riguarda, giacché Manunzio al riguardo una sua idea precisa ce l'ha e non è demoniaca come vorrebbe Mamma-santissima Chiesa e suo Catechismo, questo sì, luciferino. Insomma, breve date un'occhiata più da vicino, ecco. Lato traslato e al solito come vi pare!

Ps, Se fossi una pianta tout court mi risentirei di quell'umanoide esprimere, da sottospecie per l'appunto, bipede maligno che si comporta con gli altri con pezzi di vetro e finte collanine, come un Cristobal Colon qualsiasi nel cosiddetto Nuovo Mondo già disegnato a tavolino dai soliti grembiulini babilonesi. Tuttavia accanto al sangue rosso, che il maligno bipede confezione in Adenocromo, scorre non meno importante la verde linfa, ben altro che acqua substrato vegetale. A dirla tutta la bestia umanoide assomma in sé il triregno: animale per l'appunto il vegetale e pure il minerario, sì miniera, di rame argento, soprattutto aurum maligno da zolfo putrescente. Nigredo albedo rubedo tanto per cambiare: solita alchimia alchemica e pari grembiulini

Pss. L'immagine della cover (occhio che scruta, guarda ed osserva) è prodotto da un eccezionale Fz300 Panasonic, sì, una bridge di molta classe e qualità ottico-meccanica. Anche in questo Manunzio è proprio fuori dalla grazia, prego, di Iddio preferendovi la compattezza all'ottica macro presente nel suo corredo Olympus in formato originale (E-1 mitica, E 3 Ammiraglia e 520 mordi e fuggi) 4/3 e con adattatore tanto scuè scuè (alla buona, economico universale) che della Casa in M 4/3 convertito su le Pen e Pen F da brividi


È vero che le piante sono intelligenti?
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Piastra elevator è adatta a supportare una digicamera, l'alzo ha una vite/manopola a passi regolabili e fissabile sul la parte opposta. Su la piastra-base superiore sistemata, alla men peggio, una testa-sgancio rapido Arca-Swiss lo standard de facto. Due morsetti Smallrig, poi, fissano saldamente piastra superiore a sgancio rapido, da contrappeso l'altra. Tutto ciò quando non c'è altro modo di andare “vicino” al soggetto su la tavola del soggiorno salotto tabletop; luogo usato per la sua finestra esposta a simulare luce nord, e durante la bella stagione per sfruttare i mediterranei raggi solari



DIY TOOL

Succede a volte di fare acrobazie sebbene il tavolo grande in soggiorno/studio, e incazzature della “coniuge”; stanza parimenti con window naturale/ nordica, che a volte schermata da all'ambiente un che di Caravaggio...oops Rembrandt look. E però, sì, c'è abissale differenza fra i due con il primo di un buio a fondale molto poco “cattolico” sul piano simbolico, e qui non è cosa. Il secondo pennella, ecco, in “penombra” o su tenue linea di confine con l'ombra vera è propria del nord; senso più intimo. E pure i cine-foto-televisvoyoubatores l'usano, la luce Rembrandt, seducente ed intrigante. Finiamo qui.
Sicché torniamo a bomba: alza il tavolo, piano, con libri e quanto a questi eh avessi voglia...ma solo Manunzio può maltrattarli, altri proibito è! E non va bene manco così, poi così e cosà e niente da fare: dove piazziamo il cavalletto o a volte il monopod Manfrotto? Ecco allora un giorno, quando Manunzio non gli “incozza” di far niente, tac assembla di quei elevator (lasciato su lo scaffale a pijà polvere) mobili alto/basso usati nei lab chimici per poggiarvi beute etc. Piano superiore dove una “capa” con attacco Arca-Swiss...che è un peccato “incollarla” (saldarla no ?) e allora via con lo Scotch, che non si beve!, e tutto finisce in gloria. Oddio se è la Pen Oly che si monta su tutto ok, viceversa se altro e pesante tipo E 3 Oly o una Panasonic G9, inclinata in avanti per la presa/composizione, ahi. Niente di che, un morsetto Smallrig tiene ancorata testa-sgancio-rapido alla piastra e digicamera, ma. E sì quando il tutto tende a “turupare” davanti, cadere un altro morsetto aggancia sul foro filettato un'altra testa-dura (lato traslato etc) o qualcos'altro dello sterminato “magazzino” attrezzi Manunzio risolve tutto come contro-peso; anche quando da orizzontale si passa a verticale inquadratura...no problem. Vabbé senza fare acrobazie ulteriori si potrebbe usare una delle tante staffe ad L e finirebbe lì, oppure montare di quegli accrocchi circolari dove un semplice movimento et voilà.
Ma non c'è un qualche stramaledetto tool aereo, anti-gravitazionale che piazzi in “aria” dove ti serve senza rotture di c...abbasisi? Perché come...e lo raccontiamo una prossima volta!


Ps. Su l'amazonico sito basta mettere mano a la “tela” tasca dove una volta c'era posto per il portafogli e di elavator ne compri di tutto di più, senza complicarsi l'esistenza, forse



Da sinistra a destra la gloriosa GH4 con ai “piedi” l'ottimo 17 mm Olympus, a fianco la strana digicamera G9 decisamente “perforante” e difficile a definirsi; sparsi gli adattatori ottici da 43 a M43, poiché le stupende ottiche Oly, a leggere qualcosa di segno opposto sono troll riconoscibilissimi prezzolati di CaSony e defunta Nikon, sebbene datate fanno ancora buon brodo. E last but not least, a destra, l'ottima FZ300 bridge che in Silkpix editor è 'na meraviglia, marchiata Leica lens. Digicamera che per tutta l'estate, quattro mesi, ha ripreso quello che, una selezione, va sotto il nome Still che trovate qui in testata del sito manunzio.it. Trio Panasonic, e non è poca cosa, che via Wi-Fi incorporata in ognuna vi consente tramite app gratis, da telefonino o anche Laptop così ugualmente nuovo Os Mac di fare senza spesa aggiunta e cavi “arancio” notori ottime immagini: il “tethering” on air e di manipolare allo stesso tempo, via Gimp nel caso di scrive, per il più che stellare editing a costo zero, Open source



Lumix l'altra faccia del pianeta Micro43

Buone macchine, fatte bene, arrangiate altrettanto magistralmente...in China solo a ricordare che: se anche i giapponotti brand(y) e non solo fotografici li si accampano poi gli facciamo la guerra in tipico ricatto sado-maso! Roma caput mundi pure così e so' duemila anni giorno più giorno meno che non esiste più. E poi cos'è un'altra storia stile Spartacus? Oh so' scemi o so' pazzi sti babilonesi radiotelevisivi & associati tout court, o due al prezzo di uno per chi intende di geopolitica Terzo millennio. Tempo che viene dopo il Secondo e...Atlantide e Lemuria e Iperborei e Sardi. Ma il gioco è finito: guerra di sterminio nucleare o meno. E chi resta come i topi vegeterà sotto terra, a meno che quelli lì della Terra Cava, si dice, gli faranno vedere i sorci loro, ma verdi!
Veniamo a noi, senonché anche per i video e per quelle poche cose girate le Panà sono altrettanto must. E sue ottiche, no? Sì, oltre la bajonetta condivisa con ex Olympus, le ricette ottiche sono marchiate o direttamente Leica, non è specchietto per allodole, anzi, o direttamente Lumix: se non è zuppa pan bagnato è. Macchine quindi affidabilissime, solide e l'ha capito proprio Leica che le re-branding (vedi ad esempio saga LX 100 e D-Lux o per le bridge V-Lux che se le fa pagare tutte a carissimo prezzo!). E che, infine, calzano come guanto, ergonomiche da non dirsi.
Panasonic, tuttavia, a parte la bajonetta 4/3 poi è molto distante dalla filosofia OM odierno sostituto per brand Olympus causa note vicende finanziarie. E vi ci dovete abituare, sebbene niente di trascendente e il rodaggio necessario come la curva di apprendimento per niente ripida tranne forse per quello strano essere, a nome G9 giunto alla seconda reincarnazione. Certo poi il manico (accessorio?) del fotografo ci vuole nel fare alla fin fine l'immagine: sia street che finiscono nel calderone già detto e repetita juvant Cia & Mossad o paesaggi (questi finiscono , sì i vostri scatti tutti che si condivide in Rete, direttamente nelle agenzie viaggi web promozionali questo e quello luogo "erotico" non prima del permesso ben pagato dei due compari richiamati dediti all'intelligence del terraqueo, cinesi compresi va da sé) i due generi per la maggiore

Ps. Non c'è alcun supporto diretto e/o occulto prezzolato nel richiamare il brand Panasonic: sono attrezzature comprate da Manunzio e regolarmente utilizzate



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