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(Copyright dx side Gianni Berengo Gardin)


Fotografare non è facile così a mo’ di “memento” Ando Gilardi su le pagine di Progresso Fotografico d’antan. Banale diremmo in un orizzonte saturo di minchiapixellisti pure ‘ncazzus’, alticci diciamo così pure questa. E con tanto di medaglia di stagnola al petto.
Gianni Berengo Gardin, va. Una sua immagine (dx) iconica presa a Venezia, due amanti meniamola così. Composizione che di più non si può d’un bianconero essenziale, asciutto. Però Berengo non è fesso, e per chi mastica di fotografia ha visto sue immagine (si è avuto la fortuna di conoscerlo durante un Workshop che all'epopea impazzavano in ogni dove, tracimata la cortina che avvolgeva questi detti mostri sacri inavvicinabili, su la Rivera del Conero in quel di Ancora sul finire degli Anni Ottanta del secolo passata e quale sennò?) si è fatto un'idea tutt’altra che grossolana del nostro, meniamola così, e due. Perché due? Ci arriviamo lemme lemme o festina lente.
La cornice quindi seppure a grosse linee l’abbiam messa, meniamola così. Ancora? Sì e seguite in religioso silenzio poi farete come ve pare.
Porticato, amanti, due colombi in movimento al di là, ecco, del fatto che la posa sia stata di tempi lenti. Meniamola...così. Ora i due pennuti in movimento. Qui un dì con arcaicismo si sarebbe detto, contesto men che sia: “u piccion’ d’ ta suora” gallicismo tutt’altro che peregrino. Resta da capì se vennero qui i transalpini e se ne ritornarono di corsa, o se da queste piagge doje frà (amici) cataper’ capater’ andaro in Francia e ritorno francesizzarono by Jove, sure. Piccion’, quindì o equivalente “pussy-cat” degli isolani inglesi: che Iddio li abbia in gloria. Ma colonne a parte, porticato, si provi lo sguardo in alto: sì, quei lampioni. No eh? Sono tanti condom, tanto ci vuole? Sebbene non ancora, come dire fatti oggetti di...a sinistra l’immagine irriverente di Manunzio d’un porticato appartenuto ad un convento più o meno garibaldino, odierna Stazione CC.
Ora un lampione, ecco, dopo che i due se ne sono andati, come dire, è un po’ più cicciotello causa contenuto. Intelligenti pauca verba. E si qui l’ironia sottile di Gianni Berengo Gardin e quella di Manunzio di tre-cotte. Significa? Semplice che quando si parla di Cancel Culture (sono i funghetti giovani venuti su dopo notte buia e tempestosa, quelli stessi che eterodiretti, macchian quadri abbattono statue etc, e pensano di fare una Dubai terrestre ma che non potranno mai andarci a vivere ché il parco giochi non è per essi, pare ovvio) in ogni dove è fuffa. Illusi e già morti dentro: zombie di BigPahrma Apple Microsoft Fauci Oms Bill Gates…
E poi mica ci vuole tanto. A far che? Ma a “cancellare” cultura però prima ditelo agli Ebrei-Torah non meno che Vaticano Spa! E se è così facile, infatti, basta un solo e solitario tratto di penna, rossa va da sé. Come dite? E qui vi volevo! Cancellare la Proprietà Privata, questa la posta se vogliamo giocare ancora, che ancor prima d’essere un furto e grammaticale è l’abominio primigenio inscritto nella Torah-Bibbia, cui tutti e tutto senza eccezione, è il maledetto quadrilatero: giudaico-cristiano-greco-romano. Meniamola così: no in your ass, please!


https://www.manunzio.it/diary-d?searchKey=combinazione+astrale
https://www.manunzio.it/diary-d?searchKey=silhouette+fotografica



Uhm...

Ah che bello la copertina di liquami in senso lato con una donna mezza affiorante (posa inguinale invitante per pesci nei pressi ma dotati di scafandro data le acque, pur se e forse un tempo lontano erano i condom) non ancora morta e decomposta: che peccato. Sì, uno di quei idioti scimmiottanti Preraffaelliti annegamenti di stampo British, almeno così ci pare di ricordare; ma lì c’era un senso o meglio una ideologia vittoriana delle Compagnie Indie (al netto di Gandhi) e tutta la prosopopea anglo-sassone cui oggi s’accontentano di mandare bengala-missili su la Russia: che s’adda fa p’ campà di nostalgie e tazza di the at five o' clock: lemon or milk, sir?
Spazi storici di Piacenza, eh, la Fotografia. Pensa te come sarebbe oggi la Milano-faro da bere se via Afip m’avesse dato retta: chi vede oltre il promontorio del proprio naso. Ma tant’è. E oggi che la bella stagione indora, eh reminiscenze scolastiche di poeti andati, la “signora” fotografia si vende anche e soprattutto di notte...uhm. Piacenza che sembra quei calembour di Totò ferroviere, scambi e coincidenze. E sia ché tutto fa brodo e poi ci sono le elezioni: dite? M'immaginavo la vostra poco scarsa o niente perspicacia (intelligenza?) eppure è così: Amarcord. Vabbene questi piacentini sono un po’ a nord e meno turbolenti dei correligionari a Sangiovese e braciole, romagnoli di riviera riminese. E pur sempre “ricordosi” del tempo, sicché cosa c’è di meglio che il richiamo al “bel tempo andato” dice il liquame politico per Bruxelles? Qui a due passi da dove si verga, oh iddio ne è scappato altro termine aulico perché ho andato a squola come si vede, l’equivalente T’arrcuord’ compà. Tutta ‘na festa che l’Europa chiama e stringiamoci (chi?) a corte della ri-probabile nazifascista-sionista Van Der qualcosa.
Fotografia, infine, del Nulla in stile prettamente Amerika way of life. La K paisà sta per killers!
Sit vobis terra levis. Amen

Ps. L’altra volta ‘ggino ‘o bibitaro ex San Paolo in Napoli via Beppe Grillo portò in voto (stile ex-voto) un bel numero di voti per la nazifascista richiamata: mo’ ca ‘ggin’ nun ce sta chiuù chi le port e vot’ a sta grande z...elota del Pensiero Unico?





L’immagine a sinistra è una pagina di cm 24 x 33,5 base e verosimilmente scattata dal fotoreporter Francesco Cito su Ektachrome Pro (fisime e chi scrive ne ha avute proprio così) o men che sia Iso/Asa 64. E oggi la si direbbe poco definita, sgranata senza meno. Eppure non guasta affatto.
Immagine di una pattuglia motorizzata di Sbirri napoletani che affianca una vespa cinquanta di pover’ maraonn’ di guaglione corrieri della droga: pesciolini che si posso mettere, per l’appunto, in prima pagina. Tempo di nome e di fatto, rivista che durò lo spazio di un mattino, sebbene il colophon/timone porti la prestigiosa firma al Coordinamento immagine di Uliano Lucas, per gli imbecilli italiani, caciaroni analfabeti di andata e molto ritorno grazie alla tonaca nera (!) di Vaticano Spa e quella melassa (intellettuali del menga) prezzolata, con ancora in tasca la tessera dei “tengo famiglia” a nome Pci (terminerà sua esistenza di Partito Comunista italiano rosso-luciferina cinque anni dopo l’immagine di Cito,con il crollo del muro di Berlino, Anno Domini 1989) già sguazzante liquame del Kapitale da impallidire le etere greche, a pagamento ben s'intende


Era ora che un po’ di serietà fotografica re-apparisse sul condominio Myphotoportal che troppo spesso rimanda, ecco, voci, di queruli ed inutili fottografi: sì, raddoppio come gramigna, o nel caso di specie, edera che dove cresce s’attacca (!) o di chi manco sa declinare, in italiano, le proprie generalità figurasi a tenere in mano un apparato per l'appunto fottografico. E vive il tapino fesso e cuntent’ supportato pure à la page da Myphotoportal. Allora il Cito fotografo d’antan, che almeno sa quel che fa: vi pare poco? Ma per niente a fronte dei richiamati con doppia “f” che non sta per traslato F, bensì proprio: fessi alla napoletana. E pure alla pugliese, abruzzese, lucana: fessi e basta!
Senza farla lunga, Cito dalla sua Home ha discreta pretesa di dire qualcosa se ci si sofferma un attimo e senza “zappare” come ci insegna, ecco, Mammasantissima televisione o lo “scrollo” infinito dei tablefonini: sempre sia lodato Steve Jobs. Amen.
Tuttavia a scanso di equivoci di Cito non ci piace granché per il fatto d'essere fotografo embedded e che non avrebbe mai potuto far carriera onori prebende e quant’altro senza inchino (novanta gradi?) alle Centrali del Pensiero Unico: anglo-american-sioniste. E ognuno s'è detto tiene famiglia


Ps1 Tempo, mensile edito da “Tempo Illustrato” fu l’inutile accanimento terapeutico per rianimare un’idea fotografica tutt’altro che peregrina, visti i precedenti di Panunzio & Co. dopo guerra. Non ancora visibile sui radar la “rivoluzione” dal latino malandrino re-volvere, di Internet e compagnia bella, tuttavia il Grande Moloch Fratello (che grado rito scozzese?) Televisione con sue “dirette” vedesi l’allucinazione mondiale del cosiddetto “allunaggio” se ne riparla quando esce a breve il “remake” ancora in mondo visone cinematografico però, mise pietra tombale su la cosiddetta “carta” stampata si capisce

Ps2 Cito di tre-cotte, il fotografo, si fece il suo tour, nascondendo bene bene le sue fotocamere sotto i baffi e barba posticcia, turbante afgano bastone del viandante e quant’altro. Suo fotografare era mettere alla berlina il compagno Ivan, quando c’era ancora l’Urss dei compagni russi, ecco. Sì, sputtanare l’Armata Rossa che invadeva il povero (!?) Afghanistan di papaveri oppiacei e avvertiva Israele della prossima aria: quel che adesso è il Genocidio di Gaza e non solo. Tuttavia, morto un papa se ne fa un altro quando arrivò con squilli apocalittici il 7th Cavalry Regiment (lo stesso di Ombre rosse-Stagecoach). I soliti esportatori e benevoli e buoni, di democrazia. Stesso suolo stessa fine in quel Afghanistan con i cargo americani che decollano (Saigon, Vietnam 29 Aprile 1975, dixit) con afgani attaccati alle ali! Talebani già eterodiretti Cia-Mossad e prima combattuti a chiacchiere, ipso facto promossi alla guida del martoriato paese (alla faccia degli uteri marci di verminaio che blateravano contro il Burqa che le donne lì fregava di meno) non prima che sottobanco prebende agli anglo-americani-sionisti in formato polvere-papavero

Ps3
Quando comparvero le immagini su Stern, i nazisti germanici le provarono a suonare ai camerati fascisti orfani di Mussolini: spaghetti people vs mangiatori di krauten. Gazzarra studiata da ambo le parti a tavolino e brindisi con champagne, di quello italiano però
Reportage Cito, Napoli
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A volte scrivo e poi cancello, forse qualcuno (!?) si è chiesto il perché. Semplice se sono immagini scritte che van, comunque, oltre l’umana “standard” concezione del Mondo cosiddetto: il circondario codificato e presentato in forma di pappina-semolino per gli acefali a telecomando. E sia. Se cancello le immagini fotografiche del post, qui la cosa è molto più profonda. E parliamo di “immagine” con virgolette più che necessarie. Ora pensateci già Aristotele ci ha avvertito, o ricordato fate vobis, che “L’anima non agisce senza immagine”. Largo da intendersi si capisce. Ma qui su Manunzio.it d’immagine pura & semplice ci si occupa o ci proviamo.
Breve immagini che lasciano il segno come quei profumi penetranti anche se ci mettete giusto una sola (non alla romana, forse) goccia sul topos deputato: pelle e cosa sennò? Altro qui non ci riguarda.
Immagini a dirla tutta che lacerano l’anima, ecco, e oltre non è lecito per i non iniziati a grammatica e sintassi del caso in res.. Insomma dove la decodifica dell'immagine a più livelli, qui Manunzio, è pane per menti, diciamo, molto fini che di sti tempi omologati...terminiamo qui


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo

E. Montale






COMMA 22, IL VERBO...DIO


Paradigma universale

Sperimetazione in primis. E sentire certe cose non sorprende affatto. Certo segnatamente qui della stampa inkjet, che a dirla tutta a meno di essere delle teste di c...ocomero il risultato lo si ottiene con le buone o le cattive, inteso fra pre-tarature e profili questo è quello. Tuttavia non è di questo che qui si continua a scrivere. No, Il paradigma è proprio il fatto che, oggi come oggi, di tecnologia in tutta l'accezione possibile e immaginabile, ci si abbuffa. E quando il ventre, ecco, e satollalo all'impossibile che i numeri vengono fuori. E non sono certo terni quaterne o gratti e vinci, no. Sono di quelle immagini che scorrono a monitor, di tubo più o meno catodico o schermettini iphoneschi su cui farci di tutto: manca solo la presa per il caffè e non tarderà pure questa feature.
Sperimentazione e due che è, infine, una squisita contraddizione delle “sorti magni + fiche del Kapitale” (sempre k come killer). Proprio così il compulsivo usa e getta. E invece è l'esatto opposto. Si certo qualche prova. poi però se il giocattolo, di nuovo, non da soddisfazione non meno che assuefazione, il bambino lo butta anzitempo e obsolescenza programmata, il giocatolo e non è detto che...a meno poi di farsi nelle vene, sempre il bimbo! Lato traslato o come ve pare. Prova e riprova per chi viene dall'analogica camera oscura, sa di cosa si parla. Stampa e finiamo che aveva/ha bisogno di molteplice “prove” per essere padroneggiate, cui in seguito grandi soddisfazioni che non si ottengono leggendo o youtubando questo e quest'altro guru eterodiretto e prezzolato...Vabbè di più non so: fate come vi pare!



(Copia & incolla se vi pare)
https://www.youtube-nocookie.com/embed/Y5qVIR2XGLY&t=174s

Ps. Ammesso e non concesso: una volata “imparate” le regole tout court poi con pari zelo, sì, vabbé le buttate nella differenziata, caso a caso si sa mai

Pss. Il titolo sarebbe dovuto essere "Comma 22" del disegnatore strips Bonvi & Sturmtruppen (ricavarono anche un film con Renato Pozzetto) e per chi vuole se le cerchi sulla Rete delle mirabilia, ojné!





Alla mia generazione, sì, vabbé...

...avanti, il gran partito
noi siamo dei lavorator
rosso un fior c'è in petto fiorito
una fede c'è nata in cor
Noi non siam più nell'officina
entroterra, nei campi, in mar
la plebe sempre all'opra china
senza ideale in cui sperar


Archivio Manunzio. Era digitale. Contax Rts. Zeiss lens 1.7. Hp5 Ilford film in Microphen Ilford. Ilfobrom Ilford su Durst 1200. Festa dell'Unità e Giovanni puntuale veniva a chiedere (manu militari) di stampargli a gratis, ecco, questo e quello per il Partito (per dove non si è mai saputo). Giovanni, eh grembiuli! Emblematica immagine aldilà, ecco, della recinzione di Villa Santa Maria Virgo Virginis di questa landa, il gotha cittadino regionale e federazione: galattica del Pci. Aldiquà, ecco, una persona anziana (uscita forse dal Raffaele Acerenza, Ospizio ad hoc) che dal latino sta per maschera preso a vedere di cosa tratti la scena di politicanti addetti ai lavori: traffici, mazzette inzuppate di marxismo-leninismo annacquato alla Berlinguer (Segretario Pci) di quella fuffa a nome Eurocomunismo, insieme a francesi spagnoli e portoghesi, quest'ultimi per chi capisce la sottigliezza. Vabbene per gli analfabeti di ritorno, figurasi l'andata, la cosa prende nome un dì si capisce, dal fatto che durante festeggiamenti dell'ambasciata portoghese in Roma i portoghesi quelli veri, ecco, erano esentati da pagare alcunché (quanto a questo eccellono gli italioti: ieri oggi e di diman' non v'è certezza, forse). Avanti il carro davanti buoi, che han corna, si capisce...'taliani? Brava gente!



"Fare il Portoghese" di Francisco de Almeida Dias

La brutta fama che i Portoghesi hanno guadagnato a Roma, quella di entrare nei posti senza pagare (significato comune di questa espressione), è totalmente ingiusta ed ha una giustificazione storica che riscatta la fama che il popolo lusitano ha dappertutto, di essere gente umile ma onorata.

Succede che non sempre siamo stati umili… Una volta, al tempo di Giovanni V il Magnifico, il Portogallo era considerato una delle nazioni più ricche d’Europa, vale a dire del mondo di allora. Infatti, il XVIII secolo fu tempo di fastose ambasciate al papa, quella del Marchese di Fontes (1713), e quella di Mello e Castro, Conte di Galveias (1718) – quest’ultimo abitando vicino a Piazza Argentina.

Probabilmente fu lui a realizzare a Teatro Argentina degli spettacoli ai quali, naturalmente, la comunità portoghese residente a Roma, per entrare, non doveva pagare il biglietto. E così, con la furbizia che gli è caratteristica, il romano che voleva entrare senza pagare negli spettacoli faceva finta di essere portoghese…dichiarandosi: so' portoghese aò famme 'ntrà che ci ho pure a famija e mi madre e mi padre a sorella er cognato con i fii suoi a comare del pianerottolo...sora Lella



Ps. Manunzio ha avuto mai tessera del sottobosco politichese, anzi, per i fortunati e dai tratti status symbol, una volta si sarebbe detto "intellettuale" organico alla famiglia Pci con cadenza sicula; cui derivava carriera, yacht come Massimo D'Alema (che da vecchio compagno vende armi tipo "Finché c'è guerra c'è speranza" film precursore del Sordi nazional-popolare) o l'iscrizione massonica al Club di Roma come pare al furbo di treccotte Walter Veltroni, e non la finiamo più






A dirla tutta: boh. Partito da un pizzo (niente siciliano, quanto locale da “un punto, da una parte”) simm’ arrivat’, di nuovo a boh.
Lightroom va. Una cartella di cose che poi diremo a suo tempo in Mondovisione, e Manunzio non fa chiacchiere. Dunque immagini prese per strada e di notte: vetrine. E a dirla tutta, ancora, se non avessi avuto quel piccolo mostro a nome Olympus C 5060 Wz l'archivio digitale costruito in un Ventennio manco l’ombra: in Italia è uso misurar il tempo ventennale, e noi senza fez nero ed Eja eja alalà di fascista memoria ne facciamo a meno.
Dunque una immagine in particolare richiama, come in gioco di specchi, un’altra di qualche “giorno prima” mettiamola così: Novecento, Parigi, Monsieur Eugène Atget. Un Eugène prima di quell’altro, americano. Certe assonanze. Certe fine: morti in canna tutti e due, quanto dire.
Sia come sia, dopo aver faticato non poco a Pshop Elements (sempre per dilettanti e Manunzio, dicono, fotocopia è) per aggiustare certe scritte sin troppo invadente il risultato pare discreto. Ma è pura assonanza, si vede, tuttavia, che il “modulo” daje e daje, vedi e rivedi è rimasto inconscia traccia: neuroni specchio?
Assonanze, quindi, il terzo e sotto si riporta i precedenti due. E prima di finire due cose: la prima Atget in pubblicazione dell’allora Fabbri Editore (dite come ve pare ma dare dell’ignorante patentato a Manunzio potrebbe costarvi un...stramortax con annessi e connesso, lassù qualcuno strano ma vero ci ama, mah, e qualche fulmine potrebbe...uomo avvisato) e mai più ristampato ché si offende la Munari & Co e lor dogma detto Cancel Culture.
Secondo ma non troppo in scena delle lastre, letteralmente, di vetro in formato 18 x 24 non dissimili da quelle usate da Atget. Hanno una novantina di anni, quindi non le ha riprese Manunzio ma è storia che purtroppo non è lecito qui narrare, mentre declinava a questa vita l’Atget francese che fotografava al di là del bene e del male e lo comprendo benissimamente bene. Assonanze, no? Sì


https://www.manunzio.it/page-d14146
https://www.manunzio.it/page-d14186




A f...a ‘mman’ e criatur’

Arcaicismo napoletano, forse. E non di meno lo richiamiamo in vita, ecco, in mondo esatta + mente al contrario. E la frase tra l’ironico e la costataio intende fare leva su la contraddizione, la mala grazia o l’incapacità conclamate a fare qualcosa secondo buona “crianza”, o dal fare le cose come si deve alla fin fine.
Vero il vocabolo è l’attributo femmineo per antonomasia, ma non è da intendere nel caso di specie, la anatomia ad esso deputata: c’è un altro verbo, diretto e poco equivoco. Anche se il senso di “ficcare” de facto è trasposto su un piano diciamo solido, non geometrico si capisce. Il politically (in)correct, no? No è perché le latitudini sono diverse e la logica binaria: si no, acceso, spento, mi piace non mi piace delle dette nuove generazioni not understand, ecco.
Bene terminato l'ouverture andiamo al solido, o sodo che dir si voglia: ab ovo che cuoce meglio, considerato che la coniuge stra trafficando già in cucina. E sia.
Ma lo vedete voi un fotografo (dirsi fottografo corrente che è meglio) andare in giro con soffietto LGBT+ o Arcobaleno che dir si voglia? Ci viene da sorridere, amaro s’intende. Ma la giostra non ammette deroghe all’accatta-accatta: compra-compra e che te frega. Bambinate quindi? Proprio così e d’altronde l’ha detto McLuhan che in un orizzonte di liquame, cui sguazzano i richiamati giovini, la scatola-soffietto-colorendo è già messaggio: volete pure la fotografia di pellicola caricata su chassis? Ma basta e avanza il “Colore” quanto al resto non serve null’altro. Nulla: che dire di più

Copia & Incolla se vi pare
https://intrepidcamera.co.uk/collections/camera


(Immagine © Archivio Manunzio)



Materia viva, va tu mo' a sapé

Per niente facili uomini così poco allineati li puoi chiamare ai numeri di ieri se nella notte non li avranno cambiati. Per niente facili uomini sempre poco allineati li puoi pensare nelle strade di ieri se non saranno rientrati. Sarà possibile sì incontrarli in aereo avranno mani e avranno faccia di chi non fa per niente sul serio. Per niente facili uomini sempre poco affezionati li puoi tenere fra i pensieri di ieri se non ci avranno scordati...Ivano Fossati cantava.

Sia come sia l'immagine, va. Luce? Dite c'è luce in quest'immagine? Si in apparenza e da sinistra che taglia (non è caravaggesco!) la “modella” dentro una vetrina, come quelle che si incontrano, dicono, ad Amsterdam in via deputata a mercimonio vocabolo aulico che “tradotto” in volgare ( e noi lo siamo) prostituzione. Certo dovessimo dire la nostra è tutta una prostituzione, che, si badi non è genere femminile, tutt'altro ma non è di questo altrimenti dovremmo poi “spiegarci” prendendo qualche passo Biblico. E non è caso.
Sia come sia la luce, di un non luogo a procedere oltre. Ma. La difficoltà di darne qualche coordinata nasce dal fatto che lì fuori siete troppo presi dietro pezzi di carta (un dì) con cifre sopra: la vs. Bibbia. Il Corano è un po' diverso circa la cresta o interesse.
Vabbene bisogna pur iniziare da qualche parte: adagio ma non troppo. Modella senza parrucca che sembra, se impiegate qualche secondo in più, vera. E di “scocozzeria” anche al femminile per non essere meno “scocozzati” dei maschietti, eh. Certo anche questo, ma non solo. La nostra modella (molto puttaniforme) seduta sembra pensare, ecco, ad altro mentre sovviene ad altro e prossimo cliente. Fantasie di Manunzio? Non si può negarlo, ma aspettate un attimino: se vi pare.
Passando oltre l'attesa clientes, tre cose colpiscono o se vi sembra un calembour, quanto volontario e quanto eterodiretto non sapremmo. Usati si, eh avessi voglia. Usati come strumento tirato da qualche altro, e se chiedeste in giro a chi ha pruriti “artistici” vi guarderebbe come marziano, tant'è palese la cosa. Strumenti e passiamo oltre.
Destra, ombre. Precisamente visibilissimo numero 26*. Dietro la testa calva due segnetti che fermandosi un attimo (!?) sono sì, due corna solfuree e cosa sennò?
Botta finale il fondale, diciamo così. Qui è manifesto: due occhi scrutatori e maligni, come se l'immagine “bucolica” della venditrice di sesso (e luce) lo fosse. Vero. L'occhio destro è clone fogliame-occhio sinistro usato a rimarcare la cosa per voi altri che andate dietro (però!) alla Munari: uhmm. E si termina qui ché...a descriver** lor forme più non spargo rime, lettor; che altra spesa mi strigne, tanto ch'a a questa non posso esser largo; ma leggi Ezechiel, che li dipigne come li vide da la fredda parte venir con vento e con nube e con ignede**...

Nb. Scocozzata letterale senza capo, decollata/o, qui per calva calvizie, senza capelli sensu lato

*Il numero 26 è un elemento che denota una voglia di maggiore stabilità, un senso di famiglia e di apparteneza a qualcosa di radicato dentro al genere umano:un legame profondo con altri esseri umani.

**Dante Purgatorio XXIX v. 97-102

Ps. Immagine come altre migliaia di migliaia prodotta da stupenda Olympus C-5060 Wz. Certo il manico...





Non moriremo digitali, mah

Sì memoria qui non falla a proposito del post i “telefonini ci seppelliranno”. Vero ma il titolo rifà Pinto (lucido pensatore comunista tutto d'un pezzo che dopo invasione d'agosto 1968 dei "compagni" russi in Cecoslovacchia, uscito da Pci per fondare con Rossanda Valentino Parlato ed altri il giornale Manifesto, scritto in italiano come Iddio comanda!) circa il fatto di non morire in illo tempore Democristiani, che i nuovi ruminanti a pascolo brado ma eterodiretti che manco conoscono: storie del Novecento, sicuro. E che più del Cancel Culture nun ce ne po’ fregà de meno, dicono le nuove leve: che dire?
Stacchetto della regia: mia nipote ha due mamme, proprio così, la biologica, certo, e aggiunta la signora “coniuge”. E dicevo, a paragone, alla nipote come Ottaviano Del Turco (vedevo la nipote guardare ora qua ora là) l’allora segretario, ma aggiunto (coniuge del caso doppia mamma) della CGIL. Sindacato che per tradizione spettava a un comunista, mentre Ottavio era del Psi (Partito Socialista Italiano, da cui nel 1921** si stacco un parte per formare il Partito Comunista Italiano). Fine e a capo.
Dunque “ritorna” il buon analogico, certo non è da oggi si capisce. Però Pentax (proprietà Ricoh, più odierna conosciuta per fotocopiatrice mentre un dì pure di fotocamere) ci riprova e a sentire e leggerne su la Rete delle mirabilia, un mezzo formato: sì, come quelle di Olympus usate pure dal Eugene Smith. Fa effetto a dirla tutta, catapultai negli Anni Sessanta del Novecento trascorso, fatto di negativi (bianconero, eh!) e stampa in camera oscura...il solito bagno attrezzato per l’abbisogna, o raramente nella “camerata” da letto quando non c’era nessuno, fratelli più piccoli pure! E i negativi (bianconero ama pure rari color e scatolette diapositive e faldoni seipersei bianconero e diapo di Zenza Bronica e pure Pentax seipersette) stanno nel cassetto e pergamin ad anelli, lì perchissà quanto. Fine

**https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Comunista_Italiano#:~:text=Venne%20fondato%20il%2021%20gennaio,gli%20altri%20da%20Nicola%20Bombacci%2C

(Copia & Incolla se vi parer)

Il Pentax Film Project
https://fotocult.it/pentax-film-project-3-presto-nuova-fotocamera-analogica/

https://www.facebook.com/pentax.film.photography/
https://www.dpreview.com/interviews/4664606705/nterview-with-the-team-behind-the-upcoming-pentax-film-camera?utm_source=self-desktop&utm_medium=marquee&utm_campaign=traffic_source

Ps. Siamo anche cresciuti, oltre a Nutella e molto altro fra cui i biscotti Doria un "nome da imparare a memoria" così la réclame, a mitica K 1000 indistruttibile e sue iperstellari Takumar lens: non di solo pane (Nikon) si viveva
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