Manunzio



Un mattino

Venivo chiamato per fare questo e quella riproduzione cartografica, così la mattina alla pensilina (trovare parcheggio al centro storico cittadino e di primo mattino un terno al lotto) insieme a ragazzi di scuola attendevamo bus; Piazza XVII Agosto e scale mobili su ancora per lo “sbarco” (così i cartelli d’allerta dei tapis-roulant) in Piazza Mario Pagano, nota per il lungo mausoleo del Prefetto, da qui Piazza Prefettura, appunto. Poche centinaia di metri, a volte senza anima viva quando un tempo popolata di gente e aroma di caffè che riempiva la strada Pretoria o Main street.

Non troverai mai la verità se non sei disposto
ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
Eraclito


Soprintendenza Archivistica fuori Porta San Gerardo (di fianco Cattedrale omonima) e d’una pianta grassa, quasi cascante che a giorni cercavo di potare, senza essere visto, pur senza alcuna conoscenza di questo; irrigavo, comunque, ogni fine settimana. Un giorno come altri, non ci pensavo manco più, entro nel salone di due porte finestre, lì all’angolo vicino al termosifone (molte volte aprivo le vetrate per far arrivare aria fresca e non chiuso, e pare portasse bene all’arbusto) la pianta s’era ripresa per metà, l’altra di sé rinsecchita. Eppure mai visto quelle foglie, rami a dir vero, mostrami quel disegno: possibile? Si un Cuore (scritto maiuscolo per dare reale e consistente idea del fatto) come gli innamorati ne disegnano sui muri...la pianta, mi aveva “premiato” con un Cuore verde!



Natale d'altri tempi

Il salone, più che altro bugigattolo, lì in alto dei suoi tre gradini d’ingresso in pietra, marmo grigio stinto; l’attesa si consumava in chiacchiere e su li signorin’, che gravitano su la barberia, tutte forme, mentre e sotto Natale dalle mani di Tanino, sornione brizzolato viveur, barbiere distribuiva ai clienti il classico calendarietto tascabile profumato (ne sento ancora adesso) immagini di donnine succinte; fine anni Cinquanta del secolo trascorso. Tanino e altri barbieri (sulla Main Street Via Pretoria) incaricavano corrieri locali per acquistarli a Napoli, da noti grossisti che si rifornivano a loro volta a Milano. Era un regalo gradito il calendarietto: su le paginette, tenute ferme da un cordoncino colorato, i giorni del mese e dall’altra le succintamente vestite, come pure divi di Hollywood (per signore di certo rango dal loro coiffeur-parrucchiere di fiducia, sovente i parenti su la Pretoria dello zio, anch'egli barbiere poi finito in quel di Sestrières, località sciistica piemeontese degli Agnelli e gente à la page).
Tanino terminato il servizio con certa voce chiamava “spazzola” e presto il ragazzo di bottega (pure noi così dopo scuola estiva, e del fatto ne resta cicatrice sull’indice destro, prima e seconda falange, mentre incauti pulivamo il rasoio da barba) lì pronto a spazzolare collo orecchie e giacca del cliente, e “calendarietto profumato” in bustina di carta velina trasparente. Capitava, sotto Natale, l'usanza di pagare il servizio con banconota di grosso taglio (le famose cinquemila lire, euro di là da venire, simile a un foglio A5) era il sonoro “resto mancia”. Sicché solo allora Tanino replicare: te uagliò a “mancia!” e infilava la carta moneta nel tiretto (cassetto) a mo’ di cassa sul bancone








Status quo (ante)

E che non è il nome del complesso inglese Anni Settanta trascorsi, lo leggevamo dalle pagine settimanali di musica e altro “Ciao 2000” che all’epoca l'odierno sembrava lontanissimo, e invece…
Status quo ante a dir vero da quella cosiddetta lingua morta, fateci caso tutto un mortorio immaginifico secondo i grembiulini: mala tempo currunt, no? Sì et peiora parantur e finache l’atomica (!) per spianare a Ground Zero1 i palestinesi, tutti civili ben s’intende. Immagine pure questa. E ci sarebbe da fare dotta ed accademica disquisizione se i cosiddetti fotografi, meglio paparazzi voyer e loro paparazzate, si inscrivono nella vetusta categoria del reportage o l’odierno street photography che, come Araba Fenice, esiste ciascun dice ma dov’è e cosa sia nessun lo sa...avanti con gli acquisti.
E torniamo a bomba, ecco. Mattina ancora ‘ndraveglia e suonn’ (assonnati ancora un po’) televisione e Telenorba (meridunal brod cast television) di default (!?) che mostra una manifestazione dinanzi la Trinità; si la “chiesa” di Elisa cui eccidio va in onda, la ricostruzione, su Rai1, cui alcune scene sono state riprese sotto la finestra (campo calcio a cinque) di chi scrive. Cosa c’entra e con un Diary che parla d’immagine, o almeno ci prova? Tutto. Immagine s’è appena detto, e allora…
Stadio belga2 dove avvenne una mattanza calcistica, oggi raso al suolo: occhio non vede cuore non duole. Abu Ghraib3 della bella “donna” Dea Madre molto luciferina, e cosa sennò, torture in Mondo visione: raso al suolo: occhio non vede cuore non duole, no? Avete visto come c’entra, eccome, l’immagine. E per tornare ad Elisa, la Chiesa Trinità (!?) prima lasciata con eterna impalcatura, poi zitti zitti, linda e pinta riaperta al culto (l’abbiamo visitata ma sino alla “sogliola” laterale d’ingresso e non quello su la Main street alias via Pretoria) ma senza messa, e da qui la manifestazione della sua “riconsacrata” usanza. La Massoneria, eh! Occhio non vede cuore non duole, e non possono abbattere, la Trinità, però tutt’intorno le casupole, meglio i “suttan’” abitazioni grotte sotto livello strada tipiche una volta del centro storico cittadino, e quelle sì. Mah!

Ps. Immaginate ancora in piedi la Bastiglia...di certi grembiulini

(Copia & Incolla se vi pare)

1 "Sganciare una bomba atomica su Gaza è un'opzione"
https://www.rainews.it/articoli/2023/11/sganciare-una-bomba-atomica-su-gaza-e-unopzione-bufera-sul-ministro-israeliano-subito-sospeso-6d7e33c4-97bb-4dc1-ad6a-dd1f5a60a030.html

Netanyahu Criticizes Minister Who Suggested 'Option' of Dropping Nuclear Bomb on Gaza
https://www.haaretz.com/israel-news/2023-11-05/ty-article/netanyahu-criticizes-minister-who-suggested-option-of-dropping-nuclear-bomb-on-gaza/0000018b-9e7b-db71-a7df-ffffe4510000

2 Strage dell'Heysel
https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_dell%27Heysel

3 Scandalo di Abu Ghraib
https://it.wikipedia.org/wiki/Scandalo_di_Abu_Ghraib


NB. Strano che in nota Wikipedia sovrastante link non c’è traccia della “generalessa” Janis Karpinski a comando del lager, come ai tempi dei “camerati” germanici, niente di nuovo sotto il sole. Rimediamo:

Retired Army Col. Janis Karpinski was one of two officers punished over Abu Ghraib.)
https://edition.cnn.com/2009/US/04/22/us.torture.karpinski/index.html

Last update

“Il destino di quella chiesa lo decideranno i cittadini”: così Gildo Claps durante la protesta contro la riapertura dell’edificio in cui fu uccisa e nascosta sua sorella Elisa"
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/06/il-destino-di-quella-chiesa-lo-decideranno-i-cittadini-cosi-gildo-claps-durante-la-protesta-contro-la-riapertura-delledificio-in-cui-fu-uccisa-e-nascosta-sua-sorella-elisa/7344738/



Uno slargo più che vera e propria piazza della Trinità (Potenza, Lucania) in soggettiva dalla porta d'ingresso su la Pretoria: a sinistra la città racchiusa ancora nelle sue mura novecentesche, qui la rimessa di meccanico. Controcampo a destra l'odierno “struscio” anche “monopattizzato” così l'andare e venire delle suole lungo la Main-Street cittadina: bipedi più o meno senzienti al pascolo brado. Singoli monadi in collisone perenne con l'evangelico Prossimo, funzionale, tuttavia, al Sistema e ben altra cosa con il “sentimento” di appartenere, un tempo, allo stesso destino di classe. Compatire dal latino cum + patire. Sentire insieme empatia, pari “dolore”. Universi ieri contrapposti all'odierno di cellule/organismi tumorali sul piano fisico, specchio della “pazzia” del circondario che l'intimo percepisce struggendosi mentre sfoca in neoplasie e altre “moderne” patologie. L'urbs contro il resto del terraqueo: ideologia presa di peso dalle Sacre Scritture, e certa idolatria già della Polis greca



Memorie del Novecento
Terminate le riprese still-food: da Maggio a ieri diciotto settembre, Anno Domini duemilaventitré di qualche migliaio di frame della visone mangereccia e non solo di Manunzio.
Sicché ritornati alle tastiere, eccoci , allo street. Dunque (qui cosa noi intendiamo per esso, il genere si ma acculturato) se vogliamo continuare il giochino “facciamo finta che” lo street del Sistema sia cosa buona e giusta, sebbene ammorbante per Web, altro non è che la riproposizione, mica poi tanto sottesa, della millenaria lotta urbs vs il fuori le mura: pagus che campus, silvestre foreste, acque di ruscelli fiumi e laghi dove nei pressi pure si accampava l'esistenza della “plebe”. Sicché parafrasando Vaticano Spa: Extra moenia nulla salus?
Insomma immagini all' Amarcord stile ieri ed oggi ché di diman' non ve certezza? No manco per il c...aricatore un dì analogico odierno “fail” digitale a confronto. Memori, infatti, del' orwelliano “ Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato” del (Potere/potentati/stampa & regime/web). E sì la “città di 15 minuti” che non può essere New York Londra Parigi Battipaglia si cambia...a meno di volare! Riproposizione, pure questa, dei lager nazisti alla Mengele l'Angelo della Morte (già a prestito dall'ideologia liberticida del Novecento Stars & Stripes) per il controllo Urbi et Orbi fin + a + nale, via chip sottocutanei...non si poteva vendere e comprare da Apocalisse 13 e seguiti. Tutto qua e pare niente, certo al solito: paisà appizz' e recchie. In campana, eh!

Ps1. Le immagini quasi quattrocento scelte dovevano servire a story-board di video: una galoppata lungo un secolo della città (Potenza, Basilicata altro nome d'una strana terra/regio italica) cui si vive. Impresa titanica, giacché esistono clip di “assaggio” che definire una faticaccia è offendere il vocabolo. Oltre al fatto che il video adesso c'è e...domani? Resta allora una scaletta una sceneggiatura in formato cartaceo, sic et simpliciter, che altrettanto non vedrà mai luce ad offset digitale per le Rotative degli amici degli amici, ahh si capisce.

Ps2. Questione di “suoni” lo street, de facto cartolina di turisti “acculturati” con digicamere, oggi ma pure redivive analogiche from Amerika way of life. Sembra H. Cartier Bresson e suo attimo fuggente “Carpe diem”? Niente di tutto questo che “cultura” a parte certuni prezzolati etero-diretti, dopo trasmutato alchemicamente il reportage in street, ossia il Nulla, gongola su gli stessi passi (assassino torna sempre sul luogo del delitto, no?) e luoghi alias New York High and Lower Manhattan in primis. E reitera ossessiva la fotocopia di precedenti fotocopie, funzionale ai dettami del depopolamento mentale/etico formato Cancel Culture, ché il resto è "mancia". Lato traslato e fate come vi pare



Vuolsi così colà dove si puote

Era stato per lunghi anni anni un tormentone non tanto e non solo per le più fantastiche “ricostruzioni” della scomparsa di Elisa Claps, quanto l'ossessivo numero uncinato che compariva sui muri del Centro cittadino; vicoli e fuori dal contesto urbano su ingressi, detti civili.
Cinquantatré a spray, stessa mano stesso segno grafico come fosse una Matrice. Cinquantatré, ma scisso in: 5 + 3 le iniziali dall'alfabeto di C(laps) E(lisa). Un qualcosa che somiglia ad un codice “identificativo”.
Dramma conosciuto in ogni dove per lo Stivale e pure in Inghilterra, dove l'esecutore dell'efferato delitto ne aveva duplicato pari strategia, a Londra.


Ora di quella storia blasfema, sacrilegio ché il corpo alla fine venne rinvenuto nel sottotetto della Chiesa Trinità, della centralissima Main street via Pretoria, se ne gira in questi giorni di inizio duemilaventitré una Fiction per la Rai firmato da Marco Pontecorvo, del celebre padre Gillo quello della “Battaglia di Algeri” degli anni Sessanta ultimo trascorso. Riprese sino a tutto Marzo, e stamani, sotto casa Manunzio, nel campetto di calcio a cinque alcune riprese sotto raffiche di vento e nevischio. Sit tibi terra levis Elisa







Ferrania...uber alles


Un po' di pazienza ché Manunzio tena a capa tosta più di un notorio...Calabrese. Ora a parte questo nel post precedente su lo sviluppo bianconero Ferrania, il primo bagno in assoluto usato nella Paterson costosissima per l'epoca per noi “implume” fotografo di belle speranze, si vabbé...Insomma del bagno-sviluppo ci sfuggiva il nome del prodotto; gira che ti rigira scriviamo pure al sulfureo Gerardo Bonomo, patronimico che suona come quello del medico personale omeopata: pensavate che il Manunzio si curasse con l'allopatico “disciplinare”? E poi non lamentatevi o poveri co...lleghi fotografi, ecco, se vi beccate il solito Manunzio da più di dieci anni. Fotografia onde vibratorie o lunghezze d'onda che dir si voglia, no? E l'omeopatia questa è non meno che le altre discipline salutistiche olistiche pari sono! Sicché uk Binimi ci rispoonde di non sapere. E allora scriviamo al Museo della Fotografia Ferrania e finalmente arriva una duplice schermata di chimici Ferrania targati, nientemeno, 1961! E un litro di bagno Dolfin costicchiava, se memoria regge L. 300 più o meno quello che il Pecoriello-Bucci si faceva pagare. Ora con trecento lire che non si può convertire in Euro ché fa ride (!?) si comprava: pane, giornale, benzina, caffè al bar...ortofrutta, eh. Si era nel Boooooom economico 'taliano che si paga con magnifico interesse ancora adesso, paisà! Ma tutto è bene ché grazie alla dritta fornita la “memoria” by-passando oltre il mezzo secolo dai fatti regge di nuovo. E meno male che il Manunzio, sempre ca a cap' tuost', è arrivato sino ad oggi e con perenne camera “appesa” al collo: ieri analogica, poi un giorno faremo la lista delle camere e altro che non finisce più...oggi con un cannone montato su quel gioiello di digitale FZ300 Panasonic; bridge che rima con “ponte” . Oh paisà non ci avevo dato troppo peso (calembour?)alla cosa prima, e alla prossima!




Ma cos'è questa crisi parapappapà...ancora una

Malattia certamente trasmissibile quella del “politico”. C'era Nichetti che negli Anni Settanta e della banda “Renzi Alberi” che su l'Altra Domenica incarnava il GASAD, ossia: Gruppi A Sinistra di Altra Domenica, quanto dire...E deja-vu ad personam di un irriducibile Sessantottino, frazionista pure.
Ora in clima “elettorale” e di Agosto!!! mi starebbe bene un “tavolo” di concertazione unitario degli “alternativi al sistema” per la prossima tornata furba elettiva...fra anime belle: invece dei soliti partituncoli, o liste di disturbo creati dai soliti Davos Boys. Tutti in Parlamento? Ma se han a bella posta ridotto (vero Bibitaro dal San Paolo alias Giggino stellato) il numero dei Parlamentari dei due Rami...per chi mastica politica da cinquant'anni: cazzate, sì ma a bella posta fra compari mafiosi.
Ora a parte Paragone (foto primo in alto da sx) di Italia Exit, per dove please, che dagli schermi le catodiche Emittenti del Pensiero Unico nun ce pare ci sia trippa per gatti, però. Si certo c'è pure l'eterno Marco Rizzo (immagine sovrastante basso a sx che pare il buon Benito Mussolini d'antan) però “comunista” che di quando in quando sta sulle emittenti, e fa figo invitare un “comunista” che non conta un c...apello per l'appunto e come un tempo il blasé Bertinotti, civettuolo eppur massone e finiamo qui.
Che dire del “costituzionalista” che in tempi pandemici mai dismessi parlava nientemeno della rinata sigla CNL, che dai libri di “squola” sta per Comitato Nazionale di Liberazione sorto all'indomani del Otto Settembre millenovecentoquarantatré (il 25 luglio pari anno c'era stato la destituzione di Mussolini da parte di “sciaboletta” alias Vittorio Emanuele III già del Delitto Matteotti a leggere il Golpe Inglese di ChiareLettere editore)? Sì Ugo Mattei (foto in alto e quarto da sx) proprio lui. Persona proba senza meno ma forse fuori tempo massimo per salvare il Titanic Italia...costituzione alla mano, sì, ma morta e non per tastare culi alle donne.
E quello sguardo impertinente della (ex parlamentare) Sara Cunial (seconda colonna foto in basso sx) unica femminuccia dei barricaderi: che dire? Buone cose dette e fatte durante il Rastrellamento Nazifascista del Covid: vero Prof di Diritto (rovescio no?) Conte finanche Primo Ministro non eletto da nessuno? E al riguardo: BigPharama hai notizia come del Ministro da Via Pretoria, main street, e nostre suole consumate in Potenza da dove scriviamo...Sì, non solo Speranza nomen omen, dovremmo schiaffarci pure la Minestra scaldata o prima poliziotta Lamorgese di “nobile casato” sempre da Potenza? Ci abbiamo la memoria lunga noi irriducibili Sessantottini: vero Mario Capanna ex segretario del DP alias Democrazia Proletaria anni Settanta l'altra sera su Rete4? Frazionismo fratta e pure rifritta.
Ah e il barbuto della Trinacria ex magistrato (ultimo in ogni senso foto basso dx) Antonio Ingroia? Già trombato e ne avevamo visto lungo la sua “lista” Rivoluzione, sì, ma Civile...strano perché il compagno Mao ricorda che le “rivoluzioni” non sono un Gala e flute di champagne!
Povera Itaglia après Mariò Draghì...alla francese per chi capisce le deluge, amen.
Chi può faccia valige studenti cari, nulla tenenti e pure pensionati mai visti e tanti a nostra memoria varcare i “sacri” confini dell'Italietta da rivoltare perfino Benito: Eja eja alalà. Dite? Vabbene è il saluto fascista che si dava al Duce: Franza Spegna purché se magna ma che ve frega!
Impresentabili, certo e certificabile spiace Davos Boys che l'altro giorno in Chile anni Settanta detti Chicago Boys, che se non è zuppa pan bagnato è. E' morta la cosiddetta "forma partito" di rappresentanza. Infatti lo si è visto, hic et nuc, plasticamente con Giggino o napulitane che al fine del secondo mandato pentastellato mai più sarebbe potuto tornare (se non facendosi aumma aumma un parttiello personale ed ingraziasi il Mario della Provvidenza che tutti ci invidiano, isole comprese marziani farmacisti autisti nel senso di autistici...) fra gli Ozi&Privilggi della Casta sacerdotal-parlamentare('cca nisciuno è fisso alla Totò Truuffa '62, film dell'Italia del Booooom economico!)) vitalizio compreso. E meno mane che questi squallidi figuri dell'eterno cambio di casacca italica dovevano aprire il Parlamento come "scatolette di tonno"!


Ps. Quanto a noi stiamo alle tastiere (postazione contraerea?) e da questa Home da più di dieci anni, non ci abbiamo cambiato idea su niente e nessuno, oltre ad un metro di altezza di denunce che è lunghissimo a narrare. Hasta la Victoria siempre vero Comandante Che Guevara?


Pss. Nella foto il secondo da sx in alto è tale Francesco Toscano di Visione TV. Buon conduttore con una cristallina pronuncia...siciliana, mah. Pare in itinere parteciparvi al progetto Ancora Italia. Eh e mo'? Si deve intuire, accento a parte, l'arnese marino delle imbarcazioni stazionanti? Oppure di nuovo, un'altra volta, la solita minestra scaldata “ancora” di nuovo, sempre la stessa e solita Italia? Bel dilemma e ubiqua “definizione” da chiedere alla Crusca custodi dell'italico linguaggio o agli (non plurale di aglio...) elettori? Costoro che stanno già al cinquanta percento degli aventi diritto uso dire, docet, delle amministrative di giugno scorso?





Uscivamo la mattina per la mazzetta

Certo qualcuno andava per Via Veneto insieme agli amici degli amici amerikani, ma con calma. Mazzetta, dunque, anche Manunzio è mica fesso è (è stato a dirla tutta). Bastava chiedere e ci veniva data, sempre la mazzetta, pure con contentezza! Bei giorni molto e meglio che in Via Veneto. Ma. E sì Scalfari e sodali ridens per Via Veneto dei magniloquenti Anni Sessanta circa le sorti magni + fiche e progressive del Kapitale (k as killer), e del Boom economico 'taliano senza i per ovvi ragioni che sta sui libri di “squola” e pure in filmati Rai in bianconero: stazioni prese d'assalto, valige di cartone...della deportazione di interi paesi e campagne al Nord di Fiat torinese e pure a Mlan' e oltre confine svizzero-germanico (Pane e cioccolato il movie per esempio, ma pure Trevigo Torino) per chi vuole intendere: altrimenti proni, come sempre italioti a novanta gradi lo pigliate...ci siamo intesi.
E noi? S'è detto per mazzetta quotidiana, e se come accadeva si usciva in squadra, alé mazzetta moltiplicata. E c'era pure un amico Vigile urbano, che da scroccone, pigliava la mazzetta, sì, pure lui e leggeva...scusate ma che avete capito? Mazzetta di giornali, diamine: Corriere della Sera, noblesse oblige, Stampa di Torino e per i soliti fuori squadra e compasso il Manifesto dei Pintor Valentino Parlato, Castellina e l'annoiata Rossana Rossanda da non confondere con le caramelle d'antan. E pure quel mattonazzo dell'Unità “Organo del Partito comunista italiano” aé tié tié. Stemperato dalle battute di Fortebraccio (strong-arm english, paisà?) al scolo Mario Melloni.
Sì, vero una copia di Botta (Lotta) Continua mancava mai, qualche altro fogliaccio tipo Quotidiano dei lavoratori, la classe operaia...in Paradiso, eh Gian Maria Volonté. Infine roll drum: la Repubblica, sì, del sulfureo “compagno socialista” Eugenio Scalfari (da vecchietto incartapecorito ancor più satanico impenitente, invece di andare a giardinetti, dialogava a giorni dispari core a core con El Papa Bergoglio Fransisco Primerio de la Pampa Argentina non meno sulfureo di quello) dell'incontro DC-PCI mentre sul Corrierone Ronchey da un lato titoleggiava del fattore K o della “conventio ad excludendum” del Partito Comunista italiano dalla cosiddetta stanza “dei bottoni” e dall'altra con “bipartitismo imperfetto” alla Giorgio Galli: che “metri” a penser paisà! Tuttavia gli si permetteva, al pci & co, di governare la stragrande parte delle amministrazioni locali 'taliane, Bologna la Grassa in primis: vero Henry Kissiger-Br-Aldo Moro e la Repubblica, squisitamente atlantista via Pentagono-Cia e “pensiero unico” si ergeva per la (non) trattativa Br per liberare Moro, catturato in Via Fani in Roma, dove quel giorno e del “rapimento” c'erano pure le Brigate Rosse? Eh Eugenio Scalfari riposi in pace e spali carbone per l'Eternità dall'Inferno massonico dove si trova: Sic transit Gloria Mundi. Amen, Ra, si capisce!


Ps. Se qualcuno ha in mente il Secondo tragico Fantozzi nel famigerato “cineforum” la Corazzata Potëmkin, ebbene era quella l'aria che si è respirata quando, a conclusione del film (che noi proiettavamo non prima di aver ritirato le pizze in 16 millimetri, pellicole passate per quel tritacarne di proiettore Fumeo, dalle Suor di San Paolo su la Main Street alias Pretoria da dove scriviamo l'ennesimo messaggio in bottiglia...) partiva le palle di discussione, a volte oltre la mezza notte da far sfigurare il “cilicio devozionale”

Pss. Qualcuno dimentica, se mai ha avuto massa cerebrale, che di quei “favolosi” anni il Fellini nazionale ci ha girato la Dolce Vita, su la scorata dei racconti e foto dei tanti paparazzi-fotografi alla Tazio Secchiaroli conosciuto personalmente...in un lontano stage su la costiera del Conero-Ancona e dintorni



Pensiero stupendo

Una volta i sessantottini pretendevano l’Immaginazione al Potere, ora si beccano il Potere Immaginifico di un Conte bis non eletto da nessuno. E già questo è sufficiente per rotolarsi per terra, presi da convulsioni: ridere si capisce. Si sono inventati insieme ad altri compari sta bella pandemia, messinscena dall’afro Theodor Oms: da non credere Urbi et Orbi dichiarata l'Undici di Marzo AD 2020 uguale uguale a quell'altro Undici famigerato caduto a Settembre 2001. Crisi Kapitale mascherata all’ora e non meno che odierna, cui Coronavirus dà copertura. E ci si ferma qui tanto il quadro è “chiaro”.
Ma passata la bufera, chi sta bene e chi sta male cantava Rascel d’antan. voilà Monsieurs & Madames le Mes (Fondo salva Stati) light à la carte, no? Sì. E lo dice la Task Force esterna alla democrazia, roba passata, voluta da un altrettanto esterno e non eletto, ancora, da nessuno alias avvocato Conte. Istoriatola che non regge: c’è gente che ha fame, già ante Coronavirus natu. Uno, due se leggete il barbuto Cacciari e sua Leuropa, che dice di non voler far filosofia corrente circa il lockdown e dintorni: che dire?
Siché nella Cupola che dir si voglia di Conte e sodali, (perché mai il governo e parlamento o finanche bojardi di Stato, che basta e avanza, non ci sono a fare da consigliori?) eccoti gli Unti dal signor Mercato; certo dietro lo chiede Leuropa, quel ventriloquo (via Merkel germanica) a nome Olanda. Dunque:

- una pisicologa e per fare cosa: sondare il ventre vuoto le bollette che non si possono pagare causa, proprio Coronavirus, perdita di lavoro e pregresso che il “morbo” ha scoperchiato?

- un direttore d’azienda, quanto mai opportuno, visto che tutto è mercato e bisogna far “quadrare” i conti semmai proprio tagliando definitivamente (commovente l’etera Casellati da schermo tivvù seconda carica della Repubblica, i suoi lai per la sanità così malridotta, quand’essa negli anni latrava a favore delle Logge ebraiche stile Amerika amministratrici della sanità e fondi pensione e di tutto di più) la sanità; tagliando o abolendo pensioni, e scuola oramai via telematica e tutto stile Grecia. Ignoranza è bella, non a caso le mascherine di Carnevale stanno su la bocca e con orecchie tappate lo sguardo perso da occhiali protettivi antivirus a telecomando: non parlo, non sento, non vedo. E il resto è mancia

- un consigliere economico, di nuovo il vil metallo metro nichilista di tutto, via Banca d’Italia, quella stessa “istituzione”, per esempio, che ha omesso controlli, da ultimo ma non ultimo, alla Popolare di Bari mettendo risparmiatori sul lastrico: it’s economy, stupid!

- un consigliore della Boston Consulting Group from Stars & Stripes Country

- un ricercatore del Lavoro, certo anche i servi schiocchi sindacali servono come ai tempi di Lama-Carniti-Benvenuti, taglio scala mobile docet, e, stacanovisti imposti, pure i famigerati cinque giorni lavorativi compreso San Giuseppe Lavoratore ! E che è troppo lungo da ricordare l’ “epopea” solidarietà nazionale Anni Settanta passati; dei governi appoggiati dal Pci, o della “non sfiducia” come un Bersani qualunque e suo italiano in salsa romagnola: “abbiamo non vinto”. La tragedia dopo la farsa va in replica a reti omologate

- un professore emerito, proprio così, emerito che in italiano ha poca benevola valenza, anzi, di Statistica: Giovanni mangia un pollo mentre Carlo lo guarda. Strano a dirsi ne han mangiato “metà” a testa: che consolazione. Statistica a giocare i numeri, forse buoni per il Lotto: ma vuoi mettere la Classe? Emerito

- il Presidente Depositi (cosa?) e Prestiti (a chi?)

- una aggiunta femmina, alla Statistica per rinforzo l’immaginario della ‘ggente; buona donna, e chi e meglio della massaia di Voghera ad amministrare il Belpaese, come normale, ecco, nido domestico del condominio italiota? E poi la stessa è scelta: “per il benessere equo e sostenibile e la statistica” di nuovo. Una beauty farm, una Spa per tutti. Estetica al Potere, resta da capire quando pure la chirurgia plastica di “stato”

- una consigliora economica del Presidente del Consiglio, non eletto da nessuno, Director and Founder, Institute for Innovation and Public Purpose, University College London. Certo dopo Wall Street via Boston, mica puoi tener fuori la City of London

- un altro amerikano (k as killer) University of California, Berkeley. E d’altronde erano i Dik Dik negli Anni Settanta a cantare” Ti sogno o California” eccola qui il bel “in + cubo” amerikano

-un altro emerito, ecco, di sociologia di Milano bel suol d’amore per i Coronavirus: Milan l’è un gran’ Milan, dove l’ultima statistica a catodo unificato diceva vivere meglio: bricconcello di Coronavirus

- un terzo altro amerikano: Professor of Business Administration, Harvard Business School

- un redivivo Starace, non del Ventennio Nero ma di conio o zecca, intesa come animale, dedichi ambedue alla Propaganda, infatti questi: Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena. Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP) E in tempi di “epidemia” Coronavirus chi è meglio di un “epidemiologo psichiatrico. Sembra Totò: ta vuo mette inta a cervella ca sta o viruss’ pe’ mare cielo e terra...Camice Nere della Rivoluzione, forse ci ha preso la mano. Vabbè ma ricordare il Duce e il 10 Giugno 1940, fa effetto e poi comunque siamo in guerra anche con essere infinitesimale; certi ricorsi storici o scese in campo allora Mussolini, qualche giorno fa Berlusconi: coincidenze astrali fuor di dubbio. Ma l’importante e categorico: Vincere!

- un Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19. Robé t’han fregato, eh. Niente Ministro Speranza, ultima a morie, della Sanità italiana. Sic transit gloria Mundi. Robé puoi semp’ venì a Via Pretoria a fa u strusc’, no? Parliamo lo stesso idioma con Speranza dal natio borgo dove digitiamo

- un Capo di Protezione civile, cui bisogna mandare denaro sottoscrivendo il loro benevole “aiuto” di Organo dello Stato (chi?)

La Commissione, task force partorita da Conte

Un bel "governo" planetario, coccolato da Leuropa, tanto quello ordinario costituzionale non serve: archeologia, e ditelo alla Casellati, Fico i “ministri” de facto esautorati (Matarella chissà se è dal barbiere). Benvenuto Coronavirus e Nuovo (dis) Ordine Mentale cui affiancare il “buon” Bergoglio, che non serve più se non come Amministratore fallimentare di un Dio, morto uso dire secondo il Vangelo nichilista degli ultimi tempi; senza supplementari, si capisce

Il Ministero della Verità (fino a quando Youtube non lo eradica)
Milano è (anche nel 2019) la città dove si vive meglio in Italia. Noi di Elle.it la amiamo per questo


Ps. Il giorno prima proprio il non eletto Conte parlava di “cura da cavallo” per l’Italia. E d’altronde parente di San Pio da Pietralcina l’oracolo è dono di “famiglia” da non pronunciarsi alla sicula. Forse

Pss. La finestra davanti il portatile nel soggiorno è nuvolo e sa di pioggia. Ieri bella giornta di pasquetta cielo terso aria calda, a parte certe irrorazioni (chemtrails) celesti incrociate da far invidia agli arabeschi di piloti “arabi”. Oggi immancabile cambio paradigma climatico. Strano ma non troppo lungo i marciapiedi i soliti “lombrichi” da ciel caduti (come altre volte) perché ben difficilmente i poveri animali riuscirebbero a forare l’asfalto e mattonelle marciapiedi, a meno che anche essi “ingegnerizzati” in quel bel Lab lontano da occhi indiscreti in attesa di vaccino di Bill & Melinda Gates. Gates? Nomen omen!




Archivi della memoria

Serie di seipersei Rollei d'anatan riesumate nel sistemare l'archivio analogico trasposto in digitale; quando immagini simili sul finire degli Anni Sessanta erano etichettate o incasellati su riviste di fotografia nella categoria “terza età al sud”. L'importanza del casellario veniva, secondo questi maître à penser, prima di ogni altra cosa e come cassetta di lepidotteri infilzati.
Tuttavia qui preme ricordare di come, anche con una poco agevole Rollei, era possibilissimo costruire “storie” con meno di niente, poi in camera oscura il quadrotto fotogramma sotto ingranditore Durst poteva essere “tagliato” e riquadrato secondo necessità o gusto espressivo personale con tutta la “nitidezza” degli Zeiss a corredo delle Rollei. La pellicola una collaudatissima Agfapan 100 trattata nel calderone (non era ancora in uso le tank su rocchetto nylon alla Paterson) Kodak, in lunghe vasche verticali termostatate e da 35 litri di sviluppo, che a cadenza di materiale negativo bianconero trattato, si provvedeva ad integrare con pari quantità di soluzione fresca

Ps. Il formato Leica noto come 135 aveva ed ha controparte, simil colonne di Tempio, nel codice 120 che significa Rollei anzitutto, Hasselblad Mamya etc verrà dopo, e diversamente da quello si utilizzava per cerimonie in particolar modo, e cronaca tout court. E presso Foto-Agenzia Lampo dove chi scrive ha fatto gavetta, in sorta di Agenzia Carrese strapaese, a cadenza regolare capitava un giornalista che firma il pezzo poi infisso con le foto su la bacheca anodizzata della Pretoria o Main street cittadina, e il giorno seguente, via fuori sacco postale su la tratta per Bari, le pagine interne della Gazzetta del Mezzogiorno (a volte il Roma, Mattino di Napoli o Tempo della Capitale) cui redazione cittadina era a pochi metri di distanza.
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