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Alla mia generazione, sì, vabbé...

...avanti, il gran partito
noi siamo dei lavorator
rosso un fior c'è in petto fiorito
una fede c'è nata in cor
Noi non siam più nell'officina
entroterra, nei campi, in mar
la plebe sempre all'opra china
senza ideale in cui sperar


Archivio Manunzio. Era digitale. Contax Rts. Zeiss lens 1.7. Hp5 Ilford film in Microphen Ilford. Ilfobrom Ilford su Durst 1200. Festa dell'Unità e Giovanni puntuale veniva a chiedere (manu militari) di stampargli a gratis, ecco, questo e quello per il Partito (per dove non si è mai saputo). Giovanni, eh grembiuli! Emblematica immagine aldilà, ecco, della recinzione di Villa Santa Maria Virgo Virginis di questa landa, il gotha cittadino regionale e federazione: galattica del Pci. Aldiquà, ecco, una persona anziana (uscita forse dal Raffaele Acerenza, Ospizio ad hoc) che dal latino sta per maschera preso a vedere di cosa tratti la scena di politicanti addetti ai lavori: traffici, mazzette inzuppate di marxismo-leninismo annacquato alla Berlinguer (Segretario Pci) di quella fuffa a nome Eurocomunismo, insieme a francesi spagnoli e portoghesi, quest'ultimi per chi capisce la sottigliezza. Vabbene per gli analfabeti di ritorno, figurasi l'andata, la cosa prende nome un dì si capisce, dal fatto che durante festeggiamenti dell'ambasciata portoghese in Roma i portoghesi quelli veri, ecco, erano esentati da pagare alcunché (quanto a questo eccellono gli italioti: ieri oggi e di diman' non v'è certezza, forse). Avanti il carro davanti buoi, che han corna, si capisce...'taliani? Brava gente!



"Fare il Portoghese" di Francisco de Almeida Dias

La brutta fama che i Portoghesi hanno guadagnato a Roma, quella di entrare nei posti senza pagare (significato comune di questa espressione), è totalmente ingiusta ed ha una giustificazione storica che riscatta la fama che il popolo lusitano ha dappertutto, di essere gente umile ma onorata.

Succede che non sempre siamo stati umili… Una volta, al tempo di Giovanni V il Magnifico, il Portogallo era considerato una delle nazioni più ricche d’Europa, vale a dire del mondo di allora. Infatti, il XVIII secolo fu tempo di fastose ambasciate al papa, quella del Marchese di Fontes (1713), e quella di Mello e Castro, Conte di Galveias (1718) – quest’ultimo abitando vicino a Piazza Argentina.

Probabilmente fu lui a realizzare a Teatro Argentina degli spettacoli ai quali, naturalmente, la comunità portoghese residente a Roma, per entrare, non doveva pagare il biglietto. E così, con la furbizia che gli è caratteristica, il romano che voleva entrare senza pagare negli spettacoli faceva finta di essere portoghese…dichiarandosi: so' portoghese aò famme 'ntrà che ci ho pure a famija e mi madre e mi padre a sorella er cognato con i fii suoi a comare del pianerottolo...sora Lella



Ps. Manunzio ha avuto mai tessera del sottobosco politichese, anzi, per i fortunati e dai tratti status symbol, una volta si sarebbe detto "intellettuale" organico alla famiglia Pci con cadenza sicula; cui derivava carriera, yacht come Massimo D'Alema (che da vecchio compagno vende armi tipo "Finché c'è guerra c'è speranza" film precursore del Sordi nazional-popolare) o l'iscrizione massonica al Club di Roma come pare al furbo di treccotte Walter Veltroni, e non la finiamo più



(Immagine © Archivio Manunzio)



Materia viva, va tu mo' a sapé

Per niente facili uomini così poco allineati li puoi chiamare ai numeri di ieri se nella notte non li avranno cambiati. Per niente facili uomini sempre poco allineati li puoi pensare nelle strade di ieri se non saranno rientrati. Sarà possibile sì incontrarli in aereo avranno mani e avranno faccia di chi non fa per niente sul serio. Per niente facili uomini sempre poco affezionati li puoi tenere fra i pensieri di ieri se non ci avranno scordati...Ivano Fossati cantava.

Sia come sia l'immagine, va. Luce? Dite c'è luce in quest'immagine? Si in apparenza e da sinistra che taglia (non è caravaggesco!) la “modella” dentro una vetrina, come quelle che si incontrano, dicono, ad Amsterdam in via deputata a mercimonio vocabolo aulico che “tradotto” in volgare ( e noi lo siamo) prostituzione. Certo dovessimo dire la nostra è tutta una prostituzione, che, si badi non è genere femminile, tutt'altro ma non è di questo altrimenti dovremmo poi “spiegarci” prendendo qualche passo Biblico. E non è caso.
Sia come sia la luce, di un non luogo a procedere oltre. Ma. La difficoltà di darne qualche coordinata nasce dal fatto che lì fuori siete troppo presi dietro pezzi di carta (un dì) con cifre sopra: la vs. Bibbia. Il Corano è un po' diverso circa la cresta o interesse.
Vabbene bisogna pur iniziare da qualche parte: adagio ma non troppo. Modella senza parrucca che sembra, se impiegate qualche secondo in più, vera. E di “scocozzeria” anche al femminile per non essere meno “scocozzati” dei maschietti, eh. Certo anche questo, ma non solo. La nostra modella (molto puttaniforme) seduta sembra pensare, ecco, ad altro mentre sovviene ad altro e prossimo cliente. Fantasie di Manunzio? Non si può negarlo, ma aspettate un attimino: se vi pare.
Passando oltre l'attesa clientes, tre cose colpiscono o se vi sembra un calembour, quanto volontario e quanto eterodiretto non sapremmo. Usati si, eh avessi voglia. Usati come strumento tirato da qualche altro, e se chiedeste in giro a chi ha pruriti “artistici” vi guarderebbe come marziano, tant'è palese la cosa. Strumenti e passiamo oltre.
Destra, ombre. Precisamente visibilissimo numero 26*. Dietro la testa calva due segnetti che fermandosi un attimo (!?) sono sì, due corna solfuree e cosa sennò?
Botta finale il fondale, diciamo così. Qui è manifesto: due occhi scrutatori e maligni, come se l'immagine “bucolica” della venditrice di sesso (e luce) lo fosse. Vero. L'occhio destro è clone fogliame-occhio sinistro usato a rimarcare la cosa per voi altri che andate dietro (però!) alla Munari: uhmm. E si termina qui ché...a descriver** lor forme più non spargo rime, lettor; che altra spesa mi strigne, tanto ch'a a questa non posso esser largo; ma leggi Ezechiel, che li dipigne come li vide da la fredda parte venir con vento e con nube e con ignede**...

Nb. Scocozzata letterale senza capo, decollata/o, qui per calva calvizie, senza capelli sensu lato

*Il numero 26 è un elemento che denota una voglia di maggiore stabilità, un senso di famiglia e di apparteneza a qualcosa di radicato dentro al genere umano:un legame profondo con altri esseri umani.

**Dante Purgatorio XXIX v. 97-102

Ps. Immagine come altre migliaia di migliaia prodotta da stupenda Olympus C-5060 Wz. Certo il manico...



Immagine manifesta (Archivio Manunzio) in ogni accezione e del dotto dibattito che ne seguì officiato dalla locale sezione Rotary, paramassoneria direbbe il Venerabile Gioele Magldi, fratello anch’egli di quei. E di come la memoria, seppure volatile (e file) di carta azzeccata al muro sia ben oltre il semplice memento che non alberga e da tempo su Google delle mirabilia, eterodiretto più che mai dalle centrali massoniche a “responsabilità illimitata” dal libro di Chiarelettere del richiamato Venerabile


Tacca banda
(a breve ri-trovata pandemia, post fiasco Covid)


Tacca banda Orazio Carosello bianconero d’antan dove l’omino in tuba spelacchiata dava il colpo d'inizio alla grancassa a tracolla, e Orazio sordo-muto (!) con squittio e colpo di tamburello, il seguito della storia. Ora se la grancassa ha nome Klaus Schwab metti caso l’Orante-Orazio il faccione sorridente di Bill Gates ras della OMS sanitaria mondiale, allé la farsa può e deve continuare. Sì proprio lì dov’era temporaneamente terminata e ‘bbuono. Aviaria o dei polli quali non si sa, sempre made in China, erano giunti a noi il primo episdodo. I polli volano, dunque? None avevano preso l’aereo di classe tutt’altro che economica: Best Class. Quindi polli intelligenti, tipo Biden che cade dai gradini d’aereo, sì, ma nel salirvi e per tre volte come Pietro biblico, e tergiversiamo. Forse.
Sicché dopo il mezzo fiasco, o mezza fiale che dir si voglia non proprio riuscita inoculazione del Covid-tandem Conte 5Stelle & Speranza sinistro ministro della Sanità mortale (via massoneria Fabian inglese) eccoci all’altro tempo. Mammamia 100, dicasi cento, volte più mortalissima del Covid di laboratorio amerikano: Fort Detrick-ette. E quindi, qui ed ora, già pronto il vaccino volatile. E dov’è l'elisir di lunga vita? Ma nelle stanze di Bourla di BigPharma: sempre loro. Si, obiezione accolta, vabbene. Vero non se ne parla ancora del nuovo agente di spopolamento planetario, ma con un po’ di pazienza, via: lato traslato e come vi pare. Via a miliardi da questa Terra, basta aspettare il flop di Is – Ra - El (imparate a scriverlo così e trovatevi il perché e non l’imbeccata di Manunzio che si è rotto i…) e più ancora il crollo, triste solitario e finale dell’Ukraina. Il Tempo è Galantuomo, no? Sempre! Post quam On Air, ecco, il volatile che non vola come la papera che non galleggia ché l’acqua e poca e il popolo bue muggisce e basta.
Va da sé che c’è già in circolazione la zanzara geneticamente modificata, eh Bill Gates, vettore della terribile dunque** che tu guarda caso è “parcheggiata” in Brasile per prove tecniche, si capisce. Sì, quel Pese continente che, sempre il caso, fa parte dei Brics+ con fresco fresco quell’Iran bombardiere...e più non dico ma leggi Ezechiel che ei dipigne venir da fredda parte...Oh correte, mettetevi in fila a novanta-gradi, a prenotare il vaccino, o i vaccini a ripetizione: Uno nessuno e Centomila, evvaiii Armaggedon biologica-chimica-nucleare!

**La dengue è una malattia trasmessa da zanzare, causata da un flavivirus. La febbre dengue si manifesta generalmente con la comparsa improvvisa di febbre elevata, cefalea, mialgie, artralgie e linfadenopatie generalizzate, seguite da un'eruzione cutanea che compare con una febbre ricorrente dopo un periodo apiretico

Ps. Si vocifera pure il colera, anch’esso in rampa di lancio, che spopolerà e viene da ridere. Sì, siamo stati già “vaccinati” negli Anni Settanta (una fila da non dirsi a chi prima lo pigliava...l’antivirus e che avete capito) quando si sparse voce che a Napoli era scoppiato il vibrione colerico; prove tecniche di distrazione e depopolamento di massa. E d'altronde solo il già più che eccellente Malthus precursore dei fatti in narrato: Swalb ne sa qualcosa lei insieme ai suoi Davos Boy?






Mors tua vita mea
Era i Blues Brothers quelli del “quando il gioco si fa duro i duri che ce l'han lisc' e tuost' incominciano a giocare”.
E stiamo al gioco dei mai dimentichi, pur essi, grembiulini sionisti con adenocromo in bocca. Tempo al tempo signori, tempo al tempo babilonesi del sempiterno debito e gutta cavat lapidem!
Allora in un orizzonte orchestrato a Morte, sì, corrente Genocidio di Gaza e metteteci pure Ukraina e tante altre cose che Stampa & Regime omette (omissione oltre che etica da Codice Penale) veniamo all'immagine: mortuaria pescata al solito dal nostro sterminato archivio iniziato con una “semplice” Epson 850 – Z (come altre consonanti finale che se n vedono su armamenti: sarà un caso?) da “solo” due milioni di pixel che in mani che san il fatto loro...
Beh l'immagine è più che esplicativa: Memento mori, no? Mah molto di più se si guarda alla colata di cemento, che la coniuge invitata a dire la sua (immagine) gli pare un garage! Ottimo dove si stipano le...bare che poi servono a questo e quello zombi motorizzato. Il cielo dell'immagine è atomico post apocalittico, cupo senza contrasto e va da sé senz'anima, che, dicono, non c'è e lo dice il buon ammanigliato Galimberti filosofo ad horas. E siccome Manunzio è d'accordo paro paro in niente, eccola lì...quando il gioco si fa duro...
Vero prima di chiudere l'immagine è per la Munari & Co pur avvertendola che dall' ogg' dall' diman' a invocare la Morte (altrui) via suoi scatti funebri associati, quella poi viene e se la porta e le frega niente. Dove? Oh ma al caldo lastricato di buone intenzione! Amen



Hey teachers a other brick in the...ass

Libera interpretazione, forse, dei mitici Pink Floid d'antan. Ma non è questo, bensì il posteriore ricevente il “mattone” de l' ultima fatica aggiunta alla home da titolo Land(scape). Tutto qua? Si nel richiamare Leopardi:

È curioso vedere che gli uomini di molto merito hanno sempre modi semplici, e che i modi semplici sono presi come prova di poco valore

Senonché messa così quattro fattarielli, quattro parole pur necessitano. Questo perché il paesaggio (a strati) di Manunzio è pieno di cose, non meno di volti vere e proprio “presenze”. E non c'è immagine fotografica che ne contenga, così, a caso. In inizio la forma l'ora il giorno e l'atmosfera al punto giusto per uno scatto. Poi. Dopo come buon vino messo ad “invecchiare”, cambiato scena ,lato traslato o come vi pare, le stesse immagini d'archivio vengono alla linea tipico cavalli di razza. Immagini, per inciso, riprese per stragrande maggioranza con semplice, si fa per dire, Point & Shoot della scomparsa Olympus. Ecco allora riemerge dalla memoria una pubblicità d'antan “Devo dipingere una parete grande e ci vuole il pennello grande...." e di rimando s'udiva "no c'è bisogno di un grande pennello” Cinghiale la marca de l'ultimo fotogramma nel Carosello Anni Settanta. Già e non meno che il “manico”, e qui del fotografo di paesaggio Manunzio!

Link


Immagine ripresa in completo automatismo P ed autofocus in formato originario 4/3 su Olympus E-520 a Iso 400 in luce naturale e di riempimento flash incorporato che non invade la scena, anzi. Ottica il glorioso Olympus 14/54 2.8-3.5 dotato di fuochi mossi da ultrasuoni ancora oggi imbattibile. Ottica prima versione ché infatti ne seguì la II cui poco si sa


Santità & Linguaggi
Un Sant'uomo che un lontanissimo giorno dei Settanta passati incideva a “fresco” scene bibliche su “vile” cemento, che i barbari inglesi chissà perché chiamano “concrete”. Senonché l'altro giorno nel (in)seguire pensieri lungo la strada per l'ora d'aria, come i carcerati i pensieri, di nuovo, senza breviario Don Abbondio/Manzoni mi facevano infilare in Chiesa. Sì, quella del falegname e/o carpentiere Joshef/Giuseppe...mi fermo qui ché conosciamo Scritture e molto altro ancora avversato, guarda caso dal Cancel Culture eterodiretto.
Chiesa? Beh sì la parte esterna, muraria mal tradotta, ennesima, dal Greco biblico che traduce dall'aramaico origine e a sua volta...Occidente fondato così su la “parola” dei soliti grembiulini qui con talare!
Breve il Sant'uomo cui si conosce vita ed opere, in attesa dei miracoli, è un francescano architetto e quand'era in Brasile edificava, costruiva edifici religiosi. Mica uno sprovveduto. La Chiesa, all'epoca dei fatti, aperta alla “filippina” non certo “migrante” quanto in locale parlata, vento e gelo e anche frammisto a neve, perché il concrete affresco bisognava come affresco murario di non essere completamente asciutto, altrimenti più del suo martello-scalpello il Sant'uomo si sarebbe dovuto procurare un martello pneumatico! In archivio Manunzio ci sono immagini in bianconero della sua Opera (maiuscolo d'obbligo senza grembiule, però!) e le mani che, tastando la superficie cementizia, rincorreva il progetto ancor più del bozzetto grafico la sua composizione in capa. Insomma a farla breve ne è venuto fuori un Capolavoro di cinque pannelli più uno del fonte battesimale che richiama passi evangelici, stringati e pertinenti per chi intende il “catechismo”. Lato traslato o come più v'aggrada.
Tutta sta storia per...abituato a vedere l'Opus dalle origini l'odierna neo pitturazione (mi dicono eseguita dallo stesso Sant'uomo) stona e non poco. Anzitutto è come vedere certe ricostruzioni in 3D delle, metti caso, vie e piazze e statue romane che furono: uhm. Pare che se non “pitturi” il bianconero, mettiamola così, i beoti moderni giovani e finti tali ottuagenari analfabeti di andata & ritorno non “capiscono” se non a telecomando il colorato per l'appunto. E l'andazzo (Cancela Culture again?) è oramai la regola. E fateci caso a le ripitturazioni di foto in bianconero, metti Anni Trenta; i treni e le dame che in stazione fine Ottocento non si muovo più a scatti causa il frame-rate dell'epoca, ma passati in un Premiere qualsiasi, rallentano il passo e paiono come al contempo tempo! Una falsificazione che di più non si può. E mica solo l'ambito fotografico tout court. Anche le Scritture, e chiudiamo, vengono ripittate “aggiornate” e falsificate a enne Potenza. E scappato pure il calembour: lato traslato o Landa da dove si scrive quest'ultima perla!

PS. Linguaggi ben altro che l'infantile filastrocca: Emittente-ricevente...nel corpo poco (sopra) s'intende l'edifico sacro; sue malie e sottese liturgie; catechismo di pietra come parietali sacre pitture che lungo lo Stivale ancora oggi “catechizzano” le masse nostrane e con occhi a mandorla. Pensate che la cosa non è circoscritta alle Cattedrali europee soprattutto, infatti i loro codici edificatori sono già vitruviane proporzione esoteriche, richiami, echi. Linguaggio che si concatena ad altri codici, uno per tutti: Caravaggio in ogni salsa corrente pure se aprite il frigorifero alimentare. E i fotografi-cinematografari forse che non usano (linguaggio-luce) Rembrandt mood? Linguaggi, allora, come in sorta di caleidoscopio dell'Occidente tutto, atei compresi eterodiretti, che così si è venuto formando e morente, alleluja

Pss. La Santità non s'acquista ma la si possiede come forza della Natura (Mammasantissima Chiesa, che non ci piace la cosa perché “finita ed immanente” la chiama carisma, o predisposizione che è meglio) ma ci porterebbe molto molto lontano per le sue implicazioni da sconvolgere le “Sorti magnifiche & progressive del Capitale”; alla radice giudaico-cristiana del “besenisse” corrente; la giostra degli acquisti e sangue ad esso immolato da quanti non si piegano “alla democrazia delle regole” Stars & Stripes in salsa europoide


Banco ottico e dintorni

Immagine cover: Cambo dieci-dodici e pellicola Fujifilm 64T no Kodak Tungsten à la page. Emulsione nipponica bella e talentuosa. E fummo i primi sull'italico suolo a farne prova grazie ad un amico che a Bari ne aveva fatto, come in sordina, prime scorte e anche dell'ottima Fujichrome 100. Anzi di questa una selezione d'archivio ne inviammo ad una di quelle riviste (Bell'Italia?) che ancora lo pigliavano...il plasticone con trenta dia intelaiate. Senonché dovevano essere Kodak perché aggiunse la gentil donzella “abbiamo macchine tarate”. Tara mentale a dir vero. E tutto giocato su abile marketing, equivoco, eterodiretto al solito, anzi la chiameremmo oggi in orizzonti di guerra: sabotaggio. Certo vi era un che di vero nella taratura e stava nel fatto che i cosiddetti lab (uno o due sempre “tarati” per solo Fujifilm nella Milano da...bere all'epoca analogica) che calavano nel brodo simil Pensiero Unico per il terraqueo (lei capisce perfettamente Munari, eh) E-6; vi buttavano, anzitutto Kodak e non si chiede all'oste se il vino e buono. Le Agfachrome stupende stellari e dai grigi squisiti passate le Forche Gaudine del' E-6 unico “trattamento” per il terraqueo (pensare che prima i film li potevi “processare” a casa a venti-gradi ed inversione a luce**). E non così l'eccelsa Fujifilm che doveva stare uno o due minuti in più nella sbianca-fix sempre E-6 per avere colori giusti non affetti da “cast” magenta e bei verdi.Pure quei babbei di Progresso Fotografico lamentavano, in test aumma aumma, il “cast” richiamato.
E qui due cose: incominciammo a sviluppare da noi tanto le Kodak EPR-64: un must in brodo E6, via alternativa chimici Ornano (scomparsa la quale logo e chimica è ripreso da Bellini nazionalpopolare) che le Fujiifilm, allungando il tempo dello sbianca-fix...
La seconda è tragicomica mazzetta non altrimenti: “contrordine compagni” direte dai soliti compagni russi per noi sessantottini? Macché gli Yankee diedero disco verde (confezione Fujifilm lo sono guarda caso, come grigio le Agfachrome non a caso pure questo; giallo Kodak che su le stampe per carità di patria finiamo qui) e fu Fujfilm a sbancare con la gloriosa Velvia50, detta Kodachrome in brodo E-6 “tarato”. Una doppia pagina offset da pellicola trentacinque-millimetri da impallidire quei del National Geographic. E così tutti i lab e rotative a seguire si piegarono, al solito a novanta agli Yankee a gradi, ma vuoi mettere? Ma Fujifilm was is again the best(iale).
E ritorniamo a noi. Dunque l'immagine: Cambo camera si è detto Fujifilm. Luci? Semplice Nitraphoto sul fondo a sinistra e basso destra sebbene schermata. Props “caffettiera” fatta a mano e zampillo di cartone per “caffellatte” in tazza di latta e ovatta a mo' di schiuma: cornetto preso in pasticceria ché ancora non c'erano confezionati come appare, così, l'immagine in Manunzio.it/Still (se vi pare dateci un occhiata altrimenti amici come prima). Il solito Manunzio fra “vero” e finzione scenica. To be or not to be...beh ai posteri l'ardua sentenza, no? Mah che s'adda fa per chiudere il pezzo...

**Lungo a dirsi facile a farsi e per le Agfachrome l'inversione dopo un “normale” sviluppo in tank iniziale bianconero, consisteva nel far “prendere luce” con buona potenza luminosa artificiale: alcuni testi sacri volevano, addirittura srotolata l'intero rullino da le spirali Paterson (e con il piffero rimettere in sito) e continuare poi, al chiuso della tank, il successivo sviluppo poi sbianca-fix e lavaggio terminale va da sé. Il risultato, e che risultato, appagava la fatica di tenere a bagnomaria tutto: chimici e tank




Nb1. Epr indicava su scatoletta e rullino la dia “fresca” di giornata e si consigliava stoccaggio in frigo come per le uova appena munte...oops rilasciate. Senza la r finale, pur sempre Kodak slide, invece le diapositive già “maturate” pronte all'uso: friggi e magna. E fra pro e dilettanti emulsioni solo differenza di prezzo avec allure: archivio Manunzio docet. Vero è che dopo tempo il trattamento domestico con teutonica Jobo tank termostata da paura (!) trovammo il nostro buon Samaritano, non biblico bensì a pagamento, si capisce. Un paese alle falde del Vulture buon Aglianico, il lab che andavamo a trovare di notte quando nell'ora delle tenebre, ecco, si calavano non già strascinati orecchiette o manate caserecce, bensì i 135 e 120 diacolor (così un tempo la dizione e circolava per agenzie stile Grazia Neri la decana, qualcuno lo dica alla “pimpante” Munari: anzi che se vuole le facciamo in qualsiasi workshop a gratis un servizzietto, ma un servizietto da leccare la f...accia) del giorno. E portavamo: doppio corpo Contax e ottiche Zeiss, Asahi Pentax seisette e ottiche, Zenza Bronica...roba che neanche un sergente mangione usavamo dire durante la naja militare oserebbe
Nitraphoto 250 Watt di potenza in lampade opaline per luce artificiale simil giornata diurna velata, opalescente


Eureka!


Lo vedete che Manunzio ha ragione? Presto detto, poiché “inquilino” di Myphotoportal e pure grafomane (sorta di quasi quotidiano di spunti, riflessioni e manuale d'uso tout court che non pagate manco con un grazie, sic!) abituato agli strumenti minimi dello scrivere...accade che pur digitando tag-testuale ad esempio, è difficile venirne a capo nella “soffitta” dell'Archivio Generale. L'occhio è abituato ed associa di conseguenza, ma...Ora dopo richiesta in soccorso una new feature Myphotoportal: vale a dire una miniatura visiva del tag/post come già avviene nella lista visuale del Diary, appare anche nel Casellario Giudiziario...oops Archivio taggato. Tombola. None Bingo, già a l'merikana


Ps. Da l'archivio Manunzio dopo più di vent'anni ora si attesta sul mezzo-milione di flies, tra questi non mancano i fuochi d'artificio/fireworks. Eureka per l'appunto!




Materia Alchemica

Da l'archivio Manunzio e non siamo nella Cappella di Sangro l'alchemico frammassone in Napoli, bensì dinanzi copia in miniatura della Deposizione del Cristo. Trasfigurato e Marmorizzato velo, poi, su cui s'è scritto di tutto e di più (compreso Alberto Angela) ma non ci frega granché. Viceversa certe “traslazioni” partenopee in questa contrada da cui scriviamo, il Capoluogo del Techesasse per via di certi idrocarburi, ci incuriosisce un giorno.
Tuttavia, lo diciamo a giorni alterni per i minchiapixellisti onanisti compulsivi che immaginano d'essere fotografi, ma da mettere a rogo) certe messinscena sono ben altro per “caso”. Vedi l'altare cui si è fatto profanazione (forse c'è ancora scomunica nei confronti de li massoni, anche se l'Opus Dei o la Compagnia di Gesù cui epitome il reggente blasfemo Bergoglio Primero da la Pampas argentina, è quanto dire) poggia la “metafisica” del Corpo Incorruttibile. Manunzio ci ha messo del suo, grazie a gagliarda Olympus C-5050 de facto mini Leica da lente tagliente, riportando l'immagine o “come in Alto così in Basso” ma ci sta pure il contrario. Ah la Chiesa è detta S. M. del Sepolcro, sì, luogo questi che una volta i crociati-alchemici visitavano per arrivare, poi, in Terra Santa per l'ennesima crociata: Intelligenti pauca verba!

Ps. A destra della richiamata Chiesa, tanto per restare in argomento, in una spogliata aula frutto di “sapienziale” restauro da cani, un altare barocco conserva nel tabernacolo un frammento della Croce per antonomasia: quella della Crocifissione-Trasfigurazione...Morte e Rinascita come ricorda quel INRI, altra cosa dal Jesus Nazareno Rex Judeorum, ma "parola sacra" ma pure "parola di potere"




Janez (detto)

Un furetto dolente, di chi combatte contro il proprio destino. Impiegato in sordido ufficio, dattilografo-factotum, per questo, mal sopportato (odiato?) dai suoi sodali d'avventura: un altro Fantozzi sbeffeggiato.
Intelligente o, uso dire, “scarpa grossa” e cervello fine, viene da un paese/masseria scurdat' da Crist', qui vicino. E di giorno, ché di pomeriggio postprandiale e sera lo si trova, barcollante, per le vie del centro o una di quelle traverse squallide. Mal sopporta il vino, i suoi occhi piccoli e porcini lo confermano ogni volta che vien fuori, tenendosi ai muri, da quell'antro buio e muschiato della Taverna di Santa Lucia pieno di aromi e soffritto (frattaglie interiora d'animali in salsa, brodetto) e vino versato in bicchieri ottagonali: scist', vino, da grossi otri-damigiane ad angolo del bancone di marmo grigio venato, o forse, ancora, zozz'.
Troppi anni sono passati e di Janez, al secolo L. I., più nessuna notizia: sit tibi terra levis?

NB. Il tono dell’immagine è quello d'una riproduzione su Ilfobrom via iPhone, non si sa che fine o in quale parte dell'archivio Manunzio è presente (forse) il negativo originale 135 su pellicola Hp5 Ilford


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