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Tria sunt



Trinitari, non i padri dell’Ordine ecclesiastico, quanto ricorrenza numerica di “perfezione” sebbene questa non sia di questo ma dell’altro mondo: quale se è tutto un rincorrersi teorie, e Pantheon e chi ne ha ne metta? Senza dire che la perfezione (il simbolico Cerchio leonardiano, e che tutto rac-chiude sfere celesti comprese di medievali visoni cosmiche) è na faticaccia. E tre, poi, le cose…che voglio da te, sebbene c’è ne un’altra (siamo a quattro 3 + 1 simbolo del Quadrato e non la finiamo più) godibilissima detta “spagnola”. Olè. Ma non scantoniamo, forse. In cover di quei mattacchioni pubblicitari tout court, si capisce pure questa, immagini come sotto le finestre del Manunzio (stamani ghe la nebbia Giuanin’ manc’ a Milan’ te gapi?) in fila indiana le tante garrule bandiere di volti al vento di pari impostazione ideologica, e non c'è bisogno di virgolettare tanto è “manifesto”.
 E si perché la tripartizione è una bella cosa: breve succinta e compendiosa del Mondo che ci ho sotto i piedi avrebbe detto Vito Catozzo/Giorgio Faletti in quel Drive-in anni Ottanta.
Sicché, da sinistra a destra in cover l’Oriente del nuovo dominus (yankee e noi europoidi è l’ora dell’addio, Armageddon compreso) cinese o men che sia; Black al secondo posto molto fascinoso e si tace d’altro lungo le strade ma non solo. Infine triste, solitario e finale, appunto, i Pelle bianca: augh dal volto (solo?) ricoperto di tatuaggi ma anche “farfalle” specie Monarch e Intelligenti pauca verba, no? Uhm vi vedo al solito perplessi o assonnati, e il sonno della ragione genera mostri!



Famosa Scuola di Atene al netto d'esoterico richiamo alchemico (affresco di Raffaello Sanzio, databile fra 1509-1511 è situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane", poste all'interno dei Palazzi Apostolici) con i due pilastri dell'Occidente giudaico-romano-greco-romano cui Capitalismo trae forza sostanza: ideologia. Molto difficilmente il Cancel Culture e dei due, Platone con dito alzato e Aristotele con libro mastro contabile e teorico della "tabula rasa" o del meccanicismo tout court, sfere celesti comprese, li vedremo spodestai dal loro Pensiero Unico o dell'America way of life


Cancel Culture, eh? No thanks(Munari delenda est)

“Le classi dominanti cercano sempre di impedire ai senza potere di capire come funziona il potere. Questa tattica è portata avanti da una sinistra culturale determinata a bandire i vecchi filosofi "maschi e bianchi".

Eccolo qui un concentrato e gustoso di cose anti Pensiero Unico che scoreggia da mane a sera. Da leggere per chi, naturalmente, è di buoni studi ed intelligenza ma sta bene pure viceversa, anzi. Certo il minchiapixelista (nostro conio da pixel e minchia...o equivalente bimbo minchia) si fa le sue buone seghe: quanto reali e quante metafisiche, diciamo così, è vexata quaestio.
Ora non ci può essere alcuna “arte” a pagamento o meno che non affondi radici nel Passato, che non è mai stato epoca d'oro, Arcadia eterodiretta si. Anzi a volte nel ritornare su i classici del Pensiero tout court si resta sbalorditi della modernità, qui ed ora, in circondario che definire deserto è offendere il vocabolo.
Ergo ci fermiamo e solo un attimo ancora: Rembrandt nordeuropeo, pittore in secoli fa. E quando noi fotografi (chi?) pure i Direttori della Fotografia componiamo una bella scena o che si intende enfatizzare un volto un'espressione, dite come lo s'illumina se non prendere a prestito lo stilema Rembrand, che a sua volta lo muta, addolcendolo di molto viste le nebbie gotiche delle sue terre, da Caravaggio? Ora buttiamo a mare (stavo per scrivere cesso) ambedue? Fesserie e di cosa si nutrirebbero i mercanti d'arte, e il via vai di tele dei Nostri che da morti viaggiano per il terraqueo? E il besenisse dei musei, e dei prestiti...meno male che quell'idiota di Tremonti (oggi all' Aspen Institute la creme della Massoneria luciferina trans-atlantica e non solo) asseriva che con la cultura non si mangia? Poco no, ma a quattro ganasce, eh, avessi voglia!

“...ho parlato della distinzione aristotelica tra il buon cittadino e la persona buona. La lealtà della persona buona non è verso lo Stato. La persona buona “agisce e vive virtuosamente e trae felicità da questa virtù”. Il buon cittadino, invece, è definito dal patriottismo e dall’obbedienza allo Stato. La persona buona, come Socrate o Martin Luther King, Jr. entra inevitabilmente in conflitto con lo Stato quando vede che questo si allontana dal bene. La persona buona viene spesso condannata come sovversiva. Raramente la persona buona viene premiata o celebrata dallo Stato. Questi riconoscimenti sono riservati al buon cittadino, la cui bussola morale è influenzata dai potenti....”


Ps. Rembrandt e Caravaggio non sono neutri o angelicate creature, anch'essi parte della giostra o della “commedia dell'arte”; resta il fatto che la loro aura, lato traslato e figurato, e pittorica continuiamo ad usarla anche oggi: maschi bianchi e repressi da eradicare in nome del Nulla via Wall Street & City of London? Casomai costoro, bianchi, pure masturbatori nel cesso così le “femministe” eterodirette dalla sempiterna Mafia Kazariana e del Novecento pensiero ultimo scorso: vero Emma Bonino capopopolo radical chic propalatrice di depopolamento del Pianeta, eugenetica covdiosa o meno che sia, sex-drougs and rock & roll by Stars and Stripes?

Pss. Certo poi i cultori del Capitalismo luciferino a base Adencromo, e certi divulgatori, così alla buona, tipo Malthus & Darwin en passant, bianchi e benestanti: si “eradica”?


La Pedagogia del Potere
(Copia & Incolla se vi pare)
https://comedonchisciotte.org/la-pedagogia-del-potere/



La notte che mori la Fotografia

Era nata con i Lumi, positiva non al Coronavirus. Trionfo della Tecnica presto robotica al posto di matite e pennelli, correva l'anno 1839. Padrino, o levatrice che dir si voglia, non già Marlon Brando, bensì un positivo non tamponato a nome Arago, intellettuale radicale ca va sans dire ne perorò le virtù magnifiche e progressive del Capitalismo dinanzi le Camere francesi: chimica stesa su lastra non ancora in capsule (anti)Covid e dal baraccone dioramico di Daguerre alle altezze di Felix Tournachon detto Nadar con tanto di carte de visite alla Disderì.
Certo l'inizio non fu dei più semplici tra luddisti, ne avevano capito l'esatta portata di natura aliena, estraniante, falsificata del cosiddetto Reale fotografico scambiata per Natura tout court, e crostaroli pittoruncoli che si vedevano scippare il ritratto nobile. E si perché l'invenzione fotografica permetteva a chiunque di “rappresentarsi” di esserci al Mondo, in immagine seppure effimera, di sguincio come erano e da vedersi i primi dagherrotipi, di lì a breve sostituiti via W.H.F. Talbot reale inventore, secondo vulgata, del negativo su carta e controtipo positivo fotografico già immaginato sul Lago di Garda dove si trastullava con “camera obscura” e ricalchi di fogli traslucidi.
Prosperò la Fotografia fra alambicchi, fiere e baracconi fieristici sino al giorno in cui s'innamorò a tal punto da generare un figlio, di celluloide prima poi perforato ed a schermo infine. Figlio degenere già da subito nel mostrare treni in arrivo fra gli astanti di Caffè-concerto impauriti che la locomotiva a schermo più del trucco fosse viva reale e volesse travolgerli. Locomotiva simbolo di velocità e progresso e benessere per certuni.
Cresceva la Fotografia del Novecento inscatolata in pezzi di ottone germanici, scesa dal cavalletto ottocentesco di mano in mano il formato Leica di Barnack moltiplicava come un virus eterodiretto il circondario terrestre ed uman(oide). E non c'era cose o luoghi che non venisse “immortalato” (la fifa della Morte con gesto apotropaico veniva esorcizzato dalla chimica&ottomeccanica) inquadrato e poi messo in pagina offset alla National Geographic. Certo anche su bianche pareti di Gallerie very nice alla Stieglitz; ugualmente il figlio degenere che orami diventato adulto abbindolava masse, sedute e comode dinanzi pari muro bianco, seppur telato, nell'oscurità della Caverna Mito platonico: niente di nuovo nulla si crea nulla si distrugge...tutto si ricicla. Era il Cinema, sì, sotto tutela di scritturali falliti cui accanto, tuttavia, la storia, ora triste ora drammatica e ora ilare proiettata a schermo era, tuttavia, dell'alchemico Direttore della Fotografia. I conti tornano.
Poi il colore colorò la “realtà” ed imbellì la Fotografica, prima su le lastre di patate, fecole tricromie alla Lumièr, RGB e non al forno, poi Agfacolor e di là del mare Oceano il Kodachrome in “bianconero” ma colorato, l'ossimoro per un'altra volta. Ma il Sogno di Dominion (stesso delle macchine truffaldine per la conta solo pro Biden Usa 2020) e l' ibridazione con la Macchina (circolava già nelle Caverne sale cinematografiche Metropolis di Fritz Lang Anno Domini 1927) generò ancora un figlio, senza scomodare Pirandello, minaccioso e suadente più del fratello fotografico e a scorrimento. Fu la Televisione e l'apoteosi. Immagine in formato scatola domestica di mogano, focolare alla Renzo Arbore e sua Band. Divisi media per colpire unite (Nata – Fotografia - come un fatto meccanico, è andata sentimento e alla fantasia, e li ha mutati. Guido Piovene, Gli scrittori e la Fotografia Editori Riuniti 1988) prima ancora del Fronte Popolare post Seconda carneficina mondiale che proprio su l'Immagine aveva costruito Tutto: Fotografia-Televsione e certo la Cinematografia “che è l'arma più forte” campeggiante il Duce Mussolini da Cinecittà spettacolo. E che in tandem con lo sceneggiatore Starace (di notte pugnace ma di giorno fugace) M + incul + pop(olo) Ministero preparava per la pugna otto milioni baionette, e solo queste ché bastava l'ardire (ardore dei cerchi di fuoco da saltarci dentro di slancio senza ustionarsi) italico; mani contadine contro i carri armati plutocratici Anglo-americani che un bel dì sbarcano secondo copione Studios by Hollywood (bosco sacro a chi?) più con il favore delle Tenebre della italo americana Mafia a suono del Settimo Cavalleggeri alla Stagecoach/Ombre rosse, tip-tap di Fred Astaire & Ginger Roger, in Sicilia. Ahh cumpari.
“Tu schiaccia il pulsante che al resto ghe pensì mi” più del Cavaliere da Arcore, Kodak che invase il Terraqueo di 126 preconfezionato al ritmo di Rock-and-roll, fino agli Anni Duemila, tempo di svolte, non ancora alla Covid certo prodromo per entrare ancor più nella carne degli uman(oidi) sino al controllo totale di essi via chip ino + cul + ati antivirali di Big Pharma, Capitalismo totalitario-sanitario.
Pi X El al posto di grani d'argento (ritornati ora ora di moda & money non olet) che qualche buontempone scambia per pixel, quanto luciferino messaggio in codice.
Siché la Fotografia oramai invecchiata e sotto i colpi della Milano da bere e Jovine (tronista di radio Myphotoportal.it) a complemento poca ci raccapezza più. Il suo “corpo” trasformatosi in robot a base digitale: uno zero acceso spento mi piace non mi piace, toglie gli ultimi residui romantici del Tempo che fu in bianconero. La Signora oramai invasa da chip ino + cul + ati come qualsiasi antivirale è senza più anima, né visione, anzi, poveretta scambia tele-visoni per frame dei minchiapixellisti giovani giocherelloni allevati a PlayStation. Siché la Fotografia si convince, per quel poco di lucidità ancora viva rimastole, sebbene il chip impiantati da Bill & Melinda Gates Oms Fauci e Big Pharama, della fine. Tant'è vero che già grandi chip, che fan tutto tranne il caffè, ormai alle telefonate d'una volata, oggi chat-mail, specchio della giostra gli acquisti, stupidissime emoticon, video filmati del gatto miao miao in sorta di album virtuale, alla lettera han preso il suo posto (indegno?). E mentre i membranacei album ancora esistono a tenere ricordi di famiglie, guerre pestilenze e campionati, insomma la Memoria storica, i dati di questi chip morsicati oggi ci sono ma “diman non v'è certezza”? Fragili file cui tutta l'umane genti s'appende al manico del tram fintantoché c'è corrente: litio solare atomica. Poi l'Abisso Leviatan.
E dinanzi l'Orrido orizzonte senza bricole di gloria la Morte colse la Fotografia non già nel letto della sceneggiata alla Henry Peach Robinson del 1858, no, bensì la “agonia” stile Gomorra alla Netflix. E mentre da lontano un rumore prima indistinto via via fragoroso e minaccioso schiumava onde alte, sempre più e più di un Tsunami eterodiretto e prodromo del Covid, si spense alla soglia dei centottanta anni giorno più giorno meno, sostituita da Photoshop grafica 3D di Ikea. Senonché il giorno dopo, ad esquie avvenuta, un certificato elettorale via US-Mail le recapitava per votare: si scopri a commedia ultimata che aveva votato, via Dominion software taroccato, post mortem per Biden, il democratico senile con alle spalle Harris la Dea Madre primordiale, Kaos primigenio di tutta la sceneggiatura umana.
Ma, ma quando l'allineamento iniziale e terminale, dicono certuni filosofi greci, più delle planetarie sfere celesti aristoteliche, si trova al giusto momento: Bang e tutto implode. Forse per (ri)cominiciare di nuovo dentro un “orizzonte degli eventi” per chi capisce. Sit tibi terra levis M.me Photographie au revoir!



Due + Due fa sempre cinque

Lo vedete? L’Iddio universale la perfezione cosmica la numerazione stellare come sfere celesti: tic tac, tic tac. Ah che bello la perfezione: due più due fa cinque. Vi vedo perplessi, ma un passo indietro che poi vi toglie la voglia di essere quel che siete: conformisti.
Dunque Anni Settanta Magistrale: sì Manunzio sarebbe un maestro scritto in minuscolo altrimenti si incazza il Magaldi e “fratelli” (sorelle no?) con grembiulino massonico va da sé. La prof di Matematica, qui caps letter ci sta tutta, all’ultimo anno, allora erano quattro il cursus, pontificò:”Ragazzi nella vita vi bastano le quattro operazioni”. Che dire? Altro che crolo di Muro berliniensis, scoprire che la Madonna…Ma come i teoremi, i postulati o dogmi laici tipo sesso degli angeli, e centottantagradinternideltriangolo, gli iuppsilon ics e zeta? Crollati miseramente. Quel che è peggio croallava che la “matematica” serve a ragionare, ma come scritto altre volte, serve ai ragionieri di Casoria…
Insomma una tragedia che il triangolo costruito su, un corpo immerso in un liquido, Eratostane e suo calcolo circoferenziale per misuare la Terra, per un punto passa...due rette parallele non si incontrano mai e poi mai. Veniva giù in definitiva tutta la “matematica”, euclidea si capisce. E meno male che in filosfofia, quanto a speculazione dal latino speculum, eh avessi voglia il Manunzio…
Solita tiritera poi mica tanto di come le coazione ci conformano: ripeti e ripeti come diceva qualcuno e qualcosa rimarrà attaccato come le fesserie anzidette. Ci spieghiamo. Se fino al giorno prima, corrente Pandemicus Anno Domini 2020 bisestile, il metraggio imposto nelle relazioni interpersonali, causa l’inneffabile e soprattutto invisibile virus, consentiva certa “protezione”(de che?) e nel momento in cui a salve si parla di ripartenza (altro giro altra provola?) ci si aspetterebbe (due più due) la metratura non cambi: e invece zacchete beccatevi due metri. Immaginate la cosa, chessò al bar: e quanto lungo sto bancone per il caffè? E invece di agevolare la ripartenza, raddoppi la metratura che, oramai evidente, più del contenimento virale (sto virus sembra un’araba Fenice, che esiste ciascun lo dice dove sia nessun lo sa) è per evitare che le energie umane, non parametrizabili caro Odifreddi bello e nichilista sopraffino, l’un l’altra si coalizzano per la rivoluzione. Sanno bene, anche Magaldi fintotonto, che le puttanate (da tre mesi in qua) a mezzo Stampa & Regime sono come oro di Bolgna: patacce che diventano nere per la vergogna una volta tolta la patina dorata. E come vedete il nuovo “universo” concentrazionario o lager papale papale: due + due fa cinque, sei sette pirandelliano: così è se vi pare (dopo avervi vaccinati di non si sa cosa però l’importante è finirvi). Forse ancora meglio: Uno (miliardo) nessun (miliardo) o centomila palle quotidiane per la ri-partenza: ma come il giorno prima nun c’era na lira, anche perché celochiedeleuropa, mo’ esconono da sotto il materasso? Falso a mezzo stampa!

Rassegna stampa AD 2020


Ps. Nelle prime tastiere pesanti ed impossibili stile IBM il tasto del maiuscolo era indicato dalle lettere Caps, dal latino Cap(ital) letter quello stesso usato nelle steli e iscrizioni vario titolo su pietra del mondo romano per fermarci a questi
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