Manunzio


Il numero di Dicembre TF 1969, sebbene il primo è del Novembre precedente, con Giuliano Forti, passato in seguito alla Redazione di Fotografare di Cesco Ciapanna e da tempo cessata pubblicazione, poi a dirigere Reflex sino al 2016 quando anche questa chiude i battenti, in un articolo introduce i novelli fotografi allo sviluppo del negativo e quant'occorre ad esso con successiva stampa in bianconero. Nell'un come l'altro caso bisogna avere discrete conoscenze sull'argomento camera oscura, forse non proprio di un Ansel Adams o Alfred Stieglitz, padroneggiare dallo scatto allo sviluppo negativo e stampa, con quella “previsualizzazione” del risultato finale (teorizzata proprio da Adams) è viaggio che dura tutta una vita, tante le variabili in gioco e tecnologia che nel frattempo muta insieme al gusto di chi sta dietro lo specchio reflex, à la page telemetro Leica, guarda il mondo e ne dà forma


Panta rei proprio così tutto scorre via e non ci si bagna due volte nelle stesse acque (del fiume). Cinquant'anni che sembrano, ai tempi di Internet, forse cinquecento va mo' tu a sapé. Sia come sia una vita passata dietro la fotografia, iniziata ai tempi dei pantaloni corti e in modo sistematico dalle colonne di Tutti Fotografi della Editrice Progresso, che pure leggevamo con ingordigia, nel lontano 1969. Insomma Manunzio non è un funghetto nato oggi, casomai nella Milano da bere...ma grazie anche ad uno zio fotografo "ragazzo" di bottega di fotolaboratorio che negli Anni Sessanta della provincia italiana che è fu sviluppava e stampava anche il colore: 3M Kodak e Agfa (che seguivano ognuna un proprio ciclo particolare) e non ancora il calderone C-41 (altro step del Pensiero Unico) che tuttora sommerge le sempre meno pellicole a colori circolante ancora per il terraqueo

Man fotografo dal 1969



Il calzino e le cravatta

E che sia in continuità tonale (scarpe comprese) così il bon ton. A noi ci frega meno perché da sempre portiamo calzini in rigoroso bianco: classe non è acqua!
Siché nel circondario chiamato Terra, pensa te, il Kapitalismus è alla fine: no Fukuyama per cortesia che deve aver capito una mazza delle sorti magnifiche e progressive del…capitone, ecco. S’intende che l’immagine suadente e numinosa è de facto spenta. Anzi in un Era pregressa la Terza Guerra Mondiale sarebbe, e da mo’ scoppiata. C’è la deterrenza nucleare si dice. Più ancora in un circondario di macerie (né vinti né vincitori) si potrebbe vendere ghiaccioli agli Eschimesi evaporati con le altre etnie umani? Certo c’ è quella razza scellerata a nome ebrei (Sionisti) che ha in programma “Sansone”: sì, colui che disse la celeberrima:” Muore Sansone con tutti i Filistei” ma qui non ci occupiamo di Scrittura, se non a latere. Siamo o non siamo l’Occidente (chi?) giudaico-cristiano-greco-romano? No grazie.
Pistolotto per ricordare che anche i fabbricatori e di immagine trova fondamento il richiamato circondario, spina dorsale del Leviatano. E siccome uso dire tutto è spettacolarizzazione, quinte maldipinte, eccoci a parlare dell’incarnazione E-PL 10 di Olympus, che alcuni vogliono prossimo alla fine fotografica: Panta rei. Incarnazione a la page e documento funebre, ancora una della fotografia, diventata fottografia come si viene a scrive da un po’.
Dice e cravatta e calzini? Ah ma allora siete fessi con il cuore: la E-PL10 ovviamente dedicato alle signore, danarose e stupide oche della giostra degli acuisti, volete voi che codeste maitresse dopo aver copiato paro paro il modello maschile (!) la mattina prima di uscire a far shopping, non adattano la nuova Olympus (in più nuance) al loro disabille senza scuorno?

Man fotografo dal 1969



E' una immagine d'archivio di Manunzio (ecco a cosa serve la memoria storica!) dei primi anni 70 secolo scorso, neanche cinquant'anni e già da rifare ex novo il viadotto di collegamento Rione Lucania-Francioso in Potenza: a centinaia di metri a volo d'uccello un altro ponte, in muratura, su le acque del Basento costruito secoli addietro in perfetto stato di conservazione, esercizio, e da cartolina

Cronaca stile ponte Genova. A futura memoria: telefonate dalle ore 18.00 alle ore 18.30 circa del giorno 30 ottobre Anno Domini 2018


- Pronto Regione Basilicata, Protezione Civile?

(Risponde Guardia Giurata)

- No a quest'ora non c'è nessuno....(!) e mi dà il numero 0971 668394, sempre Protezione, cui chiamare dopo qualche minuto...! Tutt'al più l'indomani mattina (trentuno ottobre) ché nel pomeriggio...è chiuso!

Prima chiamata 112 Arma dei Carabinieri

- Riferisco poco sopra e piantone m'invita a chiamare il Comune e/o Polizia Locale...faccio notare che il “comune” è stato denunciato sindaco in testa...

Seconda chiamata 112 Arma dei Carabinieri

- ...vabbene le passo la Polizia Locale...riferisco che è pura perdita di tempo, infatti...

Polizia Locale città di Potenza

- Agente risponde che devo segnalare la cosa al “comune”, faccio notare che il “comune” è stato denunciato...

- Agente: ah allora chiami i VVFF, faccio notare che già il mese prima (28 settembre) su mia segnalazione...

- Agente: ah non possiamo farci nulla, e non siamo tecnici!

Terza chiamata 112 Arma dei Carabinieri

- Appuntato: ah vabbene le passo la Protezione Civile c/o Prefettura!

Prefettura

(Una voce di donna risponde di fare segnalazione al “comune”, faccio notare che....)

- Allora, replica la signora della Prefettura e/o Protezione Civile, mandi “segnalazione” al “comune”...faccio notare che...e in denuncia e copia dell'Esposto è stato consegnato già al Protocollo della Prefettura..!

- ...vabbene allora le lascio l'indirizzo mail dove farà ricevere alla Prefettura (!) la sua segnalazione...(indirizzo dove ho già consegnato brevi manu copia...ma Prefetto e Prefettura non erano istituzioni del regime fascista?

Fine di tutto!

Link post antecedente

Man

Ps1 E siamo alle inezie (relative segnalazione ante qualcosa avvenga!) di cose "normali" o di bombe d'acqua mai a memoria viste e patite a queste latitudini: ok Panta rei...e però che accade in, diciamo, frangenti più tragici come un nuovo terremoto già preannunciato dal sorridente Alberto Angela in più passaggi TG1 di Mammasantissima Rai?

Ps2 A seguito violento temporale (bomba acqua telecomandata?) scatenatosi in tarda sera su Potenza, e segnatamente il viadotto di collegamento Rione Lucania-Francioso, mi sono portato sullo stesso (dista una centinaia di metri dalla mia abitazione) a constatare l'allagamento. Stamani ritornato a valle del viadotto ho notato che i ferri, già nella perizia fotografica, adesso penzolano nel vuoto, in attesa della mattanza che verrà nella più siderale indifferenza!

Ps3 Ne aveva parlato l'Ansa del ponte “squarciatosi” nel 2017

ANSA 1

ANSA 2


Photo © Michele Annunziata


Verdi truffaldini. Colore della sintesi additiva, infatti. Siché quando si stampava il Cibachrome prima versione, vale a dire quel materiale cartaceo della Ilford (famosa però per il bianconero) che permetteva la stampa da diapositiva, si doveva combattere proprio con i Verdi, discreta dominante.
E s'immagini che l'ingranditore ancora non aveva i filtri dicroici, bensì lastrine di plastica (van ancora bene per la bianconero Multigrade) in densità Magenta Giallo e poco Ciano a dir il vero, da inserire nell'apposito cassetto porta filtri. E numerate in passi di 5 Unità in scala sino a 50. E ancor prima prima il provino, terno a lotto di stampa, così step by step. Poi fattoci la mano si andava spediti: tutto abbastanza pionieristico e rudimentale. E pensare che gli occhi puntavano su un AC 650 Durst, printer-ingranditore dalle caratteristiche simile ai mastodonti laboratori colore del tempo. Ma costava un botto sebbene l'ingranditore monster faceva più che bene e si provò a chiedere consiglio a Renato Acri che su “Tutti Fotografi” aveva la sua brava rubrica colore.
Ma i Verdi? Un insidia. Presenti a questo e quello fotogramma che quando crollava una parte della scala colore, tipo Cristiano sociali bavaresi by Germany eccoli puntuali a far da stampella al “sistema” Euro. Organici coloranti, truffaldini i Verdi con quel tanto di giovanile&donna segretaria da pigliare per culo anch'esso di silicone. E così che crollata la CSU eccoli con boccaloni (!?) di birra festante a far da argine ai populismi cattivoni che han torto di non amare l'Ordoliberismo, immigrazioni alla Soros, Wall Street e sul Tamigi City of London.
Si certo “boccaloni” in italico non sono proprio bicchieri più grandi, però la magia della “parola” addomestica le menti che tutto è eterno, come Bruxelles.
Ahi che confusione Manunzio: dalla stampa dei Verdi a finire a “stampa & regime” pro Verdi. Però paga bene sempre la confusione orchestrata dal Regime dei cambi fissi: uno perde ma l'altro sodale vince: Germany uber alles.
Tuttavia svuotati i “boccaloni” il giorno seguente il mal di testa non passa più. E' l'inizio della Fine Her camerata Richard Verde (una volta rossobruno SS).
E poi a Maggio altro che rose, l'apoteosi europarlamentare con il gambo, o stelo fate vobis, da mettere però nelle terga di certa socialdemocrazia al guinzaglio del Kapitale che adesso non gli serve più: vero Bersani-Boldrini-Zingaretti-Camusso-Landini della "colazione sociale"?
E che sarà mai se l'ora vostra signori è fuggita e seguito: a tutto c'è fine, no?
Benedetta confusione cromatica dei...Verdi!

Man

Magic of Ilfochrome


Ps. Ritornando a fare i “seri” la Ilford poi mise in produzione il Cibachrome II con trattamento meno violento (chimici e suo smaltimento) e soprattutto il notevole miglioramento del contrasto, decisamente più morbido da “equilibrare” l' ipercontrasto insito nelle diapò a tutto benefico della stampa finale che non erano solo alla Franco Fontana
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