date » 23-12-2024 12:04
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CINQUANTACINQUE
Sembra ieri che comprai il secondo numero di Tutti Fotografi (TF): chi l’avrebbe detto dell’odierno digitale? Impensabile quanto, tuttalpiù, si parlava di Cibernetica, grossi macchinoni in appositi palazzi non meno ingombranti di quei, e camice bianco e schede perforate: fa ride? Tutt'altro. Sia come sia, ecco, come il pensiero (solo?) di Manunzio trova conferma se ce ne fosse bisogno, come se poi Manunzio fosse l’ultimo strunz’ della Terra a rivaleggiare con Munari & Co., delle cose che si scrive.
Breve l’ultima di copertina del richiamato fascicolo di TF, si parla (pubblicizza) della Minolta gloriosa e sue stratosferiche lenti Rokkor, ci dispiace assai non averla provata, si capisce la SrT 101: mitica. E l’altro giorno non so dove l’ho vista vendere a pochi euro: un magone e lucciconi che non vi dico. Esagerazione? Tutt’altro e leggete cosa scrivono i “pubblicitari”...Senza anima/sentimento dicono(pagina intera)..le altre macchine. E noi cosa diciamo e al riguardo dell’altrettanto mitica Olympus 4/3 E-1: quante volte lo scriveremo della sua inside mistica? Sony che tanto si vanta in mazzette a questo e quello che ne parli “bene” delle sue camere da lì trae la sua “potenza” nell’aver acquisito, forse a quatt’ e nu sold’, la Minolta. Meditate gente e nun jate appriess’ al NULLA a nome Sara Munari & Co che pure essa sta su Myphotoportal che ci pare a ben ragione diventata nell’ospitare di tutto e di più “fottografi” Scampia mo’ come a mo’: condominio indefinibile e più impresentabile! L’amministratore dovrebbe farci un pensierino nell’aggiungere alle pagine “storiche” dei suoi condomini, una stella fosse pure di quelle natalizie di sti tempi a dimostrazione che non tutto il liquame di “fottografi” meritano una home page: sì, a fessa 'mman e criature! Vabbene che pecunia non olet**...ma urina sempre quella è, caro Vespasiano e discendenti cui si è detto e fatto cenno del NULLA poco sopra e sodali, si capisce!
**La tradizione, accolta da Svetonio in Vite dei Cesari e ripresa poi da Cassio Dione in Storia romana, vuole questa frase attribuita a Vespasiano, a cui il figlio Tito aveva rimproverato di avere messo una tassa, la centesima venalium, sull'urina raccolta nelle latrine gestite dai privati, popolarmente denominate da allora "vespasiani". Dall'urina veniva ricavata l'ammoniaca necessaria alla concia delle pelli e da questa tassazione provenivano cospicue entrate per l'erario
Ps. No, non abbiamo "fottografato" vento neve pioggia musica ed altro come refrain della pagina Minolta in cover, ma solo tredici miliardi di volte i Canyon Yankee, venti miliardi di volte New York, settecento miliardi di miliardi la shit con su bandierina Stars & Stripes, oyeee. Dedicato ai minchiapixellisti si capisce, eh!
date » 05-12-2019 10:28
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Il numero di Dicembre TF 1969, sebbene il primo è del Novembre precedente, con Giuliano Forti, passato in seguito alla Redazione di Fotografare di Cesco Ciapanna e da tempo cessata pubblicazione, poi a dirigere Reflex sino al 2016 quando anche questa chiude i battenti, in un articolo introduce i novelli fotografi allo sviluppo del negativo e quant'occorre ad esso con successiva stampa in bianconero. Nell'un come l'altro caso bisogna avere discrete conoscenze sull'argomento camera oscura, forse non proprio di un Ansel Adams o Alfred Stieglitz, padroneggiare dallo scatto allo sviluppo negativo e stampa, con quella “previsualizzazione” del risultato finale (teorizzata proprio da Adams) è viaggio che dura tutta una vita, tante le variabili in gioco e tecnologia che nel frattempo muta insieme al gusto di chi sta dietro lo specchio reflex, à la page telemetro Leica, guarda il mondo e ne dà forma
Panta rei proprio così tutto scorre via e non ci si bagna due volte nelle stesse acque (del fiume). Cinquant'anni che sembrano, ai tempi di Internet, forse cinquecento va mo' tu a sapé. Sia come sia una vita passata dietro la fotografia, iniziata ai tempi dei pantaloni corti e in modo sistematico dalle colonne di Tutti Fotografi della Editrice Progresso, che pure leggevamo con ingordigia, nel lontano 1969. Insomma Manunzio non è un funghetto nato oggi, casomai nella Milano da bere...ma grazie anche ad uno zio fotografo "ragazzo" di bottega di fotolaboratorio che negli Anni Sessanta della provincia italiana che è fu sviluppava e stampava anche il colore: 3M Kodak e Agfa (che seguivano ognuna un proprio ciclo particolare) e non ancora il calderone C-41 (altro step del Pensiero Unico) che tuttora sommerge le sempre meno pellicole a colori circolante ancora per il terraqueo
Man fotografo dal 1969