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Scrollatori edonisti minchiapixellisti...cadaveri eccellenti (come il film omonimo)

La stampa chiudeva il cerchio dello scatto fotografico. Certo in Era anal + logica che in questo caso è ben altro di quei giochini (stupidi ?) stile Manunzio; no qui più del calembour la logica, manca(va). Vale a dire che per sessantottini impenitenti da spaccare il pelo in quattro otto e...via enumerando il negativo bianconero analogico conchiudeva in sé tutto quanto si voleva far “vedere”. Infatti un amico seguace di Bacco, mattina pomeriggio e sera, in una sua mostra “fotografica” mise sotto vetro con sguardo goliardico alticcio beffardo & sardonico, strisce di negativi 135, che a suo dire bastava ed avanzava poiché la “stampa” è “tutt’altra cosa rispetto essi” dixit. Detta così all’epoca (si vede la fine che abbiamo fatto) del tutto usuale e pieno di “dottrina”. Benedetto Sessantotto. Mentre noi ci facevamo un mazzo così in camera oscura e non ce ne siamo pentiti, con il senno di poi! Oggi quanto ad esclamativi….
Dunque s’intende che il concetto di stampa ci è del tutto usuale anche in Era digitale. Fatto non del tutto scontato, anzi. Tant’è che i minchiapixellisti onanisti compulsivi de facto “fotografi” a salve come la loro esistenza (!?) e tali su smartphone Facebucchino Instagram e cazzate varie, ove lì vivono e muoiono. Virtualmente così le immagini-foto eppure mortalmente il resto: due metri sotto terra e chi se visto si è visto. Amen.
Ora la cosa è proprio così: nascono respirano fanno “fottografie” da buon fottografi e le condivido: Mi piace o Non Mi piace il massimo dell’informazione fra bipedi. E proseguiamo che di costoro, Munari compresa, non resterà manco l’altrettanto inutile ombra loro ammorbante il già etere maligno.
Viceversa per background (quant’è bello la lingua inglese che ci aiuta a sintetizzare già la sintesi che è pur breve per giungere a rigor mortis, ma fa niente) la stampa che pratichiamo da un quindicennio su supporto “vegetale” usiamo il cazzeggiare dire non da oggi e per chi intende si capisce; cosa che ci dà l’opportunità di condensare ancora su un pezzo di carta della più nobile manifattura, ieri artistica tout court, all'odierno inkjet e tanto di ICC (che serve ai cretini visto che siamo smanettoni incalliti e che,fuori traccia, dà buoni risultati ed è ciò che conta!) fungibile, ecco: un fattariello na emozioncina con tanto di allure “artistico” ben si intende altrimenti che Manunzio saremmo?
E una volta le printer Hp, dye e pure pigmento, adesso Pro 200 Canon in attesa di 1100 che non è una Fiat con cambio a cloche anni Sessanta, il prodotto che lasciamo scorre fra le dita, toccabile è un’altra dimensione forse categoria dello spirito Cacciari permettendo.
E giunti al final come Cirano, tocco per chi lieto vuol sia che di diman...

Nb. Scrollare cui scrollatori ludica attività del loro ditino che a smartphone fa "scivolare" le pagine a velocità vorticosa e ci sono campionati mondiali per questo: il Nulla

(Copia & Incolla se vi pare)

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Ps. Certo qualche buontempone minchiapixellista ci prova con la “stampa” sia cartacea da vedé, stile Munari attraverso libri-giocattolo (sì, purtroppo sta nella nostra libreria altrimenti di cosa parliamo?) per “insegnare” la materia fottografica, che nel caso azzeccata a qualche muro: di esecuzione? Fa effetto. Straniante quanto basta alle centrali del Pensiero Unico ad Adrenocromo.

Pss. Libidine con il fiocco? Non sapremmo, ma mai e poi mai giungeremmo a tali “performance” britanniche come l’autore in lik che in illo tempore (ebbe a definirsi ex) “sbirro” folgorato poi su la strada di Damasco fotografo e dove volano le aquile, mah. Se come cantava Faber De Andrè i poeti “sono strane creature e ogni volta che parlano è una truffa” cosa dire dei fotografi già matti da legare?


Gli attrezzi, parte, di Manunzio per la stampa digitale praticata da circa un quindicennio. E seguito di ripetuti “esperimenti” le sonde colore e tutta la teoria della giostra degli acquisti è stata butta nel cestino, sostituti dall’occhiometro di più di cinquant’anni di fare fotografia magistralmente sintetizzata dal pacco carta analogico, oramai inservibile causa anni stoccaggio, sottostate il terzetto superiore sempre Ilford brand per chi capisce di fotografai e non sentito dire di un Verolino qualsiasi e Munari eterodiretta dalle centrali sulfuree transatlantiche. Carte inkjet di certi brand à la page, nel caso Canson, e per prova provata la squisita eterea leggerezza d'eleganza formale e sostanziale Canon Premium Matt. In alto il pacco Fabriano, carta che ci accompagna dalle elementari dalla fine Anni Cinquanta secolo trascorso, un universo piegato ai nostri fini e “ammorbidita” da spary-fissatore Maimeri 609. Carta Fabriano che fa, anche, da sub-strato alla esile e pure esemplare, dietro Canson, Ilford della serie cadetta il brand dal microcontrasto favoloso per chi ha occhi di fotografo e non di semplici minchiapixellisti onanisti compulsivi, tristi solitari e finale. Su in alto a destra il non ancora provato spray-laminatore-conservativo inkjet della Hahnemühle cui c'è poco da dire tant'è universale brand



Cosa fatta capo ha
Bello le frasi fatte, fritte e rifritte: forse che l’uomo non è animale rituale-abitudinario? Ebbene solo le menti, illuminate da profonde luce interna mica dei grembiulini, e che avete capito! Sanno ciò che è giusto e gettano a mare inutile zavorra.
Breve, Manunzio ha impiegato un quindicennio, giorno più giorno meno, a trovare la quadra della stampa digitale inkjet. Inizio drammatico ché non esistevano profili ICC e il resto pura e semplice roulette cui, però, ci inzuppavano pane & danari a strafottere i vari Boscarol di tre-cotte (http://www.boscarol.com). E così step by step oggi pare una camminata, relativa, la stampa inkjet. Cosa s’intende dire? Anzitutto lungo il tragitto ci si è liberati di tutto l'abaradan fatto di stregoneria-ideologia unica più che matematica e binaria applicata all’inkjet: sonde di calibrazione per questo quello e quell’altro ancora. Sicché pensavamo di aver adempiuto e giunti alla fine. Ma...quando tutto sembra sia finito è li che comincia la salita cantava Antonello Venditti. Proprio così. E non è che la cosa riguardi chi si fa stampe da sé, no. E’ tutto un “ragionamento” falso errato e bugiardo della solita giostra acquisti e prezzolati adepti.
Ora seguiamo a giorni alterni, si è già scritto, Northlight Keith Cooper. Bene o forse no. Sì perché costui, lo si scrive su la sua pagina You-Tube, pensa alla fotografia digitale con solipsismo binario*. E lo vedreste cercare i dot-ink con finanche una lente d’ingrandimento! Poi dice l’esatto opposto: vale a dire che una stampa non la si vede (giudica?) con la proboscide azzeccata la carta di certo allure si capisce. Oddio non è che il primo visto & letto su la Rete delle mirabilia, sebbene sfugge nome, con lente contafili (ingrandimento) azzeccata su la carta, un blasé insieme alla sua proboscide, pontificare su la bontà della stampa! Obbrobrio di chi non capisce un cazzo di fotografia e digitale, casomai consigliato dalla mamma di comprare una, metti caso, Hasselblad da mezzo miliardo di pixel (se li dovrebbe ficcare nell’anatomia del caso e vivere felice e fesso stampando le sue cazzate su Baryta simil argentea Galerie Ilford d'antan) così resta estasiato delle minuscole macchioline di ink casomai certificate Epson Digigraphie e non chiedete all'oste se il vino è buono! Squallidi figuri che Stampa & Regime in sodalizio con gallerioti dalla benda finta all’occhio e gamba di pirata del caso, propalano: vale a dire mettere il palo...letterale pratica medievale o giù di lì. E la claque a seguito. Bis.
E il paziente Manunzio, cui confronto Giobbe biblico ci fa barbino, buttato stavolta, tutte le cazzate che rimanevano attaccate alle richiamate sonde & co. s'è allegerito la mente. Volete una? Le “macchioline” di rumore, e relativo esborso di money a soppressione, a monitor si vedono come patate cuccuziell’ cetrioloni e banane per l'abbisogna anatomica? Beh a stampa non si vedono un c...alibro tant’è impercettibile, senza dire che la stampa di goccioline d’inchiostro sono altra cosa dai bei piselli turgidi, sempre per l'abbisogna, a monitor, per chi capisce di banale tecnologia "contabile". E che dire del razor un-sharp (si dovrebbe sparare a palle incrociate gli inglesi speaker tout court circa il vocabolo, che ci azzecca il solito c...atodo e significava un tempo “maschera di contrasto” in italiano non per aumentare lo “sharp” bensì abbassare il contrasto nelle duplicating slide e non meno che il bellissimo e però micidiale Cibachrome per stampare quelle e non solo) che nel pannello PPL software Canon di una stratosferica razionalità altro che Pshop di Keith Cooper e compagnia cantando, c’è la spunta per questo “riportare l’originale un-sharp” che abbiamo disattivato su stampe A3? Sì così l’impossible impatto grazie a file d’una Olympus Camedia C-8080 da 8, dicasi otto, megapixel su CCD Kodak alla stratosferica tacca, ecco, dei 50 Iso!!! Il resto continuerebbe a ripeter il sulfureo prof. Sator-Sartori: so’ cazzate. Sottoscriviamo


* Il post trovate (cercatelo se vi frega il genio, interesse, ché non lo segnaliamo) su la sua pagina l’ultima sua l’Help lanciato a (s)proposito delle carte Awagami. Anatema e Manunzio gli ha risposto per le rime: vedete ‘a lantern’ ‘mman’ e cecate lanterna messa i mano a ciechi? Senza dire che la splendida carta giapponese, provata proprio agli inizi della carriera di stampadores, ecco, quando per posta aerea (non c’erano ancora distributori internazionali e qui, ora, nel Belpaese la Apromastore e la Chartas, quest’ultima di squisita gentilezza tutta femminile in veste di consulente-venditrice) ne arrivò plico. Benedetti giapponesi della Trilateral, dei Gesuiti (che già sapevano tutto via Archivio Segreto Vaticano e delle “distrutte” pergamene la Mitica Biblioteca d’Alessandria d’Egitto di precedenti civiltà terrestri fra cui Atlantide) scopritori del suolo giapponotto che servirà in seguito a trampolino di lancio via Seconda Guerra Mondiale contro la Cina, odierna fabbrica mondo, che mo’ se ne sbatte ché s’è comprato mezzo mondo compreso debito pubblico degli ameri + cani; anzi, il fondello della personale GH4 Panasonic come pure l'adattatore 4/3 vs Micro 4/3 ne riporta cartiglio altro che made in Japan! E non la finiamo più ché uomini di Mondo che han fatto, ecco, il militare tre anni a Cuneo. Totò dixit. Sic transit gloria mundi!







Letter french
Beh certo oggi è “sabato” per cui il titolo...E fermiamoci qua anche se le lettere, perbacco, ci stanno che l’immagine è zeppa. Logica zeppa, eh.
Dunque l’antefatto e scuorn’ dei minchiapixellisti e di tutti brand(y) fottografici. Vabbene lo si ripete per chi si fosse, suo malgrado, messo in onda. Una volta era l’argento safety-film tanto bianconero che colore a fare la “fotografia” e seguite con attenzione. Viceversa l’odierno orizzonte digitale porta dritto ditto al neologismo “fottografia” dal napoletano fottere che non intende dalla cintola in giù, bensì prosaicamente mettere in c...ompagnia di altre lettere ché di questo si tratta.
Wz 5060 Olympus Camedia favolosa Point&Shoot per palati fini (no ci scassate con le altrettanto buone Coolpix Nikon, molto usata da i grafici, e prima dell’invasione a costi umani di reflex digitali odierno mirror-less) che ha scritto/ripreso lo sterminato archivio digitale di Manunzio: un giocattolo, no? No.
E gira che ti rigira senza esotici paesi da visitare (erotici per donne sole con pensiero fisso lì e non più prerogativa di maschietti, anzi) ‘o street di Verolino, che impesta & impazza il web di cazzate a man salva, nu napulitan’ street photographer mi raccomanda a grafia cumm’ i ‘meri + cani e co' cappiello scritt’ ‘ncap’ NY: ossia Neva Iorca...che uno direbbe “Tu vuò fà l’americano” di Carosone memoria d’antan. Sicché la masseria chiamat’ Potenza, una basolata davanti la Coin a lettere che a prima botta sembra messi a capocchia, si para davanti. Ecco allora che dal “Kaos” una dietro l’altra l’abecedario si decifra. Ecco la “Realtà” lucente ché bagnato un po’ come si fa negli scavi archeologici quando, per meglio distinguere la vista l’acqua di spugna rinviene un mosaico di tessere. Ora immaginate la cosa (scatto) che accade di bella stagione e non vi siete preoccupati dello “scavo” anche perché inaspettato, ergo come si fa a bagnare le pietre? Con acqua Manunzio! Già, ma non c’è acqua in giro...sennonché sotto l’albero nei pressi guarda tu la combinazione del caso titilla una mezza bottiglia di minerale di chissà chi lasciata a prender aria! Ahh quanto a "caso" Manunzio potrebbe scrivere una biblioteca. Punto.
Bottiglia, quindi, che si presta eccome. Certo poi il controluce su l'acciottolato meglio lettere fa anche la sua. Tutto qua. Al resto basta saper guardare e vengono in linea altre lettere che si compongono di senso…anche con sugo (in basso a destra la cover) per domani, però, che è Domenica e pastasciutta!






Artigianalità, prestigio e...”ma costa assai” cui se ne è detto: unità di diseguaglianza sociale, alto-basso, ricco e povero. E Lotta di classe a Beverly Hills, no?
Dunque, sì, il Mito Leica è innegabile ma attenzione al canto della “sirena”. E messa così al Mito cosa contrapponi? Un De Mita da Nusco, no? Calembour a parte, niente a dir vero se non il fatto che, tolta l'artigianalità cui c'è poco da dire (al netto della vergognosa M8**) l'ottica tout court pastosa più che croccante la cifra; si può allora fare altro? Se seguiamo il video in link sotto si finisce con dire, sì. Ma, ma c’è a nostro ben più che modesto parere, suffragato da oltre mezzo secolo di fotografia su le spalle, un Terzo incomodo misconosciuto a chi va dietro il vento del markketting (onomatopea per marchetta, serale lungo certe vie cittadine). Si deve più che dovrebbe parlare di Olympus, no l’odierno re-branding OM, no. L’originale QuattroTerzi e dell’Ammiraglia di sempre E-1. Ma, ancora, è tempo perso per i minchiapixellisti onanisti, pugnettari, a tutto spiano. Resta evidente che il richiamo anzi fatto è per gourmet della fotografia. Un’altra volta



**Tutto ciò' ha dell'incredibile, comunque ecco in breve la storia.
Aggiornando la vecchia m8 (non la m8.2) con il firmware update 2.004 ALCUNE m8 vanno in blocco e non e' possibile fare che rispedirle a Solms se si imposta il modo discreto (la vera grande novità' di questo aggiornamento che nelle intenzioni dovrebbe renderla più' silenziosa) ed il pulsante di scatto finisce (anche erroneamente) in modo di scatto continuo.

http://www.photobit-forum.it/phpbb/viewtopic.php?t=4580

**Purtroppo la mia seconda M8 ha avuto un problema all'otturatore (si sono staccate le tendine, otturatore andato) intorno ai 12.000 scatti con un preventivo di 400 euro per la riparazione…
https://www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3683602&show=13

Leica è antiquariato: Leica M2 CR “Gianni Berengo Gardin”
https://www.newoldcamera.com/Scheda.aspx?Codice=GC3331


Leica vs Fuji : Strategie di Marketing a confronto e come Fuji può aumentare il suo prestigio
https://www.youtube-nocookie.com/embed/Cm1AvnzuZVA



Ps. Repetita juvant? Mah di certo il fatto che la BL di Fuji era la “copia” di Leica. È na cosa accertata Sì, ma in formato seipernove imbattibile per Hasselblad, Zenza Bronica, Rolleiflex, Mamya…

Pss. Resta introvabile in Rete lo studio del progetto E1 Olympus, le sue malie tanto da far dire al capo-progetto, non senza ragione e senso, che dentro la digicamera c’è un Genius, storpiando sound come solo l'inglese vi riesce. Il Mondo è fatto di pecorame, “Tutti fotografi” no? No chi l’ha detto è un agente del Pensiero Unico, della cricca Cia-Mossad-Fbi via Hollywood Party e di Stampa & Regime






Materia Alchemica

Da l'archivio Manunzio e non siamo nella Cappella di Sangro l'alchemico frammassone in Napoli, bensì dinanzi copia in miniatura della Deposizione del Cristo. Trasfigurato e Marmorizzato velo, poi, su cui s'è scritto di tutto e di più (compreso Alberto Angela) ma non ci frega granché. Viceversa certe “traslazioni” partenopee in questa contrada da cui scriviamo, il Capoluogo del Techesasse per via di certi idrocarburi, ci incuriosisce un giorno.
Tuttavia, lo diciamo a giorni alterni per i minchiapixellisti onanisti compulsivi che immaginano d'essere fotografi, ma da mettere a rogo) certe messinscena sono ben altro per “caso”. Vedi l'altare cui si è fatto profanazione (forse c'è ancora scomunica nei confronti de li massoni, anche se l'Opus Dei o la Compagnia di Gesù cui epitome il reggente blasfemo Bergoglio Primero da la Pampas argentina, è quanto dire) poggia la “metafisica” del Corpo Incorruttibile. Manunzio ci ha messo del suo, grazie a gagliarda Olympus C-5050 de facto mini Leica da lente tagliente, riportando l'immagine o “come in Alto così in Basso” ma ci sta pure il contrario. Ah la Chiesa è detta S. M. del Sepolcro, sì, luogo questi che una volta i crociati-alchemici visitavano per arrivare, poi, in Terra Santa per l'ennesima crociata: Intelligenti pauca verba!

Ps. A destra della richiamata Chiesa, tanto per restare in argomento, in una spogliata aula frutto di “sapienziale” restauro da cani, un altare barocco conserva nel tabernacolo un frammento della Croce per antonomasia: quella della Crocifissione-Trasfigurazione...Morte e Rinascita come ricorda quel INRI, altra cosa dal Jesus Nazareno Rex Judeorum, ma "parola sacra" ma pure "parola di potere"



Grading meravigliao

Il video è quanto di più istruttivo si possa su la fotografia analogica. Mi spiego. C'era un signore che sbraitava su social circa il fatto che la fotografia digitale non ha niente di me3no, anzi, se non superiore all'analogica. Buon uomo gli si potrebbe rispondere perché si agita: chi la paga? Evidente che il richiamato ominide è nato nella notte come funghetto e così pensa che insieme tutt'intorno è nato il Mondo. Ragazzate (cazzate?) si capisce di chi, non solo non ci arriva, ma soprattutto nato evidente in Era analogica e per chi capisce ci si ferma qui oltre è sterile intrattenimento da circo equestre.
Il video di nuovo è l'esatta corrispondenza di quando in Era analogica si faceva per portare a casa lo scatto che ripagasse delle levatacce mattutine, in estate poco male, anzi, in altre stagioni lasciamo perdere. Cavalletto di prammatica e su non la Hasselblad o il carrarmato SL 66 Rollei, quanto una più modesta, si fa per dire, Zenza Bronica SQ-A che definire splendida è riduttivo. Porta pellicola con l'immancabile Epr-64 Pro tenuta rigorosamente, ecco, in frigo secondo dettami di Mammasantissima Kodak. Rulli 120 che di notte, dopo altrettanta camminata d'auto, si portava alle falde del Vulture, il vulcano e non l'uccello dell'inglese storpiatura, dove era un Lab colore e conoscendo i titolari si calavano, i rulli, nel' E-6 di sviluppo per riaverli perfetti ed asciutti circa un'ora dopo; solo in quel momento la giornata poteva dirsi conclusa. Ma avevamo sui vent'anni.
Macchina su cavalletto e filtri digradanti, uso dire sebbene la dizione è degradante che però i soliti cruscaroli intendono (chi li paga?) quale “degrado”: glielo fai capire che so' stronzi e non intendono se non con bustarella italiota? Tempo perso.
Digradanti Cokin e porta filtro per ogni obiettivo, bastava sostituire l'attacco filtro et voilà. E se proprio prorio volevi fare il “veri naise” lo scatto in sorta di preview su Polaroid, no? Si anche se pellicola c'era è allora la posa giusta da Lunasix Gossen, poi un secondo scatto mezzo diaframma in meno per farci stare su la stessa foto cielo e terra, diavolo ed acqua santa luminoso. Oggi è una passeggiata con l'immarcescibile Pshop, che ostinati preferiamo nella versione Elements di dieci anni fa giorno più giorno meno. Certo appena qualcuno comincia storcere il naso, di nuovo, Lightroom sulla barra Mac: mo' che volemo fa?
E il grading? Bella come domanda anche se un po' idiota. Si perché se scatti in analogico alle sei di mattino estivo, i colori quelli sono e senza grading alcuno. Se scatti in autunno, o il pomeriggio è naturale che i colori siano di conseguenza: scienza dicono. E allora già in partenza bisognava necessariamente mettere in conto cosa volevi trovare oltre ed anche il soggetto. Luce da conoscere e padroneggiare come né più né meno di una scaletta di sceneggiatura o previsualizzare alla Ansel Adams, che però scattava soprattutto in bianconero da padreterno. Oggi si scatta in Raw tanto c'è Pshop, si fotografa a mezzogiorno d'Equatore con ottiche zero virgola qualcosa e venticinquemila leghe di luce; certo poi qualcuno lamenta vignettatura e fors'anche disturbo detta grana, ma è cosa da niente. Si butta la macchina fotografica si aspetta lo zerovirgola-virgola-qualcosa obiettivo e gli Iso otto miliardi sempre in pieno sole allo Zenit equatoriale. Certo la foto vien male. Allora si butta la macchina...E lì c'è Internet delle meraviglie pieno pieno di masturbatori schizzanti l'impossibile dibattere sui social da minchiapixellisti: che dire di più? Avanti con i consigli per gli acquisti...ché la fotografai è altra cosa!


Landscape Photography | In the Field
https://www.youtube-nocookie.com/embed/tZmZm5vMWvU&feature=emb_rel_end


Ps. Nell'immagine sovrastante il fotografo punta la parte della scena su "grigio medio" fotografico al fine di esporre correttamente. Tuttavia i sacri testi consigliano l'uso della calotta spot per la misurazione con esposimetro esterno; perché, dicono sempre i richiamati testi (in analogico) la misurazione TTL delle fotocamere, quindi, in luce riflessa è poco attendibile. Strano però che qui l'occhio del fotografo passa attraverso il mirino dell'esposimetro...Fisime da circoli fotografici onanisti d'antan, d'occhi per niete allenati a cogliere e discernere le lunghezze d'onda



LX II Panasonic

Nei serial il II è associato alla…vendetta. E qui non è il caso. Infatti II è quel tanto di buona cosmesi, in buona sostanza “cipria” abbellente su la più che ottima LX prima versione. E non tanto e non solo per il fatto che il sensore è un vero 4/3 più o meno, quanto è soprattutto per il fatto che la Lumix è tascabile. E si riescono a fare (provato per poco la versione LX del fratello) cose sbalorditive. E chi usa macchine tascabili (Olympus per noi serie Camedia Point&Shoot) sa cosa vuol dire trovarsi davanti LA foto e non perdere il cosiddetto attimo (ma niente HC. Bresson, eh). Una cosa questa che i minchiapixellisti onanisti a tutto spiano potranno mai intendere con i corredi (al cado di coperte domestiche) iper-ultra reflex…tant’è vero e lo si riscrive che a Getty Images mica ci han chiesto mai quale sensore risoluzione ottiche e pippe varie. E c’è gente che fotografa con meloni: me cojoni! Man fotografo sin dal 1969

LX II Panasonic


Man fotografo sin dal 1969



Pazziann'

La creatività è si dono naturale, cosa preclusa a minchiapixellisti onanisti, e tuttavia se non alimentata insterilisce, fa diventare routine robotica: zombie che affollano le Metropolis del Mondo cano che ci ho sotto i piedi direbbe Faletti-Catozzo, e certo quelle magistralmente effigiate da Fritz Lang, che non a caso richiamiamo spesso poiché paradigmatico.
Sia come sia si dirà di uno spazio tempo (infanzia tout court?) dove il gioco era dimensione sociale: si, la strada ma anche la campagna non molto dissimile dalla avventure di Huckleberry Finn e suo compare di merende Tom Sawyer. Il fiume eh ce ne vorrebbe di spazio, ma per un'altra volta. Gioco che rima con giocattoli e personalmente ne avessimo conservato potremmo fornire eserciti mercenari a questo o quello: quanto a pagamento...E lo stesso varrebbe per le Giacche Blu del Settimo Cavalleggeri, e indiani e tribù da non dirsi il numero. Infime armerie: eh come no.
Capirete quindi del come con quattro pixel messi in croce si riesca dove i minchiapixellisti manco osano pensare (che è peccato!). Così quando ci si imbatte in situazioni...



Škoda Model Car Photography
Benedek Lampert


Man

Ps. Pazziann' in napoletano è “pazziare - giocare” lato sensu



Sic transit gloria mundi

Per i minchiapixellisti aviotrasportati-ferro-tranviari della Milano da bere (oramai liquami dei Navigli?) per fare un po’ di cultura, a prezzi modici in workshop della solita partita di giro, ammodernamento dei famigerati aerei di mussoliniana memoria: sempre gli stessi! Passatempi con allure, ecco, per queste tribù nomade senza arte né parte che gliene po’ frega de meno della fine di Tetenal, un altro gigante della chimica d’antan. Neofin Blu per le basse sensibilità tipo Agfapan25 Ilford Pan F Kodak Plus-X o in versione Rossa chimica per alti Iso alla HP5 o Tri-X di Kodak; come pure sviluppi per carta viraggi, sviluppo colore…li ricordiamo ancora. Scompare un’altra pezzo di Storia e della Fotografia, l’immortale Analogico che non può competere con il famigerato digitale di Cia&Mossad e sue banche dati planetarie: Matrix per chi intende.
Tetenal in camera oscura che contribuiva dal nigredo-albedo-rubedo non già della “pietra filosofale” quanto alla buona riuscita della baritata, Gallery Ilford per chi capisce di cosa si parla. Trista solitaria e finale storia di un glorioso momento in cui gli uomini, con tanto di palle nel senso virile del termine, forgiavano il Mondo: non ci avrete mai!

Tetenal Europe GmbH to reportedly cease trading after 172 years

Tetenal Story

Man fotografo sin dal 1969



Non occorre ripetere ad libitum circa la fine di un Epoca (certa cosiddetta storia libresca) per intenderci del “primato” amerikano (kappa kome killer) uscito vincitore a salve dal II° conflitto moniale costruito con sapienziale cura a tavolino in circoli latomisti Star&Stripes e non solo.
Senonché da l'abbaglio, detto Bretton Woods fine Seconda guerra mondiale dove fu deciso che tutto doveva girare in petrodollari, anche la cultura fottografica (per chi intende) o della pedissequa e fallace trasposizione “meccanica” della notoria realtà, fotograficamente parlando prima doppia pagina offset alla Life oggidì a schermino cinque pollici di telefonino, parte del gioco volge al termine. Per coloro i quali san pesare attentamente l'ultima Photokina germanica, per esempio, orticello del fottografico (da verbo fottere...) dagli effetti devastanti: ne uccide parafrasando più un'immagine che cento parole! E come il Poeta...

“A descriver lor forme più non spargo rime, lettor; ch’altra spesa mi strigne, tanto ch’a questa non posso esser largo; ma leggi Ezechïel, che li dipigne come li vide da la fredda parte venir con vento e con nube e con igne...” Purgatorio Canto XXIX.

Nun' perdemm' at' temp' a chiacchiere paisà ne abbiamo da una vita intera, senza conto in banca e baciapile di un Iovine qualsiasi formato FPmag e lacché consimili asserviti e della Milano da bere

Man


Ps Qui un vecchio articolo, e siamo ai primordi del bit fotografico, che ha molto da insegnare a tutt'oggi quanto a “informazione” e non solo "meccanica" codifica binaria: se le paole sono ancora una volta pietre figuriamoci le “immagini” di specchiante silicio odierno

Psg E per i tantissimi fottografi e minchiapixellisti onanisti a tutto spiano che corrono dietro l'ultimi megapixel ( e non vi basta il metro e oltre che avete nelle terga già di stampa & regime la giostra degli acquisti ed Ur Lodge a/di complemento?). Infine un'altra del Rosacroce Dante...

“O voi ch' avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani”

Manunzio parla sempre chiaro e limpido e mai con lingua biforcuta di zolfo della Bestia

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