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Da l'originale 1920 x 2560 pixel Olympus Wz 5060 da taglio micidiale salvato in più che buono Jpg. Poi in Pshop Elemnts desaturata, riaggiustata e virata con un vecchio plug-in; l'immagine ottenuta salvata in sRGB Tiff. importata in Print & Layout Canon, altri aggiusti sul viraggio e livelli, complice il “giallo” antico del supporto Canson Heritage da 300 gr. finalmente una serie di stampe come comanda Iddio. Stessa trafila per godibilissimi quasi A3+ d'una stellare Rosaspina Fabriano, e anche una prova su più “modesta” Fabriano4 ha restituito un piacevole e degno di nota risultato. Certo poi basta dire all'incauto osservatore che le stampe sono impresse su Hahnemühle o Canson o l'americanata Moab e la presa per il c...è assicurata, ché si vive di luoghi comuni del Pensiero Unico che li ha generati (partoriti?)



Io, la stampante e lo scuro

I file sono come “folie” mo' ce stann' e mo' vanno via. Stamani ho buttato, con certa stizza, delle stampe d'un verde manco i cani. E allora la fidata Canon Pixma Pro 200 che spara “acqua” colorata dicono gli influencer che pontificano su le sorti magnifiche e progressive...del pigmento eterno. E in universo che manco l'aria sotto vetro viene da ridere quanto a longevità.
Sia come sia già nel mettere i fogli in macchina, bei fogli Canson Heritage da leccarsi i baffi solo a tastarne la superficie. E i parametri? No, stavolta facciamo con l'occhiometro e contro c...arta dopo dieci anni di stampe inkjet, eh. Perfetto, il primo e il secondo foglio tutto nel driver Layout di Canon: non perdete tempo con i Pshop vari, e pure da Pshop Elements provato è un sonoro: ni.
Ritornati al driver Canon la musica è cambiata e finalmente stampe molto molto intricante su substrato “antico” d'antan, com'erano certe carte da stampa analogica Ferrania Anni Sessanta del passato secolo, godibile cose.
E potevamo esimerci: da cosa? Due residui fogli A3 + Rosaspina Fabriano cui stampa teniamo per i nostri occhi, oltretutto non si può manco azzardare mostrare video se non da piangere per le cazzate di monitor iper-ultra profilati-questo e quello (non a caso sonde e sondine li abbiamo buttati da tempo nel cassonetto, differenziata si capisce) e manco l'Artificio Mentale (serve ad eliminare posti di lavoro con prospettiva che i robot poi “venderanno” ad un altro simile) è ipotizzabile oggi e domani: solo visone a stampa sott'occhi. Stampate ché di diman non v'è certezza!


Ps. Non ce po' fregà de meno di “esatta-esatta” corrispondenza monitor-stampa (su cui con lentino certi imbecilli analogici, via Youtube, pretendono chissà cosa al microscopio!) da cui il giusto posto che reclama la stampante e sua “lingua”. Vi è stato un tempo che portammo al laboratorio qui vicino, diapositive da riversare il Cibachrome (oggi emulato molto bene, si è sperimentato, da Ilford che combinazione per chi sa di fotografia). Lo stampatore ne ricavò trentaperquarata con tonalità calda, molto ma molto meglio delle “fredde” diapositive. E da quel fatto: diamo a Cesare ciò che...



Immagini di produzione Manunzio vendute ed esposte in una casa signorile


Un giorno lungo dieci anni

Parafrasando un film. E l'altro ieri sistemando l'archivio cartaceo dove conservo i provini delle carte inkjet, eccoti gli ultimi fogli in diversi formati che proprio di questi tempi, Annus Horribilis 2021 o Covid che bella invenzione, uscivano dalla Pro 200 Canon dei miraculi: sì, scritto alla medievale maniera non a caso. Certo non è questo.
Sia come sia nella cartella delle carte, tutte non convenzionali ma di marca: Arches Platine (bella e setosa carta per Palladium o altre tecniche alternative umide) Fabriano Rosaspina, Canson Heritage, Winsor & Newton...Ritrovo le sfumature ed i colori così come li avevo lasciati, prima e dopo particolare trattamento che non era ancora la “pietra filosofale”, comunque molto buona, sino al momento in cui leggo la notizia e di nota Casa fotografica (!) come dire a leggermi nel pensiero: all'animaccia vostra potevate un po' prima senza farmi “dannare”. Vabbene mai dire mai. Soluzione che sperimenteremo pure questa senza dubito alcuno da anti-convenzionale convito ora e più di prima di stampador cortese. Oh stavo per scrivere “Ora e sempre resistenza” certe fisime sessantottine: che volemo fa?

Ps. Unica e bellissima eccezione nel novero dei provini recenti la Canson Infinity Baryta Prestige 340 gsm, dai colori e ancor più bianconero da “vecchia camera oscura” dei tempi gloriosi baritata Gallery Ilford, cui fa un buon verso paisà e da non credere per una “dilettantesca” stampante Pro 200 Canon, dicono certi seri e compassati (trapassati?) tromboni prezzolati, che stampano però con tecnologia Piezo: contenti loro!

Pss. Non è questo l'ambito di più che dottissima, eppur sperimentata serie di prove e controprove, ma gli inchiostri “dye” scelti per un più squillante maquillage, ecco, è voluto ricercato e perseguito con convinzione. E poi Canon sembra andare a nozze con le carte “opache” e la sfilza di casi esaminati, eh avessi voglia. Poi, infine, letteralmente con un numero, che non è della Bestia, 609 qui entriamo nella catena di smontaggio senza se e senza ma della varie: Hane-Canson-Moab dal nome biblico, Berger...Ad libitum paisà!


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Il Rito & la Forma

Mani che lavorano o che stan ferme, oranti ed umide. Insomma quando vedo mani è come venissi attratto al pari di metallo con la calamita; ed è uno di quei reportage che prima o poi…
Mani bagnate che ricordo come oggi quelle del lattaio alle prese con paiolo latte caglio e fiamme vivide, quando non c’erano le confezioni di plastica con galleggiante mozzarelle, più che altro corpicini in salamoia. E mani che danno forma e sostanza alla carta, proprio così. Carta non automatica né Hahnemühle Fine Art e quant’altro: no proprio sostanza tattile, taste da non intendersi alla maledetta lingua “inglese”. Tutt’altro e taste alle nostre latitudini è tastare, non italiano, bensì certe carezze anatomiche lato B possibilmente femminili…ci siamo intesi.
Carta artigianale, via. E ne conserviamo ancora un pacco della giapponese Awagami, che ancor prima di andare in stampa su inkjet (usavamo una domestica si fa per dire HP Photosmart Pro B9180) tra le mani sentivi la ruvidezza e trama che non troverai mai o poi mai nella “smooth” trattata per assorbire” gli inchiostri. Unica, a dir vero, a contrastare le giapponesi la Fabriano Rosaspina, con gli inchiostri bianco e nero: un must. Vibrazioni altre e diverse che solo, tuttavia, le carte giapponesi restituiscono!

Man fotografo dal 1969
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