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Mystica

Non finiremmo mai di scrivere che le (ex) Olympus in qualsiasi salsa, ecco, hanno posseggono emanano flussi mystici come nessun altro apparecchio digitale al passo odierno e pure analogico d’antan. Ci rammarichiamo di non poter più portare a pezza d’appoggio, di nuovo, ciò che disse proprio l’ingegnere capo del team che sviluppò quel mostro sacro ineguagliato che è tuttora la miliare pietra (filosofale?) E-1 Old 4/3. E meno male che ci paga nessuno!
Ora parlare di ergonomia è pura finzione scenica: cazzate e null’altro con quanto detto poco sopra. E non fa eccezione, seppure cambio di marcia in formato Micro-Quattro Terzi, la tosta e piccolina E-P2. Incredibile cosa riesca a risolvere, lato traslato o come vi pare. Cosa questa (risoluzione tout court) di moda e prezzolati “influencer” che più di virus e compagnia cantando fatto tangibile: do ut des. Semplice oltre al fatto di essere, l’influencer-virale, falso come quello di Wuhan ed antivirale nato e pronto alla vendita ancor prima che questi (focolai pandemici a salve?) si mostri in tutta “virulenza” ma di BigPharma: Covid-19 dixit tant’è la letteratura del caso e un film che prossimamente diremo.
Mystica di un formato che ci fate i poster murali: ma sì, ma sì per chi sa il fatto suo in ripresa e stampa del caso. E-P2 molto più che attrezzo da “stritt” quando larg’ assai: vabbene è un calembour per chi capisce Verolino del caso.
Ora se alla richiamata olympionica fotocamera ci azzeccate un altro gioiellino, un tubetto ottico tutto fare**, o ci avete il manico o se non l’avete e allora le teleprediche (consigli per gli acquisti) eterodirette in danno dell’odierno, s’è detto, Micro 4/3, servono a niente: chiacchiere o tabbaccar’ venn’ e ‘o Banc’ e Napule nun s’impegna!
Ultimo ma non meno se a questa “protesi” quattro-terzi ci inchiodate (non lo togliete più) un 17 mm 1.8 fate bingo quando le condizioni climatiche, diciamo così, sono all’estremo ma vi consentono di portare a casa, uso dire, immagini che voi stessi stentate a credere essere possibile. Certo e ancora il manico del caso in specie, a Pshop e lo scriviamo un giorno sì e l’altro pure in versione Elements da dilettanti, dicono, quei bravi belli e buoni amici degli amici, fate cose ‘e pazz’. Vabbene si chiama mira + culo (così scritto in carte medievali!) della matematica binario trinaria a scartamento ridotto con cremagliera alpestre...Ricordiamo la battuta di un amico che non c’è più: “Si nun sì scarpar’ pcchè rompe o c...a e semenzell’” Se non sei ciabattino in senso lato perché mai incolpare i chiodini/semenzell’ per sole se il lavoro, che non è cosa tua comunque, non vien poi bene?


**Opinione scritta sul sito
Pro: Leggero maneggevole e otticamente incredibile
Contro: No se uno ragiona su quello che si trova davanti e sa valutare bene la situazione mettendo le famigerate MTF come carta...all'uso deputata

https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=olympus_m12-50

https://www.youtube-nocookie.com/embed/de_2NbWOBEY




Togliamo subito la cosa: sì, Caravaggio l’ho visto realmente, in copia molto autentica si capisce. O di quelle “reincarnazioni”. Antefatto. Stavo in quella enorme Cattedrale, oh incute reverenziale timore adesso che da poco ritornato da una cerimonia familiare. E quando l'avevo fotografato molti anni fa per la direzione regionale dei Beni Culturali, e personale archivio su analogica seipersei Ektachrome epr 64, l'effetto, il colpo d’occhio, complice i lavori di restauro in corso o la luce o vattelappesca, insomma m’era parso na cosa “ordinaria”. Viceversa di ritorno: beh un certo brivido di grandiosità la Cattedrale di Acerenza l’incute, non meno o forse per la sua mole. Nuda pietra come piace a Manunzio.
Breve. Caravaggio stava quella volta in Cattedrale una fila di banchi d’avanti. E non lo sapevo, fino a quando va tu a sapé diciamo il “caso” si volta alla mia volta. Zacchete, un vortice e un salto nel spazio-tempo: questo, mi dico, è proprio lui Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Mi alzo m’avvicino e gli parlo, oh santi Numi di quelle sensazioni per noi gente che “ha andato squola” impossibile a dirsi. Fu gentile nel rispondere e nel farsi fotografare (stanno in archivio pure sti scatti) all’aperto antistante l’ingresso. Volete voi? Sembianze, pittore e pure di Milano, disse! Certe reincarnazioni...somiglianze chiamatele come volete ma il momento, l’ora luce e tutto il resto “casuale” si capisce, poi con Manunzio da riempirci scaffali interi di casualità.
Ora da qui all’immagine in cover il passo oltre che breve direi naturale, ecco. Vero, no? Inteso come veritiero, così proprio no. Seguite la cosa.
Fondale di quelli accatatat’ (acquistato dal verbo francese acheter, or english to buy) dal cartolibrario nelle vicinanze: o era il negozio di Belle Arti? Boh ma non cambia la cosa. Cesto di quelli che Manunzio ne ha per l’abbisogna stipati (conservati) into nu mobile: la “coniuge” pigola e rompe...ma quando si tratta di mettere tavola per gli ospiti, caspita sa dove mettere mano e portare in tavola, cesto di pane!
Sia come sia qui viene il bello circa il “vero” e del fatto che il grappolo rosso e azzeccato (vicino) il bianco, forse Chardonet vitigno...di plastica ma fatto bene, realistico e Manunzio che fesso non è per questo preso. Uno. Due le ciliegie, false pure queste di arbusto-albero-frutto (boh) preso lungo la passeggiata del fiume sotto le finestre di Manunzio in linea d’aria tre-quattrocento metri. Viceversa mele verdi (alcune tarlate, ecco, sennò che frutta dal celeberrimo canestro del Caravaggio è?) dell’albero sotto il balcone, sempre Manunzio. Foglie vere almeno se ricordo bene. Insomma falsa + mente alla lettera.
Lo scatto infine forse su quella piccoletta della Pen Ep-2 di Olympus e flash su la sinistra, e anche qui buca: un faretto? Un flash con cartoncino arravugliat’ (sistemato al men peggio) type snoot; una penna-led a “dipingere” la scena tenuta dai colori “smorti” e così appena ravvivati in Pshop, quello per dilettanti come Manunzio, a nome Elements, versione di una decina di anni fa? Tutto qua tranne il “vortice” creato ex novo ché mi rompeva ri-creare certe parti poco “caravaggesche”. Fine della storia: dello scatto dite? No, ci sono almeno un centinaio, tipico del fotografare di Manunzio attento all’attimo fuggente, ecco: variazioni con cesta più o meno piena di frutta e senza, con grappoli e non, che si conservano in archivio digitale. Giù il sipario sta volta!


Ps. Sì, ricordo Caravaggio in cucina (scimmiottare) così il calendario 2008 d'antan by Epson con foto di Renato Marcialis, noi a Milano conoscemmo Ricardo figaro folletto e fotografo, in primis, di food hhotography



Gianni siamo nell'era dell'Ottimismo, Gianni!

Ma sì ma sì era il Santarcangiolese (di Romagna che ne abbiamo pari qui alle nostre latitudini) Tonino Guerra per uno spot di store.
Intabarrato con sciarpa, non sopporto mascherine (anche perché carnevale è passato da un po’) che mi provocano allergia “visuale” usciamo per il solito giro perlustrazione giro giro tondo il palazzo, e forse qualcosa di più. Un venticello solleva polvere (sottili?) e fa muovere le nubi (irrorate stamani dal bell’areo che oramai a bassa quota, tanto è visibile, il pilota fa ciao ciao con la manina) in un silenzio da The Day after: qualche zombie umano pascola su la carreggiata e si mantiene a debita distanza, o come quel tale che pochi passi scende dal marciapiede e aggirandomi risale qualche metro dietro! Sic est.
Il cartello che distingue questa civiltà, almeno di chi scrive, da quella a nord inventrice del “Amerika - k as killer - way of life” Coronavirus compreso nel prezzo, le affissioni funebri mezzo divelto dal vento ed ingiallito dal sole: possibile che non muore più nessuno e che magia è?
I passi cadenzano la strada e tanti, troppi, pensieri, eppure i piedi step by step sembrano marciare per proprio conto, staccati dal resto del corpo “immerso” in osservazioni. Terminata la strada dell’ultimo palazzo: dietrofront. Precediamo, de facto, deambulando ante calendario Conte il nonelettodanessuno con avvallo di Mattarella che si distrae, data l’età, dal barbiere!
E come un don Abbondio qualunque, mentre legge il breviario però, zacchete il lugubre e funebre cartello: in pratica sotto casa. E colpisce quella rossa (infernale?) scritta come dire: ‘mbé sei morta in epoca dell’ottimismo senza fine, mo’ finisci nella fossa (non quella ripresa a New York da un drone birichino prontamente sequestrato dai policemenne, non sta bene far vedere ste cose che la giostra degli acquisti non vuole, almeno fino al vaccinissimo di quel faccione ridens come jena di Billa e Melinda Gates, che tengono famiglia un po’ luciferina ma non tutte le ciambelle riescono con il buco coronarico) e c...oronavirus tuoi. Fatto privato via, poi a novantatré anni che vergogna così tanto e la giostra del consumo non vuole: avanti il prossimo!

“SECONDO L’ULTIMO DECRETO MINISTERIALE È OBBLIGATORIO DISPENSARE DALLE VISITE E CONDOGLIANZE”

Buon uomo che scrivi: se è “secondo” poi come fa ad essere “ultimo”? Birichino si scrive, solenne come voglio i satanici neo feudali alla Bill Gates & Co “ai sensi di”. Ma non ti si può far colpa alcuna, giacché il richiamato Bill e compari, sono neo feudali, vero? E nel Medioevo solo tre persone, dopo il monarca mica la “farfalla”, erano abilitati a saper leggere scrivere e computare: computare come computer? Esatto calcolatore da latino verbo: computo computas computavi… Questo per dire che ignoranza è belo, ecco, e i ciucci-ciuchi-asini matricolati a squadriglie che volano senza manco irrorazione di chemtrails (!) e la ‘ggente che applaude manco fosse la Pattuglia acrobatica ‘taliana!

Ps. Un proverbio africano dice: quando muore un vecchio è come l’incendio di una biblioteca mica quella della Parigi di Notre Dame, precursore dell’odierno “decreto” che vuole le funzioni religiose, pensa se lo vengono a sapere i maomettani, in plein air. Giusto che adesso comincia il caldo e il bello della “pandemia” certo poi con il passo del tempo e maltempo? Come prima più di prima “poiché bisogna convivere con il virus” che vuol dire scordatevi del prima che è “archeologia” e comprate da Ammazonne. Imbarate dal verbo imbarae, e che parlo ginese? ecco, da casa via computer che la squola gosta troppe denare pubblicos e ciucci analfabeti è mieglio e...poi via le case hanno tutte ma proprio tutte i muri "maestri" perché l'elettronica a distanza? E chi avut avut chi ha dat’ dat’ scurdammece do passat’ sim’ e Napule paisà! Il Tempo è pur sempre Galantuomo, no? Altroché!
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