Rito scozzese? Oppure di York…chissà mai quale “obbedienza” per chi ha orecchia. Era il periodo con la testa china su l’asfalto in cerca di qualcosa che valesse pena di uno scatto: a centinaia a dire il vero e finite nel catalogo Lr.
Questa poi su l’asfalto è uno di quei “casi” che solo dopo, qui nel caso anni, t’accorgi della Kabala combinata: combinazione è il caso di dire. Forse. Sì perché a noi interessava solo quel “controsenso” che è calembour in altro, sciarada enigma sfinge al cambio corrente di settimane enigmistiche, che fanno strage ché uso dire tiene la mente sì aperta eppure terga…De gustibus estivi per teledipendenti.
Sia come sia è solo adesso che l’immagine, di tale Don Mimì Sabia in prima della famigerata parrocchiale SS. Trinità in Potenza, assurta ad “epopea” nera planetaria d'una giovane donna trucidata intra mura, accettatissimo è, della parrocchiale richiamata svela. Vicenda terminata con l’assassino associato non alla famosa Tower Hill londinese, quanto prosaiche sbarre di cella (causa anche di altra donna) inglese patria di certa “obbedienza”. E dei due tre da formare “trentatré” chissà rito scozzese…In definitiva sul set del tutto “inconscio (?!) s’è composto, dalla rinfusa giornale numeri e “ombre” ciò che neanche il più migliore dei fotografi alla Weegee riuscirebbe mai: sintetizzare alla grande crimine e numerologia senza ombra di ...controsenso
Man