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Fate che le glorie, ecco, appunto da diciasette anni poco onorevole monito già di un "buco nero senza fondo" firmato da Verrastro in concorso con terzi


Abbiamo spalle larghe


Ci concediamo qualche giornata di relax alla faccia della sbirra “polizia” che tiene pure il telefono sotto controllo (buon giorno maresciallo come va la famiglia, niente guai?) di chi scrive e del suo legale (!) e che guarda caso, quando si dice il caso, arriva sotto ferragosto (!) una cartella esattoriale comunale del 2014 (!) indirizzata e non si sa per cosa, forse basta la parola dell’estensore come il famoso confetto Falqui, lassativo, usato all’epoca per defecare, in cui si “asserisce” che il Manunzio è “evasore” (così al telefono il proprio legale) nei confronti del Comune Capoluogo (!?). Ah che mente fervida ed immaginifica. E uno dice, riflette, ma se è evasore e da cinque anni (!) come mai gli si concede proroga inusitata a tutt’oggi 20019, senza riscossione coatta tramite (ex) Equitalia? Ma se l’estensore (analfabeta putrido di scalcinata loggia di borgata) aveva bisogna di duemila euro per sue spese (riferisce il legale) c’era bisogno di fare un atto intimidatorio? Bastava chiederle aumma aumma pro manu come è abituato l’estensore della richiesta, e uno metteva (!?) mano alla sacca…e quietanzava. Solo che nel caso le “quietanze” le svolge in mia vece il legale già poco propenso ed incline ad atti mafiosi: intelligenti pauca verba.
Dice: ma a noi cosa ce ne viene? A voi niente! Ma a me si anche perché da ultimo si è depositato (ad ogni azione questi frammassoni di borgata scalcinata fanno corrispondere una sconclusionata ed infantile reazione) ennesimo esposto su un “cantiere” terminato a salve nel 2013, sei anni fa. E tale è il completamento dei lavori che lo stesso deve riprendere…un settembre però sine die! E con quali danari se già quelli stanziati si sono involuti?
Tranquilli da un decennio che teniamo duro: vero Valeria Verrastro ex Direttore Archivio di Stato ex dirigente Stazione appaltante del “cantiere” messa da parte (qualcuno bene informato dice degradata e per altro Ufficio!) dal Ministero Beni Culturali in Roma. Cantiere partito nel lontano 2002, diciassette anni fa, con fallimenti sospetti delle imprese incaricate dei lavori (nella Sentenza del Tar Basilicata 2008 si legge come niente “che la Pouchain srl - prima iniziata - non doveva partecipare alla gara appalto” e più in là scrive ancora della “sospensiva richiesta per il comportamento dei Commissari preposti all’analisi costi-benefici delle offerta" per la Grande Opera” va da sé con grembiulino bianco squadra e compasso! Insomma un buco nero senza fondo…come pure la stampa locale ha titolato (oramai la cosa è patrimonio pubblico e non di solo addetti ai lavori) che inghiotte Ministero Beni Culturali, Direzione degli Archivi afferente, Direzione regionale Basilicata idem, Tesoreria territoriale Basilicata, Avvocatura dello Stato idem, Procura della Repubblica…l’elenco è decisamente lungo come presentato in esposto ai CC a latere il fido avvocato.
Ah insieme, pensa te che testa hanno Procura della Repubblica in Potenza e l’Arma dei Carabinieri (sic e non aggiungiamo altro sul trappole presentato e regolarmente smontato, atomo per atomo altro che viti!) che ambedue, secondo la Verrastro teste molto attendibile, che dichiara tra l’altro il falso finanche alla giudi cessa Tedone (sic) in Tribunale (deposizione canta!) poi trasferita altrove…dopo la parte magistrale…
Dunque ambedue con calzamaglia e mascherina, chi scrive e suo legale, furtivamente introdottosi nottetempo nell’Archivio di Stato in Potenza abbiamo/avremmo sottratto un documento scottante, detto Studio De Bonis (in esposto ai CC) su l’appalto del “cantiere”. Strano poi che l’esposto della Verrastro è stato archiviato, non solo ma che delle sue farneticazione non vi è traccia alcuna sul registro dei custodi/guardie giurate dell'Archivio di Stato preposte a monitorare ogni cosa accade in esso e con telecamere a circuito chiuso: altro che Banda Bassotti. Possibile? Eh in Procura anche ad arrampicarsi su gli specchi bisogna avere discreta arte…
e logica!
Un buco nero senza fondo video

NB. In allegato Cartello cantiere uno & bino (a destra dal giorno 15. 06. 2019 quando dal Ministero Beni Culturali arrivano certuni non meglio identificati per rilasciare intervista costruita, non meno che nottetempo, a tavolino) è priva della data re-inizio e re-termine cantiere (a sinistra per decenza è riportato seppure in modo sospetto) ma in ambedue privi dell’importo che per legge, Dpr n.380/2001 s.m.i. dev’essere riportato. Importo pari a più di sette milioni di euro in una triangolazione Fondi europei (riscontrabile nel primo cartello a sinistra) Regione Basilicata Ministero Beni Culturali e Provincia di Potenza (proprietaria dell’immobile e che dalla sua vendita ricava un bel gruzzoletto cui cifra è poco “chiara” e scarsamente documentabile, almeno leggendo il report della Regione che contrasta notizie a mezzo stampa della Verrastro, degradata ed mandata ad altro Ufficio



Ps. Anche Rai regione Basilicata è parte della partita di giro, già a far data 2014 quando censurò e mai mandato in onda l’intervista che la stessa aveva chiesto a chi scrive: prova documentale la lettera dell’avvocato al riguardo e l’inoltrata ai vertici Rai nazionale e finanche l’allora Presidente Fico della Vigilanza Rai. E nell’ultima di alcuni giorni fa un “coccodrillo” Rai Basilicata che inanella pirle una dopo l’altra. Solo che al riguardo una dura nota sindacale è stata inoltrata alla Sede regionale per contrastare, documentata, le asserzione della “giornalista”. A dimostrazione che quando il gioco si fa duro…

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Anno Nuovo (truffe antiche ai danni del Pubblico Erario)



Fino a tempo fa il link puntava anche alla pagina omologa del Segretariato regionale Basilicata Mibac (Ministero Beni Culturali) quale “centrale” e interfaccia territoriale verso Roma sede del Mibac. Link altresì che indirizzava anche vs l'Archivio di Stato della dr.ssa Verrastro capo progetto A.d.e.l.mo, che in pratica è la rimasticatura di uno analogo del 1997, joint venturvse tra Regione Archivio di Stato e Deputazione di Storia Patria, dove tra i dirigenti c’era Gregorio Angeli superiore gerarchico della Verrastro. Progetto A.d.e.l.mo che da “progetto” esterno poi vedeva coinvolto altro personale già stipendiato dell’Archivio di Stato, elargizione della Verrasto agli amici per un altro torbido episodio la lei impastato e contraddetto, documenti alla mano, da altri funzionari. L’allora progetto A.d.e.l.mo (Archivio Lucani all'Estero)a costare alla Regione Basilicata 55 milioni di lire, cui affiancati negli anni sino a poco tempo addietro altri 700 milioni in lire, e mai si è saputo la “lievitazione” finale della rimasticatura del progetto cui nominativi "esterni" è a dir poco “anomalo” e gestito dal Segretariato regionale cui vertice il Maurano Attilio è parte in causa. Esposto di OO.SS venne presentato oltre che alla Procura alla Corte dei Conti di Basilicata, dove per breve periodo ha svolto ruolo una delle quattro firme del Progetto A.d.e.l.mo. Miranda. E che insieme a Tamblè-Verrastro Manupelli sono un affiatato quartetto di "arco e compasso". Secondo e terza dell’Archivio di Stato in Potenza, la prima Soprintendenza Archivistica di Puglia e Basilicata Sede di Potenza, ultima già Direttore Archivio Stato Matera. Insomma Maurano è di certo il dio ex machina di ogni cosa si muova in ambito "culturale" in terra dei basilischi.

Maurano Attilio ex Direttore Segretariato Beni Culturali Basilicata da ultimo lo davano vivente in quel di Salerno. Ingegnere verosimilmente (?!) amico degli amici e del Rotary Club para massonica associazione. Maurano che sta dietro il cantiere ormai fermo e prossimo a cinque anni, basta leggere il cartello di cantiere se non fatto sparire nottetempo, dell’ex Biblioteca provinciale in C.so XVIII Agosto in Potenza e di strani multipli fallimenti di ditte appaltanti e, ciliegina, una delle quali sentenzia il Tar Basilicata “non doveva partecipare alla gara” poiché nel frattempo aggiudicatesi i lavori, de facto, mesi prima era già in comodato fallimentare, così scrive il Tribunale Fallimentare in Roma, e riportato in sentenza Tar citato. Banalissima affaire da quindici miliardi in vecchie lire ai danni dello Stato (fondi europei Regione Basilicata pagatore ultima istanza) e che caso “stranamente” l’ameno Tribunale di Potenza ha fatto sparire due denunce al riguardo. Tra amici questo e altro.
E sempre l’ottimate Maurano verosimilmente sta pure dietro il Progetto A.d.e.l.mo (Archivio Digitale Emigrazione Lucana nel Mondo) progetto riciclato già in partenariato 1997 con la Regione Basilicata che arriva sino ai giorni correnti più che ventennale grazie anche a funzionari dello Stato (Valeria Verrastro attuale Direttore Archivio di Stato in Potenza, in joint venture con Soprintendenza Archivistica Puglia e Basilicata e Archivio di Stato in Matera) già stazione appaltante del citato C.so XVIII in compagnia del predecessore ex Direttore Donato Tamblè , in Potenza & Roma allo stesso istante quando si dice il dono dell’ubiquità, anch’egli dietro il cantiere XVIII Agosto in Potenza cui si è detto poco sopra. Insomma controllori e controllati di sé medesimi ai danni dello Stato, già in denuncia da OO.SS. ma prontamente e senza indugio archiviato (!) nottetempo dal sempre “vigile” Tribunale potentino.
Il Maurano, infine si fa per dire, sta ancora verosimilmenete dietro un’altra, notizie da Basilicata24 online, vendita&rifitto degli ex Monopoli di Stato in Potenza, attaccato al Comando Guardia di Finanza. Quando si “immagine” e il caso va da sé.
Siché lei con la con complicità del Tribunale si è inventato finanche un procedimento di condanna di chi scrive a quattro mesi di carcere? Eh bocca buona Maurano, ha venduto la pelle dell’orso prima di catturarlo immaginandosi il Marchese del Grillo e sua battutaccia. Ohh s’è per questo, vedrà, si pentirà molto ma molto amaramente, giacché le carte del Tribunale raccontano fatti, nottetempo trascritti pure a mano (!) al di là di ogni possibile immaginazione, in spregio alla grammatica e le Procedure del Codice Penale: Marchese del Grillo lei si dice? Siamo qui a farle una volta e per tutte pelo e contropelo chiedere i danni oltre l’intervento dei Caschi blu dell’Onu e/o radere al suolo il Tribunale di Potenza e cospargervi il sale come i romani.
Il Tempo è Galantuomo Maurano & sodali. Ah certo buon Anno e quanto “buono” per lei e associati si vedrà molto presto

Man

NB. Una piccola chicca da un documento (ultimo conteggio settecento pagine e documenti) che ricostruisce passo dopo passo ogni minuzia "sfuggita" ai magistruncoli del Tribunale in Potenza:il famigerato Documento De Bonis (nome dall'estensore Studio Legale omonimo) perpetrato da magistruncola del Tribunale e l'Arma dei Carabinieri,di un tranello (ne scrivemmo al Presidente dell'Ordine Forense senza ricevere mai risposta) ai danni del legale che ci assiste da un decennio e più. Documento già in possesso del giornale online Basilicata24, e molto compromettente che in poche riga riassume la truffa di apparati occulti dello Stato ai danni del Pubblico Erario. Documento DE Bonis che compare in denuncia nottetempo dopo la comparsa di notizie a stampa tra cui la citata Basilicata24. Insomma a pararsi le terga sfondate. Tesi mai dimostrata e dimostrabile anche con il concorso esterno (art. 416 Associazione per delinquere che non stonerebbe l'aggiunta di bis o aggravante mafiosa) migliori specialisti cinematografici di effetti speciali, trucchi e barba posticcia potrebbe. E non già si scasso o effrazione che dir si voglia si tratta di chi scrive e suo legale (!), no quanto la parola della dr.ssa Valeria Verrastro, già direttore dell'Archivio di Stato e capo-mastro per chi intende del cantiere dell'ex Biblioteca che si viene narrando. Breve venimmo contattati dalla PG dei Carabinieri in Tribunale ad ammettere della cosa, così il mellifluo Brigadiere. E capita la antifona facemmo mettere a verbale "la facoltà di non rispondere a domande" tra la stizza malcelata del Brigadiere...vistosi sfuggito l'attimo!

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XVIII_Agosto_organigramma.pdf (484.94 KB)

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