Certe coincidenze...Un indizio resta tale, due un po’ meno e tre la prova. Tutto nasce nel sistemare la soffitta (incoscio) cui si è dedicato con “abnegazione e sprezzo del pericolo” il figliol di Sky, anche perché tutte le sue canne…da pesca deve pur sistemarle!
Sia come sia non tutto nuoce se cum grano salis si riesce a discernere, che di questi tempi poi…una gran fortuna per sé mica per il teleguidato detto prossimo felice e fesso: c’è chi si diverte così. E chi siamo per distorglielo? Tanto un giorno farà i conti con la (sua?) cosiddetta coscienza, e non è detto nell’aldilà quanto e più soluzione finale aldiquà.
Giacomelli, dunque, che si rileggeva nel sistemare il mare di riviste di un cinquantennio scampata alla furia “iconoclasta” del figlio che mette ordine in soffitta, si è detto.
Rivista morta nel giro di un mattino inizi Anni Duemila. Fresca e tuttavia inusuale per lunghezza, intervista al Giacomelli nazionale, del quale si dice mai “uscito dai confini di Senigallia” sua terra d’origine. Ecco qui il punto ché il nostro è riuscito a farsi “capire” diciamo universalmente, è riuscito a mettere sul Pentagramma esoterico materiale da poter suonare, vedere ai quattro angoli del terraqueo. Morale? Beh sempre per certi “indizi” siamo anche noi così, anzi, pensiamo sia realmente così quando premiamo il pulsante di scatto. Fine prima parte
Man
Parigi val bene...
A proposito di Mario Giacomelli, da un
caos all’altro
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