Sbarcare...il lunario
Estate pizza spaghetti “mantolino” (andategli a dire agli angli tout court che ci vuole la d che sempre consonante è) e mare. A telecomando come polli d’allevamento. E tra le amenità e repetita juvant (a chi?) su, nel caso di specie, l’allunaggio del ’69. Quello per intenderci programmato (si, vabbè) in mondo visione per vedere l’effetto che fa, alla Jannacci. Un Kolossal planetario altro che Ben-Hur. E sin qui niente di nuovo: ognuno si diverte come può.
Strano, casomai, che nessuno e dicasi nessuno, ecco, si ponga banale domanda: gentile Nasa metti a disposizione i filmati del fatidico sbarco lunare e finiamola. Come dici? I nastri non è che si sono persi, ah ecco, ma non sai dove sono finiti! Un fatto “storico” e i filmati originali non si sa dove? Poco credibile pure per l’ultima tribù dell’Amazonia, e ne chiediamo loro scusa per l’incomodo. Sì perché immaginate i nastri riversati nel computer: una pacchia per le tante “perle” che si continuano a raccontate come atto di fede (!?) in cinquant’anni e spiccioli. Il resto è discussione del sesso degli angeli, anch’esso tema dibattuto da centinaia e centinaia di anni, ma qui fa caldo…E la cartapesta degli studios coperti di polvere!
Insomma,
sulla Luna ci siamo stati o no?
Man fotografo sin dal 1969
Ps. Strano che gli Yankee poi han girato
Capricorn One, dove in studios che entrano nelle inquadrature si ricostruisce lo “sbarco” su Marte il famigerato pianeta rosso, con filtro ottico di troppe foto Nasa, alcune dai tratti molto molto terrestri, addirittura con asfalto e Suv!
Pss. A questo tipo di “indagine” devono escludersi tassativamente tutti coloro, prezzolati o meno, che sanno nulla di fotografia e vieppiù analogica/digitale