Manunzio

Cecchinato, messaggio sublimi + anale




Brodcast Television (all) stupid! E cominciamo bene questo sabato dal cielo ventoso. Ma è che uno sta attento alle immagini (cinquant'anni di mestiere alle spalle mica biscottini) ai “montaggi” teletrasmessi a reti omologate.
Dunque i fatti. Ier sera la Nazionale femminile (ma non si dovrebbe dire a rigor di “logica” luciferina donnesca?) 'taliana vince sul Portogallo 3 a 0. Bella Forza, strepiti finali con (allenatrice, che adesso pretende visibilità e cache a complemento sul suo c/c) e qualche sparuto uomo del team (si dice cosi) che zampettavano sul campo di calcio. Vuoto.
Ma il calcio e masse muscolari (bicipite) delle nostre come omologhe cicliste: di grazia e la “grazia” femminile? Le forme di cui proprio le donne (non glielo chiede il medico) di sti tempi di prova bikini: che dire? Pare (ma non troppo) che quando si parli di Potere & Soldi si passa sul cadavere della propria madre e calciste poi...
E torniamo a Brodcast television, con l'altra notizia montata ad arte dalla “regia” contro-altare le azzurre: sconfitta del solito “maschio” il Cecchinato (nomen omen?) al Roland Garros.
Dice: tutto qui? I suppose! Infatti trovandomi al cospetto di teledipendenti ci proviamo con la pappina già pronta: su aprite le boccucce. La donna (nazionale calcio che è un'altra invasione pilotata di ruoli maschili) vince. Squadra, e quanto le donne vi riescano in team tout court si stenda velo pietosissimo, ché basti dirne una su tante: come vengono elette (Potere Football o ordinario che dir si voglia, pari sono) le donne se non in partiti di uomini come “quota donne” e mica vacche, per il latte?
Quindi mostra la “regia” donna vincente (squadra!) e uomo perde. Sì, sembra, mica tanto, il gioco delle tre carte...Consigli per gli acquisti. So donne in cerca di guai, paisà!

Man


Ps. A volte il nome come Ceccato cacio sui maccheroni della “regia”. Chissà pure semplice “caso” di onomanzia
Cecchino s. m. [voce che imita il rumore dello sparo, raccostata al nome Cecco (Beppe), con cui era chiamato in Italia l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, nel periodo dell’irredentismo e durante la guerra del 1915-18]. – Termine nato durante la prima guerra mondiale, con riferimento ai tiratori austroungarici, ed esteso poi, più genericam., a indicare il tiratore scelto che, appostato, batte i punti di passaggio obbligato per il nemico. È in genere sinon. della locuz. franco tiratore (v. tiratore), della quale ha acquisito anche il senso traslato. Enciclopedia Treccani
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