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I danni collaterali (!) della Munari Pensiero: at his heart

Tre...cinque...sette...tutta la morraaaa* quest’ultima da dirsi con occhi fuori dalle orbite e fiato pesante di sottaper’**. Un gioco a volte micidiale: si finiva a coltellate!
Numeri dunque passati per “consigli”. Pure. Consigli, ancora, disinteressati si capisce forse complice i like (taroccati) campanelle e...prebende sottobanco che di questi tempi (quali?) cosa normale è.
Eccezione che conferma la regola del Nulla, prova ne sia che ci si esprime ormai in termini binari che è già molto e in quel bastardo idioma a nome inglese, dove regna sublime l’eccezione a ogni regola come l’odierno vivere, sai che novità! Una sempiterna Babele sua Torre, suoi McDonald’s Google Apple BigPharma e Is-Ra-El a complemento mentre mette in scena l’Olocausto di Palestinesi: come prima più di prima. E d’altronde le Sacre Scritture che sian Torah Bibbia o Corano per restare nell’ovile d'Occidente ovvio è.
Ovile ecco. E già alla Giostra degli acquisti non ci piace chi è troppo “omologato” (!?) chi si scoccia e non gioca più nella più estesa accezione. E allora, la Giostra, chiama i suoi lacchè e in un orecchio: cumpariello bello già a libro paga inventati qualcosa che “pare” altro per i c...Pare di certo non è il...tanto onesta pare la Donna mia...di scolastica memoria. None, vocabolo che a queste latitudini dove si scrive sta per: sembra. Sembrare quindi. Simulacro. Ma la cosa per i coniglietti minchiapixellisti è pura musica, ooops sound yeee. L’eccezione del “consiglio” e non già la norma del sempiterno, pure questo:
Quieta non movere e mota quietare. Proprio così in uno dei 5 “consigli” che il nostro dispensa. Fermi immobili e pietrificati: tombale. Una prece e un fiore: no? No!

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* La morra (murra in Sardegna, Calabria e Sicilia, more o mora in Friuli, mórra in Molise, mora in Trentino e nel veronese, mourra o mourre in Valle d'Aosta e in Provenza, morra in milanese, mura in bergamasco) è un antico gioco tradizionale….Wikipedia da prendere in piccole dose e precauzioni ché confezionata da Cia/Mossad/Pentagono
https://it.wikipedia.org/wiki/Morra

**vinello da osteria d’antan


Ps1 L’affabulatore dispencer di consigli noi lo ascoltiamo, con alterne accordanze, sovente e non da oggi e quindi niente di personale, tuttavia, il pensiero e l’ideologia sottesa Munaresco, ossia di Sara Munari, ecco, invece no ché siamo mille leghe distante, tanto quanti gli anni (dieci e più) che questa Home squisitamente ha fuori dall’ovile Pensiero Unico verso il baratro, infernale si capisce

Ps2 Influencer insuflatori di batteri/virus/spore varie, che uno dice: basta eliminarli e senza il concorso “virale” di BigPharma si vivrebbe meglio soprattutto con Dignità, non a caso in maiuscolo: dritta come la schiena (di chi c’è l’ha)

Ps3 Si guardi il “pettorale” della T-shirt: NASA (Never Space Agency il set cinematografico alla Capricorn One movie, o il Kubrick London Studios di A Space Odyssey) è lo stesso cui si fregia la Sara Munari entrambi figli d...elle stelle, pianeti galassie ammassi stellari, universi paralleli, materia oscura assai e chi più ne ha ne metta...



© G. B. Gardin Lido di Venezia, 1959. A sinistra, del triangolo compositivo, due coniugi e neonato, l'orizzonte marino, tumultuoso quanto si vuole, è altro dall'immagine colorata del Manunzio, dove il triangolo ipotetico è, sì, dei due su battigia ma il punto è all'orizzonte, in realtà natante. E qui lo sguardo va oltre le figure, non come nel bianconero dai toni cupi e drammatici (due solitudini protagoniste verosimilmente alla stregua, su la stessa lunghezza d'onde, ecco, la celeberrima macchina su la scogliera inglese in pari giorno tempestoso sempre di G.B. Gardin) mentre l'immagine digitale “stratificata” a fasce in orizzontale parla d'altro: i due "solo" protagonisti marini d'una metafora forse ai limiti di significato. E in ogni caso, bianconero reportage e colore meditato, due universi paralleli che un arcano ha fatto sfiorare, rispecchiarsi, per disperdersi nell'Universo mare ognuna per la sua


Al Maestro G. Berengo Gardin

Maestro l'ultima volta che ci siamo incrociati è più di vent'anni fa ad Alberobello, mentre venivo dalla convicina Lucania sotto un diluvio, quel giorno, che Iddio la menava a secchiate (la stampa ancora non la chiamava “bomba” d'acqua).
Trulli che già di prima mattina, una sala, era pronta per il “diner” fra aromi di cuccia pugliese e...d'un trinariciuto Denis Curti, che trafficava incazzato ed inavvicinabile: Potenze Numinose, i cosiddetti “curatori”!
Lei Maestro se ne stava, come i Santi in edicole, dietro i vetri d'ingresso sotto una luce incerta dell'happening, ma come lontano fuori luogo, va tu mo' a sapé. Certo lei contraccambiò il saluto come si conviene a persone dette “civili”, mentre provai a ricordarle quella volta, in un altrettanto remoto spazio-tempo, un workshop su la Riviera del Conero dalle parti d'Ancona.
Un passo indietro ché stamani alle prime luci Manunzio è già al telefonino, un vetusto iPhone per ricerche: e che avete capito! Vagando di qua e di là nella ricerca di un qualcosa che, uso dire, si ha su le labbra, ecco...Sia come sia m'imbatto in quelle pippe di certuni che spartono la fotografai come la testa le orecchie! Maestro ci siamo intesi, giacché proprio in quel lontano workshop, sottponendole plasticoni che mi ero portato da casa-studio, disse e lo ricordo preciso:”Lei, il Manunzio, ha una composizione tipica del bianconero”. Proprio così nato in epoca bianconero.
A farla breve, nella ricerca telefonica mi capita (avevo perso memoria al riguardo) un suo scatto, messo in copertina qui, in alto.
Sicché mi si è acceso un rimando, ché il Manunzio ne ha un simile fotogramma, a colori in digitale, sopra di fianco: confronto no. Sia per la scelta del digitale, allora più di vent'anni fa me l'ero portata dietro in vacanza con un portatile, antelitteram, con Win 98!
Orbene tranne l'analogia di primo acchito null'altro li accomuna: Manunzio quando scatta pensa a sé, all' “attimo (s)fuggente” e tante e troppe altre cose...La prospettiva del bianconero, poi, è piatta e “sbilenca” con soggetti divergenti, inclinati, l'un l'altro; quant'altro di più lontana parentela fra il suo scatto e il digitale “terrestre” a colore.
Scrivo questo perché già un'altra volta (combinazione astrale?) e con Kiarostami regista, si ritorna sopra una prossima, c'è della “somiglianza” d'un suo scatto stradale.
Salute Maestro e che le Potenze Numinose ce ne conservi ancora memoria, vivente



Fisime a man salva

Il rituale poi cos’è nella sua essenza: esorcizzare la Morte che fa cagare sotto gli umanoidi. Certo poi gli antropodeché ci mettono le chiacchiere per dire quello che si sa, voglia si sappia. Ma si guardano bene dal concetto di Morte: perché si muore nell’Era dell’ottimismo senza scomodare Tonino Guerra e sua réclame? E delle macchine pure tanto per non far torto ai transumani robot. Altra fissazione dell’occidentale, che si caga sotto dalla paura di sparire come giusto sia, casomai in altra dimensione…meglio non dire ai materialisti d’accatto. So’ permalosi mentre continuano a cagarsi sotto all’idea della Falciatrice.
Sia come sia veniamo a noi, va. Rituale come ripetizione un’altra fesseria del pensiero aristotelico mai finito al macero per evidenti limiti d’usura: lato traslato figurato e fate come ve pare. E pure questo non si dica, altrimenti il ricorso a Betotal o benzodiazepine alla Giovanni Gastel, raccontato nella sua biografia a p. 65 di Un eterno attimo by Mondadori, l’intontisce ancora più; sono costoro che hanno inventato il weekend, il fine settimana che in mancanza di lavoro unica cosa Moloch nella vita sostituito da alcoilici…
DxO ci ha abituali, quindi, a misurare la bontà di macchine analogiche in tutte le sue forma senza ricordare gli smartphone “fotografici”. Tale che se una volta era d’uso: “lo dice la Rai” parimenti l’odierno Lab DxO. Contenti voialtri. Tutto qua? Ancora un pochino per dire che questi nostri fisici con fisime di un Universo rettilineo (rettiliniano, no?) verso l’Infinito ed oltre (!) devono ripetere a mantra che per porre a metro costante i parametri devono essere quelli e non altro in tutto l’Universo: minchia! Ripetere così dice la “scienza” ripetitiva. Per carità di nuovo chi si contenta gode: ma l’indeterminatezza di Heisenberg, e la Quantistica…mal si conciliano con tanto determinismo d’accatto darwiniano positivista di un tempo passato a miglior gloria. Ditelo ste cosa agli orientali che gli viene da ride. Ah anche oggi alla fin della tenzone tocco? Tocco o son tocco? Ma fate come ve pare…

DxOMark Made a Realistic Mannequin for Testing Selfie Cameras


Man fotografo sin dal 1969


Ps. Tuttora a web la metodica, Images Resource, per testare le digicamere e certi colori come pelle, alquanto difficile a farsi, e poi manichini dai capelli lunghi per verificare altresì la “finezza” del potere risolvente. E senza ricorso a mannequin Ai. Cui prodest? Come sempre ribadiamo: cosa c’entra a dare numeri? Cosa ci azzecca con fare fotografie? E’ la giostra dell’accata accata (to buy) tante volte detto e ridetto, il resto alla giostra gliene po’ fregà de meno


Set del film Capricorn One dove si narra dello "ammartaggio" per l'appunto sul rosso Marte, e così più o meno la ricostruzione casereccia dallo studio irradiato e teletrasmesso da FocusTV in perfetto stile italiano, trasmissione abborracciata che ci ha deliziato con solo grafica 3D dell'evento in contemporanea della Nasa; quella stessa che della epica "conquista" della Luna non sa dire dove finiti i master della "impresa" e verificarne a cinquant'anni di distanza e step by step a computer come un Undici settembre qualsiasi le perle televisive teletrasmesse ai quattro angoli del Globo, sorta di primizia del controllo Monarch planetario delle masse già teleguidate da la giostra per gli acquisti formato permanente Friday, non a caso “black”


Capricorn One o dell’ammartaggio. Ci interessa un fico secco la diatriba allunaggio o meno cui partire, e restiamo con dubbi nell’ambito fotografico. Punto.
Ier sera su FocusTV la maratona, ecco, dell’ammartaggio. Proprio così era scritto! Pensate quando avverrà, chessò, di Venere…veneree venerazioni! Poi c’è stato, tempo fa, Capricorn One film sputtanamento delle Apollo (messaggero degli dei, e quali?) missioni anzitutto. O meglio la “raffigurazione” dell’Universo meccanico. Una cosmogonia d’accatto cui pascere anche e soprattutto l’Evoluzione della Specie di certo (scimmionesco basta guardarne il viso) Sir Charles Darwin, neanche a dire inglese frammassone della peggior risma, cui effetti nefasti sono in quel “chi si evolve” vive. Tradotto chi si adegua alla narrazione corrente dell’Iddio Mercato e sue immonde propagazioni, ivi le “esportazioni di democrazia” o tante “primavere” arabe, conseguente quotidiano barca(menarsi) di uomini neri in cerca di fortuna su le sponde italiane ancor più che del Vecchio Continente. Nefasto miscuglio di razze cui fine è un meticciato di Yesman, su landa europea a predomino islamico-fondamentalista, tipo Isis di Usa-Israel-Sauditi e soci, ma a basso prezzo. Carne da macello per una Terza guerra mondiale a base biticon per chi intende, a contrasto della Cina e soprattutto Brics+t. Vale a dire Barsile-Russia-Cina-Sud Africa e si dice presto pure Turchia. Un mondo multipolare che le potenze di mare (Gb-Usa)osteggiano anche con ricorso atomico distruttivo satanisti come sono scontrano con quelle di Terra, senza farla lunga e chi ne vuole si pieghi a sfogliare Internet!
E quindi, ritorniamo, ier sera la sceneggiata dello “ammartaggio” su pianeta detto rosso: oh immaginate i primi astronauti (maschi?) atterrare su pianeta a…luci rosse!
Naturalmente di tutto questa “nuova frontiera” si è visto sempre stesse immagini della “regia” ricostruite in grafica 3D che il teledipendente omologato mica distingue dal “vero”: e poi che gli frega? Anzi da studio (uno pari pari dallo studio l’effige di Adriano Celentano-Catozzo mondo cano, alla Giorgio Faletti che fu) ci han deliziato pure con schermi alla Nasa maniera, dove tanti operatori di cuozzo (spalle e occipite) se la sganasciavano dalle rise: pigliata per culo. Contraltare il bancone di altri addetti (esilarante quello con cappello borsalino) che poi ballando e ridendo anch’essi (!) dell’avvenuto “ammartaggio”. E pensa te anche per un solo istante alla teoria della terra pizzaforma! A parte le fasce di Van Allen...

Man


Ps.
Per certo periodo siamo andati a caccia sul web di panorami marziapuffi. Infatti alcune di questi sedicenti panorami, filtrati di rosso che se glielo togliete con Pshop v’accorgete essere molto ma molto terrestri, avevano piste di un bell’asfalto nel pietroso deserto di Marte, in una addirittura si intravvedeva una Jeep! A fronte del tempo perso poi abbiam lasciato cadere la cosa, ci era bastato l’ingordigia di bufale scambiate per il detto pianeta Rosso
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