A stretto giro di posta e non le mandiamo a dire. E dunque la gloriosissima Forma (Belpaese Taleggio Parmigiano Caciocavallo o cosa?) per la fottografia, non è refuso paisà, questua per il “popolo” ma a gratisssss: shhh aumma aumma. Paisà leggi cosa mi email...
“Dieci fotografi di fronte allo stesso soggetto producono dieci immagini diverse. Infatti, se è vero che la fotografia traduce il reale, esso si rivela secondo l’occhio di chi guarda”
Gisele Freund
Caro amico di Forma, la frase di Gisele Freund riassume perfettamente quello che ho pensato quando ho sognato per la prima volta La Biblioteca dell’immagine: un luogo aperto e accogliente, un luogo in cui andare alla scoperta dei più grandi maestri della fotografia, incontrarli e confrontarsi con loro. Un luogo vivo di tutela e memoria della fotografia, della sua storia e della sua ricchezza.
Oggi iniziamo un percorso che vorremmo si concludesse nel più breve tempo possibile per costituire la Biblioteca dell’immagine, un luogo fisico che avrà sede a Milano e che intende diventare la più importante biblioteca specializzata di fotografia in Italia.
Un luogo aperto a tutti ai fotografi, agli studiosi, a tutti gli appassionati di fotografia. Ma anche a ragazzi e bambini. Saranno loro a inventare il mondo di domani, guardando quello che gli lasceremo in eredità.
Per questo la Biblioteca dell’immagine
• accoglierà un catalogo iniziale di oltre 6.000 titoli dagli anni ’40 a oggi, sempre consultabili, che si arricchirà giorno dopo giorno con riviste, filmati e altri preziosi materiali;
• ospiterà incontri con gli autori, percorsi didattici di approfondimento e gruppi di lettura;
• sarà un laboratorio aperto di condivisione dei saperi sulla fotografia.
La Biblioteca dell'immagine è un luogo necessario per guardare insieme al futuro e immaginarlo senza dimenticare il passato. Un luogo che ancora manca a Milano e all’Italia. Costruiamo insieme! Aiutami con una Donazione a realizzare questo sogno e puoi sostenere il progetto su Rete del Dono cliccando direttamente qui. Grazie per il tuo importante sostegno,
Roberto Koch
Presidente Fondazione Forma per la Fotografia
Da
oggi Fondazione Forma lancia su Rete del Dono la sua prima campagna di crowdfunding per la Biblioteca dell’Immagine, un luogo necessario per guardare insieme al futuro e immaginarlo senza dimenticare il passato...
...eh che prosa aulica: aiutami paisà dice Koch il cocchiere con la C però che tengo e teniamo famiglia a Milano. L'operazione “colturale” è na bella impalata (non trovo al riguardo e su pari gratuità, ecco, un articolo di Giuliana Scimè che scrisse su Progresso Fotografico negli anni 90 secolo trascorso, naturalmente) per il popolino (s'immagina) bue che proprio questi propalatori inchiappettadores à la page da mane a sera e da decinaia e decinaia d'anni!
Aiutami supplica il “cocchiere” Koch: tu dare me tua fotografia (tante tante) eh, noi poi fare grana alla faccia tua, berò paisà tu avrai elevato nostro reddito in tempi bui di grisi (per gli altri, i gonzi come te babbeo) miga fessi noi badani della Badania/Lombardia con corne su elmo (solo lì?). Poi noi badani di Milano con fiasco da bere andare in giro e signore/ra danaroso dire: paisà vucumprà mostra colazione e brioches su fottografia 'taliana? Ahah noi della Badania mica fesso come te anello al naso, ah ah noi bravi ne troviamo una giorno: ca nisciuno è fesso. Si breso prestito da brutta barola napulitana, ma fa fare grana. Tanta tanta. Eh brorprio scemo ex Ministro d'un tesoro quel tesoro di Tremonti dire: “Cultura non fa mangiare” Ahah scemo no mangiare poco ma assai assai...ahahahaha Allakbar
Man
Ps1 Nostra risposta via mail a Forma con (senza) anello a naso!
Brava! Era ora uscire dall'ennesimo sottosviluppo "colturale" italiota e della "fottografia" poi nella Milano da bere (cosa più?) e delle Lectio magitralis di certuni "meneghini" a cavallo riciclatisi a "sedicente" foto artista con tanto di Autobiografia & benzodiazepine (banale psicofarmaco) formato Mondadori e coro di Maîtresse un tot a marchetta serale. Brava! E come possiamo arricchire il patrimonio "colturale? S'intende dire accettate a gratisss opere che non rientrano nei cenacoli fottografici anzi detto? Ne saremo lietissimi di inviare all'Opus Magnum per un Biblioteca per il popolo (s'immagina non populista che allora...l'Europa non vuole) che così potrà abbeverarsi, dopo Mia Fottografia, all'Arte per l'appunto fottografica. Brava Fondazione e che qualche Numinosa Potenza ne conservi in Gloria. Brava!
Ps2 Per chi vuole con o senza anello naso, legga: “Storia culturale della fotografia italiana” di Antonella Russo per i Tipi di Einaudi editore, dove in Prefatio si legge:”Questo volume offre un resoconto ragionato della cultura fotografica italiana dal dopoguerra (1945) e considerazioni sulla condizione fotografia italiana contemporanea”