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Stampa e Regime in uno scatto magistrale: camera retrostante che inquadra il fotografo di corte della Casa Bianca, sguardo che contempla sul fondo (sottostante acquario simbolico) la stele, Obelisco trinitario: qui a “simbolo” potenza militare nella City of London e dintorni della finanza, il terzo in Piazza San Pietro, dirimpetto il Cupolone pietrino, il Potere Religioso: romana chiesa che è tutt'altro, infatti, da ecclesia che non abbisogna di svettanti obelischi babilonese-egizio



Stampa & Regime

Quando mai azzeccato è. Fotografo e Regime ancora meglio. Stati Uniti e fotografo di corte, stellare. Certo gli Yankee da sto punto vista non li frega nessuno, capaci come sono di essere spugne ai danni altrui, purtroppo. E d'altronde certi “testimoni” staffetta storia: che dire? Non è questo che interessa e per chi l'Occidente-giudaico-cristiano-greco-romano pur la conosce, cosiddetta storia babilonese, terminiamo qui.
Evidente che per rassicurare il popolo bue, dicono, qualche cosa devi pur dargli oltre il “Panem et circenses” o meglio continuare per altra via, quella dell'immagine “intima” del Regime qualunque esso sia per il terraqueo, e, s'è detto, in questo gli amerikani eccellono. E non foss'altro che a qualche santo pur dovevano appigliarsi come “nazione” costruita pur sempre a tavolino dai Frammassoni (Rai Angela docet) e si parlava di Nuovo Mondo, se poi ci aggiungi pure Ordine e pandemico per chi ha orecchi, intenda! Nazione che aveva bisogno di creare la sua mit(r)ologia con i cartonist ebrei in formato: Spiderman dott. Strange Ironman Superman ovviamente (che abbaiamo letto oh se ne abbiamo fatto abbuffate). Da quest'altro lato del mare Oceano gli Zeus Marte e Venere e tutto l'Olimpo poi traslato, che combinazione come gli Yankee che parlano “inglese” sin troppo latino, in Giove più o meno pluvinio (di sti cambi di stagione, come sarà contento il virus pandemico e più ancora i fabbricatori di fialette antivirali a gogo!) e gli altri due, per l'appunto, già tradotti per noi “latini” anche se di misto sangue Sannita-Lucano e proprio Pantheon. E in questi le arti di Calliope e affine? Non poteva mancare la Nuova Arte, all'epoca, della Fotografia. E anche qui, quando fanno a meno, gli Yankee, di essere emuli legionari sterminatori di popoli celti e non, tanto di cappello. Si vede (fotografia tout court) letterale per luce colore scelta ottica angolazione, un gusto, quando fanno i bravi e non di manzoniana memoria, condivisibile. Così nei documentari cosiddetti, la cura maniacale per la luce è roba loro: chapeau!
Veramente Stampa & Regime come il resto della cultura occidentale nasce già in Europa, tra Francia-Germania-Inghilterra, pure qui si vede il manico certamente diverso da noi italici (italioti?) che pure ci facciamo rispettare, ci mancherebbe: vero “venerabile” Gianni Berengo Gardin? Che cade a fagiolo o cacio sui maccheroni, sebbene oggi Venerdì, pesce. Mah. Berengo che proprio proprio non è di Regime, però l'averlo richiamato ci da destro e sinistra per ritornare a “bomba” dagli Yankee (go home riflesso sessantottino mai sopito, anzi, di sti tempi infami) e finire Stampa & Regime. Fotografo di corte si è detto che, tuttavia, una certa maestria accompagnata da malizia a piene mani è degna di essere riporta in “luce”. Perché virgolette? Come sarebbe a dire “virgolette”! Luce fotografia che sembra ossimoro, ecco, anche se manca delle “tenebre” per chi ha occhio: cicci belli questi nostri, qualunque latitudine, nelle Tenebre stanno mai come ora e mai come in questi pandemici momenti, per chi capisce. Altro che camera “oscura” e album di famiglia, ridens! E non ha ragione il Piccolo Principe nel ricordare che ai “grandi” bisogna sempre raccontare tutto: uffa!

The Way I See it
https://www.youtube.com/watch?time_continue=150&v=7L4ktHbelhc&feature=emb_logo



Ps. Potenza immaginifica che, senza scomodare McLuhan, scatola si fa contenuto in un terraqueo giunto allo spasmo finale, spiace per i babilonesi del debito e non sarà comunque una passeggiata tranquilla, e più come ieri

Pummaro’ boat

Vabbene Harry Belafonte al posto dei pomodori cantava più prosaiche e turgide “banane”. No è che navigando ci s’imbatte in uno scatto Manunzio del pomodoro. Ah un momento prima che scappi: Ercole oltre le sue colonne vi andò e nel giardino delle Esperidi per prendere i pomi-doro non già i pomodori? Dite? Ah ma non ci siamo capiti: se il super Eroe non della Marvel si recò per una delle sue sette fatiche, erculee per l’appunto, lì, cosa fa 1492 anni dopo il buon Cristobal Colon o se vi pare il genovese Cristoforo Colombo? Significa che i “pomodori” il mondo antico lo conosceva già, e ci faceva come noi da condimento (oltre che conserve in buccacc' o rituali barattoli odierni) per la pasta, almeno del tipo lagane citato del conterraneo Orazio Flacco: spaghetti bisogna attendere Marco Polo l’orientale ( e soliti Gesuiti)...E poi a continuare pizza etc etc etc. Capite come il sanmarzano del caso stravolga la cronologia dei soliti noti, babilonesi pandemici.
Converrete che nella furia iconoclasta questi nostri babilonesi buttatosi a capofitto, ‘ndo cojo cojo, non s’accorgano che, non solo il boomerang, torni indietro ma prende la strada del lato loro B...ci siamo intesi. Ma più di di tanto non ci coglie, anche perché letto anni fa che in Africa, sponde Libia e circonvicino Egitto il pomodoro era già noto e dai tempi dei romani, che per evidente ragione di copione non potevano toccare il sanmarzano per non rompere la narrazione dell’Anno Domini 1492, dodicesimo del mese di Ottobre, che in latino fa Octo (quando il calendario aveva dieci mesi terminate con December/Decimo) e non la finiamo più!
Certo tutta sta filippica per la solita (inutile?) lezioncina da illividire i richiamati babilonesi? Anche, e se han voluto la “globalizzazione” si pigliano il boomerang anzidetto, lì dove fa un po’ male: de gustibus.
A parlar serio pomodori in still life, immagine di quando di buona lena ci si alzava di mattino presto, allestito il set e con il Sole al punto giusto filtrato da domestiche tende chiare (tutto in luce diurna e manco pannelli di schiarita) il resto è manico che non è acqua! Dovevano poi finire le immagini (no i pomo-dori) nella mostra Afip del famigerato Expo, quello in cui Sala finisce davanti ai Giudici...ed esborsa parte del maltolto. Per i curiosi l’unica volta che è stato usato il Raw in codifica Orf su la terribile Oly 5060 Wz: incredibile microchip (non quello da iniettare via vaccino alla Bill & Melinda Gates) tant’è vero che per semplice curiosità un file venne stampato una in fomato 70 x 100 da impallidire la RZ di Mammamya, per chi è fotografo e non già minchiapixelista improvvisato

In schermata Olympus Workspace che apre, manco a dire, i file Olympus Orf. Programma senza infamia e lode che, tuttavia, permette in un botto di aprire i pomodori trovati su pennetta Usb, e che avete capito mica all’arrabbiata!



Una softhouse già di una trentina di anni fa che a molti dice niente. Eppure non è così, anzi fu la prima soft a credere in quel computer del futuro chiamato Amiga e mai menzionata, se non di straforo nella storia dell’informatica. E potremmo ricordare anche di Atari il “nemico” in casa dimentico anch'esso dinanzi al binomio Mac-Windows. La spuntò Amiga Commodore quella del Vic-20, o il gloriosissimo C-64 cui generazioni di informatici si son fatte le ossa: un mio amico che oggi ha un’agenzia di servizi informatici passava interi pomeriggi davanti al televisore (come monitor) collegato al C-64…mentre un mangia nastri a casetta registrava i dati!
Vi arrivammo all’Amiga tramite negozio di elettrodomestici e un tecnico che fra televisori frigo e altro ne cantava le lodi, ben dette. E a differenza del C-64 cui esecuzione bisognava “programmare” linee di comando, un altro mio amico si scervellò a capirci qualcosa…Amiga era per quei tempi il futuro mentre il tostapane di Apple aveva un monitorino bianconero che faceva pena davanti i colori, appunto, dell’Amiga. E con questi, il grafico figlio Sky, ha incominciato a smanettare costruendoci strip di cartoni animati: sì a-n-i-m-a-z-i-o-n-e. E grafica reinterpretando a monitor i Super eroi della Marvel. E adesso che è pro il babbo gli ricorda i trascorsi “dimenticati” nella classica dialettica, ecco, di generazioni a confronto. E chi sa vedere lontano.
Scala M(ulti)M(edia) 200 era un mostro di animazioni di titoli e non solo. Era in pianta stabile a Canale 5 degli albori e come “titolatrice” per video Vhs matrimoniali, che un amico cinevideo implementò su suggerito nel suo flusso di montaggio a nastro.
Una fluidità e capacità di effetti da “titolatrice” a confronto di accrocchi di svariati milioni che solo Mammasantissima Rai all’epoca poteva permettersi...via canone.
Ma Scala era anche un portentoso “totem” o chioschi informatici che una volta facevano mostra di sé nei musei e luoghi d’arte, grazie ai touch screen antelitteram. E pure noi fabbricammo un multimedia (ne presentammo prototipo funzionante all’Azienda Turismo regionale, cui dirigenti non si capacitavano di come uno scatolotto-computer collegato a televisore…) informatico tramite mouse e tastiera però, visto il prezzo proibito iniziale dei touch-screen. Siché le schermate passavano d’una fluidità l’un l’altra e “salti” come si farebbe oggi con una normale navigazione a tag e/o key words; e musica (!) e commenti sonori che proprio Scala permetteva su Amiga a base 8 bit ma incomparabile di qualsiasi Pentium dell’epoca, e con solo 2 Mega di Ram e Hd da 120 Mega!!! Il nostro A1200 successore della pietra miliare A500.
Ebbene sì veniamo dal Futuro, cose che oggi fa Photoshop/Lightroom trent’anni fa con Paint della Cloanto di Udine…e altri soft tra cui Scala MM200. E ne scrivevano mirabilia i mattacchioni di una rivista scomparsa: Mcmicrocomputer cui diverse copie conserviamo in soffitta, e l’altro giorno sfogliate pagine nel resattare e mettere ordine per le…canne da pescatore del figlio Sky!

Man

"1987 Digital Vision AS was founded in Norway. In that time, the company focused on developing a product for cable TV broadcasters that could still be called digital signage, even in today’s world. The software ran on the first computers that were based on graphic resources, Commodore Amigas"

Scala softhouse
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