Manunzio


La scena come si presenta durante l'arco del giorno. Reportage già pensato per ricavarne “video” tant'è che le immagini hanno, non altrimenti, grammatica “cinematografica” di campi controcampi etc. Questo a dimostrazione che si fa presto a dire indegnamente street, giacché è reportage gustabile, malia diversa, se fisse a muro o su libro prossimo a venire ma tutte immagini con un certo gusto fotografico oggi bandito al posto di sciatteria eterodiretta: Web docet e non solo

Nottingham
Notte e pioggia da stare al coperto, invece Manunzio con la sua fidata Olympus C- 5050 (piccoletta e molto Leica style con suo 1.8/35 millimetri equivalente FF) il Monopod Manfrotto, e via sotto l'acqua. No, anzi no, ché trovato un bel spiovente balcone al riparo si è “immortalato” la scena. Poi smesso di piovere il resto delle immagini.
Sì, vero lo street presuppone “persone” che si muovono s'agitano pascolano ruminano e vivono. E ma persona è dal latino Persona/Personae....maschera teatrale alla lettera che poi prese valore di “individuo” “corpo” e usata come termine grammaticale e teologico.
Infine per noi di vecchia scuola le immagini, qui cittadine ma come ogni altro genere e in ogni dove, s'iscrivono ancora nel francesismo “reportage”

Link video


Ps. Il video (sorta di story-board tant'è che ne esistono diverse versioni e lunghezza anche bianconero per "tastare" gusto e quant'altro) in link è un francobollo ché non amiamo yotubate e altro. E può verificarsi che in base all'OS Mac/Win la visone avvenga solo a seguito di scaricamento file come fosse semplice allegato. Comportamenti del tutto normali.
No Final Cut, No Premiere, No Da Vinci Resolve







Nu juorno me jette da la casa...
...e invece di venn' e spingule francese (safety pin) m' mettiett' a fa futugrafie. E uno dice cosa buona e giusta e fonte di salvezza...Manunzio non siamo in chiesa durante il rito eucaristico. Vero, sa certe scantonate...Oh quanto a queste lei è sublime Maestro, vede con Maiuscola, pure!
Vabbene siamo seri in un mondo di scissi ché dire pazzi offesa è. E allora un giorno il solito 'mericano, racconta la Munari, dalla sua Central Valley da presso la Silicon(e) pari valle e l'altrettanto fallita banca**? Non indaghiamo perché altro ci preme. Quindi il nostro che di nome fa Matt Black, così sottoscrive la Munari che ce ne informa via Newsletter, va via di casa...il resto lo potete legge che altro, ancora, ci preme. E quindi una seconda volta, dopo le baggianate scritte dalla nostra Vestale Munari & Co, il Matt con sua macchina fotografica e ci sfugge il brand(y) on “the road” scopre l'America, sai che novità. No quella, come dire: diseredata così l'aulico vocabolo del politcally correct da sbiancare i già imbiancati sepolcri, pieni ogni putridume etc etc etc. Viaggio lungo metri e metri, poi chilometri, yarde, miglia terrestri ché le acquatiche sono più lunghe, e click clickete. Ora e da seduti solo a volerlo si “sfoglia” Internet, eh avessi voglia a vederne di poverty: tendopoli in ogni dove e pure in posti blasé dove pascola la Upper Class.
Però mentre queste ultime immagini da web sono colorate, Mat ne fa in bianconero “didascalico”. E quindi di cosiddetta e vetusto denuncia, nientemeno, sociale? No. Di quelle della Grande Depressione o Farm Security alla Dotorthea Lange? None, eh babbioni che altro non siete. Birichini.
Fuori di denti quello fu, poi, il New Deal americano keynesiano anni Trenta secolo scorso, oggi imperante il Nulla, giacché dice Klaus Schwab e suoi Davos Boy: nuje, dice, simm' diventat' cumm a Ddje, e de vuje popolo nun ce pass' manco po c...apa vabbè un po' più giù.
Senza farla lunga il Matt(acchione) ha fatto Tombola, oops Bingo. E proprio quelle immagini di “denuncia sociale” riceve plauso di e dei ricchi amici degli amici; premi et cotillon. E da chi? Anzitutto da Stampa & Regime 'merican', per nientepopòdimenoche (così una volta il dire) roll drums please: Magnum Agency dei soliti babilonesi già del debito guerre, dei vaccini e...non la finiamo più. E bravo Matt(acchione) brava pure la nostra Vestale Munari a darcene “notizia” forse da ufficio stampa Cia & Mossad ché le guerre anche soprattutto con la “cultura” si fa. Morale fate come vi dice manu militari la Vestale!


Ps. Immagini di atomi vaganti, scatti da cartolina very nice with allure. Trompe-l'œil e nulla più, e altra cosa dal reportage: qui siamo, de facto, nel dogma Cancel Culture per chi ha capito l'antifona “sociale” se uno sa e conosce le Scritture, nonché il “mito” che va a cogliere i pomodori nel giardino delle Esperidi qualche giorno prima di Cristobal Colon (Colomba da Babilonia) cui l'America festeggia (!) ogni anno il 12 Ottobre da quel lontano 1- 4 – 9 - 2 che è tutto una “scoperta” dell'America cui il nostro Matt(acchione) ne è figlio: core a core con Munari & Co. Babylon style...oops Amerika (k as killer) way of life. Nazione indispensabile al besenisse rapace.

Pss. Il titolo è la canzone “Spingule francese” scritta dal poeta Salvatore Di Giacomo, napoletano d'antan

(Copia & Incolla se vi pare)
Matt Black: American Geography
https://saramunari.blog/

**Fallimento della Silicon Valley Bank
https://it.wikipedia.org/wiki/Fallimento_della_Silicon_Valley_Bank



Numerologia casereccia, così, alla buona

E si certo. Mare spiaggia e da leggera balza l'inquadratura di una bella immagine: cartolina? E perché no, molto meglio della cercatrice di telline o l'immagine (mal impaginata, stampata da cani in fangosa piatta visione) della Munari, così come a pagina 33/34 fig. 2.30 e seguente del suo orrifico “Raccontare per immagini” by Feltrinelli/Apogeo a trenta euro da rapina. E d'altronde chi si contenta gode, ancor più Munari/Feltrinelli la editrice de li “compagni”: compà tu fatic' e je magn'!
E veniamo a noi. Una giornata al mare...con solo mille lire così cantava l'Equipe 84 su testi di Paolo Conte jazzman; canzone pure di Bruno Lauzi a suo modo. L'immagine in copertina è solare e movimentata nella sua “fissità” bi-dimensionale. L'inquadratura, a ben vedere, ecco, è zeppa di triangoli (ovviamente immaginari) su una tela cui sviluppo orizzontale è quasi tagliata in due (non si fa dico i Sacri Testi: di chi?) anche se vista, l'immagine, la battigia (non bagnasciuga!) non è proprio così suddivisa equamente.
Triangoli e solo gli essenziali: la mamma con bimbo ne è un altro con il venditore in primo piano; in alto a destra il triangolo triangola a sua volta con i bagnanti subito a sinistra (una di questi alza la mano in saluto, forse). Infine quei due, maschio e femmina almeno così sembra, in basso a sinistra presi sul momento di uscire di scena danno sale alla staticità, come pure il bimbo nell'atto di muovere.
Scatto su treppiedi (!) in formato Raw (che impiega una ventina e più di secondi a scrivere su scheda, allora meglio il più che buono Jpg!) di Olympus Camedia WZ C-5060.
Tutti al mare, tutti al mare a mostrar le chiappe chiare con li “pesci” in mezzo all'onna noi s'annamo a divertì della Gabriella Ferri non poteva mancare. Si pure Giuni Russo ce sta con la sua...me ne vado ad Algherooo...



Ps. Si è detto alla buona in headline, anche se in scena sono presenti ventuno umani: grand' piccl' e mezzan' o di ogni età. Sicché "il numero 21 è considerato in molte culture il numero della perfezione dal momento che è il risultato della moltiplicazione dei numeri 3 e 7, numeri a loro volta considerati perfetti. Tre il triangolo e Padre-Figlio-Spirito Santo; Problema-reazione-soluzione finale del Deep State luciferino ad Adenocromo. Sette, infine, il patto cui è pieno la Bibbia: il settanta volte sette Secondo Vangelo di Matto 18.21; sette i giorni della settimana, le spade nel cuore della Madonna...il settennato del Capo dello Stato 'taliano p' nuje ca ce chiangnimm' 'O Re, quello di Giancarlo Giannini e che avete capito!

Pss. Il triangolo centrale e lo scatto successivo vedi link, zoom in, oltre alla triangolazione ( non meno dei bagnati retrostanti la coppia del vertice giallo con il tuffatore, anche qui, che da sale movimentando la scena altrimenti “statica”) coglie quelle mani giunte verso l'uomo per chissà cosa, sebbene acqua mare e forse...ci siamo intesi. Questo a ricordare che oltre i triangoli, quadrati cerchi ellissi del piano euclideo...non bisogna dimenticare di conchiudere pur nella bi-dimensione della scena una “storia”. Genere ex novo, certo, da inserire non già nella street photography ammorbante, quanto a ben vedere in "aquatic photography" da far contenta, forse, la Vestale del Pensiero Unico eterodiretta Munari


Manunzio photographer since 1969


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GRIII

Che non è il “giornale-radio” di Mammasantissima Rai. Qui la sigla è la saga infinita GR della Ricoh, non di solo copiatrici il brand è noto e prospera. Sia come sia e proprio l'atro giorno lungo il C.so Garibaldi, qui in questa town da 15 minuti che esiste e lotta contro di noi parafrasando slogan sessantottini, la vetrina d'un Wedding Photographer (non chiamateli fotografi di matrimonio/cerimonie come un tempo noialtri che vi troverete trafitti da sguardo fulminante!) una GR a pellicola esposta, però, in vetrina e che usammo anche noi un dì con agganciato il minuscolo driver a molla: si avete letto bene si dava la “corda” tipo vecchio orologio e sparava 10 fotogrammi consecutivi. Green antelitteram non consumava batterie e, se memoria non falla, pure completamente meccanica diaframmi/tempi di otturazione.
Venuto il “digitale” molto terrestre la Ricoh ha convertito la scatoletta in un fenomeno di massa ante Fujifilm 100 XYZ , digitale da leccarsi i baffi a quanto si vede e si legge per noi che negli Anni Settanta pur usavamo una Ricoh Tls 401. Senonché va a sapè certe strategie di “markketting” o marchetta do ut des, serale, che dir si voglia e che non si "trova" e bisogna mettersi in fila...
Sicché in definitiva la GRIII e modelli precedenti sono e restano un must per la “street-photogaraphy” che tanto piace alla Sara Munari & Co. Infatti i volti dei ritratti entrano nello smisurato DataBase poliziesco di Cia-Mossad-Pentagono via “social” si capisce per il Grande Fratello (che pure usa telecamere in ogni dove). Altrimenti, ditemi, perché mai questa ossessione compulsiva per lo street (un tempo reportage e non è questione nominalistica) cui prodest? Appena svelato e questa pure come al solito a gratis...oops free!

(Copia & Incolla se vi pare ché i link possono cambiare o sparire del tutto e Manunzio non sa cosa farci)

The GR III Is So Popular, Ricoh Can’t Keep It in Stock
https://petapixel.com/2023/08/28/the-gr-iii-is-so-popular-ricoh-cant-keep-it-in-stock/

https://www.juzaphoto.com/recensione.php?l=it&t=ricoh_gr_iii


Manunzio fotografo sin dal 1969




Diteggiare...pallido ed assorto

Prestito poetico fra “colleghi” eh. Street, certo non è Manhattan ma ci può stare ché abbastanza europea (il quadretto) .
Lo scatto in cover de facto monocromatico è, pari luce diffusa di afa, proprio come adesso che si scrive al riparo di ombrate mura, poco ritraibile se andiamo dietro baggianate a mezzo stampa di certune muse, a pagamento. Eppure, sempre il quadretto, è un frammento di street, non certo paragonabile alla iconica cercatrice (come animali da cortile al becchime) di telline** del mal stampato e inchiostrato e carestuso libraccio.
Ora: come si chiama chi scatta per strada? ZZZ...zzz...zz..a parte passeggiatrice ad ore, pure ha nome sonante o contante vate vobis; metti, ecco, chessò questo e quello ? Una volta il reporter/reportage oggi street-photography senza strettarolo. Pare niente. No, assolutamente se manca il nome della “cosa” (nomina sunt conseguentia rerum?) manca pure il suo possesso secondo millenaria cultura occidentale a partire, guarda tu il caso, dalla Genesi il Libro mica baggianate bianconero del frammassone Salgado, che una volta era contabile! La faccenda, quindi, è decisamente strana, stamane siamo di manica larga in avverbi in + mente. Mentire mente eh avessi voglia a solfeggiare: Dooo, Ree, Miii...
Il quesito o vexata quaestio resta insoluto e gravido di conseguenze. Punto e a capo.
Immagine, il quadretto e tre, qui è “suddiviso” con Pshop sebbene l'occhio l'ha già “inquadrato” così come arco riflesso di pisicologia (pissi pissi bau bau, eh) e non siamo alla salivazione di Pavlov, ma poco ci manca. Canone stilistico, ecco, da quell'Arte che robot-umanoidi odierni via zolfatar-latomistii, direttori occulto, insufflano fateci caso gli imbrattatori di tele o mura in Firenze, che tutti giovani sono. Gli stessi che divelte barriere correvano a suicidarsi con anti-Covid nelle vene! Quei che vengono messi sotto le ruote di senza patente e alcolizzati; che non devono vedere domani pro de-popopulation via Genesi e non solo. Infine quelli che si schiantano su le Torri ma lasciano i loro passaporti in bella vista: ciao mamma vedi come mi diverto! Esseri di zolfo che vorrebbero eradicare tutto e loro compresi alla fin fine (cupio dissolvi) tant'è la sifilide arrivata nei loro cervelli, fraciti. Viene da ridere sganasciando mascelle o rotolandosi per terra: il Cancel Culture, che a sto punto tassativamente si deve svelare in una prossima, dire cos'è, e di certo non bullshit di Stampa & Regime tipo Open Mentina da La7.
Sia come sia, allora, se rivoltate l'immagine in caso di specie: destra-sinistra cos'accade? Beh il “nonno” che era in B ora passa in...serie A, mentre quei due retrocessi sono. Immagine che, vecchietti a parte, sviluppandosi da sinistra a destra, dice l'Occidente vedere, positivo è: vero. Resta non di meno quel marciapiedi rivoltato che bello non è pende come i titoli spazzatura di Wall-Street and City of London. Si, vero con Pshop tutto...s'addrizza?

** fig. 2.30/1/2 pg. 33-34 di “Raccontare per immagini” con almeno i due scatti che sembra una posa (cercatrici) da quotidiano wc, Sara Munari via Apogeo/Feltrinelli

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Ps. A proposito di “streetgate” riportiamo il link ancora baggianate (formato Leica à la page) lo spasimo triste solitario e finale del Nulla, di certo fottografare, refuso non è. Suvvia dietro il “pifferaio” Munari e come nella fiaba l'annegamento a fiume vi attende. Hic et nunc
A day in Manhattan

Manunzio fotografo sin dal 1969





Street? Oyee(Delenda Munari est, reloaded)


Street abitato/urbs che in inglese sta anche per urban (areas). Ma extra moenia-city nulla salus, fuori porta, via, c'è tuttavia il rural tanto latino che benedetto inglese! Street, dunque, se la fottografia, non fatemelo ripetere a noia il secondo evangelio Munari & Co, deve interessare il territorio urbano...ci siamo. Ma attenzione attenzione, non sognatevi minimamente di uscire fuori Neva Iorca, si, il suo stradario ed Ave(nue) prestito sta volta dal francese, ora in rivolta stradale! Stars-stripes-street così a guardare il vomitevole di fotocopie di fotocopie, che manda in visibilio la mandria fotografica, eh Munari allevatrice! Giovani che pascolano urbanizzati, ghettizzati, fra un hamburger e l'altro. Bestiame al brado pascolo, sì, ma sotto controllo di telecamere ogni passo, il web, telefonini e...ambaradan Cia & Mossad sacerdoti onanisti del Pensiero Unico già di Babele/Babilonia of course.
Street e torniamo a bomba, uso dire: che avete capito mica Ucraina vs Russia, forse.
Dunque vi trovate per strada/street e pascolate (!?) vicino un avvenimento di sangue...ahh ma ditelo che siete fessi con il cuore! Sangue, certo, ma della Benemerita (non l'Arma dei Caramba) Avis: si li jettatori di sangue, donatori, che fan fare soldi a strafottere alle Avis qualsiasi.
Sia come sia l'happening è di questi tempi assolati (pioggia permettendo: climate change via Haarp) sebbene lontani, e tende...Tenda? Proprio così. Ombre proiettate su mentre vi trovate in controcampo/luce. Il resto sono studi, ahi, di Latino e altro ancora.
Ombre si è detto senza scomodare Guglielmo il Bardo e sua chiosa “siamo della stessa natura dei sogni...” Senonché la memoria latina di Manunzio fa buca, scambiando Vis, giocato senza la A (Associazione Volontari Jettatori di Sangue, prezzolati) per Vir: virile. L'omm' paisà. Insomma un calembour niente male, maestrina Munari. Certo reso in post il bianco nero e quei tre “figuri” dal dato sanguigno-festaiolo-contingente il buon Manunzio ne ha tratto “immagine astratta” di certa forza grafica... Anche questo è street teacher Munari? Ok alla prossima street e retropalco per noi che veniamo dal Glorioso Sessantotto, altro che street!

Original image

Ps. L'originale fotogramma cui si è partiti: AVIS (Associazione Volontari Jettatori Sangue pro money) alla smerza, vale a dire capovolto destra-sinistra. Brutta immagine, poiché non è “in” bensì “out” secondo l'Occidente giudaico-cristiano-greco-romano che non si può né dve cancellare, mentre si di certe statue e altri fatterelli televisivi; di ciuot'-malign' funzionale (un'altra volta per il riverso 'taliano standard) tipo Greta Thunberg, o gretini di varie conventicole sponsorizzate da avariate Munari & Co nonché imbrattatori a telecomando d'Opere d'Arte (non si dice che il “bello”ci salverà: allora?) Dunque nella liturgia dei segni & simboli del Pensiero Unico, l'immagine in caso di specie è “compressa” non positiva e non confacente i dettami del mantra “Emittente-ricevente...Canale di Otranto sta volta”. Sicché in post capovolta l'immagine, fuori gioco il colore (disturbo...sul Canale Cinqueee, anche filastrocca otto bit fan un byte...Madame Dorè) ora è accettabile, anche perché la “sinistra” va a “destra” via LGBT+ di progresso sulfureo. E quindi, ristabilito l'Ordine Kapitalista, ricordiamo k come killer, e perché sono finiti i “canali” e dovremmo spostarci a Venezia per l'abbisogna....I tre in silhouette, poi, a ben vedere sono come indici azionari che, sempre e positivo, da sinistra a destra “crescono” s'arrizzano e fan contento Mentana/La7 quando tutt'intorno l'AmeriKa way of life non c'è più, sia lodato Iddio e ci si ferma qui




Accostamenti profani


Il “caso” a volte mette su la stessa lunghezza d'onde l'un vicino l'altro scatti lontani nel tempo/spazio. Certo è che se uno di questi ha discreto pedigree si dirà: coincidenze? Può darsi.
Senonché il Web delle mirabilia compie l'arcano, e del Director nonché discreto fotografo Abbas Kiarostami, che ritrae (a sinistra) un uomo su la strada verso non si sa dove. Bianconero manco a dirsi, silhouette .
Ora la cosa è accaduta a Manunzio: stesso scatto stradale, e pari silhouette (a destra). Se non che la cosa è fortuita, fino a certo punto. E, sì, perché di mattino proprio come questi giorni inizio Primavera ero intendo a riprendere una strada d'una calma inusitata, pure controluce. Quello che si narra è in più fotogrammi. Senonché piazzatomi su la carreggiata, e trovata angolatura etc. nel portare la macchina all'occhio (Point&Shot Olympus WZ 5060) la coda, ecco, vede una sagoma sul marciapiedi, a destra, venire a mia volta. Si ferma. Si allunga su la carreggiata. Volta verso la strada e s'incammina, così, come niente incurante d'un possibile mezzo alle spalle. Tutto sembra irreale. Ma il dito preme il pulsante di scatto: una, due tre volte. Poi tutto scompare come di quelle visioni, meglio abbagli, che passano giusto l'attimo d'un batter ciglia

Link a precedente analogo



Turp-tudine

In un circondario senza regola alcuna anche gli imbecilli si gonfiato il petto e pontificano. Una volta era il reportage, che significa avere una idea di cosa e come raccontare ciò che si svolge davanti l'obiettivo, mo' è lo street: mordi e fuggi. Il peto la scoreggia l'attimo fuggente, si vabbè. E mentre il primo, reportage, aveva tutta la tavolozza del bianconero adesso All Colors of Benetton che è tragicamente “veri faine”. Certo de gustibus, un po' come gli incaprettati più si dimenano e prima muoiono al pari della garrota spagnola d'antan.
Sia come sia qui tutto ciò che non bisogna fare per portare a casa un'immagine che sia una decente, quanto al racconto che dire: serve? No assolutamente basta na cosca, scoreggia e casomai finisce su una parete di gallery o premiata a qualche concorzo, senza errore. E che dire: prrrr il vento intestinale vuole la sua, e di sti tempi poi e la fotografia, ancora una, è altra cosa e ci sono tanti altri passatempi!

Here’s a Free 30-Minute Masterclass on Street Photography by Nick Turpin
https://petapixel.com/2020/10/03/heres-a-free-30-minute-masterclass-on-street-photography-by-nick-turpin/


Ps. Tra il reportage e lo street, simboleggiati da sole e tenebre, la dimostrazione di un prima e dopo, umano e transgenico meglio transumano. E le foto di questi strittaroli dimostra magnifica + mente bene con composizioni abborracciate, di tutto di più, colori sgargianti America style e il peto come cifra tout court



Cuore di “mamma” con mitra

Ehe se le donne non ci fossero bisognerebbe inventarle nevvero? No. Retorica un tot a kilo da discount ché dopo ci sono i cassonetti di spazzatura per chi intende.
Reportage al femminile: oh e mettetevi d'accordo “femmine” o “donne” che non son per nulla sinonimi! Tant'è vero che ad imbracciare un'arma, e nella immagine qui, una soldatessa: cuore di mamma, la donna che dà i figli alle armi alla Salvate il sodato Rayn, no? No. Propaganda e il Kapitale, k as killer, gli frega molto se le armi le pigliano uomini o donne. Certo evidente siamo propensi per i primi, uomini, perché è nel nostro stramaledetto Dna di umanoidi, così dalla notte dei tempi, ed è l'unica cosa che sappiamo fare a meraviglia: Caino ed Abele docet ma pure Remo e Romolo fondatore dell'immaginario occidentale nun pazzeano, scherzano.
Immagine va. A sinistra ragazzi, tutt'intorno diciamo deserto: lato traslato e fate come ve pare. Terzetto di ragazzi interrotto dal mitra e poi chi lo porta, che sorride però ad occhi bassi. Se invece della Stars & Stripes ci fossimo noi italici, molto ma molto meglio la sceneggiata ridens. Quadretto decisamente ben composto, fotogramma di donna poi, aè tie tie. Passi, ma. Il fondo ristabilisce la “bucolica” inquadratura: blindato alla destra e quei due fori, forse finestre, nel muro sin troppo Skull & Bones di certa sanguinaria massoneria americana, sai che novità. Certo il contrasto è netto ed evidente, monocromatica si direbbe con quella terra (sit tibi terra levis?) del deserto fra il bruno e rossastro, e l'aria di guerra incombente, malcelata e maldestra della “donna” in armi, si, però “cuore di mamma”.
E l''immagine ha anche un che di oliografico, o meglio unguento, vasellina adatta a certe turgide “entrature”. Certo poi, dice l'autrice, proprio da “street photography” che nel nel deserto ci stanno eccome, basta trovarla sabbia permettendo. Eppure non di meno l'ouverture di quel bambino-adolescente-soldato con cane desolato costruisce la notoria narrazione dell'occidentale, della “democrazia” da esportazione (si chiamavano cosi anche certe sigarette, fumo) or Amerika (solita kappa come killer) way of life style: controprova il link al video molto istruttivo e sui “cuori di mamma” ed Embeded reporter**

Photographing the War in Afghanistan
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=HL4a1H6foAQ&feature=emb_logo


**https://www.pandoratv.it/udo-ulfkotte-e-morto-aveva-rivelato-che-giornalisti-sono-comprati-dalla-cia-2/




Archivi della memoria

Serie di seipersei Rollei d'anatan riesumate nel sistemare l'archivio analogico trasposto in digitale; quando immagini simili sul finire degli Anni Sessanta erano etichettate o incasellati su riviste di fotografia nella categoria “terza età al sud”. L'importanza del casellario veniva, secondo questi maître à penser, prima di ogni altra cosa e come cassetta di lepidotteri infilzati.
Tuttavia qui preme ricordare di come, anche con una poco agevole Rollei, era possibilissimo costruire “storie” con meno di niente, poi in camera oscura il quadrotto fotogramma sotto ingranditore Durst poteva essere “tagliato” e riquadrato secondo necessità o gusto espressivo personale con tutta la “nitidezza” degli Zeiss a corredo delle Rollei. La pellicola una collaudatissima Agfapan 100 trattata nel calderone (non era ancora in uso le tank su rocchetto nylon alla Paterson) Kodak, in lunghe vasche verticali termostatate e da 35 litri di sviluppo, che a cadenza di materiale negativo bianconero trattato, si provvedeva ad integrare con pari quantità di soluzione fresca

Ps. Il formato Leica noto come 135 aveva ed ha controparte, simil colonne di Tempio, nel codice 120 che significa Rollei anzitutto, Hasselblad Mamya etc verrà dopo, e diversamente da quello si utilizzava per cerimonie in particolar modo, e cronaca tout court. E presso Foto-Agenzia Lampo dove chi scrive ha fatto gavetta, in sorta di Agenzia Carrese strapaese, a cadenza regolare capitava un giornalista che firma il pezzo poi infisso con le foto su la bacheca anodizzata della Pretoria o Main street cittadina, e il giorno seguente, via fuori sacco postale su la tratta per Bari, le pagine interne della Gazzetta del Mezzogiorno (a volte il Roma, Mattino di Napoli o Tempo della Capitale) cui redazione cittadina era a pochi metri di distanza.
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